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Filosofeggiando!!!


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655 replies to this topic

#651 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 04 giugno 2018 - 14:21

Che poi bisognerebbe discutere di queste cose, prima o poi; a me viene sempre in mente il mondo vero e il mondo apparente di Nietzsche. 

 

Comunque volevo postare questo. asd


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#652 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 04 giugno 2018 - 14:37

Non ho capito (non ho aperto il video, kiki e bouba li so senza pupazzi ma magari i pupazzi sono la chiave di volta; Nietzsche non lo so)
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#653 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 04 giugno 2018 - 14:42

kiki e bouba li so senza pupazzi ma magari i pupazzi sono la chiave di volta

 

Abbastanza, perché è una serie di corti in cui i pupazzi parlano di filosofia politica googlando un po' di tutto finché non arriva il mostro del porno che gli sequestra il cellulare. 

Nietzsche non lo so

 

Magari poi uno di questi giorni ci scrivo un bel pippone.


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

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Un vero nome.


#654 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

  • Redattore OndaRock
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Inviato 21 gennaio 2020 - 17:43

E' morto Severino, un gigante della nostra epoca.


  • 1

"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#655 simon

    Scaruffiano

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Inviato 06 agosto 2021 - 17:37

E' morto Severino, un gigante della nostra epoca.

 

La sua filosofia neo eleatica è stata alquanto singolare, ma il miglior SEVERINO di sempre sta nella famosa lettera spedita al suo Maestro BONTADINI, uno dei pochi scritti che trascendono lo scritto, il pensato e sono Altro. L'incredibile (anche perché è stata redatta nel 1958) LA SRUTTURA ORIGINARIA e il mio libro preferito che è HEIDEGGER e la metafisica.

 

Il pensiero parmenideo è stato proprio dal gigante tedesco sviscerato in ogni suo campo concettuale nelle lezioni del PARMENIDE altro libro iperuranico che è stato tradotto in modo sublime da Giorgio Colli. Tutti questi libro sono della Adelphi.

 

Affermare che Fichte anticipò il nazismo e poco più che una leggenda popolare e lo sai benissimo.

 

Per il resto se ci distacchiamo da questi archeologi, da questi grandi ermeneuti, bisogna trovare un proprio percorso che inizia da BATAILLE che rilegge NIETZSCHE e arriva fino alla post filosofia di DELEUZE, se si arriva a formulare una propria filosofia seguendo gli insegnamenti dei Maestri ma giocando con il de-strutturalismo di DERRIDA, si ha veramente non il mondo come GADAMER, ma la polvere da sparo per farlo saltare in aria.

 

Sarebbe fondamentale parlare in questa sezione anche di ECONOMIA POLITICA, se dobbiamo lasciare l'economia classica mi riferisco a RICARDO-MARX e forse PARETO, le nuove ipotesi scientifiche che rendono la scienza economica politica davvero scienza dopo decadi di approssimazioni vergognose e ritornare agli insegnamenti di VON MISES.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#656 simon

    Scaruffiano

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Inviato 23 agosto 2021 - 14:05

 

frankie teardrop, on 12 Jan 2018 - 3:52 PM, said:
 
allora: 1) la struttura originaria non può non essere stabile, perché essa non è qualcosa che si può interpretare, essendo essa lo sfondo in cui anche le diverse interpretazioni sono possibili:
insomma: la sedia può assumere qualsiasi posizione, può avere qualsiasi colore o forma, ma essa è comunque un "ente" che appare solo perché c'è qualcosa (la struttura originaria) che rende possibile il suo apparire 
 
2) Il non-essere come assenza radicale di significato (nulla) è impossibile, perché esso, per significare almeno come non-essere, deve comunque "essere" se stesso... - dunque, deve essere tutt'altro che la negazione radicale dell'essere!
 
3) tu scrivi: non sarebbe piu' corretto scrivere: "qualsiasi definizione o non-definizione e' possibile solo se la coscienza si PERCEPISCE come sfondo stabile"? perche' magari invece non lo e'.
 
La coscienza si percepisce come sfondo stabile, certo. Ma essa certamente non è instabile, perché, se lo fosse, allora non sarebbe più se stessa - non sarebbe, insomma, la stabilità ultima rispetto a cui tutto appare
grazie per la risposta. quello che non capisco e':
 
1) ma la struttura originaria vuol dire qualcosa tipo "la realta'", o "l'insieme delle cose esistenti"? 
perche' non si avrebbe la possibilita' di interpretarla se non fosse stabile? cos'e' che dimostra che qualcosa che e' instabile non e' interpretabile? questa sedia si sta lentissimamente deteriorando e smettera' un giorno di essere una sedia, e come facciamo quindi a definirla sedia? non puo' essere semplicemente un insieme di realta' cangiante + convenzione tra soggetti/coscienze che la percepiscono? poi se per "struttura originaria" intendiamo una realta' che include ogni sua possibile variazione, tipo lo ieri, l'oggi, il domani e tiene conto di tutte le permutazioni che possono avvenire in essa, allora la definizione di stabile la capisco (intendendola come qualcosa che non si trasformi in non-essere), ma tornando alla domanda iniziale, in che modo questo risolve la questione dell'aporia del nulla? e soprattutto, in cosa differisce un mondo in cui il nulla (assoluto) esiste rispetto ad uno in cui il nulla non esiste?
 
2) il non-essere per come lo penso io e' qualcosa che non necessita di significare. "deve essere se' stesso" solo per relazionarsi all'essere, se invece continua ad esistere nel non essere puo' semplicemente non essere, no? senza bisogno di significato.
 
3) "(la coscienza) certamente non è instabile, perché, se lo fosse, allora non sarebbe più se stessa - non sarebbe, insomma, la stabilità ultima rispetto a cui tutto appare"
come facciamo a capire che la coscienza non e' instabile? qui dici che non lo e' perche' se lo fosse non corrisponderebbe alla definizione che ne hai dato, ma questa e' una tautologia. si torna quindi al punto uno mi sa: perche' lo sfondo delle diverse interpretazioni non puo' mutare?
 
haxan, ma che e' 'sta roba? ho capito solo la frase di parmenide di tutto quello che hai scritto/citato(?) e ci ho pure fatto analisi matematica 3 asd non c'e' un modo di scriverlo in modo piu' sfincionesco e meno post-(ironico?)?

 

 

 

LA STRUTTURA ORIGINARIA:

 

a) il problema fondamentale è questo: tu stai facendo delle domande che nessuno potrebbe risponderti. Stiamo parlando di ontologia, di qualche cosa che è fissato per sempre nella storia della filosofia. Ci sono molti punti di vista, quello platonico del non-essere lo escludo a priori, non a caso egli parla di parricidio parmenideo. La struttura originaria comunque è un pensiero della fondazione che ha fatto molto male all'umanità: non a caso VATTIMO negli anni ottanta, assieme ad altri filosofi italiani, parla di pensiero debole, ovvero un pensiero ironico e distante dall'ontologia pesante e delirante (a volte) per affrontare la vita in modo meno monocratico, una apertura al mondo della vita (più HABERMAS che HUSSERL) e a tutti i problemi della quotidianità. L'Essere è stato ridotto a un semplice presenza da un grandissimo filosofo come LEVINAS in quanto vedeva quanto male aveva fatto il fanatismo ontoteologico anche in Heidegger (pensiamo ai quaderni neri). La fine del Novecento ha visto il trionfo della filosofia analitica americana e di un ridimensionamento metafisico e proprio nella scuola francese del post strutturalismo ha reso questa collana di concetti a un punto di pura creazione che incontra il problema (risolvibile?) dell'estetica e della possibilità di relazionare il testo filosofico con i concetti più avanzati della geometria, della matematica (BADIOU-DELEUZE-DERRIDA..). Se studiamo la filosofia come storia della filosofia allora possiamo entrare nel dogma, studiarlo e ristudiarlo con grande volontà, ma la COMPRENSIONE è fondamentale, è davvero essere-nel-mondo non come Heidegger (ancora pagano) ma come GADAMER, ovvero il trionfo dell'ermeneutica e del ritorno della semiotica di PEIRCE in ambito francofortese assieme a KANT (la seconda critica ovviamente).

 

La struttura originaria.. è impossibile sintetizzare anche per un altro motivo, come ci ha erudito Cacciari che comunque rilegge Origene, Scoto, l'ultimo SCHELLING, la patristica ovviamente.. è declinabile dal punto di vista squisitamente teologico, infatti pensavo che ti riferissi a lui e non a Severino. 

 

 

b) pensa il non-essere come qualche cosa di creativo ovvero a BATAILLE. Il non-essere come punto di partenza per una filosofia che deve arrivare ai confini, ai margini del dolore assoluto per conoscersi "definitivamente". Il non-essere della storia della filosofia per dirla brutalmente riguarda una categoria ontologica ben definita: quella di necessità.

 

c) la coscienza? credo che sia impossibile da sintetizzare, non bastano duemila tesi di laurea. La coscienza è avere coscienza di.. comprendersi, intenzionalità, cogito o un fascio di nervi. Il problema rimane sempre lo stesso:

 

A) STORIA DELLA FILOSOFIA (TEORETICA)

 

B) Comprendere che viviamo in una post contemporaneità che corre molto più veloce di noi, se parlare di filosofia della mente, ambientalismo, agire strumentale (economico-repressivo) e nuova economia (con tutte le varianti possibili della logica post contemporanea spiegate meravigliosamente da un utente che ha reso giustizia a PEIRCE) è un dovere, dobbiamo (secondo me) rifarci a VATTIMO e al pensiero di AGAMBEN che sostiene ancora alcune possibilità residue di una filosofia continentale assieme a ZIZEK e soprattutto SLOTERDIJK, le "Sfere" sono il documento fondamentale per capire non solo la nostra post contemporaneità ma anche la storia della filosofia attraverso una visione post DERRIDA della stessa (ZIZEK) e una nuova teoria che comunque si distacca da Heidegger definitivamente, e lo stesso SLOTERDIJK giustamente ha scritto che Heidegger doveva intitolare il suo libro e focalizzarsi su ESSERE E SPAZIO.

 

 

un ultimo punto è quello del piacere della lettura dei testi filosofici, il loro valore letterario, questa sensualità (un gioco di parole fino ad un certo punto) che troviamo ad esempio in Croce, contrapposta alla rigidità inarrivabile dello spirito di Hegel, la sublime eleganza e nitidezza della scrittura di Umberto Eco e di Foucault.. cerchiamo di uscire da un nuovo sonno dogmatico battendo strade meno datate e crederci post contemporanei.. dall'io penso all'io credo come base di partenza per un mondo meno dogmatico. Hegel, la sua compostezza classica rimane, quella di Adorno è assolutamente priva di sensualità, ridicola e beffeggiata dai suoi stessi studenti nel 1968.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 





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