siamo di fronte a un disco che ha spaccato in due la critica, elogi netti su carta (in maggioranza) e strali in rete.
Ho una teoria, partorita dopo averne parlato con gli X Mary. Una teoria che però non condivido perchè troppo complottista, ma posso comunque buttarla lì anche per evadere dalle pastoie di guccinismo e anti-guccinismo.
Allota, l'eventuiale successo di Le Luci (qualcosa che vada un pò oltre la critica) fisserebbe un nuovo standard critico rischiando di imporre una nuova tendenza nella musica indie italiana (vabbè che oggi come oggi le tendenze sono sempre molteplici e tentacolari ma facciamo finta di no). Una tendenza che in termini strettamente musicali sarebbe un passo indietro.
Infatti il cantautorato impegnato in Italia è qualcosa che ha avuto il suo apice negli anni '70, già i CCCP ne furono un netto superamento.
Poi una certa connotazione politica o tutt'al più fortemente nichilista ci sono sempre state nel rock underground italiano "che contava" negli anni '80 e '90, anche se le forme musicali evolvevano parecchio (specie su modelli post punk americani ma con anche espressioni peculiari).
Negli anni zero del trionfo del disimpegno indie molti eroi "impegnati" dei '90 (con gli X Mary abbiamo parlato anche di Fabio Magistrali) sono stati più o meno messi in ombra (in realtà lavorano ancora ma magari come produttori, o con nuovi progetti, etc...) e in generale la tendenza è quella del disimpegno.
In contemporanea sotto il profilo strettamente musicale prosegue una linea di innovazione, anche qui spesso modellata su modelli stranieri e a volte no (vedi proprio gli X Mary, che sono naivetee mainstream nello spirito e ipereclettici e scatenati nella forma).
Ora, se ammettiamo il complottismo (al quale però io non credo) possiamo dire che il successo di Le Luci possa essere stato veicolato ad arte dai grandi vecchi della critica italiana stufi delle nuove tendenze indie e pronti a tornare al passato (se non altro all'impegno contro la frivolezza, nel caso di Le Luci anche musicalmente si torna a modelli vecchi, per quanto a mio parere ancora molto efficaci).
La critica web è in gran parte composta da gente venuta su insieme ai nuovi nomi caldi dell'indie italico (è ovvio che non è vero per tutti, vedi il Duca che è al di sopra di ogni sospette e francamente questo disco non poteva proprio piacergli), e forse come i "cugini" musicisti non vedono di buon occhio l'arrivo di una nuova tendenza, peraltro con qualche germe reazionario, a soppiantare quella di questi anni che ancora non è davvero esplosa.
Spero ci sia qualcosa di comprensibile.