mah, a me pare che in Italia si spinga troppo sulle band nostrane; chiaramente lo dico in base alle mie preferenze
dove sarebbero i Baustelle e gli Afterhours qualora fossero di Chiasso?
vedi, è questa la differenza.
qui la stampa spinge praticamente solo i nomi che non hanno nessun bisogno di essere spinti così tanto.
Baustelle e Afterhours, l'hai detto tu.
In inghilterra, invece, spingono anche delle band minuscole e le fanno diventare enormi in un secondo (poi la gente se le dimentica dopo un anno).
Io dico che una buona via di mezzo esiste.
Basterebbe smetterla di ascoltare i dischi italiani cercando SEMPRE di trovare la band straniera che gli autori di questi dischi stanno cercando di copiare.
In Italia di roba buona ce n'è.
Forse il pregiudizio di fondo è questa categoria, che alcuni chiamano "indie", che non vuol dire un cazzo.
Anzi, per molti vuol dire merda.
Inutile dire che è da qualche anno che questa denominazione già assurda allora ha perso di significato.
In Italia c'è gente che fa musica e cerca di trovare un modo decente in una nazione le cui leggi e la cui economia ti mettono i bastoni tra le ruote ogni due metri.
Questa scena non esiste, io non la sento ora e prima la sentivo davvero poco.
Non esiste come la intendono molti su questo forum, ovvero questa loggia massonica i cui membri appassionati di indierock sacrificano giovani pulzelle con le spillette e la frangia per ammazzare il tempo.
I'm sorry, non è così.
C'è stato, perchè ora non c'è più, un minimo di spirito di aggregazione quando si credeva che qualcosa stesse cambiando, in meglio.
Quando invece ci si è accorti che le cose andavano ancora peggio è andato tutto a troie e la stessa gente è rimasta a combattersi quel poco che c'è per la "scena musicale indipendente" a livello di consensi e visibilità.