2000 Silver & Gold
Young e' sempre stato un esageratone sia in un senso che nell'altro. Quasi tutta la sua generazione ando' in crisi negli anni 80? Lui impazzi' proprio, mettendo su una serie di dischi volutamente balordi e autodistruttivi. Molti della sua generazione recuperano credito negli anni 90 piazzando uno o due dischi di ritrovata ispirazione? Lui riesplose in una nuova "gold rush" musicale, infilando una serie impressionante di nuovi classici. E questo alla lunga lo ha fregato. Perche' un conto e' tributare il dovuto rispetto al Riconosciuto Maestro una volta ogni 4 o 5 anni, un conto e' trovarselo tra i piedi a schitarrare ogni due. Se poi il vecchiaccio fa anche il torto di riagguantare il successo commerciale (la collaborazione coi Pearl Jam fece il botto) il fastidio generale e' assicurato. E infatti, almeno in Italia, l'album successivo a "Mirror Ball", lo splendidamente fosco e psichedelico "Broken Arrow", fu accolto con fastidio e pressapochismo, e ancora peggio ando' a "Silver and Gold", praticamente ignorato o al massimo trattato con infastidita sufficienza. Era l'album con cui, nel 2000, chiudeva in ritardo i suoi meravigliosi 90s, iniziati in anticipo con "Freedom" nell'89: sempre esagerato, appunto.
Vorrei poter dire che fui tra i pochi che ne apprezzarono la poesia in diretta, ma in realta' passo' sottotraccia anche a casa mia. Lo recuperai pochi anni dopo, all'alba del selvaggio far west dello scarico, e mi sorprese scoprirlo un albo tanto bello. Non lo ascoltati pero' molto e con gli anni l'ho trascurato, tanto che nel ricordo era diventato un episodio amabile, ma crepuscolare, in fondo minore. Ovviamente tutta questa pappardella per dire che l'ho ripreso e l'ho ritrovato un album di un 'intensita' che non ricordavo, un campionario di morbidezze acustiche da mal di cuore, l'album totalmente acustico che un po' tutti avevamo sempre sognato e che quando arrivo' eravamo tutti distratti. Young fara' altre cose notevoli, ma questa nitidezza e solidita' di ispirazione non le ritrovera' piu', credo si possa dire che e' il suo ultimo classico e il resto della sua discografia sia per un certo verso "post".