Pur essendo tergestino, figlio instabile di una terra instabile, ho sempre amato l'amore siciliano. Palermo è una metropoli troppo spesso tratteggiata umoristicamente da professionisti della carta stampata come se fosse solo la capitale umana della mafia, sostengo il contrario: tutta la leggerezza pensosa di quella metropoli e dello sterminato territorio circostante è idealisticamente "terra mia".
La severità del pensiero siciliano, il tradizionalismo che avvolge le menti più sublimi della letteratura siciliana, mi rendono partecipe al fenomeno siciliano, fenomeno qui inteso non nel senso problematico della mafia, ma in senso kantiano curvato nevvero in una bellissima osservazione-contemplazione dell'ambiente, un ambiente che troverà un nuovo turista, un nuovo cuore che batte, nello scrivente molto probabilmente quando la frescura darà tregua e mitezza al capitolare di questa estate.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE