Mi sembra manchi uno spazio sul signore presente nel mio avatar. La sua storia è abbastanza nota nella sua tragicità: vita breve e infelice culminata col suicidio, due soli romanzi pubblicati postumi, di cui uno ("Una banda di idioti") è tra le più significative opere della seconda metà del Novecento. Un romanzo di così straripante vitalità e invettiva che non ti stanchi mai a rileggerlo: magico, istrionico e scoppiettante come un mardi gras a New Orleans. A voi la palla.
John Kennedy Toole
#1
Posted 10 November 2008 - 11:16 AM
#2
Posted 10 November 2008 - 15:36 PM
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#3 Guest_Pequod_*
Posted 11 November 2008 - 10:54 AM
Mi sembra manchi uno spazio sul signore presente nel mio avatar. La sua storia è abbastanza nota nella sua tragicità: vita breve e infelice culminata col suicidio, due soli romanzi pubblicati postumi, di cui uno ("Una banda di idioti") è tra le più significative opere della seconda metà del Novecento. Un romanzo di così straripante vitalità e invettiva che non ti stanchi mai a rileggerlo: magico, istrionico e scoppiettante come un mardi gras a New Orleans, città in cui si muove il grande Ignatius. A voi la palla.
Mi permetto di dissentire sul "più significative opere della seconda metà del novecento"; mi sembra francamente esagerato. L'ho letto diversi anni fa e non ricordo di aver letto un capolavoro.
#4
Posted 11 November 2008 - 11:15 AM
#5 Guest_Pequod_*
Posted 11 November 2008 - 13:00 PM
Questa è solo la mia opinione, sia ben chiaro.
#6
Posted 11 November 2008 - 13:43 PM
#7 Guest_Pequod_*
Posted 11 November 2008 - 14:06 PM
Come se fosse un romanzo di formazione di un giovanissimo talento che solo l'esperienza e l'esercizio (e una buona dose di immane fatica!) possono trasformare in un "vero" scrittore, di quelli capaci di scuotere dalle fondamenta l'anima di chi legge.
#8
Posted 11 November 2008 - 14:08 PM
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#9 Guest_Pequod_*
Posted 11 November 2008 - 14:47 PM
#10 Guest_Incidente_*
Posted 11 November 2008 - 15:02 PM
Allora ti consiglio, in ordine decrescente, "Le avventure di Augie March" di Bellow, il "Teatro di Sabbath" di Roth e infine "L'apprendistato di Duddy Kravitz" di Richler.
Vabbè tu però esageri. Qua ci sta gente che deve "iniziare" e tu gli sbatti in faccia sta roba (capolavori assoluti) complicata.
#11 Guest_Pequod_*
Posted 11 November 2008 - 15:09 PM
Allora ti consiglio, in ordine decrescente, "Le avventure di Augie March" di Bellow, il "Teatro di Sabbath" di Roth e infine "L'apprendistato di Duddy Kravitz" di Richler.
Vabbè tu però esageri. Qua ci sta gente che deve "iniziare" e tu gli sbatti in faccia sta roba (capolavori assoluti) complicata.
Be', Augie March è divertentissimo, al di là di tutto; e anche Richler, non è una lettura ostica. Forse Roth...ma come si fa non ridere di Sabbath che fa autoerotismo sulla tomba della sua amante e si becca la torcia in testa dal figlio poliziotto della defunta?
#12
Posted 11 November 2008 - 15:10 PM
Allora ti consiglio, in ordine decrescente, "Le avventure di Augie March" di Bellow, il "Teatro di Sabbath" di Roth e infine "L'apprendistato di Duddy Kravitz" di Richler.
beh, Bellow e Roth non mi sono del tutto sconosciuti.....mi verrebbe da cominciare dall'ultimo
(però Toole è un'altra cosa...)
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#13 Guest_Incidente_*
Posted 11 November 2008 - 17:26 PM
Allora ti consiglio, in ordine decrescente, "Le avventure di Augie March" di Bellow, il "Teatro di Sabbath" di Roth e infine "L'apprendistato di Duddy Kravitz" di Richler.
beh, Bellow e Roth non mi sono del tutto sconosciuti.....mi verrebbe da cominciare dall'ultimo
(però Toole è un'altra cosa...)
Si ma se vuoi un'inizio soft ma al contempo sconvolgente di Richler devi leggere "la versione di barney".
Se Bellow e Roth ti son piaciuti ADORERAI Panofsky e la sua anca di plastica.
Inutile dire che i debiti che Richler ha con Roth (soprattutto quello di Sabbath e Zuckerman ) sono tantissimi e non li avrebbe saldati manco se avesse avuto il tempo materiale per farlo.
#14 Guest_Pequod_*
Posted 12 November 2008 - 09:57 AM
Si ma se vuoi un'inizio soft ma al contempo sconvolgente di Richler devi leggere "la versione di barney".
Se Bellow e Roth ti son piaciuti ADORERAI Panofsky e la sua anca di plastica.
Inutile dire che i debiti che Richler ha con Roth (soprattutto quello di Sabbath e Zuckerman ) sono tantissimi e non li avrebbe saldati manco se avesse avuto il tempo materiale per farlo.
La mia segnalazione di "quei" libri discende dall'affermazione circa il libro di JKT quale "straordinario, decisamente fuori dai canoni, divertentissimo, commovente e con uno dei personaggi più accattivanti che mi sia capitato di incontrare"; proprio quei libri appunto perchè sono incentrati su personaggi straordinari e fuori dei canoni...
#15 Guest_Incidente_*
Posted 12 November 2008 - 10:06 AM
Si ma se vuoi un'inizio soft ma al contempo sconvolgente di Richler devi leggere "la versione di barney".
Se Bellow e Roth ti son piaciuti ADORERAI Panofsky e la sua anca di plastica.
Inutile dire che i debiti che Richler ha con Roth (soprattutto quello di Sabbath e Zuckerman ) sono tantissimi e non li avrebbe saldati manco se avesse avuto il tempo materiale per farlo.
La mia segnalazione di "quei" libri discende dall'affermazione circa il libro di JKT quale "straordinario, decisamente fuori dai canoni, divertentissimo, commovente e con uno dei personaggi più accattivanti che mi sia capitato di incontrare"; proprio quei libri appunto perchè sono incentrati su personaggi straordinari e fuori dei canoni...
Allora, a maggior ragione, credo che Barney Panofsky faccia al caso suo...
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#16
Posted 12 November 2008 - 10:11 AM
Come se fosse un romanzo di formazione di un giovanissimo talento che solo l'esperienza e l'esercizio (e una buona dose di immane fatica!) possono trasformare in un "vero" scrittore, di quelli capaci di scuotere dalle fondamenta l'anima di chi legge.
Non è sempre detto che sia così. Converrai che Rimbaud a 16 anni scrivesse meglio di tanti "poeti laureati" ( per dirla con Montale)....e spesso romanzi di formazione hanno immaginazione, potenza e capacità linguistiche tali da scuoterle eccome dalle fondamenta l'anima di chi legge.
#17 Guest_Pequod_*
Posted 12 November 2008 - 10:32 AM
Si ma se vuoi un'inizio soft ma al contempo sconvolgente di Richler devi leggere "la versione di barney".
Se Bellow e Roth ti son piaciuti ADORERAI Panofsky e la sua anca di plastica.
Inutile dire che i debiti che Richler ha con Roth (soprattutto quello di Sabbath e Zuckerman ) sono tantissimi e non li avrebbe saldati manco se avesse avuto il tempo materiale per farlo.
La mia segnalazione di "quei" libri discende dall'affermazione circa il libro di JKT quale "straordinario, decisamente fuori dai canoni, divertentissimo, commovente e con uno dei personaggi più accattivanti che mi sia capitato di incontrare"; proprio quei libri appunto perchè sono incentrati su personaggi straordinari e fuori dei canoni...
Allora, a maggior ragione, credo che Barney Panofsky faccia al caso suo...
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Condivido si; ma rispetto a Duddy Kravitz mi sembra un personaggio già "più adulto"; anche per questo raccomandavo cautela su Sabbath. Ci stava bene anche Portnoy, in effetti...
Certo che convengo, ma non ne facevo una questione di età anagrafica, ma di percorso espressivo di ciascun autore, che è del tutto soggettivo e personale.Non è sempre detto che sia così. Converrai che Rimbaud a 16 anni scrivesse meglio di tanti "poeti laureati" ( per dirla con Montale)....e spesso romanzi di formazione hanno immaginazione, potenza e capacità linguistiche tali da scuoterle eccome dalle fondamenta l'anima di chi legge.
#18
Posted 06 February 2009 - 22:05 PM
Apoggio fortemente il consiglio su Barney e Portnoy, due libri leggibilissimi (preferisco il primo).
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