Butto giù due pensieri in disordine, perché il tema per me è estremamente interessante
1. Una statua/monumento, per sua natura, è celebrativo di una persona/momento storico e va messo costantemente in relazione con il tempo presente, è una funzione intrinseca e indivisibile dal manufatto in sè. Da quando l'uomo ha iniziato a elaborare questi monumenti ha anche iniziato a metterne in discussione l'appropriatezza e il diritto ad esistere ed in quale forma. Non cito dettagli storici per non annoiare ma era prassi comune che in epoca faraonica venissero cancellati i cartigli con i nomi dei mandanti originali per dare modo ai sovrani del tempo di riappropriarsene, allo stesso modo nei periodi di crisi di epoca romana si distruggevano/mutilavano statue e monumenti della fazione perdente. Ogni epoca/popolo ha esempi numerosissimi e costanti a riguardo, chi vuole approfondire può leggersi questo https://www.amazon.i...r/dp/8833916871.
In questo senso non mi stupisce che ci sia una spinta costante che questi manufatti siano in linea con la morale di oggi e che si vogliano abbattere/sfregare statue di persone che, correttamente o meno, rappresentano un sistema di valori non più accettabile, che sia Colston o Colombo o Churchill è irrilevante. Chi parla di rispetto/conservazione fa un discorso di una piattezza intellettuale imbarazzante. La conservazione è, ad esempio, recuperare la statua di Colston, mantenerla con tutti i graffiti e collocarla, magari coricata, in uno spazio museale e con un ampio materiale descrittivo a supporto. E' a tutti gli effetti una testimonianza storica di grande valore, ma lo è diventata DOPO che è stata abbattuta.
2. E qui arriviamo al punto divertente: perché Colombo no e i Padri Pellegrini si? Prendo Colombo perché è un caso straordinario di figura che da 500 anni è controversa. Vorrei evitare di entrare nel tema storiografico ma giusto qualche cenno: il sistema schiavistico delle encomiendas non lo inventa Colombo, esisteva da cinque secoli, le accuse di malgoverno/tirannia che gli muove la corona di Spagna sono evidentemente strumentali al non voler rispettare gli accordi sottoscritti nelle Capitolaciones (dico solo: la famiglia di Colombo avrebbe avuto titolo di Governatore ereditario di tutto il nuovo mondo e il 10% del totale dei proventi dei traffici marittimi: in pratica diventavano la famiglia più potente del mondo o giù di là) e con questo non voglio dire che non abbia ammazzato e saccheggiato ma che si tratta di un'invariante. Chiunque altro con lo stesso incarico lo avrebbe fatto e tolto lui la situazione non migliora certo, anzi, vedasi Las Casas e la Brevissima Relazione. Ciò detto è stato indiscutibilmente lo "scopritore" del Nuovo Mondo e nella storia ha importanza pari allo sbarco sulla luna: finché esisterà l'uomo si ricorderà chi era Colombo e gli sono dedicate scuole, strade, società, ordini religiosi, città, montagne persino interi stati ne portano il nome. E' ridicolo anche solo pensare di sminuirne l'importanza.
Per cui perchè Colombo è diventato il simbolo del razzismo "fondativo" degli Stati Uniti? Sono almeno 150 anni che se ne discute, a partire dal KKK ( ) che a fine 800 lo riteneva troppo latino per una nazione Wasp.
A livello squistamente retorico non può essere messo sullo stesso piano di generali confederati, che sono l'equivalente redneck di Predappio, e neppure di conclamati autori di genocidio propriamente detto. Ma non si riesce nemmeno a inquadrarlo alla stregua dei coloni inglesi che a inizio '600 vennero a reclamare terre che da 10000 anni erano abitate. Nel giro di 200 anni dall'arrivo del Mayflower erano stati sterminati volontariamente e pervicacemente interi popoli ma Thanksgiving rimane IL mito fondativo della nazione. Forse c'è del razzismo implicito nel focalizzarsi su Colombo -in qualche modo visto come un "altro" e non come un "noi", cosa che invece accade con i padri pellegrini-? Si tratta forse di una grande foglia di fico -l'ennesima- che la società americana non nera usa per lavarsi la coscienza in modo tutto sommato facile e indolore?
Non sono domande retoriche, davvero non lo so. E' un po' equivalente a chi cita MLK sempre nelle stesse 3 frasette e dimentica che il suo discorso era realmente sovversivo dell'intero sistema socio-economico americano e da sempre i grandi leader neri criticano non solo gli aspetti transazionali della condizione dei neri americani ma generano un discorso di portata più ampia, spesso quasi biblico-apocalittico, ma questa dimensione è regolarmente silenziata nella sua ingestibilità
Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.