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multinazionali, e prospettive di cambiamento (?) nell'economia


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#1 Guest_Giovanni Drogo_*

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Inviato 16 gennaio 2009 - 19:33

lo scopo del thread è quello di tentare di capire
come si sta modificando lo scenario economico e imprenditoriale,
in funzione delle trasformazioni e delle crisi degli
ultimi anni.

Mi spiego, da una parte vorrei capire se c'è una maggiore
sensibilità alla cultura d'impresa, e all'etica economica,
dall'altra vorrei capire invece se certe istituzioni
e consuetudini radicate nel ramo economico e imprenditoriale
sarebbe utile soppiantarle definitivamente, per il bene della comunità
e del pianeta terra.

Aprendo ancora di più la discussione dal generale al particolare
per me i punti fondamentali sono questi:

- ci sono settori in cui la globalizzazione ha prodotto
dei benefici;
- ci sono dei settori in cui la globalizzazione è stata
economicamente inutile, se non dannosa.
- ci sono dei settori in cui la presenza di organizzazioni forti
e di monopoli (oppure oligopoli) è fondamentale ed utile
- ci sono dei settori in cui invece la presenze di organizzazioni forti
e di monopoli (oppure oligopoli) è dannosissima.

- c'è altresì l'esigenza di acquisire nel ramo dirigenziale
una mentalità anti-concorrenziale, tesa ad una stretta collaborazione
tra imprese, per raggiungere obiettivi diversi da quelli di oligopolio
e aumento del profitto.

Scendiamo ancora di più nel particolare, e faccio degli esempi
coerenti col mio modo di pensare.

riguardo a multinazionali e oligopoli: i settori
in cui un potere così forte
produce effetti dannosi sono quelli per
esempio legati all'agroalimentare.
Ritengo invece (e qua riceverò una sassaiola di critiche)
che il monopolio microsoft che c'è stato nel decennio scorso
abbia avuto sul settore (in particolare sull'utenza)
un effetto complessivamente positivo.


Ci sono inoltre dei settori in cui la ricerca non andrebbe
assoggettata ad un obiettivo di profitto (e quindi tendente all'individualità)
bensì andrebbe sostenuta a livello pubblico-collettivo,
con intensi finanziamenti statali. In casi come questo
mi riferisco a settori come quello farmaceutico, ma in un
paese come L'Italia gli esempi si sprecano (e purtroppo la direzione
intrapresa da certe normativa sembra accentuare queste problematiche).

Sono considerazioni (di partenza ed estremamente generiche, ma
che facciano comprendere lo scopo dell'analisi) sbagliate? Utopiche?
Quali sono i cambiamenti realmente in atto, e quelli che invece
non potremo mai vedere? E' possibile tentare di distruggere
certe grandi organizzazioni industriali, oppure è ormai
impossibile, perchè hanno un potere talmente forte da essere
al di sopra del controllo delle singole nazioni?

Specifico: Non è un thread aperto per dare voce solo alle mie tesi (in quanto non ho sufficienti mezzi per avvalorarle), ma per informarmi, e accogliere interventi di gente più informata di me.
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#2 Guest_Giovanni Drogo_*

  • Guests

Inviato 16 gennaio 2009 - 19:39

A tal proposito vorrei postare un articolo trovato in internet, che è esaustivo del problema che volevo affrontare.

""Biotecnologie, globalizzazione, OGM: difendiamo il futuro
Strategie delle multinazionali per manipolare l'opinione pubblica
biotech e mercato transgenico lesivi dei diritti umani

Le strategie dei PR per manipolare l'opinione pubblica sui cibi geneticamente modificati (per gentile concessione del PSRAST) (Documento originale)

Lo sviluppo dei cibi geneticamente modificati costa bilioni di dollari. Per assicurarsi che vengano accettati, l'industria ha utilizzato la migliore esperienza e conoscenza di tecniche di marketing disponibile. Ha investito milioni di dollari utilizzando ogni possibile mezzo per avere successo.

Tre strategie principali che si sostengono a vicenda sono state usate contemporaneamente:

1. Assicurarsi il sostegno di scienziati nei campi in relazione con il biotech

Questa è stata la parte più facile. Dal momento che la ricerca in questi campi utilizza tecnologie avanzate e costose, gli scienziati hanno molto gradito ogni forma di supporto che proveniva dalle multinazionali. Inoltre, diversi scienziati di grido sono stati assunti come consulenti percependo guadagni extra. Altri, che hanno sviluppato brevetti con il sostegno delle multinazionali del biotech, sono diventati miliardari grazie ai diritti maturati. Nella società scientifica internazionale si è sviluppata una concentrazione di potere gerarchica. Per questo motivo pochi scienziati di punta sono in grado di influenzare in maniera efficace il comportamento di un grande numero di loro colleghi in questioni importanti. Assicurarsi la collaborazione di questi "opinionisti" e detentori di potere è, secondo gli esperti del business, parte delle normali "strategie di marketing" a lungo termine. Molti scienziati che si trovano ad essere piuttosto critici sull'uso dell'ingegneria genetica nella modificazione degli alimenti, non hanno osato esprimere le proprie opinioni, nel timore che ciò potesse minacciare il proprio posto di lavoro, le proprie opportunità di carriera, la possibilità di ottenere fondi per la loro ricerca o l'occasione di pubblicarne i risultati. Sanno molto bene che gli stessi esperti che sono spalleggiati dalle multinazionali possono facilmente trovarsi nei comitati che decidono dei fondi per la ricerca o nelle riviste internazionali. Questi stessi esperti hanno potenzialmente un ruolo decisivo sulle loro possibilità di carriera. Quindi dal sostegno alla ricerca scientifica si ottengono tre vantaggi in un solo colpo: · Accesso diretto agli ultimi sviluppi · Atteggiamento di sostegno alla modificazione genetica da parte di esperti di punta · Soppressione efficace dei moniti e delle critiche della maggior parte degli scienziati Dal momento che pochi hanno osato esprimere le loro critiche, gli addetti alla propaganda hanno potuto dire che la "corrente principale" della scienza sostiene le biotecnologie, lasciando l'impressione che le critiche muovano da poche persone che non sono affatto rappresentative della scienza odierna. Questa situazione ricorda quella di uno stato totalitario dove quelli che sono al potere decidono che cos'è la "verità ufficiale" e l'opposizione è ridotta al silenzio.

2. Assicurarsi il sostegno delle pubbliche autorità

L'industria ha esperienza dell'efficacia ed utilità di questa strategia e non solo negli U.S.A.. Un caso esemplare è quello che l'Ecologist ha definito il passaggio della FDA [l'organo governativo che decide dell'immissione sul mercato di cibi e farmaci n.d.r.] da custode della salute pubblica a promotore degli interessi corporativi. (Si veda Revolving Doors: Monsanto and the Regulators). Il fatto che siano state create regole che promuovono gli interessi delle corporazioni a scapito della sicurezza pubblica (si veda Inadequate safety assessment of GE foods Substantial equivalence versus scientific food safety assessment) dimostra che questa strategia ha avuto successo in diverse nazioni, inclusi U.S.A., Canada e Unione Europea (che comunque è gradualmente diventata più restrittiva). Negli Stati Uniti la FDA ha addirittura contribuito attivamente all'accettazione del latte con ormone della crescita GM non tenendo in alcuna considerazione scoperte scientifiche contrarie, pubblicando notiziari che promuovevano l'rBGH [l'ormone in questione], compiendo asserzioni pubbliche in lode del prodotto e scrivendo pezzi che promuovevano l'rBGH nelle pubblicazioni d'agenzia (Si veda Revolving Doors: Monsanto and the Regulators). Ciò è davvero degno di nota dal momento che non esisteva indicazione alcuna che il latte così prodotto fosse migliore per la salute rispetto a quello normale. Al contrario vi erano prove importanti che dimostravano che fosse dannoso (si veda ad. Es. Monsanto's Hormonal Milk Poses Serious Risks of Breast Cancer�W) Così appare evidente che la strategia delle pubbliche relazioni per assicurarsi la cooperazione delle autorità pubbliche è stata molto efficace. Una ragione può essere individuata nell'enorme potere finanziario delle corporazioni biotech che permette di esercitare una forte pressione sui politici. La corruzione sembra essere sistematicamente applicata dalle multinazionali per ottenere i loro traguardi. ["La corruzione ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 10 anni" Secondo Raghvan Srinivasan, consigliere capo della banca mondiale. I principali responsabili, secondo il dettagliato rapporto di Corner House, sarebbero le multinazionali. Si veda Exporting corruption. Privatization, Multinationals and Bribery

3. Creare consenso nell'opinione pubblica

Una componente importante del marketing dei prodotti transgenici è stata l'attività dei Pr mirata ad ottenere consenso nell'opinione pubblica. Per la manipolazione dell'opinione pubblica i Pr applicano conoscenze avanzate di psicologia e una vasta esperienza di manipolazioni riuscite delle attitudini e delle credenze.

Secondo gli esperti di pubbliche relazioni, le campagne di marketing dovrebbero iniziare diversi anni prima che una nuova tecnologia venga lanciata, specialmente se potenzialmente controversa. Già negli anni '70, l'industria comprese che la manipolazione genetica degli alimenti avrebbe potuto provocare sconcerto nei consumatori. Perciò è molto probabile che una manipolazione sistematica dell'opinione pubblica sia andata avanti per oltre un decennio. Ma naturalmente fu intensificata all'inizio degli anni '90, in preparazione ad un lancio sul mercato che ebbe luogo nel '95. Nel momento in cui si dovevano scrivere nuove regole, l'attività dei Pr era ovviamente centrata sul far credere al pubblico che si trattasse di una tecnologia preziosa, indispensabile e sicura.

Bellissime brochures, articoli e video furono progettati per far creare l'impressione che la biotecnologia avrebbe portato enormi benefici all'umanità. La prospettiva dell'uomo che padroneggiava la natura secondo il proprio volere, fu prospettata con grande entusiasmo e toni quasi religiosi. Un trucco molto efficiente per manipolare la gente è associare il prodotto con tematiche recepite come particolarmente importanti o di elevato status. Di conseguenza, la propaganda si è indirizzata su temi come la fame nel mondo, la cura di serie malattie e lo status di alta tecnologia delle tecniche. Quando fuori dall'America emerse una resistenza inaspettatamente forte al cibo geneticamente modificato, l'industria biotech si trovò a preoccuparsi dei dubbi e delle paure della gente sull'ingegneria genetica. Questo fu il caso soprattutto in Europa, dove la maggior parte dei consumatori nella maggior parte delle nazioni sono contro il cibo geneticamente manipolato. Perciò l'organizzazione per gli interessi in Europa delle industrie biotech "Europabio" ha assunto, nella primavera del 1997, la ditta leader mondiale in pubbliche relazioni: Burson Marsteller. L'intento era quello di creare un'opinione favorevole al consumo di cibo GM fra i consumatori europei. Diversi milioni di dollari sono stati investiti in questa campagna.

Prima di iniziare la campagna, le compagnie Pr effettuano un'indagine approfondita dello "stato del mercato" per scoprire che cosa deve essere evitato e che cosa invece avrà probabilmente successo. I risultati vengono elaborati in una sorta di linee guida per l'attività dei Pr.

A causa di una fuga di notizie, le linee guida di Burson Marsteller per questa campagna pro cibo transgenico (cfr. Penman, D. "Stay quiet on risks of gene altered food, industry told" The guardian mercoledì 6 Agosto 1997, p.9).

Qui di seguito alcuni dei punti più importanti del documento:

1. Evitate dibattiti pubblici sulla salute e su rischio ambientale Scienziati ed altri rappresentanti dell'industria biotech dovrebbero evitare completamente i dibattiti pubblici. La ragione è che ciò potrebbe dare agli oppositori l'occasione per informare sulla salute e sul rischio ambientale. Burson Marsteller chiama questi argomenti "killing fields" perché i proponenti in questi dibattiti sono destinati a perdere. La loro dettagliata analisi della questione ha ovviamente rivelato che esistono effettivamente rischi per l'ambiente e per la salute a proposito dell'ingegneria genetica. Quindi si sono raccomandati affinché siano soppresse le opportunità date agli oppositori di far sapere la verità. Di questo ho fatto esperienza personale. Radio e televisioni avevano inserito in palinsesto dibattiti fra me e esponenti illustri dell'industria biotecnologica. Ma con sorpresa degli addetti ai media, nessuno volle partecipare e così i dibattiti in programma furono cancellati. Invece che a dibattiti, si raccomanda ai rappresentanti del biotech di partecipare ad interviste dove non ci sia la presenza di un oppositore che potrebbe citare fatti imbarazzanti.

2. Usate le autorità pubbliche come strumenti principali per diffondere il vostro messaggio Il supporto delle autorità pubbliche potrebbe in effetti creare fiducia nei confronti della tecnologia genetica. Questo le compagnie Pr pensano che sia efficace perché la gente in genere ha fiducia nelle autorità governative. Così all'industria biotech fu raccomandato di assicurarsi una cooperazione positiva con i politici ed i legislatori. Questo avrebbe fatto sì che essi rassicurassero il pubblico sul valore e sulla sicurezza della tecnologia, il che avrebbe avuto un forte impatto positivo sull'opinione pubblica secondo Burston Marsteller. Un tale atteggiamento di sostegno da parte di leader politici è stato riportato dalla stampa in diverse nazioni, inclusi U.S.A., Canada, leaders dell'Unione Europea e del Regno Unito (gli U.S.A. intendevano esportare grandi quantità di prodotti GM - soia e mais - in Europa e il canola GM del Canada cercava nuovi mercati).

3. Fatevi rappresentare pubblicamente da giornalisti rispettati Burston Marsteller raccomandava che i rappresentanti delle industrie biotecnologiche dovessero evitare di presentarsi personalmente nei media. Invece avrebbero dovuto essere assunti giornalisti scientifici rappresentativi e popolari per creare un'impressione di imparzialità. Burston Marsteller offriva anche una lista di famosi giornalisti che avrebbero potuto essere ingaggiati a questo scopo per divulgare nascostamente la loro propaganda attraverso tutti i possibili canali mediatici, inclusi radio, TV, riviste e quotidiani.

4. Fornite ai mezzi di comunicazione di massa materiale con un positivo "tocco umano" Bisogna preparare materiali e storie che illustrino solo i lati positivi, concentrandosi soprattutto sui bisogni umani poiché questi hanno una valenza molto forte sull'opinione pubblica. Tali materiali si sarebbero dovuti fornire come "aiuto" ai giornalisti stressati per far loro avere informazioni ricche e qualificate in tempo per le loro scadenze.

[â?¦]

Il documento di Burston Marsteller rivela la natura fuorviante delle strategie usate dalla lobby biotech. Esse sono state indirizzate a nascondere o sopprimere la verità, utilizzando in modo scorretto fonti d'informazione che ispirano fiducia e diffondendo un'informazione distorta e non obiettiva con l'intento di cambiare l'opinione pubblica e far sì che i legislatori favorissero l'interesse dell'industria.""
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