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La percezione degli italiani nel mondo


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43 replies to this topic

#1 Guest_Maori Tattoo_*

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Inviato 23 ottobre 2007 - 23:42

Punto primo in America mi danno dell` italiano..e io con l` accento che ho, non terribile ma sicuramente non "americano", e col fatto che ho vissuto in Italia per 20 anni, nonostante tutto l` odio per il bel paese e i suoi abitanti, non posso contraddirli.
Precisato questo noto che c` e` una percezione ambivalente dell` italiano in America da una parte c`e` l` immigrato di vecchia generazione "mafia, pizza e mandolino" dall` altra il "mito": Dolce e Gabbana, Gucci, Ferrari, i ristoranti italiani, il vino, la dolce vita, l` antica Roma.
Un po` come sulla copertina di Autobahn dei Kraftwerk in cui c`e` una vecchia Volkswagen che se ne va e una nuova Mercedes che arriva, a simboleggiare la vecchia Germania che muore e la nuova Germania che rinasce...l` Italia sta cambiando faccia...anche grazie al governo Berlusconi...come dimenticare ad esempio "il mio grasso grosso matrimonio italiano" a cui Berlusconi ha fatto cambiare il nome in "il mio grasso grosso matrimonio greco"...
Noto anche una certa arroganza e senso di superiorita` negli italiani che stanno qui.


Parliamone.


Che fondamentalmente disprezzo sia gli Stati Uniti che l` Italia mi sembra di averlo fatto capire (gli States un po` meno)
Ora pero` sono in crisi perche` non so piu` a che cazzo di nazione appartengo.
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#2 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 24 ottobre 2007 - 17:20

di quello che gli stranieri pensano degli italiani m'importa poco assai.

ciao.
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#3 1015saturdaynight

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Inviato 24 ottobre 2007 - 18:30

per farla corta ci considerano degli sfigati..... e' brutto dirlo...ma forse hanno ragione....
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#4 Merlo

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Inviato 25 ottobre 2007 - 11:04

Credo che abbiano di noi un'opinione basata su dei luoghi comuni, esattamente come possiamo averla noi di loro.
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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#5 Dana

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Inviato 25 ottobre 2007 - 11:18

dipende dal paese in cui vai.
ricordo quando vivevo a londra...per gli inglesi siamo in uno dei più bassi gradini della scala sociale.per quanto riguarda gli stati uniti non saprei ma già il fatto che ci siano quartieri LITTLEITALYTOWN con la bandiera italiana dipinta sull'asfalto mi permette di farmi un'idea.in sudamerica invece siamo quelli che "rubano" il lavoro,comprano le loro terre e si sposano le loro mogli...bah
da una parte siamo noi stessi a creare gli stereotipi.

vabbè non ci resta che riderci su
http://www.youtube.c...h?v=8L5sMkhUpIQ
http://www.youtube.c...h?v=sj6Epj-J7R0
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#6 Mia

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Inviato 25 ottobre 2007 - 11:38

Negli ultimi anni, guardandomi intorno, leggendo i giornali, ascoltando le parole della gente, credo di essere giunta alla conclusione di vivere in un paese allo sfascio (o quasi). Corruzione, qualunquismo, individualismo, precariato, volgarità, superficialità, oggi, in Italia, la fanno da padroni. Però, io non tollero, non sopporto, non reggo che qualcuno, non italiano, parli male del mio Paese. Convivo con una ragazza spagnola particolarmente insopportabile da questo punto di vista. Non fa altro che ripetere che la Spagna è un altro pianeta, che qui non funziona nulla, che costa tutto troppo, che siamo indietro. Lei è qui per seguire il suo fidanzato, quindi non posso nemmeno dirle più di tanto di tornarsene a casa sua. Il punto è che su determinati argomenti può avere anche ragione, ma lei, certe cose, per come la vedo io, non può permettersi di dirle, o quantomeno non con quella arroganza, perchè, in fondo, vive in un Paese che nel bene e nel male la ospita. Io non mi sognerei mai di mortificare un romeno o un iracheno spiattellandogli in faccia i problemi e le grane del suo Paese (se non provocata o gratuitamente, ovviamente). Non mi piace chiamarlo nazionalismo, anche se amo molto il mio Paese. Credo sia una specie di forma di galateo internazionale (non so come meglio chiamarlo). E' come andare a cena a casa di qualcuno, e fargli notare, chessò, che dovrebbe cambiare le piastrelle del bagno perchè fanno schifo. Il padrone di casa lo sa che fanno schifo, non c'è bisogno che qualcuno glielo faccia notare, e se lo fa, è un cafone. Almeno questo è quello che penso io.
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#7 Dana

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Inviato 25 ottobre 2007 - 11:43

galateo internazionale


eheheh si  Mia, ti quoto in pieno  ;)
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#8 Guest_LoriVarney_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 12:05

...come dimenticare ad esempio "il mio grasso grosso matrimonio italiano" a cui Berlusconi ha fatto cambiare il nome in "il mio grasso grosso matrimonio greco"...


non mi sembra sai, il titolo originale e' My Big Fat Greek Wedding.

Qui in Irlanda noi italiani mi sembra siamo visti decentemente.... o comunque meglio di quanto mi aspettassi prima di venirci.
A Dublino c'e' una serie di viette chiamata Little Italy, ed e' una delle zone piu' chic del centro, con palazzi moderni con degli archi che li uniscono, ristoranti eleganti, negozi d'abbigliamento trendy, barettini all'aperto...

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#9 alcatr4z

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Inviato 25 ottobre 2007 - 12:24

IO non la farei così catastrofica, a testa alta sempre nel mondo, dopotutto altrove non è tanto meglio che qui, almeno noi sappiamo ancora mangiare!

per farla corta ci considerano degli sfigati..... e' brutto dirlo...ma forse hanno ragione....


no è bellissimo dirlo specie se ci credi per davvero!!!  asd  asd, io per esempio non ci credo, nel senso non credo che lo pensino, e se anche fosse non credo sia vero!

Convivo con una ragazza spagnola particolarmente insopportabile da questo punto di vista. Non fa altro che ripetere che la Spagna è un altro pianeta....


;D ;D ;D, si certo è arrivata qui con lo shuttle!!
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#10 alcatr4z

    utente provinciale

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Inviato 25 ottobre 2007 - 12:28

Qui in Irlanda noi italiani mi sembra siamo visti decentemente.... o comunque meglio di quanto mi aspettassi prima di venirci.
A Dublino c'e' una serie di viette chiamata Little Italy, ed e' una delle zone piu' chic del centro, con palazzi moderni con degli archi che li uniscono, ristoranti eleganti, negozi d'abbigliamento trendy, barettini all'aperto...


Più o meno come veniamo visti nelle capitali dell'Est Europa dove addirittura ci sono molti studenti che studiano l'italiano!
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#11 Haggard

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Inviato 25 ottobre 2007 - 13:46

Sapessero qual è la percezione degli AMERICANI, nel mondo (che poi lo sanno, ma non riescono a capirne i motivi)... asd
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#12 Guest_Julian_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 14:09

Sì ma noi italiani siamo tutti uguali??

Ste cose mi fanno ridere. E' l'errore che chi sta meglio commette sempre nei confronti di chi sta peggio.

Per gli americani noi siamo tutti uguali (mafiosi, furbi, ipocriti, lavativi, ladri etc..). Per noi, ad esempio, gli albanesi sono tutti uguali.

In realtà, l'immigrazione italiane è fra i fattori storici che consente a quei bellimbusti di avere la pancia piena. Poi, certamente, creò grossi problemi. Ma senza il lavoro degli italiani che morti di fame arrivavano da oltre oceano, gli americani non avrebbero accomulato tutte quelle ricchezze (anche se ovviamente il "merito" è da attribuire in misura maggiore allo schiavismo). Lo stesso oggi: senza gli albanesi, i rumeni e tutti gli altri che lavorano quasi gratis noi non potremmo permetterci tutto sto benesse, anzi. Poi è ovvio che questi creano anche gravi disagi sociali, ma il discorso non dovrebbe femrarsi sì.

Invece accade sempre così: è molto facile esser razzisti con i morti di fame quando si ha la pancia piena.
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#13 Mia

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Inviato 25 ottobre 2007 - 17:07

senza gli albanesi, i rumeni e tutti gli altri che lavorano quasi gratis noi non potremmo permetterci tutto sto benesse, anzi.


Quale benessere?
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#14 astrodomini

    ...

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Inviato 25 ottobre 2007 - 17:33

Invece accade sempre così: è molto facile esser razzisti con i morti di fame quando si ha la pancia piena.


Ti assicuro che è molto facile essere razzisti anche fra morti di fame, forse dovresti farti un giro in qualche fabbrica per capire quanto il razzismo (o comunque convinzioni di superiorità) sia presente in determinate aree del mondo. Nelle fabbriche poi vengono pagati allo stesso modo di un italiano, piuttosto ci sarebbe da discutere su quanto costoro incidano negativamente sui diritti del lavoratore; prova a sensibilizzarli, a istruirli, a toglierli paure ancestrali (tipo "mi licenziano su due piedi") e a far sì che non riportino effettivamente lo stato degli operai indietro nel tempo con grande gioia dei padroni.

Sì ma noi italiani siamo tutti uguali??


No ma se buona parte dei cittadini di un paese x arriva nel paese y e ruba, crea organizzazioni criminose e si comporta male è lecito che i cittadini di y percepiscano questo gruppo di persone in maniera negativa. Penso sia successo con noi italiani (meridionali, perchè "baffo nero, mandolino, mafia, spaghetti, pizza etc." son tutte aggettivazioni di quella parte del paese, è inutile girarci attorno) e che succeda un po' ovunque per un fattore di normale paura del diverso e per un altrettanto comune senso di superiorità e di cercare di dividere gli autoctoni da quelli arrivati più tardi (schemi riscontrabili nel micro come nel macro a mio parere).

Detto questo la penso come lo sceicco, a me non interessa quello che pensano di me altrove, un po' perchè io sono io e non rappresento un bel nulla, un po' perchè l'esperienza di viaggiatore internazionale mi ha fatto notare che non siamo poi così male come più a nord ci dipingono. Basti vedere lo sport, noi a dare lezioni di stale su una pleteora di accuse e rosicamenti indegni.
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the music that forced the world into future


#15 Guest_Julian_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 19:40


senza gli albanesi, i rumeni e tutti gli altri che lavorano quasi gratis noi non potremmo permetterci tutto sto benesse, anzi.


Quale benessere?


Ma dai, non prendermi per il culo, se qui che cazzeggi su un forum.
Se fossi albanese nel migliore dei casi spacci e vivi di quello. Nel peggiore dei casi lavori 15 ore al giorno e porti a casa una miseria. Altro che forum, ondarock e simili. Ma avete un'idea del mondo in cui vivete o no??
Dovreste farvi un giro nei Tribunali del Lavoro. Io ho visto tante di quelle porcherie a danno degli immigrati da far accapponare la pelle. Ho visto ragazze ventenni ridotte in schiavitù, o visto muratori irregolari morti e sepolti in cantiere, ho visto gente vivere con 500 � al mese e lavorare 10 volte più di tutti noi messi insieme. Se non c'è chi lavora la ricchezza non si produce ragazzi. Loro danno alla società in cui vivono molto più di quanto ricevono, una parte importante di noi non da nulla e campa sul lavoro degli altri.
Però noi stiamo dalla parte di chi campa sul lavoro degli altri e condanniamo i comportamenti sbagliati (perchè sbagliati sono) dei morti di fame.

Astrodomini poi è fortissimo, scopre l'acqua calda ogni volta. Non è mica una novità la guerra fra poveri eh, anzi quando si è in concorrenza è sempre facile attaccare i concorrenti, e non con chi sfrutta la concorrenza. Questo vale per gli italiani, per i cingalesi e per i cileni.
Non mi stupisce il fatto che tu giustifichi il razzismo contro gli italiani dell'epoca: anzi apprezzo la cosa, è sintomo di coerenza. Chi sbaglia è sempre chi ha meno e prova a ribellarsi. Capo invece essele semple blavo. Glazie capo!


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#16 Mia

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Inviato 25 ottobre 2007 - 20:00

Julian, intanto bevi una bella tanica di camomilla, magari ti calmi. Non mi conosci e non sai nulla di me, quindi non ti permetto di rivolgermi frasi del tipo "sei qui che cazzeggi su un forum".

Secondo, io non campo proprio sul lavoro di nessuno. Mi mantengo da sola con 800 euro al mese e mi accorgo (io) che la maggior parte delle persone che mi circondano (italiane) a stento riescono ad arrivare a fine mese. Non ho niente contro gli immigrati onesti che vengono in Italia a lavorare, e sono la prima a condannare le condizioni di lavoro a cui molti (troppi, italiani e non) sono costretti. Guarda che non c'è bisogno di cercare tra gli albanesi se vuoi trovare persone che lavorano "15 ore al giorno e portano a casa una miseria". E non mi sento certo responsabile se esistono datori di lavoro senza scrupoli che assumono immigrati in nero, magari anche senza permesso di soggiorno, sfruttandoli senza ritegno. Quello che stavo cercando di dire, e che probabilmente non è arrivato al tuo cervello, è che in Italia, oggi, NON SI STA BENE. Te inevece sembri dipingere questo Paese come un branco di papponi senza scrupoli che campa su un esercito di schiavi (papponi che pure esistono, eccome).

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#17 astrodomini

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Inviato 25 ottobre 2007 - 20:12

Se fossi albanese nel migliore dei casi spacci e vivi di quello. Nel peggiore dei casi lavori 15 ore al giorno e porti a casa una miseria.


Oppure se sono regolari si trovano un lavoro come operai (o altro) con lo stesso orario e salario dei colleghi italiani. Io conosco da vicino la realtà industriale del nord est e ti posso assicurare che le possibilità per un immigrato regolare ci sono eccome (anzi, direi che in determinate realtà sono molto richiesti) con lo stesso trattamento di un italiano, anzi molti immigrati stanno iniziando ad avere ruoli di responsabilità (in molti casi purtroppo perchè si piegano più facilmente  ). Il problema del nero e dei datori di lavoro infami ci sono da sempre e purtroppo in Italia è un problema duro da debellare ma non è sempre così e non è vero che o spacci o fai lo schiavo, le opportunità di lavoro ci sono eccome (almeno qui al nord). Se poi avere uno stipendio che non cresce, tasse sempre più alte, costo della vita in crescita e affitto alle stelle è benessere..
Il problema è che di questo passo dovremo abituarci a un impegno lavorativo sempre più pesante, quello che a tuttoggi gli immigrati sopportano già.

Non mi stupisce il fatto che tu giustifichi il razzismo contro gli italiani dell'epoca: anzi apprezzo la cosa, è sintomo di coerenza. Chi sbaglia è sempre chi ha meno e prova a ribellarsi. Capo invece essele semple blavo. Glazie capo!


Io non giustifico, però capisco e comprendo che non tutti sono istruiti o in grado di capire le differenze. Io posso capire che se su 10 italiani 8 rubano non è detto che i restanti 2 siano ladri, tante persone no e io riesco a comprenderle ed è la normalità delle cose. Da questo nascono i luoghi comuni, da cui ho già scritto di diffidare.


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#18 Mia

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Inviato 25 ottobre 2007 - 20:16

Se poi avere uno stipendio che non cresce, tasse sempre più alte, costo della vita in crescita e affitto alle stelle è benessere..


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#19 Guest_Maori Tattoo_*

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Inviato 26 ottobre 2007 - 00:48

Dal mio punto di vista anche se spavaldi dicono "I`m full blooded italian" si mettono 3 etti di profumo, dolce e gabbana prada quello che vuoi...rimangono dei papponi nel senso di "pimps"...e` un po` come il contadino che svolta i soldi...dopo aver vissuto la poverta` e la fame pensa che mangiare tanto voglia dire "c`ho i soldi"...
Onestamente la visione del borghese italiano mi fa venire i bruciori allo stomaco dall` odio...giacca e cravatta, soddisfatto della troia che ha accanto interessata solo ai suoi soldi che lui non fa altro che ostentare, soddisfatto di tutte le piccole cose materiali che possiede.
Ne ho beccato uno con accento napoletano...
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#20 King Of Woolworths

    Roadie

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Inviato 26 ottobre 2007 - 13:25

Smettete di piangervi addosso. Gli Italiani all'estero sono considerati in vari modi, non esiste uno stereotipo. Per la mia esperienza (UK) sono assolutamente ben considerati - in Gran Bretagna "Italiano" è spesso sinonimo di chic, ricco ed elegante. Non è assolutamente vero che i britannici odino gli Italiani a spron battuto, anzi, anche perchè i due popoli, secondo me, si assomigliano moltissimo: basta sostituire la passione italiana per il cibo con quella brit per l'alcool, e per il resto (calcio, politica, auto, etc) praticamente sono uguali, anche in cose negative come quel certo provincialismo da isolani, la snobberia post-imperialista,la tendenza a piangersi addosso e la presupponenza che entrambi i popoli hanno.

In ogni caso, gli Italiani sono visti nella maniera più giusta, ovvero un popolo con enorme personalità, che si impone, nel bene e nel male. Un popolo dalla storia carica di gloria, una nazione comunque prosperosa e una cultura importantissima e dall'influenza praticamente planetaria. Persino nel mio campo di lavoro, la ricerca medica, gli Italiani sono comunque tra i leaders.

Si capisce perchè, quindi, un Tedesco o uno Spagnolo siano guardati in modo diverso, forse perchè percepiti come popoli con una personalità meno spiccata e una cultura molto meno "mondiale", ma un Italiano forse può dare più fastidio perchè proviene da una nazione che è in ogni caso allo stesso, altissimo livello culturale, economico, finanziario, etc.
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#21 Haggard

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Inviato 26 ottobre 2007 - 13:28

La cultura tedesca non sarebbe "mondiale"? Ma di che pianeta parli?
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#22 King Of Woolworths

    Roadie

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Inviato 26 ottobre 2007 - 13:35

Non è "mondiale" quanto quella Italiana, ossia non è diffusa allo stesso modo - l'anno scorso sulla BBC c'era un documentario che parlava dell'origine dell'aggettivo "machiavellian", del PRINCIPE, etc. Per dire, la cultura italiana ha lasciato dei solchi più profondi nel mondo, rispetto a quella tedesca, secondo me, dall'arte alla musica, all'architettura, etc. Ciò non vuol dire che la Germania abbia una cultura di second'ordine, anzi....
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#23 Haggard

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Inviato 26 ottobre 2007 - 13:41

Boh! La "cultura" mica è finita nel '600, eh.
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#24 King Of Woolworths

    Roadie

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Inviato 26 ottobre 2007 - 14:03

Mettiamola così: quante parole italiane si usano nel mondo intero? E quante tedesche?

Non dico che sia superiore, ma che la cultura italiana sia stata nel mondo più influente di quella tedesca, mi pare fuori discussione (come al giorno d'oggi lo sono quella inglese ed americana)

Se volete vedere come siamo percepiti all'estero, questo vi darà una mano:

http://technology.ti...icle2732802.ece
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#25 Haggard

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Inviato 26 ottobre 2007 - 14:10

Mah! A me sembra che fare queste classifiche sia un po' azzardato, e che siano dettate più che altro da ignoranza.
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#26 King Of Woolworths

    Roadie

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Inviato 26 ottobre 2007 - 14:18

Ma se parliamo di "percezione degli italiani nel mondo" dobbiamo argomentare, no?

E poi io adoro la Germania  :-*
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#27 Guest_persephone_*

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Inviato 26 ottobre 2007 - 15:07

Non è assolutamente vero che i britannici odino gli Italiani a spron battuto, anzi, anche perchè i due popoli, secondo me, si assomigliano moltissimo: basta sostituire la passione italiana per il cibo con quella brit per l'alcool, e per il resto (calcio, politica, auto, etc) praticamente sono uguali, anche in cose negative come quel certo provincialismo da isolani, la snobberia post-imperialista,la tendenza a piangersi addosso e la presupponenza che entrambi i popoli hanno.


non é che queste assonanze ci siano solo tra britannici e italiani, perché in questo tutto il mondo é paese :P
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#28 Karmasukia

    PATTY PRAVO, AMICIZIA LUNGA

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Inviato 26 ottobre 2007 - 15:11

Non ho seguito bene il discorso, comunque devo appoggiare Vanquish sull' eresia della Germania come fonte meno nobile di cultura.
Penso che la Germania sia forse il paese europeo che ha dato di più a livello filosofico, e quando dico filosofico dico "pensiero umano nella sua più trasversale funzionalità". Nella storia moderna e contemporanea, la Germania è stata sempre pregna di un tessuto culturale profondissimo. Ha pagato forse la colpa di non esportare il proprio prodotto singolo a mò di prezzemolo come abbiamo fatto noi nel Novecento; paga il fatto di non avere il cancro del Vaticano, che nel corso dei Secoli ha provveduto invece a pubblicizzare le Nostre arti in giro per il mondo.
Ma se ci mettiamo qui a fare un elenco dei personaggi e dei movimenti che ha cagato fuori la Prussia germanica e via discorrendo, del risultato che gli stessi hanno avuto sulla cultura europea, ecco credo che si vedrebbe che i mangiapatate non sono inferiori a nessuno.

Quanto ai luoghi comuni stereotipandi dell' Italiano Meridionale, c'è da tenere pure conto del fatto che le sfumature negative vengono sempre a galla prima delle sfumature positive. In Germania, ad esempio, esistono migliaia di comunità di italiani che hanno solo portato stuzzicheria gastronomica e briosità mediterranea, non è stata creata nessuna loggia che si espandesse a livello "governativo"; non è il mafioso la figura che abbiamo imposto in Germania, ma quella del sempliciotto italiano bonaccione bravo a fare gli spaghetti e poco pratico con le lingue altrui.
In America ci sono state le condizioni perchè si creasse quel che si è creato: l' italiano sente la sua Storia, pochi cazzi, e quando c'è la possibilità di fare il furbo, la fa, perchè la parte del poveraccio la fa malvolentieri.
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#29 King Of Woolworths

    Roadie

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Inviato 26 ottobre 2007 - 23:41

Non ho seguito bene il discorso, comunque devo appoggiare Vanquish sull' eresia della Germania come fonte meno nobile di cultura.


Si vede che non hai seguito bene il discorso, perchè nessuno ha parlato di "meno nobile", quanto di "più diffusa". E' vero che la Germania ha avuto fior di scrittori, filosofi e poeti, ma mai un'opera universalmente diffusa e conosciuta come la Divina Commedia, per esempio.
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#30 darc said

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Inviato 27 ottobre 2007 - 11:42

Dai è fuor di dubbio che la cultura tedesca sia stata importantissima nella filosofia, nella storia fino a quella recentissima, l'architettura ecc., e che la Germania sia uno dei paesi più organizzati e ricchi del mondo, ma il patrimonio storico culturale italiano non ce l'ha nessuno ragazzi, mettetevelo in testa
Anche a me piace la Germania, però in fondo...


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#31 Karmasukia

    PATTY PRAVO, AMICIZIA LUNGA

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Inviato 27 ottobre 2007 - 12:09


Non ho seguito bene il discorso, comunque devo appoggiare Vanquish sull' eresia della Germania come fonte meno nobile di cultura.


Si vede che non hai seguito bene il discorso, perchè nessuno ha parlato di "meno nobile", quanto di "più diffusa". E' vero che la Germania ha avuto fior di scrittori, filosofi e poeti, ma mai un'opera universalmente diffusa e conosciuta come la Divina Commedia, per esempio.


Tu mi porti l' esempio di Dante, perfetto. Parli di influenza della cultura italiana a livello mondiale. Perfetto.
Allora io ti cito due nomi così a caso: Lutero e Marx. Secondo te non sono nomi percepiti a livello mondiale? Non sono nomi che hanno influenzato la storia dei secoli? Dante ha forse influenzato il destino di qualche nazione?
Ripeto, l' italiano è ovunque, è sparso in giro per il globo, pure a Reykjavik ci sono molte comunità di italiani; è anche per questo che la nostra cultura viene superficialmente più esportata.
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#32 nemesis231

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Inviato 27 ottobre 2007 - 12:44

se la gente che parla male di me sapesse quello che dico su di loro... parlerebbero peggio..  ;D (J.Morrison... se nn sbaglio.. ;D)
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#33 StellaDanzante

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Inviato 27 ottobre 2007 - 12:54

Non ho seguito bene il discorso, comunque devo appoggiare Vanquish sull' eresia della Germania come fonte meno nobile di cultura.
Penso che la Germania sia forse il paese europeo che ha dato di più a livello filosofico, e quando dico filosofico dico "pensiero umano nella sua più trasversale funzionalità".


Assai discorde, la grande stagione filosofica tedesca è durata più o meno un secolo e mezzo (facendola partire da Leibniz, ad esser buoni, sempre che lo si possa considerare un tedesco) e si è praticamente inabissata nel dopoguerra, proprio in quanto cultura decisamente antimodernista e più incline a rinchiudersi nella tradizione che ad accogliere la sfida del mondo contemporaneo. Dallo strutturalismo in poi è decisamente la Francia a dominare praticamente ogni discussione del pensiero contemporaneo.

In ogni caso, la cultura italiana per moltissimi secoli è stata guardata con estrema ammirazione dalla quasi totalità degli altri paesi europei. Nel Rinascimento e nelle epoche successive un tedesco o un francese avrebbero pagato oro per essere italiani. Il problema è che, a differenza di buona parte delle altre nazioni europee, l'Italia non si è mai sentita parte di una cultura unitaria, tanto più che è difficile dire che al giorno d'oggi esista una nazione italiana (al massimo una nazionale, quella di calcio). L'unificazione del territorio italiano è stato un palese atto di rattoppamento raffazzonato, dove si è cercato di mettere assieme alla buona una marea di culture radicalmente differenti fingendo di avere una sola lingua e una sola origine; l'idea dell'Italia è stata ed è sentita tuttora più come una creazione fittizia che come una volontà esplicita del popolo.
Vorrei avere qui il parere di chi vive nel sud, ma sono dell'idea che chi vive al sud non si senta parte della Grande Storia Italiana, o perlomeno non si senta parte della stessa storia di chi vive in buona parte del nord. Non si è mai rispettata la differenza culturale tra le varie parti d'Italia, cercando per la maggior parte del tempo di imporre un'unica cultura, cultura che peraltro rispecchiava solo una certa parte della penisola, perlopiù quella nordica e continentale. E per quanto mi riguarda, essendo nato in uno dei luoghi dove più appare chiaro come l'insediamento forzato di una cultura su un'altra difficilmente dà luogo a convivenze allegre e felici, e dove appare chiaro come questa strada abbia creato al nostro paese più barriere che unificazioni, mi rendo conto che l'Italia è tuttora un qualcosa da fare.
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#34 Haggard

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Inviato 27 ottobre 2007 - 15:15

Contavo di terminare la (mia) parentesi OT con l'ultimo messaggio, ma non è possibile:

cultura decisamente antimodernista e più incline a rinchiudersi nella tradizione che ad accogliere la sfida del mondo contemporaneo. Dallo strutturalismo in poi è decisamente la Francia a dominare praticamente ogni discussione del pensiero contemporaneo.


Infatti è nota l'apertura della Francia all'innovazione e alle sfide della modernità...cerca un'altra ragione per quello che dici, per carità! Ma se veramente la filosofia tedesca è cominciata con lui e finita col dopoguerra (immagino intendi la seconda guerra mondiale, almeno per lasciarci dentro Schmitt o la Scuola di Francoforte) è durata almeno 292 anni (l'ultima opera di Marcuse-la prima opera filosofica di Leibniz).
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#35 StellaDanzante

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Inviato 27 ottobre 2007 - 15:59

Infatti è nota l'apertura della Francia all'innovazione e alle sfide della modernità...cerca un'altra ragione per quello che dici, per carità!


Non è che ci voglia molto, dal momento che la modernità stessa è un concetto legato alla borghesia - quindi alla Rivoluzione Francese. Senza dubbio sono più ferrati dei Tedeschi nell'affrontare un tipo di società di cui hanno posto loro stessi le basi. Che sia il pensiero francese il più fervente e dibattuto nella scena più recente non è un mistero, basti guardare da una parte l'impatto dello strutturalismo (e il seguente post-strutturalismo), degli sviluppi della fenomenologia (da Sartre in poi) e la cosiddetta Nietzsche-renaissànce (Bataille, Klossowski, Foucault, Derrida ecc). Per non parlare poi del bergsonismo che ha letteralmente spopolato in un'epoca di ancora presunta predominanza della cultura tedesca.

Ma se veramente la filosofia tedesca è cominciata con lui e finita col dopoguerra (immagino intendi la seconda guerra mondiale, almeno per lasciarci dentro Schmitt o la Scuola di Francoforte) è durata almeno 292 anni (l'ultima opera di Marcuse-la prima opera filosofica di Leibniz).


Ciò che conta è che sia un periodo circoscritto, e 300 anni nella storia dell'Occidente non ne sono certo l'epoca maggioritaria. Né tra l'altro essere ai vertici del pensiero filosofico significa essere ai vertici del pensiero tutto o dell'intera cultura (in questo periodo hanno scritto anche Balzac, Zola, Stendhal, Huysmans e Proust, scusa se è pochetto).
Oltretutto, come già detto, caratterizzare Leibniz come un tedesco solo perché è nato in quella terra che sarà la Germania è quantomeno riduttivo, dal momento che ha scritto prima in francese e latino che in tedesco e che il suo pensiero era talmente ricco e complesso - influenzato dalla cultura cinese come da quella latina, includente una marea di temi dalla metafisica all'etica alla matematica - da non essere certo identificabile con un solo spirito nazionale caratteristico. Tantopiù che il primo passo nella filosofia classica tedesca saranno proprio le confutazioni kantiane del pensiero delle scuole leibniziane (Wolff e altri), evidentemente ancora troppo poco ontologiche per i teutonici.
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#36 Haggard

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Inviato 27 ottobre 2007 - 16:29

Ciò che conta è che sia un periodo circoscritto, e 300 anni nella storia dell'Occidente non ne sono certo l'epoca maggioritaria.


Va bene, ciao. asd
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#37 Karmasukia

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Inviato 27 ottobre 2007 - 17:47

Stella, non intendevo riferirmi alla tradizione filosofica tedesca in senso stretto. Non a caso ho citato Lutero e Marx, che non erano certamente due pompinari che stavano a scrivere egoisticamente le loro porcate chiusi dentro una sfera di cristallo.
Il periodo fiorente che intendi tu, nel mio discorso era subordinato a uno spazio temporale ben più immanente, che non comprende solo l' Idealismo e il Romanticismo. Mi si diceva che Dante è esportato anche nelle ciotole di riso in Cina, io risposi presentando i miei amichetti Lutero e Marx. E non dimentichiamo la sostanziale opera benefica donata dalla Germania del Novecento al campo artistico ( musica e cinema, ad esempio).

Che, tra l'altro, pensare di poter identificare la nostra italianità con quella di Dante, che è vissuto in altri spazi luoghi tempi società lingua sport cucina tempo-libero, è una cosa che mi lascia piuttosto perplesso (così come ovviamente mi suona strano tedeschizzare i nomi germanici sopra citati). Ma tant'è, io mi ponevo solamente col punto di vista dell' utente a cui rispondevo. Sul concetto di "nazione" in senso storico-diveniente possiamo stare a dibattere per notti, ma non è questa la sede.
Molto giusto poi il discorso sulla Italia divisa, già.
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#38 StellaDanzante

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Inviato 27 ottobre 2007 - 18:10

Che, tra l'altro, pensare di poter identificare la nostra italianità con quella di Dante, che è vissuto in altri spazi luoghi tempi società lingua sport cucina tempo-libero, è una cosa che mi lascia piuttosto perplesso (così come ovviamente mi suona strano tedeschizzare i nomi germanici sopra citati).


Ma alla fine secondo me non è nemmeno così azzardato come sembra. Se l'opera di Dante ha avuto quel potere fondante sulla cultura italiana che gli attribuisce tutto il resto del mondo probabilmente qualcosa dev'essere pur rimasto. A mio avviso Auerbach nel suo spettacolare "Mimesis" centra il punto: come il mondo dantesco, la cultura italiana è ancora un mondo settorializzato e gerarchizzato, dove la varietà delle culture "in superficie" è ancorata ad una struttura eternificata a carattere, manco a dirlo, fortemente cristiano e moralizzante. Come dire, delle cose importanti se ne occupi il Papa, che nel mentre noi ce la spassiamo (un po' come i personaggi boccacceschi insomma).

(D'altro canto, credo ora mi sarà impossibile non immaginare scene di bondage estremo durante la lettura del Capitale; ergo sarai condannato a fare altri 6 esami di Chiereghin, fare la tesi con lui e laurearti con 84 e lode).
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#39 Karmasukia

    PATTY PRAVO, AMICIZIA LUNGA

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Inviato 27 ottobre 2007 - 18:26

(D'altro canto, credo ora mi sarà impossibile non immaginare scene di bondage estremo durante la lettura del Capitale; ergo sarai condannato a fare altri 6 esami di Chiereghin, fare la tesi con lui e laurearti con 84 e lode).


Brutto mangiapatate, sticazzi, tiè tiè e ritiè. Vade retro.
Cazzo ho una media da stupro, 'n altro po' e sono il somaro di Padova, c'ho quel lurido 20 di Pacchiani di quel suo inutilissimo corso, pesa come un macigno. E io a preparare un esame ci metto tre mesi, ergo non devono esserci rallentamenti nella tabella di marcia, che laurearmi giusto vorrei.
[Fine dei cazzi nostri.]
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#40 King Of Woolworths

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Inviato 28 ottobre 2007 - 20:52



Non ho seguito bene il discorso, comunque devo appoggiare Vanquish sull' eresia della Germania come fonte meno nobile di cultura.


Si vede che non hai seguito bene il discorso, perchè nessuno ha parlato di "meno nobile", quanto di "più diffusa". E' vero che la Germania ha avuto fior di scrittori, filosofi e poeti, ma mai un'opera universalmente diffusa e conosciuta come la Divina Commedia, per esempio.


Tu mi porti l' esempio di Dante, perfetto. Parli di influenza della cultura italiana a livello mondiale. Perfetto.
Allora io ti cito due nomi così a caso: Lutero e Marx. Secondo te non sono nomi percepiti a livello mondiale? Non sono nomi che hanno influenzato la storia dei secoli? Dante ha forse influenzato il destino di qualche nazione?
Ripeto, l' italiano è ovunque, è sparso in giro per il globo, pure a Reykjavik ci sono molte comunità di italiani; è anche per questo che la nostra cultura viene superficialmente più esportata.


Sono due nomi influentissimi nei loro rispettivi campi di azione, ma non mi sembra scandaloso affermare che siano sicuramente meno conosciuti del Sommo Poeta, a livello globale.

Di filosofia non mi intendo, ma l'unico campo in cui mi sembra che i tedeschi siano superiori sia quello della ricerca scientifica, con i vari Planck, von Humboldt, Roentgen, etc, anche se pure l'Italia ha avuto gente come Fermi o Rubbia


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#41 Pierrotelaluna

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Inviato 28 ottobre 2007 - 21:01

Una cosa è inquietante.
QUando siamo all'estero, ci riconoscono da 4 Km.
Puoi essere alto, basso, moro, biondo, calvo, con gli occhiali, senza occhiali, senza occhiali da sole, bello, brutto, ma non scappi, un indigeno verrà da te e ti dirà: "Ah, italiano". E te lo dicono anche se non ti vedono e/o sentono parlare.
Ho pensato, magari è perché gesticoliamo molto. No, te lo dicono anche quando hai le mani in tasca.
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Ti ritiri tu? Tiritirità?
Tannen, io ti maledico.

#42 alcatr4z

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Inviato 29 ottobre 2007 - 18:49

Una cosa è inquietante.
QUando siamo all'estero, ci riconoscono da 4 Km.
Puoi essere alto, basso, moro, biondo, calvo, con gli occhiali, senza occhiali, senza occhiali da sole, bello, brutto, ma non scappi, un indigeno verrà da te e ti dirà: "Ah, italiano". E te lo dicono anche se non ti vedono e/o sentono parlare.
Ho pensato, magari è perché gesticoliamo molto. No, te lo dicono anche quando hai le mani in tasca.


Vabb'eh io per esempio all'estero sono riconoscibilissimo per via della mia felpa da trasferta con scritto sul dinanzi M A F I A, e l'inseparabile mandolino a tracolla!!  asd asd
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#43 Pierrotelaluna

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Inviato 29 ottobre 2007 - 19:00

Allora forse è perché porto sempre con me un piattone di spaghetti al ragù! Non si può mai sapere quando la fame ti assale.

Non è che ho girato il mondo, però dovunque sono stato capivano che ero italiano. E lo capivano anche di un mio amico che sembra un tedesco. Non è che lo capiscono di me, lo capiscono di ognuno di noi. Poi io cerco sempre di non fare l'italiano, nel senso che vedo di adeguarmi al luogo, cerco i locali dove vanno loro e non i turisti, mangio i loro pasti, quando gli altri che sono con me li rifiutano. Soprattutto a Praga, mangiavo quel brodino sempre, mentre gli altri lo schifavano e lo facevano capire. Certo un pò particolari lo siamo! Poi arrivava uno dall'orizzonte e "Vieni qui stasera, si scopa, si chiava...".
Invece in Spagna: "Vuoi fuma buono?". "Cocaina, eroina, marjiuana...". Questi però rivolgevano lo sguardo solo a me, non agli altri che erano con me. Cavolo, siamo otto persone e l'unico tossico dovrei essere io?
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#44 alcatr4z

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Inviato 29 ottobre 2007 - 19:29

Sì capita anche a me, però io non mi sento troppo a disagio, e non mi faccio grossi problemi, di solito me la rido. L'importarte è comportarsi bene e non curarsi dei soliti luoghi comuni che ci affibbiano, io mi reputo fortunato ad appartenere a questo Paese e francamente me ne infischio della cattiva nomea che alcuni miei connazionali ci procurano, guardo certi soggetti nostrani con lo stesso disgusto con cui osservo un branco d'Inglesi ubriachi attaccabriche o quegli odiosissimi tedeschi in versione balneare che si portano il loro immacambile materassino gonfiabile (ovviamente gonfio) dappertutto anche in ristorante!!! il turista per me è ODIOSO PER DEFINIZIONE, americano, giapponese o italiano che sia!!!

Poi ricorda, nelle città a vocazione turistica hanno l'occhio allenato, se hai dei capelli e una carnaggione non troppo chiara, dei tratti somatici tipicamente italici non sfuggi al max possono scambiarti per spagnolo!
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