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[Monografia] Brian De Palma


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72 replies to this topic

Sondaggio: Elezione del suo più bel film

Voto I visitatori non possono votare

#51 William Wilson

    Doppelgänger

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Inviato 24 febbraio 2015 - 18:58

Carrie: un film talmente brutto da risultare irritante. Non gli dedicherei nemmeno mezza riga se non fosse che lo vedo sopravvalutato in ogni dove. Non bastano alcune buone trovate registiche per salvare una storia insignificante, che non sta in piedi un solo secondo, con personaggi uno costruito peggio dell'altro. Dovrebbe essere al contrario imbarazzante, tanto per De Palma quanto per King, avere nel proprio curricolo qualcosa di così idiota, ma così non è, e Carrie continua a essere un film di culto per coloro i quali si lasciano accecare da una fotografia qua e là ben costruita e la divisione dello schermo della scena della carneficina.


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#52 Tom

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Inviato 24 febbraio 2015 - 19:36

Tempo fa ho visto "Get to Know Your Rabbit" ed è molto meno peggio di quel che in genere si dice, direi persino carino.
Escludendo gli inizi pop, De Palma non è un regista da commedia, non possiede la trasparenza e il tocco necessari per il genere, ma le sue commedie hanno sempre un che di vagamente spiacevole e acre che le rende interessanti. Comunque colgono sempre bene le atmosfere e i costumi delle epoche in cui sono stati girati, il che per una commedia è già qualcosa.
Persino "Cadaveri e compari" (comunque uno dei suoi peggiori film - anche perché è in costume), nel suo essere un film totalmente sbagliato riesce ad essere almeno una bizzarria.


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#53 William Wilson

    Doppelgänger

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Inviato 24 febbraio 2015 - 19:51

Ah, e non ho detto quello che forse più conta riguardo a Carrie.

I dialoghi sono da subumani, da autentici cerebrolesi. Non conosco il romanzo di King, ma un buon sceneggiatore avrebbe potuto riparare all'imbecillità che forse era già nel libro (ma non è per niente detto).

E' un film che, spacciato come horror, non farebbe paura nemmeno a quegli adolescenti per i quali sembra essere stato dilettantescamente confezionato; che dico, nemmeno a una ragazzina fresca fresca di primo ciclo.

Però una cosa buona De Palma, con questo film, l'ha fatta: ha dato più celebrità a Stephen King e ha permesso, credo, che anni dopo un genio senza confronti come Kubrick si interessasse all'ultimo romanzo di uno scrittore di best sellers.


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#54 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 24 febbraio 2015 - 22:02

Carrie: un film talmente brutto da risultare irritante. Non gli dedicherei nemmeno mezza riga

 
e infatti gli hai dedicato ben due post asd

dai fattene una ragione: non li meriti de palma e king. che ci puoi fare? limite tuo


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#55 Melquíades

    aspirante indie

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Inviato 10 novembre 2015 - 18:16

Il prossimo film di De Palma sarà una produzione cinese, un thriller intitolato 'Lights Out' con protagonista una ragazza cieca.


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#56 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 13 novembre 2015 - 20:37

Il finale di The Fury è uno dei più grandi pezzi di cinema che mi sia mai capitato di vedere.

 

https://vimeo.com/65245751


  • 0

#57 Jahron

    Groupie

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Inviato 19 marzo 2019 - 21:41

https://www.ecodelci...domino-2018.htm

 

Domino. 20 giugno


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#58 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 19 maggio 2020 - 12:10

Sapevate che di Doppia personalità, forse il thriller più sperimentale e formalistico di De Palma, esiste una versione director’s cut con un montaggio completamente diverso da quello originale? Sapevatelo.
C’è una piccola storia dietro che merita di essere raccontata: inizialmente questa seconda versione era una fan-edit del regista olandese Peet Gelderblom, grande fan di De Palma, che trovò su internet la sceneggiatura originale del film e si divertì a rimontarlo seguendo le intenzioni originali del regista (De Palma cambiò il film in moviola all'ultimo momento per renderlo più fruibile al pubblico, peraltro senza riuscirci). De Palma vide questo nuovo montaggio su internet e ne fu talmente entusiasta da adottarlo come ufficiale e rilasciarlo come director's cut nell’uscita Blu-ray del film. In pratica una fan-edit che diventa la versione ufficiale di un film tanto da venire denominata director's cut.
Questo nuovo montaggio è molto più frammentato e non lineare e oltre a migliorare il film - una decostruzione molto teorica del thriller hitcockiano - tra l’altro rende ancora più scemo il titolo italiano, visto che di fatto spoilera quanto avviene a circa 2 terzi di film.


  • 3

#59 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 19 maggio 2020 - 12:21

Carlito's Way e The Untouchables sono due perle, soprattutto il primo lo trovo un bel po' meglio del tanto celebrato Scarface (giusto per rimanere in tema con la coppia De Palma-Pacino).


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#60 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 22 maggio 2020 - 22:15

Una cosa che ho sempre trovato efficace dello Scarface di De Palma (in attesa della terza versione diretta a quanto sembra da Guadagnino
Spoiler
) è la sua regia molto classica per gli standard depalmiani, in particolare non ricordo nessun piano sequenza memorabile, tipico marchio di fabbrica del regista, cosa che ho sempre considerato come una specie di dimostrazione di rispetto per l'originale di Hawks che si apre proprio con una sequenza di questo tipo, una delle più giustamente memorabili di tutta la storia del cinema.



Non male per un film di quasi novant'anni fa.
  • 0

#61 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 23 maggio 2020 - 06:14

Ma Scarface (1983) probabilmente non richiedeva una regia particolarmente raffinata/elaborata, gli appassionati di De Palma forse non riconoscerebbe neppure così tanto la sua mano.

 

Non so se è una dimostrazione di affetto verso Hawks (può essere) oppure proprio una scelta oculata in base al soggetto e alla storia scritte da Oliver Stone (ecco, sotto un certo punto di vista lo vedo più come un film suo).


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#62 Sandor

    Enciclopedista

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Inviato 24 maggio 2020 - 17:07

Ho visto Vestito per uccidere e la scena iniziale con il nudo in doccia di Angie Dickinson è bella forte e molto più erotica e spinta delle classiche docce delle commediacce italiane.
Angie andava sulla cinquantina ,non so se fu usata una controfigura in quella scena,era sempre notevole.
Anche Nancy Allen fa la sua bella figura.
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#63 woody

    Classic Rocker

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Inviato 25 maggio 2020 - 07:13

Ho visto Vestito per uccidere e la scena iniziale con il nudo in doccia di Angie Dickinson è bella forte e molto più erotica e spinta delle classiche docce delle commediacce italiane.
Angie andava sulla cinquantina ,non so se fu usata una controfigura in quella scena,era sempre notevole.
Anche Nancy Allen fa la sua bella figura.

Controfigura, me lo ricordo abbastanza palese, si vede cioè che il corpo sotto la doccia non è quello di una 50enne.
Bel film comunque


  • 0

#64 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 25 agosto 2020 - 20:39

Il Fantasma del Palcoscenico merita? Ho letto alcune recensioni su Letterboxd e sono costantemente sulla media del 4/5, ossia molto alte.

 

Premetto che non sono un grande amante dei musical, vale la pena recuperarlo? P.s: non so se lo avevo già scritto in precedenza, ma di De Palma apprezzo parecchio Carlito's Way e Blow Out.


  • 0

#65 Tom

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Inviato 25 agosto 2020 - 21:28

Cavolo, e' tra i suoi migliori. E pure io non amo i musical, ma le canzoni sono tutte contestualizzate nella trama.

Sempre di gran lunga preferito a Rocky Horror Picture Show come film manifesto dell'estetica glam.


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#66 Tom

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Inviato 05 novembre 2020 - 16:28

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Un recupero che volevo fare da secoli: vedere, rivedere e (nel caso) riconsiderare il De Palma "comedy", in genere bistrattato, o proprio non considerato, anche da molti fan, con le sue commedie viste sempre come dei bizzarri intermezzi tra i suoi soliti film a suspense. Invece, non solo sono film perfettamente contigui alle sue opere piu' famose, ma e' proprio nelle sue farse che le sue ossessioni sono piu' evidenti. E forse il problema e' proprio quello, a De Palma serve forse il filtro del genere perche' la sua misantropia e il suo disilluso cinismo non risultino sorvechianti su storia e personaggi. Non a caso la critica che si legge piu' spesso e' che le sue commedie non facciano ridere. Ed e' assolutamente vero, sono film che al massimo strappano qualche sorriso storto. Del resto la cosa mi pare assolutamente voluta, trattandosi sempre di opere intrise di black humor, piu' tese alla satira e alla caricatura sociale che non al buonumore dello spettatore.

 

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1968 Murder à la Mod

Il primo lungometraggio di De Palma (il semi-amatorale "Oggi sposi" girato all'inizio degli anni 60 verra' completato e uscira' solo dopo il successo di Greetings). Mi ha stupito parecchio rivederlo, perche' me lo ricordavo come un'allegra parodia stile Richard Lester dei thriller alla Psycho, ma alla fine e' anche un thriller serio, con tanto di dettagli macabri e morbosi. E un omicidio splatter costruito in maniera memorabile. Come fara' tante volte in seguito De Palma si prende gioco delle attese dello spettore rimescolando continuamente i toni, riempiendo il film di dettagli inconcludenti e risolvendo false piste in maniera strafottente. Per cogliere il tono del tutto basti pensare che uno dei personaggi e' una specie di sulfureo mix tra Jerry Lewis e Groucho Marx, che fa e dice cose assurde. Per me un film da riscoprire, avantissimo nei sui giochi temporali "tarantiniani" e coi suoi punti di vista che si alternano (e contraddicono) modello Rashmon. Impressiona notare come gia' contenesse TUTTE le ossessioni visive, narrative e umane di De Palma, tanto che lo si puo' vedere come il primo tassello di un coerente discorso portato avanti per tutta la carriera, esponente di un filone onirico concluso probabilmente con Femme Fatale. In un certo senso De Palma ha iniziato la sua carriera con una satira dei film che fara' in futuro. 

 

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1968 Greetings

Film dal budget raccattato che ebbe un imprevisto successo nell'underground di New York. Dieci anni dopo in Italia ci sarebbe stato un caso del tutto simile con Ecce Bombo, e in effetti questo di De Palma sembra il prototipo hippie e pop del film di Moretti, solo con molto piu' sesso, donne nude e cinismo. Una pellicola che riesce ad essere un tipicissimo film underground dell'epoca e allo stesso tempo la sua parodia, un manifesto degli ambienti hippie e allo stesso tempo una loro satira piuttosto corrosiva. I modelli sono chiaramente Godard e Antonioni (Blow Up e' piu' volte citato), ma alla serieta' dei maestri europei De Palma cotrappone un gusto per lo sberleffo picaresco e una passione per la materia "bassa", con i tre protagonisti che non fanno quasi altro che parlare di scopate e tampinare ragazze. Limitato dal budget nei movimenti di macchina, costretto a lunghe inquadrature fisse, De Palma si sfoga con un incessante lavoro sulla grana della pellicola e suoi formati dello schermo, realizzando un film "del" 1967 che sembra un film "sul" 1967 fatto a posteriori, tanto contiene colori, simboli e vezzi d'epoca. 

 

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1970 Hi, Mom!

Sequel all'acido muriatico di Greetings, che commercialmente ha la sfortuna di concludersi con un attentato proprio nel periodo in cui alcuni attentati (all'acqua di rose rispetto alla roba che succedeva in Italia) stavano sconvolgendo l'opinione pubblica newyorkese. Dal film precedente torna solo il personaggio di De Niro, che qui diventa un guardone compulsivo che tenta di capitalizzare il suo vizio creando la "peep-art", cioe' spiando e riprendendo i vicini di casa. Molto piu' radicale e spinto del predecessore a livello visivo, politico e sessuale (ci sono nudi frontali sia femminili che maschili). Nel frattempo aveva vinto Nixon e quel poco di simpatia che De Palma aveva mostrato verso gli ambienti hippie nel film precedente qui viene sepolta dall'odio virulento verso la "maggioranza silenziosa". Vero e proprio film nel film, ad un certo punto De Palma mette in scena un prototipo di mokumentary su un spettacolo di radicali neri ai danni di un gruppo di radical chic bianchi, con momenti di fortissima tensione disagio anche per lo spettatore. La conclusione della sequenza con una gag all'insegna del totale cinismo non risparmia nessuno, ne' l'ipocrisia dei bianchi ne' le velleita' rivoluzionarie dei neri, e sembra roba girata oggi in commento dell'ideologia woke.    

 

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1972 Get to Know Your Rabbit

Il salto dall'underground newyorkese alla commedia hollywoodiana con il suo primo film "normale" non e' dei piu' felici. Esasperato dalle liti con la produzione e il protagonista (Tom Smothers, un comico "liberal" allora molto in voga), De Palma molla tutto a pochi giorni dalla fine delle riprese, con la produzione che modifica il montaggio finale e impone un moscio lieto fine. Nonostante questo il film non e' assolutamente il disastro che in genere si dice. Per quanto ovviamente piu' regolare dei suoi film precedenti, e' comunque una commedia piuttosto folle, piena di situazioni surreali, spunti grotteschi, deragliamenti narrativi. Una specie di parabola / fiaba su come ogni ribellione (in questo caso un uomo d'affari che molla tutto per fare il prestigiatore da coniglio nel cilindro) venga assorbita e capitalizzata dalla societa' (fare i prestigiatori diventa una redditizia moda per affaristi), che trasuda ambienti e personaggi molto 70s. Con un budget finalmente adeguato De Palma puo' sbizzarrirsi con alcuni dei sui primi celebri piani sequenza, in questo caso d'antologia la ripresa dall'alto dello splendido appartamento del protagonista. Il grosso difetto del film e' proprio il protagonista Smothers, privo di carisma e dalla faccia poco simpatica, mentre attorno a lui si muove molto piu' a suo agio un cast di lusso, tra cui una solare Katherine Ross, un formidabile John Astin (il Gomez Addams della serie tv) e addirittura Orson Welles nei panni di un insegnate di magia.

 

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1979 Home Movies

Per temi, messa in scena e poverta' di budget chiude una specie di trilogia con Greetings e Hi Mom. Doveva essere un film diretto dai suoi studenti di un corso universitario, ma col lievitare dei costi (soprattutto vista la presenza di Kirk Douglas) fini' per essere un film completamente suo e diretto da lui, che poi fini' nel mercato delle tv via cavo. Commedia stralunatissima, che coglie tutta un'aria dei tempi almeno come gli altri due coglievano l'aria di fine anni 60. Tra quei film e questo sembrano essere passati per altro decenni interi non dieci anni scarsi, non solo per modi e mode, ma davvero si respira tutta un'altra atmosfera. La situazione ora e' totalmente borghese, i personaggi sono o frustrati succubi o edonisti dominatori, tra questi uno straripante Kirk Douglas, regista del film nel film che comunque e' il film vero e proprio. Il folle tran tran di una squiternata famiglia (padre ginecologo e maniaco sessuale, madre con tendenze suicide, un figlio esagitato teorico del superuomo e l'altro un timido impotente) viene ulteriormente complicato dall'entrata in scena della fidanzata di uno dei figli (una gia' adorabile, luminosa e ultra-sexi Nancy Allen, alla sua prima apparizione in un film di De Palma) in realta' piu' matta di loro, visto che e' succube di... un coniglio di peluche. Film piuttoso raro, che sono riuscito a trovare solo su youtube malamente rippato da una scolorita VHS.


  • 12

#67 pooneil

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Inviato 05 novembre 2020 - 16:35

Ho bei ricordi di Greetings e Hi, Mom, con Sisters compongono il mio De Palma preferito.


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#68 ucca

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Inviato 09 novembre 2020 - 14:56

Ho visto Vestito per uccidere e la scena iniziale con il nudo in doccia di Angie Dickinson è bella forte e molto più erotica e spinta delle classiche docce delle commediacce italiane.
Angie andava sulla cinquantina ,non so se fu usata una controfigura in quella scena,era sempre notevole.
Anche Nancy Allen fa la sua bella figura.

 

credo cotrofigura. Rivisto l'altro giorno vestito per uccidere, in effetti (non ricordo chi lo fece qui) il paragone con Dario Argento è azzecatissimo, film di grande impatto visivo, con una trama buttata là senza troppo rispetto per la logica. Diciamo che Argento esagerava con la sua predilezione per gli attori cani (Eleonora Giorgi, sua figlia etc) ma sono molto simili.

SPOILER

Vestito per uccidere ha la parte iniziale che è straordinaria, porta a spasso lo spettatore all'interno di un filmaccio porno soft, seguendo le voglie di una donna di mezza età disgustata dal marito e alla ricerca di nuove esperienze eccitanti. La scena del primo omicidio procede prendendosi tutto il suo tempo, con una sensualità crescente, mentre l'assassino rimane completamente escluso dal climax. Mi è piaciuto anche il modo in cui si libera scenicamente dell'uomo/oggetto lasciato li senza alcuna cura, mentre lei fa mille rumori, quello resta li come morto avendo perso ogni ruolo. L'omicidio in sè è poi un lampo, ci eravamo quasi affezionati a questo personaggio che riscatta la propria sessualità, per poi venir spazzata via. Rimane mezza morta li a chiedere aiuto, ma non c'è speranza, bellissima quella scena con la porta dell'ascensore che si richiude su di lei moribonda. Dopo diventa molto più "classico" ma quella parte è davvero bella

SPOILER

 

Visto poi "Complesso di colpa", sicuramente inferiore. Anche qui sceneggiatura piuttosto debole (sebbene di Schrader) ma un incipit piuttosto efficace. Sto recuperando tutti gli altri, uno dei miei preferiti era Omicidio a luci rosse visto davvero tante volte. 


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#69 Tom

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Inviato 11 novembre 2020 - 11:50

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1986 Wise Guys
Avevo visto pure questo, ma me lo ricordavo talmente bene che per me fino all'altra sera era un film in costume sul gangsterismo degli anni 30, invece e' un film ambientato nel presente. Falso ricordo forse giustificato dall'aria vagamente da film di Laurel & Hardy, anche se poi e' un film assolutamente 80s, che per altro si incastra in tutto un filone di black comedy sulla mafia in voga nel periodo, purtroppo pero' senza avere la sardonica crudelta' de "L'onore dei Prizzi" di Huston ne' la verve nera di "Una vedova allegra... ma non troppo" di Demme. Per certi versi anticipa un certo grottesco coeniano, ma senza averne la nitidezza stilizzata. Tolta una bonaria caricatura dei Padrini di Coppola e dei film di Scorsese, e' il film piu' disimpegnato di De Palma, e forse proprio per questo l'unica delle sue farse a strappare (almeno a me) un paio di sorrisi e persino una risata: la gag dell'accensione quotidiana dell'auto del boss che scatena il panico nella via. Simpatico, girato bene (ci mancherebbe), ma in scioltezza e' uno dei fanalini di coda della filmografia di De Palma.
 

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1990 The Bonfire of the Vanities
Non avevo neanche intenzione di rivederlo. L'avevo visto un paio di volte, me lo ricordavo bene e me lo ricordavo come un De Palma piacevolmente grottesco, ma tranquillamente minore, troppo inacidito per essere davvero acido. Beh, invece e' stata una specie di epifania. D'ora in poi credo lo usero' frequentemente come esempio di un'opera a cui il filtro del tempo ha donato un'autorevolezza e una lucidita' impossibile da cogliere "in diretta". Tratto da un romanzo di Tom Wolfe (per nulla a caso lo scrittore che invento' il termine radical-chic - quelli veri, non l'insulto svuotato di senso dei trump/salvin-iani), e' una parabola di capri espiatori e controllo dei meccanismi dell'indignazione che rivista nei tempi della cancel culture e di nuovi fascismi arrembanti ha un effetto elevato al cubo. Soprattutto quando ti rendi conto che se qualcuno oggi proponesse un film del genere chiamerebbero l'ambulanza. Invece ai tempi, gia' un po' scelleratamente, concessero a De Palma un budget bello grosso, perche' il Nostro potesse marciare verso il disastro commerciale (puntuale, ma inevitabile) scatenando tutta la sua irriducibile misantropia.

 

Con una radicalita' ancora degna dei suoi inizi underground De Palma insulta tutto e tutti, dileggiando in particolare la retorica del I♥NY. Non si salva niente o nessuno: politica, polizia, giornalismo, religione, associazioni per i diritti civili, rapporti umani. E' la visione di un verminaio senza speranza, spiato e deformato col grandangolo invece che con un microscopio. Quelli che trent'anni fa sembravano (e forse erano davvero) eccessi caricaturiali, sottolineature didascaliche, esagerazioni teatrali, oggi sembrano elementi di lucida satira di stampo quasi settecentesco. Non c'e' un Patrick Bateman che squarta persone, ma l'habitat, la flora e la fuana messi in scena sono gia' quelli di American Psycho. E in questo teatrino corrotto e schifoso De Palma non si autoassolve, anzi metaforizza cupamente l'inutilita' della sua satira nel personaggio di Bruce Willis, applaudito nel finale dalla stessa gente di cui ha denunciato l'indegnita'. Una chiusa alla Arancia Meccanica, e non e' la sola associazione che mi e' venuta da fare con Kubrick. Ad esempio mi e' venuto da pensare che, con questo apparentemente tardo esempio di yuppie angst, De Palma apriva il sipario sugli anni 90 come in un certo senso Kubrick lo avrebbe chiuso con l'incompiutezza epocale di Eyes Wide Shut. Per altro da un punto di vista formale il film ha poco da invidiare all'algida potenza visiva del regista di 2001: sia pue con modi registici opposti De Palma realizza uno dei suoi film visivamente piu' raffinati ed elaborati, con deformazioni piu' o meno evidenti quasi in ogni inquadratura, ad accentuare l'aria da teatrino sinistro. Anche se poi il vero riferimento d'obbligo e' probabilmente il Billy Wilder di Ace in the Hole.

Non dico capolavoro, perche' la voce fuori campo di Bruce Willis e' tratti un po' troppo invadente, e giusto nel finale qualche passaggio mi e' sembrato macchinoso, ma grande film da ricollocare nella filmografia del regista assolutamente si'.


  • 13

#70 ucca

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Inviato 11 novembre 2020 - 16:23

ottimo, ero incerto se vederlo o meno, vado (vado..cambio stanza) stasera!


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#71 Signor Armando

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Inviato 22 gennaio 2021 - 21:24


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"Tu pensi che la storia abbia le sue eccezioni; invece non ne ha nessuna. Pensi che la razza abbia le sue eccezioni; neanche per sogno.

  Non esiste alcun particolare diritto alla felicità, né esiste un diritto alla sventura. Non esiste tragedia, non esiste genio.

  La tua sicurezza e i tuoi sogni non hanno fondamento. Se su questa terra appare qualcosa di eccezionale, una particolare bellezza o una particolare

  manifestazione del male, la natura lo scova subito e lo estirpa."

 

"Sei benvenuto come una merda dentro una piscina."

 

L'intelligenza di cui ero dotato ha suppurato per mancanza di materia a cui applicarsi e ha preso strade diverse.


#72 Edgewalker

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Inviato 01 novembre 2022 - 13:18

 

 

 

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1990 The Bonfire of the Vanities
Non avevo neanche intenzione di rivederlo. L'avevo visto un paio di volte, me lo ricordavo bene e me lo ricordavo come un De Palma piacevolmente grottesco, ma tranquillamente minore, troppo inacidito per essere davvero acido. Beh, invece e' stata una specie di epifania. D'ora in poi credo lo usero' frequentemente come esempio di un'opera a cui il filtro del tempo ha donato un'autorevolezza e una lucidita' impossibile da cogliere "in diretta". Tratto da un romanzo di Tom Wolfe (per nulla a caso lo scrittore che invento' il termine radical-chic - quelli veri, non l'insulto svuotato di senso dei trump/salvin-iani), e' una parabola di capri espiatori e controllo dei meccanismi dell'indignazione che rivista nei tempi della cancel culture e di nuovi fascismi arrembanti ha un effetto elevato al cubo. Soprattutto quando ti rendi conto che se qualcuno oggi proponesse un film del genere chiamerebbero l'ambulanza. Invece ai tempi, gia' un po' scelleratamente, concessero a De Palma un budget bello grosso, perche' il Nostro potesse marciare verso il disastro commerciale (puntuale, ma inevitabile) scatenando tutta la sua irriducibile misantropia.

 

Con una radicalita' ancora degna dei suoi inizi underground De Palma insulta tutto e tutti, dileggiando in particolare la retorica del I♥NY. Non si salva niente o nessuno: politica, polizia, giornalismo, religione, associazioni per i diritti civili, rapporti umani. E' la visione di un verminaio senza speranza, spiato e deformato col grandangolo invece che con un microscopio. Quelli che trent'anni fa sembravano (e forse erano davvero) eccessi caricaturiali, sottolineature didascaliche, esagerazioni teatrali, oggi sembrano elementi di lucida satira di stampo quasi settecentesco. Non c'e' un Patrick Bateman che squarta persone, ma l'habitat, la flora e la fuana messi in scena sono gia' quelli di American Psycho. E in questo teatrino corrotto e schifoso De Palma non si autoassolve, anzi metaforizza cupamente l'inutilita' della sua satira nel personaggio di Bruce Willis, applaudito nel finale dalla stessa gente di cui ha denunciato l'indegnita'. Una chiusa alla Arancia Meccanica, e non e' la sola associazione che mi e' venuta da fare con Kubrick. Ad esempio mi e' venuto da pensare che, con questo apparentemente tardo esempio di yuppie angst, De Palma apriva il sipario sugli anni 90 come in un certo senso Kubrick lo avrebbe chiuso con l'incompiutezza epocale di Eyes Wide Shut. Per altro da un punto di vista formale il film ha poco da invidiare all'algida potenza visiva del regista di 2001: sia pue con modi registici opposti De Palma realizza uno dei suoi film visivamente piu' raffinati ed elaborati, con deformazioni piu' o meno evidenti quasi in ogni inquadratura, ad accentuare l'aria da teatrino sinistro. Anche se poi il vero riferimento d'obbligo e' probabilmente il Billy Wilder di Ace in the Hole.

Non dico capolavoro, perche' la voce fuori campo di Bruce Willis e' tratti un po' troppo invadente, e giusto nel finale qualche passaggio mi e' sembrato macchinoso, ma grande film da ricollocare nella filmografia del regista assolutamente si'.

 

 

Visto, è stata epifania anche per me. Degno membro di quel filone sarcastico grottesco del periodo tipo Guerra dei Roses, o La morte ti fa bella, ma soprattutto satira pungentissima e perfetta del mondo di 30 anni dopo.


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#73 Pino Astrubale

    Battistiano

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  • LocationGlobo terrestre, sovente iperuranio

Inviato 24 ottobre 2023 - 01:43

Penso che il miglior film di Brian De Palma sia tutto sommato SCARFACE. Il problema di Brian è l'essere troppo bravo tecnicamente, ma piuttosto modesto nelle sceneggiature. I suoi, a parte i primi degli anni sessanta, sono più che altro film di puro intrattenimento. Scarface ha una sceneggiatura solida ad opera di Oliver Stone, una storia basata sull'eccesso, iperreale, ma non priva comunque di una critica di fondo dettata appunto dalla sceneggiatura. Con questa visione delle cose è un gran film (tutti i restanti motivi li ha già detti cinemaniaco). Gli Intoccabili vuole essere un misto di tante cose, epicità (musiche potenti di Morricone), sguardo al cinema classico, elementi alla Sergio Leone, sceneggiatura molto semplice per non dire elementare. Sicuramente un bel film gustoso da vedere (come quasi tutti i suoi), ma che a un esame più attento risulta troppo stucchevole. Poi abbiamo Carlito's Way, per anni mio film preferito, di quelli che ho visto di più in assoluto. Ebbene, ho rivalutato col tempo il mio giudizio su questo film. Il problema è il volere essere un film più "serio", "tragico", "drammatico" di Scarface (di cui rappresenta una sorta di secondo tempo) ma nello stesso tempo risultare assolutamente fittizio, nella storia, i dialoghi (per di più l'interpretazione del personaggio di Gail non mi ha mai convinto), le scene in stazione con tanto di inseguimento. Quella voce narrante che vuole dare profondità al tutto in fin dei conti riesce poco nell'intento, perché quella profondità di fatto non c'è, non è un film della Nuova Hollywood, è proprio un film anni novanta fatto di scene rapide, azione e americanate varie. Poi son del parere che se vuoi portare sullo schermo una storia ambientata in un periodo passato rispetto all'anno di uscita del film devi curarla nei minimi dettagli (es. Barry Lyndon, L'età dell'innocenza, ma anche Apocalipse Now o Il cacciatore), altrimenti risulta troppo fasulla, non basta una discoteca anni settanta o un pantalone a zampa di elefante: ecco, quando guardo CW ho sempre quella sensazione di irrealtà, di approssimazione. Trovo paradossalmente migliore un Mission: Impossible che non ha alcuna pretesa drammatica ed è assolutamente un prodotto più onesto, pur non eccellendo in chissà quale storia esaltante. Insomma, a livello tecnico il buon Brian è sicuramente uno dei migliori di quella generazione, ma la tecnica per fare un capolavoro non basta. Lo stesso Blow Out è sì bello, ma anche quello abbastanza modesto a livello di sceneggiatura, dialoghi, storia in sé. Mancano film del livello di Taxi Driver, Il Padrino o America Oggi. Un gradino più in basso ci metto solo Lucas, probabilmente il più ricco tra questi per via di SW, ma registicamente nettamente inferiore (se pensiamo che il miglior film della saga di Guerre Stellari, ovvero il film del 1980, non l'ha diretto nemmeno lui in persona).


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"Con marina ironia paturnie notturne ormeggio
Sogno un mio volteggio umano, da gabbianone"





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