mi dispiace profondamente per i terremotati. è la classica frase comune che immobilizza la realtà, il suo molteplice divenire. anche la terra ha le sue rivoluzioni e purtroppo sono sempre a pagare i proletari coloro che non riescono manco a finire l'università. mi dispiace terribilmente per i bambini che hanno perso la loro madre, porteranno entro di sè una ferita immarcescibile. non prego, perchè mi sono accorto che Dio è troppo assente, anche se il pluriverso evidentemente ha dei pianeti talmente diabolici rispetto a questo che evidentemente è affacendato altrove.
il gigantesco Mattioli ebbe la verace idea di sputare giù un bellissimo articolo su Blow Up, una magna pippa senza anacoluti, senza tautologie sulla accelerazione del reale, in tutti i settori della musica, soprattutto nel mondo a lui più caro: quello della comunicazione glitch per ambienti sonorizzati e irradiati da digital pleasures. il gigantesco Mattioli contrappuntato dal mordace Ciarletta hanno chiarito la situazione, si sono fusi in una genealogia dell'atomo impazzito, hanno perfettamente ragione anche se continuano a retro futurizzarsi risplendendosi in vignette, stenografie sul primo Alan Sorrenti e sul magnifico Ennio, senza dimenticarsi giammai pollution del Vate.
Federica Pellegrini nemmeno un mesetto fa ha battuto la Michael Jordan delle piscine nei duecento, grandi festeggiamenti grandi impianti costruttivi tra Rete e Fondo Campo delle gazzette, ma questo successo si è bruciato nel giro di qualche giorno, iper accelerazione della gloria. Fagocitiamo come tanti Giuliano Ferrara qualsiasi cosa avvenga virtualmente nella nostra spettrale e riottosa "vita": la rambla dell'angoscia è stata usata anche per scopi elettivi, oltre il cordone ombelicale dei pacifisti e dei conformisti reazionari, persino il papa si è svegliato dal letargo e solennemente ha salutato i poveri cadaveri spagnoli, europei.
La Rete è il Capitalismo e non avremo mai la forza di staccare il filo che ci collega a questa macchina post desiderante, semmai troveremo dei cunicoli, degli alvei infuocati per resistere, cercare di isolarci dalla marmellata dell'Uno.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE