Vai al contenuto


- - - - -

Revolutionary Road


  • Please log in to reply
55 replies to this topic

#1 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 01 febbraio 2009 - 22:11

so che non bisogna mai paragonare il romanzo al libro, ma in questo caso il paragone è voluto. a me qauesto film è sembrato purtroppo nè più nè meno che un bigino del capolavoro di Yates, a cui non aggiunge niente. anzi toglie. il "pessimismo cosmico" (leopardiano) di Yates diventa esistenzialismo mondano.

cmq grandissimi attori (in lingua originale però).
interessante, anche se non so se voluta, la sceltadegli attori di Titanic, i moderni romeo e giulietta (con tanto di Kathy Bates a fare da Galeotto, al contrario). quasi a voler distriggure un icona da love story

  • 0

#2 Petrus

    aspirante indie

  • Members
  • StellettaStelletta
  • 63 Messaggi:

Inviato 01 febbraio 2009 - 22:34

si, anche se c'è un motivo.
La Winslet, vera fautrice del film tratto da Yates, ha imposto Di Caprio, suo migliore amico, al regista, Sam Mendes, che è suo marito...
  • 0

#3 vegeta851

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8571 Messaggi:
  • LocationFerrara

Inviato 01 febbraio 2009 - 22:47

non ho letto il libro di Yates ma il film mi è sembrato bellissimo e ben poco consolatorio. Un Mendes che cresce di film e film, e che non scivola nelle fastidiose ovvietà di "American Beauty", opera che, a tutti gli effetti, affrontava gli stessi temi di "Revolutionary Road".

Perchè non abbiano candidato Di Caprio all'Oscar è poi un bel mistero...i suoi duetti con la Winslet sono di un'intensità straordinaria.
  • 0

#4 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 02 febbraio 2009 - 10:45

un altro difetto dovuto alla eccessiva fedeltà al libro è che è praticamente impossbile da mantenere. gli sceneggiatori si sonp cpstretti a tagli che rendevono comprensibili alcuni fondamentali passaggi emotivi, invece di integrarli nel film.

  • 0

#5 Guest_incidente_*

  • Guests

Inviato 03 febbraio 2009 - 08:28

non ho letto il libro di Yates ma il film mi è sembrato bellissimo e ben poco consolatorio. Un Mendes che cresce di film e film, e che non scivola nelle fastidiose ovvietà di "American Beauty", opera che, a tutti gli effetti, affrontava gli stessi temi di "Revolutionary Road".

Perchè non abbiano candidato Di Caprio all'Oscar è poi un bel mistero...i suoi duetti con la Winslet sono di un'intensità straordinaria.


Se non erro, la rece su O.C. è tua vero?
Te lo chiedo perchè mi trovo d'accordissimo con te, e come te non ho avuto il piacere di leggere il romanzo. (lo farò in settimana)
Beh, Mendes ha diretto un film pazzesco, ma comunque è un regista che non è mai andato sotto la sufficienza (era mio padre), forse l'unica cosa detta nella rece su cui dissento è la presa di posizione sul "sopravvalutato" A.B., è un film che non mi emoziona come quando lo vidi al cinema (ero adolescente), ma che sa ancora incantarmi e che conserva attualità (poi quello Spacey).
Non vi sono dubbi però che il capolavoro di Mendes sia revolutionary road.
Ma poi voglio dire una cosa. Per la Winslet questa è solo una conferma, ma Di Caprio cazzo... Ma da quando recita così? Fa impressione. Già in The Departed mi sorprese positivamente, come anche nel tediosamente mastodontico The Aviator, ma qui si supera. Quando ha imparato? E pensare che lo schifavo, lo ritenevo solo il belloccio fortunato reduce dal successo di Titanic.
  • 0

#6 vegeta851

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8571 Messaggi:
  • LocationFerrara

Inviato 03 febbraio 2009 - 18:56


non ho letto il libro di Yates ma il film mi è sembrato bellissimo e ben poco consolatorio. Un Mendes che cresce di film e film, e che non scivola nelle fastidiose ovvietà di "American Beauty", opera che, a tutti gli effetti, affrontava gli stessi temi di "Revolutionary Road".

Perchè non abbiano candidato Di Caprio all'Oscar è poi un bel mistero...i suoi duetti con la Winslet sono di un'intensità straordinaria.


Se non erro, la rece su O.C. è tua vero?


si, è mia....comunque a breve mi tufferò anch'io nel romanzo  :)

"American Beauty" è un film incredibilmente furbo, che non mi sento di stroncare in toto...dalla sua ha i dialoghi brillanti, la confezione impeccabile, uno Spacey in gran forma. Ma anche certe carinerie tipo il ragazzo con la videocamerina che mi sembrano gratuite e un po ridicole...insomma, credo che Mendes sia cresciuto di film in film, sinora "Revolutionary Road" mi sembra il suo lavoro più intenso.
  • 0

#7 Petrus

    aspirante indie

  • Members
  • StellettaStelletta
  • 63 Messaggi:

Inviato 04 febbraio 2009 - 00:10

Non AB, ma Mendes è da stroncare in toto
forse si salva solo Road to Perdition
  • 0

#8 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23095 Messaggi:

Inviato 04 febbraio 2009 - 08:18

Ma per me "Era mio padre" è uno dei peggiori film dell'ultimo ventennio. Un ricalco di storia dei gangster-movie senza anima e senza manco talento.
  • 0

#9 Guest_incidente_*

  • Guests

Inviato 04 febbraio 2009 - 08:26

Secondo me siete un pò troppo duri con Mendes, è un buon regista, ancora agli inizi, nel senso che deve ancora dimostrare tanto, si lascia andare spesso a psicologismi spiccioli e a furbate, ma cresce, di film in film...
Siccome già ne ho parlato lungamente in altri topic:

AB 7,5
EMP 6
JH 7
RR 8
  • 0

#10 John Dillinger

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 188 Messaggi:

Inviato 04 febbraio 2009 - 08:39

Ma per me "Era mio padre" è uno dei peggiori film dell'ultimo ventennio. Un ricalco di storia dei gangster-movie senza anima e senza manco talento.

Il film in sè non è chissà cosa, però mi ricordo un ottimo Jude Law.
  • 0

#11 Guest_incidente_*

  • Guests

Inviato 04 febbraio 2009 - 09:22


Ma per me "Era mio padre" è uno dei peggiori film dell'ultimo ventennio. Un ricalco di storia dei gangster-movie senza anima e senza manco talento.

Il film in sè non è chissà cosa, però mi ricordo un ottimo Jude Law.


Verissimo, ottimo non solo Jude Law, ma anche Paul Newman nella sua ultima grande pova. Tom Hanks invece in quel film mi stava troppo sul cazzo, si tratta di un ottimo attore ma il figlio di puttana proprio non può farlo.
  • 0

#12 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 04 febbraio 2009 - 09:45


Ma per me "Era mio padre" è uno dei peggiori film dell'ultimo ventennio. Un ricalco di storia dei gangster-movie senza anima e senza manco talento.

Il film in sè non è chissà cosa, però mi ricordo un ottimo Jude Law.

anche per me non è un gran che ma cmq il imgliore di  mendes
  • 0

#13 vegeta851

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8571 Messaggi:
  • LocationFerrara

Inviato 04 febbraio 2009 - 10:09

ammazza quanta cattiveria con Mendes, manco stessimo parlando di altri sopravvalutati tipo Singer o Aronofsky... asd

i miei voti

American Beauty: 6
Era Mio Padre: 6,5
Jarhead: 7,5
Revolutionary Road: 8
  • 0

#14 John Dillinger

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 188 Messaggi:

Inviato 05 febbraio 2009 - 17:26

ammazza quanta cattiveria con Mendes, manco stessimo parlando di altri sopravvalutati tipo Singer o Aronofsky... asd

Non toccate Aronofsky  :)
  • 0

#15 John Dillinger

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 188 Messaggi:

Inviato 07 febbraio 2009 - 09:58

L'ho visto ieri. Gran film, non c'è che dire.
Direi che anche io concordo con la recensione di ondacinema e dico che questa è una delle migliori prove di Di Caprio in assoluto, peccato per chi lo sottovaluta ancora, non se lo merita.
Comunque il tema era intenso e il film sarebbe potuto risultare anche noioso. In realtà è tutto il contrario, mi sono lasciato coinvolgere molto e alla fine Mendes mi ha stupito di nuovo, come con American Beauty (non so quale dei 2 sia migliore francamente, non riesco a dare un giudizio secco come Vegeta851).
Dopo Milk, ecco un altro filmone in questo 2009. 
  • 0

#16 Homer

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3019 Messaggi:
  • LocationBoston

Inviato 10 febbraio 2009 - 20:45

Sono passati tanti anni da quando ho visto American Beauty per la prima volta, al cinema.
E casualmente, poche settimane fà, mi sono trovato a metterlo nel mio lettore DVD dopo molto tempo. Dopo tutto il cinema che in questi anni mi è passato davanti agli occhi, l'esordio di Mendes sul grande schermo (che prima mi aveva tanto affascinato e conquistato) mi è invece parso scialbo e prevedibile, nonostante la prova superlativa di uno Spacey poche altre volte così in forma.

Revolutionary Road ripropone tematiche e situazioni simili a quelle affrontate proprio in American Beauty e certamente care al cinema del regista inglese (la crisi della famiglia borghese). E, a quasi 10 anni di distanza, il dramma di Mendes pare davvero più maturo e corposo del suo (diretto) predecessore.
Il ritratto familiare che esce da due ore intense (in cui poche volte il tono cala) è molto più dettagliato, come a voler scavare più a fondo nell'apparente perfezione medio-borghese, dietro case color pastello, giardini ordinati e lunghi viali alberati. Ed in questo senso, calza a pennello l'ambientazione negli anni '50.
Dietro l'ostentato benessere, si cela la crisi della famiglia, figlia di una profonda insoddisfazione personale di entrambi i coniugi (mancata attrice lei, annoiato impiegato lui), di chi crede di poter meritare di più ma che alla fine rimane inchiodato alla realtà dalla realtà stessa da cui si cerca di fuggire (il viaggio a Parigi salta fondamentalmente perchè lui accetta un sostanzioso aumento, ottenuto con un piccolo e non calcolato gesto).
Incollato ai propri protagonisti, Mendes forse non brilla per originalità ma lascia la moglie Winslet e Di Caprio completamente liberi permettendo loro di regalare due prove semplicemente perfette.
Senza alcuna facile scappatoia, un ritratto cupo e per nulla consolatorio, come un lungo spot senza uscita. Uno gigantesco spot su quanto siamo perfetti.

Per ora, assieme al film di Howard, è tra i migliori film che ho visto in questo inizio 2009. Non a caso, accomunati da un aspetto piuttosto evidente: nessun colpo di regia memorabile, ma storie al servizio di ottime coppie di attori.
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#17 bea

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 39 Messaggi:

Inviato 14 febbraio 2009 - 15:32

Le premesse erano "non devi pensare al libro, placa le aspettative, non seguire l'alternarsi delle scene con un immaginario dito che le rapporti alle righe". Invece niente, già dai primissimi minuti soffrivo nel tentativo di rintracciare i "miei" Frank e April in quella coppia nevrastenica emanante sentenze non accuratamente supportate dalla pazzesca introspezione iniziale del capolavoro di Yates, complice la grottesca rappresentazione teatrale che un minuto dopo l'altro cementa in April la consapevolezza di una vita recitata, non solo sul palco, in retrovie dimenticate.
Poi sono riuscita a smetterla, ad ascoltare solo Mendes e allora sì, i Wheeler del film funzionano eccome, pure con un Frank che da insopportabile wannabe, perse le innumerevoli digressioni donategli dallo scrittore, si propone credibilissimo marito innamorato, umanamente in bilico tra moglie e doveri, una April che rinuncia al fascino decadente, idealista e straziante cuori del romanzo per lasciare il posto ad una donna splendidamente triste e immatura, ogni passo ha il suo senso sotto il sole glaciale della Revolutionary Road cinematografica. Intorno i sorrisi, le amicizie tutte lodi e concitate esclamazioni, i fantastici "il re è nudo" del figlio dei Givings, i fiumi di automi umani pronti a chiudersi negli uffici, l'inquietante assenza dei bambini dalle teatralissime scene. Tutto si annoda sui protagonisti quasi a strozzarli, nella crescente ansia per un possibile scoppio finale, rumoroso nel suo dolore, quando invece a dominare sarà il silenzio, spettrale quello dell'ultima Winslet di spalle, insanguinata, immobile a fissare la sua strada dei sogni andati.
Per me è un 8. Di Caprio immenso, da brividi proprio.

  • 0

#18 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 14 febbraio 2009 - 22:11

i Wheeler del film funzionano eccome, pure con un Frank che da insopportabile wannabe, perse le innumerevoli digressioni donategli dallo scrittore, si propone credibilissimo marito innamorato, umanamente in bilico tra moglie e doveri, una April che rinuncia al fascino decadente, idealista e straziante cuori del romanzo per lasciare il posto ad una donna splendidamente triste e immatura, ogni passo ha il suo senso sotto il sole glaciale della Revolutionary Road cinematografica. Intorno i sorrisi, le amicizie tutte lodi e concitate esclamazioni, i fantastici "il re è nudo" del figlio dei Givings, i fiumi di automi umani pronti a chiudersi negli uffici, l'inquietante assenza dei bambini dalle teatralissime scene. Tutto si annoda sui protagonisti quasi a strozzarli, nella crescente ansia per un possibile scoppio finale, rumoroso nel suo dolore, quando invece a dominare sarà il silenzio, spettrale quello dell'ultima Winslet di spalle, insanguinata, immobile a fissare la sua strada dei sogni andati.
Per me è un 8. Di Caprio immenso, da brividi proprio.


D'accordissimo. E direi meno male che la Winslet ha imposto Di Caprio, se questi sono i risultati! Bravissimi entrambi. E mi è piaciuta anche la regia di Mendes, che avevo già apprezzato in "American Beauty" (ma non in "Era mio padre", quello sì bolso e noiosissimo).
  • 0

#19 DOGdaddyDIE

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 563 Messaggi:

Inviato 16 febbraio 2009 - 13:42

Sì, però che ora non si esageri, magari i film brutti fossero tutti come "Era mio padre"... Magari!
Revolutionary Road deve tutto alle prove maiuscole del cast, anche quella di Michael Shannon giustamente in corsa per un oscar (che già avevo avuto modo di apprezzare in "Bug" di Friedkin).
  • 0

#20 La Fata

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2181 Messaggi:

Inviato 16 febbraio 2009 - 14:26

non mi è piaciuto. l'ho trovato a tratti piatto e a tratti superficiale.
bravissimi i protagonisti, ma fragile la trama.
  • 0

Io non ho sentimenti... solo situazioni...

Tumblr. - Twitter


#21 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 16 febbraio 2009 - 14:46

non mi è piaciuto. l'ho trovato a tratti piatto e a tratti superficiale.
bravissimi i protagonisti, ma fragile la trama.


Apparentemente sembra fragile, ma in realtà, come - credo - nel caso del libro (che mi risulta sia stato ripreso molto fedelmente), si svolge tutta nella psiche dei protagonisti, e diventa affascinante cercare di carpirne le evoluzioni.
Ci sono alcune scene dove quasi non parlano, eppure si intuisce una tempesta di sensazioni e di stati d'animo, risultato reso altrove anche grazie ai contrasti di colore (la radiosa Revolutionary Road opposta alle tenebre di April/Winslet). Insomma, è un film in cui spesso le parole danno fastidio, rovinano tutto: è stridente il logorroico Frank/DiCaprio che tenta di razionalizzare il malessere della moglie, è patetico Shep che tenta di spiegare il suo innamoramento ad April nella scena in macchina, viene smorzata dall'apparecchio acustico del marito la molesta Kathy Bates con i suoi discorsi sui vicini, nemmeno i bambini, solitamente presenza chiassosa, riescono a farsi sentire.
Sono proprio questi silenzi, questi "non detti" che per me costruiscono il dramma vertiginoso di April, che raggiunge il suo apice nell'agghiacciante scena della colazione.
  • 0

#22 La Fata

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2181 Messaggi:

Inviato 16 febbraio 2009 - 15:07

sai claudio, a proposito dei silenzi, mi è piaciuta molto la differenza tra la coppia di caprio/winslet, che si sforzava di snocciolare tutto anche a costo dell'invadenza e della poca sensibilità, mentre altre coppie, come i vicini di casa con l'attrice di "crossing jordan", sono più "rispettosi" l'uno nei confronti dell'altro. e chi non lo è viene ignorato (come fa il il marito di katy bates quando abbassa il volume dell'apparecchio acustico).
belle anche la scena della cena e quella della colazione, ma non mi sono mai sentita pienamente coinvolta.

sapevo che mi sarei giocata le simpatie del capo con il mio post!
  • 0

Io non ho sentimenti... solo situazioni...

Tumblr. - Twitter


#23 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 16 febbraio 2009 - 16:02

sapevo che mi sarei giocata le simpatie del capo con il mio post!


Ma no, capisco invece che il film possa anche suscitare quella reazione, credo che dipenda molto dall'approccio con cui lo si "vive". Semmai, sarei disposto ad azioni più violente se mettessi in discussione il fascino della protagonista  :D
  • 0

#24 abcdefghi

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 25 Messaggi:

Inviato 16 febbraio 2009 - 17:08

fantastico vedere il film 3 ore dopo aver finito il romanzo. le due opere si completano, e si apprezza come la trasposizione sia incredibilmente fedele.
Azzeccatissimi tutti gli attori di contorno, che con un'ammiccamento o una inflessione rendono perfettamente quanto "spiegato" sulla pagina scritta. Premetto: il film l'ho visto in originale, quindi magari il doppiaggio penalizza, anzi, data la caratura di tutti gli attori, certamente penalizza.
Ammiro dicaprio dai tempi di catch me if you can, e devo ammettere che con la mise anni 50 dà sempre il suo meglio.
Però da lui la bella prova me l'aspettavo...dalla winslet meno, ed è stupefacente pure lei.

ps. sono l'unico che adora di road to perdition? è uno dei miei film preferiti, con quel rapprto padre figlio, figlio ai sangue figlio e  adottivo. mah...la maggioranza vince!
  • 0

#25 abcdefghi

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 25 Messaggi:

Inviato 16 febbraio 2009 - 17:13

p.s.: davo per scontato che dicaprio fosse almeno candidato all'oscar, e mi accorgo ora di no. mah....
  • 0

#26 popten

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5508 Messaggi:
  • LocationCampania

Inviato 18 febbraio 2009 - 08:42

non mi è piaciuto. l'ho trovato a tratti piatto e a tratti superficiale.
bravissimi i protagonisti, ma fragile la trama.


sostanzialmente concordo.
non avevo grandi aspettative e quindi devo dire che la prima parte del film mi è piaciuta anche più di quanto mi aspettassi.
in generale ho apprezzato fotografia e cast.
decisamente meno,specie nella seconda parte del film,regia e dialoghi.
non gradisco le cose mostrate, gli eccessi, la ricerca di facili emozioni.
la storia in sè è drammatica, penso non sia necessario enfatizzare il tutto con la camera.
ho pensato che il libro deve essere più bello -come spesso capita,in verità-

comunque un film che si può vedere, volendo andare una sera a cinema purtroppo non c'è granchè di meglio,temo
  • 0

#27 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 18 febbraio 2009 - 09:04

decisamente meno,specie nella seconda parte del film,regia e dialoghi.
non gradisco le cose mostrate, gli eccessi, la ricerca di facili emozioni.
la storia in sè è drammatica, penso non sia necessario enfatizzare il tutto con la camera.


Per me è l'esatto opposto: la cosa più drammatica del film è quello che non dice e che non mostra. Sono i silenzi, non le liti, sono i personaggi che circondano e quasi soffocano la coppia più che la coppia stessa... Il tormento psicologico dei protagonisti è dietro ogni piccolo gesto, anche apparentemente banale, come ad esempio nella scena della colazione. Insomma, non siamo proprio di fronte alla ricerca di emozioni "facili", il dramma si consuma senza versare una sola lacrima.
  • 1

#28 popten

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5508 Messaggi:
  • LocationCampania

Inviato 18 febbraio 2009 - 09:32


decisamente meno,specie nella seconda parte del film,regia e dialoghi.
non gradisco le cose mostrate, gli eccessi, la ricerca di facili emozioni.
la storia in sè è drammatica, penso non sia necessario enfatizzare il tutto con la camera.


Per me è l'esatto opposto: la cosa più drammatica del film è quello che non dice e che non mostra. Sono i silenzi, non le liti, sono i personaggi che circondano e quasi soffocano la coppia più che la coppia stessa... Il tormento psicologico dei protagonisti è dietro ogni piccolo gesto, anche apparentemente banale, come ad esempio nella scena della colazione. Insomma, non siamo proprio di fronte alla ricerca di emozioni "facili", il dramma si consuma senza versare una sola lacrima.


non dico il contrario,cioè penso anche io che il dramma della vicenda, se uno si immedesima, sta anche e forse in più in quello non mostrato.

il punto però è che quello mostrato è tanto, a tratti troppo.

ci sono scene con una camera fissa per lungo tempo su espressioni di dolore,sofferenza. una camera addirittura ad esempio che ruota intorno ad uno dei protagonisti in un momento di dolore. tutto questo è non necessario, spinge ad un'emozione costruita.
c'è tanto cinema, purtroppo specie nel passato, che fa soffrire senza mostrare neppure un secondo di dolore e sofferenze, ma lasciandolo intuire
  • 0

#29 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 18 febbraio 2009 - 11:22

un film sbagliato. sam mendes si conferma il peggiore regista della sua generazione...
grande recitazione, cinematograficamente inetto ... ogni stacco era un cambio di scena
ottimo esempio però di cosa non fare quando si adatta un capolavoro
  • 0

#30 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 18 febbraio 2009 - 12:32

cinematograficamente inetto


???

In che senso? Mica si poteva far diventare un kolossal d'azione! A me sembra che di scene cinematograficamente rilevanti ce ne siano diverse, e alcune sono state anche citate da bea (io aggiungo pure quella di Shep e April in macchina, di una plasticità e drammaticità vivissime).
  • 0

#31 scirocco

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2016 Messaggi:

Inviato 18 febbraio 2009 - 13:13

Winslet grandiosa (fantastico quel cenno spento malinconicamente sull'uscio, verso il finale) ma, per me, assolutamente sprecata in film appena appena sufficiente. Troppo schematico, senza linfa e senz'anima.
  • 0

#32 Homer

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3019 Messaggi:
  • LocationBoston

Inviato 18 febbraio 2009 - 19:09

Non lo so, più ci penso e più lo trovo corposo e ben costruito.
L'approfondimento dei personaggi principali è decisamente anni luce avanti a quello dei protagonisti di American Beauty. Se le insoddisfazioni che li muovono sono forse le stesse, in quest'ultimo film sono decisamente più complesse.
Ed il fatto di lasciare libero sfogo ai due attori principali, con le loro grida ed i loro silenzi, rende più completo il tutto.
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#33 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 18 febbraio 2009 - 21:59

Non lo so, più ci penso e più lo trovo corposo e ben costruito.
L'approfondimento dei personaggi principali è decisamente anni luce avanti a quello dei protagonisti di American Beauty. Se le insoddisfazioni che li muovono sono forse le stesse, in quest'ultimo film sono decisamente più complesse.
Ed il fatto di lasciare libero sfogo ai due attori principali, con le loro grida ed i loro silenzi, rende più completo il tutto.

tutti i pregi elencati (eccezione per la grande interpretazione attoriale) dipendono dal romanzo. ovvero quel poco che rimane del capolavoro di Yates nella trasposizione
  • 0

#34 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 18 febbraio 2009 - 23:24


Non lo so, più ci penso e più lo trovo corposo e ben costruito.
L'approfondimento dei personaggi principali è decisamente anni luce avanti a quello dei protagonisti di American Beauty. Se le insoddisfazioni che li muovono sono forse le stesse, in quest'ultimo film sono decisamente più complesse.
Ed il fatto di lasciare libero sfogo ai due attori principali, con le loro grida ed i loro silenzi, rende più completo il tutto.

tutti i pregi elencati (eccezione per la grande interpretazione attoriale) dipendono dal romanzo. ovvero quel poco che rimane del capolavoro di Yates nella trasposizione


Cosa manca del romanzo di Yates nella trasposizione? Sono curioso, non avendolo letto e avendo sentito pareri di gente che lo aveva letto e ha trovato invece il film molto fedele nel riprodurlo.
  • 0

#35 Homer

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3019 Messaggi:
  • LocationBoston

Inviato 19 febbraio 2009 - 19:29


Non lo so, più ci penso e più lo trovo corposo e ben costruito.
L'approfondimento dei personaggi principali è decisamente anni luce avanti a quello dei protagonisti di American Beauty. Se le insoddisfazioni che li muovono sono forse le stesse, in quest'ultimo film sono decisamente più complesse.
Ed il fatto di lasciare libero sfogo ai due attori principali, con le loro grida ed i loro silenzi, rende più completo il tutto.

tutti i pregi elencati (eccezione per la grande interpretazione attoriale) dipendono dal romanzo. ovvero quel poco che rimane del capolavoro di Yates nella trasposizione


Onore a Mendes allora, che a quanto interpreto dal tuo commento, ha saputo trasportare sullo schermo il romanzo nel modo più fedele possibile.
Mendes, secondo me, si è proprio messo da parte: lascia liberi i suoi attori e non gira nessuna vera "scena madre".
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#36 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 19 febbraio 2009 - 19:35



Non lo so, più ci penso e più lo trovo corposo e ben costruito.
L'approfondimento dei personaggi principali è decisamente anni luce avanti a quello dei protagonisti di American Beauty. Se le insoddisfazioni che li muovono sono forse le stesse, in quest'ultimo film sono decisamente più complesse.
Ed il fatto di lasciare libero sfogo ai due attori principali, con le loro grida ed i loro silenzi, rende più completo il tutto.

tutti i pregi elencati (eccezione per la grande interpretazione attoriale) dipendono dal romanzo. ovvero quel poco che rimane del capolavoro di Yates nella trasposizione


Onore a Mendes allora, che a quanto interpreto dal tuo commento, ha saputo trasportare sullo schermo il romanzo nel modo più fedele possibile.
Mendes, secondo me, si è proprio messo da parte: lascia liberi i suoi attori e non gira nessuna vera "scena madre".


Già, e non "prende posizione", come alcuni gli chiedevano di fare non so bene perché. Forse gli stessi che poi attaccano i film "a tesi".
  • 0

#37 vegeta851

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8571 Messaggi:
  • LocationFerrara

Inviato 19 febbraio 2009 - 19:49

comunque, e non è un caso, con questo film Mendes è incorso nel primo grande flop della sua carriera. Appena 30 milioni di dollari incassati in patria
  • 0

#38 Homer

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3019 Messaggi:
  • LocationBoston

Inviato 19 febbraio 2009 - 20:30

Dici che siamo degli snob alternativi che apprezzano ciò che la maggior parte della gente non va a vedere, giusto per così ci si nota di più? ;D
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#39 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 19 febbraio 2009 - 21:47


Onore a Mendes allora, che a quanto interpreto dal tuo commento, ha saputo trasportare sullo schermo il romanzo nel modo più fedele possibile.
Mendes, secondo me, si è proprio messo da parte: lascia liberi i suoi attori e non gira nessuna vera "scena madre".


ma in realtà non credo sia riuscito a trasportare un bel niente. mi ripeto lo so:
"mai paragonare il romanzo al libro, ma in questo caso il paragone è voluto. a me qauesto film è sembrato purtroppo nè più nè meno che un bigino del capolavoro di Yates, a cui non aggiunge niente. anzi toglie. il "pessimismo cosmico" (leopardiano) di Yates diventa esistenzialismo mondano.
cmq grandissimi attori (in lingua originale però).
interessante, anche se non so se voluta, la sceltadegli attori di Titanic, i moderni romeo e giulietta (con tanto di Kathy Bates a fare da Galeotto, al contrario). quasi a voler distriggure un icona da love story"
  • 0

#40 Ciscoteque

    utente 'patafisico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 547 Messaggi:

Inviato 21 febbraio 2009 - 16:49

Non mi aspettavo nulla di che, dato che il signor Mendes non mi fa impazzire.

7

pro pro:
- porte, finestre e specchi.
- Winslet

contro:
- Thomas Newman mi da un pò noia.  ;)
  • 0

#41 vegeta851

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8571 Messaggi:
  • LocationFerrara

Inviato 21 febbraio 2009 - 20:16


contro:
- Thomas Newman mi da un pò noia.  ;)
[/quote]

per me è uno dei migliori compositori sulla piazza
  • 0

#42 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17711 Messaggi:

Inviato 22 febbraio 2009 - 11:49

Questo inizio di stagione è piuttosto deludente (soprattutto al pensiero dei filmoni che uscivano l'anno scorso nello stesso periodo).
Non ho letto il romanzo di Yates, quindi ho la mente sgombra da ogni confronto di sorta, ma devo dire che anche questo "Revolutionary Road" m'è parso un film profondamente irrisolto. Troppo letterario, troppo parlato e, peggio, troppo urlato. L'incipit è uno dei più irritanti che ricordi e via via il film si sviluppa per dialoghi lunghi e standardizzati (anticipavo le battute così bene, che chi mi accompagnava ha pensato che il film l'avessi già visto asd), soffocando la regia che si muove su un piano simile al teatro filmato (evabbè che Mendes proviene da là, ma nel sopravvalutato/sottostimato "American Beauty" aveva delle intuizioni mica da buttare). Non mi metto a discutere sui caratteri dei due protagonisti, davvero complessi e interessanti, perchè si finirebbe a fare discorsi che col film non c'entrano niente. Molto (troppo?) intensa Kate Winslet, anche se secondo me il migliore del cast è Leonardo Di Caprio, qui davvero in una delle sue prova più mature e difficili (scandalosa la sua mancata nomination) e lui non sbaglia nemmeno uno sguardo.
Non lo so, magari se fossi stato a teatro mi sarebbe parso meno pesante, ma la prima parte l'ho trovata davvero lunga e ridondante nel suo esporre i concetti principali: coppia borghese in crisi e insoddisfatta, sogno americano in frantumi, fuga illusoria per l'estero. Retorico è anche uno dei personaggi potenzialmente migliori, ovvero il John di Micheal Shannon, che risulta una sorta di grillo parlante che è impazzito proprio perchè vede "il vuoto disperato" nel quale si vive quotidianamente, lo stesso vuoto dal quale i due Wheeler sperano di sfuggire. Verso il finale - la parte dove il pessimismo di fondo del film emerge prepotentemente, raggelando il sangue - la storia si (pro)asciuga, si fa più silenzioso fino a un agghiacciante silenzio nella scena dell'ultima colazione, per poi immortalare la Winslet che macchia di sangue il tappeto, mentre è in piedi davanti alla finestra; interessante anche com'è utilizzato lo spazio-casa (una sorta palcoscenico dove poter mettere in atto lautorappresentazione della propria vita), che sembra davvero un corpo vuoto e freddo che risucchia i due protagonisti. I difetti sono da ricercare nella regia senza polso di Mendes che lascia a briglia sciolta i propri attori e in una messa in scena carente di idee, se non quelle di adagiarsi su un esercizio di calligrafia melò (le scene-clichè si susseguono), aggraziato dalla freddamente colorata fotofrafia di Roger Deakins.
Sarebbe bello parlare delle scelte pensate e po fatte dai protagonisti, ma si parlerebbe d'altro (chi fa la scelta più coraggiosa? chi la più matura?), poichè il film purtroppo superficializza tutte le potenzialità drammatiche e, come ho detto, fa emergere il suo pessimismo solo alla fine, quando ci si è un po' stancati di vedere i Wheleer vomitarsi addosso le proprio pseudo-frustrazioni.
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#43 bea

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 39 Messaggi:

Inviato 23 febbraio 2009 - 23:11

Cosa manca del romanzo di Yates nella trasposizione? Sono curioso, non avendolo letto e avendo sentito pareri di gente che lo aveva letto e ha trovato invece il film molto fedele nel riprodurlo.


Claudio, il film è molto, molto fedele al libro ma proprio a volergli scucire qualche mancanza potrei forse dire che ad uscirne un filo penalizzata è la figura di Frank, quella più scandagliata e contorta nell'opera di Yates, fermo restando che non considero ciò una vera pecca perché, come già avevo scritto, per me il Frank di Mendes funziona benissimo anche così: divenuto leggermente "altro" da quello letterario, meno odioso, "più marito", affidato splendidamente in gestione a DiCaprio. Poi, ad alcuni momenti la cui fedeltà al testo è davvero impressionante (penso ad esempio a Shep quando osserva con rabbia rassegnata i figli davanti alla tv o alla già nominata ultima scena col signor Givings che spegne l'apparecchio acustico, uno dei finali più geniali che io ricordi) si intreccia un sopperire ai profondi tratteggiamenti di Yates con la forza degli ambienti, le grandi prove attoriali nonché con i citati giochi di silenzi, sguardi, colori e luci. Particolarmente questi ultimi mi sono sembrati funzionali all'aderenza al libro, ad una drammaticità lì tanto sottilmente narrata. Insomma, di "urlato" in questo film ho visto ben poco...
I Frank e April di Mendes si muovono vivi, pulsanti e distruttivi su scenari immobili, lucenti, come incontaminati. Gli attimi in cui quegli sfondi sembrano assorbirli, donar loro una illusione di appartenenza (lo sguardo luminoso della giovane April quando vede per la prima volta la casetta dei sogni, posta candidamente lassù, o l'abbraccio in giardino di tutta la famiglia Wheeler decorato da uno zampillio d'acqua festosa al sole) finiscono per accrescere l'aria malsana che da subito rende chiara l'impossibilità/incapacità di soluzioni, divenendo forse essi stessi i passaggi più angoscianti del film.
  • 0

#44 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 23 febbraio 2009 - 23:15

I Frank e April di Mendes si muovono vivi, pulsanti e distruttivi su scenari immobili, lucenti, come incontaminati. Gli attimi in cui quegli sfondi sembrano assorbirli, donar loro una illusione di appartenenza (lo sguardo luminoso della giovane April quando vede per la prima volta la casetta dei sogni, posta candidamente lassù, o l'abbraccio in giardino di tutta la famiglia Wheeler decorato da uno zampillio d'acqua festosa al sole) finiscono per accrescere l'aria malsana che da subito rende chiara l'impossibilità/incapacità di soluzioni, divenendo forse essi stessi i passaggi più angoscianti del film.


Concordo anche sulle virgole. Però credo che dovresti proprio collaborare con OndaCinema, oltre che scrivere di quella band romana di cui sappiamo...  :)
  • 0

#45 Ciscoteque

    utente 'patafisico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 547 Messaggi:

Inviato 24 febbraio 2009 - 00:49


contro:
- Thomas Newman mi da un pò noia.  ;)

per me è uno dei migliori compositori sulla piazza


Si assolutamente a me lui piace molto, mi riferivo al fatto che avrei preferito che non ci fosse proprio una colonna sonora nel film.
  • 0

#46 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17711 Messaggi:

Inviato 24 febbraio 2009 - 00:52

Insomma, di "urlato" in questo film ho visto ben poco...


mi vuoi dire che tutta la prima parte del film non è esagerata e gridata? ::)
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#47 Ian Smith

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6643 Messaggi:

Inviato 24 febbraio 2009 - 01:07

Questo inizio di stagione è piuttosto deludente (soprattutto al pensiero dei filmoni che uscivano l'anno scorso nello stesso periodo).
Non ho letto il romanzo di Yates, quindi ho la mente sgombra da ogni confronto di sorta, ma devo dire che anche questo "Revolutionary Road" m'è parso un film profondamente irrisolto. Troppo letterario, troppo parlato e, peggio, troppo urlato. L'incipit è uno dei più irritanti che ricordi e via via il film si sviluppa per dialoghi lunghi e standardizzati (anticipavo le battute così bene, che chi mi accompagnava ha pensato che il film l'avessi già visto asd), soffocando la regia che si muove su un piano simile al teatro filmato (evabbè che Mendes proviene da là, ma nel sopravvalutato/sottostimato "American Beauty" aveva delle intuizioni mica da buttare). Non mi metto a discutere sui caratteri dei due protagonisti, davvero complessi e interessanti, perchè si finirebbe a fare discorsi che col film non c'entrano niente. Molto (troppo?) intensa Kate Winslet, anche se secondo me il migliore del cast è Leonardo Di Caprio, qui davvero in una delle sue prova più mature e difficili (scandalosa la sua mancata nomination) e lui non sbaglia nemmeno uno sguardo.
Non lo so, magari se fossi stato a teatro mi sarebbe parso meno pesante, ma la prima parte l'ho trovata davvero lunga e ridondante nel suo esporre i concetti principali: coppia borghese in crisi e insoddisfatta, sogno americano in frantumi, fuga illusoria per l'estero. Retorico è anche uno dei personaggi potenzialmente migliori, ovvero il John di Micheal Shannon, che risulta una sorta di grillo parlante che è impazzito proprio perchè vede "il vuoto disperato" nel quale si vive quotidianamente, lo stesso vuoto dal quale i due Wheeler sperano di sfuggire. Verso il finale - la parte dove il pessimismo di fondo del film emerge prepotentemente, raggelando il sangue - la storia si (pro)asciuga, si fa più silenzioso fino a un agghiacciante silenzio nella scena dell'ultima colazione, per poi immortalare la Winslet che macchia di sangue il tappeto, mentre è in piedi davanti alla finestra; interessante anche com'è utilizzato lo spazio-casa (una sorta palcoscenico dove poter mettere in atto lautorappresentazione della propria vita), che sembra davvero un corpo vuoto e freddo che risucchia i due protagonisti. I difetti sono da ricercare nella regia senza polso di Mendes che lascia a briglia sciolta i propri attori e in una messa in scena carente di idee, se non quelle di adagiarsi su un esercizio di calligrafia melò (le scene-clichè si susseguono), aggraziato dalla freddamente colorata fotofrafia di Roger Deakins.
Sarebbe bello parlare delle scelte pensate e po fatte dai protagonisti, ma si parlerebbe d'altro (chi fa la scelta più coraggiosa? chi la più matura?), poichè il film purtroppo superficializza tutte le potenzialità drammatiche e, come ho detto, fa emergere il suo pessimismo solo alla fine, quando ci si è un po' stancati di vedere i Wheleer vomitarsi addosso le proprio pseudo-frustrazioni.


come al solito condivido ogni singola parola.
  • 0

#48 scirocco

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2016 Messaggi:

Inviato 24 febbraio 2009 - 15:21

Questo inizio di stagione è piuttosto deludente (soprattutto al pensiero dei filmoni che uscivano l'anno scorso nello stesso periodo)

Sottoscrivo a fuoco e fiamme. L'ultimo film che mi ha appassionato è stato "Racconto di Natale"; mentre "Rachel..." (fine Novembre!) rimane l'ultima esperienza in sala che ritengo davvero degna di nota.
Noiosissimo inizio d'anno: una marea di mega-produzioni americane, una miseria di film francesi, silenzio quasi totale dei grandi autori, drammatica carenza di film di culto italiani. Di questo passo, meglio andare al pub, il mercoledi... :'(
  • 0

#49 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 24 febbraio 2009 - 18:38


Cosa manca del romanzo di Yates nella trasposizione? Sono curioso, non avendolo letto e avendo sentito pareri di gente che lo aveva letto e ha trovato invece il film molto fedele nel riprodurlo.


ribadisco che genericamente non si dovrebbe mai paragonare il roman zo al libro, ma in questo caso la dipendenza del film nei confronti del libro era voluta dal regista stesso che riprende pagine intere trascurando altri fondamentali passaggi emotivi.
alcuni capitoli erano delle vere e proprie sceneggiature, sembravano descrivere un piano sequenza, una chiusura in dissolvenza, ecc... tutte cose che nel film non sono state riprese nel loro potenziale espressivo (ma potrei sbagliarmi. magari ero io che me le figuravo cinematograficamente)
inoltre il film riduce il pessimismo cosmico (leopardiano e non è un'iperbole) del romanzo in esistenzialismo d'appendice. la scrittura si basava su una continua dialettica nichilista in cui le aspettative venivano prontamente deluse. anche nelle piccole vicende quotidiane, raggiungendo quindi un livello di frustrazione generale, universale (cosmica).
la notte di passione finale ha un'intensità tragica nel libro che la pigrizia figurativa e stilistica di Yates appiattisce e rende noiosa


p.s. concordo con William Blake su Raconto di Natale (bellissimo)
  • 0

#50 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39617 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 24 febbraio 2009 - 19:06

il film riduce il pessimismo cosmico (leopardiano e non è un'iperbole) del romanzo in esistenzialismo d'appendice. la scrittura si basava su una continua dialettica nichilista in cui le aspettative venivano prontamente deluse. anche nelle piccole vicende quotidiane, raggiungendo quindi un livello di frustrazione generale, universale (cosmica).


Ecco, a me invece il film ha suscitato proprio questa sensazione! I Wheleer a un certo punto sembrano quasi girare a vuoto, come fossero attori di una commedia tragica ben più grande di loro, che riguarda l'intera umanità.
  • 0




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi