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le luci della centrale elettrica - canzoni da spiaggia deturpata


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234 replies to this topic

#51 Guest_Julian_*

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Inviato 22 maggio 2008 - 12:20

Ormai è ufficiale. Per poter avere un seguito nel parorama indie italiano devi possedere uno, o più, di questi requisiti:

....


Non hai tutti i torti, ma c'è pure da dire che il trucco funziona pure in altri ambiti: a Voi truzzoni amanti del glamour più kitschoso-danzereccio basta miscelare un pò dette caratteristiche che gridate al grande disco: dai Love Affair agli ultimi Guillemots  ;D

Comunque, se questo mi ha infangato la memoria di Rino Gaetano lo prendo a martellate. Eccheccazzo.
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#52 White Duke

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Inviato 22 maggio 2008 - 12:57


Ormai è ufficiale. Per poter avere un seguito nel parorama indie italiano devi possedere uno, o più, di questi requisiti:

....


Non hai tutti i torti, ma c'è pure da dire che il trucco funziona pure in altri ambiti: a Voi truzzoni amanti del glamour più kitschoso-danzereccio basta miscelare un pò dette caratteristiche che gridate al grande disco: dai Love Affair agli ultimi Guillemots  ;D


Naaaa, altra storia dai! Lì il trucco c'e' e si vede. Sono dischi che nascono truccati e che non fanno nulla per nasconderlo, anzi (molto meglio Hercules di Guillemots, ad ogni modo). Qui, invece, il trucco non si vede affatto, ma c'e' n'e' se possibile di più. E consiste in una pochezza di idee, in una approssimazione nel trattare la materia vicina al dilettantismo, che però si nasconde dietro al paravento della prosopea di brutti tempi andati, di cui francamente non avverto alcuna nostalgia.
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"No matter how high are one's estimates of human stupidity, one is repeatedly and recurrently startled by the fact that: a) people whom one had once judged rational and intelligent turn out to be unashamedly stupid b) day after day, with unceasing monotony, one is harassed in one's activities by stupid individuals who appear suddenly and unespectedly in the most inconvenient places and at the most improbable moments" (Carlo M. Cipolla)

#53 kebab

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Inviato 23 maggio 2008 - 09:10

Poi fatemi capire, musicalmente il tipo vale poco.
E gli offlaga invece?
E ripeto a me gli Offlaga piacciono pure ma musicalmente mi sembrano un filino più poveri.

intanto mi pare che, soprattutto nell'ultimo bachelite, gli offlaga ci abbiamo messo molto impegno nelle parti musicate e infatti il salto di qualità si sente. come seconda cosa: il voto corrisponde alla tavolozza che puoi trovare nel forum; precisamente dice: "6 = normale, sufficiente". non mi pare un giudizio negativo. ;)

(e cognizione di causa).

è una cosa che non avrò mai. asd
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#54 Guest_Julian_*

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Inviato 23 maggio 2008 - 18:37



Ormai è ufficiale. Per poter avere un seguito nel parorama indie italiano devi possedere uno, o più, di questi requisiti:

....


Non hai tutti i torti, ma c'è pure da dire che il trucco funziona pure in altri ambiti: a Voi truzzoni amanti del glamour più kitschoso-danzereccio basta miscelare un pò dette caratteristiche che gridate al grande disco: dai Love Affair agli ultimi Guillemots  ;D


Naaaa, altra storia dai! Lì il trucco c'e' e si vede. Sono dischi che nascono truccati e che non fanno nulla per nasconderlo, anzi (molto meglio Hercules di Guillemots, ad ogni modo). Qui, invece, il trucco non si vede affatto, ma c'e' n'e' se possibile di più. E consiste in una pochezza di idee, in una approssimazione nel trattare la materia vicina al dilettantismo, che però si nasconde dietro al paravento della prosopea di brutti tempi andati, di cui francamente non avverto alcuna nostalgia.


L'ho provato, e mi sento quasi di condividere: per ora mi sembra il classico lavoro di chi nasconde dietro pochezza musicale e testi fra il finto-impegnato e l'incazzato (ma incazzato come il rocker padano che narrava "quando sei ragazzo, non te ne frega un cazzo") l'aria da finto alternativo e contestatore in realtà perfettamente alla moda "indie". Poi magari rivaluterò, ma per ora la mia è una solenne bocciatura. Questo è anni luce dalla poesia di un Piero Ciampi o di un Guccini (che il dio della canzone italiana mi perdoni il paragone), ma anche dal "poeta del popolo" Rino Gaetano, molto più cantautore di classe e stile, molto più intelligente (e pure cattivo, ma con eleganza) nei testi. Insomma, mi sembra un lavoro pessimo ad un primo impatto.

Però pure certe truzzate sono pessime eh...  ;D
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#55 dubh

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Inviato 23 maggio 2008 - 18:51

Comunque sono alla posizione 6 nella lista degli artisti più ascoltati del gruppo last.fm di Ondarock.
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#56 slothrop

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Inviato 23 maggio 2008 - 18:54

Eh, ho l'impressione che stiamo a un passo dall'accanimento.

Capisco bene che la non condivisione dell'hype può generare questo tipo di (ri)sentimenti, ma, andiamo, fosse almeno antipatico come i Baustelle potrei capire...
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#57 Guest_Julian_*

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Inviato 23 maggio 2008 - 18:56

Eh, ho l'impressione che stiamo a un passo dall'accanimento.

Capisco bene che la non condivisione dell'hype può generare questo tipo di (ri)sentimenti, ma, andiamo, fosse almeno antipatico come i Baustelle potrei capire...


Boh, io questo non l'ho mai sentito nominare, e, leggendo il paragone con Gaetano, ho preso le sue difese prima di ascoltarlo.

Per ora però il disco mi è sembrato brutto: nessuna accanimento, è che proprio non mi ha convinto.
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#58 kebab

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Inviato 24 maggio 2008 - 08:44

comunque credo che il paragone continuo con rino gaetano sia totalmente fuorviante. le luci della centrale elettrica si pone su un piano storico, stilistico e sociale totalmente diverso da quello di gaetano. non trovo sensato che una citazione mal riuscita a fine disco renda vero questo paragone. anche perchè, se subito dopo viene citato ferretti, allora una cosa esclude l'altra.
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#59 frankie teardrop

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Inviato 24 maggio 2008 - 08:47

comunque credo che il paragone continuo con rino gaetano sia totalmente fuorviante. le luci della centrale elettrica si pone su un piano storico, stilistico e sociale totalmente diverso da quello di gaetano. non trovo sensato che una citazione mal riuscita a fine disco renda vero questo paragone. anche perchè, se subito dopo viene citato ferretti, allora una cosa esclude l'altra.


Che c'entra: quante band di oggi, pur vivendo in un contesto socio-politico completamente diverso da quello degli anni '60, vengono paragonate ai Velvet Underground o ai Pink Floyd?
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#60 kebab

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Inviato 24 maggio 2008 - 08:55

Che c'entra: quante band di oggi, pur vivendo in un contesto socio-politico completamente diverso da quello degli anni '60, vengono paragonate ai Velvet Underground o ai Pink Floyd?

non è proprio la stessa cosa. proprio le due che tu citi mi sembrano le meno ancorate agli anni dei loro esordi. heroin o astronomy domine, per prenderne due a caso, riascoltate oggi sono attualissime e assolute. ascoltare invece oggi nuntereggae più fa sorridere ma non permette di identificarsi, a meno di non essere grandi sostenitori e nostalgici delle feste dell'unità.
e poi, al di là di questo discorso opinabile, stilisticamente siamo su due pianeti diversi.
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#61 Guest_Julian_*

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Inviato 24 maggio 2008 - 10:00



Altrimenti torniamo al cantautorame gucciniano dei due accordi in croce...
no il dibattito ,..noooo!


Questa storia non l'ho mai capita: Guccini non mi pare così scontato e pover musicalmente. Certamente è un sano "conservatore" che non ha quasi mai tentato nuove vie, ma le strutture musicali dei suoi pezzi sono spesso tutt'altro che banali. E, soprattutto, spesso perfettamente incastonate nei testi (o viceversa): la bellezza della sua proposta nasce dall'interazione fra musica e testo, la storia per cui "si è bravo a scrivere i testi ma usa due accordi" dovrebbe aver fatto il suo tempo.

Comunque questo disco con gli ascolti è un attimino migliorato, ma nel complesso continua a non entusiasmarmi. E non è certo un problema di temi: io, nell'epoca del qualunquismo più assoluto e del nulla contenutistico apprezzo chi cerca di dire qualcosa. Il problema però sta nel come si affronta certi temi e nella proposta musicale: il suo tentativo di recuperare una certa tradizione italiana può anche essere apprezzabile, l'atmosfera da periferia milanese può avere un suo fascino. Il problema secondo me sta un pò nella pretenziosità di certi testi, non sorretta tuttavia da originalità e forza comunicativa autentiche, e nella proposta musicale davvero piatta.

Il paragone con Gaetano secondo me ci sta, ma Rino era di un'altra categoria su entrambi i fronti. Nun te reggae più farà ridere e sarà datata ma rimane un gran pezzo. Canzoni come "Mio fratello è figlio unico", "Ma il cielo è sempre più blu" sono interessanti anche dal punto di vista musicale: Rino sapeva scolpire melodie sicuramente semplici ma con quel quid comunicativo ed espressivo in più. Qui secondo me è proprio questo a mancare.
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#62 White Duke

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Inviato 24 maggio 2008 - 11:54

Francesco Guccini è il male tradotto in musica. Quanto di più lontano dalla mia concezione di musicista e di paroliere. Una barba pazzesca, in ogni senso. Rino Gaetano ha contribuito a cambiare il modo di scrivere canzoni in Italia, un cantautore moderno, avanti di parecchio rispetto a molti altri di quel periodo, per quanto non esente anche lui da colpi bassi (intesi come attentati alle nostre povere gonadi), dovuti forse a retaggi di un'epoca oggettivamente pesante. Entrambi, lo si voglia o meno, hanno fatto scuola (il primo disgraziatamete, ahimé) e il signor Le Luci Della Centrale Elettrica dovrà rigraziare mille volte Blow Up perchè a qualcuno possa essere venuto in mente di accostarlo a certi nomi, anche solo per discuterne.
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#63 signora di una certa età

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Inviato 24 maggio 2008 - 12:06

Francesco Guccini è il male tradotto in musica. 


"...tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teoreta,
un Bertoncelli o un prete
a sparare cazzate."

asd

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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#64 White Duke

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Inviato 24 maggio 2008 - 12:17


Francesco Guccini è il male tradotto in musica. 


"...tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teoreta,
un Bertoncelli o un prete
a sparare cazzate."

asd


Se lo dice lui, mi fido. asd
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#65 bosforo

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Inviato 24 maggio 2008 - 12:18

Francesco Guccini è il male tradotto in musica. Quanto di più lontano dalla mia concezione di musicista e di paroliere. Una barba pazzesca, in ogni senso. Rino Gaetano ha contribuito a cambiare il modo di scrivere canzoni in Italia, un cantautore moderno, avanti di parecchio rispetto a molti altri di quel periodo, per quanto non esente anche lui da colpi bassi (intesi come attentati alle nostre povere gonadi), dovuti forse a retaggi di un'epoca oggettivamente pesante. Entrambi, lo si voglia o meno, hanno fatto scuola (il primo disgraziatamete, ahimé) e il signor Le Luci Della Centrale Elettrica dovrà rigraziare mille volte Blow Up perchè a qualcuno possa essere venuto in mente di accostarlo a certi nomi, anche solo per discuterne.


ancora una volta mi trovo d'accordo con te in tutto, specie su Guccini!
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#66 signora di una certa età

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Inviato 24 maggio 2008 - 12:25



Francesco Guccini è il male tradotto in musica. 


"...tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teoreta,
un Bertoncelli o un prete
a sparare cazzate."

asd


Se lo dice lui, mi fido. asd


lui, lui...io non mi permetterei mai!  O_O
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#67 frankie teardrop

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Inviato 24 maggio 2008 - 13:07


Che c'entra: quante band di oggi, pur vivendo in un contesto socio-politico completamente diverso da quello degli anni '60, vengono paragonate ai Velvet Underground o ai Pink Floyd?

non è proprio la stessa cosa. proprio le due che tu citi mi sembrano le meno ancorate agli anni dei loro esordi. heroin o astronomy domine, per prenderne due a caso, riascoltate oggi sono attualissime e assolute. ascoltare invece oggi nuntereggae più fa sorridere ma non permette di identificarsi, a meno di non essere grandi sostenitori e nostalgici delle feste dell'unità.
e poi, al di là di questo discorso opinabile, stilisticamente siamo su due pianeti diversi.


Si, ma io continuo a sentire Rino Gaetano, in quel disco. Ovvio: è cambiata l'atmosfera, è rimasticato, rivomitato... ma c'è.
Non concordo sul discorso di Nuntereggae più: canzone sempre attuale, proprio perché Rino parlava del suo tempo... che è un tempo fuori dal tempo. Insomma: i riferimenti "umani" sono statici, ma quel "modus operandi" è applicabile sempre.
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#68 dick laurent

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Inviato 24 maggio 2008 - 14:43

Il paragone con Gaetano secondo me ci sta, ma Rino era di un'altra categoria su entrambi i fronti.


se uno dei due fronti è quello musicale, musicalmente Gaetano fa cagare ben più di Guccini eh, diciamolo una volta per tutte.
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#69 Guest_Julian_*

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Inviato 24 maggio 2008 - 14:52

Francesco Guccini è il male tradotto in musica. Quanto di più lontano dalla mia concezione di musicista e di paroliere. Una barba pazzesca, in ogni senso. Rino Gaetano ha contribuito a cambiare il modo di scrivere canzoni in Italia, un cantautore moderno, avanti di parecchio rispetto a molti altri di quel periodo, per quanto non esente anche lui da colpi bassi (intesi come attentati alle nostre povere gonadi), dovuti forse a retaggi di un'epoca oggettivamente pesante. Entrambi, lo si voglia o meno, hanno fatto scuola (il primo disgraziatamete, ahimé) e il signor Le Luci Della Centrale Elettrica dovrà rigraziare mille volte Blow Up perchè a qualcuno possa essere venuto in mente di accostarlo a certi nomi, anche solo per discuterne.


A me sembra la solita posizione pregidiziosa molto ideologica: Guccini cerca di dire qualcosa e per questo automaticamente è pesante, mentre per qualche oscura ragione altre cose non stufano mai, e se non lo ammetti sei un anarco-insurrezionalista terrorista.  ;D

Dai eh...va bene tutto, a voi non piacerà, ma definirlo il male in musica mi sembra semplicemente figlio di pura e semplice antipatia politica ed ideologica.

Poi l'epoca sarà stata pure pesante, io non c'ero e non posso saperlo, ma siamo sicuri che il resto (comprendo l'oggi) sia così migliore, leggero, facile?
Puntare ossessivamente su certi temi poteva essere pesante, non lo metto in dubbio, ma fingere che non esistano è tanto meglio? 

Fra l'altro, mi trovo spesso a fare questo discorso (ma rovesciato) con molti amanti di Guccini et similia: per loro sembra che la musica sia finita in una certa epoca, che tutto ciò che proviene da un certo periodo sia il male, che se non ti dedichi a certi temi sei sbagliato a prescindere.

In entrambi i casi mi sento di non condividere assolutamente: considero entrambe le posizione pregiduziose e poco fondate, se non su pure e semplici simpatie/antipatie personali, politiche e quant'altro.

Comunque sono paurosamente OT. Ah, Rino Gaetano è meglio del Guccio, su questo sono d'accordissimo.  ;D
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#70 Guest_Julian_*

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Inviato 24 maggio 2008 - 14:57


Il paragone con Gaetano secondo me ci sta, ma Rino era di un'altra categoria su entrambi i fronti.


se uno dei due fronti è quello musicale, musicalmente Gaetano fa cagare ben più di Guccini eh, diciamolo una volta per tutte.


Per me il limite di Guccini è il suo assoluto conservatorismo.
Sarà pure di sinistra, ma musicalmente è sempre stato molto conservatore (in certi casi anche nelle liriche: la sua casa, il suo paese, le sue campagne, i suoi racconti, la sua gioventù). Checchè se ne dica, in quello fu tradizionalista sino al midollo.

Ciò non toglie che, pur non variando mai molto gli stilemi di riferimento, abbia spesso scritto canzoni belle se non bellissime che vivono sull'interazione testo musica. Penso alla "Canzone della bambina portoghese": bellissimo il testo, e pure la melodia e l'arrangiamento fanno la loro parte. Lo stesso vale per tanti altri pezzi.

Gaetano per me musicalmente fu tutto fuorchè mediocre: certamente non parliamo di Brian Eno o Frank Zappa, ma comunque di un cantautore che ha guardato a diversi mondi musicali, e che ha concepito, scritto ed inciso melodie di grande efficacia espressiva. Oltre che testi spesso importanti.
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#71 Moreno Saporito

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Inviato 24 maggio 2008 - 14:59



"...tanto ci sarà sempre, lo sapete,
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un Bertoncelli o un prete
a sparare cazzate."



bellissimo questo testo
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#72 dick laurent

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Inviato 24 maggio 2008 - 15:13



Il paragone con Gaetano secondo me ci sta, ma Rino era di un'altra categoria su entrambi i fronti.


se uno dei due fronti è quello musicale, musicalmente Gaetano fa cagare ben più di Guccini eh, diciamolo una volta per tutte.


Per me il limite di Guccini è il suo assoluto conservatorismo.
Sarà pure di sinistra, ma musicalmente è sempre stato molto conservatore (in certi casi anche nelle liriche: la sua casa, il suo paese, le sue campagne, i suoi racconti, la sua gioventù). Checchè se ne dica, in quello fu tradizionalista sino al midollo.

Ciò non toglie che, pur non variando mai molto gli stilemi di riferimento, abbia spesso scritto canzoni belle se non bellissime che vivono sull'interazione testo musica. Penso alla "Canzone della bambina portoghese": bellissimo il testo, e pure la melodia e l'arrangiamento fanno la loro parte. Lo stesso vale per tanti altri pezzi.

Gaetano per me musicalmente fu tutto fuorchè mediocre: certamente non parliamo di Brian Eno o Frank Zappa, ma comunque di un cantautore che ha guardato a diversi mondi musicali, e che ha concepito, scritto ed inciso melodie di grande efficacia espressiva. Oltre che testi spesso importanti.


ma tipo? Perchè io non conosco tutto-tutto, ma mentre per Guccini trovo cose che musicalmente sono anche decenti o wanna be-raffinate (soprattutto negli anni 80), per Gaetano tutto quello che ho sentito è una rozzata spaventosa, due accordi e pedalare.
Poi al di là dell'esistenzialismo di Guccini (le sue tematiche sono le stesse di De Andrè, che però è morto quindi è entrato nel mito e quindi ormai intoccabile) che per qualcuno può risultare pesante, per me non c'è paragone, Gaetano è un minore che ha avuto più fortuna di Franco Fanigliulo (con tutto che ha fatto pezzi geniali come Mio fratello è figlio unico), Guccini è con De Andrè e De Gregori un punto fermo.
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#73 bosforo

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Inviato 24 maggio 2008 - 16:08

no io di motivi ideologici contro Guccini non ne ho, per il semplice fatto che la commistiono musica/politica non mi interessa, sono due campi a cui mi approccio separatamente (decisamente più volentieri al primo dei due, tra l'altro). il fatto è che trovo che non sappia scrivere canzoni, arrangi in modo pesante e sbrodolato e sia assai retrogrado (come dici tu, Julian), tutto qui.
è il suo modo di scrivere i pezzi che non tollero (vale anche per De André, che però gli preferisco un po')
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#74 Moreno Saporito

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Inviato 24 maggio 2008 - 16:13

no io di motivi ideologici contro Guccini non ne ho, per il semplice fatto che la commistiono musica/politica non mi interessa, sono due campi a cui mi approccio separatamente (decisamente più volentieri al primo dei due, tra l'altro). il fatto è che trovo che non sappia scrivere canzoni, arrangi in modo pesante e sbrodolato e sia assai retrogrado (come dici tu, Julian), tutto qui.
è il suo modo di scrivere i pezzi che non tollero (vale anche per De André, che però gli preferisco un po')


ultimamente è proprio patetico:


io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,
riflettori e paillettes delle televisioni,
alle urla scomposte di politicanti professionisti,
a quelle vostre glorie vuote da coglioni...
...
Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito,
a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia
o sceglie a caso per i tiramenti del momento
curando però sempre di riempirsi la pancia
e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati,
ai ceroni ed ai parrucchini per signore,
alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati,
al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore,
a chi si dichiara di sinistra e democratico
però è amico di tutti perché non si sa mai,
e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico
ed è anche fondamentalista per evitare guai
a questo orizzonte di affaristi e d'imbroglioni
fatto di nebbia, pieno di sembrare,
ricolmo di nani, ballerine e canzoni,
di lotterie, l'unica fede il cui sperare...


luoghi comuni su luoghi comuni

comunque L'avvelenata mi piace ancora (il testo eh)
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#75 dick laurent

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Inviato 24 maggio 2008 - 16:15

no io di motivi ideologici contro Guccini non ne ho, per il semplice fatto che la commistiono musica/politica non mi interessa


si ma la commistione musica/politica è una delle più grandi leggende su Guccini che di solito tira fuori chi Guccini non lo conosce, basata su un pugno di canzoni che per giunta parlano d'altro: politici potevano essere gli area...
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Inviato 24 maggio 2008 - 16:22


no io di motivi ideologici contro Guccini non ne ho, per il semplice fatto che la commistiono musica/politica non mi interessa


si ma la commistione musica/politica è una delle più grandi leggende su Guccini che di solito tira fuori chi Guccini non lo conosce, basata su un pugno di canzoni che per giunta parlano d'altro: politici potevano essere gli area...


ma non volevo assolutamente dire questo! era per rispondere a...

Dai eh...va bene tutto, a voi non piacerà, ma definirlo il male in musica mi sembra semplicemente figlio di pura e semplice antipatia politica ed ideologica.


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#77 dick laurent

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Inviato 24 maggio 2008 - 16:37



no io di motivi ideologici contro Guccini non ne ho, per il semplice fatto che la commistiono musica/politica non mi interessa


si ma la commistione musica/politica è una delle più grandi leggende su Guccini che di solito tira fuori chi Guccini non lo conosce, basata su un pugno di canzoni che per giunta parlano d'altro: politici potevano essere gli area...


ma non volevo assolutamente dire questo! era per rispondere a...

Dai eh...va bene tutto, a voi non piacerà, ma definirlo il male in musica mi sembra semplicemente figlio di pura e semplice antipatia politica ed ideologica.


forse ho capito male, mi era sembrato che dicessi che Guccini faceva musica politica. che poi come espressione "musica politica" non vuol dire un cacchio, ma vabbè
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#78 White Duke

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Inviato 25 maggio 2008 - 14:53


Francesco Guccini è il male tradotto in musica. Quanto di più lontano dalla mia concezione di musicista e di paroliere. Una barba pazzesca, in ogni senso. Rino Gaetano ha contribuito a cambiare il modo di scrivere canzoni in Italia, un cantautore moderno, avanti di parecchio rispetto a molti altri di quel periodo, per quanto non esente anche lui da colpi bassi (intesi come attentati alle nostre povere gonadi), dovuti forse a retaggi di un'epoca oggettivamente pesante. Entrambi, lo si voglia o meno, hanno fatto scuola (il primo disgraziatamete, ahimé) e il signor Le Luci Della Centrale Elettrica dovrà rigraziare mille volte Blow Up perchè a qualcuno possa essere venuto in mente di accostarlo a certi nomi, anche solo per discuterne.


A me sembra la solita posizione pregidiziosa molto ideologica: Guccini cerca di dire qualcosa e per questo automaticamente è pesante, mentre per qualche oscura ragione altre cose non stufano mai, e se non lo ammetti sei un anarco-insurrezionalista terrorista.  ;D

Dai eh...va bene tutto, a voi non piacerà, ma definirlo il male in musica mi sembra semplicemente figlio di pura e semplice antipatia politica ed ideologica.

Poi l'epoca sarà stata pure pesante, io non c'ero e non posso saperlo, ma siamo sicuri che il resto (comprendo l'oggi) sia così migliore, leggero, facile?
Puntare ossessivamente su certi temi poteva essere pesante, non lo metto in dubbio, ma fingere che non esistano è tanto meglio? 

Fra l'altro, mi trovo spesso a fare questo discorso (ma rovesciato) con molti amanti di Guccini et similia: per loro sembra che la musica sia finita in una certa epoca, che tutto ciò che proviene da un certo periodo sia il male, che se non ti dedichi a certi temi sei sbagliato a prescindere.

In entrambi i casi mi sento di non condividere assolutamente: considero entrambe le posizione pregiduziose e poco fondate, se non su pure e semplici simpatie/antipatie personali, politiche e quant'altro.

Comunque sono paurosamente OT. Ah, Rino Gaetano è meglio del Guccio, su questo sono d'accordissimo.  ;D


No no, definirlo il male significa non sopportare quell'approccio alla materia, sia nei testi che, soprattutto, nella musica. Di un moncorde davvero imbarazzante. Se mi fai degli esempi, ti spiego perchè, di volta in volta, un musicista mi scassa i maroni oppure no. Tirando le somme, scopriresti che non ne faccio assolutamente una questione ideologica. Tanto che anche io sono d'accordo con Lassigue: L'Avvelenata è un signor testo, che a suo modo coglie nel segno. Il problema semmai è inverso, e l'ho provato direttamente ai tempi e sulla mia pelle: se non amavi Guccini eri fascio, nella migliore delle ipotesi, se contemporanemante amavi Lou Reed e i suoi ray ban a specchio, il nazista era assicurato. ;D :P
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"No matter how high are one's estimates of human stupidity, one is repeatedly and recurrently startled by the fact that: a) people whom one had once judged rational and intelligent turn out to be unashamedly stupid b) day after day, with unceasing monotony, one is harassed in one's activities by stupid individuals who appear suddenly and unespectedly in the most inconvenient places and at the most improbable moments" (Carlo M. Cipolla)

#79 Moreno Saporito

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Inviato 25 maggio 2008 - 14:59



No no, definirlo il male significa non sopportare quell'approccio alla materia, sia nei testi che, soprattutto, nella musica. Di un moncorde davvero imbarazzante. Se mi fai degli esempi, ti spiego perchè, di volta in volta, un musicista mi scassa i maroni oppure no. Tirando le somme, scopriresti che non ne faccio assolutamente una questione ideologica. Tanto che anche io sono d'accordo con Lassigue: L'Avvelenata è un signor testo, che a suo modo coglie nel segno. Il problema semmai è inverso, e l'ho provato direttamente ai tempi e sulla mia pelle: se non amavi Guccini eri fascio, nella migliore delle ipotesi, se contemporanemante amavi Lou Reed e i suoi ray ban a specchio, il nazista era assicurato. ;D :P


speravo fossi anche tu paninaro

anzi, almeno tu
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#80 slothrop

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Inviato 25 maggio 2008 - 22:10

siamo di fronte a un disco che ha spaccato in due la critica, elogi netti su carta (in maggioranza) e strali in rete.


Ho una teoria, partorita dopo averne parlato con gli X Mary. Una teoria che però non condivido perchè troppo complottista, ma posso comunque buttarla lì anche per evadere dalle pastoie di guccinismo e anti-guccinismo.

Allota, l'eventuiale successo di Le Luci (qualcosa che vada un pò oltre la critica) fisserebbe un nuovo standard critico rischiando di imporre una nuova tendenza nella musica indie italiana (vabbè che oggi come oggi le tendenze sono sempre molteplici e tentacolari ma facciamo finta di no). Una tendenza che in termini strettamente musicali sarebbe un passo indietro.
Infatti il cantautorato impegnato in Italia è qualcosa che ha avuto il suo apice negli anni '70, già i CCCP ne furono un netto superamento.
Poi una certa connotazione politica o tutt'al più fortemente nichilista ci sono sempre state nel rock underground italiano "che contava" negli anni '80 e '90, anche se le forme musicali evolvevano parecchio (specie su modelli post punk americani ma con anche espressioni peculiari).

Negli anni zero del trionfo del disimpegno indie molti eroi "impegnati" dei '90 (con gli X Mary abbiamo parlato anche di Fabio Magistrali) sono stati più o meno messi in ombra (in realtà lavorano ancora ma magari come produttori, o con nuovi progetti, etc...) e in generale la tendenza è quella del disimpegno.
In contemporanea sotto il profilo strettamente musicale prosegue una linea di innovazione, anche qui spesso modellata su modelli stranieri e a volte no (vedi proprio gli X Mary, che sono naivetee mainstream nello spirito e ipereclettici e scatenati nella forma).

Ora, se ammettiamo il complottismo (al quale però io non credo) possiamo dire che il successo di Le Luci possa essere stato veicolato ad arte dai grandi vecchi della critica italiana stufi delle nuove tendenze indie e pronti a tornare al passato (se non altro all'impegno contro la frivolezza, nel caso di Le Luci anche musicalmente si torna a modelli vecchi, per quanto a mio parere ancora molto efficaci).
La critica web è in gran parte composta da gente venuta su insieme ai nuovi nomi caldi dell'indie italico (è ovvio che non è vero per tutti, vedi il Duca che è al di sopra di ogni sospette e francamente questo disco non poteva proprio piacergli), e forse come i "cugini" musicisti non vedono di buon occhio l'arrivo di una nuova tendenza, peraltro con qualche germe reazionario, a soppiantare quella di questi anni che ancora non è davvero esplosa.

Spero ci sia qualcosa di comprensibile.
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#81 Claudio

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Inviato 25 maggio 2008 - 22:23

E' molto interessante, sloth, però ti chiedo: secondo te davvero si può parlare di "cantautorato impegnato" a proposito di Le Luci? Da amante del cantautorato italiano "impegnato", quello storico dei vari Lolli, De Gregori, De André, primo Gaetano etc., fatico a trovare qualcosa di affine in Le Luci. Semmai, vi rinvengo qualcosa di quella filosofia molto indie-lo-fi, ruvida e schizoide dei primi Cccp, dei Massimo Volume, o perfino degli Offlaga Disco Pax, qualcosa che però appartiene forse al Dna di una generazione già più "recente" rispetto ai dinosauri della critica cartacea... o no?
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#82 Notker

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Inviato 26 maggio 2008 - 06:17

la voce ricorda Gaetano in modo a volte impressionante.
i testi pescano nel linguaggio contemporaneo ma senza poi catalizzare gli elementi salienti del meta-liguaggio; alla fine, pur nella loro "brillantezza", risultano incoerenti e troppo spesso svuotati di significato.
anche musicalmente, i modelli di riferimento sono più palesi degli impulsi propulsivi, snaturando un'operazione che è dichiaratamente progressista.
insomma, elementi su cui costruire un futuro artistico ve ne sono eccome ma oggi ascoltiamo solo una debole accozzaglia di linguaggi da luogo comune accompagnata da una musica che è luogo comune per definizione.
il disco è comunque interessante e questo, di per sè, è già un risultato notevole, per me.
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#83 slothrop

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Inviato 26 maggio 2008 - 08:25

E' molto interessante, sloth, però ti chiedo: secondo te davvero si può parlare di "cantautorato impegnato" a proposito di Le Luci? Da amante del cantautorato italiano "impegnato", quello storico dei vari Lolli, De Gregori, De André, primo Gaetano etc., fatico a trovare qualcosa di affine in Le Luci. Semmai, vi rinvengo qualcosa di quella filosofia molto indie-lo-fi, ruvida e schizoide dei primi Cccp, dei Massimo Volume, o perfino degli Offlaga Disco Pax, qualcosa che però appartiene forse al Dna di una generazione già più "recente" rispetto ai dinosauri della critica cartacea... o no?


Si, si, io ho parlato di "impegno" in senso molto generale, credo anch'io che lo stile sia più quello degli "zii", diciamo, più che dei padri o dei nonni (l'accostamento a Guccini secondo me ci sta più che altro per la torrenzialità, men che meno ci sento un Pino Masi, per dire). Insomma c'è un "iompegno" che difficilmente si ravvisa nella tendenza indie di oggi, ma non è esplicito come negli anni '70, tradisce invece quella rabbia un pò più ermetica dei decenni seguenti.

PS: non a caso gli Offlaga secondo me rappresentano un caso davvero molto peculiare della scena italo-indie attuale. Tra l'altro troppo personali e in punta di penna per fare davvero scuola (quasi impossibile seguirli senza imitarli spudoratamente), mentre Le Luci potrebbe fare da testa di ponte.
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#84 slothrop

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Inviato 26 maggio 2008 - 08:58

Preciso una cosa: la mia teoria è un pò campata in aria nel tentativo di spiegare tendenze generali della critica (è ovvio che ogni giudizio sarà certamente fondato sulla sensibilità personale) e si presta a una valanga di eccezioni. Prima fra tutte proprio quella di Enrico Veronese su Blow Up che ha incensato il disco delle Luci pur essendo tutt'altro che uno a cui interessa veder offuscare la scena italo-indie attuale, con la quale Veronese lavora da anni. Mi pare al di sopra di ogni sospetto, in effetti dovendo accreditare più o meno solo qualche parte della mia teoria sarei per dare eventualmente maggior peso a quella che riguarda la critica web.


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#85 clapat71

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Inviato 26 maggio 2008 - 10:56

Sentiti solo i brani su Myspace. Non li trovo così monocordi come dite... Forse però sono anche il meglio e tutto l'album intero non si regge...
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#86 ElSphincteroGrande

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Inviato 26 maggio 2008 - 11:58

spendete troppe parole , è evidente

il disco è una rottura di coglioni imbarazzante , se lo si considera dal punto di vista esclusivamente "musicale"

i testi possono essere interessanti/divertenti , al limite ... ma possono colpire in modo decisivo solo se si ha tra i 15 e i 17 anni

dal vivo fa schifo al cazzo (e Canali è la rappresentazione della Morte ... forse è addirittura morto e lui non lo sa)

questo non significa che si possa intravedere qualcosa di buono da sviluppare in futuro (ma , per dire , l'articolone celebrativo su Blow Up è roba da far venir voglia di buttare il giornale)
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#87 Panfilo Maria Lippi

    Classic Rocker

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Inviato 26 maggio 2008 - 12:29

Canali è la rappresentazione della Morte ... forse è addirittura morto e lui non lo sa


Pupazza miseria, no, eh! Canali sarà anche brutto, ma su questo disco piuttosto mediocre fa dei lavorazzi di chitarra da spellarsi la mani a furia di applausi, cazzo! Dovrebbe fare più spesso il chitarristaebbasta.
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#88 ElSphincteroGrande

    pivello

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Inviato 26 maggio 2008 - 12:39

mica ho detto che Canali suona male o è un pessimo arrangiatore

ho detto che è la rappresentazione fisica della Morte (e non salva il live dall'essere un'esperienza vicina alla suddetta)
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#89 Panfilo Maria Lippi

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Inviato 26 maggio 2008 - 12:43

mica ho detto che Canali suona male o è un pessimo arrangiatore

ho detto che è la rappresentazione fisica della Morte (e non salva il live dall'essere un'esperienza vicina alla suddetta)


Ah, questo non stento a crederlo asd
Volevo sottolineare la grandiosità di quest'uomo, a ogni modo :-*
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#90 Moreno Saporito

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Inviato 26 maggio 2008 - 12:45

jova sei un complottista, l'ho capito dall'avatar
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#91 Wow

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Inviato 26 maggio 2008 - 12:53

rompo il mio silenzio per parlare un secondo di questo caso chiamato Le Luci Della Centrale Elettrica.

da un momento all'altro succede che in molt(issim)i gridino al miracolo.
poi arriva la copertina del giornale di musica più influente in Italia.
una recensione che sbrodola, che dice disco italiano dell'anno ma è poco, non solo, bla bla bla. (ovviamente non voglio pronunciarmi sugli intenti e sulla bontà della recensione, citavo semplicemente).

ascolto il disco.
leggo del disco.
lo riascolto.

mi viene fuori una riflessione.
anzi, più d'una.
vado disordinatamente:

- Giorgio Canali riesce a far suonare datato qualsiasi disco su cui mette le mani. quelle chitarre...maperdiooooooooo...sempre le stesse cazzo di chitarre di Linea Gotica dei C.S.I.
Mettile poi sulle canzone di un tipo che dai CSI prende moltissimo, ed è fatta.
Da solo non ha mai fatto un disco anche solo vicino alla sufficienza. Roba da gente con la malinconia del CPI (un po' fuori luogo, visto che certe cose finiscono e va bene così, e ve lo dice uno che ko de mondo, linea gotica, il vile e catartica se li è pure ascoltati un bel po' al tempo che fu eh...)
Siamo nel 2008.
In più, perchè stiamo parlando di Canali come di un buon produttore?
Non capisco.
De gustibus, ma ci sono anche cose abbastanza oggettive nel giudicare il lavoro di produzione di una persona.
Il mio giudizio è negativissimo.
Perchè le scelte fatte da Canali sul disco delle Luci Della Centrale Elettrica sono le più scontate possibili, sono quelle che fanno suonare questo disco il più datato possibile.
Esce nel 2008 ma poteva uscire nel 1996 con sti suoni.

-Vasco Brondi scrive belle cose, le canta con una metrica quasi insopportabile talvolta e le musica in maniera niente affatto originale.
Mi verrebbe da dire che forse era meglio scrivere dei libri. Lo farà probabilmente.
Però ecco ha del talento. Molto acerbo ma ce l'ha, è fuor di dubbio.
Lasciasse da parte qualche caduta di stile pseudo adolescenziale...sarebbe meglio.

-in Italia non abbiamo mezze misure. Mai.
O esaltiamo senza senso un progetto o lo bocciamo senza quasi prestargli un ascolto privo di pregiudizi. Sarebbe quasi ora di affrancarsi da questo modo di fare del cazzo. Cose buone in Italia ce ne sono tante. Cose non buone pure.
Ma ogni volta che esce un disco italiano sembra che parta già svantaggiato rispetto a cose che vengono da fuori.
è un discorso vecchio vecchio vecchio, ma è ancora tristemente attuale.
Le webzine inglesi non hanno la sezione "Uk".
Noi abbiamo la sezione "Italia".
Quasi non fosse la stessa "musica".
Sì, discorso vecchio, ma noi italiani siamo veramente professionisti di contraddizioni.

-per chiudere: darei al disco di Vasco Brondi un 6.5
un applauso per aver affrontato certi discorsi e certi temi che non vanno dimenticati.
una tirata d'orecchie per la scelta del produttore.


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#92 Moreno Saporito

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:00


Le webzine inglesi non hanno la sezione "Uk".
Noi abbiamo la sezione "Italia".
Quasi non fosse la stessa "musica".


ecco, più che fare la sezione "Italia" (ridicola) io sarei molto più severo con i cani
  • 0

 


#93 Claudio

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:08

poi arriva la copertina del giornale di musica più influente in Italia.


Oddio, ne sei sicuro? Più influente, forse, per una parte della nicchia indie, ma non mi spingerei molto più in là.

Quanto alla sezione "Italia", nacque all'inizio per separare in qualche modo Carmen Consoli da Patti Smith, i Bluvertigo dai Velvet Underground. Poi ci fu chi fece crociate per separare anche le pietre miliari italiane dalle altre, e così alla fine nacque anche quella sezione dedicata ai classici italiani.

Non credo siano cose negative in sé: la musica italiana non è leader nel mercato pop-rock internazionale, coltivarsela in questo modo significa semplicemente voler approfondire una piccola realtà locale che, per ovvie ragioni, ci sta più a cuore di altre.
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#94 Guest_M00N_*

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:10

...
-per chiudere: darei al disco di Vasco Brondi un 6.5
un applauso per aver affrontato certi discorsi e certi temi che non vanno dimenticati.
una tirata d'orecchie per la scelta del produttore.


WOW, dalle considerazioni precedenti pensavo 4,5
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#95 Francis

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:12

Ascoltato, non è brutto ma:
testi interessanti ma troppo settantasettini, anacronistico in un modo secondo me poco divertente, concettualmente e musicalmente pesante, sfiora la retorica da centrosociale, ancorato a tematiche vecchie di 30 anni.

E poi mi fa ridere che la gente che lo acclama è in diversi casi la stessa che disprezza un Pete Doherty, insomma mi sembra cantautorato di protesta per posers.
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#96 InTheBasement

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:17

E poi mi fa ridere che la gente che lo acclama è in diversi casi la stessa che disprezza un Pete Doherty, insomma mi sembra cantautorato di protesta per posers.


Bellissima la definizione, dico davvero. Mi sfugge pero' il nesso con Doherty.
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#97 Wow

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:17


poi arriva la copertina del giornale di musica più influente in Italia.


Oddio, ne sei sicuro? Più influente, forse, per una parte della nicchia indie, ma non mi spingerei molto più in là.

Quanto alla sezione "Italia", nacque all'inizio per separare in qualche modo Carmen Consoli da Patti Smith, i Bluvertigo dai Velvet Underground. Poi ci fu anche chi fece crociate per separare anche le pietre miliari italiane dalle altre, e così alla fine nacque anche quella sezione dedicata ai classici italiani.

Non credo siano cose negative in sé: la musica italiana non è leader nel mercato pop-rock internazionale, coltivarsela in questo modo significa semplicemente voler approfondire una piccola realtà locale che, per ovvie ragioni, ci sta più a cuore di altre.


più influente nel senso che è rimasto l'unico giornale in italia che riesce a far vendere qualche copia in più di un disco.
una volta se avevi un'intervista su rumore, per dire, vendevi 2000 copie in più.
Ora non è più così.
la massa i dischi non li compra.
la nicchia ne compra qualche copia in più.
ma è un altro discorso.
comunque a parte rumore e blowup...il niente...
vogliamo parlare di mucchio?
Rockerilla?
dai...

comunque,
non puoi negare che separare le cose italiane da quelle non italiane...sia una pratica tipicamente italiana e secondo me con poco senso, in fin dei conti.

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#98 Wow

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:19


...
-per chiudere: darei al disco di Vasco Brondi un 6.5
un applauso per aver affrontato certi discorsi e certi temi che non vanno dimenticati.
una tirata d'orecchie per la scelta del produttore.


WOW, dalle considerazioni precedenti pensavo 4,5


eheheheh...
probabile che l'acredine nei confronti di Canali abbia fatto intender ciò.

6.5 la accendiamo.


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#99 ElSphincteroGrande

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:24

scrivere dei libri. Lo farà probabilmente.




e questo non può far altro che inquietarmi

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#100 Moreno Saporito

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Inviato 26 maggio 2008 - 13:25



Quanto alla sezione "Italia", nacque all'inizio per separare in qualche modo Carmen Consoli da Patti Smith, i Bluvertigo dai Velvet Underground. Poi ci fu chi fece crociate per separare anche le pietre miliari italiane dalle altre, e così alla fine nacque anche quella sezione dedicata ai classici italiani.



ma perchè i Bluvertigo dovrebbero reggere il confronto con i Velvet Underground?
i Bluvertigo secondo me valgono meno di tutta quella merda di revival inglese di Franz F. (tra i migliori eh) e co., perchè mai bisognerebbe difenderli e aiutarli?
i francesi tutelano i propri artisti ma stiamo parlando dei Daft Punk e degli Air (e lo dice uno che certo non stravede per loro)
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