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'murica


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#51 Brucaliffa

    mainstream Star

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Inviato 21 settembre 2007 - 11:41


Con tutto il rispetto, mi sento superiore agli eserciti delle opposte fazioni, al dibattito cristallizzato attorno alle solite strategie retoriche, alle solite accuse infamanti ecc.


con tutto il rispetto per me o per gli eserciti che si scannano tra di loro? e in che senso bisogna intendere la tua superiorità? no perché gli eserciti si scannano per davvero, non è letteratura quella di cui stiamo parlando.

e vedremo cosa scriverà penna-fina, se inizierà un'altra guerra.


Esercito in senso metaforico (possono essere di volta in volta filoamericani e antiamericani, gente di destra e gente di sinistra, filoisraeliani e filopalestinesi, ecc), mi riferivo alla forma tipica del dibattito politico in Italia, non so altrove, che prevede accuse, strumentalizzazioni, e attacchi molto prevedibili e da copione, che invece di produrre un confronto reale da cui possano nascere riflessioni nuove o interessanti, impedisce il confronto trasformando tutto in scontro sanguinoso e rissa, e questo secondo me non dipende dall'amore per gli ideali, ma dall'avversione al reale confronto dialettico, dalla difficoltà di vivere individualmente la libertà di pensiero e di opinione, dalla voglia di sentirsi amici di quelli che la pensano come noi così siamo tutti bravi buoni e intelligenti, e tra di noi ci capiamo e ci spalleggiamo. Io è a questo modello di non confronto che mi sento superiore, e mi capita di trovarlo nel dibattito tra maggioranza e opposizione, così come nel forum da parte di certi utenti, così come per la strada nella vita di tutti i giorni. Il rispetto che ho espresso era proprio verso chi potrebbe offendersi personalmente, perché io disprezzo un certo modo di impostare il dibattito, ma ovviamente rispetto anche chi né fa parte a livello umano, anche se magari non a livello intellettuale.

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#52 Guest_runciter_*

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Inviato 21 settembre 2007 - 11:54

ma io parlavo degli eserciti veri, delle fazioni che si scannano in senso letterale.

il problema del dibattito di solito non si pone affatto, quando c'è da iniziare una guerra: che dibattito può esserci, quando alla base c'è una vagonata di menzogne?
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#53 Guest_runciter_*

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Inviato 21 settembre 2007 - 12:01

di quella riflessione mi piace la parte positiva sugli americani


ma cosa c'è di positivo nella disponibiltà a farsi ammazzare obbedendo a degli ordini?
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#54 Brucaliffa

    mainstream Star

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Inviato 21 settembre 2007 - 12:26

ma io parlavo degli eserciti veri, delle fazioni che si scannano in senso letterale.

il problema del dibattito di solito non si pone affatto, quando c'è da iniziare una guerra: che dibattito può esserci, quando alla base c'è una vagonata di menzogne?


In realtà la mia risposta seguiva questo intervento:

quei valori, come ce li propina della loggia, sono fasulli e servono solo a manipolare le masse per dividerle in opposte fazioni e farle scontrare, magari speculandoci sopra.

le nostalgie da impero romano (!) lasciamole agli editorialisti del corriere.


E mi sembrava proprio che tu stessi parlando di masse manipolate a livello ideologico, e io ti rispondevo in merito al rischio di cadere nelle trappole della retorica della propaganda e dello scontro ideologico. E' naturale che io abbia capito così, visto che si parlava di opinioni e di giornalisti e che tu dall'inizio cerchi di dirmi più o meno esplicitamente che sono un'ingenua che cade nei tranelli degli editorialisti cattivoni.

Se invece vogliamo tornare alla guerra vera e agli Usa, premetto che il problema della guerra per me è troppo grosso e complicato perché io possa prendere una posizione netta. Comunque di sicuro sono a favore dei diritti umani, a favore del compromesso e della diplomazia, penso che le armi siano un rimedio estremo, che le guerre non siano tutte uguali e penso che la guerra in Iraq avvenga sopra la testa degli americani stessi e che sia un grande crimine, e in generale provo un senso di rabbia e di impotenza verso le politiche estere molto aggressive e davanti alle stragi di innocenti, che dovrebbero sempre essere evitate, e quando sento la gente che le giustifica a cuor leggero da casina propria, senza esserci e senza sapere un cazzo, dicendo che la guerra è così e che le stragi di innocenti sono inevitabili, io provo il desiderio di andare a casa sua a dargli un'inevitabile testata sul naso, bella forte (e questo perché sono un "nano attacca brighe"asd ).



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#55 Guest_runciter_*

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Inviato 21 settembre 2007 - 13:15

E mi sembrava proprio che tu stessi parlando di masse manipolate a livello ideologico, e io ti rispondevo in merito al rischio di cadere nelle trappole della retorica della propaganda e dello scontro ideologico. E' naturale che io abbia capito così, visto che si parlava di opinioni e di giornalisti e che tu dall'inizio cerchi di dirmi più o meno esplicitamente che sono un'ingenua che cade nei tranelli degli editorialisti cattivoni.


ognuno è individualmente responsabile di quello che dice e fa, di fronte a se stesso e di fronte a tutti gli altri esseri umani, e quando si parla di guerra le resposabilità di gran lunga maggiori sono nei confronti di chi muore o soffre a causa di questa o quella guerra; quando galli della loggia fa della letteratura epica su situazioni reali, e cerca di farci emozionare parlando dei nobili valori guerreschi, sta indirettamente danneggiando tutti quelli che subiscono le conseguenze concrete della guerra, perché contribuisce a rendere digeribile e affascinante, e quindi ad affermare, una realtà che invece dovremmo rifiutare con tutte le nostre forze, pensando a quelli che le bombe se le prendono nel cu*o.

e l'america ha ben altri valori da offrirci, un po' più evoluti di quelli dell'antica roma.
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#56 Brucaliffa

    mainstream Star

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Inviato 21 settembre 2007 - 13:39

Non condivido la tua interpretazione, per me una testa libera e intelligente come la sua non danneggia nessuno, al massimo stimola qualcuno e fa innervosire qualcun altro.
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#57 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 21 settembre 2007 - 14:15

Sa ancora cosa sono la guerra, il coraggio, la morte, e cosâ??è un capo militare. Conosce ancora, dunque, la pienezza dellâ??esperienza politica con il trionfo e la sconfitta veri, definitivi, che solo le armi possono decretare. Noi no. Noi dobbiamo accontentarci del sentito dire.

A me questa frase (quella in neretto) fa sbiancare.
Senza tenere conto del fatto che l'accezione che si dà al termine "politico" in questo contesto è terribile. "L'esperienza politica" nell'accezione che ne dà Della Loggia (e forse nella terribile accezione che oramai ci si propina dall'11 settembre in poi) diventa semplicemente un salvaguardare il confine, un difendere il margine della nostra "terra" o della nostra idealità. La polis non è la città dove convivono cittadini, stranieri, culture, mondi. La polis è il filo spinato, l'esportazione armata della democrazia, la difesa dell'occidente. Fare politica diventa "difendersi" dalle "entità nemiche" per salvare "un" mondo (il nostro), non il mondo in sè. E il tutto, come diceva qualcuno sopra, avvolto da un alone di epicità quasi liricheggiante che mitizza l'azione di forza o l'azione della forza come l'azione per eccellenza e dell'eccellenza, che deride la "vecchia Europa" immobile e caciarona, che si imbeve di esaltazione quando servirebbe il tatto dello stuzzicadente.
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#58 ouspen

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Inviato 21 settembre 2007 - 15:56

"Câ??è qualcosa di assolutamente inconsueto, per noi europei, nella deposizione del generale Petraeus lâ??altro giorno davanti a una commissione del Congresso degli Stati Uniti: non per il contenuto, ma per il fatto in sé. Per il fatto che oggi, in un Occidente ideologicamente saturo di pace, di democrazia e di diritti, unâ??intera nazione si è fermata ad ascoltare il capo dei suoi eserciti impegnati in terre lontane che le parlava del suo destino. Più o meno come un tempo, con i consoli convocati dal Senato a riferire sullâ??uso delle legioni loro affidate in Bitinia o in Grecia, o quando un intero mondo sentiva il proprio futuro dipendere da una spedizione in Sicilia o in Egitto. Lâ??America non ha cancellato il potere delle armi. Sa ancora cosa sono la guerra, il coraggio, la morte, e cosâ??è un capo militare. Conosce ancora, dunque, la pienezza dellâ??esperienza politica con il trionfo e la sconfitta veri, definitivi, che solo le armi possono decretare. Noi no. Noi dobbiamo accontentarci del sentito dire."


pensa, questo è il quadro sintetico di quell'america che disprezzo e mi fa piacere che ogni tanto qualche intellettuale barbuto occhialuto venduto (tossicomane?) me lo ricordi. grazie ernesto, perchè diffondi il valore della potenza militare tra noi giovani europei del duemila, ed auspichi un ritorno ai gloriosi fasti Romani, anche per non lasciare sola al suo coraggioso destino quella grande nazione che ti da i soldi per scrivere tante cazzate. sono quasi pervaso dal desiderio di arruolarmi.
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#59 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 21 settembre 2007 - 16:58

http://mediacenter.c...9c53b&navName=1
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#60 Guest_Maori Tattoo_*

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Inviato 21 settembre 2007 - 17:02


se non avessero quei valori, sarebbe più difficile mandarli ad ammazzare gente in posti lontani.

e tieni presente che qui si tratta della realtà, non di un romanzo o di un film, quindi della loggia saprà pure scrivere, ma fa uso della sua retorica per creare il consenso a una guerra (e alla guerra in sé): la sua abilità nel toccare le corde dell'emotività è un'aggravante, non un merito.

per me è uno dei peggiori, non a caso editorialeggia sul corriere.


Ne discutevo poco tempo fa con un amico, riflettendo anche sul fatto che i valori a cui faceva riferimento bruca appartengono alla società americana quasi per la necessaria e quasi fisiologica genesi del mito. Questa forse è una delle principali differenze tra l'Europa, che di miti ne ha avuti per millenni, e l'America, che invece non ne ha avuti e quindi li ricerca costantemente. Ma per la costruzione del mito ci vuole tempo, quel tempo fisiologico necessario alla sua strutturalizzazione, come ha scritto bene Levi-Strauss nella sua antropologia strutturale. Questi valori, almeno per me, sono importanti per quello che si è fatto in ambito cinematografico, per esempio, ma non per quello che stanno producendo nella vita reale.



Bellissimo intervento. Concordo con chi dice che quello dei conservatori americani e` un patriottismo cieco (simile a quello fascista)...dissento dal presidente e vengo etichettato come `unpatriotic`.

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#61 Guest_Maori Tattoo_*

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Inviato 21 settembre 2007 - 17:05


"Câ??è qualcosa di assolutamente inconsueto, per noi europei, nella deposizione del generale Petraeus lâ??altro giorno davanti a una commissione del Congresso degli Stati Uniti: non per il contenuto, ma per il fatto in sé. Per il fatto che oggi, in un Occidente ideologicamente saturo di pace, di democrazia e di diritti, unâ??intera nazione si è fermata ad ascoltare il capo dei suoi eserciti impegnati in terre lontane che le parlava del suo destino. Più o meno come un tempo, con i consoli convocati dal Senato a riferire sullâ??uso delle legioni loro affidate in Bitinia o in Grecia, o quando un intero mondo sentiva il proprio futuro dipendere da una spedizione in Sicilia o in Egitto. Lâ??America non ha cancellato il potere delle armi. Sa ancora cosa sono la guerra, il coraggio, la morte, e cosâ??è un capo militare. Conosce ancora, dunque, la pienezza dellâ??esperienza politica con il trionfo e la sconfitta veri, definitivi, che solo le armi possono decretare. Noi no. Noi dobbiamo accontentarci del sentito dire."


pensa, questo è il quadro sintetico di quell'america che disprezzo e mi fa piacere che ogni tanto qualche intellettuale barbuto occhialuto venduto (tossicomane?) me lo ricordi. grazie ernesto, perchè diffondi il valore della potenza militare tra noi giovani europei del duemila, ed auspichi un ritorno ai gloriosi fasti Romani, anche per non lasciare sola al suo coraggioso destino quella grande nazione che ti da i soldi per scrivere tante cazzate. sono quasi pervaso dal desiderio di arruolarmi.


Mi tolsi le parole dalle tenui dita.
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#62 Guest_runciter_*

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Inviato 21 settembre 2007 - 17:12

Concordo con chi dice che quello dei conservatori americani e` un patriottismo cieco (simile a quello fascista)


eh, ma infatti anche i valori di cui parla l'ernesto sono molto simili a quelli fascisti, e le righe riportate prima da joseph sono incredibilmente vicine a quell'ideologia lì:

Sa ancora cosa sono la guerra, il coraggio, la morte, e cosâ??è un capo militare. Conosce ancora, dunque, la pienezza dellâ??esperienza politica con il trionfo e la sconfitta veri, definitivi, che solo le armi possono decretare. Noi no. Noi dobbiamo accontentarci del sentito dire.

provate a immaginarle pronunciate da corrado guzzanti, su marte.
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#63 Guest_Maori Tattoo_*

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Inviato 21 settembre 2007 - 17:17

Bellissimo intervento quello di Pierrot Le Fou perche` George W. ha fatto uso abbondante di una retorica di stampo hollywoodiano: ` la guerra del bene sul male`..`l` asse del male` a far presa sull` identificazione cinematografica, le masse credenti ed ignoranti americane...
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#64 Brucaliffa

    mainstream Star

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Inviato 22 settembre 2007 - 09:22

Per riscattarmi dall'orribile colpa di aver apprezzato la celebrazione dei valori bellici americani, linko un interessantissimo rapporto sulla guerra in Iraq, nel formato di una lettera inviata ad agosto al New York Times, da parte di 7 militari impegnati in guerra. Una rispota alle imbarazzanti bugie che sono state e continuano ad essere raccontate agli americani e al mondo per cercare di nascondere il fallimento di una guerra mal architettata e mal organizzata (se di organizzazione si può parlare) fin dalle premesse.
Gli stessi firmatari dichiarano la non ufficialità del rapporto, ma questa lettera così lucida e dettagliata è uno straordinario documento che viene dal campo, che illustra la percezione che i militari hanno della situazione vista da dentro, e ci sono anche dei drammatici episodi quotidiani riportati con freddezza in tempo reale. Non so se ne abbiate già parlato in uno dei tanti altri thread in cui questa lettera sarebbe in topic:
http://www.nytimes.c...amaha.html?_r=2
Purtroppo non trovo la traduzione in italiano, c'è solo questo articolo che riassume le parti principali della lettera.
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#65 Brucaliffa

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Inviato 22 settembre 2007 - 10:45


Concordo con chi dice che quello dei conservatori americani e` un patriottismo cieco (simile a quello fascista)


eh, ma infatti anche i valori di cui parla l'ernesto sono molto simili a quelli fascisti, e le righe riportate prima da joseph sono incredibilmente vicine a quell'ideologia lì:

Sa ancora cosa sono la guerra, il coraggio, la morte, e cosâ??è un capo militare. Conosce ancora, dunque, la pienezza dellâ??esperienza politica con il trionfo e la sconfitta veri, definitivi, che solo le armi possono decretare. Noi no. Noi dobbiamo accontentarci del sentito dire.

provate a immaginarle pronunciate da corrado guzzanti, su marte.


Per saperne di più su questi valori fascisti, leggi la lettera che ho postato, e vedrai che ci sono la guerra, il coraggio, la pienezza dell'esperienza politica con il trionfo e la sconfitta veri, che tu disprezzi a priori.
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#66 Pierrot le fou

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Inviato 04 ottobre 2007 - 08:47

un altro pezzettino di democrazia

Il presidente ha posto il veto sullo State Children's Health Insurance Program o Schip, il piano che dà la copertura sanitaria pubblica ai figli di coppie a basso reddito, approvato al Congresso con ampia maggioranza bipartisan.



http://www.corriere.it/esteri/07_ottobre_04/valentino.shtml


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#67 Brucaliffa

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Inviato 04 ottobre 2007 - 09:15

un altro pezzettino di democrazia

Il presidente ha posto il veto sullo State Children's Health Insurance Program o Schip, il piano che dà la copertura sanitaria pubblica ai figli di coppie a basso reddito, approvato al Congresso con ampia maggioranza bipartisan.



http://www.corriere.it/esteri/07_ottobre_04/valentino.shtml



Che schifo, deve proprio continuare a fare danni finché non se ne va a casa questa merda di uomo.
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#68 Guest_soul crew_*

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Inviato 15 ottobre 2007 - 16:54

Giudice Usa nega estradizione a boss
'41bis forma di tortura, viola norme Onu'

LOS ANGELES - Un giudice di Los Angeles ha negato all'Italia l'estradizione di un membro della famiglia mafiosa dei Gambino, sostenendo che il regime di detenzione 41bis a cui sarebbe con ogni probabilità destinato equivale a una forma di tortura e viola la convenzione dell'Onu in materia. Ne dà notizia il Los Angeles Times, ricostruendo la vicenda legale di Rosario Gambino, inseguito da un mandato di cattura italiano e ritenuto un esponente di spicco dell'omonimo clan di Cosa Nostra newyorchese. Gambino ha scontato 22 anni di reclusione per traffico di droga e si trova attualmente in un centro di detenzione per immigrati a San Pedro, in California, dove è stato trasferito in seguito alla richiesta di estradizione italiana. Il giudice federale D.D.Sitgraves però ha bloccato l'estradizione, accogliendo il ricorso del difensore di Gambino, Joseph Sandoval, secondo il quale si tratta di "una questione umanitaria", perché se il presunto mafioso entrasse nel sistema del 41bis italiano "sarebbe in condizioni che ne minaccerebbero la vita". In una sentenza che risale all'11 settembre scorso, ma di cui emerge solo ora l'esistenza, il giudice Sitgraves ha affermato che il sistema carcerario italiano per i boss mafiosi ha caratteristiche "che costituiscono una forma di tortura" e violano la convenzione delle Nazioni Unite in materia. L'agenzia federale per l'immigrazione ha presentato appello contro la decisione e Gambino resterà detenuto in attesa della revisione del caso.
(15-10-2007)


loro, quelli di guantanamo e abu grhaib, parlano di tortura.
ci vuole coraggio, anzi arroganza.
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#69 il_pado

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Inviato 15 ottobre 2007 - 20:58


loro, quelli di guantanamo e abu grhaib, parlano di tortura.
ci vuole coraggio, anzi arroganza.


Dunque, un giudice non può più fare il suo lavoro e far rispettare i diritti umani perchè è un americano, uno dei loro?


Ah, per quanto riguarda il veto imposto da Bush andrei cauto col dire che riguarda famiglie povere. Si parla di famiglie con un reddito che va dai 48mila dollari agli 83mila, mentre la soglia di povertà negli USA è fissata a 20mila dollari per nuclei famigliari di quattro persone. Ovviamente tutto questo il corretissimo articolo del corriere non lo dice.

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#70 Guest_soul crew_*

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Inviato 15 ottobre 2007 - 21:51



loro, quelli di guantanamo e abu grhaib, parlano di tortura.
ci vuole coraggio, anzi arroganza.


Dunque, un giudice non può più fare il suo lavoro e far rispettare i diritti umani perchè è un americano, uno dei loro?

ahahahah ma ti pare che il 41bis preveda la tortura o sia una forma di essa??? no, perchè sennò sfioriamo il ridicolo.
ripeto, pensino alla merda che hanno in casa, tra torture e pena di morte.

poi per quanto riguarda l' estradizione siamo alle solite, come quando non fecero processare da un tribunale italiano quel figlio di troia che tranciò i cavi della funivia del cermis. solo che lì si avvalsero, con la prepotenza, del  2diritto" di processarlo solo in usa e solo con il tribunale militare (che poi non gli hanno fatto praticamente niente)
oltretutto questo tizio mafioso per il quale è stata negata l' estradizione, fu segnalato alle autorità americane da falcone, in base ad un' indagine nata in italia, quindi.

eh bella l' ammmmerica!
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#71 Guest_runciter_*

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Inviato 19 ottobre 2007 - 08:11

ecco cosa dice ron paul, un candidato repubblicano alla presidenza:

http://www.pbs.org/n...paul_10-12.html

io lo voterei, se fossi un cittadino americano, e cercherei di aggirare l'inevitabile boicottaggio dei media parlandone in giro il più possibile, alla facciaccia di hillary e anche di obama.
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#72 joseph K.

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Inviato 19 ottobre 2007 - 08:44

ecco cosa dice ron paul, un candidato repubblicano alla presidenza:

http://www.pbs.org/n...paul_10-12.html

io lo voterei, se fossi un cittadino americano, e cercherei di aggirare l'inevitabile boicottaggio dei media parlandone in giro il più possibile, alla facciaccia di hillary e anche di obama.


Tra l'altro il nucleo storico ideale repubblicano è quelo di Paul: non interventismo in politica estera, totale costituzionalismo (la critica all'idea di guerra preventiva deriva proprio da un principio repubblicano che agli albori era assoluto, "restare alla costituzione"), meno leggi possibili, salvaguardia del confine interno (ha votato per la "rete" di "protezione" dal Messico), riduzione della burocrazia (Paul in pratica sostiene di eliminare la Cia...) ecc.

Qui si trova altro materiale su Paul, un personaggio certamente interessante...
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#73 Guest_runciter_*

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Inviato 19 ottobre 2007 - 09:27

ho notato uno strano fenomeno, sul sito della pbs (public broadcasting service) da cui ho preso il link di prima: nelle pagine di presentazione dei candidati, sia democratici che repubblicani, ron paul è l'unico fotorgafato di profilo, non è quindi possibile guardarlo in faccia, e per di più sembra muoversi da destra verso sinistra, cioé tornare indietro... un caso o una simpatica strategia subliminale?

http://www.pbs.org/n.../democrats.html
http://www.pbs.org/n...epublicans.html

questo è il servizio d'informazione pubblico, m'immagino cosa combinano fox & co.

p.s. josef grazie per il link, sto già stampando per leggere su carta.
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#74 virginia wolf

    apota

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Inviato 19 ottobre 2007 - 12:40

Fanno anche di peggio. Limitano il tempo a lui dedicato nei sondaggi per concederlo a Giuliani

http://infowars.net/.../111007Paul.htm

ma Paul stravince nonostante tutto.
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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#75 il_pado

    aspirante indie

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Inviato 19 ottobre 2007 - 13:23


Tra l'altro il nucleo storico ideale repubblicano è quelo di Paul: non interventismo in politica estera, totale costituzionalismo (la critica all'idea di guerra preventiva deriva proprio da un principio repubblicano che agli albori era assoluto, "restare alla costituzione"), meno leggi possibili, salvaguardia del confine interno (ha votato per la "rete" di "protezione" dal Messico), riduzione della burocrazia (Paul in pratica sostiene di eliminare la Cia...) ecc.


esattamente e infatti molte idee caratteristiche della dottrina di Bush e anche di tutto il neoconservatorismo sono riconducibili, più che altro, ad un adattamento pragmatico dell'idealismo della tradizione liberal americana. Specialmente Bush penso che abbia stravolto la tradizione conservatrice americana - quella di Reagan e del padre - ispirandosi apertamente a Truman.

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#76 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 20 ottobre 2007 - 16:50

Intanto il NY Times indaga su come la Clinton tiri su i fondi elettorali...

http://www.lastampa....26832girata.asp
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#77 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 25 ottobre 2007 - 08:25

Intanto, come in tutte le cose che vanno male in America, dai mutui agli incendi, dietro spunta il salvatutto barbone quedista.
Un presunto terrorista avrebbe detto forse a Guantanamo che i presunti responsabili dei roghi in California avrebbero come mandanti Al Queda. Facciamo circolare la notiza va', così cala un po' la pressione sul governo.

http://www.corriere....a_alqaeda.shtml
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#78 Pickpocket

    Roadie

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Inviato 25 ottobre 2007 - 09:44

ecco cosa dice ron paul, un candidato repubblicano alla presidenza:

http://www.pbs.org/n...paul_10-12.html

io lo voterei, se fossi un cittadino americano, e cercherei di aggirare l'inevitabile boicottaggio dei media parlandone in giro il più possibile, alla facciaccia di hillary e anche di obama.


Nonostante io nutra forti dubbi verso delle possibili amministrazioni di Hillary (e figuriamoci di Obama) devo dire che in questo contesto una vittoria democratica è nettamente preferibile per stabilizzare e disinfettare quel cancro per l'America che è stata l'amministrazione Bush, soprattutto agli occhi delle altre democrazie. In particolare per quanto riguarda i rapporti con la Cinea la competizione verso il petrolio deve essere riportata sul tavolo del dialogo e del mercato, piuttosto che su quello della minaccia bellica. I candidati repubblicani più importanti sono certamente persone dotate di senno e pragmatismo, e la loro moralità non ha niente a che vedere con Bush (in poche parole, non sono criminali); tuttavia ribadisco che in questo momento, considerato anche il mutamento dei rapporti con la Gran Bretagna e la presenza in Europa di un personaggio così forte quale Sarkozy è, c'è bisogno di rasserenare gli animi su tutti quei valori (dignità dell'individuo, privacy, no secco alla tortura e a guerre di tipo imperialistico, diritto ad un processo regolare) che l'Europa condivide a livello costituzionale da sempre, e che molte leggi dell'era Bush hanno teso a minare.
L'elezione di un democratico, in primo luogo a livello simbolico (democratico+donna/nero), è decisamente la cosa di cui tutto il mondo ha bisogno.
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#79 Guest_runciter_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 10:08

la campagna di hillary è congruamente finanziata dalla lobby delle armi, per dirne una, e il buon obama non ha perso tempo a giurare eterna fedeltà a israele (vale a dire il solito appoggio incondizionato, crimini inclusi).

l'unico che parla di ritiro immediato dall'iraq e dall'afghanistan, per esempio, è il sopracitato ron paul, che tra l'altro difende strenuamente proprio i princìpi di cui parli tu (e temo sia l'unico anche in questo), ma siccome è un repubblicano... occhio però che con i pregiudizi non si va da nessuna parte, la finta alternanza destra-sinistra è il modo in cui hanno deciso di mettercelo nel cu*o.

e ricorda che il criminale di guerra tony blair è un modello per le sinistre europee.
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#80 Pickpocket

    Roadie

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Inviato 25 ottobre 2007 - 10:12

Un modello per le sinistre europee? Ma se pure quelli del suo partito gli vanno contro! E comunque guardando all'amministrazione Blair non si può non ammettere un sostanziale miglioramento ed aggiornamento del paese, la guerra in Iraq l'ha sfregiato davanti all'opinione pubblica, ma l'era Blair è stato certamente uno step positivo per la G.B.
La stessa cosa non si può assolutamente dire per quanto riguarda Bush, ovviamente.
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#81 Guest_runciter_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 10:19

ah, quindi a parte l'iraq, che purtroppo l'ha sfregiato davanti all'opinione pubblica, lo consideri un modello da seguire? magari un difensore di quei princìpi a cui accennavi prima?

dignità dell'individuo, privacy, no secco alla tortura e a (...), diritto ad un processo regolare

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#82 Guest_Julian_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 13:45

Un modello per le sinistre europee? Ma se pure quelli del suo partito gli vanno contro! E comunque guardando all'amministrazione Blair non si può non ammettere un sostanziale miglioramento ed aggiornamento del paese, la guerra in Iraq l'ha sfregiato davanti all'opinione pubblica, ma l'era Blair è stato certamente uno step positivo per la G.B.
La stessa cosa non si può assolutamente dire per quanto riguarda Bush, ovviamente.


Ma guardate che le guerre sono spesso una "necessità" imposta ai gruppi economico-finanziari di un paese da esigenze di mercato. Non sono colpa di Bush, Blair o Prodi.
La visione "soggettivistica" della politica è quanto di più deleterio possa esserci, perchè induce a credere che cambiando governate si modifichi l'indirizzo politico.
Quando in realtà è il mercato ad indirizzare profondamente le esigenze della politica.

L'emergere della Cina mette in discussione il ruolo degli USA quale prima potenza mondiale. USA che stanno arretrando da oltre 30 anni.
Mica arretrano pacificamente o civilmente però, e lo stanno già ampiamente dimostrando: anzi, hanno messo le mani sulle fonti di energia proprio per poter ancora dire la loro nei rapporti con la Cina (e domani anche con l'India, e poi con il Sud America).

Le spese militari stanno crescendo in maniera incredibile in tutto il mondo sviluppato, UE compresa. Mica perchè lo deliberano Bush o Blair. Perchè lo "delibera" il capitalismo.

Ma non preoccupatevi: se si dovrà arrivare allo scontro, a pagare saremo noi.
Sicuramente loro se ne staranno al riparo. Loro e la loro democrazia.
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#83 Guest_runciter_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 14:54

La visione "soggettivistica" della politica è quanto di più deleterio possa esserci, perchè induce a credere che cambiando governate si modifichi l'indirizzo politico.


quindi il candidato alla presidenza usa che garantirebbe una drastica inversione di rotta in realtà è frutto della mia immaginazione? certo che voi marxistoidi siete gente strana... il bello è che in linea di massima sarei pure d'accordo con te, ma non fino al punto di ignorare un fenomeno concreto pur di non mettere in dubbio la validità assoluta delle mie teorie.
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#84 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 25 ottobre 2007 - 15:47


Le spese militari stanno crescendo in maniera incredibile in tutto il mondo sviluppato, UE compresa. Mica perchè lo deliberano Bush o Blair. Perchè lo "delibera" il capitalismo.


Sicuramente loro se ne staranno al riparo. Loro e la loro democrazia.


Mica solo loro...è di pochi giorni fa il rapporto ONU che stima le spese per gli armamenti sostenute dal pianeta Africa.Cifre molto superiori al rapporto tra spesa per armamenti e PIL occidentali e il corrispondente rapporto in quei paesi.
La guerra è businness,certo,ma anche per i cosiddetti poveri.

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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#85 Guest_Julian_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 19:31


La visione "soggettivistica" della politica è quanto di più deleterio possa esserci, perchè induce a credere che cambiando governate si modifichi l'indirizzo politico.


quindi il candidato alla presidenza usa che garantirebbe una drastica inversione di rotta in realtà è frutto della mia immaginazione? certo che voi marxistoidi siete gente strana... il bello è che in linea di massima sarei pure d'accordo con te, ma non fino al punto di ignorare un fenomeno concreto pur di non mettere in dubbio la validità assoluta delle mie teorie.


Ma guarda che sei tu che ignori un fenonomeno concreto, e come un pesce abbocchi alle stronzate televisive. E' che non hai i mezzi per comprendere la natura di chi ti sta di fronte, ed ogni volta ti illudi che le promesse della politica parlamentare siano reali e non solo pubblicità.

La stessa cosa accadeva prima delle elezioni dello scorso Aprile: tutti a gioire per la vittoria del Governo Prodi. Tutti imbevuti di ideologismo e soggettismo televisivi in modo impressionante ed inconsapevole.
Io sapevo che questo governo non avrebbe abrogato la Legge 30, che non avrebbe toccato gli interessi di Mediaset, che era finanziato da parti importanti di Confindustria. E che avrebbe aumentato le spese militari.
Lo sapevo io come lo sapeva chi studia la realtà. Non chi vive di pubblicità televisiva ed ignora costantemente la realtà.
Avevamo al governo i neo-fascisti di AN, siamo passati agli "estremisti" (davvero, mi viene da ridere quando uso questa parola) di Rifondazione.
Eppure la Legge 30 è ancora lì, le missioni militari sono state confermate, la spesa militare è aumtenta addirittura del 13%.

Ora, se non riuscite a vedere perchè la linea politica non è stata modificata nonostante il cambio di colori del governo, problemi vostri e della vostra intelligenza. Si può anche continuare a vivere nelle soap opera e credersi menti illuminate, fino ad un certo punto la cosa può funzionare.
Io preferisco valutare i fatti però, se permetti.
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#86 Guest_Julian_*

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Inviato 25 ottobre 2007 - 19:34



Le spese militari stanno crescendo in maniera incredibile in tutto il mondo sviluppato, UE compresa. Mica perchè lo deliberano Bush o Blair. Perchè lo "delibera" il capitalismo.


Sicuramente loro se ne staranno al riparo. Loro e la loro democrazia.


Mica solo loro...è di pochi giorni fa il rapporto ONU che stima le spese per gli armamenti sostenute dal pianeta Africa.Cifre molto superiori al rapporto tra spesa per armamenti e PIL occidentali e il corrispondente rapporto in quei paesi.
La guerra è businness,certo,ma anche per i cosiddetti poveri.


Ma guarda che anche nei paesi emergenti esistono le classi sociali. Le spese militari vengono deliberate dai rappresentati del capitale a livello locale.
Anzi, nei paesi emergenti le lotte intestine sono molto più dure, feroci, ancorate ad antiche divisioni religiose e sociali che possono ancora venire sfruttate.

Anche in Sudan ci sono gruppi politico/economici locali che combattono per spartirsi il poco che c'è. E che vengono appoggiati dalle maggiori potenze.
Ovviamente nel silenzio dei mezzi di informazione.
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#87 Guest_runciter_*

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Inviato 26 ottobre 2007 - 08:32

Ma guarda che sei tu che ignori un fenonomeno concreto, e come un pesce abbocchi alle stronzate televisive.


attenzione: stai prendendo un granchio di dimensioni consistenti.

E' che non hai i mezzi per comprendere la natura di chi ti sta di fronte, ed ogni volta ti illudi...


quand'è che comincerai a pensare con la tua testa?
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#88 Guest_soul crew_*

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Inviato 28 ottobre 2007 - 09:57

che strano, è nero.
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#89 Guest_soul crew_*

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Inviato 28 ottobre 2007 - 12:05

testo tratto da "Capire il potere" di Noam Chomsky

Lei conosce i rapporti tra Partito repubblicano e neonazisti che sono venuti alla luce pochi mesi fa? Potrebbe dirci qualcosa su ciò che potrebbero significare, nel contesto degli argomenti finora trattati?

Si è trattato di un fenomeno piuttosto interessante: è difficile dire fino a che punto vada preso sul serio, ma certo è un fatto reale. Non so quanti di voi sappiano quello che è accaduto a proposito dei nazisti durante la campagna elettorale di Bush, all'incirca lo scorso agosto. Sapete di che cosa sto parlando?Ci fu una parte della campagna di Bush che si svolse attraverso un Comitato per la valorizzazione delle etnie, che aveva il compito di organizzare le minoranze etniche: ovviamente non si trattava dei neri o dei latinoamericani, bensì di polacchi, ucraini e altri popoli del genere. Risultò che il comitato era diretto da una banda di nazisti dell'Europa orientale, nazisti ucraini, antisemiti fino all'isterismo, romeni che avevano militato nella Guardia di ferro e così via. Alla fine tutto questo venne denunciato, si procedette a qualche rimpasto, alcuni vennero destinati ad altri incarichi nel Partito repubblicano, e tutto si svolse senza alcun clamore. I democratici non si sognarono nemmeno di sollevare l'argomento durante la campagna elettorale.Vi domanderete: perché? Come mai i democratici non hanno nemmeno accennato a quell'episodio? Ebbene, penso che vi sia stata un'ottima ragione: penso che a farlo passare sotto silenzio siano state, sostanzialmente, organizzazioni ebraiche come la Lega contro la diffamazione. Il fatto è che queste organizzazioni in definitiva non si curano dell'antisemitismo; ciò che soprattutto le preoccupa è l'opposizione alla politica dello stato di Israele, anzi alla loro concezione, da falchi, della politica di Israele. Sono in pratica lobby del governo israeliano, e avevano capito che i nazisti implicati nella campagna elettorale di Bush erano in sostanza filoisraeliani, e allora perché avrebbero dovuto preoccuparsene? New Republic, che è una specie di organo di stampa di questi gruppi, pubblicò in proposito un editoriale molto interessante. Parlava di antisemitismo, e si riferiva al fatto che il comitato formato dal Partito repubblicano era diretto da antisemiti, da negatori dell'Olocausto, da nazisti e così via, e quindi diceva: tutto vero, ma si tratta di un antisemitismo «antiquato e anemico». Il nazismo sarebbe dunque un antisemitismo «antiquato e anemico», non particolarmente importante, e non bisogna agitarsi o indignarsi per cose simili. Poi l'editoriale affermava che il vero antisemitismo di cui dovremmo preoccuparci è quello del Partito democratico, che è pieno di «gente che odia gli ebrei». Questa è la definizione usata nell'articolo. E a provare almeno in parte questa accusa stava il fatto che i democratici avevano effettivamente il proposito di discutere alla loro Convenzione nazionale una risoluzione per chiedere l'autodeterminazione dei palestinesi. Perciò i democratici odiano gli ebrei, sono i veri antisemiti in America Il vero antisemitismo in America è il titolo di un libro del direttore della Lega contro la diffamazione, Nathan Perlmutter.Ebbene, i democratici capirono il messaggio: sfruttando quell'argomento non avrebbero guadagnato nulla, e quindi non vi accennarono nel corso della campagna elettorale.Sia detto fra parentesi, questa è solo una delle varie cose che accaddero a quell'epoca; c'è un'altra storia che ebbe anche meno pubblicità ed è ancor più rivelatrice. Il dipartimento della Pubblica istruzione ha un programma di borse di studio che vengono assegnate per finanziare progetti elaborati da distretti scolastici locali. Negli ultimi quattro o cinque anni il comitato scolastico di Brookline, nel Massachusetts, aveva cercato di ottenere fondi per un progetto di studio sull'Olocausto, che era stato sempre accolto favorevolmente, ma veniva regolarmente respinto. Ancora una volta nel 1988 - giusto prima delle elezioni presidenziali - il Comitato federale per l'istruzione prese in esame il progetto delle scuole di Brookline. Come al solito, i pareri furono favorevoli, ma questa volta, invece di respingerlo, le autorità federali eliminarono l'intera categoria di programmi in cui rientrava il progetto. A quel punto cominciò a filtrare qualche informazione circa il motivo per cui il progetto seguitava a essere respinto, e saltò fuori che il dipartimento della Pubblica istruzione riceveva continuamente lettere da persone come Phyllis Schlafly [un'attivista di destra] che bocciavano la proposta di Brookline perché sarebbe stato ingiusto non concedere altrettanto spazio al nazismo e al Ku Klux Klan. Inoltre, dicevano, con quel progetto si sarebbero sottoposti i ragazzi a un lavaggio del cervello e si sarebbe finito col far loro prendere in odio cose come l'Olocausto stesso, e si affermava che l'iniziativa non aveva altra mira se non quella di esercitare la solita interferenza "neoprogressista" nel pensiero della gente. Parte di queste lettere fu effettivamente pubblicata dal Washington Post e dal Boston Globe.Ebbene, vi sareste aspettati che la cosa provocasse chissà che chiasso. Un progetto sull'Olocausto veniva respinto dal governo, dall'amministrazione Reagan, perché non dava abbastanza spazio ai nazisti e ai membri del Ku Klux Klan? E invece, non una sola parola, nemmeno un pigolio. Il fatto è che Phyllis Schlafly e tutta quella gente sono sufficientemente filoisraeliani, e quindi non importa quello che pensano. Possono sostenere il Klan, sostenere i nazisti, possono dire che non bisogna permettere di insegnare che cosa fu l'Olocausto: non ha importanza, finché continuano ad appoggiare la politica dei falchi d'Israele. Basta che conservino questa posizione, tutto va bene e possono dire tutto quello che vogliono.
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#90 Guest_Number 5_*

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Inviato 28 ottobre 2007 - 13:14



quello che invece mi spaventa sempre di più è il fatto che la nostra società, quella italiana e anche quella europea, continuino a vedere gli USA come un riferimento, una sorta di "condizione ideale" da raggiungere.
degli USA non se ne può più...

questo è verissimo.

Quello che mi sconvolge è l'appecoronamento generale. Non per nulla sbandierano sondaggi (della cui serietà dubito) secondo i quali la maggioranza dei cittadini sarebbe disposta ad accettare limitazioni alla libertà in cambio di maggiore sicurezza. Hanno creato l'insicurezza attraverso allarmi continui nel 90% dei casi rivelatisi falsi e poi diffondono questi risultati. Mah... Ogni giorno ce n'è una nuova, come il sistema di distribuzione dei numeri per i servizi nell'Agenzia Entrate: bisogna inserire il tessrino sanitario o la tessera del codice fiscale per avere il numero di prenotazione per gli sportelli. E chi lo sa cosa succede dentro a quella macchina e nel sistema informativo? Io mi sono lamentato per sentirmi dire "E perché? Del resto già prima c'era l'identificazione". Sì ma prima parlavo con un impiegato alo sportello, adesso metto una tessera con banda magnetica e poi entra tutto nel sistema, senza mediazioni.
Ci stiamo addormentando
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#91 ouspen

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Inviato 29 ottobre 2007 - 20:40

fondamentalismo islamico?
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#92 Guest_soul crew_*

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Inviato 29 ottobre 2007 - 21:50

US practicing systematic rape, torture, sadism against women in Iraqi prison camps.
http://www.uruknet.i...&hd=&size=1&l=e

October 27, 2007

The General Secretary of the Union of Political Prisoners and Detainees in Iraq, Muhammad Adham al-Hamd declared that the US occupation administration in Iraq relies on systematic rape, torture, and sadistic treatment of Iraqi women prisoners in its prison camps in the country. Al-Hamd said that the enormous crimes being committed against women in the prison camps in occupied Iraq have the support and blessings of the US military, for whom the practices serve as a means to bring psychological pressure on men engaged in the Resistance, in an attempt to break their spirit and fighting will.

Muhammad Adham al-Hamd made the comments in a statement regarding reports that confirmed the presence of large numbers of women in the American-run prison camps â?? women who are detained solely to be raped and abused in order to bring pressure upon their husbands, brothers, sons or fathers.

Al-Hamd declared that the women prisoners are subjected to strip searchs, torture, rape, and psychological and physical humiliation by the police and prison administrators. Their clothing is removed and they are deprived of food and water for days in order to break their will.

Al-Hamd said that teams from the International Red Cross and groups operating under the umbrella of the United Nations have been prevented from visiting the detention centers and learning about what goes on there. Rarely do these organizations demand to visit prisons and detention centers because of the lack of security and the fact that the sectarian militias control the facilities.

International bodies and reports of the puppet "Human Rights Ministry" under the US-installed regime warn of an enormous human disaster that is likely to happen as the currently circulating epidemics of cholera and AIDS spread within many of the prison camps.

But the American practices of imprisoning and savagely treating women is, in fact, backfiring, al-Hamd said, pointing to a study done in central and western Iraq that showed that the arrest of just one Iraqi woman would drive 1,000 men to take up arms and attack US troops and their puppet regime allies in defense of the womanâ??s honor and dignity

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#93 Brucaliffa

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Inviato 03 novembre 2007 - 15:03

Stati Uniti, i cappi appesi per sfregio Ritorna l' odio in stile Ku Klux Klan

L' America assiste a un improvviso revival, tra proteste e interrogazioni parlamentari
I cadaveri dei neri linciati e poi impiccati restavano per giorni appesi agli alberi mentre tutti i bianchi del paese - ricchi e poveri, giovani e vecchi - si riunivano sotto, in una grande festa vociante. Le donne indossavano i loro abiti migliori per le foto di gruppo, gli uomini si ubriacavano e i bambini tornavano a casa con i «souvenir»: un dito, un orecchio, un' unghia. Dal 1882 al 1968, secondo gli storici, questo macabro rituale si è ripetuto almeno 4.743 volte. Da una parte all' altra degli Stati Uniti - e soprattutto nel «Profondo Sud» - il linciaggio di un nero era un gioioso evento pubblico, come una fiera di paese o una corsa di biciclette. Oltre un secolo più tardi questa è l' immagine che il cappio da impiccato continua ad evocare negli Stati Uniti. Non c' è da stupirsi, quindi, se l' improvviso revival di questo simbolo ha scatenato una fortissima protesta tra i leader afro-americani e gli avvocati dei diritti civili, nonché più di una interrogazione parlamentare. «Ã? come un cancro distruttivo e perverso che si insinua nel tessuto morale e politico del paese, inquinando le menti e i cuori», punta il dito Charles Ogletree, direttore dell' Institute for Race and Justice di Harvard. Mentre la festa di Halloween è stata costellata di cappi appesi «per scherzo» ovunque - dalla Florida al New Jersey - ieri sera la Cnn ha trasmesso «Il cappio: un incubo americano», uno special di due ore dedicato all' allarmante trend. Un trend iniziato oltre un anno fa a Jena, in Louisiana, quando tre allievi bianchi della locale high school hanno appeso dei cappi all' «albero bianco» sotto il quale un ragazzo afro-americano aveva «osato» sedersi, innestando una catastrofica reazione a catena sfociata con la storica marcia di ben 20.000 attivisti neri su Jena. Da allora i cappi hanno cominciato a spuntare come funghi ovunque, dalla North Carolina al Maryland, e dal Connecticut alla California. Persino la progressista New York non è immune. Nel giro di una settimana il famigerato noose è spuntato nell' ufficio di una docente nera della Columbia University, fuori da un ufficio postale di Ground Zero e in una via alberata del Queens. L' impatto psicologico e simbolico di questa epidemia è devastante soprattutto tra le giovani generazioni di afro-americani, cresciute ascoltando gli agghiaccianti racconti di nonni e genitori. «Il cappio per gli americani è sinonimo di spettacolo pubblico - spiega James Allen, autore del libro Without Sanctuary: Lynching Photography in America -. Rappresenta il nero rapinato della propria umanità da una società bianca che gode di fronte allo show sulla superfluità della black life». Il cappio ha finito per resuscitare anche altri simboli d' odio. Come la svastica, tornata ad intimidire i docenti di religione ebraica in alcuni degli atenei più prestigiosi d' America. All' improvviso criminologi, psicologi e sociologi sono costretti ad interrogarsi sui motivi dietro l' ondata d' intolleranza e razzismo. «La maggior parte di questi reati sono compiuti per effetto d' emulazione - dice Brian Levin, direttore esecutivo della Center for the Study of Hate and Extremism alla California State University -. Dopo l' 11 settembre i crimini anti-islamici aumentarono da 28 nel 2000 a 481 nel 2001». L' identikit di questi razzisti? «Maschi sotto ai 22 anni, annoiati, incolti e ubriachi - replica Levin -. Gente che nutre animosità razziale verso i neri, accusati di avere vantaggi sleali quali l' affirmative action». Più pessimista Philip Dray, storico afro-americano ed autore del libro The Lynching of Black America. «Il razzismo continua a covare nonostante l' apparente melting pot - spiega -. Sotto sotto l' ostilità e la diffidenza tra neri e bianchi resta». Ã? la stessa tesi di Amalgamation Polka, il nuovo, provocatorio libro di Stephen Wright, secondo cui i fantasmi del razzismo sono ancora tra noi. «Niente è cambiato dalla Guerra Civile», spiega l' autore, secondo il quale «il sud ha perso la guerra dal punto di vista militare ma l' ha vinta sul piano etico-morale. Perché tutti i principi sudisti, conservatori, cristiani e reazionari hanno finito per diventare i valori dominanti degli Stati Uniti d' America». 

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#94 Pierrot le fou

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Inviato 03 novembre 2007 - 17:17

bruca, potresti citare le fonti quando quoti i pezzi giornalistici? graz!
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#95 Brucaliffa

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Inviato 03 novembre 2007 - 18:24

Sì, hai ragione, questo è del Corriere. http://archivio.corr...9_071102094.xml
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#96 Guest_runciter_*

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Inviato 18 novembre 2007 - 10:27

Mr. Dziekanski was the 18th person to die since July 2003 after being hit by a Taser in Canada, a country where the weapons may be owned only by police forces. Amnesty International estimates that in the United States, a country with roughly nine times the population of Canada, 280 people have died after being struck by police Tasers since 2001. Tasers can also be used by civilians in many states.

link
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#97 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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  • Locationmilano

Inviato 22 novembre 2007 - 19:04

david petraeus, comandante delle forze armate u.s.a. in irak, ritratto in amabile conversazione con abu al abed, l'assassino di enzo baldoni, il giornalista italiano definito dal quel pezzo di merda di renato farina, "un simpatico pirlacchione"...

http://notizie.tisca...i_foto_123.html

lascio a voi i commenti; a me viene solo da vomitare.

saluti.
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#98 ouspen

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Inviato 22 novembre 2007 - 22:21

quel pezzo di merda di renato farina


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#99 ouspen

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Inviato 24 novembre 2007 - 13:12

Us Army, più suicidi che caduti in Iraq

Seimila reduci si sono toltila vita soltanto nel 2005

Sara Berutto, New York

Per molti soldati americani che hanno combattuto in Iraq e in Afghanistan la guerra più sanguinosa comincia con il ritorno a casa: il numero dei suicidi tra i veterani supera quello dei militari uccisi dallâ??inizio del conflitto. I dati, raccolti in unâ??inchiesta durata cinque mesi dal network Cbs, sono impietosi: soltanto nel 2005 sono stati 6256 gli ex soldati che hanno deciso di togliersi la vita una volta tornati dalle loro famiglie. Una media di 17 suicidi al giorno, più del doppio del resto della popolazione statunitense.

Il tasso di suicidi negli Stati Uniti è di 8,9 casi su 100 mila persone, ma tra i veterani la cifra sale a 18,7. I numeri si fanno ancora più preoccupanti se messi a confronto con quelli dei soldati caduti in combattimento in Iraq dal 2003. Per il sito internet iCasualties, fondato dallâ??ingegnere elettronico Michael White per monitorare le vittime del conflitto in Iraq, sono 3863 i soldati americani uccisi in servizio dal 2003 a oggi, una media di 2,4 al giorno.

I militari più a rischio sono i reduci giovani, che hanno tra i 20 e i 24 anni: 22,9 su 100 mila decidono di togliersi la vita, un numero quattro volte superiore ai coetanei che non hanno prestato servizio militare in zone di guerra. Come il riservista della Marina Jeff Lucey, 23 anni, che ha deciso di farla finita usando la pompa per innaffiare il giardino per impiccarsi nella cantina dei suoi genitori. O come Tim Bowman, riservista, spedito in missione in una delle zone più pericolose di tutta Baghdad, conosciuta come «Airport Road». Otto mesi dopo il suo ritorno a casa, il Giorno del Ringraziamento, si è sparato. Anche Tim aveva 23 anni. «Quando è tornato i suoi occhi erano semplicemente morti. La luce non câ??era più», ha detto alla tv Cbs la madre del ragazzo, Kim Bowman. Derek Enderson, invece, era già tornato dallâ??Iraq due volte, ma la terza è stata fatale: si è gettato da un ponte a 27 anni.

«Siamo di fronte a una crisi gravissima - ha dichiarato Kevin Lucey, padre di Jeff Lucey - e troppe persone hanno deciso di voltare la testa e guardare da unâ??altra parte». Lucey si riferisce alle autorità militari e federali che, secondo i parenti delle vittime, non stanno facendo abbastanza per arginare il problema. Tanto che, sebbene molti studi siano stati condotti in merito a questa tendenza, non esiste un rapporto ufficiale che stabilisca il numero totale dei casi di suicidio tra i veterani. Anche per questo motivo la tv Cbs ha dovuto lavorare oltre cinque mesi per raccogliere i dati e le testimonianze. Daniel Akaka, presidente della commissione Veterani del Senato, ha definito la situazione descritta nellâ??inchiesta «inaccettabile»: «Sono particolarmente preoccupato per il fatto che così tanti giovani soldati decidano di togliersi la vita. Per troppi reduci tornare a casa non significa finire di combattere. Non câ??è alcun dubbio che qualche provvedimento vada preso».

Negli Stati Uniti gli ex soldati sono oltre 25 milioni, 1,6 dei quali ha servito in Iraq o in Afghanistan. Secondo il «National Center for Post Traumatic Stress Disorder» lo stress e i traumi a cui i soldati sono sottoposti al fronte non fanno che aumentare il rischio emarginazione sociale e suicidio, così come lâ??abuso di droghe o farmaci e le difficoltà relazionali ed economiche che spesso affliggono chi ritorna in patria.

Lâ??alto tasso di suicidi non è lâ??unico problema a preoccupare il Dipartimento dei Veterani. Uno studio pubblicato la scorsa settimana ha rivelato che un senzatetto su quattro in America ha prestato servizio nellâ??esercito, nonostante gli ex militari rappresentino solo lâ??11 per cento della popolazione totale. E questi non sono gli unici scandali che hanno coinvolto i veterani: le rivelazioni dei giornali sul «Walter Reed Army Medical Centre», ospedale militare di Washington dalle strutture fatiscenti, ha danneggiato lâ??immagine dellâ??esercito anche perché alcuni chirurghi dellâ??esercito, tra cui il generale Kevin Kiley, sono stati congedati per i cattivi servizi prestati ai reduci di Iraq e Afghanistan. Nel complesso quanto la Cbs descrive assomiglia allo scenario del post-Vietnam, anche se allora il numero dei reduci era assai maggiore. 
(la stampa)

dedicato anche a chi, qualche tempo fa, esaltava i valori militari statunitensi.
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#100 darc said

    Groupie

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Inviato 24 novembre 2007 - 16:02

Il civilissimo Canada non è da meno.

Vancouver, video shock: uomo ucciso dalla polizia con una scarica da 50mila volt
http://www.lastampa....prime dagli Usa

Il video è qui:
http://www.youtube.c...h?v=qHKk5qQRzL4
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