La ragazza del lago (Andrea Molaioli)
#1
Inviato 20 settembre 2007 - 22:55
Cast di alto livello (in cui un sorprendente Antonutti - di rara ruvidezza - tiene testa alla consueta bravura di Toni Servillo) che avrebbe meritato una sceneggiatura molto più attenta. 6+
#2
Inviato 24 settembre 2007 - 12:06
#3
Inviato 24 settembre 2007 - 13:09
#4
Inviato 24 settembre 2007 - 15:15
La sceneggiatura mi pare attentissima, semmai, su questo posso essere d'accordo, si respira un certo ultra-manierismo in cabina di regia, come se il giallo d'atmosfera abbia più bisogno di uno stile marcato piuttosto che della cura della messa in scena...comunque, promosso decisamente per come la vedo io..
#5
Inviato 05 ottobre 2007 - 11:34
ho riconosciuto i colori e le atmosfere di questo mondo che mi circonda appena al di là delle pareti, il senso di vuoto di alcune domeniche pomeriggio, la desolatezza dei canaloni che sembrano non finire mai, i viadotti austostradali che appesantiscono ancora di più il silenzio delle montagne. una nota di merito alla fotografia.
per il resto il film non mi è sembrato un granché e nemmeno i suoi personaggi, eccetto il commisario. non capisco dove stia la loro impeccabilità , alle volte sembravano davvero degli attori non-attori, una specioe di esperimento, a esempio quando era evidente il loro sforzo nel manifestare il dolore (la madre della bambina) o la loro asprezza (il padre di mario il matto) o estraneità (la sorella della vittima).
mi ha deluso l'epilogo, tutto concentrato negli ultimi cinque minuti, come se la ricerca della verità da parte del commisario per tre quarti di film fosse servita solo a delineare i vari livelli di pazzia dei personaggi e non il raggiungimento dell'obbiettivo investigativo. cioè, è troppo facile svelare il segreto dopo che per ottantacinque minuti non si è fatto altro che proporre innumerevoli altre possibilità (il matto, il ragazzo esaurito, il padre morboso, la sorella gelosa, l'allenatore spiritoso).
concordo pure io per quel che riguarda la colonna sonora, in due particolari situazioni le urla elettroniche non trovavano nessun tipo di giustificazione con il resto. orribili.
una menzione speciale alla vittima che secondo me non era friulana per nulla: una ragazza davvero bellissima, incantevole.
sergente welsh: solo in mezzo alla gente
mi sono innamorato di un'attrice hard
Non morite come me
#6
Inviato 05 ottobre 2007 - 18:37
Uscito dalla sala non ero entusiasta. Si tratta di un giallo privo di colpi di scena, che gradualmente ti accompagna alla soluzione del caso; e che quindi è anche abbastanza prevedibile. Ripensandoci, però, l'umanità del personaggio del commissario, il suo percorso attraverso le molteplici follie della mente umana, sono qualcosa di commovente e desolante. La conclusione è quanto di più umano si possa immaginare.
Il film non è un giallo, alla fine, ma il dramma di un uomo che grazie a questa indagine scava attraverso pazzia, rimorsi, rimpianti, come un geologo che analizza gli strati della terra per cercare di capire il proprio presente.
Sulla colonna sonora spezzo una lancia (in parte): anche io in quei due punti l'ho trovata fastidiosa, ma in altri momenti mi è sembrata molto buona.
#7
Inviato 13 ottobre 2007 - 21:50
come se la ricerca della verità da parte del commisario per tre quarti di film fosse servita solo a delineare i vari livelli di pazzia dei personaggi e non il raggiungimento dell'obbiettivo investigativo.
Ma è proprio così: è entrambe le cose, e secondo me, questa coesistenza dei due livelli (giallo e introspettivo) è resa molto bene.
Per il resto, concordo in tutto e per tutto con Neko, inclusa la questione-fedeltà a quel tipo di romanzo scandinavo e anche l'eccessivo stridore, a tratti, della colonna sonora.
Per me l'elemento centrale del film è la malattia e il rapporto con essa.
SPOILER
E' la malattia che determina il ritrovamento del corpo da parte della bambina (è il "matto" che la porta con sé in quel luogo), è la malattia che determina la mancanza di resistenza della vittima, consapevole della sua sorte, ma anche la causa dell'episodio da cui si scatena tutto (quello che succede a Angelo e le conseguenze devastanti sulla sua famiglia). E' malato il padre di Mario il matto ed è irreversibilmente malata la moglie del commissario, elemento che gioca un ruolo determinante nel suo stesso procedere nel caso. In definitiva, la malattia è l'elemento che mina dall'interno ogni relazione, portandola alle sue estreme conseguenze.
FINE SPOILER
Nel complesso, comunque, un giallo coi fiocchi (che per un film italiano resta un traguardo già ragguardevole), unito a un film sottile e profondo, in cui praticamente tutti gli attori sono all'altezza (altro traguardo ragguardevole per un film italiano), con un Servillo addirittura strepitoso.
E poi Valeria Golino, passando gli anni, è sempre più bella :-*
#8 Guest_eustache_*
Inviato 14 ottobre 2007 - 00:06
un film di petraglia in tutto e per tutto. lo scenggiatore che ha raccontato la cronaca italiana degli ultimi 20 anni e passa in un film personale che racconta sotto forma di indagine metaforica l'impossibilità di un incontro tra i padri e i figli, petraglia per la prima volta un'opera amara e pessimista sul futuro in cui il genere è solo supporto attravero cui sviluppare il tema e l'indagine (come in antonioni) si sviluppa su di un altro livello
(la dimensione metaforica è introdotta magistralmente nell'introduzione con la bambina/capuccetto rosso e lo scemo del villaggio/lupo)
alcuni personaggi sembravano usciti da un fumetto di dylan dog (e forse quel poster di luchtenstein che si vede all'inizio non è casuale)
#9
Inviato 14 ottobre 2007 - 00:53
è strano sedersi al cinema e seguire un film ambientato nei luoghi in cui vivi ogni giorno da quando sei nato, non mi era mai successo prima di guardare e capire così in fretta.
Vorrei vederlo solo per questo ma non ci sono ancora riuscito.
the music that forced the world into future
#10 Guest_Maori Tattoo_*
Inviato 16 ottobre 2007 - 11:16
#11 Guest_vegeta_*
Inviato 01 gennaio 2008 - 15:23
Personaggi complessi, umani sofferti. Una visione della vita grigia e pessimista, in cui la morte è quasi una via di fuga. La regia, solida e tradizionale, è priva degli odiosi vezzi stilistici di tanti esordienti, mentre la sceneggiatura costruisce una placida e dilatata suspence, che piano piano conquista. E il cast (Servillo in testa) è ottimo.
Manca il guizzo finale che avrebbe reso il film un capolavoro, ma anche così va bene.
7/8
unica nota stonata (a mio parere) la banale colonna sonora "stile" Mum
#12
Inviato 21 aprile 2008 - 23:11
#13
Inviato 22 aprile 2008 - 12:33
#14
Inviato 22 aprile 2008 - 17:35
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#15
Inviato 27 aprile 2008 - 16:30
#16
Inviato 22 maggio 2008 - 14:27
#17
Inviato 19 giugno 2008 - 21:42
Eâ?? sicuramente un film di genere, che non lo rivoluziona, nè lo reinterpreta.
Si serve però di una storia e unâ??ambientazione non scontati, lâ??una per questo microcosmo provinciale aulico e bellissimo, lâ??altra per una vicenda carica di malattia. Eâ??, a mio parere, un film sulla malattia e lâ??inadeguatezza di fronte ad essa. La malattia, variamente intesa, pervade e vive in casa di quasi tutti i protagonisti, sta nel chiuso di abitazioni e vite ordinate e apparentemente perfette. La malattia è tale, senza ritorno, oppure è dissociazione dalla realtà e di fronte ad essa tutte le persone sono parimenti inadeguate, o se non lo sono di fronte alla malattia dellâ??altro, lo sono di fronte alla malattia che alberga nelle loro vite. Lâ??ho trovato quindi veramente orrorifico, senza quegli orchi che pure sono evocati in continuazione (pedofilia, morbosità famigliare su tutte), ma con un concentrato di verosimili paure e furori, fughe e abbandoni, con unâ??umanità incapace di vivere la diversità , di affrontare la morte. Ed è la famiglia il luogo del disagio, un posto in cui neanche lâ??affetto può mettere riparo allâ??inadeguatezza, anzi la esarceba, un luogo pieno di mancanze, di assenze, di ruoli non ricoperti, di incapacità , di dolore.
Forse solo alla fine câ??è unâ??accettazione, nata dal bisogno, una piccola bugia per sopravvive e affrontarla la vita, sghemba, brutta, malata.
Il suo più grande pregio: aver battuto ai david quella ciofeca di Caos Calmo....la pecca più grande: la mancanza di una impronta più forte dal punto di vista stilistico, il linguaggio filmico è, per l'appunto, a mio parerere non così forte, preminente,caratterizzante....ma si può ben sperare per il futuro
#18
Inviato 26 giugno 2008 - 07:14
#19
Inviato 12 luglio 2018 - 21:46
Finito di vedere poco fa, e non riesco a capacitarmi del fatto che questa operina grigia e modesta abbia avuto successo (e al tempo anche qui dentro a quanto pare)... una regia televisiva da fiction della rai, una trama da giallo per nulla avvincente, personaggi dimenticabilissimi in blocco, zero atmosfera... E dire che l'italia di bei gialli ne ha prodotti eccome, il paragone è davvero impietoso. E il tema del dolore mi pare aggiunga pochissimo al valore generale del film. A dirla tutta mi sembra quasi una specie di alibi per dire che il gialletto è quel che è, ma in realtà è qualcos'altro, un "film sulla sofferenza" che in quello verrebbe letteralmente asfaltato dalla puntata meno ispirata di Dr. House eh, senza scomodare in grande cinema.
Si salvano una colonna sonora decente e i bei paesaggi, in quelle poche scene in cui si vedono ma nel complesso un film che è l'equivalente di una minestrina sciapa all'ospedale.
Faccio veramente fatica a capire come una scemenzina simile abbia fatto incetta di premi.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#20
Inviato 12 luglio 2018 - 21:57
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#21
Inviato 13 luglio 2018 - 07:23
#22
Inviato 13 luglio 2018 - 09:23
Anch'io quando lo vidi anni fa rimasi profondamento interdetto, un filmetto sul serio, sembra un episodio molto malriuscito di Wallander.
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