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Accordo FIAT - Chrysler


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12 replies to this topic

#1 HardNheavy

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Inviato 06 maggio 2009 - 18:36

Estrapolo da un articolo di Liberazione:

"La realtà infatti è che la Fiat ha acquisito il controllo strategico di Chrysler sotto la condizione che i sindacati americani accettassero un accordo capestro: congelamento dei salari, scatto degli straordinari solo oltre le 40 ore settimanali, cancellazione delle vacanze di Pasqua e di altre festività per due anni, pericoloso acquisto di una gran massa di azioni Chrysler da parte del fondo pensione dei dipendenti, e completa rinuncia agli scioperi fino al 2015."

Ecco il prezzo che hanno pagato i lavoratori statunitensi.

Sicuramente il "buon" Marchionne vorrà imporre questo metodo anche qui in Italia...

L'accordo è stato un successo? Sì, per la società FIAT, non per i lavoratori che ora vengono messi in concorrenza anche a migliaia di km di distanza. Qui non se ne esce se non con una alternativa di classe. D'altronde è quello che stanno facendo i padroni: classismo.
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#2 Ukrainian Roulette

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Inviato 06 maggio 2009 - 19:03

Pare che l'intelligence della FIAT possa tenere per le palle i governanti di mezzo mondo per ottenere aiuti (perchè di questo si tratta) statali in USA e Germania (vedi OPEL ).....

In fin dei conti un'azienda che riesce a piazzare Furio Colombo alle Cayman per gestire i fondi ambigui che genera e che, allo stesso tempo, minaccia con scadenza regolare di licenziare se non viene foraggiata da Pantalone pare proprio essere capace di tutto...
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#3 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 08 maggio 2009 - 11:20

Giovedì 7 Maggio 2009, 10:41
 
Fiat, chiusure in Italia in piano per Opel, dice Handelsblatt
 
BERLINO (Reuters) - Una volta entrata nel capitale di Opel, Fiat (Milano: F.MI - notizie) chiuderebbe alcuni impianti in Europa, e tra essi uno in Italia del nord e uno in Italia meridionale.


http://it.biz.yahoo....ndelsblatt.html


Così...parlando di vallette , di papi e di carrozze metro...
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#4 juL fu Sig.M.

    Utente paraolimpionico

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Inviato 08 maggio 2009 - 22:37

QUELLO CHE NESSUNO DICE SU FIAT E CHRYSLER

DI MAURO BOTTARELLI
ilsussidiario.net

Manca soltanto la marcia trionfale dell??Aida in sottofondo e tutto sarebbe perfetto. ? di ieri, infatti, la notizia che Fiat ha compiuto un nuovo passo verso Chrysler grazie al tribunale di New York che ha dato il via libera alla procedura accelerata per la ristrutturazione della casa automobilistica Usa: al termine di un??udienza durata oltre otto ore Arthur Gonzalez, il giudice che si occupa del dossier Chrylser, ha dato il disco verde alla vendita attraverso asta della maggior parte degli asset della società, con la Fiat principale offerente. Entro il 20 maggio potranno pervenire offerte concorrenti, mentre una settimana dopo, il 27, sarà decretato il vincitore.

Respingendo le obiezioni sollevate da un gruppo di creditori, Gonzalez spiana così la strada all??alleanza fra Fiat e Chrysler, appoggiando il piano dell'amministrazione americana. Avevate dubbi? Tornando infatti un attimo sulla terra come potevate pensare che un gruppo di creditori, gente onesta che ha creduto nel gigante del motore e ne è rimasta sonoramente fregata, potesse bloccare la volontà calata dall??alto di Barack Obama in persona? Il quale, pur di salvare Detroit senza svenarsi - deve infatti ancora salvare i suoi amici banchieri ed evitare l??imminente default degli istituti assicurativi - ha scelto Fiat per scaricare su qualcun??altro le grane più imminenti.

A seguito, "Finanziamenti statali italiani alla Chrysler", (comidad.org);

Primo. Servono infatti almeno 10-15 miliardi per realizzare il maxi-polo dell'auto della Fiat con dentro Opel e Chrysler. E molti istituti bancari, gli stessi che gli italiani stanno salvando attraverso i Tremonti-bond o quelli salvati da altri governi sempre con soldi pubblici, sono già in pressing per conquistare i posti in prima fila nella complessa operazione di riorganizzazione societaria del Lingotto che ha progettato una scissione dell'auto in una newco da quotare in Borsa (puzza molto di Alitalia-Cai e l??epilogo sarà lo stesso), in caso di fusione con Opel e le altre attività europee di General Motors. E con Exor, la finanziaria degli Agnelli, pronta a diluire l'attuale partecipazione del 33% fino al 15-20%: anche perché con un processo in corso a Torino per aggiotaggio informativo in relazione all??equity swap Ifil-Exor che premise al Lingotto di tenersi Fiat invece di metterla, come liberismo vorrebbe, sul mercato non riuscendo a gestirla e nonostante l'esercizio del prestito convertendo da parte delle banche creditrici, sarebbe sgradevole dover dar conto Oltreoceano per eventuali condanne.

E sì, perché le trombe troppo squillanti per questa Fiat che conquista il mondo fanno restare in sottofondo le grida di un passato che, socializzazione dei debiti e privatizzazione dei profitti attraverso la cassaintegrazione (ovvero i soldi dei contribuenti italiani) a parte, non appare dei più gloriosi. Ma l??attivismo delle banche, giustificato con la necessità di spuntare commissioni in tempi di magra, si accompagna alle perplessità sulla struttura del mega-polo dell??auto che per andare in porto ha bisogno di ingenti capitali tra acquisizione di Opel, rifinanziamento dei 5-7 miliardi di debiti e investimenti. E dove li trova? Mah, chiedete a Marchionne e ai suoi amici di Ubs, banca sanissima.

Secondo. Con gli anni il gigante di Detroit aveva praticamente smesso di preoccuparsi di produrre automobili perché si era trasformato nel più grande detentore di obbligazioni come fondo pensione e sanitario, qualcosa come 200 miliardi di dollari alla fine dello scorso anno: insomma, porta sempre aperta per le esorbitanti richieste salariali dei sindacati, produzione desueta e scadente ma leva di leverage sul mercato health&pension da banca d??affari. Bush prima e Obama poi hanno provato a tamponare ma ora la procedura fallimentare dettata dal chapter 11 brucerà quei fondi dei contribuenti, i quali si trasformeranno in creditori qualsiasi da aggiungersi alla fila: chi dovrà rispondere alle lamentele di quella fila una volta compiuta la fusione, secondo voi?

Terzo. L??unione Toyota-Volkswagen funziona a livello globale perché le piattaforme di produzione sono le stesse sia per l??Audi A6 che per la Skoda Superb che per la Toyota Avensis. Fiat non condivide nessuna piattaforma produttiva con Chrysler né tantomeno con Opel. Ma a far davvero arrabbiare per questo coro di peana e trionfalismi da reality show, è il fatto che se il privato cittadino può non leggere la stampa finanziaria Usa, i giornalisti dovrebbero. E cosa scriveva il 1° maggio scorso Business Week, settimanale Usa tra i più influenti e autorevoli nel mondo? Basta il titolo dell??articolo: ??Comprereste un??auto da Chrysler??. E poi, via con le cifre.

Per il sito specializzato Cars, la decisione di chiedere la bancarotta influenzerebbe negativamente le scelte di acquisto del 21% degli interpellati, una percentuale che va a incidere su un dato di base ante-chapter 11 ben poco incoraggiante: già prima Chrysler ha patito un crollo delle vendite del 46% contro il dato del 38% dell??intero settore auto negli Usa.

Ancora Consumer Reports, nel suo numero dedicato alle auto per il 2009, ammonisce i lettori a non comprare né Chrysler, né Dodge, né Suv. Edmundfs.com, sito di vendita auto usate on-line tra i più famosi d??America, ammonisce che la crisi di appeal e popolarità di Chrysler è talmente forte che offre sconti del 23% sul costo da concessionario contro il 16 delle altre marche. Significa che un minivan o un Suv Chrysler vengono offerti con 10mila dollari di sconto.

Insomma, Fiat sta acquisendo un??azienda le cui auto non vengono vendute quasi nemmeno se regalate. Si chiedeva ieri, tra il divertito e il preoccupato, il Daily Telegraph dopo aver interpellato Roy Golding, analista del mercato automobilistico: «Quanti in South Carolina o Oklahoma si compreranno una Fiat 500?». Già, quanti?

Poi, l??altra grande bufala: dall??operazione Fiat acquisirà la rete di distributori di Chrysler per entrare nel mercato americano. Bugia, almeno in parte e questo spiegherebbe l??immediato attivismo tedesco di Marchionne che fiutata la fregatura targata Obama sta cercando l??opzione aggregative Opel sperando nei fondi statali tedeschi (e proprio in vista di questa ipotesi il sindacato dei metalmeccanici IgMetall ha già preannunciato battaglia durissima e minaccia il governo Merkel, alle prese con le elezioni politiche a settembre).

Soltanto nel mese di aprile sono stati chiusi quarantacinque concessionari Chrysler e nelle prossime settimane questo numero è destinato a salire esponenzialmente per un semplice dettaglio che nessuno sembra aver notato: l??essere terminata in amministrazione controllata sotto il chapter 11 consente a Chrysler, in virtù dell??obbligo di riduzione di costi e spese, di tagliare a dismisura tra i concessionari senza incorrere nella legge Usa sulla franchigia. In totale l??azienda ha 3150 dealers ma ne metterà sul mercato, entro pochi mesi, fino a 1500.

Questo significa meno presenza sul territorio, vendita a prezzo di saldo per necessità di liquidi e quindi l??assalto dei concorrenti pronti a cannibalizzare e ulteriore disaffezione visto che in un regime di libera offerta se il concessionario della mia auto era a quindici minuti e ora, in virtù delle chiusure, il più vicino è a quarantacinque minuti quando non un??ora, cambio modello e punto oltre che sulla qualità e la convenienza anche sulla capillarità del servizio di assistenza.
v Ma cosa volete, ora in Italia si vola in alto, la Fiat conquista il mondo dopo anni di decadenza, mica si può star lì a perdere tempo con i conti della serva sul numero dei concessionari. A Londra invece, per connaturato spirito mercantile, i conti si fanno sempre. E a conti fatti Fiat in Europa come in Sud America, dove viene venduta, non scoppia esattamente di salute come dato di vendite. Né il brand-madre, né la controllata Alfa Romeo.
v La rivista in difesa dei consumatori Which?, parla infatti riguardo a Fiat della «necessità di muoversi e in fretta dall??ultima posizione della classifica da dove langue da molti anni». Di più, un sondaggio tra i proprietari di Fiat nel Regno Unito condotto da J.D. Power e dalla rivista What Car? pone Fiat alla ventottesima posizione, l??ultima, nell??Indice di soddisfazione 2008 per quanto riguarda auto con due anni di età: la qualità incideva del 30% sul punteggio finale. E pensate che un consumatore americano, scottato dalla bancarotta, troverà di nuovo appetibile Chrysler per i bei maglioncini blu di Sergio Marchionne?

Chiedetelo al capo della divisione automotive di Ernst&Young, il quale cinque giorni fa diceva chiaramente dalle colonne della free-press finanziaria londinese CityAm che «la volontà dei cittadini americani di comprare ancora Chrysler, almeno in base agli studi in nostro possesso, è ancora tutta da valutare ma certamente non lascia sperare per il meglio».

Nel 1998 Mercedes diede vita a una fusione con Chrysler e il management dell??epoca disse che l??operazione avrebbe fruttato 30 miliardi di dollari. Cifra che, invece, fu la perdita netta patita dalla casa di Stoccarda quando scappò da quel matrimonio infernale nel 2007. Ma si sa, Fiat vuol dire successo e quindi la storia non si ripeterà.

Non la pensa così il professor Gerald Rhys, esperto di mercato automobilistico e docente universitario a Oxford, secondo cui la possibilità che il combinato Fiat-Opel-Chrysler possa sopravvivere al mercato e diventare un grande player «è meno del 50%. Questa operazione mi ricorda quella terribile follia industriale che fu la politica britannica di fusione selvaggia degli anni Sessanta che diede vita a quel disastro dal nome di Rover». La quale, come si sa, è costata molto cara alla brama di Rover, dominio di Bmw. Ora tornino a squillare le trombe. E scusate per il disturbo.

http://www.comedonch...rder=0&sid=5868
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#5 loki

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Inviato 09 maggio 2009 - 07:37

Giovedì 7 Maggio 2009, 10:41
 
Fiat, chiusure in Italia in piano per Opel, dice Handelsblatt
   
BERLINO (Reuters) - Una volta entrata nel capitale di Opel, Fiat (Milano: F.MI - notizie) chiuderebbe alcuni impianti in Europa, e tra essi uno in Italia del nord e uno in Italia meridionale.


http://it.biz.yahoo....ndelsblatt.html


Così...parlando di vallette , di papi e di carrozze metro...

Sono daccordo, l'entrata di Fiat in Chrisler prevederà ristrutturazioni, che poi significano chiusure e licenziamenti.
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#6 Guest_Julian_*

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Inviato 09 maggio 2009 - 16:34


Sì, ma niente quello, il problema è che lo fanno con i nostri soldi.

Tanto per chiarire cosa fa lo stato, quello che dovrebbe piacere ai "comunisti", nei momenti di crisi: utilizza le risorse finanziarie acquisite grazie alle nostre tasse (ed in primis grazie alle tasse dei dipendenti di ogni risma, gli unici che non possono evadere: tant'è che storicamente l'unica cassa previdanziale in attivo, che finanzia molte fra le altre, è quella di operai ed impiegati) per salvare un settore al collasso, o meglio i proprietari di questo settore al collasso, che si rilanciano a nostre spese, senza rischiare nulla sulla propria pelle e scaricando su di noi e soprattutto sui loro dipendenti il rischio d'impresa.

Cioè fatemi capire, lo stato italiano democratico, le sue nobili istituzioni democratiche al servizio degli italiani, utilizzano i soldi della maggioranza degli italiani per proteggere gli interessi di un settore economico al collasso a scapito degli stessi italiani che lavorano in quel settore.
Un capolavoro di democrazia, non c'è che dire, ma anche l'ennesima dimostrazione, per chiunque non voglia chiudere gli occhi, di come venga utilizzato lo strumento pubblico, di chi ne abbia di fatto la gestione al di là del colore politico.


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#7 BillyBudapest

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Inviato 09 maggio 2009 - 16:52

tu fomenti l'odio di classe, maledetto.

dobbiamo stare tutti uniti uniti, viscini viscini.
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#8 HardNheavy

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Inviato 09 maggio 2009 - 19:37



Sì, ma niente quello, il problema è che lo fanno con i nostri soldi.

Tanto per chiarire cosa fa lo stato, quello che dovrebbe piacere ai "comunisti", nei momenti di crisi: utilizza le risorse finanziarie acquisite grazie alle nostre tasse (ed in primis grazie alle tasse dei dipendenti di ogni risma, gli unici che non possono evadere: tant'è che storicamente l'unica cassa previdanziale in attivo, che finanzia molte fra le altre, è quella di operai ed impiegati) per salvare un settore al collasso, o meglio i proprietari di questo settore al collasso, che si rilanciano a nostre spese, senza rischiare nulla sulla propria pelle e scaricando su di noi e soprattutto sui loro dipendenti il rischio d'impresa.

Cioè fatemi capire, lo stato italiano democratico, le sue nobili istituzioni democratiche al servizio degli italiani, utilizzano i soldi della maggioranza degli italiani per proteggere gli interessi di un settore economico al collasso a scapito degli stessi italiani che lavorano in quel settore.
Un capolavoro di democrazia, non c'è che dire, ma anche l'ennesima dimostrazione, per chiunque non voglia chiudere gli occhi, di come venga utilizzato lo strumento pubblico, di chi ne abbia di fatto la gestione al di là del colore politico.



è quello che ha fatto Obama, ha dato 6 miliardi alla FIAT per gestire questo affare chrysler. "La socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti" è quello che sta accadendo oggi. Ma a bufare contro quelle piccole parti politiche che cercano di contrastare tutto ciò, sparando nel mucchio, non migliora di certo le cose.

Il voto nel regime democratico liberale non è sicuramente il massimo della giustizia sociale, ma è l'unico. Se tu hai altre proposte, avanti. Io intanto inizio a votare chi ha fatto autocritica sulla propria partecipazione al governo Prodi e che ha cambiato rotta: la lista di PRC e PDCI.
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#9 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 30 maggio 2009 - 04:12

OPEL: MAGNA BATTE FIAT, SI AGGIUDICA MARCHIO STORICO
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#10 astrodomini

    ...

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Inviato 30 maggio 2009 - 10:25

Io intanto inizio a votare chi ha fatto autocritica sulla propria partecipazione al governo Prodi e che ha cambiato rotta: la lista di PRC e PDCI.


Per i lavoratori è meglio guadagnare 1 in un governo di coalizione o guadagnare 0 stando al di fuori del parlamento? Con la purezza anticapitalista non se ne fanno nulla.
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the music that forced the world into future


#11 Kim Il-sung

    Enciclopedista

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Inviato 01 giugno 2009 - 12:23

http://www.ilsole24o...ulesView=Libero
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#12 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 26 novembre 2009 - 16:01

resuscito questo thread per non aorirne un altro.

Marchione contro Scajola: chiusura
di Termini Imerese non è «follia»


figurarsi se io sono appoggio Scajola ma questa volta la FIAT non deve rompere il cazzo.
fino a quando c'era l'Avvocato-dei-miei-coglioni, a ogni difficoltà lo Stato, cioè NOI, apriva il portafogli per non cadere vittima del ricatto del savoiardo e rischiare di mandare in mezzo a una strada una vagonata di operai.
in pratica lo Stato italiano (e quindi anche gli operai stessi) metteva una pezza a una logica industriale strampalata, mentre l'avvocaticchio se ne andava in giro sullo yacth con Karajan o a NY a mostrare l'ultimo Rolex sul polsino o l'ultima Polo Ralph Lauren sbottonata.
Dopo decenni di strategie industriali alla cazzo di cane, ora è venuto il momento che la FIAT restituisca, almeno in parte, i favori ricevuti.
Mi dispiace che ci vada di mezzo Marchionne (che ce la sta mettendo tutta) e che sia lui a trovarsi in questa brutta situazione ma oggi la FIAT non può dire ai lavoratori che non c'è alternativa alla chiusura di Termini Imerese o di Pomigliano d'Arco.
Questa volta, spero che Scajola tenga duro.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#13 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 23 maggio 2012 - 10:57

Fiat, accordo con Mazda per una nuova spider

I veicoli verranno prodotti nello stabilimento di Hiroshima in Giappone a partire dal 2015


l'ultima joint-venture italia-giappone produsse questo vomito:

Immagine inserita

aloha.
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