Con ??La rabbia giovane? e ??I giorni del cielo? Malick aveva già realizzato un cinema mai visto, con personaggi unici al mondo, un utilizzo degli spazi mai visto, e un??anima romantica mai percepita prima. Dico io: se un cineasta si presenta con un uno-due di film unici al mondo, con qualcosa di inedito per gli occhi di chi vede, già mi sembra difficile parlare di idolatria esagerata. Al contrario. Tra l??altro a mio avviso sono due film assolutamente straordinari.
Poi il cinema, cosi?? come ogni arte possibile, è fatta di miti, di rimandi. Malick spari?? nel nulla dopo ??I giorni del cielo?. Apparve a correnti alterne per un paio produzioni mai andate in porto, poi se ne tornava nuovamente a Parigi e raramente era rintracciabile. Il cinema è fatto di leggende, certo, ma è per il suo carattere schivo che adesso attendiamo ??The tree of life? con una tale concitazione? Non saprei, ma credo che ciò sia dovuto soprattutto alla curiosità di vedere un altro tassello di un cinema mai visto, unico al mondo.
non volevo di certo minimizzare la statura di Malick: forse sono stato frainteso. volevo mettere l'accento sul fatto che in virtù di questa "miticità" (che c'è, poi non so se sia un bene o un male) ogni cosa che Malick tocca diventa automaticamente grande. lo dico soprattutto in merito all'ultimo The New World che molta critica e molto pubblico cinefilo ha comunque elevato se non al rango di capolavoro, quasi. per carità, come dici te e come ho già scritto io, ha una prima mezz'ora sensazionale, e a volte valgono più i frammenti dell'intero.
sui primi due film (per pararmi il culo comunque avevo scritto che per essere sicuro al 100% del commento li dovrei rivedere, ed è la verità, e lo farò sicuramente prima della visione del nuovo film): è vero, mi baso su ricordi, e i ricordi soprattutto de I giorni del cielo non sono memorabili. ricordo la sperimentazione con la luce naturale, ricordo lo stile inconfondibile di narrazione di Malick, ma non ricordo nulla di eclatante a parte queste particolarità.
ma poi in fondo diciamo le stesse cose: è un cinema unico, mai visto. io non voglio stare a discutere sul pelo nell'uovo. sono d'accordo con te quando dici che è uno dei più grandi.
secondo me il problema di Malick (ma è anche una sua fortuna) è che ha fatto troppi pochi film: è difficile giudicarlo, troppo poco materiale. si, La Sottile Linea Rossa gode di un'alchimia speciale, è vero, ma chissà quali altri grandi film avrebbe potuto fare durante lo iato ventennale. quali squarci inediti avrebbe potuto aprire: anche perché il rischio della maniera è sempre dietro l'angolo (non sempre però è per forza di cose un difetto).
francamente spero che la sua produzione si incrementi. e che si evolva. perché ormai le elissi, i monologhi interiori, la riflessione sul rapporto uomo-natura e altre particolarità del suo cinema, incominciano a non essere più tanto particolari e uniche, se proprio vogliamo essere severi e maligni.
perché aspettiamo Tree of Life? secondo me soprattutto perché Malick è una specie di intellettuale "superiore", il punto di vista "universale", mai banale, altro, e allora da lui ci si aspetta sempre che ci sveli il mistero della vita e che salvi il cinema (da cosa, non lo so). forse più semplicemente perché fa un film a decennio (se va bene) ed ogni sua uscita è un evento, tanto che le star vorrebbero esserci tutte nei suo film, e arrivano persino ad accettare dei cameo, come nella Sottile Linea Rossa. forse perché è il più grande in circolazione (mi dispiace non per me, è Mann, anche se 10 anni fa avrei detto Scorsese).
forse è tutte queste cose messe insieme. forse per ognuno è una di queste e tutte hanno eguale dignità e veridicità.
non lo so. comunque Tree of Life non me le perderò.