Inviato 09 gennaio 2011 - 17:59
Adesso arriverà qualcuno a spiegarci che Zucconi è un cretino. Pazienza, ce ne faremo una ragione.
USA
Quelle battaglie nella terra di nessuno
che alimentano la frontiera dell'odio
Gli insulti nei blog dell'ultradestra: "? una venduta comunista". Il suo collegio elettorale è quello al confine con il Messico dove ogni notte transitano e spesso muoiono i clandestini che tentano di entrare nel Paese dei loro sogni
di VITTORIO ZUCCONI
ERA da poco passato mezzogiorno, nell'Arizona dove il sangue bolle più in fretta del tè e le pistole parlano più forte della legge, quando Gabrielle Giffords, una parlamentare democratica, è stata abbattuta da un proiettile in testa sparato a bruciapelo all'aperto 1, durante un comizio. Almeno altre 17 persone presenti sono state raggiunte nella tempesta di proiettili sparate da una pistola mitragliatrice.
Sei sono morte e tra loro un bambino di nove anni. Ore e ore di intervento disperato al cervello dell'onorevole Giffords nell'ospedale della città di Tucson, l'hanno lasciata in condizione critiche, prima data per morta, poi in fin di vita, poi con buone prospettive di sopravvivere secondo l'annuncio del chirurgo.
? stato un mezzogiorno di fuoco autentico, da western della nuova politica impazzita, davanti a un negozio di alimentari in un modesto shopping center, in queste località un tempo chiamate "territori del New Mexico", non per caso utilizzate dal cinema come fondale per la storia di violenza e di giustizia sommaria che hanno costruito la frontiere del west e del sud ovest. Nei dubbi, e nelle speranze, che ancora circondano la sorte di questa donna rieletta alla Camera dei Deputati appena tre mesi or sono dopo una furibonda battaglia elettorale contro uno dei più fanatici campioni del "partito del tè" più estremo che ha richiesto tre giorni di riconteggio per assegnarle il seggio per pochi voti, l'attentato sembra quasi una notizia attesa, un evento tragicamente prevedibile nel clima arroventato di odio che gli ultimi anni, e l'avvento del movimentismo degli ultrà della destra gonfi di rabbia, hanno generato.
Il collegio elettorale della Giffords è l'ottavo, che copre la terra quasi di nessuno fra i Messico e l'Arizona, il luogo dal quale transitano ogni notte, e spesso muoiono, i clandestini che corrono fra i cactus e i serpenti a sonagli seguendo le guide, i coyote, che spesso li abbandono a morire di sete. L'avversario della Giffords, il repubblicano Jesse Kelly, aveva ottenuto l'investitura della santa patrona dei nuovo ultrà, la cacciatrice di renne Sarah Palin, e poche settimane prima del voto aveva organizzato una "pubblica sparatoria" invitando i partecipanti a "eliminare la Giffords anche con i fucili". Non è lui, Kelly lo sconfitto, ad essere stato arrestato come sospetto per la sparatoria, e l'identità del possibile attentatore che doveva possedere armi automatiche per compiere una tale strage, è tenuta segreta. Ma questa, nell'Arizona dell'estrema frontiera davanti all'immigrazione legale e illegale, nello stato dove tutto si arroventa come la sabbia del deserto di Sonora che separa Tucson dal Messico, è la febbre che sta divorando di rabbia e di odio i cittadini e sta infettando l'America. E la storia americana insegna che appiccare incendi di rabbia e di odio ideologico o razziale inevitabilmente conduce all'omicidio politico.
L'indignazione e le condanne ufficiali che hanno accompagnato le ore di attesa per l'esito dell'intervento sulla Giffords e la sorte dei molti feriti gravi, la definizione di "attacco spregevole" venuta dal presidente Obama che è stato avvertito mentre assisteva con la figlia Malia a un incontro di basket e di "gesto insensato contro tutti noi" diffusa dal nuovo presidente della Camera appena insediata, il repubblicano moderato John Boehner non cambiano e non cambieranno nulla in quell'Arizona che vive il dramma insolubile dell'immigrazione e la lotta politica nel forno di passioni eccitate dalla diffusioni universale di armi. Insieme con l'Alaska e il Vermont, l'Arizona permette il trasporto di armi da fuoco nascoste senza licenza e le armi hanno il difetto di sparare e uccidere facilmente.
L'incontro politico, il piccolo comizio che la Giffords aveva organizzato in un anonimo centro commerciale di Tucson, una città di un milione di abitanti dove ormai i "bianchi non di origine ispanica" sono il 49% della popolazione, dunque minoranza, non aveva nessuna pretesa di speciale protesta, ma semmai di conferma della popolarità della deputata, forte di una posizione che ovunque apparirebbe fortemente centrista, ma che nell'allucinazione xenofoba o anti democratica che ha afferrato tanti cittadini, dovevano sembrare scandalosamente di sinistra.
Tra il pubblico che assisteva all'incontro, c'erano bambini, madri con neonati, latinos e persino un giudice della Corte Federale, la più alta magistratura. Anche il bambino e il giudice sono stati uccisi.
La piccola Kennedy dell'Arizona, la deputata, è sposata con un ufficiale dell'aeronautica in servizi attivo, Kelly, che ha combattuto in Iraq ed è parte della squadra di aviatori impiegati dalla Nasa per spedizioni nello spazio. Aveva sempre votato per il rifinanziamento dell'occupazione e delle guerra in Iraq e Afghanistan, aveva applaudito la decisione di utilizzare la Guardia Nazionale, l'esercito territoriale che ogni Stato arma, per controllare la frontiera con il Messico ad appena 100 chilometri da Tucson, ma era - e forse questa è la "colpa" che ha mosso il criminale - dichiaratamente ambientalista, favorevole al finanziamento pubblico delle ricerche sulle staminali embrionali e contraria alla inaudita legge dell'Arizona che permette alla polizia di arrestare chiunque appaia, si noti, appaia come un immigrato senza documenti. Questo in una città e in uno stato, dove il 33 per cento della popolazione, una persona su tre, ha sangue latino nelle vene. In Arizona, nella contea di Mariposa, regna da anni come un commissario politico, il famigerato sceriffo Arpajo, implacabile persecutore di forestieri.
Sui blog dei fanatici di destra, come nella campagna elettorale furibonda condotta dal campione sconfitto del "partito del tè", la Giffords era stata variamente descritta come "un clown", un "perfetto esempio degli idioti che ci governano da Washington", una "comunista venduta ai trafficanti di uomini", "un'assassina di bambini non nati" (gli embrioni) o, trattandosi di una donna, come l'immancabile "puttana delle lobby".
Si saprà domani soltanto quali danni abbia fatto il proiettile che attraversato il cranio di Gaby Giffords, anche se il capo del team di neurochirurghi che l'hanno operata sono "ottimisti" sulla sopravvivenza di una donna colpevole di null'altro che di non essere una fanatica xenofoba. Sembra quasi una piccola ricompensa del destino, il fatto che il capo dei chirurghi che potrebbero averle salvato la vita sia un straniero, un immigrato venuto da lontano.
I'm not a number! I'm a free man!