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Don Giovanni secondo Kierkegaard; sensualità e musica


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6 replies to this topic

#1 Guest_verdoux_*

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Inviato 31 agosto 2006 - 17:42

DON GIOVANNI

Il don Giovanni mozartiano è veramente qualcosa di grandiosamente indefinibile ed irraggiungibile; tante cose, anche giuste, possono essere dette su di esso; ma tutto quello che viene detto ci lascia insoddisfatti perché pare limitativo e circoscritto solo ad alcuni particolari aspetti.

Ma una cosa detta da Kierkegaard è assolutamente vera ed inconfutabile e cioè che don Giovanni è musica; e che musica! Grande musica del sommo Mozart; a mio parere la più bella che sia mai stata composta; e questo lo rende inespugnabile, perché la musica non è la parola o l??immagine, che rispettivamente visualizzano e raccontano; la musica si ascolta e trasmette dei sentimenti, delle sensazioni non traducibili in parole.

Quando Kierkegaard dice che don Giovanni è un desideratore ha ragione, ma lo circoscrive e lo limita; un desideratore sì, ma non solo di sesso e di donne; don Giovanni è un delirio di onnipotenza di un Cavaliere che ritiene che a lui sia tutto permesso, che si mette alla prova e che va fino in fondo, fino alle estreme conseguenze; l??impunità è il vero e massimo desiderio del Cavaliere; impunità non violata dalla coalizione trasversale delle sue vittime viventi; ma violata dall??uomo che ha ucciso che gli darà a sua volte la morte; come soluzione soprannaturale è invero molto terrestre, perché Mozart non fa entrare in campo deità o forze sataniche, ma affida la punizione alla vittima terrena (chiamiamola parte civile) piuttosto che ad un giudice soprannaturale terzo; nulla di più rivoluzionario Mozart avrebbe potuto fare alla sua epoca.


Dalla psicanalisi al teatro, il mito di Don Giovanni ha avuto numerose interpretazioni.
Ne ho cercate alcune. Riassumendo:

Complesso di Edipo, impotenza o omosessualità, rapporto tra Tempo e Eternità, problema della Grazia, sfida prometeica nei confronti delle leggi divine, concezione dell'amore come impresa sostanzialmente bellica, ricerca della sottile linea che divide identità e alterità, (complesso rapporto tra Don Giovanni e il suo servo), tema della morte, tema della vera identità ( ??chi sono io tu non saprai? )


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#2 acsot

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Inviato 05 ottobre 2006 - 10:22

Nel dire "Rapporto tra tempo e eternità" sottointendi anche la ricerca della giovinezza eterna ??
... credi che sia possibile fare dei paragoni tra io mito di Don Giovanni e quello di Faust?
Mi è piaciuta la tua disanima e attendo ( ... attendo, attendo, nè a me giungon mai ... La Traviata, atto III- G.Verdi )
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#3 Guest_verdoux_*

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Inviato 05 ottobre 2006 - 17:49

Nel dire "Rapporto tra tempo e eternità" sottointendi anche la ricerca della giovinezza eterna ??
... credi che sia possibile fare dei paragoni tra io mito di Don Giovanni e quello di Faust?


Un parallelo ci può stare, ma alla resa dei conti Faust (quello secondo Marlowe) se la fa sotto "un'ora, ancora una piccola ora e poi sarò dannato", Don Giovanni no; la sua è veramente una sfida prometeica nei confronti delle leggi divine.

Don Giovanni è un dramma giocoso, meglio di così non si potrebbe sintetizzare; i suoi personaggi sono tragicamente buffi o ridicolmente tragici.
Prendi Anna ed il suo pentimento postcoitale e la sua ridicola negazione di fronte ad Ottavio o prendi Elvira al cui apparire nei teatri tedeschi si mettono tutti a ridere; (in Italia la prendono un po?? più sul serio); forse, per quanto doloroso, sarebbe meglio rinunciare all??aria ??mi tradì quell??alma ingrata?, aggiunta posteriormente da Mozart per Caterina Cavalieri.

Interessante il confronto col Don Giovanni di Bertati e Gazzaniga; ho avuto la fortuna di sentire per radio l??aria del catalogo e quella del commendatore ??Don Giovanni voi mi invitaste a cena?; beh, che dire, quello di Mozart è stato un plagio in piena regola; che poi la sua musica surclassi senza pietà quella del povero Gazzaniga è un altro discorso.

Tra le interpretazioni storiche segnalo ovviamente quella di Cesare Siepi.

Una parola su una certa monotonia della voci; troppi toni bassi al maschile e troppi toni alti al femminile; nelle esecuzioni occorre ben differenziare le voci, soprattutto quelle maschili; probabilmente Mozart non disponeva di un tenore all??altezza del ruolo.

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#4 acsot

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Inviato 05 ottobre 2006 - 20:25


Nel dire "Rapporto tra tempo e eternità" sottointendi anche la ricerca della giovinezza eterna ??... credi che sia possibile fare dei paragoni tra io mito di Don Giovanni e quello di Faust?


Un parallelo ci può stare, ma alla resa dei conti Faust (quello secondo Marlowe) se la fa sotto "un'ora, ancora una piccola ora e poi sarò dannato", Don Giovanni no; la sua è veramente una sfida prometeica nei confronti delle leggi divine.


Ok. Giochiamo?E se Don G. avesse incontrato Mefistofele avrebbe accettato un patto,secondote? O troppo amante della vita per fare i patti con la morte ?


Tra le interpretazioni storiche segnalo ovviamente quella di Cesare Siepi.

Ovviamente, ma è una delle numerose interpretazioni che hanno lasciato il segno. Il Don G. di Terfel ti piace?

Una parola su una certa monotonia della voci; troppi toni bassi al maschile e troppi toni alti al femminile; nelle esecuzioni occorre ben differenziare le voci, soprattutto quelle maschili; probabilmente Mozart non disponeva di un tenore all??altezza del ruolo.

Mi piace questa osservazione. Non potrebbe essere voluta la monotonia vocale? L'abisso che c'è tra il mondo femminile e quello maschile viene accentuato ancora di più.

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#5 Guest_verdoux_*

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Inviato 06 ottobre 2006 - 09:56

Ok. Giochiamo?E se Don G. avesse incontrato Mefistofele avrebbe accettato un patto,secondote? O troppo amante della vita per fare i patti con la morte ?


Avrebbe accettato, non ho il minimo dubbio; da uno che invita a cena una statua parlante e di cui il servo, riferendosi a delle maschere sconosciute, dice ??L'amico anche su quelle Prova farà d'amor?, non ci si può aspettare altro.




Mi piace questa osservazione. Non potrebbe essere voluta la monotonia vocale? L'abisso che c'è tra il mondo femminile e quello maschile viene accentuato ancora di più.


Certo; Mozart trae dalle contingenze in cui opera gli spunti per esprimersi.
Un giorno ascoltavo la radio ed ad un certo punto Don Giovanni canta Viva la libertà! E subito dopo il commentatore della rai, con zelo degno di miglior causa, si affretta a precisare che Mozart non faceva allusioni alla rivoluzione incipiente, perché era apolitico.
Questo atteggiamento non la ho mai capito; Mozart non è stato mai accreditato di istanze rivoluzionarie e, a parte i crediti Jean Renoir ne ??la regola del gioco?, è stato storicamente raccontato come un deficiente che aveva il dono di saper comporre bella musica; ed anche film recenti, come Amadeus, si appiattiscono su questa fandonia.
Invece a parer mio la carica eversiva di opere come ??Nozze di Figaro? e ??Don Giovanni?, per non parlare della metafora filosofico-politica fin troppo evidente del ??Flauto Magico?, ne fanno un vero rivoluzionario che precorre i tempi.
E come se non bastasse, Mozart include nel concerto K 503 un tempo di marcia il cui incipit è molto simile a quello della marsigliese. Questa faccenda mi ha sempre incuriosito e non ne ho mai trovato una spiegazione; per quanto ne so Mozart era stato in Francia e avrebbe potuto attingere ad una fonte comune a quella di Rouget de Lisle.


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#6 acsot

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Inviato 06 ottobre 2006 - 11:03


Invece a parer mio la carica eversiva di opere come ??Nozze di Figaro? e ??Don Giovanni?, per non parlare della metafora filosofico-politica fin troppo evidente del ??Flauto Magico?, ne fanno un vero rivoluzionario che precorre i tempi.


E in "Così fan tutte" ? Pensa a come vengono messe in luce le donne? Pensa a come viene derisa l'istituzione del matrimonio, e come si giochi con la morale corrente.
Io trovo che sia l'opera più spaziale di Mozart. Forse perchè sono donna ??

Non ho presente il tempo di marcia nel K503. Lo cerco e lo ascolto con cura.
Salve!
M.
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#7 Guest_verdoux_*

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Inviato 06 ottobre 2006 - 14:41

E in "Così fan tutte" ? Pensa a come vengono messe in luce le donne? Pensa a come viene derisa l'istituzione del matrimonio, e come si giochi con la morale corrente.
Io trovo che sia l'opera più spaziale di Mozart. Forse perchè sono donna ??


Probabilmente si!
Il fatto pare sia veramente accaduto a Trieste (dove abito e dove l'opera è molto amata e rappresentata e dove ha abitato Lorenzo da Ponte, dopo aver scritto il libretto però) e per motivi di convenienza la vicenda è stata ambientata a Napoli; l??opera fu tacciata di immoralità, mentre è semplicemente rivoluzionaria; Mozart fonde diversi elementi, (altrimenti non sarebbe Mozart); da un lato la sua simpatia per Despina, la serva che beffa le due nobildonne, dall??altro il suo amorevole soccorso per le due donne sconfitte dalla loro vulnerabile femminilità, che non sono scoglio come vorrebbero i loro uomini maschilisti e crudeli.

Non ho presente il tempo di marcia nel K503. Lo cerco e lo ascolto con cura.
Salve!
M.


Grazie, ciao!
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