Mazzy Star e derivati
#1
Inviato 27 marzo 2008 - 12:33
In tal senso cito le belle parole di Claudio (che condivido pienamente):
"la malinconia e la quiete come rifugio individuale di fronte all??esplosione di fenomeni di massa (la contestazione allora, il grunge qui), l??altra faccia, introversa ma non meno intensa, dei drammi giovanili del periodo. .......Se la psichedelia dei Sessanta era baccanale e stordimento dei sensi, quella dei Mazzy Star insegue la stasi, il collasso finale. E dietro l'apparenza idilliaca, mostra un volto ancor più cupo e drammatico. Quello di una generazione depressa, che non riesce a scuotersi dal suo torpore."
Alla perla seguì "Among My Swan". Hope Sandoval e David Roback proseguirono il loro cammino con maggior pacatezza e minor esagitazione psichedelica. Nel 2001 Hope Sandoval incrociò Colm O'Ciosoig dando vita a "Bavarian Fruit Bread", altra preziosa scarica di ammaliante pop da camera.
Colgo l'occasione per analizzare con tutti voi anche quei gruppi che inseguono (o inseguirono) la medesima, sensuale stasi dream pop.
Comincio io stesso, cosigliandovi un duo collocabile sulla stessa lunghezza d'onda della band californiana: i giapponesi Sugar Plant.
Tra il 1995 e il 2000 Chinatsu Shoyama e Shin'ichi Ogawa diedero vita a tutta una serie di ep ed lp dall'immacolata intensità dream pop.
Su tutti spicca "After After Hours" del '97, capace di stordire e sedurre con una sensibilità propriamente nipponica, sicuramente meno "depressa", meno "oscura", ma non per questo meno avvolgente. Già dal trittico iniziale si rischia seriamente di volare "altrove" con la propria anima.
Stupendo.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#2 Guest_LoriVarney_*
Inviato 27 marzo 2008 - 12:49
E così anche gli amatissimi Mazzy Star entrano nella sezione miliare
#3 Guest_LoriVarney_*
Inviato 27 marzo 2008 - 12:55
Colgo l'occasione per analizzare con tutti voi anche quei gruppi che inseguono (o inseguirono) la medesima, sensuale stasi dream pop.
di musica simile non me ne viene in mente molta, credo il loro approccio sia stato unico.
Gli Opal hanno in comune i tratti psichedelici.
E poi vorrei consigliare anche i Tarnation, che sono piu' o meno sulla stessa lunghezza d'onda per quanto riguarda le influenze ghost-country, e la stupenda voce femminile eterea di Paula Frazer.
#4
Inviato 27 marzo 2008 - 13:04
#5
Inviato 27 marzo 2008 - 13:25
inanzitutto complimenti alla pietra miliare di claudio che è praticamente perfetta e ben calibrata.
da sottolineare anche il consiglio dei Sugar Plant, ho avuto modo di ascoltarli ed effettivamente after after hours è splendido.
da parte mia i consigli potrebbero essere davvero tanti perchè è un genere che nelle sue varie forme mi ammalia ogni volta.
quelli che mi piacciono di più sono:
1) sundays (anche se più dream-pop)
2) bon voyage
3) The Windbreakers
4) Viva Saturn
5) Hem
come dicevo, spesso vengono esplorati lati del genere un po' distanti dai mazzy star ma l'attitudine è quella.
#6 Guest_LoriVarney_*
Inviato 27 marzo 2008 - 13:33
Anche i Trespassers William secondo me hanno rivisitato molti dei lenti effetti ipnotici dei MS.
#7
Inviato 27 marzo 2008 - 13:34
la dilatazione di certe ballate sospese nel vuoto dei Mazzy Star, a mio parere, si puo' trovare anche in Stina Nordenstam in quel piccolo capolavoro che e' And She Closed Her Eyes, del '94. Album che purtroppo il mondo sembra aver ignorato
io non l'ho ignorato lori, lei mi piace molto anche se effettivamente è tanto che non l'ascolto.. rimedierò.
Anche i Trespasser Williams secondo me hanno rivisitato molti dei lenti effetti ipnotici dei MS.
oddio sì certo, come ho fatto a dimenticarli!
#8
Inviato 27 marzo 2008 - 13:38
http://en.wikipedia....wiki/Joy_Zipper
http://www.ondarock....37918#msg137918
http://www.sentireas...e/JoyZipper.htm
c'era anche un articolo su indiepop ma non lo trovo
#9 Guest_LoriVarney_*
Inviato 27 marzo 2008 - 13:49
:-*
la dilatazione di certe ballate sospese nel vuoto dei Mazzy Star, a mio parere, si puo' trovare anche in Stina Nordenstam in quel piccolo capolavoro che e' And She Closed Her Eyes, del '94. Album che purtroppo il mondo sembra aver ignorato
io non l'ho ignorato lori, lei mi piace molto anche se effettivamente è tanto che non l'ascolto.. rimedierò.
Comunque io vorrei esprimere il mio parere favorevolissimo anche verso il primo album dei MS, She Hangs Brightly, che, oltre ad avere una delle piu' belle copertine mai realizzate, contiene gia' la magia psichedelica che si concretizzera' in So Tonight That I Might See. Alcune delle mie canzoni preferite sono appunto qui: la opener Halah, la pigrizia estiva di Give You My Lovin, la stupenda Blue Flower...
Anche Bavarian Fruit Bread secondo me merita tantissimo, personalmente e' uno degli album mellow-folk piu' belli che io abbia mai sentito, o forse IL piu' bello.
#10
Inviato 27 marzo 2008 - 14:05
Anche a me è piaciuto molto il debutto solista di Hope Sandoval, una di quelle voci che riesce sempre ad aggiungere qualcosa di sorprendente alle canzoni che interpreta. A proposito: che fine ha fatto?
#11 Guest_LoriVarney_*
Inviato 27 marzo 2008 - 14:13
A proposito: che fine ha fatto?
gia'... :'( :'( :'(
#12
Inviato 27 marzo 2008 - 14:14
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#13
Inviato 27 marzo 2008 - 14:45
Condivido pienamente l'analogia di Claudio tra "Sound Of Silence" e "Fade Into You", per me una delle più belle canzoni mai scritte.
Mi associo a Lori nell'apprezzamento di "She Hangs Brightly", fin dalla copertina.
#14
Inviato 27 marzo 2008 - 14:48
Condivido pienamente l'analogia di Claudio tra "Sound Of Silence" e "Fade Into You", per me una delle più belle canzoni mai scritte.
Anche per me... entrambe!
#15
Inviato 27 marzo 2008 - 14:55
Sulla prima lo davo per scontato, visto che è quasi universalmente riconosciuta come tale, mentre non è da tutti affermare lo stesso per un brano relativamente recente come "Fade Into You". Per questo trovo il paragone azzeccatissimo e mi sono sentito di sottolinearlo.
#16
Inviato 27 marzo 2008 - 14:57
è quasi universalmente riconosciuta come tale
tana!
#17
Inviato 27 marzo 2008 - 15:20
Così come bellissimo era 'Bavarian Fruit Bread' della Sandoval.
Lei, poi, è anche bellissima e sensuale....... :-*
Pietra miliare dovuta e perfettamente misurata. Quasi quasi, però pereferivo She Hangs Brightly....
Segnalo (ma, evidentemente, la distanza rispetto a questi veri e proprio capolavori 'contemporanei' è ancora tanta...) il disco di "The Battle Of Land And Sea", che riprende dei Mazzy Star le atmosfere eteree e sognanti (mancando, però, un po' dal punto di vista della sensualità....).
Sul sito della 'mia' musa si legge:"Hope will appear on Massive Attack's next album, Weather Underground". Qualcuno ne sa qualcosa?
#18
Inviato 27 marzo 2008 - 15:21
mi fanno sempre piangere
Anche i duri piangono......
#19
Inviato 27 marzo 2008 - 15:25
mi fanno sempre piangere
Anche i duri piangono......
beh, io piango spesso con la musica, peccato che il più delle volte sia per la disperazione
#20 Guest_floriano_*
Inviato 27 marzo 2008 - 15:27
mi fanno sempre piangere
Anche i duri piangono......
beh, io piango spesso con la musica, peccato che il più delle volte sia per la disperazione
quindi hai pianto pure per gli smiths
#21
Inviato 27 marzo 2008 - 15:30
è quasi universalmente riconosciuta come tale
tana!
Gesù! Non sentivo questa espressione da secoli! Mi hai fatto tornare ai tempi dell'infanzia ...
#22
Inviato 07 aprile 2008 - 12:48
La voce ipnotica e seducente di Hope Sandoval e la chitarra eterea e psichedelica di David Roback (secondo me la vera anima pulsante di questo disco, senza nulla togliere alla ragazza) formano un'accoppiata che lancia queste canzoni nell'empireo.
#23
Inviato 03 maggio 2008 - 00:03
Da buon appassionato del Paisley Underground, ho sempre avuto una venerazione assoluta per i Rain Parade e seguito con grande attenzione le avventure musicali di David Roback, a partire dagli indimenticabili Opal, in coppia con Kendra Smith, per continuare con il sodalizio con la dolce Hope Sandoval che ha generato i meravigliosi Mazzy Star.
Adoro alla follia tutti e tre i dischi del gruppo, con una lieve personalissima predilezione per l'ultimo "Among my swan" e attendo con impazienza che David ed Hope si decidano ad incidere un nuovo album.
Il disco solista di Hope Sandoval è grazioso e nobilitato dall'immensa eleganza della cantante ma, a parte alcuni episodi sublimi ("Suzanne" ad esempio), non riesce ad eguagliare la bellezza della trilogia Mazzy Star... evidentemente l'assenza di David Roback si percepisce...
... per il resto Hope Sandoval è reperibile in collaborazioni sporadiche con altri musicisti, ricordo a memoria: un paio di brani di "Scorpio Rising" dei Death in Vegas, una collaborazione con i Chemical Brothers nell'album "Surrender" del '99 (nella canzone "Asleep from the day"), la splendida "Sometimes always" contenuta in "Stoned and dethroned" di Jesus & Mary Chain (Hope era e credo sia ancora fidanzata con uno dei fratelli Reid)... se non ricordo male Hope compare anche in una versione di "Cherry Blossom Girl" degli Air...
... tutto qui, purtroppo, poca roba per una delle voci femminili più belle oggi in circolazione.
Ho cercato spesso in giro gruppi che potessero lenire le mie periodiche crisi d'astinenza dalla psichedelia gentile del duo Roback-Sandoval, ma onestamente bisogna ammettere che il suono dei Mazzy Star è inarrivabile, per buon gusto, eleganza e pathos, da qualsiasi altra band.
Il primo nome, irrinunciabile, è quello degli Opal, la band dalle cui ceneri sarebbero nati i Mazzy Star. Imperdibile è l'unico disco inciso dalla coppia Roback/Smith, lo splendido "Happy Nightmare Baby", purtroppo da tempo fuori catalogo (la mia copia è da me oggetto di una venerazione che rasenta a tratti il fanatismo... :-*). Esauritissima è anche la raccolta "Early Recordings" (non particolarmente interessante) che mette assieme incisioni varie ed eventuali.
Qualcuno ha citato i Sundays, un gruppo che personalmente amo molto e che, curiosamente, si è mosso parallelamente ai Mazzy Star (entrambe le band hanno inciso 3 album, nel 90, 93, 96 i Mazzy Star, nel 90, 92, 97 i Sundays), ma il paragone, secondo me, è un po' forzato: la voce dolcissima di Harriett Wheeler può ricordare quella di Hope Sandoval, ma i Sundays hanno un suono più pop con qualche venatura folk, rispetto alla psichedelia dei Mazzy Star. Non mi convince tanto nemmeno l'accostamento ai Viva Saturn di Steven Roback, fratello di David e come lui ex Rain Parade.
Una band che forse può avvicinarsi alla magia narcolettica sprigionata dai Mazzy Star sono i Cowboy Junkies dei fratelli Timmins: nel corso di una lunga ed altalenante carriera il gruppo canadese ha prodotto alcuni gioielli che per eleganza e delicatezza reggono bene l confronto con i capolavori del duo Roback/Sandoval: a cominciare dall'imperdibile "The Trinity Session".
Un altro gruppo che spesso viene accostato ai Mazzy Star da parte della critica musicale italiana sono i Beach House... che a me onestamente non piacciono: nenie bamboleggianti in salsa marinara... una vera palla, per quanto mi riguarda.
Atmosfere alla Mazzy Star potete trovarle anche nel disco d'esordio di Cortney Tidwell "Don't let the stars..." del 2006: l'album non è un capolavoro, ma alcuni brani sono Mazzy Star allo stato puro... provate ad ascoltare il brano "Eyes at the Billions" e poi mi direte...
... sapori psichedelici alla Mazzy Star, secondo me, fanno capolino anche in "Sister Vanilla", il gioiellino pubblicato un paio di anni fa da Linda Reid, sorella dei fratelli Reid di Jesus & Mary Chain e, guarda caso, cognata di Hope Sandoval.
Il collegamento con Jesus & Mary Chain e, quindi indirettamente con tutto il movimento shoegaze, a mio parere non è una forzatura: Mazzy Star e gruppi shoegaze nascono in contesti completamente diversi ma la loro musica ha diversi punti di contatto, stesse atmosfere, stesso melange di narcolessia ed estasi... alcuni brani dei Jesus & Mary Chain più sognanti ricordano molto i Mazzy Star e anche qualche band della "New Wave of Shoegaze" è decisamente accostabile al duo Roback/Sandoval... un esempio in tal senso può essere il (bel) disco d'esordio di Spotlight Kid che, sebbene si muova molto nel solco dei My Bloody Valentine, a tratti ricorda molto le atmosfere estatiche dei Mazzy Star.
Mazzy Star... quanto li amo... speriamo ritornino presto in sala d'incisione...
#24
Inviato 03 maggio 2008 - 10:12
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#25 Guest_LoriVarney_*
Inviato 03 maggio 2008 - 10:36
Il disco solista di Hope Sandoval è grazioso e nobilitato dall'immensa eleganza della cantante ma, a parte alcuni episodi sublimi ("Suzanne" ad esempio), non riesce ad eguagliare la bellezza della trilogia Mazzy Star... evidentemente l'assenza di David Roback si percepisce...
secondo me non era sua intenzione rifarsi ai lavori con Roback, voleva distaccarsene e fare un album più folk. Io, personalmente, quando ascolto Bavarian Fruit Bread, non mi viene mai da paragonarlo alla musica dei Mazzy Star: lo prendo sempre per quello che è, e per me è assolutamente meraviglioso, sublime dalla prima all'ultima nota.
Atmosfere alla Mazzy Star potete trovarle anche nel disco d'esordio di Cortney Tidwell "Don't let the stars..." del 2006: l'album non è un capolavoro, ma alcuni brani sono Mazzy Star allo stato puro... provate ad ascoltare il brano "Eyes at the Billions" e poi mi direte...
se non è un capolavoro, per me lo è quasi! :-) E' davvero uno dei miei dischi preferiti degli anni '00. Però il paragone coi Mazzy star non ce lo vedo molto.. Ho sempre, piuttosto, riscontrato somiglianze coi Radiohead elettronici. L'album di Klima dell'anno scorso, per esempio, lo trovo molto simile alla musica di Cortney Tidwell.
#26
Inviato 03 maggio 2008 - 14:13
Preziosissimo intervento, ho già segnato diversi nomi citati. Grazie Ocean Rain.
Prego!
#27
Inviato 03 maggio 2008 - 14:27
bell'intervento Ocean Rain. Non conoscevo Sister Vanilla, I'll check it out, thanks.
Il dischetto della signorina Reid è davvero molto carino... buon ascolto...
Il disco solista di Hope Sandoval è grazioso e nobilitato dall'immensa eleganza della cantante ma, a parte alcuni episodi sublimi ("Suzanne" ad esempio), non riesce ad eguagliare la bellezza della trilogia Mazzy Star... evidentemente l'assenza di David Roback si percepisce...
secondo me non era sua intenzione rifarsi ai lavori con Roback, voleva distaccarsene e fare un album più folk. Io, personalmente, quando ascolto Bavarian Fruit Bread, non mi viene mai da paragonarlo alla musica dei Mazzy Star: lo prendo sempre per quello che è, e per me è assolutamente meraviglioso, sublime dalla prima all'ultima nota.
Mah... probabilmente hai ragione... il fatto è che non riesco proprio a scindere la voce di Hope Sandoval dalla chitarra di David Roback... è più forte di me!
Atmosfere alla Mazzy Star potete trovarle anche nel disco d'esordio di Cortney Tidwell "Don't let the stars..." del 2006: l'album non è un capolavoro, ma alcuni brani sono Mazzy Star allo stato puro... provate ad ascoltare il brano "Eyes at the Billions" e poi mi direte...
se non è un capolavoro, per me lo è quasi! :-) E' davvero uno dei miei dischi preferiti degli anni '00. Però il paragone coi Mazzy star non ce lo vedo molto.. Ho sempre, piuttosto, riscontrato somiglianze coi Radiohead elettronici. L'album di Klima dell'anno scorso, per esempio, lo trovo molto simile alla musica di Cortney Tidwell.
Beh... il bello del parlare di musica è che qualsiasi concetto è assolutamente opinabile a seconda dei gusti e delle sensazioni personali... il disco di Cortney Tidwell non mi esaltò particolarmente, mi sembrava nell'insieme abbastanza irrisolto ed ancora un po' acerbo, nonostante s'intravedessero lampi di grande classe... ricordo che l'accostamento tra Cortney Tidwell e Mazzy Star venne fatto da qualche rivista specializzata e proprio per questo volli ascoltare "Don't let the stars...": in alcuni episodi il paragone secondo me regge, in particolare nella splendida "Eyes at the billions"...
#28 Guest_telegram_*
Inviato 03 maggio 2008 - 14:34
"The Guild Of Temporal Adventurers" (1992)
Il suono è meno stratificato e ovattato rispetto ai Mazzy Star, ma l'effetto è comunque molto onirico. Fra i brani migliori "Stars Are in Your Eyes", "Wheel of the Law" e la cover dei Can "She Brings the Rain".
Non ho invece idea di come sia il successivo "Five Ways of Disappearing" (1995). Forse nel periodo di fissa per queste atmosfere lo ascoltai pure, ma proprio non ne ho alcun ricordo... :
#29
Inviato 03 maggio 2008 - 14:35
... gli Shivaree sono stati rapidamente snobbati dalla critica per il successo della loro hit e mai capiti dal grosso pubblico (che spinto da "Goodnight Moon" corse a comprare il loro primo album per ritrovarsi fra le mani un disco oscuro e non proprio orecchiabile)...
... forse sarebbe il caso di "recuperarli" e provare ad ascoltarli senza preconcetti...
#30
Inviato 03 maggio 2008 - 14:38
Oltre agli Opal, Kendra Smith fece un discone anche come solista:
"The Guild Of Temporal Adventurers" (1992)
Il suono è meno stratificato e ovattato rispetto ai Mazzy Star, ma l'effetto è comunque molto onirico. Fra i brani migliori "Stars Are in Your Eyes", "Wheel of the Law" e la cover dei Can "She Brings the Rain".
Non ho invece idea di come sia il successivo "Five Ways of Disappearing" (1995). Forse nel periodo di fissa per queste atmosfere lo ascoltai pure, ma proprio non ne ho alcun ricordo... :
"Five ways..." lo ricordo... all'epoca non mi piacque particolarmente ma non lo ascolto da parecchio...
#31
Inviato 03 maggio 2008 - 19:59
... gli Shivaree sono stati rapidamente snobbati dalla critica per il successo della loro hit e mai capiti dal grosso pubblico (che spinto da "Goodnight Moon" corse a comprare il loro primo album per ritrovarsi fra le mani un disco oscuro e non proprio orecchiabile)...
... forse sarebbe il caso di "recuperarli" e provare ad ascoltarli senza preconcetti...
Pienamente d'accordo, tra l'altro io di preconcetti non ne ho mai avuti, e continuo a ritenere ottimo il loro album d'esordio.
Ho anche avuto il privilegio di intervistare la splendida Ambrosia
#32
Inviato 03 maggio 2008 - 20:34
ma tra tutti dischi che avete nominato scelgo anche
e poi (mi è sfuggito, o nessuno l'ha nominato?) Dream Syndicate - The Days of Wine and Roses.
e io che avevo in cantiere una compilation paisley, il thread mi casca a fagiuuuolo! :-*
#33
Inviato 04 maggio 2008 - 00:23
#34
Inviato 04 maggio 2008 - 11:26
incredibile mi ero persa questo thread, immensi mazzy star.
ma tra tutti dischi che avete nominato scelgo anche
e poi (mi è sfuggito, o nessuno l'ha nominato?) Dream Syndicate - The Days of Wine and Roses.
e io che avevo in cantiere una compilation paisley, il thread mi casca a fagiuuuolo! :-*
Come ho scritto da qualche parte più su adoro il Paisley Underground e considero "Emergency Third Rail Power Trip" (ma anche "Explosions in a Glass Palace") non solo uno dei dischi di riferimento del genere ma anche e soprattutto uno dei massimi capolavori (magari un po' misconosciuto) della storia del rock americano.
Lo stesso discorso vale i Dream Syndicate per i quali ho una venerazione quasi maniacale.
Proseguendo con il Paisley si potrebbero citare Green On Red, Three O'Clock, True West, Game Theory, Long Ryders e poi, magari, dalla California fare un salto a Tucson Arizona per Thin White Rope, Naked Prey e Sidewinders...
... ma si aprirebbe un vero e proprio vaso di Pandora e, tutto sommato, si andrebbe anche un po' off topic, visto che in determinati casi l'apparentamento ai Mazzy Star è più formale che sostanziale...
#35
Inviato 04 maggio 2008 - 13:13
Degli ultimi che hai citato, io porrei l'accento su
Game Theory - Lolita Nation e
Green on Red - Gravity Talks
però in effetti, si rimane sul pre-Mazzy Star. Anche se io trovo che sarebbe forse più interessante analizzare un po' il prima dato che di dream pop &co degli anni '90 si è per forza di cose parlato tantissimo
mentre del paisley ciò che mi affascina di più è la totale distanza dall'immaginario degli anni '80 (o quanto meno... dal mio, avvezza come sono solitamente a new wave e affinie comunque incline a non uscire se non raramente dal vecchio continente, e anche per quanto riguarda gli Usa mi è sempre sembrato un fenomeno interessantissimo)
#37
Inviato 04 maggio 2008 - 23:35
sìsì verissimo, anzi molto spesso l'apparentamento è più che altro familiare (sembrano un po' alberi genealogici), visto il continuo riproporsi dei soliti sospetti
Degli ultimi che hai citato, io porrei l'accento su
Game Theory - Lolita Nation e
Green on Red - Gravity Talks
però in effetti, si rimane sul pre-Mazzy Star. Anche se io trovo che sarebbe forse più interessante analizzare un po' il prima dato che di dream pop &co degli anni '90 si è per forza di cose parlato tantissimo
mentre del paisley ciò che mi affascina di più è la totale distanza dall'immaginario degli anni '80 (o quanto meno... dal mio, avvezza come sono solitamente a new wave e affinie comunque incline a non uscire se non raramente dal vecchio continente, e anche per quanto riguarda gli Usa mi è sempre sembrato un fenomeno interessantissimo)
Guarda... il sottoscritto ha ben 38 primavere sul groppone ed uno dei (pochi) lati positivi di questa deplorevole situazione anagrafica e quello di aver vissuto in diretta il Paisley Underground e di essermene innamorato in tempo reale.
"Gravity talks" dei Green on Red e "Medicine Show" dei Dream Syndicate sono stati tra i primissimi vinili da me acquistati... quando non avevo ancora lo stereo, peraltro (all'epoca costavano l'ira di Dio e per un 15-16enne non erano una spesa molto abbordabile)... in pratica compravo i vinili, me li registravo su cassetta a casa di amici e li conservavo gelosamente per quando mi sarei potuto finalmente permettere un hi-fi...
... bah... erano davvero altri tempi... non certo migliori di quelli attuali ma li ricordo comunque con una certa tenerezza... :'(
... vabbe'... per farla breve sono cresciuto con il Paisley e non l'ho mai abbandonato... l'unico grande, immenso, rimpianto è quello di non essere andato a vedere i Green on Red quando nell'85 vennero a suonare in un cinema teatro della mia città (Avellino)...
... anni dopo intervistai per un quotidiano locale uno degli organizzatori dell'evento: mi raccontò che dovettero rimborsare il cinema per un lavandino sfondato da uno della band (credo Chuck Prophet)...
... un piccolo cimelio dell'evento lo possiedo: un amico aveva una registrazione (purtroppo incompleta) del concerto su cassetta e l'ha riversata su cd-r...
... una bella testimonianza: la band aprì il concerto con una cover di "Knockin' on Heaven's Door" di Bob Dylan...
#38
Inviato 05 maggio 2008 - 01:48
Proseguendo con il Paisley si potrebbero citare Green On Red, Three O'Clock, True West, Game Theory, Long Ryders e poi, magari, dalla California fare un salto a Tucson Arizona per Thin White Rope, Naked Prey e Sidewinders...
... ma si aprirebbe un vero e proprio vaso di Pandora
... ehm... alla fine il Vaso di Pandora l'ho davvero aperto...
http://www.ondarock....hp?topic=6627.0
#39
Inviato 15 maggio 2008 - 10:55
" Thursday, May 15, 2008
Remembering the Rain Parade
Remembering the Rain Parade
I've been listening to the Children of Nuggets box set, an attempt by Rhino to round up the bands of the 80s who took their inspiration from Lenny Kaye's original Nuggets collection. The inclusion of the Rain Parade made me pull out their debut album Emergency Third Rail Power Trip and reminded me of the undeniable mark it made on my musical subconscious at the time. I tried to license the album to Creation back in the day but was unsuccessful; however, I've played the album many times and wrote about it in my fanzine Communication Blur.
The Rain Parade were part of the Paisley Underground scene in Los Angeles in the early 80s. It was defiantly post-punk, neo-garage-revivalist, incestuous and psychedelic (for more evidence check the Rainy Day covers album, a group of friends recording psychedelic classics). The major players of the scene were the Dream Syndicate, the Three O'clock, the Long Ryders and the Bangles, yet, for myself and others, the Rain Parade were the defining group.
The founder members, brothers Steven and David Roback, set dark and doomy lyrics to bright, jangling guitars. These were former punks in whose record collection Love and Byrds albums had equal footing with Clash and Sex Pistols. As David Roback states: "Rain Parade was very much a recasting of our punk interests in more musical terms, inspired by our fascination with music history." They redefined what "punk rock" could mean and were part of the inspiration behind Creation Records - the idea that psychedelia and punk rock could merge.
I wasn't the only one affected; overnight the 80s indie scene woke up to the influence of the Byrds and Love. It soon became apparent that David Roback was the band's driving force. His guitar playing, full of dissonant noise, and middle-eastern time signatures reverbed-out-to-heaven made Emergency Third Rail Power Trip extraordinary. Yet he soon either quit or was fired from the band and went on to form Clay Allison with former Dream Syndicate member Kendra Smith.
Clay Allison morphed into Opal. Their debut album Happy Nightmare Baby was a mesmerising swirl of organs, wah-wah guitar and crunched-up T Rex basslines with the bored, narcoleptic vocals of Kendra Smith colouring the songs in. Smith disappeared in the middle of a European tour, and when found, she informed Roback that she wanted to leave Opal but recommended her replacement Hope Sandoval. Sandoval and Roback became Mazzy Star. Eventually, in 1993, they had a breakthrough hit, Fade into You, from the second album So Tonight That I Might See. Fade into You brought these noctural people into the limelight; shy and uncomfortable, Roback and Sandoval gave nearly incomprehensible interviews consisting of murmurs and vague generalities.
Seemingly having found a sound that he was comfortable with, Roback mined it, refined it and drenched it in echo and reverb. Mazzy Star became a fortress, uninterested in anything but the music. They disappeared after the release of 1996's Among My Swan, which I put down to either dislike of the spotlight or irritation at the feeling they had to follow a hit they'd never particularly wanted in the first place.
People involved with Roback began to disappear. Kendra Smith recorded a one-off single with PiL's Keith Levene and an album of harmonium drone as the Guild of Temporal Adventurers. Her final album, the aptly titled Five Ways of Disappearing, was recorded 14 years ago. Roback moved to Norway, where not much has been heard from him, aside from a movie appearance in Clean. Hope Sandoval, like Roback, made guest appearances with the Jesus and Mary Chain, Air, Death in Vegas, Chemical Brothers and Vetiver and released her last solo album, Bavarian Fruit Bread, six years ago. They reconvened at a Bert Jansch show in 2004, suggesting that a new Mazzy Star album is on its way. Rumours are also abounding that Hope Sandoval is working on her follow-up to Bavarian Fruit Bread.
I met David Roback once in the early 90s: I went to a party where Arthur Lee was sitting around playing guitar and jamming with some friends. Roback showed up and played some songs with Lee. I didn't say much to him and I didn't have to. His music still speaks to me and stands the test of time."
#40
Inviato 28 agosto 2013 - 14:47
Il singolo California era già stato postato da qualche parte, ma tanto vale riportarlo pure qui
http://www.youtube.com/watch?v=oEf1Qq6upEU
#41
Inviato 28 agosto 2013 - 16:48
Fremo e temo al tempo stesso (ché già Kevin Shields mi ha ferito).
Sono un fan incontenibile e sfegatato dei Mazzy Star, che rappresentano la quintessenza di quella combinazione tra atmosfere sognanti, suoni elettrici lievemente aciduli e voce femminile eterea che mi provoca aumenti di salivazione al solo pensarci. Neanche se me lo fossi ordinato su misura avrei potuto trovare un gruppo più rispondente al mio ideale.
"She Hangs Brightly" e "So Tonight That I Might See" dischi della vita; il primo che ancora risente dell'onda lunga del Paisley, più folk-country in certe movenze, ruspante alle volte, sia pure mantenendo sempre un tono generale di incantato stupore. Un disco che rappresenta una specie di 'via alternativa' all'acid rock, che lavora più per rarefazione che per dilatazione. "So Tonight..." rilancia, diventa più personale, più astratto, meno riconducibile a influenze precise. Aumenta la classe, la compostezza, anche la dose di malinconia (per capirci: "She Hangs Brightly", tarda estate; "So Tonight...", autunno). "Fade Into You" capolavoro riconosciuto, anche gli altri brani degli autentici gioielli, ma nulla eguaglia la title track, che non esito a definire uno dei tre-quattro brani miei preferiti di sempre. Ripetitività ipnotica, un crescendo di feedback d'atmosfera, il canto-parlato di Hope... tutto bellissimo e anche di più.
"Among My Swan" sempre a ottimi livelli, anche se un filino meno dei due precedenti. Più classicamente impostato, più pop in un certo senso, con alcuni scatti qua e là che, facendo sempre la tara del contesto intimista di partenza, quasi potrebbero dirsi 'epici'. E un tono insieme più triste e più luminoso (continuando la metafora stagionale: una mattina di sole in pieno inverno).
Leggendo il thread ho notato vari nomi che mi fanno pensare come chi ama certe atmosfere sa infallibilmente dove trovarle. Scontato il riferimento al bel disco solista di Hope Sandoval, "Bavarian Fruit Beard". Lo stesso dicasi per Rain Parade e Opal. Ma giustissimo anche il riferimento a Cowboy Junkies (a proposito, acoltate "Pale Sun Crescent Moon") e azzeccato quello a Shivaree, davvero 'mazzystariano' in alcuni momenti.
#42
Inviato 29 agosto 2013 - 13:41
il riferimento al bel disco solista di Hope Sandoval, "Bavarian Fruit Beard".
Ci pensavo quando ho letto la news. "Bavarian Fruit Bread" (bludi, hai trasformato il pane in barba ) era noioso ma bellissimo, ascoltato un casino. Quello dopo di cui non ricordo il titolo invece solo noioso.
#43
Inviato 13 settembre 2013 - 18:03
#44
Inviato 13 settembre 2013 - 21:29
#45
Inviato 13 settembre 2013 - 23:56
#46
Inviato 11 ottobre 2013 - 10:59
Il ritorno dei Mazzy Star è fondamentalmente more of the same, stessi suoni, stesso tipo di melodie, stessa splendida voce di Hope.
E' come la rimpatriata di un vecchio amico, di quelle magari che si temono ma invece si rivelano piacevoli. Però ha il sapore della parentesi, si rimembrano vecchi discorsi, non se ne aprono di nuovi.
Godibile comunque, gli estimatori del gruppo apprezzaranno (io ho apprezzato).
#47
Inviato 16 aprile 2014 - 10:38
Come scegliere il modo peggiore di mancare il momento giusto di ascoltare un artista. Tipo leggere recensioni che ti intrigano, sentire singole canzoni che ti affascinano, percepire d'istinto che è roba giusta per te, e poi senza nessun motivo rimandare all'infinito il momento di approfondire.
Le mie ragazzine dai capelli rossi musicali dei 90 sono essenzialmente due: i Mazzy Star e Elliott Smith.
Per il secondo ho qualche scusa: tutta una serie di equivoci e recensioni sbagliate.
Ma per i Mazzy Star nessuna scusa. Mi ero ripromesso e appuntato di ascoltarli dai tempi di So Tonight That I Might See, anno di grazia 1993, e nel corso degli anni mi ero persino ritagliato qualche recensione, articolo, intervista in attesa di farlo. Alla fine ho iniziato ad ascoltarli la scorsa settimana.
Il giramento di balle che n'è conseguito non è tanto per il tempo perso, che non ha sens, ma perché so che se li avessi ascoltati vent'anni fa li avrei adorati e vissuti con un'intensità che oggi non ho più il carattere, il tempo e la voglia di provare. E ovviamente avrei innalzato templi e sacrificato schiavi in onore di Hope Sandoval, tipo l'incarnazione totale, anche fisicamente, di tutto ciò che adoro in una donna.
Tre album, usciti a tre anni di distanza uno dall'altro, quasi a voler punteggiare l'alba, il cuore e il tramonto di quelli che per me sono stati i sei anni più intensi del decennio.
1990 She Hangs Brightly
Ancora con i piedi negli 80 del Paisley Underground e degli Opal, ma già con la testa nei 90, con quell'aria di musica proveniente da uno scrigno segreto che per me avrà molta della miglior musica del decennio. Un album di vuoti riempiti solo dalla polvere, canzoni sgranate e in bianco e nero, con le uniche note di colore (psichedelico) nella meditazione doorsiana della title track e il raga alticcio di Taste of Blood.
1993 So Tonight That I Might See
Un tipico tentativo dell'epoca di riallacciare fili e trame con certe cose dei 60 e 70, per poi continuare il discorso. Il lato chicano della Sandoval mi ispira il luogo comune di immaginare questo disco ambientato durante un Dìa de los Muertos musicale, con il duo che evoca vari santi del rock e li porta nel loro mondo svuotato e al rallentatore. Il loro album più vibrante e tangibile, con un lato B persino aggressivo (relativamente parlando).
1996 Among My Swan
Ha un che di crepuscolare, come altri album americani del '96. O almeno io in molti album di quell'anno ci sento dentro un'atmosfera da fine di un'epoca. E' il disco che mi lascia più amaro in bocca, perché ricordo benissimo che in quel periodo cercavo esattamente questo tipo di musica, ce l'avevo sotto il naso e l'ho scoperto 18 anni dopo. Mi pare generalmente considerato il minore dei loro tre classici, per me è egualmente magico e ammaliante, forse meno misterioso, ma anche più toccante.
#49
Inviato 16 aprile 2014 - 11:12
#50
Inviato 16 aprile 2014 - 12:07
Musicalmente senza alcun dubbio ma notarlo è anche un po' da lobbysti consentimiDavid Roback >>>>>>> Hope Sandoval
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