Vinicio Capossela - Il gigante e il mago
#1
Inviato 23 settembre 2008 - 07:27
#2
Inviato 23 settembre 2008 - 11:31
#3
Inviato 23 settembre 2008 - 11:50
Nel caso l'ho ascoltato un paio di volte per radio e non m'ha detto granchè, soprattutto è molto in linea con quanto ti puoi aspettare da lui e il prossimo album, per quanto "minore annunciato" o giù di lì, potrebbe essere una buona occasione per provare qualcosa di nuovo.
Il disco in solo, o quasi, di Capossela dalle descrizioni non sembrerebbe preludere a qualcosa di troppo diverso dal Black Rider di Tom Waits. Vedremo, sono comunque molto curioso anche perchè Ovunque Proteggi era un vero capolavoro (e il precedente Canzoni A Manovella non vale poi tanto meno).
#4
Inviato 23 settembre 2008 - 12:02
Sono al lavoro e non lo posso ascoltare. E' quel pezzo coi Calexico?
No, è proprio il nuovo singolo tratto dal nuovo album.
#5
Inviato 23 settembre 2008 - 12:43
#6
Inviato 23 settembre 2008 - 13:52
Vedremo, sono comunque molto curioso anche perchè Ovunque Proteggi era un vero capolavoro (e il precedente Canzoni A Manovella non vale poi tanto meno).
Veramente preferisci Ovunque proteggi?
Intendiamoci, è un gran bel disco, con alcune punte di diamante, ma anche con qualche punto morto, a mio avvico. Forse un po' pretenzioso a tratti.
Per contro Canzoni a manovella è uno dei miei dischi italiani preferiti in assoluto. Penso proprio che sia un disco perfetto, difficilmente replicabile a livello qualitativo.
Aspetto con curiosità l'uscita del nuovo album... nel frattempo ho già preso i biglietti per una delle date di novembre, che tanto non guasta.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#7
Inviato 23 settembre 2008 - 14:04
Per contro Canzoni a manovella è uno dei miei dischi italiani preferiti in assoluto. Penso proprio che sia un disco perfetto, difficilmente replicabile a livello qualitativo.
Concordo e azzardo: per me "Canzoni a manovella" è il miglior disco di cantautorato italiano degli ultimi vent'anni insieme a "Anime salve". "Ovunque proteggi" è ancora più ambizioso, ma ha anche qualche passaggio a vuoto (pur restando sempre validissimo, intendiamoci).
#8
Inviato 23 settembre 2008 - 14:05
#9
Inviato 23 settembre 2008 - 14:08
se si fermasse alla sua musica è meglio. mai leggere un suo libro. :-\
Io non ci ho mai provato, ma mia sorella che si è avventurata nella lettura della sua opera prima (non ricordo il titolo), mi ha riferito che è più pesante della ghisa... non penso sia nemmeno riuscita a finirlo!
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#10
Inviato 23 settembre 2008 - 14:12
se si fermasse alla sua musica è meglio. mai leggere un suo libro. :-\
Io non ci ho mai provato, ma mia sorella che si è avventurata nella lettura della sua opera prima (non ricordo il titolo), mi ha riferito che è più pesante della ghisa... non penso sia nemmeno riuscita a finirlo!
A me non è dispiaciuto.
#11
Inviato 23 settembre 2008 - 14:13
In Ovunque Proteggi quelli che voi chiamate "passaggi a vuoto" (immagino Lanterne Rosse e al massimo un paio di altri pezzi, probabilmente la discutibile Moskawalza e senz'altro Nel Colosseo, che è una roba che acquista senso dal vivo) per me sono pezzi meno strabilianti degli altri. In quel disco ci sono talmente tanti pezzi miracolosi (sul livello di Bardamù o Canzone a Manovella, per intenderci) che alla fine non riesco a non preferirlo.
Brucia Troia è pochissimo meno che un capolavoro, Spessotto lo è (è il più classico degli standard caposseliani, ma probabilmente è proprio il più bello), L'Uomo Vivo per quanto scopiazzata dai Pogues è una cosa semplicemente esaltante, Nel Blu uno dei più riusciti omaggi a Modugno che abbia mai sentito (forse IL più bello), Nutless un capolavoro old-style, i Naufragati son 7 minuti di brividi e lacrime e Ovunque Proteggi una ballatona che dire memorabile è dire poco (e quel testo poi).
E lascio fuori parecchia roba che sta davvero a un passo.
#12
Inviato 23 settembre 2008 - 15:09
Vedremo, sono comunque molto curioso anche perchè Ovunque Proteggi era un vero capolavoro (e il precedente Canzoni A Manovella non vale poi tanto meno).
Veramente preferisci Ovunque proteggi?
Intendiamoci, è un gran bel disco, con alcune punte di diamante, ma anche con qualche punto morto, a mio avvico. Forse un po' pretenzioso a tratti.
Concordo con bluetrain, anche se entrambi sono disconi...per venire ai libri io ho letto tempo fa "Non si muore tutte le mattine" (non so se è il primo o il secondo). Me lo ricordo un po' pesante, ma a tratti geniale veramente. Dovrei riprenderlo, forse l'ho letto che ero troppo piccolo.
#13
Inviato 23 settembre 2008 - 15:18
E poi gode di un perfetto contrappunto tra i vari riferimenti letterari "colti" (da Celine al riadattamento dell'intermezzo dell'Ubu roi di Jarry) e il recupero di alcuni tradizionali gitani o balcanici, tutto meravigliosamente ammalgamato alle sue immaginifiche "invenzioni retrò".
Per non parlare degli arrangiamenti, semplicemente pazzeschi (dalle chitarre di Marc Ribot al pianoforte a muro vagamente scordato dei "Pianoforti di Lubecca", e via discorrendo.
Secondo me inarrivabile.
A latere, mi piacerebbe ricordare anche qualcosa dei suoi lavori precedenti, in particolare Il ballo di San Vito, che secondo me resta un gran bel disco; ottimo anche il live Liveinvolvo.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#14
Inviato 23 settembre 2008 - 15:22
ottimo anche il live Liveinvolvo.
Sì, bellissimo anche quello, è il disco che me l'ha fatto conoscere e mi ha rapito subito: quando si scatenano con la Kocani Orkestar ti viene voglia di ubriacarti e andare a ballare per strada.
#15
Inviato 23 settembre 2008 - 15:29
Ovunque Proteggi capolavorissimo!
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#16
Inviato 23 settembre 2008 - 15:52
A latere, mi piacerebbe ricordare anche qualcosa dei suoi lavori precedenti, in particolare Il ballo di San Vito, che secondo me resta un gran bel disco; ottimo anche il live Liveinvolvo.
Io personalmente adoro anche "Camera a sud" (i due precedenti, per quanto a tratti gradevoli, non reggono decisamente il confronto con nessuno dei successivi), certo rispetto ai successivi nè un disco più "classico", meno schizofrenico e sorprendente.E' "solo" (notare le virgolette a chili) un disco di ottime canzoni arrangiate con enorme classe ed eclettismo.
Tra i primi tre album e i successivi intercorre un rapporto secondo me non molto differente da quello presente tra le prime produzioni di Waits e quelle da "Swrofishtrombone" in poi: i primi sono dischi di canzoni, di bellezza disarmante ma pur sempre legate ad una qualche tradizione; i secondi imboccano una via più personale e allucinata, meno facilmente riconducibile a modelli precisi.
Questo ovviamente non implica un necessario rapporto di inferiorità dei primi nei confronti dei secondi, sia chiaro ("Camera a sud" resta il mio preferito di Capossela).
#17
Inviato 24 settembre 2008 - 06:57
#18
Inviato 24 settembre 2008 - 08:08
A latere, mi piacerebbe ricordare anche qualcosa dei suoi lavori precedenti, in particolare Il ballo di San Vito, che secondo me resta un gran bel disco; ottimo anche il live Liveinvolvo.
Io personalmente adoro anche "Camera a sud" (i due precedenti, per quanto a tratti gradevoli, non reggono decisamente il confronto con nessuno dei successivi), certo rispetto ai successivi nè un disco più "classico", meno schizofrenico e sorprendente.E' "solo" (notare le virgolette a chili) un disco di ottime canzoni arrangiate con enorme classe ed eclettismo.
Tra i primi tre album e i successivi intercorre un rapporto secondo me non molto differente da quello presente tra le prime produzioni di Waits e quelle da "Swrofishtrombone" in poi: i primi sono dischi di canzoni, di bellezza disarmante ma pur sempre legate ad una qualche tradizione; i secondi imboccano una via più personale e allucinata, meno facilmente riconducibile a modelli precisi.
Questo ovviamente non implica un necessario rapporto di inferiorità dei primi nei confronti dei secondi, sia chiaro ("Camera a sud" resta il mio preferito di Capossela).
Quoto il discorso di Jova, i primi tre album sono di "semplici" canzoni, piacevoli e coinvolgenti nella loro semplicità. Fra questi sicuramente il mio preferito è "Camera a sud".
Poi considero "Il ballo di san vito" un disco di passaggio, e "Canzoni a manovella" il nuovo percorso dello schizofrenico Capossela che qui sforna un bellissimo album. Il successivo "Ovunque proteggi" è forse un passo oltre, ancor più folle e forse a me è venuto da pensare troppo, ma la follia è genio in buona parte di quest'album.
Infine quoto anche l'ultimo post di punck, ma direi che Capossela è sempre stato abbastanza poco convenzionale. Mi sarei stupito quasi del contrario..
#19
Inviato 24 settembre 2008 - 17:04
è grazie ad un album così complesso pretenzioso e pieno, che ora può permettersi un'opera minore. non mancherò di ascoltare il singolo al prima possibile.
Riguardo a "non si muore..." devo dire che è parecchio stralunato come libro, e neanche poi così pesante. fornisce altri scorci delle tematiche delle canzoni e dei suoi personaggi. alcuni passaggi un po' superflui magari, ma alcuni capitoli li ricordo commoventi.
Ovunque Proteggi a vita!
#20
Inviato 24 settembre 2008 - 20:40
Sono d'accordo con la vosta analisi: Canzoni a Manovella è più coeso, sia a livello di immaginario che di qualità. E' però vero che almeno un pò tende alla ripetizione, specie i pezzi più influenzati dal rebetico.
In Ovunque Proteggi quelli che voi chiamate "passaggi a vuoto" (immagino Lanterne Rosse e al massimo un paio di altri pezzi, probabilmente la discutibile Moskawalza e senz'altro Nel Colosseo, che è una roba che acquista senso dal vivo) per me sono pezzi meno strabilianti degli altri. In quel disco ci sono talmente tanti pezzi miracolosi (sul livello di Bardamù o Canzone a Manovella, per intenderci) che alla fine non riesco a non preferirlo.
Brucia Troia è pochissimo meno che un capolavoro, Spessotto lo è (è il più classico degli standard caposseliani, ma probabilmente è proprio il più bello), L'Uomo Vivo per quanto scopiazzata dai Pogues è una cosa semplicemente esaltante, Nel Blu uno dei più riusciti omaggi a Modugno che abbia mai sentito (forse IL più bello), Nutless un capolavoro old-style, i Naufragati son 7 minuti di brividi e lacrime e Ovunque Proteggi una ballatona che dire memorabile è dire poco (e quel testo poi).
E lascio fuori parecchia roba che sta davvero a un passo.
Sono d' accordo su tutta la linea anche se non faccio paragoni con Canzoni a Manovella che dovrei ripassare.
Aggiungo anche "Non trattare" che mi sembra un altro pezzo da novanta.
"A mascellate d' asino difenderò il mio cuore" è un verso da incorniciare.
Camera a Sud e Il Ballo di San Vito sono dischi che contengono grandi pezzi, mischiati ad altri più prevedibili ma pur sempre in linea di massima gradevoli.
#21
Inviato 26 settembre 2008 - 19:15
#22
Inviato 27 settembre 2008 - 22:51
Ah...io nel mio sto volentieri,la solitudine la so ammazzare da solo,ma per reggere la compagnia ho bisogno di distrarmi. quando esco,allora io voglio tutto il mondo,voglio parlarci,andarci in fondo,se no non mi ci affaccio nemmeno...e se non c'è di che parlare allora mi tocca ubriacarmi,e quando anche con quello non si arriva a niente,allora comincio a ringhiare...
la rabbia mi piace,ti fa sentire stupido,ignorante e giovane.
[...]
un bicchiere è un'arma impropria quando la appoggi vicino al cuore....la vita va corretta,eccome,è troppo dura da buttare giù liscia...
il bar non te li regala i ricordi,ma i ricordi ti riportano sempre...al bar.
[...]
#23
Inviato 28 settembre 2008 - 19:24
i Naufragati son 7 minuti di brividi e lacrime
conosci la banda ionica? questo pezzo è contenuto in un loro album, uscito nel 2002, in una versione leggermente diversa. sempre con Vinicio alla voce.
#24
Inviato 29 settembre 2008 - 09:27
#25
Inviato 20 ottobre 2008 - 14:43
Un giorno perfetto e Lettere ai soldati sono semplicemente stupende.
Un ulteriore conferma del grande spessore e della maturità artistica di Capossela
Devo tornare a vederlo dal vivo....
#26
Inviato 20 ottobre 2008 - 15:08
Andrà riascoltato con calma: è un disco molto antispettacolare e sarei tentato di dire che è noiosetto e al momento i testi mi hanno detto il giusto (ottimo però il paradiso dei calzini). Inoltre mi pare che Capossela canti quasi troppo, segue linee melodiche un pò logorroiche e complesse per una voce che invece secondo me da il meglio quando sottolinea la melodia degli strumenti.
#27
Inviato 20 ottobre 2008 - 20:53
Io preferisco il Vinicio caciarone; Ovunque proteggi il mio preferito.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#28
Inviato 20 ottobre 2008 - 20:54
Sicuramente per momenti un po' intimi.
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#29
Inviato 20 ottobre 2008 - 21:02
è un disco molto antispettacolare e sarei tentato di dire che è noiosetto
Sicuramente antispettacolare ma non lo trovo noioso. Meno "fragoroso" del precedente ma molto più uniforme, omogeneo, direi quasi un concept album. Probabilmente per questa caratteristica venderà molto meno di "Ovunque proteggi"(che se non ricordo male ha venduto quasi 80mila copie).
#30
Inviato 22 ottobre 2008 - 09:43
Capolavoro. Ennesimo. Con cazzi e controcazzi.
Quotazzo. Ora come ora mi piace più di "Ovunque proteggi"; trovo che il Capossela delirante avesse un po' messo in disparte il Capossela canzonettaro: questa formula più scarna aiuta a riporre l'accento sulla composizione piuttosto che sulla bizzaria in fase di arrangiamento (non che abbia niente contro la bizzarria in fase di arrangiamento, sia chiaro).
#31
Inviato 22 ottobre 2008 - 09:49
Dalle dichiarazioni io mi aspettavo un Black Rider, figuratevi!
#32
Inviato 22 ottobre 2008 - 10:00
Interessante quest'ultimo commento, perchè è vero alla prova dell'ascolto (però io devo ancora sentirlo bene) ma al tempo stesso non fa assolutamente il paio con la pubblicità che Capossela stesso continua a dare al fatto che l'album è costruito con strumenti inusuali e strani accrocchi.
In effetti anche io l'ho trovato molto più "classico" di quanto mi aspettassi; in certi passaggi si sente persino di nuovo l'influenza del primo Waits, che era parecchio tempo che non risultava così evidente in un disco di Capossela. Niente di cui mi lamenti, a ogni modo.
#33
Inviato 22 ottobre 2008 - 11:34
Invece il disco è bello, vinicio rimane l'unico degli ultimi 20 anni che abbia saputo eguagliare il cantautorato nato nei 70.
testi forse un po' (poco) meno ispitari che altrove, ma sempre giù il cappello.
Nessuno cita la mia prefrita, la faccia della terra.
Manca solo una cosa, e si sente: la chitarra di ribot.
Cmq personalmente l'album che amo di più è il ballo di san vito. Una tripletta come morna, la notte se n'è andata e il tanco del murazzo è semplicemente irripetibile.
#34
Inviato 22 ottobre 2008 - 12:17
Ero preoccupato dopo aver sentito il gigante e il mago. credevo ad una deriva "caciarona" ormai inarrestabile.
Invece il disco è bello, vinicio rimane l'unico degli ultimi 20 anni che abbia saputo eguagliare il cantautorato nato nei 70.
testi forse un po' (poco) meno ispitari che altrove, ma sempre giù il cappello.
Quoto!
Per la verità avevo un pò di timore anch'io dopo aver sentito "il gigante e il mago".
Il ballo di San Vito però è secondo me un'opera minore...Soprattutto se confrontata con cose straordinarie come "Canzoni a Manovella" e "Ovunque Proteggi"...
#35
Inviato 22 ottobre 2008 - 12:19
Il ballo di San Vito però è secondo me un'opera minore
Curiosità: cosa pensi dei dischi precedenti?
#36
Inviato 22 ottobre 2008 - 15:41
Il ballo di San Vito però è secondo me un'opera minore
Curiosità: cosa pensi dei dischi precedenti?
Forse l'ho già detto, ma a me piacciono molto, compreso Il ballo di San Vito. Però ci tengo a dirlo, perchè molti parlando di Capossela considerano solo gli ultimi (pregevolissimi) album, ma io lo conobbi con Modì ed anche i due successivi sono ottimi. Insomma, l'unico che non convince molto per me è l'esordio. Gli altri tutti degni di nota.
#37 Guest_Sassicaia1980_*
Inviato 23 ottobre 2008 - 07:04
#38
Inviato 23 ottobre 2008 - 08:21
Il ballo di San Vito però è secondo me un'opera minore
Curiosità: cosa pensi dei dischi precedenti?
Modì e Camera a Sud li adoro, anche per questioni affettive.Il Ballo di San Vito che pure avevo apprezzato al momento dell??uscita, non lo ascolto più volentieri(nonostante tarantella,valzer e polka) e lo trovo scontato?
Preferisco decisamente il Vinicio della maturità(gli ultimi tre dischi).
Non conosco All??una e trentacinque e penso che non lo ascolterò??.
#39
Inviato 26 ottobre 2008 - 14:50
sono arrivato a pensare
per un attimo abbastanza lungo
che quello era il disco più incredibile
che avessi mai ascoltato
non dico bello perchè non è la parola adatta
piuttosto
smisurato nell'ambizione
unico (per non definirlo banalmente originale)
capolavoro di citazioni musicali letterarie e storiche
che vinicio maneggia e fa proprie
in maniera talmente personale
che non ti pare strano che in uno stesso disco
si realizzi un viaggio nel tempo e nello spazio
talmente ardito da toccare le antiche grecia e roma
il messico la russia e le feste di paese
la cina dell'impero e l'america degli anni 30.
i testi sono letteratura ALTISSIMA
la musica ti commuove e ti sommuove (concedetemelo)
...
lo giuro sui miei dischi
ho seriamente pensato di chiamare il mio primo figlio
col nome di vinicio
per fortuna mia moglie è più assennata di me
saludos
#40
Inviato 25 novembre 2008 - 19:19
#41
Inviato 17 febbraio 2015 - 15:47
Ho rimesso su ieri sera dopo un bel po' di anni "Da solo".
Album che mi è sempre piaciuto, ma che ho sempre trovato un po' faticoso da ascoltare, un po' per via della sua innegabile per quanto voluta monotonia, un po' perché l'ho sempre trovato musicalmente meno efficace di altri dischi di Capossela, un po' tanto perché la sua uscita era coincisa con uno dei periodi più di merda della mia vita.
Sarà che finalmente l'ho ascoltato senza l'ansia di paragoni con gli altri dischi di Capossela, sarà che sono pur sempre passati sette anni e certi argomenti li senti (spesso tuo malgrado) di più a 40 anni che non a 33, sarà che nel frattempo ho letto Fante e Dos Passos, ma il riascolto di ieri mi ha decisamente ammaliato.
Ora mi sembra strano di averci messo così tanto ad entrare in sintonia con un album così infarcito di atmosfere notturne, invernali, nevose, natalizie, tutte cose che adoro da sempre. Tutto sta a prenderlo per quello che è, un album introverso, dove invece di fare il botto, melodia e testi spesso svaporano e si sfilacciano in nuvole sonore, dove Capossela mette la canzone più spesso al servizio del racconto che non della musicalità, con un effetto da "mille ce n'è fiabe da narrar" per adulti tristi di straordinario e ipnotico effetto.
E, come spesso succede con gli album che hanno richiesto tempo e pazienza per essere espugnati, ora come ora lo indicherei come uno dei miei preferiti dei suoi.
#42
Inviato 03 luglio 2016 - 20:40
POPOLARE
Innanzitutto: è da un po' che volevo dirlo ma quando Tom si espone, raccontando le sue impressioni e i suoi "incontri" artistici, lo fa sempre scrivendo molto bene e molto sinceramente. Vedi supra.
Non so bene perché ma Capossela, che già ascoltai sedicenne all'uscita di Ovunque Proteggi, mi aveva lasciato nel tempo un'impressione di antipatia, pur avendo amato alcuni pezzi. L'avevo riascoltato solo con Marinai, Profeti e Balene, prestatomi da un amico: qualcosa di buono lo avevo percepito, ma era rimasto un ascolto da automobile.
Quindi l'ho ripreso quasi di malavoglia per l'uscita dell'ultimo, Canzoni della cupa: mio dovere di appassionato alla tradizione musicale campana, facciamo sto sforzo. Bello, cazzo, e allora a ritroso con i due album che ascoltavo dieci anni fa, Canzoni a manovella e Ovunque proteggi. Continuo a non capirli e faticare, impossibile finirli in una sola sessione, anche suddividendoli fo fatica. Però ci sono cose come Bardamu che mi costringono a ritentare: una delle più belle canzoni italiane che conosca, una ballata melodica struggente e futurista insieme, con versi come
Per quanto scura la notte passata
e non lascia che schiuma di birra slavata
che fanno a botte con
Còrazzieri trapanàti
All'àrmi-in-fila agli àerostati
Dirigìbili all'idrògeno
nell'ària s'invòlano
e creano un mondo che ti prende ma in cui non puoi raccapezzarti, e gli stralci delle melodie insieme ai cambi di registro della sua voce che ti inseguono per settimane...
E allora vado in biblioteca e trovo tutto, prendo All'una e trentacinque circa, Modì, Camera a sud (1990, 1991, 1994). Li ascolto e li riascolto, mi stupisco di trovare una così forte ascendenza da Paolo Conte, e la propensione ai brani che si reggono su voce e pianoforte. Allusivi come quelli di Conte, con tante fini di verso apocopate, danzàr, e in generale meno ironici e più smarriti e tristi. E poi il jazz auanagana whatsmybaby di Fred Buscaglione, che dà spunto a pezzi più cinematografici, tra cui Pongo Sbronzo, che ripete un curioso mantra che finisce per ossessionare l'ascoltatore (io): ah sì una birra...una birra...una birra por favor...ah sì una birra.
In tutto ciò non capisco di preciso dove sia Tom Waits, a cui il nome di Vinicio è spesso associato. La seconda sortita in biblioteca me lo rivela: nel Ballo di San Vito, e anche nel Liveinvolvo (1996,1998). Epperò insieme a una cifra smaccatamente waitsiana (L'accolita dei rancorosi) inizia ad emergere con più chiarezza anche il filone popolar-terrone (Il ballo di San Vito), le cadenze della fisarmonica e della voce non possono ingannare. Voce e piano non ci lasciano però, come si vede dalla scaletta del live, che alterna i brani strappabudella a quelli strappalacrime dei primi anni, in versione probabilmente più bella, perché Vinicio nel frattempo ha trovato la sua voce, con quel suo stile finto-approssimativo - che forse è solo l'alcol - e generoso.
Oggi sono tornato a Canzoni a manovella, mi sono riascoltato Bardamù quelle altre 4-5 volte, e ho ritrovato tutta questa somma di stili, voci, esperienze, ri-fuse in modo più originale e inafferrabile. C'è ancora Conte, c'è Waits, e anche gli zingari e il circo e il mare e la notte e la pioggia, le musiche dell'est, ma è tutto rimescolato. Come per tutti i veri artisti, le radici sono qualcosa che nutre profondamente e che ti può far fare il passo avanti. In ogni caso non sono riuscito a convincere il mio amico molisano (cui dovrebbe piacere, musicalmente e ideologicamente!) che è tutt'altro che un plagiatore di Waits, e a Paloz fa schifo la sua voce, e in generale non piace a nessun mio amico e ho comprato il biglietto per il concerto e ci andrò da solo, magari poi dormo in macchina, come omaggio.
Non spoilerate sul concerto per favore, Elisa mi ha detto che a Roma è stato bello ma che deve essere una sorpresa. Quindi ho evitato anche l'intervista che ha fatto Claudio che ora è nella homepage di OR.
Tutto il riascolto dall'inizio è durato all'incirca un mese perché sono lento e torno sempre sui miei passi e riascolto, e quindi probabilmente domani ritorno al mio punto di partenza, Ovunque Proteggi. Chissà come sarà stavolta.
Poi ascolto Da solo, che è l'unico mai ascoltato (anche quello rebetiko, vabè). Ho fatto anche un'infrazione e ho riascoltato subito Marinai ecc ecc: non l'ho finito, e pur avendo dei pezzi belli a volte avverto un che di didascalico e troppi di quei suoni bizzarri che Capossela usava già dalle Canzoni a manovella.
Comunque era solo per dire che uno gli amori se li deve sudare, e a volte ci mettono dieci anni.
#43
Inviato 03 luglio 2016 - 21:27
Grazie.
Bellissimo post.
L'influenza di Tom Waits è molto forte soprattutto nei testi (non solo, però), alcuni testi dei primi anni sono quasi rielaborazioni di temi waitsiani, in particolare di quello jazzy anni 70. Influenza del resto sempre dichiarata e che comunque non ne fa certo un clone italiano.
A proposito, anni fa Capossela raccontò del sul suo unico incontro con Waits, in Italia con la moglie. Da sbellicarsi. Lo avvicina in ascensore. Lui stile Fantozzi con salivazione azzerata e agitatissimo che biascica un discorso che si era preparato, Waits imbarazzatissimo sotto lo sguardo di ghiaccio della moglie-custode, che ovviamente non gradisce veder ronzare attorno al marito ex-alcolista un personaggio come Capossela. Bellissimo il finale all'uscita dell'ascensore, con Waits che ringrazia e saluta calorosamente solo perché perso di vista per un attimo dalla moglie.
#44
Inviato 03 luglio 2016 - 22:00
Ahahah bellissimo..
Tom Waits lo conosco e mi piace molto, però devo dire che è talmente bello che non ho mai pensato di capire i testi. Quindi su quel lato non ho mai colto particolare affinità.
Invece tornando sulla questione di Conte, a mia conoscenza, ora che ci ripenso, Capossela è l'unico che l'ha assorbito e proseguito su tutti i livelli, musicale, lirico, e anche vocale. A dirla tutta quando sento Tom Waits al piano spesso getto ponti immaginari proprio con Paolo Conte, quindi il triangolo si chiude.
In questo preciso momento dalla piazza del paese, incredibile ma vero, mi è arrivata la musica di Ovunque Proteggi cantata dal tizio del pianobar
Post scriptum: dovevo ringraziare anche Man Erg che ha postato il brano "Ultimo amore" del 1991, che è molto bello e mi pare atipico nel repertorio di Capossela, per la sua costruzione regolare e un testo che parimenti si sviluppa in linea retta e senza scossoni. Curiosissime le continue accumulazioni di verbi, hanno una loro musica e un loro ritmo..
lei aveva occhi tristi e beveva
volteggiava e rideva ma pareva soffrir
lui parlava stringeva ballava
guardava quegli occhi e provava a capir
...e poi qualche guizzo quasi incomprensibile e affascinante
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
Prima di ascoltarlo non sapevo neppure che Capossela avesse cominciato a fare dischi da prima che nascessi.
#45
Inviato 03 luglio 2016 - 22:23
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#46
Inviato 09 luglio 2016 - 22:51
Per ingannare l'attesa pre-concerto. Qualche anticipazione delle Ombre della Cupa nei dischi precedenti..
I pagliacci
https://youtu.be/mOchSzIsqMc?t=2m45s
che bello udire l'applauso ilare
gonfiar la sala scacciare il male
Marcia del camposanto
https://youtu.be/Zd8lwZv3sFM?t=49s
sotto la luna livida dello spineto
la cinciallegra rimase affranta
il gallo dorme
e la civetta canta
Dalla parte di Spessotto
https://youtu.be/no6IZm4Bupw?t=3m5s
l'oscurità come un gendarme già
mi afferra l'anima
attardati qui in mezzo alla via
non siamo per Davide siamo per Golia
Il ballo di San Vito (tips: tammorre suonate dal siciliano Alfio Antico di cui si parlava nell'altro topic di V.C.)
https://youtu.be/8yPxQnzjr-U?t=2m24s
scaccia scaccia satanasa
scaccia il diavolo che ti passa
le nocche si consumano ed iniziano i tremori
della taranta della taranta della tarantolata
...e sicuramente many more. In generale da Il ballo di San Vito ha cominciato a emergere qualche barlume, elementi di trascendenza e di atemporalità, nella musica di Capossela. In Ovunque proteggi sono ormai palesi, con evidenti riletture cristiane; e tra i ringraziamenti c'è Guido Ceronetti, per le sue traduzioni "ispirate" di alcuni libri profetici-poetici-sapienziali della Bibbia...e infatti poi in Marinai, Profeti e Balene ci sarà proprio il testo tratto dal Giobbe. Poi non so, Moby Dick è troppo complesso per parlare delle sue connessioni con la Bibbia...
Con la Cupa si ritorna poi alla religione ancestrale e popolare, cristiana e pagana insieme.
ps. Riascoltato Ovunque Proteggi. Ecco, non mi piace, o almeno, ci sono molte canzoni che non mi piacciono e molte canzoni che mi piacciono, un fifty fifty. Stranissimo balzo in avanti comunque, dopo le Canzoni a manovella. Brucia Troia è un post punk della pietra, che roba è? Sempre amate poi la nostalgia canaglia e balzana di Nutless, la voce ripiegata di SS dei Naufragati, che poi si apre alla preghiera patetica dei ritornelli, e la ballata finale, nuova vita. E anche Spessotto ovviamente, una filastrocca demenziale che in realtà ha presagi di morte e di apocalisse a misura di guitto
e quanto verrà il giorno che avrò il mio vizio
dirò da che parte ho intricato il mio vizio
per che pena pagherò il dazio
in che risma sono dall'inizio
da che zolla ho levato il mio canto
da che pietra ho dato fuoco al pianto..
#47
Inviato 10 luglio 2016 - 10:36
Marcia del camposanto
https://youtu.be/Zd8lwZv3sFM?t=49s
sotto la luna livida dello spineto
la cinciallegra rimase affranta
il gallo dorme
e la civetta canta
bellissimo il modo in cui canta sotto la luna livida dello spineto, in controtempo sulle battute o qualcosa del genere.
ma e' una genialata tutta la canzone. a me piace in particolare il ritmo di:
e la buonanima
del Materdomina
soffia nel mantice della fisarmonica
ma anche cose tipo: la cornacchia/gracchia alla macchia
#48
Inviato 10 luglio 2016 - 18:03
Marcia del camposanto
https://youtu.be/Zd8lwZv3sFM?t=49s
sotto la luna livida dello spineto
la cinciallegra rimase affranta
il gallo dorme
e la civetta canta
bellissimo il modo in cui canta sotto la luna livida dello spineto, in controtempo sulle battute o qualcosa del genere.
ma e' una genialata tutta la canzone. a me piace in particolare il ritmo di:
e la buonanima
del Materdomina
soffia nel mantice della fisarmonica
ma anche cose tipo: la cornacchia/gracchia alla macchia
"Marcia del camposanto" è forse la sua canzone che amo di più in assoluto, una meraviglia tutto: testo, musica, ritmo, immaginario...
#49
Inviato 11 luglio 2016 - 08:08
Marcia del camposanto
https://youtu.be/Zd8lwZv3sFM?t=49s
sotto la luna livida dello spineto
la cinciallegra rimase affranta
il gallo dorme
e la civetta canta
bellissimo il modo in cui canta sotto la luna livida dello spineto, in controtempo sulle battute o qualcosa del genere.
ma e' una genialata tutta la canzone. a me piace in particolare il ritmo di:
e la buonanima
del Materdomina
soffia nel mantice della fisarmonica
ma anche cose tipo: la cornacchia/gracchia alla macchia
Per lo spineto mi pare che sia proprio il ritmo della marcia a incagliarsi, c'è una battuta ternaria invece che binaria, e il "sotto" lo canta su quel 3.
L'altro esempio, che piace molto anche a me, ha sovrabbondanza di parole sdrucciole. Nel ritmo della parola che diventa musica Capossela è bravissimo (rivedere quello citatonsopra, trapanieri corazzati), e qui sembra veramente cantare una melodia di fisarmonica, non una melodia per la voce.
Sarà un cado, ma i versi sdruccioli, nell'opera lirica del settecento, erano proprio usati per connotare il mondo infero (o voi dell'erebo, potenze orribili). Insomma, queste riccardonate creano un qualcosa ed un significato per l'ascoltatore, abituato con l'italiano ad altri ritmi e cadenze (e Capossela parimenti sfrutta la parola tronca: che coss'è l'amòr?)
#50
Inviato 11 luglio 2016 - 08:38
Marcia del camposanto
https://youtu.be/Zd8lwZv3sFM?t=49s
sotto la luna livida dello spineto
la cinciallegra rimase affranta
il gallo dorme
e la civetta canta
bellissimo il modo in cui canta sotto la luna livida dello spineto, in controtempo sulle battute o qualcosa del genere.
ma e' una genialata tutta la canzone. a me piace in particolare il ritmo di:
e la buonanima
del Materdomina
soffia nel mantice della fisarmonica
ma anche cose tipo: la cornacchia/gracchia alla macchia
Per lo spineto mi pare che sia proprio il ritmo della marcia a incagliarsi, c'è una battuta ternaria invece che binaria, e il "sotto" lo canta su quel 3.
L'altro esempio, che piace molto anche a me, ha sovrabbondanza di parole sdrucciole.
per me in quella cadenza c'e' anche l'influenza della musica balcanica, mi sembra che sia un ritmo molto usato con sirtaki e cose del genere (anche cose russe a naso, ma mi sa che conosco solo cose finto-russe in realta' ). concordo comunque sulla bravura di capossela nel giocare con i suoni delle parole.
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi