Lussuria (lust, caution Ang Lee)
#1
Inviato 06 gennaio 2008 - 10:27
Un già visto, questa è stata la prima impressione. Come è già stato detto in altri commenti.
La variante cinese del rapporto vittima-carnefice tra l??aguzzino cinese, collaborazionista del nemico invasore giapponese, e la pasionaria partigiana che lotta per la liberazione della sua terra e del suo popolo.
La variante cinese consiste nella applicazione del noto proverbio ??se hai un nemico, siediti sulla riva del fiume ed attendi?; così gli scalcinati ed imbranati partigiani cinesi attendono di cucinare a fuoco lento il loro nemico e non si capisce perché, pur avendone l??opportunità, non lo facciano fuori; capisco benissimo che se ammazzano Tony Leung finisce il film, quindi bisogna tirare almeno fino alle 23:30, così facendo però si toglie tensione emotiva alla spy story e si lascia allo sbaraglio la povera Wei Tang, che prima deve prendere lezioni di sesso da un compagno, perché poverina è vergine mentre deve figurare come donna sposata di un facoltoso commerciante, e poi deve darsi all??aguzzino, fare da esca, ma una volta che il pesce ha abboccato ed è tenuto bene saldamente alla lenza, nessuno viene a salparlo; e così il rapporto tra i due evolve verso il nulla, verso il loro annientamento, entrambi consapevoli di essere prigionieri di una situazione dalla quale non possono uscire e dove devono continuare a fingere; finge lei perché è la sua missione patriottica che lo esige, finge lui nella sua sfida prometeica di commensurare il suo potere acquisito, ma inconsciamente forse spera di essere ucciso in un agguato e di uscire da una situazione dalla quale sa che comunque non ne uscirà mai vivo e che prima o poi sarà eliminato, gettato come vuoto a perdere dai giapponesi, o eliminato dai suoi compatrioti e dagli americani.
I loro congressi carnali si susseguono sempre più estremi e disperati alla ricerca dell??annientamento reciproco; le scene di sesso esplicito si susseguono incalzanti, ma più che a scene di sesso assistiamo a figure ginniche acrobatiche, estetizzanti, di corpi che si penetrano; scene tutto sommato funzionali al contesto di perdita di identità e di autodistruzione insiti nel film; chi cede per primo è perduto e cede lei; per amore? Certo che no; cede per un raptus innescato da un dono prezioso che la offusca e che per un attimo, attimo fuggente ma fatale, le spalanca una via di uscita che la conduce al patibolo, insieme ai suoi compagni dormienti.
Non mi sono piaciuti i salti di tempo, avanti, indietro, avanti; il film risulta spezzato in due tronconi di cui il secondo è quasi una ripetizione del primo; Ang Lee prova a fare il Wong ma i salti di luogo e di tempo non sono così sciolti ed efficaci come in 2046; poteva almeno mettere qualche data e qualche didascalia, non siamo così colti da conoscere i fatti degli anni 40 avvenuti in Asia; beato Oliveira che spiega la storia con calma e per bene, senza nuocere al film, anzi il parlato di de Oliveira è il film; questo scellerato Ang Lee invece che fa? Ad un certo punto ci spiega il film facendo dire a Wei Tang che lei sta vivendo un rapporto di vittima-carnefice i cui ruoli sono intercambiabili; ma bravo, non se ne era accorto ancora nessuno! Una sbavatura notevole; peccato perché quegli sguardi fissi nel vuoto durante gli amplessi erano efficaci e non meritavano di essere spiegati.
Il finale è piuttosto deludente e non offre soluzioni diversive e nuove vie di uscita al già visto; la donna si innamora, si arrende e si sacrifica. Mah.
Critiche e difetti a parte il film è più che guardabile, scorre bene con ritmo sostenuto, senza pause e senza buchi di tensione; la spy story funziona fino quasi alla fine e lo svolgimento rimane incerto; molto bella l??ambientazione e la ricostruzione d??epoca, ma manca la coralità; un uomo ed una donna e nulla più.
Dei due personaggi principali quello della donna Wei Tang è ben riuscito, coinvolta in gioco ed in un destino più grande di lei, mentre quello di Tony Leung trasmette, sì, l??ambiguità e l??inespressività del collaborazionista, ma rimane statico per tutta la durata del film.
Nella mia valutazione complessiva si tratta di un buon film. Bello non bellissimo.
#2
Inviato 06 gennaio 2008 - 10:41
Il film magari lo vedrò nonostante i commenti tiepidi.
#3
Inviato 06 gennaio 2008 - 11:07
#4 Guest_vegeta_*
Inviato 06 gennaio 2008 - 12:33
Però ci sono troppi spoiler!
non leggo il commento sopra per non rovinarmi la visione...
il film lo vedrò la prossima settimana, nonostante le recensioni non proprio favorevoli
#5
Inviato 06 gennaio 2008 - 14:08
Però ci sono troppi spoiler!
non leggo il commento sopra per non rovinarmi la visione...
il film lo vedrò la prossima settimana, nonostante le recensioni non proprio favorevoli
Idem.
#6 Guest_soul crew_*
Inviato 06 gennaio 2008 - 15:56
boh mi trovo solo in parte con il commento qua sopra. ovviamente di orginale c' è ben poco e di già visto c' è molto (il cinema cinese è pieno di storie patriottiche e il tutto è stato ben spiegato da veroux)
però ad esempio le scene di sesso secondo me sono riuscitisime, comunicano veramente quella cosa che da il titolo al film, altro che quelle finzioni ridicole alla sharon stone-michael douglas.
poi sicuramente si poteva sfruttare di più la guerra psicologica tra i due protagonisti e calcare un po' meno la mano sulla retorica politica, però in generale a me è parso un bel film.
#7
Inviato 09 gennaio 2008 - 10:37
SPOILER SPARSI
Personalmente mi è piaciuto e devo dire che persino la trovata dei salti temporali mi è sembrata abbastanza azzeccata, sebbene inevitabilmente ciò tolga mordente alla parte centrale, visto che comunque sappiamo già cosa succederà dopo.
Azzeccatissimo il titolo, poichè è proprio di lussuria che si ammalano, fino a morirne dentro, i due protagonisti, ed è attraverso questi amplessi meccanici che ricercano una catarsi che però non arriva, non può arrivare.
Il finale m'è parso un po' troppo sbrigativo, si poteva insistere di più sul conflitto interiore di lui che vede sacrificarsi colei che gli ha salvato la vita e non può/vuole salvarla: l'ultimo sguardo di lei, inginocchiata, mi sembra foriero di una speranza che invece i 10 rintocchi di campana uccidono sul volto di lui. Il suo sguardo dinanzi all'anello sulla scrivania è emblematico, a mio parere.
Infine, mi è piaciuta molto la regia: i primissimi piani, senza stacchi, la cura dei dettagli e l'algida rappresentazione degli amplessi mi sembrano far parte di un'iconografia che raramente ho trovato in un film cinese (e si accettano suggerimenti !).
E poi, vorrei conoscere le regole del mahjong... la sequenza iniziale in cui le donne giocano e chiacchierano è davvero molto bella, con la camera che segue i movimenti, incomprensibili, delle mani e delle tessere.
Un buon film per questo 2008.
#8 Guest_vegeta_*
Inviato 09 gennaio 2008 - 14:49
Pezzotta su vivimilano di questa settimana lo apostrofa così però:
Il Leone d'oro meno meritato degli ultimi 40 anni.
#9
Inviato 10 gennaio 2008 - 14:59
lussuria è un film che nella sua bellezza stilistica, nelle sue soffuse atmosfere e nelle sue calibrate ricostruzioni (le scenografie, gli abiti, le stoffe e gli arredi tutti perfetti) non sorprende e non emoziona mai!!!!!
E poi è reazionario come il famigerato Black Book di Verhoeven... ha ragione Pezzotta anche in questo caso...
#10
Inviato 30 gennaio 2008 - 13:36
Infine direi che risultano più incisivi la prima sigaretta della protagonista e la perdita della verginità della parte "lussuriosa" del film.
#11
Inviato 30 gennaio 2008 - 16:12
Infine direi che risultano più incisivi la prima sigaretta della protagonista e la perdita della verginità della parte "lussuriosa" del film.
Non lo sai...le scene lussuriose mi sembrano ben riuscite.
In fondo Lussuria è in toto un compitino ben svolto, ridondante, in cui ad Ang Lee premeva ancora una volta parlare della passione. Del contesto storico interessava fino ad un certo punto (ed infatti è abbastanza piatto e trattato con particolare semplicità).
Ecco perchè è un Leone d'oro che grida vendetta!
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#12
Inviato 08 giugno 2008 - 17:03
E' un polpettone. Girato bene, ma pur sempre un polpettone. Tra l'altro pare il remake cinese del recentissimo "Black Book". Temi già sentiti esposti in maniera didattica, durata spropositata (151'), scene erotiche pessime (entrambi i protagonisti devono aver letto il kamasutra).
Un po' di spessore sul finale, quando il rapporto tra spia e spiato, si fa più ambiguo e si colora di tonalità tragiche (bravo Tony Leung), ma è un compitino corretto, nulla più.
5,5
#13
Inviato 08 giugno 2008 - 17:58
Impallidisce, per non dire che sparisce di fronte ai due veri vincitori di Venezia: Cous Cous e Redacted.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#14
Inviato 24 gennaio 2009 - 14:09
Stupenda la messa in scena.
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