Marx non ha mai espressamente detto come debba essere la società comunista. Ha soltanto analizzato i meccanismi del capitalismo. La sua analisi è più attuale che mai. Questo è sotto gli occhi di tutti.
Marx parla di appropriazione da parte del proletariato dei mezzi di produzione, di società senza classi e di fine dello stato; tutte cose che ai miei occhi sono semplici utopie e per questo non troppo degne di attenzione, l'analisi e la soluzione sono due cose differenti.
Voti radicale? Quindi sei a favore della sanità privata, dell'aumento dell'età pensionabile, delle pensioni private e sei contro la cgil?
Le posizioni radicali sono molto più articolate di così, sono favorevole a proposte di questo tipo:
equiparare e innalzare gradualmente, entro il 2018, l??età pensionabile per tutti, uomini e donne, a 65 anni, in modo da liberare a regime risorse fino a 7 miliardi di euro all??anno; sostituire, grazie a quelle risorse, il welfare partitocratico, particolaristico, con un welfare democratico, universalistico, ??welfare to work?, per difendere tutti i lavoratori che ne abbiano bisogno, e non posti di lavoro il più delle volte esistenti solo sulla carta.
La rivoluzione russa (in parte in contrasto con quello che teorizzava Marx) è stata reale o finta? Lasciamo stare quello che è successo dopo (che io non rinnego totalmente)...ma l'evento in cui il proletariato si è impadronito dei mezzi di produzione non è accaduto? Perchè dire che è quindi utopistico che ciò possa accadere nuovamente, magari sotto altre forme? Gurda in Venezuela, in Bolivia...nel sud america...cosa sta accadendo.
Bè, la dittatura del proletariato (che non è affatto coincisa con la rivoluzione russa, la quale se mai ne ha rappresentato un
incipit poi di fatto abortito) doveva essere solo una fase transitoria, nell'ottica della realizzazione del sistema comunista.
Quindi la storia ci ha insegnato che, in fondo, non solo il comunismo, ma anche la dittatura del proletariato è, alla fine, una condizione utopica.
Tutto ciò per la precisione innanzitutto, ma anche per sottolineare una volta per tutte che è anche e soprattutto grazie a persone che la pensano come te che non voterò più partiti comunisti (l'ho fatto a lungo in passato, in parte fino alle ultime politiche, dove ho ancora dato il mio voto a RC al Senato). A me sembra surreale dover ancora essere qua nel 2009 a discutere in chiave non
tout court storica di dittatura del proletariato e via discorrendo (tipo la sua possibile realizzazione in altre forme al giorno d'oggi).
Per non parlare delle continue spaccature ideologiche su minchiate (e relative scissioni), utili alla causa che si vuole perorare quanto della benzina per condire l'insalata. Alle ultime elezioni, se non ricordo male, c'erano 4 (dico: quattro!) partiti comunisti o comunque di chiara estrazione marxista-leninista.
Insomma, alla veneranda età di anni quasi 36, mi sono rotto le balle, oltre ad avere capito che alcuni aspetti della cultura liberale non sono da buttare completamente.
Voterò quindi come ha sempre fatto il mio vecchio, che mi sa che alla fine aveva ragione (in realtà non è la prima volta manco per me), e cioè i Radicali, che sono quelli che portano avanti seriamente il più sensato mix di istanze liberali da un alto e sociali dall'altro.
Anche se, per ragioni di opportunità bisognerebbe votare PD, ma lo farò se del caso poi una volta che avranno un senso, non certo adesso (anche se Franceschini, che di per sè sembra lo spot della letargia, a confronto di
Uolter, pare Attila Re degli Unni, ma vabbè, lasciamo stare...).