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Come voti al referendum ?


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190 replies to this topic

Sondaggio: Accetti il nuovo statuto catalano ?

Accetti il nuovo statuto catalano ?

Non puoi visualizzare i risultati del sondaggio finchè non hai votato.
Voto I visitatori non possono votare

#1 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 16 giugno 2006 - 10:42

Statuto catalano

A pochi giorni dal referendum sulla riforma dello statuto catalano, la stampa spagnola moltiplica commenti, sondaggi e pronostici.

"Il 18 giugno i cittadini catalani avranno l'opportunità di esprimere il proprio parere sul nuovo statuto di autonomia. Si concluderà così il cammino legislativo della riforma: il parlamento catalano propone, quello spagnolo dispone, e i cittadini decidono".

El País dedica un editoriale all'imminente appuntamento elettorale e ai protagonisti della campagna referendaria: "Chi ne esce peggio, almeno per ora, sono i nazionalisti di Esquerra republicana (ErC): a causa delle loro posizioni indipendentiste sono dovuti uscire dal governo, ritrovandosi ad animare il fronte del no insieme ai popolari. Questi ultimi hanno rafforzato il loro isolamento associando la battaglia contro il nuovo statuto a quella contro il processo di pace avviato nei Paesi baschi dal governo Zapatero. L'alleanza tra i moderati di Convergenza e unione e il Partito dei socialisti di Catalogna a favore del sì, infine, potrebbe lasciar presagire la possibilità di un futuro governo di coalizione".

Per i sostenitori della riforma, la minaccia principale proviene dall'incognita affluenza. E mentre El País ricorda che "in Catalogna le elezioni regionali hanno sempre registrato dei tassi record di astensionismo", La Vanguardia è più ottimista: "Tutti i sondaggi, compreso quello pubblicato sul nostro quotidiano nell'ultimo giorno consentito dalla legge, annunciano una netta vittoria del sì".

I risultati parlano chiaro: l'affluenza dovrebbe toccare il 60 per cento, e tre elettori su quattro voteranno a favore del nuovo statuto. Secondo il quotidiano di Barcellona, "il dato più interessante che emerge dal nostro sondaggio riguarda il comportamento dei sostenitori di ErC: nonostante tutti i loro sforzi, i leader del partito non sono riusciti a convincere i loro elettori a votare no insieme ai popolari".

Polemici i toni di El Mundo, che denuncia "l'atteggiamento intollerante e totalitario dei militanti di sinistra che il 10 giugno, all'Hospitalet, hanno impedito al leader dei popolari Mariano Rajoy di spiegare le ragioni del no. Quando la censura è opera della destra, piovono condanne. Quando viene dalla sinistra, si trovano sempre delle giustificazioni".-Francesca Spinelli


Ho volutamente scelto un articolo che non parla delle forti autonomie concesse alla Catalunya,prima e dopo questo referendum.
La sinistra catalana è altra cosa ma anche Zapatero si distingue...
Ma è solo in Italia che sinistra vuol dire qualcosa di indefinibile ?

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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#2 Guest_PadovaScoppia_*

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Inviato 16 giugno 2006 - 14:54

Io voto NO, almeno a Bossi gli viene il colpo definitivo.
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#3 stregaccia

    Roadie

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Inviato 16 giugno 2006 - 15:02

Io voto NO, almeno a Bossi gli viene il colpo definitivo.


non c'è dubbio che il mio voto è per il No..Dopo quello che ha detto Bossi..
chi ha ancora dubbi?

http://www.ansa.it/m...4_11412379.html
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#4 alcatr4z

    utente provinciale

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Inviato 16 giugno 2006 - 15:31

io non ci vado a votare! non c'ho na lira, come ci arrivo in CAtalogna??
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#5 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 16 giugno 2006 - 16:06

Son sempre più convinto della maggior consapevolezza del voto catalano,per il SI e per il NO.
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#6 astrodomini

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Inviato 16 giugno 2006 - 16:21

non c'è dubbio che il mio voto è per il No..Dopo quello che ha detto Bossi..
chi ha ancora dubbi?


Io ad esempio.
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the music that forced the world into future


#7 Kim Il-sung

    Enciclopedista

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Inviato 16 giugno 2006 - 19:05

Io voto per il No. Non mi piace molto questa riforma.
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#8 stregaccia

    Roadie

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Inviato 16 giugno 2006 - 19:59

non c'è dubbio che il mio voto è per il No..Dopo quello che ha detto Bossi..
chi ha ancora dubbi?


Io ad esempio.


non avevo dubbi.. !
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#9 paranoidandroid

    Roadie

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Inviato 16 giugno 2006 - 20:27

A parte i cavilli, puntualmente sottolineati dalla televisione del servizio pubblico per disorientare l'opinione pubblica, faccio il ragionamento di chi non è informato su questa incredibile riforma, sintesi di intenti piduistici di pericoloso presidenzialismo autoritario e deliri leghisti, e mi chiedo: posso essere d'accordo con una riforma che, con la solita abilità mistificatrice, si dice che dividerà per unire (citando un comico epurato è come dire "la merda che pulisce") ma è vista dai principali osceni promotori come il primo passo verso l'obiettivo a medio-lungo termine della secessione?

Si vide poco, pochissimo, per nulla in tv il fazzoletto verde-padano messo nel taschino di Berlusconi da Maroni quando la camera diede il sì definitivo per la devolution. Ma ci rendiamo conto?
Immagine inserita
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#10 astrodomini

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Inviato 16 giugno 2006 - 23:00

In verità ieri ho sentito dire Calderoli citando Bossi che la Lega ha abbandonato il progetto secessionista perchè, a detta loro, inutile con la presenza di questa riforma e di uno stato sempre più orientato verso il Federalismo.
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#11 musicista contabile

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Inviato 16 giugno 2006 - 23:21

Sinceramente non me la sento di votare sì ad una riforma fatta da un odontotecnico...
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#12 eu_amnesiac

    aspirante indie

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Inviato 17 giugno 2006 - 01:19

In verità ieri ho sentito dire Calderoli citando Bossi che la Lega ha abbandonato il progetto secessionista perchè, a detta loro, inutile con la presenza di questa riforma e di uno stato sempre più orientato verso il Federalismo.

a me è sembrato di capire un pò il contrario :-\
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#13 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 17 giugno 2006 - 06:58

ASSOLUTAMENTE NO!
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#14 paranoidandroid

    Roadie

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Inviato 17 giugno 2006 - 08:44

In verità ieri ho sentito dire Calderoli citando Bossi che la Lega ha abbandonato il progetto secessionista perchè, a detta loro, inutile con la presenza di questa riforma e di uno stato sempre più orientato verso il Federalismo.


E' chiaro che gli fa comodo dire così visto che siamo in fase di campagna. Io di quella gente continuo a non fidarmi. Se sono contenti del federalismo presentato nella riforma coloro che parlano di roma-ladrona, di terronia, di islamici da prendere per la barba e buttare fuori a calci in culo etc... non posso esserlo io perché siamo un po' agli antipodi (non solo geograficamente ;D).
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#15 Guest_Paradosso_*

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Inviato 17 giugno 2006 - 09:05

Le argomentazioni delle dichiarazioni di voto lette sinora hanno dell'incredibile: si va dall'odontotecnico al fazzolettino di Maroni al desiderio di vedere Bossi nella tomba.

Il referendum conta assai poco, mentre sarebbe stato di importanza capitale se avesse vinto le elezioni l'attuale opposizione. Vinceranno i No, e i principali partiti di centrodestra si guardano bene dal far campagna seria per rimediare una batosta.

Voto sì perché:

1) Non ne posso più del bicameralismo perfetto (siamo gli unici al mondo, con la Romania, per i quali il governo debba essere fiduciato da entrambe le camere, così che se non più tardi di due mesi fa abbiamo rischiato l'empasse totale);

2) Perché la c.d. "grande devoluzione" del 2001, non avendo stabilito una camera federale di composizione delle materie concorrenti, intasa la Corte Costituzionale di ricorsi e controricorsi sulle competenze; una boiata cui si può parzialmente mettere un freno con il Senato federale (alla Bundesrat). Notare poi che è proprio la riforma approvata dalla maggioranza di centrosinistra che manca di un articolo che sancisca, sul modello dell'art. 72 della costituzione tedesca, l'interesse nazionale come sovraordinato nel caso di contesa sulle competenze. Questa c.d. "clausola di supremazia" viene reintrodotta dalla presente riforma, mentre la precedente aveva cancellato il 127 Cost.

3) Perché non mi piace l'idea di federalismo c.d. "progressivo" che permette con una legge ordinaria di assegnare a questa o quella regione le competenze della materia concorrente che si voglia, e finanche delle norme generali sull'istruzione. E questa è prerogativa sancita dalla riforma del 2001 (art. 116, III comma), non da quella che si vuole bocciare tra una settimana. La quale riconduce espressamente all'esclusiva competenza statale materie quali: grandi reti di trasporto e di navigazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; ordinamento della comunicazione.

4) Perché mi piace che, sebbene solo di un 20%, venga ridotto il numero di Parlamentari.

Ha ragione il costituzionalista Prof. Augusto Barbera (noto leghista) quando dice:"l testo della Cdl, anche se è spesso contorto e farraginoso, è attento alle esigenze unitarie e si muove nella prospettiva di un regionalismo forte, adeguato alla realtà italiana. E' paradossale, ma bisogna riconoscere che è toccato a un ministro leghista come Roberto Calderoli rimediare ai pericoli per l'unità nazionale del federalismo sgangherato del Titolo V dell'Ulivo. Di cui, tra l'altro, nel Centro-sinistra si fa a gara per disconoscerne la paternità. Con il recupero dell'interesse nazionale, l'introduzione della clausola di supremazia e la riattribuzione alla competenza statale di materie come i trasporti e l'energia si sono salvaguardate le esigenze unitarie. Sostenere che si è fatta la devolution è propagandistico quanto l'accusa che questa spacca il Paese. La polizia regionale è solo amministrativa. Le norme generali sull'istruzione e sulla sanità sono di competenza dello Stato".

E dove sta la farraginosità, e dove stanno i limiti, del testo della Cdl 2004? Stanno soprattutto nel fatto che molte delle riforme disegnate entrerebbero in vigore dopo il 2011 (quella del numero dei Parlamentari dopo il 2016). Sta nel fatto che in Senato federale non siederebbero i presidenti delle regioni, e che per equilibrare questa cazzata si sia previsto anche il doppione della Conferenza Stato-Regioni. Sta nel fatto che prevedendo iter di approvazioni diversi a seconda delle tipologie di legge, in luogo di un bicameralismo imperfetto valido sempre, si rende il percorso ancor più complicato e l'azione di governo rischia di essere debole.

Per quel che riguarda invece la forma di governo, il modello scelto (c.d. premierato) è un po' un pasticcio. Nel senso che è troppo debole. Il premier rimane infatti eletto indirettamente e responsabile  formalmente solo della coalizione che rappresenta. Mi pare buono invece il bilanciamento della facoltà del premier di proporre al Capo dello Stato lo scioglimento delle Camere con la possibilità di una mozione dei parlamentari di maggioranza per proseguire nell'attuazione del programma con un nuovo primo ministro (alla John Major). Norma peraltro di origine Bassanini-Amato, non di un odontotecnico leghista o di un fazzoletto verde.

La riconduzione al premier di poteri comunque equivalenti, e spesso ancora inferiori, rispetto alle prerogative medie di un capo di governo di qualsivoglia democrazia occidentale viene venduta dagli ignoranti idioti del comitato "Salviamo la Costituzione", capo Scalfaro, come attentato allo Stato, come disegno piduista, come via maestra alla dittatura del "premier che può sciogliere le camere" (è notorio come infatti il Regno Unito, dove il potere del Premier di proporre lo scioglimento è assai meno regimentato, sia patria dell'eversione fascista). Altrettanto ridicolmente dall'altra parte rimangono solo quattro tromboni della val Brembana a gridare "padroni a casa nostra", quando l'unico modo per spadroneggiare a tradimento sarebbe semmai garantito dall'aborto precedente, con qualche bella legge-delega di federalismo progressivo per farsi le infrastrutture e l'istruzione da soli. Il resto è composto in egual misura da quelli che si sentono vestali della democrazia italiana e pensano solo a pascere in quel senso, a botte di "salviamo la Costituzione e l'Italia" quel ceto intellettualmente turpe e impiegatizio (nel senso deteriore del termine) che li vota, e dai più tranquilli e lucidi esponenti clientelari di Udc, An, ma anche di larghi settori di FI, in particolar misura in Mezzogiorno. Questi conservatori, di sinistra, destra e centro, hanno tutto l'interesse a che vinca il No, perché intimamente contrari a qualsiasi riforma: a loro l'Italia va bene così. 

Io, che sono antileghista, voto SI, perché il testo più recente, per quanto ampiamente perfettibile, è migliore di quello del 2001. Se si dovesse dire quale dei due è poi più disgregante dell'unità nazionale, sarebbe sicuramente quello approvato nel 2001. Entrambi peraltro sono stati approvati in maniera turpe, pertanto non è, quello, elemento di scrimine.

Questo per chi volesse discutere dei testi. Si proceda pure con l'assordante imbecillità degli slogan, che questo post l'ho scritto al massimo per quattro persone, non mi illudo di certo.

P.
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#16 Guest_FLOYDMAN_*

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:11

non uccidetemi.

Sono emiliano, e votare PER fare in modo che vada in porto questa riforma significa per me, di destra moderata (FI), stare in mano ai rossi per gli anni a venire. ergo, per motivi regional-egoistici, dovrei votare (poi in realtà non voto, ho 15 anni) affinchè non vada in porto. E invece farei volentieri il contrario, anche solo per mettere i bastoni fra le ruote a questa pallida imitazione di governo

p.s./edit: e Bossi mi sta simpatico.

Io voto NO, almeno a Bossi gli viene il colpo definitivo.

::D ;D vabbeh, sto zitto
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#17 Kim Il-sung

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:21

Il fatto che la precedente riforma non fosse giusta non mi sembra un buon motivo per votare si.

In questo testo vi sono dei buoni motivi per votare no: http://www.referendumcostituzionale.org/public/manifesto_14_06_2006_3col.pdf



Referendum: giudichiamo la riforma. E basta
Le promesse non contano
Le costituzioni non sono né di destra né di sinistra. O sono ben fatte (accettabili) o sono malfatte (inaccettabili). Il che sottintende che una costituzione dovrebbe essere giudicata secondo criteri funzionali. Funzionerà bene? Funzionerà male? Ma siamo in Italia. Guai a fare le cose nel modo giusto. Così la sinistra (da sola) ha votato una riforma federalista nel 2001; dopodiché la destra (da sola) ha modificato la riforma federalista della sinistra e, per di più, ha anche radicalmente modificato la forma di governo. A questo punto ci casca addosso il 25 giugno un referendum che dovrà approvare o rifiutare la Carta imposta a colpi di maggioranza blindata dalla destra sulla sinistra.
Ed è quasi inutile protestare osservando, come ho già osservato nel mio incipit, che le costituzioni non sono né di destra né di sinistra. Esattamente come non lo sono le medicine, o qualsiasi commestibile. La medicina rossa non esiste, così come non esiste la carne azzurra (Forzista) o il pesce democristiano. Eppure in Italia ?? ridiamoci sopra insieme ?? è così. Il mio editoriale del 27 maggio ha sollecitato parecchi interventi: di Barbera e Ceccanti, di Panebianco e Salvati e, ieri, di Bassanini ed Elia. Interventi che mettono a fuoco i preliminari del dibattito. Tra questi se sia il No (rifiuto) oppure il Sì (approvazione) a meglio garantire una ripresa costruttiva del processo di riforma costituzionale. Un dibattito che viene subito falsato dall??argomento che la vittoria del No darebbe il potere di bloccare tutto ai conservatori costituzionali a oltranza. Quacquaraquà a parte, chi sarebbero? Esiste un volume curato da Bassanini nel quale 63 costituzionalisti dichiarano che la nuova Costituzione è «sbagliata» ma ritengono al tempo stesso che la Costituzione del ??48 debba essere migliorata e corretta.
L??altro giorno l??Associazione Italiana dei Costituzionalisti si è espressa nello stesso senso. Dal che si ricava che gli immobilisti costituzionali sono un??invenzione di comodo che fa comodo??cito per tutti il Tremonti inedito di ieri?? per sostenere che bisogna «votare sì al referendum per non interrompere il cammino delle riforme». A me, confesso, il bidone sembra monumentale. Promettere che una Costituzione approvata in Parlamento e poi confermata da un referendum verrà subito dopo ritoccata è davvero una promessa a credibilità zero. Sì, è vero che d??un tratto i Berlusconi boys si dichiarano accomodanti e pronti a negoziare. Persino Bossi, figurarsi. D??un tratto perché sinora hanno fatto la faccia feroce. Pertanto, è di tutta evidenza che se ora si trasformano in agnellini è perché temono di perdere il referendum.
Ma se lo vincessero, direbbero subito che la volontà popolare è intoccabile. Come scrivono Bassanini ed Elia, «la priorità assoluta è la vittoria del No. In caso contrario prevarrebbe la conservazione di una riforma sbagliata e ingestibile». La vittoria del No, invece, non precluderebbe nulla. Cadrebbe il Federalismo 2 di Bossi; e anche se così resterebbe in vigore l??altrettanto sbagliato Federalismo 1 della sinistra, a questo effetto la sinistra largamente conviene, da tempo, di avere sbagliato.
Il No apre dunque una speranza credibile di buone riforme; il Sì ci inchioderebbe invece senza scampo a una Costituzione disastrosa.
Giovanni Sartori
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#18 Guest_Paradosso_*

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:30

Il fatto che la precedente riforma non fosse giusta non mi sembra un buon motivo per votare si.


Il fatto che se si votasse no tornerebbe in vigore un testo peggiore di quello del 2004 è invece motivo sufficiente. La scelta sta tutta lì.

Poi è ovvio che si possa fare un testo migliore di entrambi: e lo si può fare qualsiasi sia l'esito del referendum, che infatti è di ben poca importanza. Ma il voto significa solo scegliere se il testo più recente debba essere confermato o si debba tornare al precedente.

Quando poi si voglia parlare del testo, io son dispostissimo a confrontarmi. Singolarmente però sul fronte del No non lo fa nessuno, ivi compreso Sartori. Del resto è pratica difficile e non atta a pascere il finto intelletualismo impiegatizio di chi fa di questa gente il proprio nume tutelare.

Il dire:"Entrambi i disegni sono sbagliati, però dovete votare quello del 2001 perché noi riformeremo, gli altri invece non riformerebbero" è una petizione di principio: entrambi gli schieramenti hanno detto di voler riformare qualcosa che avevano precedentemente approvato a maggioranza. Lo schieramento opposto potrebbe dire altrettanto.

Bastava accettare la proposta  di aprire un tavolo prima, lanciata da Tremonti. Ma la maggioranza non si è voluta privare di una vittoria populista e minchiona, facilmente strumentalizzabile. Il voto non ha senso, se ha senso significa votare come se non ci fosse domani (pur sperando che ci sia), ovvero votare il testo migliore. Il testo migliore è quello del 2004.

P.
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#19 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:36

l'Italia politica, almeno fino alla caduta della c.d. Prima repubblica, soffriva di un evidente tabù nei confronti della Costituzione; sebbene essa fosse scaturita dalla catastrofe nazi-fascista e dalla guerra e nell'antifascismo trovò il suo cemento, nonostante l'uscita pressochè immediata di una rilevante parte politica dal governo (i comunisti) essa non fu mai messa in discussione.
La Legge fondamentale della nostra repubblica come molti (spero) sapranno è suddivisa in due grandi sezioni: la prima riguarda i "Principi fondamentali", mutuati da secoli di tradizione costituzionalista europea e americana, che nessuno può e vuole toccare; la seconda parte, suddivisa in 6 capitoli (detti Titoli) riguarda le "funzioni fondamentali dello Stato". E' questa seconda parte ad essere oggetto di riforma.
Di riformare parte della Costituzione si parla da quasi 30 anni, ma solo negli ultimi 10 la volontà politica (prima che sociale) è praticamente esplosa, anche grazie alla pressione degli enti locali (più che della Lega).
Questa cosa è diventata preponderante proprio nel nord, laddove gli amministratori locali erano (e sono) convinti che l'autonomia prevista dal Titolo V della Legge sia troppo debole ovvero semplicemente formale.
Inoltre, causa la grave ed endemica instabilità dei governi e delle relative maggioranze parlamentari, da molti è sentita l'esigenza primaria di modificare l'assetto costituzionale che riguarda l'attribuzione dei poteri al capo di governo.
Infine, fattore forse più decisivo dei precedenti, c'era la consapevolezza dei cittadini e dei loro rappresentanti del "fallimento" del sistema politico del dopoguerra (Tangentopoli, ad es.) ed è stato "naturale" chiedere un esplicito cambiamento del sistema partitico, dell'organizzazione degli apparati statali trascinando con sè anche la Legge fondamentale.
Nel 91 Cossiga (in piena fase "picconatoria") propose addirittura un Assemblea costituente per varare una Costituzione nuova di zecca.
E' su questo binario principale che nacquero (e naufragarono) i vari tentativi di riforma, non da ultima la Bicamerale (c.d. Commissione D'Alema).
Last but not least arriva la Riforma costituzionale varata sotto il governo Berlusconi, la Legge Costituzionale approvata nel 2005.
Anche questa cosiddetta Riforma non fa altro che mettere le mani, peraltro con estrema superficialità, nel tessuto costituzionale vigente per suppplire all'incapacità o alla mancanza di volontà da parte dei politici di affrontare i veri nodi politici.
Non è un caso, come fece notare il costituzionalista Onida, che "nei periodi in cui i programmi politici concreti procedono verso la loro attuazione, l'attenzione al tema delle riforma costituzionali in genere diminuisce".
Quando invece è in essere uno scontro frontale tra le due opposte fazioni (CdL contro Unione) o all'interno della maggioranza stessa (UDC contro Lega e FI), come durante l'infinita campagna elettorale 2005/2006, certe velleità di riforma vengano sventolate con più vigore.
Anche se è indubbia la necessità di una "grande" riforma (che non tocchi, cmq, i Principi fondamentali), oggi con la definitiva scomparsa della generazione costituzionalista (e dei loro partiti) queste istanze divengono appannaggio di quei partiti politici che potrebbero portare a esisti non sempre chiari e rassicuranti (le ultime esternazioni del Bossi "malato" la dicono lunga). Ciò non fa altro che indebolire, nella coscienza dei cittadini, proprio i valori della Legge.
Nè ha senso affermare che la nostra Costituzione sia "vecchia"; essa ha infatti 50 anni ma quella americana ne ha 200 e quella inglese 500 e più (tanto che essa non è scritta). Eppure di riformare quelle Costituzioni non se ne parla proprio.
Anche la critica rivolta alla Legge in relazione al mutato sistema politico (dal proporzionale al maggioritario, poi di nuovo al proporzionale, domani chissà...) non ha senso; infatti, la Costituziona ha valore e consente l'adozione di qualsivoglia sistema politico (in essa non si fa mai riferimento al sistema elettorale, per esempio). Il sistema di governo, disegnato nella Costituzione, funziona ugualmente indipendentemente dal sistema elettorale adottato.
I rapporti di potere e di competenza tra le figure istituzionali di rilevo (Presidente della Repubblica, Capo del Governo, Presidenti delle Camere) non è per nulla incompatibile e non soffre di alcuna vecchiaia; è, semmai, la classe politica che non riesce ad esprimere personalità in grado di garantire il pieno rispetto dei valori e dei rapporti di forza (pensiamo ai vari Casini, Pera, Pivetti, Berlusconi, susseguitisi negli ultimi anni).
Con questa Riforma, oggetta di referendum, si vorrebbe conferire al Premier una forte leggittimazione popolare (o populista?) e autonoma da quella della maggioranza parlamentare; inoltre si vorrebbe conferire al Premier un potere di "influenza" sul Parlamento (attraverso la strumento dello "scioglimento delle Camere").
Va da sè che l'equilibrio e la divisione tra i poteri, perseguita in tutta la Costituzione, ne esca profondamente sconvolto.
Per non avere problemi di stabilità si preferisce concentrare il massimo del potere nella mani di una sola persona (il Premier, appunto). Quando tutti sanno che è proprio sul delicato equilibri dei "pesi e contrappesi" che si fondano tutte le Costituzioni tuttora vigenti.
Come non essere d'accordo con Sartori quando dice che si va verso una "Costituzione incostituzionale"!
Questa Riforma non solo è inutile ma è finanche pericolosa e va cestinata nel più breve tempo possibile.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#20 Guest_Number 5_*

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:38

Caro Floydman. Certo, uno di "destra moderata" che dice "stare in mano ai rossi negli anni a venire", peraltro senza far capire minimamente il nesso con il votare "per la riforma" si commenta da solo. Meno male che hai 15 anni, potresti essere mio figlio e sei giustificato.
Anche se forse il nesso vagamento lo intuisco...  Insomma, il dittatore a termine pevisto dalla "riforma" va bene solo se è Berlusconi, giusto? Se è Prodi o chi per lui, non sia mai. Certo, bel concetto di "riforma", non c'è che dire... Conferma appieno le accuse che si muovono ad essa di essere fatta nell'interesse di una parte sola ma soprattuto di essere un serio vulnus alla democrazia.

Voto NO, perché la riforma è sgangherata, priva di una logica di fondo unitaria, perché da troppa forza al potere esecutivo, incarnato poi soprattutto dalla figura del Primo Ministro-Demiurgo, riducendo a un simulacro di Parlamento il potere legislativo e comunque sminuendo tutti i contrappesi e i controlli, perché non è affatto chiaro persino il meccanismo di approvazione delle leggi, perché potenziale genratrice di conflitti su conflitti tra le Camere, tra Regioni e Stato centrale, tra Regione e Regione e incrementa le divisioni tra i cittadini, che come dimostra il nostro amico 15enne sono già giunte al livello di guardia.
Per ridurre il numero dei parlamentari, che sembra l'argomento che fa più presa su una opinione pubblica malata di antipolitica, non c'era bisogno di creare un "dittatore a termine" come la nuova figura del Primo Ministro o stabilire che 20 regioni possano avere 20 possibili sistemi sanitari e di istruzione diversi, moltiplicando i costi, facendo a pezzi contemporaneamente il potere legislativo degli eletti dal popolo e l'uguaglianza dei cittadini riguardo a diritti essenzialli.
Mi pare evidente che il passaggio successivo potrebbe essere (anche se non necessariamente) stabilire limiti in alcune regioni al diritto dei non cittadini alle cure mediche e all'istruzione, ovvero per quanto riguarda il primo ministro prevedere che non si torna a votare nemmeno dopo cinque anni se il Parlamento continua ad esprimere una maggioranza per quell'esecutivo. Non è detto che losia, appunto, ma con questa riforma certamente potrebbe esserlo. Meglio evitare, dunque.
Ci sarebbero anche altri argomenti, tra cui le sparate del povero Bossi che dimostrano CHI e con QUALE SPIRITO ha prodotto questa "riforma", ma mi fermo qui.
  • 0

#21 VinceVega

    pivello

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:39

...


Scusa ma proprio non capisco come si faccia ad essere d'accordo su alcuni punti.
Capisco i problemi legati al bicameralismo perfetto, come capisco l'esigenza di diminuire il numero di parlamentari, ma:
1) si riforma il bicameralismo fondandolo su una Camera subordinata al Capo del Governo e su un Senato che è federale solo di nome, non rappresentando realmente le regioni e dunque, di fatto, ignorando ogni pretesa volta al federalismo della Repubblica. Inoltre non sono sicuro che sganciare del tutto il Senato da una responsabilità politica sia una buona idea.

2) il riparto del potere legislativo è confuso e irrazionale. Non viene chiarito cosa permane a livello statale sulle materie a competenza esclusiva delle regioni (istruzione, sanità, polizia).

3) Reintrodurre il limite dell'interesse nazionale può complicare il funzionamento del sistema, crando ulteriori conflitti.

4) la Corte Costituzionale diverrebbe soggetta ad una maggiore influenza politica.

5) è ignorato il problema dell'accesso delle autonomie locali alla Corte Cost. , come previsto dall'articolo 11 della Carta europea dell'autonoma locale, indicando questa esigenza come un cardine di una Repubblica delle autonomie.

I dubbi riguardo la forma di governo, poi. Non capisco come fai a dire che il premier rimane eletto indirettamente. Se ho ben capito, il Primo Ministro è diretta espressione della volontà del corpo elettorale, perché la candidatura alla carica avviene mediante collegamento con le liste dei candidati alle elezioni.
Le prerogative del Capo dello Stato vengono compresse, perdendo questi quel ruolo di arbitro nelle crisi politiche tra Parlamento e Governo, in quanto il potere di di provocare lo scioglimento della Camera passa, sostanzialmente, al PM.

Comunque Barbera, pur riconoscendo l'esigenza di una cambiamento della Carta Costituzionale, del Titolo V in particolare, si è espresso chiaramente per il NO a questo referendum.
http://www.libertaeg...ia.jsp?id=11989
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#22 Kim Il-sung

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:45


Il fatto che la precedente riforma non fosse giusta non mi sembra un buon motivo per votare si.


Il fatto che se si votasse no tornerebbe in vigore un testo peggiore di quello del 2004 è invece motivo sufficiente. La scelta sta tutta lì.

Poi è ovvio che si possa fare un testo migliore di entrambi: e lo si può fare qualsiasi sia l'esito del referendum, che infatti è di ben poca importanza. Ma il voto significa solo scegliere se il testo più recente debba essere confermato o si debba tornare al precedente.

Quando poi si voglia parlare del testo, io son dispostissimo a confrontarmi. Singolarmente però sul fronte del No non lo fa nessuno, ivi compreso Sartori. Del resto è pratica difficile e non atta a pascere il finto intelletualismo impiegatizio di chi fa di questa gente il proprio nume tutelare.

Il dire:"Entrambi i disegni sono sbagliati, però dovete votare quello del 2001 perché noi riformeremo, gli altri invece non riformerebbero" è una petizione di principio: entrambi gli schieramenti hanno detto di voler riformare qualcosa che avevano precedentemente approvato a maggioranza. Lo schieramento opposto potrebbe dire altrettanto.

Bastava accettare la proposta  di aprire un tavolo prima, lanciata da Tremonti. Ma la maggioranza non si è voluta privare di una vittoria populista e minchiona, facilmente strumentalizzabile. Il voto non ha senso, se ha senso significa votare come se non ci fosse domani (pur sperando che ci sia), ovvero votare il testo migliore. Il testo migliore è quello del 2004.

P.


Sai benissimo che la conferma popolare renderebbe questo testo non midificabile.
Io sono per la bocciatura della riforma (che ritengo inadeguata) e per una modifica del testo precedente fatta bene. Questo è anche ciò che propongono quelli del comitato per il no.

Non è assolutamente vero che chi è per il no non motiva la propria scelta. Se leggi il file .pdf del collegamento troverai un testo dove sono riportate importanti motivazioni e se cerchi sul sito del comitato trovi molti documenti che espongono buoni motivi per la bocciatura.
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#23 Piper

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:46

Il fatto che la precedente riforma non fosse giusta non mi sembra un buon motivo per votare si.


La vittoria del No, invece, non precluderebbe nulla. Cadrebbe il Federalismo 2 di Bossi; e anche se così resterebbe in vigore l??altrettanto sbagliato Federalismo 1 della sinistra, a questo effetto la sinistra largamente conviene, da tempo, di avere sbagliato.
Il No apre dunque una speranza credibile di buone riforme; il Sì ci inchioderebbe invece senza scampo a una Costituzione disastrosa.
Giovanni Sartori


il signor sartori è fin troppo ottimista sulle capacità della sinistra, che già una volta ha sbagliato sul federalismo.

personalmente davanti ho due opzioni. la prima è votare SI per apportare qualche pezza alla bruttissima riforma del 2001. pezza migliorabile ma cmq una pezza, col rischio che tra qualche anno per migliorare questa pezza bisogna fare degli sforzi in più.

la seconda opzione è votare NO. tenermi la riforma del 2001 che non ha previsto nemmeno "l'interesse nazionale", piu tutti gli altri difetti. tutto perchè devo sperare che la sinistra impari dai suoi errori ( già solo questo mi fa paura) e, questa volta insieme all'opposizione, modifichi la riforma del 2001 migliorandola nelle sue parti fallaci (svariate).


spero qualcuno mi capirà se andrò a votare SI, sopratutto visto l'inizio traballante di questo governo
  • 0
<< Poi ce la prestiamo... Insomma la patonza deve girare>>

Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto

 
 Song 'e Ondarock - web Radio|

#24 Gika

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:47

4) Perché mi piace che, sebbene solo di un 20%, venga ridotto il numero di Parlamentari.


'sta cosa parte quando parte il senato federale, cioè nel 2016. ad arrivare al 2016 può succedere di tutto.

comunque voterei no, ma non perché non voglio che la costituzione venga riformata (dio sa quanto ne ha bisogno di una riforma, dopo sessant'anni) ma per il semplice motivo che la costituzione deve rimanere imparziale, bisogna trovare un accordo tra destra e sinistra (come appunto successe nel '46), fare una bella tavolata e trovare punti condivisi. non è che uno schiermento può prendere tutto e modificarlo come gli pare. e hanno sbagliato ora come ha sbagliato la sinistra in passato.
  • 0

#25 Guest_Paradosso_*

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:58

VinveVega, sono tutte cose che ho sottolineato: il Senato più la Conferenza Stato-Regioni è un pastrocchio, e pure il tuo punto 2) l'ho condiviso, chiarendo che per me l'iter dev'essere semplice e eguale per tutte le leggi.

Per quanto riguarda il 3) e 4) a me sembra però che la Corte sia ben più intasata qualora non ci sia la clausola di supremazia, la quale garantisce un fondo di certezza. Sulla scorta tedesca, per me la sua presenza è assolutamente indispensabile.

Mi farebbe piacere sapere perché tu non la pensi così, così come mi fa piacere che, in mezzo al previsto profluvio di inutili parole da impiegati, ci sia qualcuno che abbia risposto come te.

Sono perfettamente d'accordo con il testo di Barbera che citi, ma alla tabula rasa preferisco riformare partendo da un passo in avanti. Pertanto voto sì.

P.
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#26 Guest_Number 5_*

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Inviato 17 giugno 2006 - 10:59

E comunque andrebbe spesa qualche parola anche per il mondo osceno in cui i TG e gli spot "istituzionali" delle varie reti televisive stanno informando (direi disinformando) i cittadini sulla riforma sottoposta a referendum.
Gli aspetti positivi tutti esaltati, i negativi manco nominati. In questo senso lo spot sulla riduzione del numero dei parlamentari "La riforma prevede tra l'altro..." andrà in onda circa dieci volte al giorno. Del resto 'sta cosa piace tanto ai cittadini, no?
Su alcuni aspetti invece, tipo la possibilità di sistemi di istruzione e sanitari diversi da regione a regione, che ognuno si deve arrangiare da sè, oppure il fatto che il Primo Ministro può sciogliere le camere se queste non gli approvano le proposte di legge oltreché dimettere e sostituire i ministri se si alza male la mattina, bisognerebbe avvertire "Chi l'ha visto".
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#27 Notker

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Inviato 17 giugno 2006 - 11:58

Il referendum conta assai poco, mentre sarebbe stato di importanza capitale se avesse vinto le elezioni l'attuale opposizione. Vinceranno i No, e i principali partiti di centrodestra si guardano bene dal far campagna seria per rimediare una batosta.


ammazza che tempismo! ;D

[u]REFERENDUM: BERLUSCONI' date=' VOTARE SI' PER DIRE NO A GOVERNO PRODI[/u']

Roma, 16 giu. - (Adnkronos) - Bisogna votare si' al referendum costituzionale ''anche per dire no a questo governo, il governo del no che ha come unico programma la distruzione di quello che abbiamo costruito negli ultimi cinque anni''. Lo ha detto il leader della Cdl, Silvio Berlusconi, intervistato dal Tg1.


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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#28 Kim Il-sung

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Inviato 17 giugno 2006 - 12:07

E comunque andrebbe spesa qualche parola anche per il mondo osceno in cui i TG e gli spot "istituzionali" delle varie reti televisive stanno informando (direi disinformando) i cittadini sulla riforma sottoposta a referendum.
Gli aspetti positivi tutti esaltati, i negativi manco nominati. In questo senso lo spot sulla riduzione del numero dei parlamentari "La riforma prevede tra l'altro..." andrà in onda circa dieci volte al giorno. Del resto 'sta cosa piace tanto ai cittadini, no?
Su alcuni aspetti invece, tipo la possibilità di sistemi di istruzione e sanitari diversi da regione a regione, che ognuno si deve arrangiare da sè, oppure il fatto che il Primo Ministro può sciogliere le camere se queste non gli approvano le proposte di legge oltreché dimettere e sostituire i ministri se si alza male la mattina, bisognerebbe avvertire "Chi l'ha visto".

La riduzione del numero di parlamentari sembra avere un chiaro intento populistico: la gente è sensibile a questo tipo di proposte. Andrebbe pure sottolineato che tale atto non verrà attuato prima del 2016.

Gli spot "La riforma prevede tra l'altro..." sono davvero squallidi, tutto ciò che non si deve fare per informare in modo equo i cittadini.
  • 0

#29 Kim Il-sung

    Enciclopedista

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Inviato 17 giugno 2006 - 12:08

in mezzo al previsto profluvio di inutili parole da impiegati

Non vedo che senso ci sia nel discutere con una persona che si atteggia in tal maniera.
Buon proseguimento nel tuo mondo.
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#30 Guest_soul crew_*

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Inviato 17 giugno 2006 - 13:56

io voto No per vedere quali saranno queste vie non democratiche che adotteranno bossi e suoi amici padani. sto già caricando il fucile! :o
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#31 VinceVega

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Inviato 17 giugno 2006 - 14:23

Per quanto riguarda il 3) e 4) a me sembra però che la Corte sia ben più intasata qualora non ci sia la clausola di supremazia, la quale garantisce un fondo di certezza. Sulla scorta tedesca, per me la sua presenza è assolutamente indispensabile.


Intendiamoci non sono assolutamente in grado di dire quanto la riforma in itinere possa migliorare l'intasamento della Corte.
Leggo però che prima della legge cost n. 3 del 2001 la categoria dell'interesse nazionale aveva generato problemi interpretativi. La stessa procedura con cui si dovrebbe accertare tale interesse nazionale mi sembra, come dire, raffazzonata oltrechè macchinosa.

Mi soffermerei su altro, però.
Io capisco perfettamente le perplessità (eufemismo) sulla riforma del 2001, e contemporaneamente sono favorevole ad un riassetto che allinei l'Italia al resto d'Europa. Un federalismo che deve immettere le autonomie territoriali nel circuito nazionale con ruoli definiti e le giuste garanzie (ecco lo slogan!).
Così come capisco il timore che, non passando questa riforma, si rimanga per chissà quanti anni con quella legge come ultima modifica alla Costituzione.
Mi piacerebbe capire come fai ad accettare quello che tu stesso definisci un pastrocchio, sui due punti fondamentali della riforma (anche più degli articoli relativi alla Corte Cost.) e cioè la nuova struttura delle Camere e il riparto di compenze fra Stato e regioni?
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#32 Lynn

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Inviato 17 giugno 2006 - 15:58

Con tutta sincerità non ho avuto,nè temo avrò il tempo per informarmi abbastanza su questo referendum.
Colpevolmente ahimè.
Certo sarei tentato di votare no per il semplice fatto di vedere la faccia di cock di Bossi che sbraita in tv.
Ma penso che ragionevolmente non essendo informato abbastanza,innalzerò la quota degli astenuti.
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#33 stregaccia

    Roadie

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Inviato 17 giugno 2006 - 19:21

Con tutta sincerità non ho avuto,nè temo avrò il tempo per informarmi abbastanza su questo referendum.
Colpevolmente ahimè.
Certo sarei tentato di votare no per il semplice fatto di vedere la faccia di cock di Bossi che sbraita in tv.
Ma penso che ragionevolmente non essendo informato abbastanza,innalzerò la quota degli astenuti.

hai sempre una setttimana per informarti e poi i giornali ne parlano. Guarda on line il manifesto di oggi ne parla abbondantemente!!!
se vuoi fare lo struzzo infila la testa e non andare a votare!!
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#34 Deckard

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Inviato 18 giugno 2006 - 07:25

E comunque andrebbe spesa qualche parola anche per il mondo osceno in cui i TG e gli spot "istituzionali" delle varie reti televisive stanno informando (direi disinformando) i cittadini sulla riforma sottoposta a referendum.
Gli aspetti positivi tutti esaltati, i negativi manco nominati. In questo senso lo spot sulla riduzione del numero dei parlamentari "La riforma prevede tra l'altro..." andrà in onda circa dieci volte al giorno. Del resto 'sta cosa piace tanto ai cittadini, no?


Questo era prevedibile: da cinque anni la televisione italiana è completamente militarizzata da Berlusconi e dai suoi leccapiedi. Cinque anni di disinformazione assoluta e di continue manipolazioni della realtà. Il fatto di mandare spot che inneggiano alla riduzione del numero dei parlamentari, tralasciando tutto il resto, è solo l'ultima porcata di una lunga serie. Ma non ce l'ho con Berlusconi, per carità: uno che è incapace di governare e che sta in politica solo ed esclusivamente per difendere i propri interessi cosa vuoi che faccia, poverino, se non militarizzare l'informazione? Io ce l'ho con tutti quelli che non si indignano, che non lottano per cambiare questo stato di cose, con i pagliacci di destra che dicono che la televisione è in mano alle sinistre, e con quelli del centrosinistra che al solito non sanno che pesci pigliare. Comunque, chiuso l'OT, io voterò NO. Ho una conoscenza piuttosto sommaria di ciò che la riforma calderoliana prevede, ma poco mi interessa. Il mio è' un voto di protesta. Contro uno schieramento politico, la Casa delle libertà, semplicemente disgustoso. E lo dice uno che condivide molte idee e valori di destra, che ci crediate o no.
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#35 Notker

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Inviato 18 giugno 2006 - 08:03

per chi non avesse ancora un'idea chiara, pur se a grandi linee, della riforma approvata nel 2005, quoto ciò che riporta Wikipedia:

Progetto di riforma costituzionale del 2005

Il Parlamento italiano ha approvato una rilevante modifica delle disposizioni dell'attuale Costituzione (una cinquantina di articoli sono modificati da tale legge). Qualora tale riforma entrasse in vigore, si prospetterebbe la nascita di una Repubblica federale con un esecutivo nettamente più forte. Tra le principali disposizioni di tale riforma costituzionale si possono citare in modo non esaustivo le seguenti:

- Sostituzione del Presidente del Consiglio dei ministri con un Primo ministro che verrebbe designato direttamente dagli elettori. I poteri del primo ministro vengono rafforzati, in quanto su sua richesta il Presidente della repubblica deve sciogliere la Camera dei Deputati.
- Voto di fiducia e sfiducia al Governo espresso dalla sola Camera dei Deputati. Si può sfiduciare il primo ministro in carica solo se si individua all'interno della maggioranza parlamentare che lo sostiene un sostituto.
- Riduzione delle funzioni del Presidente della Repubblica: deve nominare Primo Ministro chi risulti candidato a tale carica dalla maggioranza uscita dalle elezioni, senza più la (peraltro formale) libertà di scelta attualmente contemplata dall'art. 92 cost.; può sciogliere la Camera dei deputati solo su richiesta del Primo Ministro, in caso di morte, impedimento permanente o dimissioni dello stesso, oppure se la Camera dei deputati ha approvato una mozione di sfiducia al Primo Ministro senza che la maggioranza risultante dalle elezioni ne abbia espresso uno nuovo. L'età minima per essere eletto alla carica di Presidente scende da 50 a 40 anni.
- Trasformazione del Senato in Senato federale della Repubblica teso a rappresentare gli interessi del territorio e delle comunità locali. I senatori saranno eletti fra i residenti sul territorio regionale e già rappresentanti del popolo in enti territoriali.
- Istituzione di un sistema monocamerale per il voto delle leggi: in funzione delle materie, sia il Senato federale, sia la Camera, possono approvare una legge, senza che sia necessario (salvo eccezioni) un completo iter tra le due camere.
- Numero ridotto di parlamentari (500 deputati + 18 deputati per gli italiani all'estero; 252 senatori federali).
- Ruolo più specifico all'opposizione (alla Camera) e alle minoranze (al Senato federale).
- Alcune competenze, assegnate dalla riforma del 2001 alla legislazione concorrente (in cui la facoltà legislativa spetta alle regioni, salvo la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione statale) tornano di esclusiva competenza statale. Esse sono:
1. la sicurezza del lavoro
2. le norme generali sulla tutela della salute
3. le grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza
4. l' ordinamento della comunicazione (rimangono ambito della legislazione concorrente la "comunicazione di interesse regionale, ivi compresa l??emittenza in ambito regionale" e la" promozione in ambito regionale dello sviluppo delle comunicazioni elettroniche")
5. l'ordinamento delle professioni intellettuali
6. l'ordinamento sportivo nazionale (rimane alla legislazione concorrente l'ordinamento sportivo regionale)
7. la produzione strategica, il trasporto e la distribuzione nazionali dell??energia (alla legislazione concorrente rimane la produzione, trasporto e distribuzione dell??energia di rilevanza non nazionale).
- Passano alla competenza esclusiva delle regioni alcune materie prima incluse nella legislazione concorrente:
1. assistenza e organizzazione sanitaria;
2. organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche;
3. definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione;
4. polizia amministrativa regionale (la polizia amministrativa locale già rientrava nelle competenze esclusive regionali);
- Reintroduzione dell'interesse nazionale come limite della legislazione regionale.
- Protezione costituzionale delle Autorità indipendenti.
- Modifica della composizione della Corte costituzionale con aumento dei membri di nomina parlamentare.
- I "membri laici" del Consiglio Superiore della Magistratura non sono più scelti dal Parlamento in seduta comune, ma per metà da ciascuna camera, sempre tra i professori universitari ordinari di materie giuridiche e gli avvocati con quindici anni di esercizio della professione.
- Modifica delle possibilità di ricorso alla Corte Costituzionale, con attribuzione della possibilità di ricorso anche alle Province, alle Città Metropolitane e ai Comuni.
- Possibilità di referendum consultivo su tutte le riforme della costituzione e sulle leggi costituzionali, anche approvate in seconda lettura a maggioranza dei due terzi.


qua al punto 7 trovate anche alcune opinioni pro e contro la riforma stessa:
http://it.wikipedia....ana#Valutazioni
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#36 Lynn

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Inviato 18 giugno 2006 - 08:38


Con tutta sincerità non ho avuto,nè temo avrò il tempo per informarmi abbastanza su questo referendum.
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Certo sarei tentato di votare no per il semplice fatto di vedere la faccia di cock di Bossi che sbraita in tv.
Ma penso che ragionevolmente non essendo informato abbastanza,innalzerò la quota degli astenuti.

hai sempre una setttimana per informarti e poi i giornali ne parlano. Guarda on line il manifesto di oggi ne parla abbondantemente!!!
se vuoi fare lo struzzo infila la testa e non andare a votare!!

Non è fare lo struzzo penso.
E' che il voto mi sembra una cosa seria,specie che in un referendum, e se arriverò al giorno del voto ancora non con le idee chiare mi sembra opportuno non votare.
Trasformare un referendum in un voto al quale bisogna dare per forza un colore politico,più che da struzzo, è tipico di altro tipo di persone,facilmente ricavabili modificando una consonante.

Bye.
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#37 Notker

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Inviato 18 giugno 2006 - 09:04



Con tutta sincerità non ho avuto,nè temo avrò il tempo per informarmi abbastanza su questo referendum.
Colpevolmente ahimè.
Certo sarei tentato di votare no per il semplice fatto di vedere la faccia di cock di Bossi che sbraita in tv.
Ma penso che ragionevolmente non essendo informato abbastanza,innalzerò la quota degli astenuti.

hai sempre una setttimana per informarti e poi i giornali ne parlano. Guarda on line il manifesto di oggi ne parla abbondantemente!!!
se vuoi fare lo struzzo infila la testa e non andare a votare!!

Non è fare lo struzzo penso.
E' che il voto mi sembra una cosa seria,specie che in un referendum, e se arriverò al giorno del voto ancora non con le idee chiare mi sembra opportuno non votare.
Trasformare un referendum in un voto al quale bisogna dare per forza un colore politico,più che da struzzo, è tipico di altro tipo di persone,facilmente ricavabili modificando una consonante.

Bye.


anche se le ultime dichiarazioni dell'ex premier invitano a colorare politicamente questo referendum, è ovvio che non bisognerebbe andare a votare esclusivamente trascinati da un impeto fazioso.
però è fur di dubbio che, essendo stata questa riforma varata proprio dalla precedente maggioranza, ha in sè una coloritura che non può essere trascurata.
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#38 stregaccia

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Inviato 18 giugno 2006 - 09:14



Con tutta sincerità non ho avuto,nè temo avrò il tempo per informarmi abbastanza su questo referendum.
Colpevolmente ahimè.
Certo sarei tentato di votare no per il semplice fatto di vedere la faccia di cock di Bossi che sbraita in tv.
Ma penso che ragionevolmente non essendo informato abbastanza,innalzerò la quota degli astenuti.

hai sempre una setttimana per informarti e poi i giornali ne parlano. Guarda on line il manifesto di oggi ne parla abbondantemente!!!
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Non è fare lo struzzo penso.
E' che il voto mi sembra una cosa seria,specie che in un referendum, e se arriverò al giorno del voto ancora non con le idee chiare mi sembra opportuno non votare.
Trasformare un referendum in un voto al quale bisogna dare per forza un colore politico,più che da struzzo, è tipico di altro tipo di persone,facilmente ricavabili modificando una consonante.

Bye.


cambia pure consonante, vocale...! Un referendum non dovrebbe avere un colore politico (pura utopia), comunque guarda caso le parti principali del referendum riguardano i poteri del primo ministro e guarda caso era stato proposto dal vecchio governo..Pura coincidenza..mah...
In ogni caso mi fa sorridere il ruolo del partito di Fini... non era per il nazionalismo..e chi ha votato per lui come voterà?
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#39 Notker

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Inviato 18 giugno 2006 - 09:21

In ogni caso mi fa sorridere il ruolo del partito di Fini... non era per il nazionalismo..e chi ha votato per lui come voterà?


infatti Fini e Casini, a più riprese candidatisi per la successione a Berlusconi, stanno azzeccando più figure di merda che mai...
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#40 stregaccia

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Inviato 18 giugno 2006 - 09:26


In ogni caso mi fa sorridere il ruolo del partito di Fini... non era per il nazionalismo..e chi ha votato per lui come voterà?


infatti Fini e Casini, a più riprese candidatisi per la successione a Berlusconi, stanno azzeccando più figure di merda che mai...


Chissà se qualcuno qui del forum mi illumina su come voteranno..
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#41 Piper

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Inviato 18 giugno 2006 - 12:07

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In ogni caso mi fa sorridere il ruolo del partito di Fini... non era per il nazionalismo..e chi ha votato per lui come voterà?



Si può parlare di nazionalismo per le dottrine ed i movimenti che sostengono l'affermazione, l'esaltazione ed il potenziamento della nazione intesa come collettività omogenea, ritenuta depositaria di valori tradizionali tipici ed esclusivi, del patrimonio culturale e spirituale nazionale.



Con il termine federalismo si intende un gruppo o un corpo di membri che sono raggruppati (dal latino: foedus, alleanza) da un capo rappresentativo di governo, che può essere identificato in un monarca o in Dio (come nella teologia), o in un'assemblea generale o parlamentare (come in politica).

    * L'accezione più diffusa del federalismo è quella politica: si tratta della filosofia che definisce un sistema di governo in cui il potere è costituzionalmente diviso tra un'autorità governativa centrale e delle unità politiche di sottogoverno (province, regioni, ecc.), il cui insieme è spesso chiamato "federazione". I due livelli di governo sono indipendenti ed hanno sovranità nelle loro competenze. I sostenitori di tali posizioni sono chiamati genericamente "federalisti".

Gli scritti di due autori britannici, Albert Dicey e James Bryce, hanno influenzato le prime teorie sul federalismo. Dicey identificò due condizioni per la formazione di uno stato federale: il primo era l'esistenza di un gruppo di nazioni "così vicine per luogo, storia, razza e capaci di portare, negli occhi dei loro abitanti, uno spirito di nazionalità comune."; la seconda condizione è il "desiderio di unità nazionale e la determinazione di mantenere l'indipendenza di ogni uomo, come di ogni stato separato".


qual'ora fini si dichiarasse nazionalista io personalmente non vedo il contrasto tra una filosofia etica e morale come il nazionalismo, ed una pratica organizzativa come il federalismo. il nazionalismo è un idea, un sentimento, un ideale. il federalismo è organizzazione pratica di un gruppo di persone che partecipano allo stesso fine o nazione.

vorrei ricordarti che uno dei paesi con il piu grande spirito nazionalista del mondo come l'america è anche la piu grande nazione federale che esista
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<< Poi ce la prestiamo... Insomma la patonza deve girare>>

Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto

 
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#42 stregaccia

    Roadie

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Inviato 18 giugno 2006 - 13:49

vorrei ricordarti che uno dei paesi con il piu grande spirito nazionalista del mondo come l'america è anche la piu grande nazione federale che esista




ecco cerchiamo di non prendere esempio... (cavolo per fortuna che esiste l'America !)
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#43 Guest_PadovaScoppia_*

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Inviato 19 giugno 2006 - 01:22

Evito di perdere un'ora ad esprimere in modo particolareggiato e circostanziato il mio pensiero (che poi ha veramente poco di originale) e mi limito a linkare, ad uso degli indecisi, interventi di Sartori nei quali mi riconosco completamente:

http://www.carovanap...tnew/insidiani1

http://www.in2minuti...-referendum.htm


E poi rispondo alla Noir dicendo che invece BISOGNA andare a votare con un impeto fazioso e che bisogna vomitare quando si vede che la Fininvest programm decine di volte al giorno volte al giorno, e durante le trasmissioni di maggior ascolto, uno spot che dice che si va a votare per "ridurre il numero dei parlamentari".
Pensa che di questa cosa me ne sono accorto perchè il fratello teledipendente della mia ragazza mi ha detto che non capiva cosa c'entrasse Bossi con il "referendum per diminuire il numero dei parlamentari" ... questa è l'informazione in Italia e questi saranno tanti di coloro che votano SI.

E' anche per mandare in culo una situazione simile che si vota NO.
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#44 Pierrot le fou

    Roadie

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Inviato 19 giugno 2006 - 08:28

E poi rispondo alla Noir dicendo che invece BISOGNA andare a votare con un impeto fazioso e che bisogna vomitare quando si vede che la Fininvest programm decine di volte al giorno volte al giorno, e durante le trasmissioni di maggior ascolto, uno spot che dice che si va a votare per "ridurre il numero dei parlamentari".
Pensa che di questa cosa me ne sono accorto perchè il fratello teledipendente della mia ragazza mi ha detto che non capiva cosa c'entrasse Bossi con il "referendum per diminuire il numero dei parlamentari" ... questa è l'informazione in Italia e questi saranno tanti di coloro che votano SI.


Ecco, questa cosa mi da molto fastidio. Una campagna di disinformazione che va ben oltre la Fininvest. Anche seguendo i programmi della Rai pare che il referendum serva solamente a ridurre i parlamentari (provvedimento sul quale è d'accordo pure il dottor Spock).
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#45 Kebabträume

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Inviato 19 giugno 2006 - 14:45

Concordo anch'io con l'ormai "celebre" intervento di Sartori, in questo caso il male minore è il NO.
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#46 Uma

    Praxis Makes Perfect

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Inviato 19 giugno 2006 - 22:50

è una vita che non mi accanisco su Vota La Trippa (a beneficio della mia salute psicofisica), ma un paio di cosette vorrei aggiungerle

1) la decisione popolare che rappresenta il risultato del referendum, stoico residuo di democrazia diretta che solo la Svizzera usa più di noi, non vincola il Parlamento che può sempre riformare la legge (cosa sacrosanta, almeno per chi è progressista). Vero è che ci può essere una titubanza di origine squisitamente "morale", ma francamente, con i deputati che ci sono ora, mi sembra fantscienza.

2) Le opinoni "ten-seconds-long" che sento sbocconcellare qua e là dai vari comitati-per-il-sì/no sono veramente vergognosi, sia da una parte (meno parlamentari!) che dall'altra (insanabile conflitto di competenze fra camera e senato!). Una riforma costituzionale è affare delicato e purtroppo saranno ben pochi quelli che avranno la forza (fisica e mentale) di andarsi a cercare le ragioni genuine del sì e del no (devo dire che questo topic se la cava)

3) Il punto cruciale della riforma non è il federalismo: il Senato federale è una mezza farloccata (senza diritto di voto...) e non c'è il federalismo fiscale che sarebbe l'unico in grado di sviluppare una vera e propria devolution.
Il punto è capire il livello di cronicità del parlamentarismo in Italia, una nazione che vede la Costituzione ed il Parlamento post-ventennio come l'Albero della Vita contro le ingiustizie e le tirannie, una nazione per metà fatta di genete che sopravvive con un'economia assistenzialista, perchè c'è la malavita, perché c'è l'indolenza, il volemose bene, perché niente può cambiare.
E, anche se il primo ministro potrà -forse- sciogliere la camera (come succede, ad esempio, in Inghilterra, il cui unico e ultimo one-man-government risale al 1600... Questo per tutti quelli che pensano che il premierato sia un pericolo per la democrazia), non cambierà niente lo stesso.

La riforma è ampiamente imperfetta, ma credo che voterò sì, per quello che vale.
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#47 sheikyerbouti

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Inviato 20 giugno 2006 - 07:30

dopo avere ragliato per anni contro l'uso politico che la sx faceva delle elezioni amministrative e dei referendum, ecco cosa dichiara il livoroso capo della banda bassotti (ops, dell'opposizione) riguardo al voto che allieterà il nostro prossimo fine settimana di elettori a tempo pieno:

BERLUSCONI: VOTARE SI' PER DARE LEZIONE A SINISTRA DEL ??NO?

"Dare una lezione a questa sinistra del ??No??, rappresentata da Prodi e dai comunisti al governo, che basa tutto sull??invidia e non ha altro programma se non quello di distruggere le nostre 36 riforme di ammodernamento del paese".

Lo ha affermato il leader della Cdl, Silvio Berlusconi, intervistato da Italia 1. Silvio Berlusconi ha spiegato che la riforma voluta dal centrodestra "riduce i costi della politica, velocizza i tempi d??approvazione delle leggi e da?? al premier il potere di nominare e revocare i singoli ministri, proprio come succede in tutti gli altri stati europei". Inoltre, ha aggiunto, "la riforma cancella il caos fatto dalla sinistra nel 2001 perche?? restituisce al Parlamento alcune prerogative fondamentali: la gestione delle grandi opere, delle infrastrutture e dei trasporti". "Quando la sinistra afferma che questa ??devolution e?? la ??dissolution?? come al solito, mente".
Il Presidente di Forza Italia ha affermato di  rivolgersi "non solo ai moderati, ma a tutti gli italiani", perche?? vadano alle urne il 25 e 26 giugno: "capisco che dopo il voto politico e amministrativo", e le "tante campagne elettorali ci sia stanchezza", "e anche io ho un po?? di rigetto", ma "astenersi dal votare al referendum significa voler rinunciare ai propri diritti e doveri di cittadino". "Tutti devono considerare la Costituzione la legge fondamentale del nostro essere Stato. Noi siamo una societa?? e decidiamo di diventare Stato attraverso questo contratto che lega i cittadini. Non partecipare all??ammodernamento della Costituzione significa rinunciare ai proprio diritti e ai proprio doveri di cittadino. Poi non ci si potra?? lamentare che le cose non funzionano se invece di andare a votare si e?? andati al mare".

19/6/2006


la fonte è il sito di "forza italia", i virgolettati non sono a cura di marco travaglio, casomai qualcuno volesse lanciarsi nei soliti commenti da suburra...

buona giornata a tutte/i.
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#48 Guest_Number 5_*

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Inviato 20 giugno 2006 - 07:58

3) Il punto cruciale della riforma non è il federalismo: il Senato federale è una mezza farloccata (senza diritto di voto...) e non c'è il federalismo fiscale che sarebbe l'unico in grado di sviluppare una vera e propria devolution.
Il punto è capire il livello di cronicità del parlamentarismo in Italia, una nazione che vede la Costituzione ed il Parlamento post-ventennio come l'Albero della Vita contro le ingiustizie e le tirannie, una nazione per metà fatta di genete che sopravvive con un'economia assistenzialista, perchè c'è la malavita, perché c'è l'indolenza, il volemose bene, perché niente può cambiare.
E, anche se il primo ministro potrà -forse- sciogliere la camera (come succede, ad esempio, in Inghilterra, il cui unico e ultimo one-man-government risale al 1600... Questo per tutti quelli che pensano che il premierato sia un pericolo per la democrazia), non cambierà niente lo stesso.

La riforma è ampiamente imperfetta, ma credo che voterò sì, per quello che vale.


Quindi per ridurre il numero dei parlamentari (miracoli della propaganda, davvero questo è l'unico argomento che è "passato" davvero) incasiniamo da matti il paese, per esempio con un federalismo farlocco senza vera autonomia fiscale? Più o meno così è il ragionamento? Mah... Non contesto la legittimità del discorso ma esprimo i miei dubbi.
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#49 Deckard

    pivello

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Inviato 20 giugno 2006 - 08:10

Citazione: Intervistato da Italia uno.

In realtà quelle buffonate le ha ripetute in tutti e tre i telegiornali delle sue televisioni, cui ha "concesso gentilmente" delle interviste. Interviste si fa per dire, naturalmente: in realtà le solite pagliacciate in cui i suoi leccapiedi gli fanno domandine prestabilite, affinchè lui dica esattamente ciò che ha bisogno di dire in quel momento. Normale amministrazione, insomma. Ma per carità, non si dica che Berlusconi usa le sue televisioni per la sua propaganda politica, quando mai!
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#50 Guest_Bubusette_*

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Inviato 20 giugno 2006 - 08:20

A me pare che questa riduzione del numero dei parlamentari sia solamente una trovata populista per attrarre la gente verso il SI.
Certo, sarebbe auspicabile una riduzione delle spese per l'amministrazione (e spero che questo governo porti avanti delle politiche serie in materia), ma se le regioni dovranno essere rinforzate dovranno aumentare il numero di senatori (?) regionali, quindi stipendi in più.
Se togliamo da una parte per rimettere (rincarando) dall'altra...

E poi: quali costi avrebbe, l'attuazione delle riforme auspicate dal centrodestra?
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