Inviato 16 maggio 2012 - 21:24
Riviste cinematografiche sempre più in crisi:
Duellanti (ex Duel) qualche mese fa ha visto un cambio di guardia: il direttore Gianni Canova ha ceduto il comando a Marco Toscano.
Ma dopo pochi mesi le perdite sembrano quasi irreversibili: il mensile non esce da febbraio, il sito ufficiale (ma anche la pagina facebook) non viene più aggiornato da tempo e ai messaggi nemmeno rispondono più.
in realtà le voci ci sarebbero (e in attivo) sul web. solo che in Italia ancora non ci crede (quasi) nessuno, né gli editori né (suona strano ma è così) i lettori stessi...
Non sono sicuro di aver capito bene il tuo messaggio. Nel senso che i migliori critici sono quelli del web e che meriterebbero di scrivere sulle riviste specializzate (che, ad ogni modo, sono in crisi economica)?
no, Diego. è vero che ci sono critici (e realtà) della rete che non hanno nulla da invidiare al cartaceo e infatti alcuni redattori poi fanno il salto oppure lavorano in entrambe le direzioni. il punto, però, è che il cartaceo gode ancora di uno "status" superiore per tante ragioni, anche quando le riviste sono in rosso da anni, vanno in crisi, hanno difficoltà a continuare a stampare il giornale. è una flessione irreversibile che ha colpito tutti, anche i quotidiani: come fanno ad andare avanti (e in attivo) La Repubblica e il Corriere della Sera? proprio grazie ai loro siti internet che sono i più visitati. eppure c'è questa doppia disistima nei confronti del web (per carità, non del tutto immeritata): da una parte se vuoi iniziare a lavorarci devi investire su te stesso perché nessuno verrà a finanziare il tuo progetto, dall'altra il lettore preferisce comunque il cartaceo o, per lo meno, un sito web che sia succedaneo di un giornale cartaceo. chi scrive sul web scrive in un ghetto...
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"