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[Nijinsky]

«È dai quaranta ai cinquant'anni che la disperazione di veder appassire il proprio volto, la rabbia di sentirsi obbligate ad abbandonare pretese e piaceri a cui tengono ancora, rendono quasi tutte le donne rigorosissime e bisbetiche. È necessario questo lungo intervallo per
compiere fino in fondo questo sacrificio; ma dal momento che è consumato, tutte si dividono in due classi.
La più numerosa, quella delle donne per cui ha contato solo la bellezza e la giovinezza, cade in una ottusa apatia da cui non ne esce se non per darsi al gioco o a qualche pratica devota; sono sempre noiose, a volte un po' brontolone e scocciatrici, ma raramente cattive.
Non si può nemmeno dire siano severe o no: prive di idee e di vita, ripetono senza capire, indifferentemente, tutto quello che sentono dire e rimangono in sé e per sé delle totali nullità.
L'altra categoria, molto più rara, ma veramente più preziosa, è quella delle donne che, avendo avuto un carattere e non avendo trascurato di coltivare la loro intelligenza, sanno crearsi una loro vita quando quell'altra vien meno; e decidono di affinare lo spirito col medesimo impegno con cui prima curavano il loro volto. Queste, di solito,
hanno un sano giudizio, uno spirito pratico e al tempo stesso gaio e conciliante. Sostituiscono il fascino con una commovente bontà e una dolce gaiezza, la cui attrattiva aumenta man mano che l'età avanza: così esse riescono in qualche modo ad avvicinarsi alla giovinezza facendosi amare.»

Tradotto dal francese (ma si capiva)

[William Wilson]

Baudelaire?

[Nijinsky]

Niet.

[Duck]

Flaubert?

[Nijinsky]

No. È morto in Italia (che non c'era).

[Reynard]

Dest!

 

E se non è lui, Laclos.

[ravel]

Stendhal (che però morto in Italia non è)?

[Nijinsky]

Laclos (la marchesa di Merteuil). Bravo Bludi.

[Reynard]

Ne metto uno facile facile. Censuro solo i nomi delle persone, ma dovreste capirlo lo stesso.

 

"Accuso il tenente colonnello [...] d'essere stato l'artefice diabolico dell'errore giudiziario, incoscientemente, voglio sperare, e d'avere in seguito difeso la sua opera nefasta, per ben tre anni, ricorrendo alle macchinazioni più bizzarre e più colpevoli.

Accuso il generale [...] d'essersi reso complice, non fosse che per debolezza di spirito, d'una delle peggiori iniquità del secolo.

Accuso il generale [...] d'avere avuto tra le mani le prove certe dell'innocenza di [...] e di averle soffocate, d'essersi reso colpevole del delitto di lesa umanità e di lesa giustizia, a fini politici e per salvare lo Stato maggiore.

Accuso il generale [...] e il generale [...]  d'essersi resi complici dello stesso delitto, l'uno sicuramente per fanatismo clericale, l'altro forse per quello spirito di corpo che fa degli uffici del ministero della guerra l'arca santa, inattaccabile".

 

Aggiungo (anche se non è proprio un aiuto) che è il mio libro preferito di questo autore.

[Nijinsky]

Zola, J'accuse.

[Reynard]

Certamente.

 

Libro che andrebbe rispolverato.

 

Di nuovo a te.

[Nijinsky]

«Improvvisamente si presenta davanti ai dotti di Salamanca Cristoforo Colombo, che afferma nuove nozioni circa la forma e le dimensioni della Terra e avanza l'ipotesi che sia possibile "buscar el Levante por el Ponente". Naturalmente il dotto di Salamanca confuta Colombo. Colombo parte ugualmente e scopre l'America.»

[Stephen]

Eco?

[Nijinsky]

Preso.

Provo a indovinare prima (Chi l'ha detto Giucas Casella edition): Nietzsche.

[Stephen]

Allora ne cerco una difficile.

 

Vediamo... è ancora tedesco. (Purtroppo per voi sono tornato all'Uni, dove il libro più divertente che ho in casa si intitola "Spinoza e la Bibbia", quindi devo arrangiarmi come posso). E' un romanzo, seppur atipico. Aspetto i primi tentativi, poi vado con i suggerimenti.

 

[...] contro le aspettative di Marx e di Engels, non sono stati i paesi 'più progrediti', né l'Inghilterra, né la Germania, né gli Stati Uniti d'America, quelli in cui la rivoluzione sociale ha vinto, bensì le società cui il capitalismo era estraneo ed esterno. Dal che in ogni modo non segue, per quanto riguarda la Spagna, che gli anarchici siano puri 'residui del passato'; chi chiama arcaico il loro movimento, si attiene precisamente a quel tipo di schema storico, che viene qui messo in questione. I rivoluzionari spagnoli non erano distruttori di macchine. I loro desideri non si appuntavano verso il passato, ma verso il futuro: un futuro diverso da quello che il capitalismo preparava loro; e, nella breve stagione del loro trionfo, non hanno chiuso le loro fabbriche, ma le hanno messe al servizio delle proprie esigenze, le hanno prese nelle proprie mani.

[bELLE ELLEish]

Boh, mi sembra di aver letto le prime righe, non dal libro originale però, perché non ho la minima idea [emoji pensierosa]

[Stephen]

Da bambino leggevi i nomi degli autori sulle copertine, Elle? (Primo suggerimento - primo di due )

[bELLE ELLEish]

Enzensberger.
Ok, ho prima ipotizzato fosse lui e poi compreso (?) il suggerimento. Devo aver letto il passaggio su qualche libro di scuola perché quel romanzo a casa mi sa che non c'è, al contrario de Il mago dei numeri

[Stephen]

È lui! "La breve estate dell'anarchia", romanzo di montaggio di fonti e testimonianze su Durruti e la guerra civile spagnola con commenti storiografici e metodologici dell'autore.

Comunque bravo, non mi sembrava facile, nemmeno l'indizio.

[bELLE ELLEish]

Scusatemi.

Direi facile con alcuni indizi, che ometto ora ma concederò presto.

 

 

[...]Il corpo, vedi, è come una tomba che trattiene il nostro spirito e lo sottopone a numerose schiavitù; ma in esse vi è il principio della purificazione purché tu sappia piegare questo corpo al silenzio, all'astinenza, alla pratica del sacrificio, così che la mente possa librarsi nelle delizie della contemplazione. E dopo che di corpo in corpo avrai terminato il tuo cammino di redenzione, potrai contemplare, come ora a me accade, l'armonia del cosmo, e l'ammirevole concatenarsi dei tempi[...]

 

 

Va già bene indovinare chi parla, poi con chi

[Greed]

San Benedetto da Norcia to Budda

[bELLE ELLEish]

N

[Reynard]

Seneca a Lucilio?

[Greed]

Epicuro a Meneceo

[Stephen]

che ometto ora ma concederò presto.

 

 

 

[Greed]

Ho googlato.

[lelebi]

Morrissey a Billy Mackenzie

[Nijinsky]

Forza!

«È il desiderio a generare la persuasione: di solito non ce ne rendiamo conto soltanto perché la maggior parte dei desideri creatori di persuasioni (...) finiscono solo con la fine della nostra persona».

Easy for you come diceva Gary Ramon.

[bELLE ELLEish]

L'ho beccata di recente (da un film?), non indovinerò mai

[Nijinsky]

Davvero? Ma allora sono proprio un Cattelan inconscio: ho aperto il libro a caso (un paio di volte perché al primo colpo non c'erano citazioni significative).

Comunque anche io ricordo che in un film abbastanza recente citavano quest'autore, non ricordo che passo di preciso.

Il film potrebbe essere Gone Girl (indizione).

[bELLE ELLEish]

O forse l'ho letta di recente, ma non sul Libro Che Sto Leggendo (Ulisse). Sto cercando di ricordare perché ho l'impressione fosse solo quel trafiletto, e di averci riflettuto (di notte) prima non capendo/credendo e poi dicendo "mh-mh, interessante, #thinkemoji"

Ho visto Gone Girl ma non è da li che rimembro


Q8 x ignavi

Forza!
«È il desiderio a generare la persuasione: di solito non ce ne rendiamo conto soltanto perché la maggior parte dei desideri creatori di persuasioni (...) finiscono solo con la fine della nostra persona».
Easy for you come diceva Gary Ramon.

[Stephen]

Provo con Flaubert.

[bELLE ELLEish]

Provo con Flaubert.

"allora" Hugo

[Nijinsky]

Nossignore: recenziore.

Baby's gone away come cantavano gli Psychic Tv e pure i Superbs.

[bELLE ELLEish]

Dialoghi con Foucault? Ma non lo citano in Gone Girl... Allora Barthes, Frammenti di <3

[Nijinsky]

Troppo in qua.

[Greed]

Proust (citato in un sacco di film)

[Nijinsky]

Eccolo!

[Greed]

Se non fosse stato citato Barthes, sinceramente, non ci avrei pensato. A me:

 

"Un lungo esilio dalla cristianità e dalla civiltà riconduce inevitabilmente un uomo a quella condizione in cui Dio l'ha creato, vale a dire a ciò che si chiama lo stato selvaggio. Il vero ********** ** ****** è altrettanto selvaggio che un irochese. E anch'io sono un selvaggio, che non rende onore che al re dei Cannibali ed è pronto in ogni istante a ribellarglisi. Ora, una delle caratteristiche peculiari del selvaggio, nelle ore che sta in casa, è la meravigliosa pazienza del suo ingegno. Un'antica clava da guerra o una pagaia a lancia delle isole Hawai è, nella molteplicità ed elaboratezza del suo intaglio, un trofeo della perseveranza umana altrettanto grande che un lessico latino"

[Reynard]

James F. Cooper?

[Greed]

No, ma hai preso Stato e Secolo.

[Reynard]

E certo, prima che sono, l'ultima parola sono sei lettere e non cinque. Balene, non cervi.

Melville.

[Greed]

Troppo facile, ma mi ha consentito di fare il crossing col gioco dell'impiccato (in ogni cazzo di frase di Moby Dick c'è almeno una volta la parola balena, baleniera, rampone, Achab, Moby Dick). A te la palla la palla la palla

[Stephen]

Leggendolo così mi sembrava un illuminista. 

[Reynard]

"c'è chi è capace di creare le arti e chi invece è capace di giudicare quale danno o quale vantaggio ne ricaveranno coloro che le adopereranno. Ora, essendo padre della scrittura, per affetto tu hai detto proprio il contrario di quello che essa vale. La scoperta della scrittura, infatti, avrà per effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno."

 

Facile.

[bELLE ELLEish]

Plato?

[Reynard]

Giusto

[Greed]

Leggendolo così mi sembrava un illuminista. 

 

Eh, ho pensato anche io, citando un passo più o meno a caso, che le riflessioni del Settecento sulla diversità dei popoli, sulla figura del selvaggio, siano entrate nel babelico Melville. Però la chiusa sul lessico latino mi pare ottocentesca.

[Nijinsky]

«Ma sentiva che a fianco dell'amore che li legava s'era stabilito fra loro il maligno spirito di una certa lotta, che lei non poteva scacciare né dal cuore di lui, né ancora meno dal proprio».

Drama queen?