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Pupi Avati


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54 replies to this topic

#51 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 11 aprile 2016 - 15:17

Scusate se riesumo questo vecchissimo thread, ma volevo un consiglio. Secondo voi questo film di Avati dal titolo impresentabile ( asd ) merita di essere visionato?

 

La_mazurka_del_barone_della_santa_e_del_


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#52 Tom

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Inviato 05 dicembre 2019 - 17:29

91344_ppl.jpg

 

Il signor diavolo

 

Non male, non male.

Il livello non e' certo quello della Casa delle finestre che ridono e Zeder e neppure quello dell'Arcano incantatore, ma Avati centra ancora una volta quella sua idea di horror cattolico immerso nello strapaese italiano, dimostrando che se avesse fatto meno film e meno l'Olmi di serie B poteva essere il nostro piccolo Polanski romagnolo.

 

Difettoni: c'e' tutta una goffaggine da fiction di raiuno nella recitazione degli attori, nella rigidita' dei dialoghi, nella piattezza della fotografia. Se sono ormai rassegnato davanti a cose come la zeppola del protagonista o a un Veneto lagunare degli anni 50 pieno di romani, romagnoli e toscani (solo i bolognesi Alessandro Haber e Chiara Caselli sono abbastanza professionali da imitare l'accento veneto) a darmi fastidio sono state piuttosto piccole sciatterie fastidiose. Tipo cogliere, in un film appunto ambientato nel 1952, anacronismi come serramenti in aluminio, tubi elettrici di plastica, rubinetti a saracinesca. Sono solo piccoli particolari, ma che danno fastidio proprio perche' potevano essere facilmente dissimulati o semplicemente tagliati fuori dalle inquadrature. E che cazzo, se me ne accorgo io banale spettatore a una banale visione...

 

Pregi: a lunghi tratti non e' forse neanche un vero thriller horror, quanto piuttosto un Amarcord tinto di nero, che nonostante i limiti detti sopra (il protagonista, un bambino povero veneto, che parla in un assurdo e impeccabile italiano), riesce a ben trasmettere le angosce e le morbosita' dell'infanzia. Ma soprattutto Avati riesce ancora a far percepire il lato piu' inquietante e marcio della nostra provincia, mettendo su schermo quel senso di silenzio e mistero delle notti in campagna che oltre alla tranquillita' possono nascondere l'orrore. Stavolta la religione e i suoi riti sono in primo piano, e solo un cattolico praticante come lui poteva mostrarne cosi' efficacemente il dark side, riuscendo a trasmettere anche a un ateo come me il senso di blasfemia di certe scene. O dimostrarsi cosi' schifato per le connessioni tra politica e religione, all'epoca incantenate.


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#53 eugenio_barba

    Groupie

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Inviato 05 dicembre 2019 - 17:59

Sono d'accordo con te sull'atmosfera complessiva, son passati quasi due mesi e me lo son quasi dimenticato, ma ricordo due cose:

- la storia d'amore con l'infermiera, senza senso, cringissima

- il finale e l'intreccio complessivo: dopo la visione mi sono scervellato per trovare un senso a quanto appena visto e a come si incastrano i vari avvenimenti e personaggi, ma non ce l'ho fatta.

Comunque, nel complesso, visione interessante per l'atmosfera grottesca e malsana complessiva che emana.


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#54 An Absent Friend

    We're happening

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  • LocationFuori della storia e in abito borghese

Inviato 05 dicembre 2019 - 19:08

Quindi i vari "bellissimo"/"bello"/<3 ecc sono un bluff, o solo il bene va espresso?


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Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#55 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 06 dicembre 2019 - 09:52

Scusate se riesumo questo vecchissimo thread, ma volevo un consiglio. Secondo voi questo film di Avati dal titolo impresentabile ( asd ) merita di essere visionato?
 
La_mazurka_del_barone_della_santa_e_del_


Da recuperare (ma mi sa che ormai l’avrai già fatto) senz'altro per la performance di Tognazzi, che tratteggia alla grandissima il personaggio di anticlericale e mangiapreti che si converte sotto il fico del titolo. Molto meno convincente Villaggio che si limita alla solita macchietta (vedendoli recitare assieme si vede bene la differente statura d’attore tra i due). Il film ha quei toni grotteschi, stravaganti e surreali tipici del primo Avati, che poi ha molto ammorbidito.


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