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Talento e mezzi espressivi


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82 replies to this topic

#1 Zarathustra

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Inviato 02 settembre 2006 - 14:16

Discutendo con un amico chitarrista su quanto lui amasse ascoltare artisti dotati di grande tecnica, ho avuto questo pensiero riguardole diverse doti di un musicista.
Come in altre arti, penso che nella musica si possano avere molte buone idee, forse anche geniali, in fase embrionale. Ciò che fa realizzare al talento un grande disco, cioè la concretizzazione del suo genio artistico, è la facoltà di riuscire a trasmettere agli altri tramite un linguaggio musicale adeguato le sue idee. Provo a spiegarmi meglio con esempi, provando a dividere le tipologie di artista in tre categorie:

1 caso:
grandi mezzi/tecnica
ma
scarse idee /scarsa facoltà di concretizzare il proprio talento /mancanza di talento
E' il caso di chitarristi di grande destrezza come Eric Clapton, che hanno dato però il meglio di loro con delle cover, cioè idee di altri(a mio parere) .

2 caso:
talento inespresso

E' il caso del Syd Barrett nei dischi solisti. Ormai troppo distante da questo mondo per farci pervenire per intero una meraviglia psichedelica come era stato prima l'album con i PF. Sprazzi di genio, ma molte idee rimanevano nella sua testa oppure scomparivano e riapparivano ad intermittenza nel giro di una take.

3 caso:
talento concretizzato

E' il caso di molti dischi considerati capolavori. Dove un artista di talento è riuscito a dare forma alle sue invenzione tramite un linguaggio formale dell'arte (la musica in questo caso).


Per essere più chiaro, penso che lo stesso discorso si possa estendere ad esempio alla poesia. I grandi poeti sono coloro che riescono a farti entrare nel loro pensiero; riescono a descriverti ciò che sentono. Sono grandi comunicatori. Un genio che non trovi le parole per dirti la sua genialità è un talento inespresso.


Ditemi cosa ne pensate.
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#2 meathouse

    pivello

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Inviato 02 settembre 2006 - 14:24

Ditemi cosa ne pensate.


Tutto pienamente condivisibile, anche se mi sembra un ragionamento un po' scontato, ecco. Gli esempi di Clapton e Barrett mi paiono comunque azzeccatissimi.
  • 0

#3 eXitplanEtdUst

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Inviato 02 settembre 2006 - 14:31

Sono sostanzialmente d'accordo con te.
Credo - banalmente - che la tecnica sia semplicemente il mezzo attraverso cui esprimere le proprie idee: comunicare.
Non è detto che un'artista ne abbia bisogno per concretizzare nel mezzo artistico la propria fantasia: il talento può sopperire alle carenze tecniche e consentire all'artista di esprimersi ugualmente.
In ciò, non si può prescindere dalla sensibilità dell'ascoltatore: non tutti si fanno emozionare dalla musica allo stesso modo. Cioè, credo che ognuno ascolti la musica, e ne tragga piacere, per motivi diversi.
Un altro aspetto da considerare è il fattore dell'innovazione. Per essere innovativi, bisogna avere una profonda conoscenza delle tecniche esistenti, per poterle stravolgere "dall'interno", oppure tale conoscenza impedisce di andare oltre le tecniche consuete perché "ingabbia" le potenzialità dell'artista nel già sentito, ossia nell'espressione compiuta mediante le tecniche tradizionali?
  • 0

#4 xtal

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Inviato 02 settembre 2006 - 14:40

Credo - banalmente - che la tecnica sia semplicemente il mezzo attraverso cui esprimere le proprie idee: comunicare.
Non è detto che un'artista ne abbia bisogno per concretizzare nel mezzo artistico la propria fantasia: il talento può sopperire alle carenze tecniche e consentire all'artista di esprimersi ugualmente.
In ciò, non si può prescindere dalla sensibilità dell'ascoltatore: non tutti si fanno emozionare dalla musica allo stesso modo. Cioè, credo che ognuno ascolti la musica, e ne tragga piacere, per motivi diversi.


Quoto questo e tutto l'intervento iniziale, sostanzialmente la penso allo stesso modo.

Un altro aspetto da considerare è il fattore dell'innovazione. Per essere innovativi, bisogna avere una profonda conoscenza delle tecniche esistenti, per poterle stravolgere "dall'interno", oppure tale conoscenza impedisce di andare oltre le tecniche consuete perché "ingabbia" le potenzialità dell'artista nel già sentito, ossia nell'espressione compiuta mediante le tecniche tradizionali?


Secondo me non è tanto la conoscenza tecnica che impedisce di cercare nuove strade, quanto piuttosto una mentalità chiusa e "accademica", che per fortuna nel rock non è molto diffusa (anche se esistono un sacco di chitarristi tutta tecnica e zero creatività).

  • 0

#5 dada85ap

    pivello

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Inviato 02 settembre 2006 - 14:48

Forse Syd non lo avrei catalogato come "talento inespresso". Magari  non si esprimeva con le modalità classiche e per questo era più difficilmente comprensibile; ma credo che il suo genio, la sua particolarità fosse proprio nella difficoltà ad esprimersi(o noi a recepirlo), in quella incomunicabilità che però parlava più di ogni altra cosa, ci parlava della sua assenza, della sua distanza da un mondo che non lo appagava.

Syd era molto espressivo, non gli serviva la tecnica, gli bastavano due accordi per raccontarci più di ogni altro...
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#6 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 02 settembre 2006 - 16:12

Il problema di Clapton aut similia (compreso il suo primo mentore, John Mayall) è il non essere nati nel Sud degli States, quindi non aver vissuto visceralmente l'humus culturale che avrebbe permesso loro di essere autori completi (molte cover, come è stato già detto). Su Syd concordo con Dada.
  • 0

#7 wago

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Inviato 02 settembre 2006 - 16:20

Il problema di Clapton aut similia (compreso il suo primo mentore, John Mayall) è il non essere nati nel Sud degli States, quindi non aver vissuto visceralmente l'humus culturale che avrebbe permesso loro di essere autori completi (molte cover, come è stato già detto).


Che e' poi il motivo per cui George Harrison, Pete Townshend, David Bowie e Cristina d'Avena non sono mai riusciti a comporre pezzi degni di nota.
Perdonami, ma non capisco proprio quello che intendi dire.
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#8 Guest_JackNapier_*

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Inviato 02 settembre 2006 - 16:27

è un po come quando si vuole rappresentare un punto... il punto non ha dimensione tuttavia si cerca di rappresentarlo quanto più fedele possibile con un piccolo colpo su una lavagna.
La musica è soprattutto nella testa di chi la crea, rappresentarla identica a come la si è concepita è impossibile tuttavia una buona tecnica determina una certà fedeltà al "modello" che l'autore ha nella sua mente. Dare forma a una cosa che non ha forma...
La tecnica è importante soprattutto per questo, poter far conoscere agli altri ciò che si ha pensato e il discorso è applicabile a ogni forma dell'arte: pittura, scrittura, scultura etc...
molto interessante il thread.

Cristina D'avena...

evidentemente Eugene non ricorda The rise and fall of Grande Puffo and the spiders from mars    ;D
  • 0

#9 Dull Boy

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Inviato 02 settembre 2006 - 16:40

Il problema di Clapton aut similia (compreso il suo primo mentore, John Mayall) è il non essere nati nel Sud degli States, quindi non aver vissuto visceralmente l'humus culturale che avrebbe permesso loro di essere autori completi (molte cover, come è stato già detto). Su Syd concordo con Dada.


Non avran vissuto nel sud degli States, ma han fatto cmq dellle cose ottime entrambi...non è che se uno non nasce in Mississippi o in Louisiana, non può creare della musica ottima, entrambi hanno ascoltato i dischi dei più grandi e ne hanno ricavato una cultura pazzesca che hanno espresso a loro modo, assimilato, mischiando il blues con il loro essere inglesi, cercando la loro cifra stilistica personale...inoltre hanno viaggiato in tutto il mondo e conosciuto parecchi dei loro idoli o ispiratori (B.B. King, Howlin' Wolf, Muddy Waters,...) quindi le influenze e la cultura del Blues l'hanno imparata sia direttamente là che indirettamente attraverso i dischi, concerti e tutto il resto...

anche i Rolling Stones fanno parte della banda?

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#10 tupelo

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Inviato 02 settembre 2006 - 19:29

Il problema di Clapton aut similia

Se il latinorum [cit.] non te lo ricordi bene, evita di usarlo per fare il figo.
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#11 Haggard

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Inviato 03 settembre 2006 - 11:04

La tecnica espande le possibilità...un chitarrista in possesso di grandi doti tecniche come, mettiamo, Steve Vai può fare qualunque cosa, ottenere qualunque suono voglia dalla chitarra, qualsiasi idea la riesce a rendere in musica...
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#12 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 03 settembre 2006 - 11:18

La tecnica espande le possibilità...un chitarrista in possesso di grandi doti tecniche come, mettiamo, Steve Vai può fare qualunque cosa, ottenere qualunque suono voglia dalla chitarra, qualsiasi idea la riesce a rendere in musica...


Ma non tutti i tecnici hanno il talento di un Vai o di un Alvin Lee, ahimé. Invece, la scuola di Malmsteen ha accattato più adepti (sboronità fini a sé stesse, che però fan tanto figo).

Mi scuso con la drasticità del mio commento iniziale (in effetti ho esagerato un po', anche se continuo ad essere fautore delle full immersion), mentre sulla conoscienza del latino dedico una pernacchia a Tupelo :P .
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#13 wago

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Inviato 03 settembre 2006 - 11:21

La tecnica espande le possibilità...un chitarrista in possesso di grandi doti tecniche come, mettiamo, Steve Vai può fare qualunque cosa, ottenere qualunque suono voglia dalla chitarra, qualsiasi idea la riesce a rendere in musica...


Sei sicuro? Io non credo che Steve Vai conosca buona parte del lato "rumoroso" della chitarra, che sappia far interagire i pickup con oggetti di ogni tipo o che conosca perfettamente l'utilizzo di pile e pile di effetti sovrapposti. In questi aspetti credo se la cavino meglio Lee Ranaldo, Fred Frith o Kevin Shields.. "Tecnica" non e' solo velocita' e pulizia, e' davvero sapere cosa fare per ottenere un qualche suono. Sulle capacita' tecniche di un musicista influisce in primo luogo proprio quello che uno vuole ottenere: difficilmente Vai vorra' tirar fuori dalla chitarra quello che vuole tirar fuori Frith, e viceversa. Entrambi sono molto tecnici, ma in settori diversi.
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#14 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 03 settembre 2006 - 11:28

"Tecnica" non e' solo velocita' e pulizia, e' davvero sapere cosa fare per ottenere un qualche suono.


E' per questo che anche un Jimmy Page è passato alla storia, tanto per fare il nome d'un tecnico non certo pulito.
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#15 wago

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Inviato 03 settembre 2006 - 11:41

"Tecnica" non e' solo velocita' e pulizia, e' davvero sapere cosa fare per ottenere un qualche suono.


E' per questo che anche un Jimmy Page è passato alla storia, tanto per fare il nome d'un tecnico non certo pulito.


A mio avviso Jimmy Page e' passato alla storia piu' per il suo stile compositivo che per il suo approccio allo strumento.
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#16 Haggard

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Inviato 03 settembre 2006 - 12:32


La tecnica espande le possibilità...un chitarrista in possesso di grandi doti tecniche come, mettiamo, Steve Vai può fare qualunque cosa, ottenere qualunque suono voglia dalla chitarra, qualsiasi idea la riesce a rendere in musica...


Sei sicuro? Io non credo che Steve Vai conosca buona parte del lato "rumoroso" della chitarra, che sappia far interagire i pickup con oggetti di ogni tipo o che conosca perfettamente l'utilizzo di pile e pile di effetti sovrapposti. In questi aspetti credo se la cavino meglio Lee Ranaldo, Fred Frith o Kevin Shields.. "Tecnica" non e' solo velocita' e pulizia, e' davvero sapere cosa fare per ottenere un qualche suono. Sulle capacita' tecniche di un musicista influisce in primo luogo proprio quello che uno vuole ottenere: difficilmente Vai vorra' tirar fuori dalla chitarra quello che vuole tirar fuori Frith, e viceversa. Entrambi sono molto tecnici, ma in settori diversi.


Mica ho detto che Vai è onnisciente, ma che ha una gamma e una varietà invidiabili...che nei tre musicisti che hai detto non è riscontrabile ( ad eccezione di Frith).
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#17 wago

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Inviato 03 settembre 2006 - 12:37



La tecnica espande le possibilità...un chitarrista in possesso di grandi doti tecniche come, mettiamo, Steve Vai può fare qualunque cosa, ottenere qualunque suono voglia dalla chitarra, qualsiasi idea la riesce a rendere in musica...


Sei sicuro? Io non credo che Steve Vai conosca buona parte del lato "rumoroso" della chitarra, che sappia far interagire i pickup con oggetti di ogni tipo o che conosca perfettamente l'utilizzo di pile e pile di effetti sovrapposti. In questi aspetti credo se la cavino meglio Lee Ranaldo, Fred Frith o Kevin Shields.. "Tecnica" non e' solo velocita' e pulizia, e' davvero sapere cosa fare per ottenere un qualche suono. Sulle capacita' tecniche di un musicista influisce in primo luogo proprio quello che uno vuole ottenere: difficilmente Vai vorra' tirar fuori dalla chitarra quello che vuole tirar fuori Frith, e viceversa. Entrambi sono molto tecnici, ma in settori diversi.


Mica ho detto che Vai è onnisciente, ma che ha una gamma e una varietà invidiabili...che nei tre musicisti che hai detto non è riscontrabile ( ad eccezione di Frith).


A me sembra che la sua gamma sia piu' sul piano stilistico e teorico (intendo: la conoscenza di piu' linguaggi musicali) che tecnico. La sua tecnica, per quanto eccellente per quanto riguarda velocita', pulizia, confidenza etc., e' limitata mi pare al settore "ordinario" del guitar virtuoso e lascia fuori appunto gli aspetti che ho citato prima, che offrono una gamma di possibilita' almeno altrettanto vasta.
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#18 tupelo

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Inviato 03 settembre 2006 - 15:49

mentre sulla conoscienza del latino dedico una pernacchia a Tupelo :P .


Vedo che anche in italiano le lacune non mancano...
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#19 Guest_Sonic Stone_*

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:16

C'è almeno una quarta categoria, che forse Zarathustra ha inteso accorpata alla terza: quella dei musicisti poca tecnica ma talento da vendere, che secondo me è quella più diffusa tra i musicisti, ahem, maggiori. Tipico esempio Jimi Hendrix.
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#20 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:20

C'è almeno una quarta categoria, che forse Zarathustra ha inteso accorpata alla terza: quella dei musicisti poca tecnica ma talento da vendere, che secondo me è quella più diffusa tra i musicisti, ahem, maggiori. Tipico esempio Jimi Hendrix.


:o :o :o
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#21 Guest_Sonic Stone_*

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:22

Forse dovrei dire zero tecnica... :P
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#22 xtal

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:24

Di tecnica Hendrix ne aveva, eccome, almeno quanto Jimmy Page!
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#23 wago

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:26

Lui la tecnica non l'aveva, la creava.
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#24 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:27

Lui la tecnica non l'aveva, la creava.


:faccinacheapplaude:
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#25 Haggard

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:34




La tecnica espande le possibilità...un chitarrista in possesso di grandi doti tecniche come, mettiamo, Steve Vai può fare qualunque cosa, ottenere qualunque suono voglia dalla chitarra, qualsiasi idea la riesce a rendere in musica...


Sei sicuro? Io non credo che Steve Vai conosca buona parte del lato "rumoroso" della chitarra, che sappia far interagire i pickup con oggetti di ogni tipo o che conosca perfettamente l'utilizzo di pile e pile di effetti sovrapposti. In questi aspetti credo se la cavino meglio Lee Ranaldo, Fred Frith o Kevin Shields.. "Tecnica" non e' solo velocita' e pulizia, e' davvero sapere cosa fare per ottenere un qualche suono. Sulle capacita' tecniche di un musicista influisce in primo luogo proprio quello che uno vuole ottenere: difficilmente Vai vorra' tirar fuori dalla chitarra quello che vuole tirar fuori Frith, e viceversa. Entrambi sono molto tecnici, ma in settori diversi.


Mica ho detto che Vai è onnisciente, ma che ha una gamma e una varietà invidiabili...che nei tre musicisti che hai detto non è riscontrabile ( ad eccezione di Frith).


A me sembra che la sua gamma sia piu' sul piano stilistico e teorico (intendo: la conoscenza di piu' linguaggi musicali) che tecnico. La sua tecnica, per quanto eccellente per quanto riguarda velocita', pulizia, confidenza etc., e' limitata mi pare al settore "ordinario" del guitar virtuoso e lascia fuori appunto gli aspetti che ho citato prima, che offrono una gamma di possibilita' almeno altrettanto vasta.


E io che ho detto? Che ha una gamma e una varietà che gli permettono di esprimersi in numerosi linguaggi musicali diversi...lo studio della tecnica musicale ha permesso a Vai di espandere notevolmente le proprie potenzialità espressive.
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#26 wago

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:48

No, va distinta la perizia tecnica da quella stilistica. Conoscere i linguaggi e sapercisi muovere non e' un fatto tecnico, e qui si sta parlando di tecnica. La tecnica, per come la intendo, e' questione di "interfaccia" musicista-strumento.
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#27 Haggard

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:55

E' la tecnica pura a mancare a Vai, la perizia esecutiva?  ::)
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#28 wago

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Inviato 03 settembre 2006 - 17:09

E' la tecnica pura a mancare a Vai, la perizia esecutiva?  ::)


Non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire. La pulizia ce l'ha, la velocita' pure, ma li' si ferma, a livello tecnico. Come dicevo sopra, c'e' tutta una gamma (vastissima) di possibilita' dello strumento che non credo sappia gestire - ed e' tecnica pure quella.
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#29 Haggard

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Inviato 03 settembre 2006 - 17:24

Ma cosa vuoi dimostrare? Che non sa interagire col lato "rumorista" della chitarra come, che so, Arto Lindsay? Poco male, anzi meglio così! Il lato "rumoroso", di suoni poderosi e potenti, lo sa usare benissimo.
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#30 Dull Boy

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Inviato 03 settembre 2006 - 18:31

Beh, nonostante io non sia un fan di Steve Vai, devo spezzare una lancia a suo favore in questo caso...provate a dare un'occhiata al Live at Astoria (dvd) e vedrete in alcuni pezzi anche la sua parte rumoristica e sperimentale (dopotutto ha suonato anche con Frank Zappa... c'avrà anche lui nel suo approccio alla musica un chè sempre di sperimentale e di innovativo).


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#31 Zarathustra

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Inviato 04 settembre 2006 - 09:12

No, va distinta la perizia tecnica da quella stilistica. Conoscere i linguaggi e sapercisi muovere non e' un fatto tecnico, e qui si sta parlando di tecnica. La tecnica, per come la intendo, e' questione di "interfaccia" musicista-strumento.

Sì! Sopratutto credo che qualcuno abbia travisato il mio ragionamento.. per il "saper suonare la chitarra" intendo solo il mezzo, il linguaggio tramite il quale l'artista musicale può comunicare al suo pubblico. Se fa rumori ed esperimenti con esso, rimanendo però inconsistente dal punto di vista del talento compositivo (non inteso come virtuosismo tecnico ma come idee: guardatevi le tab di una canzone di Barrett. Sono accordi semplici eppure messi in quel modo sono assolutamente originali e geniali), non può essere considerato un buon comunicatore. Semplicemente per il fatto che, pur usando un mezzo egregio, non comunica nulla di interessante.
Un esempio fuori dal campo musicale: Steve Vai è uno di quei film molto manieristici e pieni di colpi registici volutamente ad effetto, ma inconsistenti nella sceneggiatura e nel soggetto. Invece il "secondo tipo" che ho citato può essere un film con sprazzi di buone idee ma messe insieme male, lasciando solo intuire qualcosa allo spettatore senza ordine e criterio. Il terzo tipo è "C'era una volta in America", tanto per dire.
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#32 Haggard

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Inviato 04 settembre 2006 - 09:26

E' una distinzione assai arbitraria. Molti critici accusano De Palma di essere solamente un virtuoso della cinepresa, ma secondo me è uno dei più grandi registi, capace di creare veri capolavori...e lo stesso vale per Steve Vai.
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#33 StellaDanzante

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Inviato 04 settembre 2006 - 19:12

E' il caso di chitarristi di grande destrezza come Eric Clapton, che hanno dato però il meglio di loro con delle cover, cioè idee di altri(a mio parere) .


I blues, come gli standard jazz, non sono cover nello stesso senso di quelle rock: sono temi musicali che vengono reinterpretati radicalmente a seconda della sensibilità e del cuore dell'artista. Una Tell Me suonata da Howlin' Wolf è diversa da una suonata da Stevie Ray Vaughan, così come una Sweet Home Chicago suonata da Robert Johnson è un'altra canzone rispetto a quella di Clapton.
Tra l'altro sul fatto che lui dia il meglio sulle cover ci sarebbe da discutere, almeno per qualche Layla o Tears In Heaven sparse qui e là.

"Tecnica" non e' solo velocita' e pulizia, e' davvero sapere cosa fare per ottenere un qualche suono. Sulle capacita' tecniche di un musicista influisce in primo luogo proprio quello che uno vuole ottenere: difficilmente Vai vorra' tirar fuori dalla chitarra quello che vuole tirar fuori Frith, e viceversa. Entrambi sono molto tecnici, ma in settori diversi.


Il buon wago ha evidenziato un modo corretto di vedere la tecnica, che non è solo un ammasso di teoria da applicare in modo pedissequo, bensì la capacità di utilizzare lo strumento giusto (inteso più genericamente come mezzo, quindi anche ritmi, scale e timbri) a seconda di ciò che si vuole esprimere.
Certo le conoscenze teoriche e l'esercizio aumentano le quantità di tecniche disponibili, e aumentando il numero di linguaggi che puoi usare in musica hai più possibilità di forgiartene uno personale e adatto alla tua musica.
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#34 tupelo

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Inviato 05 settembre 2006 - 00:13

[giudizio apodittico e me ne scuso]

Tra l'altro sul fatto che lui dia il meglio sulle cover ci sarebbe da discutere, almeno per qualche Layla o Tears In Heaven sparse qui e là.


Tears in heaven è melassa stomachevole allo stato puro.
E il retroscena della canzone non riesce a rendermela meno indigesta.

[/giudizio apodittico]

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#35 Lor444

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Inviato 05 settembre 2006 - 08:23

sono d'accordissimo sulla melassa. in compenso ci sono una certa "badge", una certa "white room", una certa "sunshine of your love", una certa "let it rain"...(p.s. dal vivo a perugia l'8 luglio ha spaccato davvero di brutto)
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"Together we stand, divided we fall"

#36 Guest_Julian_*

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Inviato 05 settembre 2006 - 08:57

Tutti sti discorsi sulla tecnica secondo me lasciano il tempo che trovano.
Primo, perchè non credo che sia così facile valutare la tecnica in modo oggettivo. Il papi della mia fidanzed è laureato in chitarra classica al conservatorio, si è specializzato per anni in chitarra jazz...ed è il primo a sostenere che non sempre è facile stabilire se questo musicista sia più tecnico di quello (se mai questa cosa ha avuto importanza, aggiungo io). Bisognerebbe metterli davanti allo stesso spartito (questo senza contare il fatto che vivendo epoche diverse e magari studiando cose diverse potrebbero suonare in modo completamente diverso) e farli valutare ,che ne so, da un'èquipe di professoroni specializzati nello strumento..ma a che pro?

Secondo: penso che se dico che un musicista (ma anche un poeta, o un pittore) è bravo perchè è tecnico, sto implicitamente dicendo che fa cagare. Ovvio, una certa conoscenza delle strutture e della natura di ciò che si vuol realizzare è fondamentale, non sto mettendo in discussione questo.Tuttavia non si può negare come in ogni ambito artistico i grandi, i "geni" o comunque coloro che hanno fatto la storia hanno sempre saputo andare oltre le convenzioni. Non erano mai persone inquadrate e dall'approccio accademico. La perfezione stilistica fine a sè stessa secondo me è solo un modo di sopperire alla mancanza di qualcosa d'altro.
Quanti studenti del conservatorio conoscete? Io tantissimi, eppure non me la sento di definire nessuno di loro un "genio", o uno che "ha fatto la storia". Non è un loro demerito per carità, vogliono semplicemente suonare e lo fanno benissimo, ma questo non fa di loro degli artisti. Questa concezione classicista che caratterizza purtroppo la nostra cultura è la medesima che spingeva i critici a snobbare i jazzisti o a considerare una cazzata la musica di Chuck Berry. E' un approccio secondo me totalmente fuorviante.
E' come sostenere che un poeta neoclassico dell'800', in grado di concepire e scrivere endecasillabi perfetti, vale quanto Dante e più magari dei contemporanei Baudelaire o Rimbaud perchè questi non scrivevano secondo i dettami della metrica e della retorica classica. Non è così, l'arte secondo me è altro.
Ci sono gli artigiani che perfezionano l'uso di qualcosa e gli artisti che lo innovano e lo utilizzano per esprimere sè stessi e quindi indirettamente un aspetto della società, del mondo in cui vivono, dell'animo umano, della propria epoca etc...
Qui sta la vera tecnica, il vero genio. Utilizzare 12 piccole note per esprimere cose tanto grandi.
  • 0

#37 overnuke

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Inviato 05 settembre 2006 - 09:03

Utilizzare 12 piccole note per esprimere cose tanto grandi.


Bellissima frase che sottoscrivo in pieno, come del resto condivido il resto del discorso.


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#38 Haggard

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Inviato 05 settembre 2006 - 09:18

Ci sono gli artigiani che perfezionano l'uso di qualcosa e gli artisti che lo innovano e lo utilizzano per esprimere sè stessi e quindi indirettamente un aspetto della società, del mondo in cui vivono, dell'animo umano, della propria epoca etc...
Qui sta la vera tecnica, il vero genio. Utilizzare 12 piccole note per esprimere cose tanto grandi.


A me basta anche sentire un po' di buona musica ben suonata, sinceramente. Qualcosa che non veicola grandi messaggi, fatta solo di grande classe, tipo i Roxy Music.

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#39 Guest_Julian_*

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Inviato 05 settembre 2006 - 10:06

Beh i Roxy Music sono forse il mio gruppo preferito...io non parlo soltanto di musica "impegnata", ma di musica "espressiva", "significativa". E quella dei Roxy Music lo è, dal mio punto di vista. Anzi, i Roxy rispecchiano in pieno o quasi la concezione della musica che ho enunciato prima: musica ricercata (la competenza in sè è un fattore non dico necessario ma sicuramente molto positivo) ma anche e soprattutto espressiva, originale, che va al di fuori di ogni schema e fonda qualcosa di nuovo; una musica dal sapore decadente, elegante, oscuro, perfettamente rappresentativa di un certo modo di vivere e sentire. Poi non sarà politicamente impegnata, ma il mio discorso non si riferiva a questo.
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#40 wago

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Inviato 05 settembre 2006 - 10:46

E' come sostenere che un poeta neoclassico dell'800', in grado di concepire e scrivere endecasillabi perfetti, vale quanto Dante e più magari dei contemporanei Baudelaire o Rimbaud perchè questi non scrivevano secondo i dettami della metrica e della retorica classica. Non è così, l'arte secondo me è altro.
Ci sono gli artigiani che perfezionano l'uso di qualcosa e gli artisti che lo innovano e lo utilizzano per esprimere sè stessi e quindi indirettamente un aspetto della società, del mondo in cui vivono, dell'animo umano, della propria epoca etc...


Trovami un poeta neoclassico dell''800 che scriva endecasillabi densi come quelli di Dante, perfetti o non perfetti. Non butto via un poeta ottocentesco perche' scrive come nel '300, lo butto se scrive cose brutte, noiose, di cattivo gusto. Bisogna stare molto attenti a non guardare il filo d'erba invece che l'elefante. Il genio e', quasi sempre, un innovatore. Questo perche' al genio stanno strette le maglie della convenzione, per definizione. Ma la sua genialita' non si esprime (solo) nell'innovazione, bensi' in quello che ne fa: un quadro di Kandinsky non e' bello perche' e' un quadro del primo astrattista (bisogna poi vedere se e' vero), e' bello perche' e' bello. L'impressionismo e' pieno zeppo di quadri costruiti a partire dagli stessi principi: sono piu' migliori quelli che vengono "prima", quelli che hanno rappresentato un'innovazione? Il "Clavicembalo ben temperato" e' bello perche' e' la prima opera ad utilizzare in maniera cosi' completa il temperamento equanime? La "Sagra della Primavera" va ascoltata e riascoltata perche' quando e' uscita ha fatto scandalo?
Nel thread apposito su questa menata (arte innovazione influenza etc, scusate se continuo a tornarci sopra), Larm (mi pare) ha sollevato una distinzione fra arte e avanguardia, distinzione forse sofista e pretestuosa, ma a mio avviso importante e calzante per quanto sottile. Il grande artista e' spesso anche avanguardista, ma le due cose possono non viaggiare accoppiate.

Tornando al discorso della "tecnica", mia intenzione non era di stare a valutare chi e' piu' tecnico di chi, sai che me ne frega, ma di mettere in luce che "tecnica" non e' solo quello che viene comunemente chiamato "virtuosismo", e che esiste una distinzione tra tecnica "materiale" (interfaccia musicista-strumento) e perizia stilistica, ovvero la conoscenza delle "regole", convenzioni e "topos" di questo o quell'altro stile esecutivo. Esemplificando, tecnica (virtuosistica, in questo caso) in senso stretto e' essere rapido, elegante e pulito nei passaggi tra gli accordi di sesta, ma sapere come concatenarli all'interno di un contesto jazzistico e' piu' che altro questione di competenza stilistica.
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#41 Zarathustra

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Inviato 05 settembre 2006 - 11:37

Ma la sua genialita' non si esprime (solo) nell'innovazione, bensi' in quello che ne fa: un quadro di Kandinsky non e' bello perche' e' un quadro del primo astrattista (bisogna poi vedere se e' vero), e' bello perche' e' bello.

Per lo stesso discorso, secondo me hanno un valore importante i Pere Ubu e i red Crayola (tanto per citarne due) perchè, sotto lo strato rumorista e di sperimentazione, ci sono canzoni e melodie "belle". Per dire: prendete modern dance senza tutte le cacofonie ed è un ottimo disco pop. La sperimentazione fine a se stessa rischia di imboccare una strada senza uscita, dove la perdita stessa del "soggetto" porta ad una perdita del significato. Un po' come per alcune correnti di arte moderna.
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#42 mr.paradise

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Inviato 05 settembre 2006 - 11:39

io penso che il grande talento musicale vada cercato nella vita del musicista in questione, nelle sue origini e nel suo percorso artistico.

io personalmente amo immaginare il soggetto o i soggetti prima dell'eventuale successo, e mi stimolano ulteriormente gli artisti venuti su dalla strada. quelli che non hanno nulla da perdere e che come unica alternativa a tutto abbiano la musica.

in questo contesto appare di facile reperibilità grande tecnica unita a grandi idee.

grande tecnica: cavolo sanno fare solo quello, lo fanno in continuazione, è una forma di riscatto.

grandi idee: forse l'atmosfera reale di una vita reale li riempie di spunti; la dura gavetta iniziale li inserisce in un contesto ricco di alternative; a quell'altezza della scala sociale si incontrano un sacco di tipi diversi ai quali automaticamente si ruba qualcosa; non sussistono pressioni dall'esterno in grado di dirottare il tuo flusso d'idee.

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#43 Guest_Julian_*

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Inviato 05 settembre 2006 - 13:09



Wago sono più o meno d'accordo su tutto. Però qui si parlava della competenza tecnico-strumentale e di come per sia un parametro di limitatissimo rilievo ( da distinguere dalla competenza stilistica, come giustamente hai detto: anche Verdi disse di non suonare ma di occuparsi solo della scrittura della musica, " Perchè a suonare ci deve pensare qualcuno che lo sappia fare meglio di me").
Tu parli giustamente del parametro della bellezza e, per quanto lo consideri abbastanza soggettivo, sono d'accordo. Però converrai che scrivere come Baudelaire o Verlaine oggi non avrebbe lo stesso valore storico ed artistico che ebbe nell '800'. Ciò non significa che non si potrebbe avere poesie "decadenti" meravigliose, validissime e magari preferibili a livello soggettivo , ma inevitabilmente "minori" dal punto di vista della storia dell'arte.
Se oggi dipingo bellissimi quadri in stile cubista non significa che sono Picasso.
Se oggi decido di imparare a suonare la chitarra fra qualche anno potrei essere un ottimo esecutore di pezzi classici, ma a meno di essere per l'appunto un genio - cose che escluderei - non potrei mai fare ciò che hanno fatto Hendrix o Charlie Christian. Qui sta la differenza secondo me, ed è una differenza fondamentale.
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#44 Haggard

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Inviato 05 settembre 2006 - 16:26

Beh i Roxy Music sono forse il mio gruppo preferito...io non parlo soltanto di musica "impegnata", ma di musica "espressiva", "significativa". E quella dei Roxy Music lo è, dal mio punto di vista. Anzi, i Roxy rispecchiano in pieno o quasi la concezione della musica che ho enunciato prima: musica ricercata (la competenza in sè è un fattore non dico necessario ma sicuramente molto positivo) ma anche e soprattutto espressiva, originale, che va al di fuori di ogni schema e fonda qualcosa di nuovo; una musica dal sapore decadente, elegante, oscuro, perfettamente rappresentativa di un certo modo di vivere e sentire. Poi non sarà politicamente impegnata, ma il mio discorso non si riferiva a questo.


Ma così salti di palo in frasca...avevi proprio detto che il genio si distingueva dall'artista perchè ci metteva del proprio e "e quindi indirettamente un aspetto della società, del mondo in cui vivono, dell'animo umano, della propria epoca etc...".


Per lo stesso discorso, secondo me hanno un valore importante i Pere Ubu e i red Crayola


Ne dovete parlare dappertutto?  :-X
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#45 Guest_Julian_*

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Inviato 05 settembre 2006 - 16:59


Beh i Roxy Music sono forse il mio gruppo preferito...io non parlo soltanto di musica "impegnata", ma di musica "espressiva", "significativa". E quella dei Roxy Music lo è, dal mio punto di vista. Anzi, i Roxy rispecchiano in pieno o quasi la concezione della musica che ho enunciato prima: musica ricercata (la competenza in sè è un fattore non dico necessario ma sicuramente molto positivo) ma anche e soprattutto espressiva, originale, che va al di fuori di ogni schema e fonda qualcosa di nuovo; una musica dal sapore decadente, elegante, oscuro, perfettamente rappresentativa di un certo modo di vivere e sentire. Poi non sarà politicamente impegnata, ma il mio discorso non si riferiva a questo.


Ma così salti di palo in frasca...avevi proprio detto che il genio si distingueva dall'artista perchè ci metteva del proprio e "e quindi indirettamente un aspetto della società, del mondo in cui vivono, dell'animo umano, della propria epoca etc...".


Beh, i Roxy Music per me fanno questo. La musica di valore lo fa sempre. Io non ho mai parlato di impegno politico.
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#46 StellaDanzante

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Inviato 05 settembre 2006 - 18:51

Tears in heaven è melassa stomachevole allo stato puro.
E il retroscena della canzone non riesce a rendermela meno indigesta.


Di certo non è adatta ai diabetici (e sentendo le parole non è nemmeno così zuccherina), ma è comunque una ballad ben elaborata.

p.s. i Pere Ubu hanno l'autorizzazione all'onnipresenza, almeno fin quando tra una ventina d'anni - ipotizzando che il mondo non finisca il 21.12.2012 - la critica internazionale rivaluterà Britney Spears e stralcerà i Pere Ubu e i Velvet Underground dalla storia della musica.
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#47 Haggard

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Inviato 05 settembre 2006 - 23:21


Il discorso è diventato stucchevole, visto che tutti fanno a gara a quotarsi a vicenda e a contraddirsi un messaggio sì e l'altro pure (vero julian?).

Tornando al discorso della "tecnica", mia intenzione non era di stare a valutare chi e' piu' tecnico di chi, sai che me ne frega, ma di mettere in luce che "tecnica" non e' solo quello che viene comunemente chiamato "virtuosismo", e che esiste una distinzione tra tecnica "materiale" (interfaccia musicista-strumento) e perizia stilistica, ovvero la conoscenza delle "regole", convenzioni e "topos" di questo o quell'altro stile esecutivo. Esemplificando, tecnica (virtuosistica, in questo caso) in senso stretto e' essere rapido, elegante e pulito nei passaggi tra gli accordi di sesta, ma sapere come concatenarli all'interno di un contesto jazzistico e' piu' che altro questione di competenza stilistica.


E allora? Chi è in possesso della perizia stilistica non può essere un grande artista? Tutto questo discorso muove su basi sbagliate, destituisce i musicisti di talento dei propri meriti e esalta chi di meriti ne ha avuti molti di meno...
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#48 Guest_Julian_*

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Inviato 06 settembre 2006 - 07:10


Il discorso è diventato stucchevole, visto che tutti fanno a gara a quotarsi a vicenda e a contraddirsi un messaggio sì e l'altro pure (vero julian?).


Vanquish, senza offesa ma mi sa che non hai capito quello che ho scritto, e sinceramente non ho voglia di spiegarlo di nuovo. A me è parso abbastanza chiaro ciò che intendo dire, se avessi parlato di impegno poltico-sociale non considererei grandi artisti che da quel punto di vista hanno poco da dire.
Per me Coltrane è un genio ed un grande artista in senso lato, Davis pure, Zappa pure, Young pure..
Vai e Malmsteen ad esempio no. Ecco dove sta per me la differenza fra artigiano e grande artista (forse così il discorso ti è più chiaro).
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#49 Haggard

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Inviato 06 settembre 2006 - 07:12

Vai e Malmsteen ( aggiungerei Van Halen) non hanno innovato l'uso della chitarra e l'hanno usato "per esprimere se stessi", forse? I parametri che hai fissato per la genialità li soddisfano pienamente.


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#50 wago

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Inviato 06 settembre 2006 - 08:43

E allora? Chi è in possesso della perizia stilistica non può essere un grande artista? Tutto questo discorso muove su basi sbagliate, destituisce i musicisti di talento dei propri meriti e esalta chi di meriti ne ha avuti molti di meno...


Ovviamente non sto dicendo nulla di simile, e sai benissimo che io stesso ho una passione per molto rock "tecnico" in cui contano tantissimo tutti gli aspetti che elencavo sopra. E' solo che questo discorso e' un gran mettere i puntini sulle i, e a questo punto voglio metterli bene. Non sto dicendo che chi e' virtuoso non puo' essere genio, figurati, sto solo rimarcando che alcune doti spesso confuse sono in realta' concetti separati.
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