AMM
#1
Inviato 09 febbraio 2008 - 19:02
Cardew, Rowe e Prevost sono stati (e quest'ultimo ancora è) gli organi vitali di questo agglomerato di suoni che, partendo da presunte strade para-jazzistiche (manco un veicolo comunque) ha iniziato a costruire una serie di strutture astratte improvvisate marcatamente materiche che (anche) attraverso la musica elettronica dal vivo e un brutismo a tratti vicino alle macerie lachenmanniane a venire, è riuscito a scomporre, a rendere irriconoscibile, l'identità timbrica strumentale e imporre anche politicamente il "valore" del collettivo sul "valore" del singolo.
Un buon inizio per introdurre il neofita volenteroso a questa metabolismo sonoro, che investe alieno oltre quarant'anni di musica, è sicuramente il cofanetto "Laminal" che include tre live: uno del 1969 (con Cardew) e quelli del 1982 e 1994 (con Rowe, Prevost, Tilbury).
Vi è documentato tutto il percorso di AMM dal "primo suono" basato idealmente su un "triangolo" elettro-acustico che investe cello(Cardew), chitarra preparata+electronics(Rowe) percussioni amplificate(Prevost) e assume, a volte, le parvenze di un rituale anti-cosmico (e lo dico per discostarmi completamente dai critici che hanno parlato di Sun Ra in questo contesto, anche se trovo questo paragone, intellettualmente intrigante ).
Il live del 1982 è "dominato" dalle traiettorie e dalle diffrazioni cubiste della chitarra+electronics+radio di Keith e il piano delicato, a tratti vicino al Van Hove del quartetto teutonico di Brotz dei primissimi Anni Settanta: con insoliti inserti di Prevost in versione jazz.
Il concerto americano del 1994 è pura trascendenza e segna l'addio al "materico" per assestarsi in un discreto spazialismo giocato su dinamiche del pianissimo e, come in Christian Wolff, la musica diviene un veicolo per sondare la nostra interiorità, e non siamo lontani nemmeno dall'ultimo Luigi Nono.
AMM, MEV, New Phonic Art, Iskra 1903, SME, Taj Mahal Travellers e il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza sono stati decisivi per far uscire la musica accademica dall'impasse creativo, che inizia dalla presenza di John Cage a Darmstadt alla fine degli Anni Cinquanta, per dare nuova luce alla musica sperimentale, disposta a farsi contaminare soprattutto da stilemi dell'avant jazz.
Non a caso uno dei piu'importanti grafisti della musica d'avanguardia americana dei Cinquanta, Brown, scrisse delle importanti note di copertina sul celebrato vinile di "Live Electronic Music Improvised" che documenta due improvvisazioni elettro-acustiche di fine Sessanta: una di MEV e l'altra di AMM, quest'ultimo si avvicina di fatto alla musica elettronica di Cage e David Tudor.
Una delle più interessanti proposte di AMM è stata il doppio live del 1968 intitolato "The Crypt" che riesce a proporre una musica completamente lontana da ogni riferimento pre-esistente: l'effetto larsen, qualche modulatore, e vedendo una fotografia, la possibile interazione di qualche televisore (alla maniera di un Wolf Vostell) con qualche strumento amplificato, per creare delle frizioni para-acusmatiche; riesce nell'intento di far esplodere tutta l'energia primale dell'elettricità più nascosta ed innalzare una fiera apologia della non convenzionalità musicale: e solamente per questa assoluta novità e libertà che il suono AMM rappresenta, può essere paragonato al genio di Sun Ra.
NELLA FOTO: all'estrema sinistra (in basso) Keith Rowe, in alto sempre a sinistra Cornelius Cardew
Per dare una idea ancora più suggestiva della musica dei primi AMM cito delle proposizioni di Dionisio Capuano (Blow Up):
"La musica riproduce lo spostamento di falde, il generarsi di fratture, le modificazioni dello stato della materia. Il colore del suono è piombo, marrone, nero; la superficie è infida. Lunghi tratti orizzontali, poi asperità, buche." .
#2
Inviato 28 ottobre 2008 - 11:17
"Se ci si vuole opporre all'ordine vigente, è cosa saggia, quando si presenta l'occasione, provocare il caos” (Walter Marchetti)
Vendo dischi ---> http://forum.ondaroc...66-vendo-cdcdr/
#3
Inviato 28 ottobre 2008 - 11:49
Gli altri non so ma credo che siano reperibili.
#4
Inviato 28 ottobre 2008 - 12:54
AMMMusic, che possiedo, è stato ristampato su CD dalla RēR/Matchless nel 1989 : rispetto all'uscita su LP del '67, vanta materiale aggiuntivo, mai pubblicato prima, della stessa sessione originale compresa tra l'8 e il 27 Giugno '66.
Si fa sentire la mancanza, però, di una riuscita del Live Electronic Music Improvised, in 'collaborazione' con il Musica Elettronica Viva, reperibile solo su vinile.
#5
Inviato 28 ottobre 2008 - 14:15
Esistono, fortunatamente.
AMMMusic, che possiedo, è stato ristampato su CD dalla RēR/Matchless nel 1989 : rispetto all'uscita su LP del '67, vanta materiale aggiuntivo, mai pubblicato prima, della stessa sessione originale compresa tra l'8 e il 27 Giugno '66.
Beh, c'è quella stronzata di 10 secondi di silenzio "da inserire come vi pare tra le tracce del disco" ma glielo si perdona. Cage nella sua infinita bontà ha fatto anche qualche anno.
Comunque non mi pareva che l'esordio fosse contemplato nello discussione. Ad ogni modo trattasi di disco della vita. E' il primissimo da recuperare e venerare.
#6
Inviato 28 ottobre 2008 - 14:42
Beh, c'è quella stronzata di 10 secondi di silenzio "da inserire come vi pare tra le tracce del disco" ma glielo si perdona. Cage nella sua infinita bontà ha fatto anche qualche anno.
(D)anno ?
Il 4'33'' è stato per certi versi la morte della capacità di distinguere tra arte e non-arte, al pari del ready-made di Duchamp, o la corrente Fluxus/Neo-Dada in generale. Ma rischio di entrare in un vicolo cieco, quindi sto zitto
Comunque non mi pareva che l'esordio fosse contemplato nello discussione.
Mah, in tutta sincerità non mi ero neanche posto il 'problema'.
Concordo per il resto.
#7
Inviato 28 ottobre 2008 - 15:32
#8 Guest_pleinelumiere_*
Inviato 28 ottobre 2008 - 19:37
(D)anno ?
Il 4'33'' è stato per certi versi la morte della capacità di distinguere tra arte e non-arte, al pari del ready-made di Duchamp, o la corrente Fluxus/Neo-Dada in generale. Ma rischio di entrare in un vicolo cieco, quindi sto zitto
concordo sul fatto che i ready made di duchamp (o 4'33'' di cage) abbiano creato deleteri precedenti in questo senso.
senza per questo togliere valore all'esperienza neo-dada, che continua oggi anche in versione musicale. fluxus non lo conosco abbastanza per poter esprimere un giudizio.
#9
Inviato 28 ottobre 2008 - 20:48
#10
Inviato 03 luglio 2009 - 17:05
1966 AMMMUSIC -1966 Cardew/Gare/Prévost/Rowe/Sheaff - LP Elektra UK 256 re-released as a CD together with additional material in 1990 - ReRMegacorp
1967 AMM Commonwealth Institute - 20 April 1967 compilation including: AMM Cardew/Gare/Prévost/Rowe/Sheaff United Dairies UD12
1969 LIVE ELECTRONIC MUSIC IMPROVISED Cardew/Gare/Hobbs/Prévost/Rowe one side AMM/one side MEV - LP Mainstream MS 5002 THE CRYPT - 12TH JUNE 1968 Cardew/Gare/Hobbs/Prévost/Rowe double LP boxed set - Matchless Recordings MRLP05 re-released as a double CD The Complete Session with extra material in 1994 MRDCD05
1973 AT THE ROUNDHOUSE Gare/Prévost Incus EP1 complete session remastered and released as a CD - Anomalous Records ICES 001 TO HEAR AND BACK AGAIN Gare/Prévost Matchless Recordings LP MRLP03 re-released as a CD with additional material in 1994 MRCD03
#11
Inviato 03 luglio 2009 - 22:38
1969 LIVE ELECTRONIC MUSIC IMPROVISED Cardew/Gare/Hobbs/Prévost/Rowe one side AMM/one side MEV - LP Mainstream MS 5002 THE CRYPT - 12TH JUNE 1968 Cardew/Gare/Hobbs/Prévost/Rowe double LP boxed set - Matchless Recordings MRLP05 re-released as a double CD The Complete Session with extra material in 1994 MRDCD05
ho sputato sangue per avere questo preziosissimo vinile, l'esecuzione degli AMM si avvicina a una composizione del fluxus Toshi Ichiyanagi, della seconda metà degli anni sessanta, in compagnia di tipacci come Cage e Tudor: suona come l'ipotesi estrema, "estremamente assoluta" di una jam tra Throbbing Gristle (primissimi TG) e Fushitsusha.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#12
Inviato 07 luglio 2009 - 12:37
1969 LIVE ELECTRONIC MUSIC IMPROVISED Cardew/Gare/Hobbs/Prévost/Rowe one side AMM/one side MEV - LP Mainstream MS 5002 THE CRYPT - 12TH JUNE 1968 Cardew/Gare/Hobbs/Prévost/Rowe double LP boxed set - Matchless Recordings MRLP05 re-released as a double CD The Complete Session with extra material in 1994 MRDCD05
ho sputato sangue per avere questo preziosissimo vinile, l'esecuzione degli AMM si avvicina a una composizione del fluxus Toshi Ichiyanagi, della seconda metà degli anni sessanta, in compagnia di tipacci come Cage e Tudor: suona come l'ipotesi estrema, "estremamente assoluta" di una jam tra Throbbing Gristle (primissimi TG) e Fushitsusha.
Ma il live che hai citato nell'altra discussione è questo?
#13
Inviato 24 febbraio 2010 - 09:08
Tra l'altro ho visto che veniva citato sia tra le pietre da aggiungere sia tra i dischi più sconosciuti che ci piacciono, il che è un paradosso divertente.
#14
Inviato 24 febbraio 2010 - 12:04
Ci sono però alcuni errori o comunque dubbi. L'unico certo è la "chitarra elettrica" di Eddie Rowe, immagino sia Keith Rowe, perchè Eddie Prevost è il percussionista. Poi tutti suonano diverse cose, ma il clarino menzionato all'inizio credo sia di Lou Gare più che di Lawrence Sheaff (però non ho sottomano il disco in questo momento).
La cosa che mi convince poco è poi la presunta influenza su Zorn (citato due volte). Magari l'avrà pure detto lui, ma a me sembra che su Zorn sia stata molto più decisiva l'esperienza del free-jazz (compresa la fase chicagoana) e il lavoro di compositori come Carl Stalling e Mauricio Kagel, oltre magari a Cage e figli.
#15
Inviato 24 febbraio 2010 - 12:15
Beh? Soddisfatti della pietrificazione di "AMMMusic"?
Soddisfattissimo! Un pò di avantgarde impro non fa male ad ondarock, anzi.
La rece è molto interessante anche se concordo con Slothrop quanto all'influenza su Zorn
L'unico certo è la "chitarra elettrica" di Eddie Rowe, immagino sia Keith Rowe,
Infatti è Keith:
Lou Gare: tenor saxophone, violin
Keith Rowe: guitar, transistor radio
Eddie Prévost: percussion
Lawrence Sheaff: cello, accordion, clarinet, transistor radio
Cornelius Cardew: piano, cello, transistor radio
#16
Inviato 24 febbraio 2010 - 12:22
Comunque sì, pietra bella, eh. E poi ci voleva.
#17
Inviato 24 febbraio 2010 - 12:56
Nati come quintetto attorno alle idee di Cornelius Cardew (con lui Eddie Prevost, Keith Rowe, Lou Gare e Lawrence Sheaff), perdono quasi subito il violoncellista Sheaff che pare non abbia fatto altro. Arriva a rimpiazzarlo, anche se per poco, il percussionista Christopher Hobbs (che si ascolta su The Crypt) e per un breve periodo pare sia transitato nel gruppo anche il compositore Christian Wolff (allievo di Cage).
Cardew esce dalla formazione a fine '60 e gli anni '70 credo siano stati il periodo più duro per il gruppo, tanto che in un disco del '78, "To Hear And Back Again" l'unico della decade se si eccettua lo split coi MEV e materiale che sarà pubblicato su "Laminal" in seguito, suonano soltanto Prevost e Gare.
Keith Rowe rientra nel gruppo negli anni '80, ma Gare se ne allontana. Al piano arriva in pianta stabile John Tilbury, probabilmente il massimo interprete pianistico dell'opera dello scomparso Cardew (ma se la cava alla grande anche con Morton Feldman).
Su "The Inexhaustible Document" dell'87 al trio si aggiunge il violoncellista Rohan de Saram.
Poi non so esattamente quando Rowe abbandona gli AMM (direi comunque dopo i '90), ma di fatto oggi il gruppo è un duo formato dai soli Prevost e Tilbury.
Li ho visti qualche mese fa all'Area Sismica di Forlì, e per quanto la proposta sia più soffusa e meno rumorista che in passato sono sempre un'esperienza.
#18
Inviato 24 febbraio 2010 - 19:53
Gruppo di importanza inoppugnabile. Li trovo un tantino troppo cerebrali per i miei gusti ma ogni tanto ci possono anche stare.
#19 Guest_The Magnetron Society_*
Inviato 25 febbraio 2010 - 10:03
Non mancate per nessun motivo
a tutti i concerti del ventennale.
#20
Inviato 25 febbraio 2010 - 10:31
Area Sismica?
Non mancate per nessun motivo
a tutti i concerti del ventennale.
Per Yoshihide c'ero, forse vengo anche per Mazurek questo sabato. Poi senz'altro interessante anche Tippett/Moholo e magari pure la Bittova, ma non sono certo di riuscire ad esserci.
Fuori dal ventennale vedrò di non perdermi Chardbourne (a meno che non vada al Ktraak Festival).
Più che altro sai se il biglietto per la singola serata è sempre 20 euro?
Sotto questo profilo all'area non sono proprio limpidissimi, poi visto il cartellone gli si perdona tutto
#21 Guest_The Magnetron Society_*
Inviato 25 febbraio 2010 - 12:42
abbastanza penoso.Siamo nel 2010 e certe cose più o meno tutti
le abbiamo digerite e già passate.
Se abiti non troppo lontano fai l'abbonamento..il costo di ogni
singolo biglietto dovrebbe rimanere,a meno di clamorosi ripensamenti,
sempre di 20 euri.
#22
Inviato 25 febbraio 2010 - 12:49
OtomoYoshihide(o meglio il progetto presentato all'Area)è stato
abbastanza penoso.Siamo nel 2010 e certe cose più o meno tutti
le abbiamo digerite e già passate.
Sul fatto che quel tipo di eai sia ormai vecchio sono d'accordo, ma per me ha avuto anche momenti buoni.
Più che altro mi ha stupito la clamorosa affluenza.
Se abiti non troppo lontano fai l'abbonamento..il costo di ogni
singolo biglietto dovrebbe rimanere,a meno di clamorosi ripensamenti,
sempre di 20 euri.
Sto a mezzoretta ma mica ci posso andare tutti i sabati.
#23 Guest_The Magnetron Society_*
Inviato 25 febbraio 2010 - 13:21
La Romagna mi gusta un casino..si mangia bene e c'è
ogni sabato l'imbarazzo della scelta.
L'Emilia non è più paranoica è morta.
Il 28 marzo a Castel San Pietro (Bologna) c'è uno dei
quartetti più belli visti recentemente:
Brötzmann/Kondo/Pupillo/Nilssen-Love - Hairy Bones
L'anno scorso(Artacts 09,Musik Kultur St. Johann)
è stato una favola.Nilssen-Love è ormai da anni l'unico musicista
ad impostare a proprio piacimento il soundcheck..prima di Brotzmann.
Epocale come lo fu Max Roach o Kenny Clarke.
#24
Inviato 25 febbraio 2010 - 18:18
L'Emilia non è più paranoica è morta.
Verissimo!
Vale la pena Hairy Bones? E' in lista di attesa....
#25 Guest_The Magnetron Society_*
Inviato 26 febbraio 2010 - 10:10
elettrico ancora più acido e con più effetti..mentre nel live
che ho visto io era l'anello debole della catena.
Sovrastato da tutti gli altri manco si sentiva tanto da
aumentare continuamente il volume del suo ampli.
Devastanti perchè il free-jazz sviluppato esce dai soliti
canoni e dallo sferragliamento d'ottoni gratuito.
Perchè Enrico Bettinello ha recensito,sulle pagine di
Blow Up,Hairy Bones due volte nel giro di un anno?
#26
Inviato 26 febbraio 2010 - 16:32
L'Emilia non è più paranoica è morta.
dio!
#27
Inviato 27 febbraio 2010 - 18:28
Devo dire che non sono molto a mio agio con il caos e il free, così come non mi piace molto il rumore "a cazzo" (so che non è questo il caso). Eppure "AMMMusic 1966" mi ha affascinato: un continuo scomporsi e ricomporsi della materia musicale; mai come in questo caso mi sento di parlare di caos ordinato. O, perlomeno, di caos "pensato" (nel senso cerebrale) e meditato, nei limiti in cui può esserlo (visto che parliamo di impro). Certo un disco non facile, ma me lo ascolterò molto volentieri anche più avanti.
#28
Inviato 05 giugno 2017 - 10:42
Ieri a Forlì hanno suonato in trio Eddie Prévost, John Tilbury e Giancarlo Schiaffini (trombone).
Molti ppp, pochissimi ff. Interplay educato e paziente, da compagni di vecchia data. Tilbury che pigia tasti con la destra e tamburella la superficie del legno con la sinistra è uno di quei momenti totali che non dimenticherò.
Un concerto al quale sarò sempre fiero e grato di aver assistito.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#29
Inviato 05 giugno 2017 - 15:21
Ti volevo mettere un meno perchè te l'hai visto e io no...
Comunque ppp e ff stanno per?
#30
Inviato 05 giugno 2017 - 15:44
Negli spartiti e nel gergo compositivo
p = piano
f = forte
A seconda delle ripetizioni, più o meno intensi (pp = pianissimo; fff = fortissimissimo)
ps: non è bellissima l'associazione col mio avatar? (gawd, I love this music)
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#31
Inviato 05 giugno 2017 - 17:05
Grazie! Probabilmente l'avevo già sentita sta cosa ma non me la ricordavo assolutamente
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