Il libro che vi ha segnato
#1
Inviato 09 dicembre 2008 - 02:32
Uno nessuno e centomila
#2 Guest_Incidente_*
Inviato 09 dicembre 2008 - 13:23
Non ci riesco, ce ne sono almeno una cinquantina a pari merito.
#3
Inviato 09 dicembre 2008 - 13:25
Guarda, secondo me stai chiedendo una cosa troppo difficile.
Non ci riesco, ce ne sono almeno una cinquantina a pari merito.
metti almeno il primo in ordine cronologico che ti ha segnato...io ci penso ancora un po poi lo metto...
#4
Inviato 09 dicembre 2008 - 13:38
Segnalo il primo libro che ho letto (ero molto piccolo) e che è stato il libro di passaggio dalle letture di Paperino Mese a quelle più serie.
Le notti bianche, titolo originale "Belye noči Sentimental'ny roman"
romanzo breve giovanile di Fëdor Dostoevskij.
#5
Inviato 09 dicembre 2008 - 13:54
Charles Bukowsky-compagno di sbronze
il vecchio hank l'ho sognato proprio stanotte (lo giuro)...da una finestra di un condominio cercava di spararmi addosso e sterminare la mia virtuale famiglia (moglie+figli)...grazie hank che con i tuoi modi un po violenti cerchi di tirarmi fuori dai normali schemi che la vita ci impone...ti voglio bene...addio vecchio hank,virtuale ed insostituibile compagno di bevute...
#6
Inviato 09 dicembre 2008 - 14:01
Mi pare chiaro.Ma se avete una lista di libri che vi hanno segnato e non riuscite a decidere allora non c'e' il libro che vi ha segnato ma tanti libri che vi hanno segnato.E' ovvio che per motivi diversi ci sono tanti libri che hanno avuto un particolare significato nella mia vita e dunque "mi hanno segnato".
Io chiedo di farvene venire uno in mente così al volo il primo di tutti quello e' IL libro che vi ha segnato anche se e' il fumetto n.x anno 89 ecc...
Cioe' non dovete pensarci troppo su non chiedo di decidere adesso tra quale dei tanti libri ecc....
Deve scavalcare tutti gli altri da solo. :-\
#7 Guest_Incidente_*
Inviato 09 dicembre 2008 - 14:04
Elogio della follia. (Erasmo)
Penso che non ci sia bisogno di commentare.
#8
Inviato 09 dicembre 2008 - 16:44
Indimenticabile...
TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#9
Inviato 09 dicembre 2008 - 18:29
Ok. Se proprio devo.
Elogio della follia. (Erasmo)
Penso che non ci sia bisogno di commentare.
azz questo mi manca...l ho sentito mille volte...in piu di un occsione sono stato tentato di comprarlo in libreria...ma cos'e di preciso un romanzo vero e proprio o che???
#10
Inviato 09 dicembre 2008 - 18:46
Di solito sono abbastanza distaccato, non è che se mi letto a leggere Kafka poi vedo tutto nero per due mesi.
Come libro non mi ha segnato, ma di sicuro il libro da cui ho mutuato più idee è stato "Alla ricerca del tempo perduto", e non l'ho neanche letto tutto.
Poi non so, forse al secondo posto metterei i fumetti dei Peanuts
#11 Guest_Incidente_*
Inviato 09 dicembre 2008 - 18:57
Ok. Se proprio devo.
Elogio della follia. (Erasmo)
Penso che non ci sia bisogno di commentare.
azz questo mi manca...l ho sentito mille volte...in piu di un occsione sono stato tentato di comprarlo in libreria...ma cos'e di preciso un romanzo vero e proprio o che???
Non è assolutamente un romanzo.
Per spiegare cos'è e cosa ha significato per la letteratura, o più in generale per la cultura, occidentale posteriore ad esso ci vorrebbe un topic a parte.
Comunque, per fartela breve.
L'elogio dela follia (è del 1509 ed è scritto in latino) fondamentalmente potremmo annoverarlo come saggio, ma è scritto inizialmente sotto forma di encomio e poi sotto forma di orazioni. Il libro si apre con una sorta di lettera di saluti a Tommaso Moro (pare che durante la prima stesura dell'elogio Erasmo soggiornasse proprio a casa di Moore), poi prosegue con "l'elogio di moria" (che appunto in greco significa follia) nel quale è proprio Follia a prendere la parola.
Follia principierà a parlare con toni morbidi e scherzosi che pian piano, in corso di narrazione, di orazione in orazione, si incupiranno; parlerà del suo rapporto con gli umani, dei suoi amichetti (pigrizia, dimenticanza, vanità, piacere, demenza, etc etc, parlerà poi dei suoi inganni e di tantissimi altri cazzi. E se lo leggerai altro non potrai fare che darle ragione. Su tutto.
Il tutto è condito con ingenti spruzzate di riferimenti classici (beh ci troviamo nel rinascimento) e con un pizzico di critica al cattolicesimo (e mi sa mi sa, che Martin Lutero se l'è letto ben bene questo elogio).
Concludo dicendoti che anche se è in latino ed è datato 1509 è, per me, uno dei libri maggiormente attuali in circolazione. Essì, lo è, eccome se lo è.
#12
Inviato 09 dicembre 2008 - 19:24
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#13 Guest_spoon81_*
Inviato 09 dicembre 2008 - 21:22
Arthur Rimbaud - Una stagione all'inferno
Indimenticabile...
come darti torto.....con questo libro ho capito cosa significa veramente leggere la poesia
#14 Guest_spoon81_*
Inviato 09 dicembre 2008 - 21:32
#15
Inviato 09 dicembre 2008 - 21:37
Ad essere sincero sono particolarmente affezionato anche a "Tonio Kroger", perchè una delle situazioni del libro mi era accaduta precisa identica un anno prima che lo leggessi...
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#16
Inviato 09 dicembre 2008 - 21:57
Le notti bianche, titolo originale "Belye noči Sentimental'ny roman"
romanzo breve giovanile di Fëdor Dostoevskij.
Hai detto niente. :-*
Se non mi avesse messo quell' IL a inizio topic, l'avrei citato senz'altro.
Se devo fermarmi a quello che per ora mi ha segnato, uno solo, allora l'Ulisse.
Ma sono in corso di "segnaggio" con un libro che, appunto, mi sta segnando ancora di più (e come non potrebbe). La recherche.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#17
Inviato 10 dicembre 2008 - 19:17
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#18
Inviato 10 dicembre 2008 - 19:37
#19
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:08
Le notti bianche, titolo originale "Belye noči Sentimental'ny roman"
romanzo breve giovanile di Fëdor Dostoevskij.
Seguito da memorie del sottosuolo che ha completato l'opera
#20
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:12
Le notti bianche, titolo originale "Belye noči Sentimental'ny roman"
romanzo breve giovanile di Fëdor Dostoevskij.
Hai detto niente. :-*
Se non mi avesse messo quell' IL a inizio topic, l'avrei citato senz'altro.
Se devo fermarmi a quello che per ora mi ha segnato, uno solo, allora l'Ulisse.
Belye noči è stata la mia prima password :-* . ho il brutto vizio di guardare e memorizzare tutti i titoli originali , soprattutto ruskij,la letteratura che amo.
è anche uno dei racconti più 'deboli' da un certo punto di vista però,suo.
paloz,
Ulisse di Joyce?
è l'unico libro lungo,noioso,costatomi 2settimane di sofferenza.2settimane per me sono tantissimo,anche per libri che finiscono con quattro numeri. vorrei sapere il 'motivo' del segno?
#21
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:16
Le notti bianche, titolo originale "Belye noči Sentimental'ny roman"
romanzo breve giovanile di Fëdor Dostoevskij.
Hai detto niente. :-*
Se non mi avesse messo quell' IL a inizio topic, l'avrei citato senz'altro.
Se devo fermarmi a quello che per ora mi ha segnato, uno solo, allora l'Ulisse.
Belye noči è stata la mia prima password :-* . ho il brutto vizio di guardare e memorizzare tutti i titoli originali , soprattutto ruskij,la letteratura che amo.
è anche uno dei racconti più 'deboli' da un certo punto di vista però,suo.
paloz,
Ulisse di Joyce?
è l'unico libro lungo,noioso,costatomi 2settimane di sofferenza.2settimane per me sono tantissimo,anche per libri che finiscono con quattro numeri. vorrei sapere il 'motivo' del segno?
Due settimane? Sei sicura di riuscire a cogliere ogni* sfumatura di opere complesse (come l'Ulisse) in cosi poco tempo? Io l'ho letto in un anno (è chiaro che nel frattempo ho letto anche altro per evitare il manicomio).
* P.s. "Ogni" è troppo in effetti. Sostituisci con "le tante sfumature"
Ciao ciao.
#22
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:28
Due settimane? Sei sicura di riuscire a cogliere ogni* sfumatura di opere complesse (come l'Ulisse) in cosi poco tempo? Io l'ho letto in un anno (è chiaro che nel frattempo ho letto anche altro per evitare il manicomio).
* P.s. "Ogni" è troppo in effetti. Sostituisci con "le tante sfumature"
Ciao ciao.
quando comincio a leggere un Autore,non c'è nient'altro. se mi piace,continuo a leggere tutte le sue opere. è un modo mio per rispettarlo .
dopo gente di dublino , bellissimo , ho continuato infatti con l'ulisse .
io penso invece che sia il contrario,
ti perdi in altri libri/autori e vicende reali ... il filo (?) , e le sfumature che dici tu.
#23
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:31
T.S. Eliot - The Waste Land
#24
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:33
Mi ha segnato per un motivo molto semplice: è il romanzo con la costruzione e la tecnica (LE tecniche) più geniale che finora abbia letto. Con ogni probabilità è stato il mio libro preferito. Dico "è stato" perché, come già detto 100 volte, sono nel bel mezzo della Recherche di Proust (nel bel mezzo no, visto che sono appena a metà del primo libro), ma sento già che sarà la cosa più bella in assoluto che avrò letto in vita.
Sull'Ulisse avrei molto da parlare, anche troppo. Ma la metà sarebbero cose già dette e stradette. Posso dire solo che avrò sempre una particolare devozione per quel capolavoro, perché altro non è se non questo.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#25
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:35
T.S. Eliot - The Waste Land
Forse la mia lettura è stata davvero troppo superficiale, e non l'ho nemmeno letto tutto, ma proprio non ci capivo niente. So che il motivo c'è, ma mi ha infastidito alquanto. Ciò mi spingerà a riprenderlo in mano e leggerlo finché non ne avrò esaurito almeno parte di significato. Mi costasse anni.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#26
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:39
Due settimane? Sei sicura di riuscire a cogliere ogni* sfumatura di opere complesse (come l'Ulisse) in cosi poco tempo? Io l'ho letto in un anno (è chiaro che nel frattempo ho letto anche altro per evitare il manicomio).
* P.s. "Ogni" è troppo in effetti. Sostituisci con "le tante sfumature"
Ciao ciao.
quando comincio a leggere un Autore,non c'è nient'altro. se mi piace,continuo a leggere tutte le sue opere. è un modo mio per rispettarlo .
dopo gente di dublino , bellissimo , ho continuato infatti con l'ulisse .
io penso invece che sia il contrario,
ti perdi in altri libri/autori e vicende reali ... il filo (?) , e le sfumature che dici tu.
Ma io quando mescolo le letture lo faccio con criterio. Primo non leggo contemporaneamente cose complesse, secondo non tutti i libri li leggo nello stesso posto o lo stesso momento (che tradotto sarebbe, "in bagno leggo, ma non l'Ulisse)
Poi il discorso del tempo impiegato è in funzione del fatto che spesso leggo e rileggo, lo stesso capoverso, pagina, capitolo, se mi rendo conto di aver tralasciato qualcosa. Mi piace legare a me quello che leggo, in maniera solida.
Anche nello studio sono sempre satto un tipo costante ma non impetuoso. Poche pagine ma costanza e non immersione totale di due settimane.
Ciao.
#27
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:48
T.S. Eliot - The Waste Land
Forse la mia lettura è stata davvero troppo superficiale, e non l'ho nemmeno letto tutto, ma proprio non ci capivo niente. So che il motivo c'è, ma mi ha infastidito alquanto. Ciò mi spingerà a riprenderlo in mano e leggerlo finché non ne avrò esaurito almeno parte di significato. Mi costasse anni.
Guarda è una cosa pazzesca, effettivamente. Servono una buona edizione possibilmente a fronte e un buon commento.Ma ci sono degli apici di intensità come l'ora violetta e i taxi pulsanti, lo squallido menage della dattilografa e il giovane fruncoloso.. Di Eliot ho amato la lucidità, il fervore, la severità, la poesia icastica, l'intransigenza. L'ostentato, ingenuo classicismo delle prime poesie, l'immagine corposa dello squallido, dello stolto, l'immensità testarda del critico e non avrei mai conosciuto niente di tutto questo se non fosse stato per l'ora violetta e i taxi pulsanti.
In generale è il modernismo che mi ha segnata (coinvolta coi grandi romanzi, con l'essere individuo di joyce, della woolf e le grandiosità intellettualedi eliot e pound, senza dimenticare il travolgente misticismo di Lawrence).
#28
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:50
Due settimane? Sei sicura di riuscire a cogliere ogni* sfumatura di opere complesse (come l'Ulisse) in cosi poco tempo? Io l'ho letto in un anno (è chiaro che nel frattempo ho letto anche altro per evitare il manicomio).
* P.s. "Ogni" è troppo in effetti. Sostituisci con "le tante sfumature"
Ciao ciao.
quando comincio a leggere un Autore,non c'è nient'altro. se mi piace,continuo a leggere tutte le sue opere. è un modo mio per rispettarlo .
dopo gente di dublino , bellissimo , ho continuato infatti con l'ulisse .
io penso invece che sia il contrario,
ti perdi in altri libri/autori e vicende reali ... il filo (?) , e le sfumature che dici tu.
Ma io quando mescolo le letture lo faccio con criterio. Primo non leggo contemporaneamente cose complesse, secondo non tutti i libri li leggo nello stesso posto o lo stesso momento (che tradotto sarebbe, "in bagno leggo, ma non l'Ulisse)
perchè no? sarebbe coerente.
#29
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:54
Io l'ho letto in circa tre mesi, ma con lunghe pause in mezzo causa doveri scolastici.
Mi ha segnato per un motivo molto semplice: è il romanzo con la costruzione e la tecnica (LE tecniche) più geniale che finora abbia letto. Con ogni probabilità è stato il mio libro preferito.
ma infatti. 'tecnica' e costruzione,(non)linguaggio , ogni tanto qualche battuta di spirito.ma tutto molto leeeeeeeeennnnnnnnnttttttttttooooooooo , nauseante dopo un pò.
poi il linguaggio è solo un mezzo per l'uomo,per l'ulisse un fine.
giorno + notte = 24 ore comunque,e 2settimane sono...Poi il discorso del tempo impiegato è in funzione del fatto che spesso leggo e rileggo, lo stesso capoverso, pagina, capitolo, se mi rendo conto di aver tralasciato qualcosa. Mi piace legare a me quello che leggo, in maniera solida.
Anche nello studio sono sempre satto un tipo costante ma non impetuoso. Poche pagine ma costanza e non immersione totale di due settimane.
Ciao.
e anzi le parti più interessanti le trascrivo a mano nel mio 'legami' . e rileggo quelle quando non ho tempo per leggerne un altro.
a ognuno il suo cess ... ehm volevo dire,mezz*
#30
Inviato 10 dicembre 2008 - 20:56
Due settimane? Sei sicura di riuscire a cogliere ogni* sfumatura di opere complesse (come l'Ulisse) in cosi poco tempo? Io l'ho letto in un anno (è chiaro che nel frattempo ho letto anche altro per evitare il manicomio).
* P.s. "Ogni" è troppo in effetti. Sostituisci con "le tante sfumature"
Ciao ciao.
quando comincio a leggere un Autore,non c'è nient'altro. se mi piace,continuo a leggere tutte le sue opere. è un modo mio per rispettarlo .
dopo gente di dublino , bellissimo , ho continuato infatti con l'ulisse .
io penso invece che sia il contrario,
ti perdi in altri libri/autori e vicende reali ... il filo (?) , e le sfumature che dici tu.
Ma io quando mescolo le letture lo faccio con criterio. Primo non leggo contemporaneamente cose complesse, secondo non tutti i libri li leggo nello stesso posto o lo stesso momento (che tradotto sarebbe, "in bagno leggo, ma non l'Ulisse)
perchè no? sarebbe coerente.
#31
Inviato 10 dicembre 2008 - 21:04
ma infatti. 'tecnica' e costruzione,(non)linguaggio , ogni tanto qualche battuta di spirito.ma tutto molto leeeeeeeeennnnnnnnnttttttttttooooooooo , nauseante dopo un pò.
poi il linguaggio è solo un mezzo per l'uomo,per l'ulisse un fine.
E' il suo bello. La lentezza ti fa capire davvero quanto lavoro c'è dietro, quanto genio, quanto tempo perso a farsi viaggi (e viaggi pesanti, basti vedere il capitolo "teatrato"/puttantour ). E' tutto così sublime.
Il fatto che io stesso abbia faticato assai per arrivarci in fondo, come per nessun altro libro (neanche alla lontana), non significa che non rimanga una lettura assolutamente unica. Lo rifarei una volta l'anno, ma il tempo è quello che è.
Guarda è una cosa pazzesca, effettivamente. Servono una buona edizione possibilmente a fronte e un buon commento.Ma ci sono degli apici di intensità come l'ora violetta e i taxi pulsanti, lo squallido menage della dattilografa e il giovane fruncoloso.. Di Eliot ho amato la lucidità, il fervore, la severità, la poesia icastica, l'intransigenza. L'ostentato, ingenuo classicismo delle prime poesie, l'immagine corposa dello squallido, dello stolto, l'immensità testarda del critico e non avrei mai conosciuto niente di tutto questo se non fosse stato per l'ora violetta e i taxi pulsanti.
In generale è il modernismo che mi ha segnata (coinvolta coi grandi romanzi, con l'essere individuo di joyce, della woolf e le grandiosità intellettualedi eliot e pound, senza dimenticare il travolgente misticismo di Lawrence).
Grazie cara, per questa descrizione così avvincente. Ora non c'è dubbio che lo riprenderò appena possibile.
Il testo a fronte va da sé, non c'è neanche bisogno di dirlo. Se avessi letto I Fiori Del Male solo in italiano sarebbe stato come non leggerlo. Davvero.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#32
Inviato 10 dicembre 2008 - 21:11
Il testo a fronte va da sé, non c'è neanche bisogno di dirlo. Se avessi letto I Fiori Del Male solo in italiano sarebbe stato come non leggerlo. Davvero.
ah no, io lo dicevo al contrario, nel senso che se si tratta di una lettura senza scopi scientifici non ha senso farsi del male senza traduzione (a meno che uno abbia una conoscenza più che perfetta della lingua)
#33
Inviato 10 dicembre 2008 - 21:23
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#34
Inviato 10 dicembre 2008 - 22:08
Il testo a fronte va da sé, non c'è neanche bisogno di dirlo. Se avessi letto I Fiori Del Male solo in italiano sarebbe stato come non leggerlo. Davvero.
ah no, io lo dicevo al contrario, nel senso che se si tratta di una lettura senza scopi scientifici non ha senso farsi del male senza traduzione (a meno che uno abbia una conoscenza più che perfetta della lingua)
Testo a fronte e via andare. Io i fiori del male lo leggo in italiano e poi in francese, anche se non ho fatto mai una lezione di francese in vita mia.
#35
Inviato 10 dicembre 2008 - 22:14
Se penso a tutte le bambinette deficienti che prendono in mano i Fleurs solo perché "cioè Baudelaire scriveva da drogato, si faceva troppi viaggi cioè" e lo leggono in italiano senza rendersi nemmeno conto della differenza totale (forse nemmeno esiste un paragone) fra il testo originale e quello tradotto. Mi vien da piangere. :'(
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#36
Inviato 10 dicembre 2008 - 22:18
Sei un vero esempio.
Se penso a tutte le bambinette deficienti che prendono in mano i Fleurs solo perché "cioè Baudelaire scriveva da drogato, si faceva troppi viaggi cioè" e lo leggono in italiano senza rendersi nemmeno conto della differenza totale (forse nemmeno esiste un paragone) fra il testo originale e quello tradotto. Mi vien da piangere. :'(
Bodler scriveva da drogato? Ecco perchè tutti quei viaggi stranissimissimi! Che figata assurda!
#37
Inviato 10 dicembre 2008 - 22:31
Sei un vero esempio.
Se penso a tutte le bambinette deficienti che prendono in mano i Fleurs solo perché "cioè Baudelaire scriveva da drogato, si faceva troppi viaggi cioè" e lo leggono in italiano senza rendersi nemmeno conto della differenza totale (forse nemmeno esiste un paragone) fra il testo originale e quello tradotto. Mi vien da piangere. :'(
Bodler scriveva da drogato? Ecco perchè tutti quei viaggi stranissimissimi! Che figata assurda!
Drogato, ubriaco, malato cronico. Ce le aveva tutte quando scriveva.
Che ci vuoi fare. Alle (piccole) donne piace così.
:-\
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#38
Inviato 10 dicembre 2008 - 22:34
#39
Inviato 10 dicembre 2008 - 23:02
#40
Inviato 11 dicembre 2008 - 11:08
Non un romanzo popolato di alter ego, non il libro più coinvolgente, perchè troppo complesso, ma l'estremo frutto di menti geniali (una mente e mezza diciamo, immense), quello che più mi ha segnato perchè mi ha attratto agli studi letterari (e non poteva che essere dal mondo anglosassone, il mio bacino di utenza favorito e dal modernismo) proprio in virtù della sua complessità e della sua poesia sconvolgente.
T.S. Eliot - The Waste Land
Eccomi!
Prendo il nick da Eliot, l??incipit è annichilente: Aprile è il più crudele dei mesi, genera Lillà da terra morta, confondendo Memoria e desiderio, risvegliando Le radici sopite con la pioggia della primavera.
Testo sublime, pieno di echi classici, ma anche di analisi spietate della sua contemporaneità, colori squillanti, un uso direi quasi pop della lingua, ma ovviamente pensando all??epoca in cui l??ha scritta perfettamente calato nel suo tempo di sperimentazioni artistica, di liberazione dell??arte che usa i mezzi più disparati per rendre ed evocare ogni percezione sensoriale (penso ad un Balla)
#41
Inviato 11 dicembre 2008 - 11:14
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#42
Inviato 11 dicembre 2008 - 14:35
Frammenti di un insegnamento sconosciuto (Ouspensky)
Uspenskij :-* ,
non sei passato inosservato. conosci anche Florenskij e Gurdjieff per caso?
#43
Inviato 11 dicembre 2008 - 16:20
Il primo non lo conosco, il secondo certamente sì! :-* Un personaggio assai complesso che sto cercando di studiare e capire a poco a poco. Alcuni aspetti del suo pensiero non li condivido molto (ad esempio, la questione della cultura elitaria o della guerra), invece quelli più vicini alla filosofia induista e in particolare al sentiero yogico (che lui critica, ma allo stesso tempo rispetta) li sento molto vicini al mio pensiero.Uspenskij :-* ,
non sei passato inosservato. conosci anche Florenskij e Gurdjieff per caso?
I "Frammenti" sono la testimonianza di otto anni di vita di Ouspensky a fianco del Maestro e si possono leggere, in realtà, come un testo che promana direttamente da Gurdjieff. Se ami particolarmente questo autore, ti consiglio di scovare i cd dei Kyrie, un gruppo "wave" milanese molto vicino al suo pensiero.
#44 Guest_Pequod_*
Inviato 17 dicembre 2008 - 13:50
La prima vita
I Canti, G.Leopardi.
La seconda vita
Viaggio al termine della notte, L.F.Celine
La terza vita
Cuore di Tenebra, J.Conrad
La quarta vita
I Demoni, F.Dostoevski
Tuttavia quello che mi cambiato DAVVERO la vite è il libro di Celine; quando ne sono uscito non ero proprio più la stessa persona, ma proprio un altro...e di lì in avanti la mia vita è cmabiata davvero.
#45
Inviato 17 dicembre 2008 - 14:06
#46 Guest_Jerry Cornelius_*
Inviato 17 dicembre 2008 - 17:04
Lo rileggo almeno un paio di volte all'anno e ogni volta mi emoziono per alcuni passaggi, sia per la scrittura fantastica, sia per le sensazioni che provo leggendolo.
Ultimamente invece mi sto fissando con Pynchon, ho letto L'incanto del lotto 49 e l'ho trovato molto bello, mentre ora sto leggendo L'arcobaleno della gravità.
#47
Inviato 18 dicembre 2008 - 13:01
Io più che da veri e propri libri,sono stato segnato dai miei amatissimi racconti d'Horror,divertendomi a passare le notti insonni...
Tra i più belli che ho letto in assoluto questi sono stati magnifici:
Edgar Allan Poe-Il pozzo e il Pendolo
Lovercraft-Dagon
Lovercraft-L'ombra su Innsmouth(un piccolo romanzo)
Lovercraft-La cosa sulla soglia
Lovercraft-L'abitatore del buio
Edagar Allan Poe-Discesa nel Maelstrom
Mi sono appena accorto che questi due libri(dove sono racchiusi i racconti) li ho nel comodino accanto al mio letto da all'incirca 5 anni...mammamia
Ne ho messi un po perche sono brevi,e per farmi un idea sull'autore e ciò che voleva mandarmi ho avuto bisogno di postarne più di uno.
#48
Inviato 18 dicembre 2008 - 13:21
Oddio,io Marquez non lo sopporto,di suo ho letto"Cronache di una morte annunciata",ma devo dire che è stata una delle letture più orribili che abbia fatto,non ci posso fare niente,non lo posso leggere
Marquez è un discorso un po' complesso. Se chiedi a chi lo conosce, non sa mai dirti da dove cominciare, se non dal capolavoro "Cent'anni..". In effetti è così, bisogna solo che il neofita abbia la pazienza di prendersi due giorni e dedicarsi solo ed esclusivamente a quello. "Cronache.." non è piaciuto molto nemmeno a me, ma se vuoi qualcosa di breve e intenso ti consiglio "Memoria delle mie puttane tristi", l'ultimo che ha pubblicato sinora.
Senza ombra di dubbio Cent'anni di solitudine.
Lo rileggo almeno un paio di volte all'anno
Caspita che amante. Certo, non hai tutti i torti, però cavolo io non ce la faccio a rileggere così i libri, anche i più belli. Ho troppe altre cose in lista per prendermi questo lusso.
Comunque, se il topic non fosse stato così restrittivo, di certo lo avrei messo tra i libri che più mi hanno segnato.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#49
Inviato 18 dicembre 2008 - 13:52
#50
Inviato 18 dicembre 2008 - 14:16
Marquez è un discorso un po' complesso. Se chiedi a chi lo conosce, non sa mai dirti da dove cominciare, se non dal capolavoro "Cent'anni..". In effetti è così, bisogna solo che il neofita abbia la pazienza di prendersi due giorni e dedicarsi solo ed esclusivamente a quello.
Due giorni soli??
A parte tutto, ricordo che tentai per la prima volta di leggerlo 6 anni fa e mi bloccai dopo 50 pagine, annoiatissimo.
Lo ripresi in mano un anno fa e lo lessi interamente con calma in una settimana. Questa seconda volta mi è piaciuto moltissimo.
Lessi anche "L'amore ai tempi del colera", che mi è piaciuto molto meno.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
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