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[Monografia] Michael Mann


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#101 dick laurent

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Inviato 20 marzo 2011 - 12:10


quali per curiosità?


ad esempio grazie al digitale sta sperimentando con le riprese notturne (ed altre situazioni-limite) che altrimenti sarebbero impossibili: Collateral e Miami Vice sono l'esempio.


ah ok, non sapevo questa cosa della luce

da L'ultimo dei moicani in poi si può tranquillamente parlare di svolta "classica" del cinema di mann (in fondo ne parlano tutti), dopo soprattutto un film straordinariamente anni '80 e post-moderno come Manhunter. a me comunque anche un film come Heat sembra di una modernità stilistica sconvolgente: un film che non si può pensare fuori dagli anni '90. con la macchina del tempo bisognerebbe tornare indietro di 20-30 anni e provare a farlo vedere al pubblico dell'epoca: secondo me neppure capirebbe la grammatica elementare del film.
da Collateral in poi secondo me il suo cinema sta sfondando un'altra dimensione, figlio di un modernismo sfrenato (e non solo per l'uso del digitale), sono film immersi nella contemporaneità anche se parlano di un gangster degli anni '30, sono film come Miami Vice (un reperto degli anni '80) che vivono della contemporaneità, sono film qui e ora, altro che classicismo, cinema fuori dal tempo. qui e ora, e automaticamente proiettati nel futuro: comunque oltre.


sul serio, per quanto mi piaccia Mann io non riesco a vedere la sperimentazione che dici nè la modernità, insomma che ha di innovativo rispetto a peckinpah (boh, per dire, non fissarti con l'esempio)? Se penso a registi che sperimentano penso a tutt'altro, Mann mi pare in pieno inserito nel mainstream e in un modo classico di fare cinema, anche con uno stile che sfiora la maniera, non vedo rivoluzioni nella narrazione, ottiche, sonore o che... se guardo un film di mann so ormai che ci saranno sparatorie, cattivi col lato umano, quel tipo di regia, fotografia fredda, anche nemico pubblico per quanto bello non è certo un film così diverso da manhunter o da heat, anzi è estremamente simile direi
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#102 xone89

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Inviato 20 marzo 2011 - 12:15

Una delle scene più straordinarie della storia del cinema poliziesco, anzi del cinema tutto. Niente musiche pompose in sottofondo, niente ralenty del cavolo: massimo realismo, il rumore (pazzesco, assordante) delle pallottole e le voci disperate dei protagonisti. Ogni volta che la rivedo rimango sbalordito, specie se penso a come vengono girate certe scene da registi che non si chiamano Michael Mann.


Sequenza fantastica, però attenzione col realismo eh, cioè, questo vi è nel modo in cui la scena viene ripresa, non di certo in ciò che in sè viene mostrato...

Anzi, a pensarci bene, a me sembra che tutto il suo cinema tenda al binomio fra realismo della rappresentazione e classicismo/lirismo hollywoodiano di ciò che viene rappresentato...

da L'ultimo dei moicani in poi si può tranquillamente parlare di svolta "classica" del cinema di mann (in fondo ne parlano tutti), dopo soprattutto un film straordinariamente anni '80 e post-moderno come Manhunter. a me comunque anche un film come Heat sembra di una modernità stilistica sconvolgente: un film che non si può pensare fuori dagli anni '90. con la macchina del tempo bisognerebbe tornare indietro di 20-30 anni e provare a farlo vedere al pubblico dell'epoca: secondo me neppure capirebbe la grammatica elementare del film.
da Collateral in poi secondo me il suo cinema sta sfondando un'altra dimensione, figlio di un modernismo sfrenato (e non solo per l'uso del digitale), sono film immersi nella contemporaneità anche se parlano di un gangster degli anni '30, sono film come Miami Vice (un reperto degli anni '80) che vivono della contemporaneità, sono film qui e ora, altro che classicismo, cinema fuori dal tempo. qui e ora, e automaticamente proiettati nel futuro: comunque oltre.


Non ti seguo, a me un film come Collateral sembra in tutto e per tutto figlio di un Heat...::)
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#103 dick laurent

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Inviato 20 marzo 2011 - 12:16


Non ti seguo, a me un film come Collateral sembra in tutto e per tutto figlio di un Heat...::)


anche a me
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#104 William Blake

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Inviato 20 marzo 2011 - 12:18




sta facendo sperimentazioni con il digitale che lo proiettano idealmente in un'altra epoca.


quali per curiosità? Chiedo perchè di tecnica cinematografica so poco più di un cazzo, a me il suo cinema sembra estremamente classico (non è affatto un difetto per me eh), per quanto girato con grande classe.


negli ultimi dieci anni Mann ha cominciato una progressiva sperimentazione col digitale, prima ibridandola con la pellicola (vedì "Alì"), poi girando solo in questo modo (praticamente da "Collateral" in poi), plasmando la nuova grammatica del digitale e ricostruendo l'estetica anche per l'impatto che essa innesca col cinema di genere. per me quest'operazione raggiunge con "Nemico pubblico" il suo zenit teorico: il digitale, la tecnologia di oggi, che si incontra/scontra con un'immaginario/cinema di quasi un secolo fa, proponendone un modello -attraverso l'epopea del dissolvimento della figura di Dillinger- che è una rilettura di quell'immaginario e di quel cinema.


si vabbè ma mica è l'unico a usare il digitale, che si intende con sperimentazioni, questo volevo capire (poi onestamente che sia usato per un film ambientato nel futuro o all'epoca dei gangster mi pare cambi poco)


be' te l'ho detto, non capisco che vuoi sapere...la questione comunque è abbastanza complessa e non esauribile in un messaggio.
il fatto è che Mann è stato uno dei primi autori a credere nel digitale e a usarlo in maniera inedita (prima era sostanzialmente per chi voleva risparmiare). infatti Mann soprattutto con "Collateral" (girato in gran parte in alta definizione) dimostra come esso sia la vera camera-stylo di oggi, sia per naturalezza di ripresa sia per una gamma coloristica originale (vedi la notte di L.A. in "Collateral", il cielo in tempesta di "Miami Vice"), sia per una possibilità stordente di visualizzare la profondità di campo. preciso su "Nemico pubblico": girare in digitale un'opera del genere cambia tantissimo nell'impatto che si ha col film, perchè come ha detto lo stesso Mann "girarlo in pellicola significava fare un film sugli anni '30", il digitale invece permette di riprodurre gli anni '30, di sbalzare lo spettatore in quell'epoca come fosse reale e non frutto di un'immaginario precostruito e che ci è consueto. l'ho scritto un po' ovunque, ma lo ripeto: Dillinger che si confronta col Gable di "Manhattan Melodrama" è per Mann una dichiarazione di poetica (se mi si passa il termine), un confronto fra il cinema che rappresenta quell'immaginario e il suo cinema nuovo e fantasmatico (rappresentato da Dillinger) che prende coscienza di sè, del suo ruolo, e va a "esplodere nel paesaggio" (Mann dixit), diventando non un reperto archeologico (come Gable) ma il Mito del futuro.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#105 William Blake

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Inviato 20 marzo 2011 - 12:40


quali per curiosità?


ad esempio grazie al digitale sta sperimentando con le riprese notturne (ed altre situazioni-limite) che altrimenti sarebbero impossibili: Collateral e Miami Vice sono l'esempio. ma a parte questo appunto meramente tecnico, con l'immediatezza e la "durezza" del digitale sta sperimentando un nuovo volto del cinema, qualcosa che nessun'altro a livello di autori del settore (mi viene in mente solo Lynch) sta osando.

a me il suo cinema sembra estremamente classico (non è affatto un difetto per me eh), per quanto girato con grande classe.


da L'ultimo dei moicani in poi si può tranquillamente parlare di svolta "classica" del cinema di mann (in fondo ne parlano tutti), dopo soprattutto un film straordinariamente anni '80 e post-moderno come Manhunter. a me comunque anche un film come Heat sembra di una modernità stilistica sconvolgente: un film che non si può pensare fuori dagli anni '90. con la macchina del tempo bisognerebbe tornare indietro di 20-30 anni e provare a farlo vedere al pubblico dell'epoca: secondo me neppure capirebbe la grammatica elementare del film.



sì, ma prendiamo un (neo)noir come "Heat" o quello che è praticamente un film-inchiesta come "Insider": chi mi riesce a trovare dei paragoni sensati? per il primo c'è "Le deuxième souffle" di Melville, che è senza dubbio un suo modello. però pur poggiandosi su schemi magari già visti, i film di Mann sono sempre altra cosa. è vero che negli anni '90 c'è un assestamento di tutti quelli che sono diventati i punti fermi del suo cinema, dopo gli anni '80 in cui in pratica aveva imposto una sua estetica (i colori liquidi, le luci al neon), cosa che in pratica è tornato a fare nell'ultimo decennio, infatti sono molto d'accordo con questo:

da Collateral in poi secondo me il suo cinema sta sfondando un'altra dimensione, figlio di un modernismo sfrenato (e non solo per l'uso del digitale), sono film immersi nella contemporaneità anche se parlano di un gangster degli anni '30, sono film come Miami Vice (un reperto degli anni '80) che vivono della contemporaneità, sono film qui e ora, altro che classicismo, cinema fuori dal tempo. qui e ora, e automaticamente proiettati nel futuro: comunque oltre.



ale vuole dire che è il cinema di Mann ad avere intrapreso altre strade, poi "Collateral" e "Heat" sono opere dello stesso regista, quindi ovvio che abbiano delle affinità. ma risaltano anche molte differenze: il film del '95 ha un ritmo ben più dilatato, si stende come un grande epos in cui si scontrano due personaggi titanici e speculari, mentre "Collateral" è contratto, ambientato tutto in una notte, dove il killer Vincent sovrasta il mediocre tassista. e anzi sarà proprio da questo incontro che Max darà una svolta alla propria vita, mentre Vincent finirà banalmente come uno degli aneddoti filosofici che raccontava. senza contare che Los Angeles, proprio per l'ambientazione notturna, svolge un ruolo primario, col tratteggio dello skyline, i locali jazz, le strade deserte.
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#106 dick laurent

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Inviato 20 marzo 2011 - 12:56





sta facendo sperimentazioni con il digitale che lo proiettano idealmente in un'altra epoca.


quali per curiosità? Chiedo perchè di tecnica cinematografica so poco più di un cazzo, a me il suo cinema sembra estremamente classico (non è affatto un difetto per me eh), per quanto girato con grande classe.


negli ultimi dieci anni Mann ha cominciato una progressiva sperimentazione col digitale, prima ibridandola con la pellicola (vedì "Alì"), poi girando solo in questo modo (praticamente da "Collateral" in poi), plasmando la nuova grammatica del digitale e ricostruendo l'estetica anche per l'impatto che essa innesca col cinema di genere. per me quest'operazione raggiunge con "Nemico pubblico" il suo zenit teorico: il digitale, la tecnologia di oggi, che si incontra/scontra con un'immaginario/cinema di quasi un secolo fa, proponendone un modello -attraverso l'epopea del dissolvimento della figura di Dillinger- che è una rilettura di quell'immaginario e di quel cinema.


si vabbè ma mica è l'unico a usare il digitale, che si intende con sperimentazioni, questo volevo capire (poi onestamente che sia usato per un film ambientato nel futuro o all'epoca dei gangster mi pare cambi poco)


be' te l'ho detto, non capisco che vuoi sapere...la questione comunque è abbastanza complessa e non esauribile in un messaggio.
il fatto è che Mann è stato uno dei primi autori a credere nel digitale e a usarlo in maniera inedita (prima era sostanzialmente per chi voleva risparmiare). infatti Mann soprattutto con "Collateral" (girato in gran parte in alta definizione) dimostra come esso sia la vera camera-stylo di oggi, sia per naturalezza di ripresa sia per una gamma coloristica originale (vedi la notte di L.A. in "Collateral", il cielo in tempesta di "Miami Vice"), sia per una possibilità stordente di visualizzare la profondità di campo. preciso su "Nemico pubblico": girare in digitale un'opera del genere cambia tantissimo nell'impatto che si ha col film, perchè come ha detto lo stesso Mann "girarlo in pellicola significava fare un film sugli anni '30", il digitale invece permette di riprodurre gli anni '30, di sbalzare lo spettatore in quell'epoca come fosse reale e non frutto di un'immaginario precostruito e che ci è consueto.


ho capito il senso ma non mi sembra una cosa così rivoluzionaria boh, insomma ok l'effetto del digitale però per un film ambientato nel passato. Molto bello eh, niente da dire su quello
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#107 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 20 marzo 2011 - 14:47

Oltre al lavoro per portare l'uso del digitale al massimo delle sue possibilità negli suoi ultimi film c'è un lavoro anche sul piano temporale,non c'è un'inizio tradizionale con la presentazione dei personaggi,del luogo,ecc..si viene subito catapultati nel flusso dell'azione.
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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#108 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 20 marzo 2011 - 15:22

E' vero, tutti si esaltarono per l'incipit roboante di "Miami Vice", con la cubista colta nel mezzo di una lap dance.
Ma anche "Collateral" inizia con Cruise che raccoglie una valigetta all'aeroporto e "Nemico pubblico" con una sparatoria all'esterno di un carcere.

Credo che Mann stia puntando a una sorta di verifica su se stesso. Asciugare, asciugare, asciugare, fino ad arrivare a cogliere il momento culminante della narrazione, un film intero che si fa unico evento.

Ora, forse bisogna ponderare, c'è molto cinema in giro per il mondo che sta riflettendo su se stesso e sulle possibilità creative e narrative che può proporre. C'è Suleiman (dobbiamo aprire una discussione al più presto su di lui), c'è Weerasethakul, c'è Miike, ci sono i Dardenne, Herzog, Peter Jackson. Tutti impegnati in una sorta di purificazione definitiva del proprio stile.

Ma a Hollywood, nessuno ha raggiunto in questo campo importantissimo gli stessi risultati di Michael Mann. Per la verità nessuno ci è anche solo arrivato. Non si tratta a ben pensare di risultati, si tratta di una profondità intellettuale che è dono per pochi.
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#109 Guest_ale_*

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Inviato 20 marzo 2011 - 15:27

Mann mi pare in pieno inserito nel mainstream e in un modo classico di fare cinema, anche con uno stile che sfiora la maniera, non vedo rivoluzioni nella narrazione, ottiche, sonore o che... se guardo un film di mann so ormai che ci saranno sparatorie, cattivi col lato umano, quel tipo di regia, fotografia fredda, anche nemico pubblico per quanto bello non è certo un film così diverso da manhunter o da heat, anzi è estremamente simile direi


mann oggi è l'unico autore a hollywood che può permettersi di fare i film che vuole e come vuole. ovvio che è perfettamente inserito nel mainstream e che si riallaccia a una certa tradizione del cinema americano, ma (e non sono l'unico a dirlo mi pare su questo forum) i suo film sono personalissimi, atipici, unici e ogni suo film ha come punto di riferimento e di paragone solo ed unicamente un altro film dello stesso mann: è anche per questo che Nemico Pubblico non ti sembra diverso da Heat, è in fondo una sua attualizzazione o filiazione, ma è anche diverso da qualsiasi altro gangster movie che almeno io ho visto.
il punto è che poi sulla modernità o meno del suo cinema non è che mi importi poi così tanto e in fondo questa è una valutazione ipersoggettiva e non mi stupisco che tutti non la condividino, non mi importa neanche se abbia o meno rivoluzionato il genere, dico solo e su questo vorrei mettere l'accento, che il suo cinema è unico, a me poi sembra più avanti di quasi tutti i registi suoi coetanei e non, ma questo è secondario, ciò che conta è la portata emotivo/visiva dei suoi film che non lasciano indifferente nessuno.
continuo a ribadirlo: il cinema di mann è come il cinema di malick, non assomiglia a nessun'altro. e mann è il più grande regista sulla faccia della terra. punto. non chiedetemi di spiegare di più perché non ci riesco  asd
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#110 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 20 marzo 2011 - 15:56

mann oggi è l'unico autore a hollywood che può permettersi di fare i film che vuole e come vuole.


Ma quando mai!  O_O
Terrence Malick e David Lynch ti dicono niente (tanto per citare due casi eclatanti - e per me più grandi del comunque notevole Mann - ma si potrebbero fare molti altri nomi)?

A chi considerava i fan di Eastwood oltranzisti consiglio di leggere le ultime due pagine di questo topic.  asd
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#111 Guest_ale_*

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Inviato 20 marzo 2011 - 16:33

Ma quando mai!  O_O
Terrence Malick e David Lynch ti dicono niente (tanto per citare due casi eclatanti - e per me più grandi del comunque notevole Mann - ma si potrebbero fare molti altri nomi)?


mi prendi ad esempio un regista (Malick) che fa un film per decennio (se va bene) e un regista (Lynch) che per Mulholland Drive è dovuto andare in Francia a cercare i soldi per completarlo.
oltre a Mann francamente l'unico pienamente inserito nel mainstream e intimamente hollywoodiano, ma allo stesso tempo Autore immenso ed unico che ha dato al cinema capolavori assoluti amati anche dal pubblico, allora è Scorsese, ma lo Scorsese di 10 anni fa, minimo.
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#112 xone89

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Inviato 20 marzo 2011 - 18:28

oltre a Mann francamente l'unico pienamente inserito nel mainstream e intimamente hollywoodiano, ma allo stesso tempo Autore immenso ed unico che ha dato al cinema capolavori assoluti amati anche dal pubblico, allora è Scorsese, ma lo Scorsese di 10 anni fa, minimo.


Ma che v'ha fatto quest'uomo? asd

A parte che qualche altro americano con un piede dentro e uno fuori da Hollywood lo si trova dai, x es P.T.Anderson...

E cmq devo rivedere questo "Public enemies", perchè io a parte la consueta regia, l'utilizzo del digitale, la Cotillard e il solito respiro epico di Mann, proprio non riuscì a vederci questo capolavoro, fermo restando che per me Collateral rimane la sua personale vetta del decennio...
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#113 Guest_ale_*

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Inviato 20 marzo 2011 - 19:28

fermo restando che per me Collateral rimane la sua personale vetta del decennio...


capisco perché non trovi Nemico Pubblico un capolavoro assoluto. sono due film agli antipodi: e credo di averlo spiegato nella pagina precedente in seguito ad una revisione di Collateral a distanza di anni dalla prima visione.
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#114 xone89

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Inviato 20 marzo 2011 - 19:42


fermo restando che per me Collateral rimane la sua personale vetta del decennio...

che ti dico? Me li rivedo entrambi, e vediamo un pò

capisco perché non trovi Nemico Pubblico un capolavoro assoluto. sono due film agli antipodi: e credo di averlo spiegato nella pagina precedente in seguito ad una revisione di Collateral a distanza di anni dalla prima visione.


Ho letto, e ovvviamente mi trovo in totale disaccordo, sopratutto quando definisci il suddetto un film convenzionale e senza ambizioni, cmq visto che ci siamo mi è venuta voglia di rivederli entrambi, poi torno a dire la mia.
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#115 William Blake

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Inviato 20 marzo 2011 - 19:53

vabè sulla carta "Collateral" è molto convenzionale e di certo non ha il respiro di altri film manniani. poi il risultato IMO è pur sempre ottimo.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#116 xone89

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Inviato 20 marzo 2011 - 20:05

vabè sulla carta "Collateral" è molto convenzionale e di certo non ha il respiro di altri film manniani. poi il risultato IMO è pur sempre ottimo.


No, non sono d'accordo, perchè sulla carta Heat non è convenzionale? Miami Vice? Lo stesso Insider volendo?
Non mi sembra proprio un argomentazione valida per attaccare un qualsiasi film di Mann, che dal punto di vista dei plot nudi e crudi non mi pare abbia mai girato nulla di rivoluzionario o cmq fuori dalle righe...
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#117 Guest_ale_*

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Inviato 20 marzo 2011 - 20:17

do ragione a William, Collateral non ha il respiro di altri film manniani: è quello che volevo dire. poi non ho mica detto che è una ciofeca, ci mancherebbe, è che quando ti chiami Micheal Mann ci si aspetta sempre il filmone  :P
già che ci sei xone riguardati pure Miami Vice: è quello che Collateral non è riuscito ad essere e allo stesso tempo è un ennesimo passo avanti nella sperimentazione delle riprese notturne (visto che oggi se ne parlava).

Asciugare, asciugare, asciugare, fino ad arrivare a cogliere il momento culminante della narrazione, un film intero che si fa unico evento.


penso sia il grande "segreto" nella riuscita di Nemico Pubblico, una essenzialità fatta di acciaio, piombo, sangue e nulla più che lo rende così potente e atipico.
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#118 xone89

    mainstream Star

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Inviato 20 marzo 2011 - 20:50

do ragione a William, Collateral non ha il respiro di altri film manniani: è quello che volevo dire. poi non ho mica detto che è una ciofeca, ci mancherebbe, è che quando ti chiami Micheal Mann ci si aspetta sempre il filmone  :P
già che ci sei xone riguardati pure Miami Vice: è quello che Collateral non è riuscito ad essere e allo stesso tempo è un ennesimo passo avanti nella sperimentazione delle riprese notturne (visto che oggi se ne parlava).


No, quello l'ho già rivisto non troppo tempo fa e lo ritengo decisamente un minore (sempre al di sopra della media altrui s'intende), ma poi tu mi parli di riprese notturne e io ti rispondo che proprio in Collateral Mann ha per me raggiunto l'apice di quella che è una delle caratteristiche preponderanti - e che più amo - del suo cinema, in esso la notte, i neon, la città pulsante ripresa rigorosamente in digitale non sono solo il teatro degli eventi messi in scena o "mera" cifra stilistica, ma i protagonisti stessi, sono parte pregnante dell'opera, e in questo io ci vedo una diretta discendenza con Heat, che a sua volta è poi proseguita nei film sucessivi e che spero continui ancora...
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#119 Infinite dest

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Inviato 29 marzo 2011 - 11:33

C'è un altro spunto che vorrei proporre, per sottolineare la grandezza di questo autore (cui la prospettiva storica renderà il dovuto omaggio)
L'impianto drammaturgico è sempre estremamente classico, con i dualismi, la pulsione bene-male sempre in primo piano e sempre, ossessivamente presente con un senso di angoscia, anche visiva, che non scompare mai.
La tecnica impeccabile - che a volte si fa maniera, è vero, ma è una ricerca palese, il colpo di teatro, visivamente parlando, proprio del teatro stesso - è il contraltare, o complemento se più vi piace, di questa sua classicità. Da qui l'armonia, il senso di unicità, il plasmare (in continuo divenire) di uno stile ormai riconoscibilissimo.
Ma c'è altro; il quid indefinibile del tocco personale, che non puoi definire, ma che egli riversa (è il polso dell'autore; i suoi demoni; le sue fobie e le sue emozioni) incessantemente, in ogni opera, quella malinconia riverberata dei personaggi, quel senso di prometeismo nei confronti della disfatta delle umane ambizioni; lo stoicismo e l'asciuttezza della dignità dell'uomo che va incontro - inesorabilmente, sempre - al proprio destino (de Niro in Heat, Crowe in The Insider, Cruise in Collateral; eccetera).
QUESTO significa cifra stilistica, cui l'immagine doverosamente si inchina. Se devo proprio andare a svegliare il can che dorme, direi John Ford; non tanto per il modo di FARE cinema, ma quanto per il modo di PENSARE l'essere umano e la sua rappresentazione, nel solco delle vicende che lo rendono tale.

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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#120 The Joker

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Inviato 04 aprile 2011 - 10:15

Ieri mi son rivisto Collateral, e...bè, per quanto io lo consideri un film imperfetto, con qualche scena o battuta fuori luogo o di troppo (Heat, per dire, lo considero perfetto dalla prima all'ultima inquadratura), esercita comunque su di me un fascino del tutto particolare, che mi spinge ciclicamente a rivederlo come, forse, nessun altro film di Mann. Sarà la notte losangelina, saranno le luci al neon, sarà il Vincent di Tom Cruise (che in questo film è assolutamente fantastico).
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#121 Guest_ale_*

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Inviato 20 aprile 2011 - 22:11

pur conservando gelosamente da un paio di anni una copia della monografia di Pier Maria Bocchi per Il Castoro, oggi non ho resistito alla tentazione e ho comprato questo libro edito dalla Taschen

Immagine inserita

colpito dalla straordinaria foto di copertina, il volume pareva dirmi: perché non mi compri? non l'ho ancora letto, ma francamente non penso che possa svelare l'arcano su un regista ormai già ampiamente sviscerato dalla critica, ciò nonostante, sfogliandolo, la bocca è rimasta spalancata per la quantità di ottime fotografie (soprattutto prese dal set): un libro visivo corredato dalle illuminanti riflessioni virgolettate di Mann che aprono ogni capitolo.
visto che la monografia del Bocchi mi si fermava ad Alì, questo ha perlomeno il pregio di arrivare fino a Miami Vice.
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#122 William Blake

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Inviato 21 aprile 2011 - 09:59

chi l'ha scritto?
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#123 Guest_ale_*

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Inviato 21 aprile 2011 - 11:24

tal F.X. Feeney, critico e sceneggiatore, tra i suoi film Giochi Sporchi e Frankenstein oltre le frontiere del tempo, diretto da Corman.
nulla di trascendente l'analisi critica, ma avendo avuto accesso agli archivi personali di Mann ci sono un sacco di chicche - oltre alle foto dal set e alle riflessioni del regista - come storyboard e altre informazioni sul lavoro meticoloso di Mann.
comunque se uno vuole un libro di critica, io consiglio prima di prendere il libro di Bocchi. bisogna farsi largo nel suo linguaggio non sempre di immediata comprensione, ma le analisi dei film sono elaborate, mai banali, incredibilmente lunghe e dettagliate per essere un volume del Castoro, che di solito con 2-3 pagine liquidano un film.
  • 0

#124 fernando wood

    Roadie

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Inviato 21 aprile 2011 - 17:44

tal F.X. Feeney, critico e sceneggiatore, tra i suoi film Giochi Sporchi e Frankenstein oltre le frontiere del tempo, diretto da Corman.
nulla di trascendente l'analisi critica, ma avendo avuto accesso agli archivi personali di Mann ci sono un sacco di chicche - oltre alle foto dal set e alle riflessioni del regista - come storyboard e altre informazioni sul lavoro meticoloso di Mann.
comunque se uno vuole un libro di critica, io consiglio prima di prendere il libro di Bocchi. bisogna farsi largo nel suo linguaggio non sempre di immediata comprensione, ma le analisi dei film sono elaborate, mai banali, incredibilmente lunghe e dettagliate per essere un volume del Castoro, che di solito con 2-3 pagine liquidano un film.



Sì, è così. Il libro Taschen è molto bello da un punto di vista fotografico. Quello di Bocchi è un grande libro. Consiglierei anche Borri, edizioni Falsopiano. Linguaggio un po' troppo "alto", molto convinto. Ma ciò che scrive è a tratti illuminante.
Nella monografia che ho curato su Mann li ho citati entrambi.

http://ondacinema.it...da/michael_mann

Grande Mann :D


  • 0

"...a mentire alle mani, al cuore, ai reni..."

Le traiettorie dei neon

Superheroes meaning


#125 Guest_ale_*

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Inviato 21 aprile 2011 - 18:14

http://ondacinema.it...da/michael_mann

Grande Mann :D


ah eri sempre te! bravo!  ;)
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#126 fernando wood

    Roadie

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Inviato 21 aprile 2011 - 18:51


http://ondacinema.it...da/michael_mann

Grande Mann :D


ah eri sempre te! bravo!  ;)


:D Grazie mille, fa piacere che ti sia piaciuta!


Ma avete letto anche voi in giro della storia della riduzione de "L'inverno di Frankie Machine" di Winslow?
Doveva farlo Scorsese, protagonista De Niro.
Poi è venuto fuori che lo farà Mann.
Imdb aveva confermato.
Ora non si sa più chi cavolo lo fa, se lo fa, come dove perché!
Dovevano girarlo addirittura quest'anno e distribuirlo nel 2012. Sentito più niente.

Ã? che mi infastidisce non saper nulla... Ma ve lo vedete? Quel capolavoro di libro, messo in immagini da Mann con De Niro che fa Frank Machianno?  O_O
  • 0

"...a mentire alle mani, al cuore, ai reni..."

Le traiettorie dei neon

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#127 Guest_ale_*

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Inviato 21 aprile 2011 - 19:33

Ma avete letto anche voi in giro della storia della riduzione de "L'inverno di Frankie Machine" di Winslow?
Doveva farlo Scorsese, protagonista De Niro.
Poi è venuto fuori che lo farà Mann.
Imdb aveva confermato.
Ora non si sa più chi cavolo lo fa, se lo fa, come dove perché!


io non sono un gran lettore di narrativa, anzi. questo libro però me lo devo procurare.
interessante questa staffetta Scorsese-Mann (o è più un match?). e non è la prima volta: pensare che lo script di The Aviator era stato proposto prima a Mann e poi successivamente, in seguito al suo rifiuto, è finito a Scorsese! non a caso i due più grandi registi hollywoodiani viventi (non si offendano i lynchiani e i malickiani, ma non considero i loro beniamini registi hollywoodiani, li considero però grandi registi, questo si).
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#128 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 21 aprile 2011 - 22:09

Nel frattempo ha girato il pilot di una serie tv per HBO con dustin hoffman e nick nolte.


http://www.youtube.c...player_embedded
  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#129 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 21 aprile 2011 - 22:43

Io non sapevo del progetto scorsesiano. Sapevo dal principio che toccava a Mann con De Niro come protagonista.

Per chi non lo conoscesse, Winslow è un novello Ellroy, magari meno irruento e innovativo, ma l'uomo nuovo del noir americano. E la faccia di Frankie Machine non può che essere quella di Bob.
  • 0

#130 Guest_ale_*

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Inviato 26 aprile 2011 - 19:20

Sapevo dal principio che toccava a Mann con De Niro come protagonista.


se può essere d'aiuto, in quarta di copertina del romanzo c'è scritto che presto ci sarà un film con Mann regista e De Niro attore.
  • 0

#131 Norman Bombardini

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Inviato 14 novembre 2012 - 14:02


do ragione a William, Collateral non ha il respiro di altri film manniani: è quello che volevo dire. poi non ho mica detto che è una ciofeca, ci mancherebbe, è che quando ti chiami Micheal Mann ci si aspetta sempre il filmone :P
già che ci sei xone riguardati pure Miami Vice: è quello che Collateral non è riuscito ad essere e allo stesso tempo è un ennesimo passo avanti nella sperimentazione delle riprese notturne (visto che oggi se ne parlava).


No, quello l'ho già rivisto non troppo tempo fa e lo ritengo decisamente un minore (sempre al di sopra della media altrui s'intende), ma poi tu mi parli di riprese notturne e io ti rispondo che proprio in Collateral Mann ha per me raggiunto l'apice di quella che è una delle caratteristiche preponderanti - e che più amo - del suo cinema, in esso la notte, i neon, la città pulsante ripresa rigorosamente in digitale non sono solo il teatro degli eventi messi in scena o "mera" cifra stilistica, ma i protagonisti stessi, sono parte pregnante dell'opera, e in questo io ci vedo una diretta discendenza con Heat, che a sua volta è poi proseguita nei film sucessivi e che spero continui ancora...


mi ricollego giusto a qua sopra, ieri sera ho visto Collateral (mai visto prima), ho recuperato Mann - però io non ho visto NULLA PROPRIO NULLA per quasi due lustri, abbiate pietà, non ho nemmeno la TV - dopo che qualcuno mi aveva (giustamente) cazziato asd

entrambi bellii ma mi è piaciuto (parecchio) di più Collateral, l'ho trovato un monolite, non c'è veramente un secondo di pausa e c'è un Cruise perfetto che per quelle parti da bastardo esaltato è portatissimo. Oltre a quelle sequenze notturne e al ritmo bestiale mi pare che in Collateral anche le vicende umane, i risvolti psicologici, siano molto meglio che non in Miami Vice, il quale mi pare liquidi in maniera più sempliciotta questi aspetti per puntare di più sulla spettacolarità. MV ha anche delle pause, ad es. tutta la love story con Gong Li è un po' stucchevole, loro che vanno all'Havana con un motoscafone offshore... In MV anche la fine non mi ha propriamente convinto e Farrell non mi ha fatto impazzire, ad anni luce dal Cruise psicopatico di Collateral. Anche Jamie Foxx meglio espresso (forse è il personaggio molto meglio) in Collateral, dove c'è pure Havier Barden che fa pochi minuti ma sono grandiosi.
Tra l'altro, a parte un tot di inquadrature (solite) dall'elicottero, in Collateral non ci sono scene mega, molto è giocato sul rapporto Cruise/Foxx ed è molto intrigante come si sviluppa. Gran film e veramente un Cruise strepitoso che ti rimane impresso. Finale perfetto (che stai aspettando dall'inizio).
  • 0

#132 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 14 novembre 2012 - 14:17

Si, ale si sbagliava su Collateral. E pensare che quando il film era uscito era andato di corsa a vederlo e aveva goduto come un riccio. Poi, ma credo sia normale, passano gli anni e si cambia idea.
L'ho rivisto recentemente ben due volte e anche per me Collateral è un cazzo di filmone. Poco importi che sia un thriller abbastanza convenzionale sulla carta, in immagini è il thriller urbano più bello degli anni 2000. Molto spesso quello che un film ti fa sentire conta di più di quello che ti racconta o mostra.
Miami Vice è altrettanto avvincente, però sicuramente è meno equilibrato ed è più ridondante. Ma dal mio punto di vista è ugualmente un capolavoro perché in pratica ricrea da zero una estetica, una sorta di estetica patinata urbano/notturna/digitale per il Nuovo Millennio. Da questo punto di vista è un film fatto essenzialmente di macchine sportive, motoscafi, amplessi sotto la doccia, belle donne, velocità, lusso. Ma il mood è diverso: non siamo più negli anni '80 e Mann è l'unico che è riuscito a recidere il cordone ombelicale.
Collateral e Miami Vice sono ormai i suoi film che preferisco. Manhunter e Heat vengono subito dopo però, eh. è che credo di aver visto il futuro nella notte digitale di Los Angeles e Miami, il futuro del cinema. No, della visione. La mia visione.
  • 1

#133 Norman Bombardini

    Enciclopedista

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Inviato 14 novembre 2012 - 14:33

in quel senso sì, hai ragione, Miami Vice è più quello che dici e lo è bene, è quindi per forza più supeficiale, però io alcune scene o cazzatine di troppo le ho notate, in Collateral è tutto sostanziale, ti perdi solo tre secondi e non capisci poi il perché di quello che avviene dopo.
Poi c'è il confronto Farrell (una pippa)/Cruise che è impietoso. Cruise invasato (come la sua pseudo-religione) l'avevo già sperimentato e rende da dio.
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#134 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 14 novembre 2012 - 14:47

Cruise invasato (come la sua pseudo-religione) l'avevo già sperimentato e rende da dio.


Si, interpretazione che esalta il suo atletismo (adoro come corre). Infatti penso che lui renda al meglio dove può cimentarsi in interpretazioni fisiche.

Però io penso che paragonare Collateral e Miami Vice non serva a granché, perché son due film diversi.
  • 0

#135 Infinite dest

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Inviato 14 novembre 2012 - 16:26

Paragonare no. Però l'estetica di MV è saldamente ancorata agli anni 80 anche se si svolge altrove nel tempo. Era pur sempre edonismo, quindi la patina ci vuole, è necessaria; quindi non siate troppo crudeli. Esercizio di stile? Ma si, va bene così.

Collateral, The Insider, The heat hanno altre sfaccettature, per forza di cose.
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#136 Tom

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Inviato 14 novembre 2012 - 16:51

Mann non mi ha mai convinto fino in fondo.

Grande creatore di atmosfere e personaggi Mann ha alle spalle secondo me un grande poker di film: STRADE VIOLENTE, MANHUNTER (il migliore), HEAT e L'ULTIMO DEI MOICHANI (il mio preferito, anche se il più imperfetto).

Poi dopo un paio di buoni film che però non mi hanno entusiasmato è arrivato il per me modesto COLLATERAL: un film che ha ottenuto un successo di critica addirittura imbarazzante, ma che io ho trovato convenzionale, con personaggi troppo prevedibili, dialoghi banali, attori ordinari, cadute di gusto (il patetico finale con un ridicolo Cruise simil-terminator) e sottotono (ad esempio la sparatoria nella discoteca, nata evidentemente per essere da antologia, alla fine non mi è sembrata un gran che nella sua meccanicità da videogioco- diecimila volte surclassata da quella analoga contenuta ne L'ANNO DEL DRAGONE di Cimino)...

In generale trovo che sia un gran furbone pieno di talento, un abile creatore di cortine fumogene per nascondere ("nascondere" non superare) la poca consistenza di alcune trame e sempre pronto a scivolare nell'ordinario (ritengo ad esempio banalizzanti molti abbinamenti musica/immagini che trovo nei suoi film).

Infine trovo triste che si parli sempre di Mann senza mai dover specificare che si sta parlando di Micheal, dato che ahimè non esiste il problema di confenderlo con l'immenso ma dimenticato Anthony Mann... ogni epoca ha il Mann che si merita?

P.S. In realtà lui e i suoi film mi piacciono più di quanto possa apparire da questo post, ma l'odor di santificazione che lo circonda da un po' di tempo non mi piace... anche perchè secondo me non gli sta facendo moto bene.


In tema di riprese di vecchi post, ho riletto questo mio di sei anni fa.
Non ricordavo di aver passato un periodo in cui ero così acido con il povero Mann. C'è dire che all'epoca per me si veniva da due mezze delusioni ("The Insider" e "Alì") e una delusione intera come "Collateral", per cui mi veniva da essere un po' tignoso.
Nel frattempo però sono usciti due grandissimi film come "Miami Vice" e "Nemico pubblico" e ho rivalutato alla grande quel grandioso affresco sulla cultura afro che è "Alì". Continua a non convincermi del tutto, ma ingiusto anche il mio giudizio su "The Insider", ben più di solo un "buon film".
Non ho cambiato invece idea su "Collateral", che insieme a "La fortezza" (ma talmente "sfigato" e squiternato da essermi molto più simpatico) continua a sembrarmi il fanalino di coda della sua filmografia.
  • 0

#137 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 14 novembre 2012 - 16:56

Paragonare no. Però l'estetica di MV è saldamente ancorata agli anni 80 anche se si svolge altrove nel tempo. Era pur sempre edonismo, quindi la patina ci vuole, è necessaria; quindi non siate troppo crudeli. Esercizio di stile? Ma si, va bene così.


Ti stai dicendo tutto da solo Dest. Per me "patinato" e "anni '80" non sono una parolaccia, eh asd
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#138 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 14 novembre 2012 - 17:19

Si, ale si sbagliava su Collateral.

asd
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#139 davidep

    attendente

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Inviato 15 novembre 2012 - 08:48


Mann non mi ha mai convinto fino in fondo.

Grande creatore di atmosfere e personaggi Mann ha alle spalle secondo me un grande poker di film: STRADE VIOLENTE, MANHUNTER (il migliore), HEAT e L'ULTIMO DEI MOICHANI (il mio preferito, anche se il più imperfetto).

Poi dopo un paio di buoni film che però non mi hanno entusiasmato è arrivato il per me modesto COLLATERAL: un film che ha ottenuto un successo di critica addirittura imbarazzante, ma che io ho trovato convenzionale, con personaggi troppo prevedibili, dialoghi banali, attori ordinari, cadute di gusto (il patetico finale con un ridicolo Cruise simil-terminator) e sottotono (ad esempio la sparatoria nella discoteca, nata evidentemente per essere da antologia, alla fine non mi è sembrata un gran che nella sua meccanicità da videogioco- diecimila volte surclassata da quella analoga contenuta ne L'ANNO DEL DRAGONE di Cimino)...

In generale trovo che sia un gran furbone pieno di talento, un abile creatore di cortine fumogene per nascondere ("nascondere" non superare) la poca consistenza di alcune trame e sempre pronto a scivolare nell'ordinario (ritengo ad esempio banalizzanti molti abbinamenti musica/immagini che trovo nei suoi film).

Infine trovo triste che si parli sempre di Mann senza mai dover specificare che si sta parlando di Micheal, dato che ahimè non esiste il problema di confenderlo con l'immenso ma dimenticato Anthony Mann... ogni epoca ha il Mann che si merita?

P.S. In realtà lui e i suoi film mi piacciono più di quanto possa apparire da questo post, ma l'odor di santificazione che lo circonda da un po' di tempo non mi piace... anche perchè secondo me non gli sta facendo moto bene.


In tema di riprese di vecchi post, ho riletto questo mio di sei anni fa.
Non ricordavo di aver passato un periodo in cui ero così acido con il povero Mann. C'è dire che all'epoca per me si veniva da due mezze delusioni ("The Insider" e "Alì") e una delusione intera come "Collateral", per cui mi veniva da essere un po' tignoso.
Nel frattempo però sono usciti due grandissimi film come "Miami Vice" e "Nemico pubblico" e ho rivalutato alla grande quel grandioso affresco sulla cultura afro che è "Alì". Continua a non convincermi del tutto, ma ingiusto anche il mio giudizio su "The Insider", ben più di solo un "buon film".
Non ho cambiato invece idea su "Collateral", che insieme a "La fortezza" (ma talmente "sfigato" e squiternato da essermi molto più simpatico) continua a sembrarmi il fanalino di coda della sua filmografia.



de gustibus.
io per esempio ho il tuo stesso giudizio complessivo di questo autore, e quoto in pieno la frase in cui lo definisci un " gran furbone pieno di talento, un abile creatore di cortine fumogene per nascondere la poca consistenza di alcune trame e sempre pronto a scivolare nell'ordinario", eppure guardo ai suoi film in chiave opposta alla tua, trovando incompleti (e con peccati di stile che ne fanno dei mancati capolavori..) HEAT e L'ULTIMO DEI MOICHANI -nel primo non mi piace come gestisce la coppia di star che si trova in mano, mestiere difficile è vero ma in cui altri registi sono riusciti, ed i due spesso sono troppo autarchici nella recitazione ed il film risulta zoppo; il secondo invece l'ho trovato troppo lungo e ripetitivo, Day Lewis è spesso spaesato e non mi arriva credibile, ed il risultato mi pare complessivamente annacquato-, mentre ho adorato e adorerò sempre "Collateral", direi la pietra miliare nella nicchia dei film "tutto in una notte", fotografia e montaggio stupendi, sempre incalzante a dispetto del suo svolgimento alle ore piccole.
degli ultimi mi ha deluso ALì, ma li è la tematica che non m'ha preso, e non ho visto deliberatamente "miami vice" e "nemico pubblico", per le scelte di cast prima di tutto, però mi riprometto di provvedere, e vedere quanto meno il secondo
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#140 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 15 novembre 2012 - 10:46


Paragonare no. Però l'estetica di MV è saldamente ancorata agli anni 80 anche se si svolge altrove nel tempo. Era pur sempre edonismo, quindi la patina ci vuole, è necessaria; quindi non siate troppo crudeli. Esercizio di stile? Ma si, va bene così.


Ti stai dicendo tutto da solo Dest. Per me "patinato" e "anni '80" non sono una parolaccia, eh asd

E figurati per me, io lo dicevo proprio in quel senso

Ho l'impressione che siate troppo severi col Maestro, uno con la sua cifra stilistica non nasce ogni lustro. E poi il suo cinema, tra alti (molti) e bassi (pochissimi) sta tutto nell'equilibrio tra arte visiva e struttura narrativa - e se questo equilibrio è destinato a spostarsi lo farà, sempre, verso la prima e non la seconda, giocoforza.
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#141 davidep

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Inviato 19 novembre 2012 - 15:13

oggi pomeriggio castagne, vino rosso e Immagine inserita
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#142 StuntmanMike

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Inviato 22 novembre 2012 - 13:12

In Strade violente c'era già tutto il miglior Mann, gran noir iperrealista, cinico e antiretorico. Caan s-o-n-t-u-o-s-o.

Immagine inserita
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Quello che se ne fotte dei punti sulla patente.

#143 Norman Bombardini

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Inviato 22 novembre 2012 - 19:56

bello Strade Violente, visto mesi fa, mi manca Manhunter che ho già messo in cascina e una di queste sere me lo sparo, sono curioso
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#144 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 22 novembre 2012 - 21:17

Manhunter è una delle riproposizioni o riletture più originali dell'immaginario e dell'estetica anni '80. Semplicemente un capolavoro imprescindibile di quel decennio.
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#145 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

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Inviato 22 gennaio 2013 - 17:21

In pieno fermento tarantiniano (in realtà la mia è tutta invidia, porca zozza, per una serie di inconvenienti dell'ultima ora ho già dovuto rimandare due volte la visione cinematografica di Django unchained e sto rosicando di brutto, forse riesco ad andare domani o giovedì), in 'sto periodo ho visto i film di Mann che mi mancavano (Nemico pubbico e Miami Vice, tranne La fortezza che non mi ispira e le cose che ha fatto per la tv) e ho rivisto alcune cose vecchie.
Ho deciso che:

Strade violente (Thief, 1981) 8,5

Manhunter - Frammenti di un omicidio (Manhunter,1986) 9
Per me la vetta del regista. Un cazzo di thriller che ti tiene inchiodato alla poltrona dall'inizio alla fine, senza mai un calo, perfettamente fotografato e con il tocco alla Mann, visivamente mai banale. In nuce, si possono già mettere a fuoco una serie di elementi che poi negli anni si faranno via via più pregnanti nello sviluppo stilistico del suo cinema (penso alla ricerca di realismo nelle scene dove l'azione è preponderante, mediante l'uso di camera a mano e montaggio serrato).
Eccezionali le caratterizzazioni di Tom Noonan e Brian Cox, i due super villains disturba(n)ti e assolutamente coerente l’interpretazione di William Petersen qua già in assetto proto-CSI.
Ottima tutta la colonna sonora, ma non si può non sottolineare con una certa enfasi il tesissimo finale con In a gadda da vida degli Iron Butterfly a scandire la rappresentazione visiva della paranoia di Dente di Fata (in realtà Tooth Fairy nell’originale, cioè la fatina dei denti, l’equivalente anglosassone del topolino che mia nonna mi raccontava venisse a prendersi i miei denti da latte, amorevolmente sistemati sotto il cuscino, in cambio di 100 Lire - rabbino d'un topastro! -).
Non sono un fan del genere e i serial killers mi hanno sempre inquietato parecchio; l'unico altro film tratto dalla saga letteraria Thomas Harris su Hannibal Lecter (qua, misteriosamente ribattezzato Lecktor per volere del regista) che ho visto è celeberrimo The Silence of the Lambs: non me ne vogliano gli amanti del cannibale di Hopkins (bravissimo, eh, questo non di discute), ma il film di Mann gioca davvero un altro campionato. Peccato solo per un paio di sbavature nella sceneggiatura, probabilmente figlie di un minutaggio contenuto (come caspio ha fatto Dente di Fata ad introdurre il messaggio su carta igienica nella protettissima cella di Lecktor? Mi aspettavo che prima o poi la spiegazione sarebbe arrivata), sotto le due ore, ma non fa nulla.

L'ultimo dei Mohicani (The Last of the Mohicans, 1992) 6
L'ho rivisto l'altra sera. Tutto molto bello, la fotografia, i paesaggi, la regia ineccepibile, le scene di azione, ma fondamentalmente mi ha annoiato, forse perché queste storie tratte da romanzi (romanzetti) ottocenteschi alla fine risentono un po' troppo della prova del tempo.
Il famosissimo e pomposissimo tema portante della colonna sonora non si può sentire, siamo sinceri.

Heat - La sfida (Heat, 1995) 8+

Insider - Dietro la verità (The Insider, 999) 7

Alì (Ali,2001) 7+

Collateral (Collateral, 2004) 7,5

Miami Vice (2006) 7/8
Devo essere onesto. Fino ad ora mi ero sempre tenuto alla larga da questo film, un po' perchè ne ho piene le tasche e non solo i coglioni (cit.) di remake e riadattamenti vari di fumetti e serie tv, drammatico sintomo dello stato di agonia in cui versa in cinema mainstream da un bel po' di anni a questa parte, e un po' perché, di conseguenza, essenso nato come un blockbuster temevo fosse la calssica vacua pacchianata usa e getta concepita per attirare gente al botteghino, non dissimie in tutto e per tutto da un - cito a caso - Iron Man 3.
Poi mi son detto: hey, però è Michael Mann, diamogli una possibilità, ci sarà pur qualcosa sa salvare in questo film. Altroché! Mann si dimostra una volta di più un grandissimo regista, tirando fuori dal cilindro una pellicola che, innanzitutto, è un signor Poliziesco di oltre due ore, tesissimo e irrorato da una costante venatura noir, e poi è una lezione su come si può fare un film dichiaratamente commerciale con lo scheletro – chiamiamolo così, per capirci – autoriale, al punto che il vero infiltrato di Miami Vice sembra essere proprio Michael Mann tra le spire del sistema mainstream hollywoodiano e non Sonny Crockett e Rico Tubbs tra i trafficanti sudamericani.
La costante la ricerca di iperrealismo (ad esempio tramite l’utilizzo ben dosato della steadycam, del montaggio frenetico e di una fotografia ad hoc), davvero insolito per un film di questo tipo, fa da contraltare ad una vicenda (inevitabilmente) iperbolica e ad una colonna sonora di grana grossa (diciamolo pure, un po’ tamarra!), creando un risultato degno di nota. La scena della sparatoria finale, ad esempio, è magistrale da questo punto di vista, una delle più belle che mi è capitato di vedere da un bel po’ di tempo a questa parte.
Anche tutte le superstar buttate nel mucchio si comportano egregiamente. In particolare, Colin Farrell e Jamie Foxx non cadono nella trappola dell’emulazione bieca, guardando ai personaggi originali del telefilm come poco più che a dei lontani modelli. Ma anche Gong Li fa la sua porca figura.
Insomma, una piacevole sorpresa.

Nemico pubblico - Public Enemies (Public Enemies, 2009) 7,5
A parte la solita infelice traduzione del titolo italiano, che si perde la s del plurale, Public Enemies è un film che gira a tre cilindri, alternando momenti di cinema altissimo (penso a tutte le sparatorie, che sono deliziosi manifesti dell'"iperrealismo digitalizzato" dell'ultimo Mann o alla visita fantomatica di Dillinger alla Stazione di Polizia), a momenti di stanca, forse dovuti agli inserti mèlo, che stridono con l'impianto dichiaratamente biografico della pellicola. Forse avevano il compito diegetico di edulcorare ulteriormente la figura del bandito-gentiluomo (già all’epoca visto come nemico delle banche, considerate dall’opinione pubblica come causa della Grande Depressione) in contrapposizione ai feroci metodi della polizia, ma l’effetto a mio avviso è stato quello di disegnare un semi-eroe romantico che stride non poco con l’impianto generale della vicenda.
Vale la pena dargli un’occhiata, ad ogni modo.
  • 2

#146 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 22 gennaio 2013 - 17:24

Eh sì, vale la pena. :unsure:
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#147 bluetrain

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Inviato 22 gennaio 2013 - 17:36

Che è sta faccia sconsolata, mica ho detto che fa schifo, sette e mezzo è un bel voto: ad avercene. Solo non lo ritengo quel filmone cha avrebbe potuto essere con una sceneggiatura un po' diversa, scremata ad esempio da buona parte della storia d'amore, che sembra buttata lì proprio per far accattivarsi un pubblico più ampio.
  • 2

#148 Dudley

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Inviato 22 gennaio 2013 - 18:38

Che è sta faccia sconsolata, mica ho detto che fa schifo, sette e mezzo è un bel voto: ad avercene. Solo non lo ritengo quel filmone cha avrebbe potuto essere con una sceneggiatura un po' diversa, scremata ad esempio da buona parte della storia d'amore, che sembra buttata lì proprio per far accattivarsi un pubblico più ampio.


Quoto "blu" e condivido il suo leggero disagio nel doversi giustificare mille volte quando si va a criticare un "intoccabile". :shifty:
A me Mann piace tantissimo, ma per "Nemico pubblico" non faccio i salti mortali neppure io, anzi il mio voto sarebbe ancora più basso. Ad esempio, mi ha convinto molto di più "Insider", nel quale ritrovo l'abituale profondità del regista e dei suoi films. La maestria inerente gli aspetti tecnici/formali di "Nemico pubblico" potrà anche essere indiscutibile, ma se cucita addosso ad un film non convincente sul piano del plot, della sceneggiatura o altro, io rimango "freddino", Mann o non Mann che sia ...
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#149 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 22 gennaio 2013 - 19:02

Non volevo sembrare un dogmatico ma di fronte alla monumentale opera di Mann mi trovo spesso in soggezione e impossibilitato a comprendere come si faccia a non accettarne la grandezza.

"Nemico pubblico" è un biopic che, attraverso la sua messa in scena magniloquente, non solo rilegge la storia di un'America che affidava a gente inesperta la caccia ai peggiori banditi, ma rilegge anche la storia del cinema azzardando cose che nessuno ha mai avuto l'ardire di tentare. Usa il digitale per raccontare gli anni 30, usa il suo solito dividere la storia tra due caratteri principali per descrivere le due facce di un Paese tanto grande quanto contraddittorio, usa il Cinema, il suo cinema, per riflettere sul senso di un eroe negativo, sbagliato e tragico come Dillinger.

Johnny Depp che guarda in sala "Manhattan Melodrama", sorride ghignante, si alza e va incontro al suo destino è quanto di più emozionante il cinema manniano abbia partorito. Senza considerare come l'autore non si curi di trasfigurare il suo film, per due terzi un glaciale gangster movie on the road in uno struggente melodramma. Struggente nel senso più gargantuesco del termine: ovvero sregolato, esagerato, estremo, quasi ridicolo nella sua esasperazione finale. Con l'uomo che ha dato la morte al fuggiasco che, come una catarsi finale in cui tutti, lui, il regista, noi tutti, ci immedesimiamo nella figura che abbiamo seguito per 140 minuti, sussurra alla donna sola le parole più dolci del film.

Un capolavoro immenso del più grande regista vivente.
  • 1

#150 eugenio_barba

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Inviato 22 gennaio 2013 - 23:25

L'ultimo dei Mohicani (The Last of the Mohicans, 1992) 6

Il famosissimo e pomposissimo tema portante della colonna sonora non si può sentire, siamo sinceri.


Qui non sono daccordo. La lunga sequenza finale:

http://www.youtube.c...h?v=ah9XCamPyKA

per quanto mi riguarda resta un esempio di epica pura e perfetta, ogni volta mozzafiato, dove silenzi, sguardi, gesti e tuoni di fucile, paesaggi, musica descrivono una magniloquenza romantica d'altri tempi che riconcilia con i sogni di una madame bovary qualsiasi china su libri d'avventure in terre mai viste. Almeno queste sono le sensazioni che provo ogni volta. E Ogni tanto la Devo rivedere, anche solo per il piacere di pure emozioni. La storia di Uncas e Alice è tutta racchiusa in questi pochi minuti.
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