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la morte di Pavarotti


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87 replies to this topic

#51 Guest_Pablito_*

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Inviato 10 settembre 2007 - 10:25

Per valutare la persona nella sua totalità bisognerebbe conoscerla, la persona, altrimenti si rimane nel personaggio.
Quando c'è la morte di mezzo poi, almeno a breve termine, direi che bisognerebbe portare rispetto magari tramite il silenzio.
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#52 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 10 settembre 2007 - 10:45


e, rimanendo ot, ennesima dimostrazione d'ipocrisia della chiesa cattolica che a welby ha negato i funerali religiosi mentre a pavarotti, divorziato e risposato, ha concesso la chiesa come camera ardente.

Perdurando nell'OT, stai facendo una grossolana confusione tra un "peccatore" e un "non cattolico".
Buona giornata e buon proseguimento.

potresti spiegare meglio, magari in pvt. grazie.

ciao.
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#53 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 10 settembre 2007 - 10:50

Per valutare la persona nella sua totalità bisognerebbe conoscerla, la persona, altrimenti si rimane nel personaggio.

inutile pignoleria la tua.

Quando c'è la morte di mezzo poi, almeno a breve termine, direi che bisognerebbe portare rispetto magari tramite il silenzio.

nessuno qui ha scritto di pavarotti in termini irrispettosi.

forse confondi ipocrisia con rispetto.

ciao
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#54 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 10 settembre 2007 - 13:25



potresti spiegare meglio, magari in pvt. grazie.

ciao.


Si, ma a 'sto punto fate capire anche a me!
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#55 Ern80

    pivello

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Inviato 10 settembre 2007 - 17:21

A me non importa quello che può aver fatto Pavarotti al di fuori della musica, nel senso che questo non intacca per me la sua statura artistica.
Se dovessimo esaminare la condotta morale di ogni artista allora non ne usciremmo più. Considerando anche il fatto che della maggior parte degli artisti, specie quelli esclusi dai media, non sappiamo nulla a tal riguardo (se pagano le tasse, se sono tirchi, se abbandonano i figli, se sono dei porci o commerciano in armi...)
Semmai, a mio avviso, sono più gravi da quel punto di vista (cioè artistico) le varie commistioni di Pavarotti  con artisti mainstream-pop.
In poche parole: se un'opera d'arte è eccellente (sia essa una poesia, un dipinto, una composizione musicale ecc.) per me non ha nessuna rilevanza il fatto che chi abbia creato tale opera sia un ladro, un assassino o un santo.
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#56 R.Mutt 1917

    Roadie

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Inviato 10 settembre 2007 - 17:41

A me non importa quello che può aver fatto Pavarotti al di fuori della musica, nel senso che questo non intacca per me la sua statura artistica.
Se dovessimo esaminare la condotta morale di ogni artista allora non ne usciremmo più. Considerando anche il fatto che della maggior parte degli artisti, specie quelli esclusi dai media, non sappiamo nulla a tal riguardo (se pagano le tasse, se sono tirchi, se abbandonano i figli, se sono dei porci o commerciano in armi...)
Semmai, a mio avviso, sono più gravi da quel punto di vista (cioè artistico) le varie commistioni di Pavarotti  con artisti mainstream-pop.
In poche parole: se un'opera d'arte è eccellente (sia essa una poesia, un dipinto, una composizione musicale ecc.) per me non ha nessuna rilevanza il fatto che chi abbia creato tale opera sia un ladro, un assassino o un santo.


Ma tu hai ragione; del resto è quello che volevo sostenere io con l'esempio di De André. Però,io e lo Sceicco abbiamo notato che in questo topic non si è elogiato solo l'artista, ma anche l'uomo, e a quel punto abbiamo deciso di dire la nostra, ricordando che Pavarotti non era proprio uno stinco di santo.
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#57 Guest_kobaia_*

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Inviato 10 settembre 2007 - 17:44

Era un brav'uomo, riposi in pace.

... e poi fai la morale circa le "frasi stucchevoli"...

... ti ricordo che quello che tu chiami "brav'uomo", nel 2000 venne indagato per evasione fiscale e patteggiò staccando un assegno di 25.000.000.000 (venticinquemiliardi) di vecchie lirette, il "brav'uomo...


beh Sceicco pensa che c'è chi non patteggia o ha mai patteggiato e ancora deve ridarli tanti miliardi allo stato italiano...almeno lui li ha ridati senza scappare a Montecarlo o in altri paradisi fiscali
  • 0

#58 Lorenzovic

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Inviato 10 settembre 2007 - 19:05

Intervengo in questa discussione per "riportare a galla" l'intervento di Isotta: oltre a sembrarmi clamorosamente inopportuno (concordo sul fatto che di fronte alla morte il silenzio sia infinitamente più dignitoso di un nervosetto attacco "a bara ancora aperta", a maggior ragione laddove era stato richiesto un necrologio), devo dire però contiene una considerazione tecnica che istintivamente facevo anch'io almeno verso il Pavarotti più recente. E cioè le sue scarse qualità filologiche e di rispetto dello spartito, a fronte di una voce impeccabile, che appunto faceva passare in secondo piano queste supposte magagne (non da poco, come dire che "non sapesse cantare"...).
Secondo me questo è sicuramente vero per le ricordate produzioni pseudo-divulgative degli ultimi decenni; mi chiedo però se lo stesso si possa dire della sua produzione "storica" (diciamo quella fino ai primi anni '80); non sono un grande intenditore di tecnica vocale, e non posseggo materiale discografico sufficiente a farmene un'idea... Certo che il tono dell'intervento di Isotta (che, ripeto, mi ha dato anche un po' fastidio) sembrava riferirsi al Pavarotti "complessivo"...
C'è qualcuno che se la sente di dare un giudizio al riguardo?
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#59 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 10 settembre 2007 - 23:05


Era un brav'uomo, riposi in pace.

... e poi fai la morale circa le "frasi stucchevoli"...

... ti ricordo che quello che tu chiami "brav'uomo", nel 2000 venne indagato per evasione fiscale e patteggiò staccando un assegno di 25.000.000.000 (venticinquemiliardi) di vecchie lirette, il "brav'uomo...

beh Sceicco pensa che c'è chi non patteggia o ha mai patteggiato e ancora deve ridarli tanti miliardi allo stato italiano...almeno lui li ha ridati senza scappare a Montecarlo o in altri paradisi fiscali

in un post successivo ho spiegato meglio questo mio intervento:

se non fosse stata scritta una cretinata come "era un brav'uomo" non avrei fatto alcun riferimento alle "magagne finanziarie"; anzi non sarei nemmeno intervenuto in questo thread considerata la mia totale ignoranza in materia di lirica.


comunque, se non fosse stato pizzicato dalla guardia di finanza non avrebbe certo pagato il dovuto di sua spontanea volontà.

buonanotte.

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#60 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 11 settembre 2007 - 08:28

Intervengo in questa discussione per "riportare a galla" l'intervento di Isotta: oltre a sembrarmi clamorosamente inopportuno (concordo sul fatto che di fronte alla morte il silenzio sia infinitamente più dignitoso di un nervosetto attacco "a bara ancora aperta", a maggior ragione laddove era stato richiesto un necrologio), devo dire però contiene una considerazione tecnica che istintivamente facevo anch'io almeno verso il Pavarotti più recente. E cioè le sue scarse qualità filologiche e di rispetto dello spartito, a fronte di una voce impeccabile, che appunto faceva passare in secondo piano queste supposte magagne (non da poco, come dire che "non sapesse cantare"...).
Secondo me questo è sicuramente vero per le ricordate produzioni pseudo-divulgative degli ultimi decenni; mi chiedo però se lo stesso si possa dire della sua produzione "storica" (diciamo quella fino ai primi anni '80); non sono un grande intenditore di tecnica vocale, e non posseggo materiale discografico sufficiente a farmene un'idea... Certo che il tono dell'intervento di Isotta (che, ripeto, mi ha dato anche un po' fastidio) sembrava riferirsi al Pavarotti "complessivo"...
C'è qualcuno che se la sente di dare un giudizio al riguardo?


innanzitutto Pavaroti non ha mai fatto nè mai pensato di fare della filologia musicale; campo, quest'ultimo, estremamente complesso e lontano dai fragori dei grandi pascolscenici ma portatori di un mondo di emozioni davvero raro (come dimostra l'esibizione di Brüggen, uno dei padri della filologia musicale, a Milano la settimana scorsa... 20 min di applausi irrefrenabili).
credo che tu, Lorenzovic, con il termine "filologia" intendessi riferirti all'aderenza che il musicista deve conservare verso la partitura. correggimi se sbaglio, eh...
da questo punto di vista c'è da precisare una cosa importante.
Pavarotti s'è contraddistinto da subito per l'elevata considerazione che egli aveva verso lo studio; Pavarotti ha continuato a studiare ore e ore anche quando era una star universale. Questa cosa lo ha sempre caratterizzato; infatti, erano i grandi tenori a lui precedenti che spesso "difettavano" nello studio, preferendo affidarsi allo splendore dell'ugola e al cosiddetto "sentimento", cioè quel sentire la musica come un fatto a loro naturalmente congeniale che potesse addirittura supplire allo studio vero e proprio.
in passato, e non bisogna scandalizzarsi più di tanto, davvero giravano cantanti che quasi non sapevano leggere il pentagramma.
con le generazioni nate nel secondo dopoguerra, invece, l'arte del belcanto è stata affrontata in maniera più coerente e in sintonia (quasi) con lo studio degli altri strumenti; ancora oggi, però, il diploma di canto si articola sui 5 anni, laddove per un piano o un violino ce ne vogliono 10, e materie come il "solfeggio" o "armonia" o "storia della musica" hanno programmi ridotti.
comunque, Pavarotti non era uno a digiuno di studi sulla musica e quindi era uno che il pentagramma non solo lo sapeva leggere alla perfezione ma era anche un musicista che tendeva a rispettare la partitura sotto tutti i punti di vista.
Le sue esecuzioni storiche (ri-cito la Boheme del 79 o Un ballo in maschera o la Turandot del 77) sono aderenti eccome alle partiture; anzi, si evince dal suo canto una vera e propria riverenza verso le pagine di un Verdi o di un Puccini.
Di contro, quella sorta di "ad libitum" (per dirla con un eufemismo) che si nota nelle sue esecuzioni più recenti, nella quali il tenore sembra anticipare l'orchestra nelle cadenze oppure varia la linea melodica scritta, tanto per fare un esempio, sono causate dal fatto che lui con la voce non ce la faceva più.
motivo per cui il maestro ha poi dovuto declinare le molte offerte provenienti dai grandi teatri in favore di manifestazioni, tipo quelle che ho citato negli interventi precedenti, che hanno affuscato una stella di prima grandezza qual egli era.
del resto, le poche volte che egli ha accettato incarichi presso grandi teatri negli ultimi anni, le sue performance sono state davvero pessime e spesso additate come ridicole (ricordo, in proposito, le figuracce fatte con Tosca alla Scala e La fanciulla del west al Metropolitan).
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#61 Lorenzovic

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Inviato 11 settembre 2007 - 14:37

innanzitutto Pavarotti non ha mai fatto nè mai pensato di fare della filologia musicale; campo, quest'ultimo, estremamente complesso e lontano dai fragori dei grandi pascolscenici ma portatori di un mondo di emozioni davvero raro (come dimostra l'esibizione di Brüggen, uno dei padri della filologia musicale, a Milano la settimana scorsa... 20 min di applausi irrefrenabili).
credo che tu, Lorenzovic, con il termine "filologia" intendessi riferirti all'aderenza che il musicista deve conservare verso la partitura. correggimi se sbaglio, eh...


Hai perfettamente ragione Gagà, e mi scuso per l'imprecisione linguistica: in effetti volevo mettere il termine tra virgolette, ma da quando ho letto alcuni consigli di scrittura di Umberto Eco cerco di farne un uso parsimonioso...  ;D

Tornando seri, mi sono andato anche a rivedere con calma l'articolo di Isotta, dove addirittura si parla da a-ritmicità di Pavarotti, di "analfabetismo musicale"... e qui faccio veramente fatica a separare un evidente astio da una severa critica tecnico-musicale, vista soprattutto l'occasione in cui tali critiche vengono espresse...
Comunque a beneficio degli interessati riallego l'intervento di Isotta.

La sua forza e i suoi difetti
di Paolo Isotta
Vorremmo ricordare il tenore emiliano com'era ai suoi esordi, rimuovendo i detriti limacciosi accumulatisi con gli anni. Da tenore «di grazia », emulo di Tito Schipa, il quale è ovviamente irraggiungibile, cantava nel «mezzo carattere» dell'Elisir d'amore e della Sonnambula. Possedeva un timbro delizioso ch'era immagine di giovinezza, fiati lunghi e sani e quella splendida chiarezza di dizione che non l'ha abbandonato mai. Sotto quest'ultimo profilo, anche nei periodi meno felici, Pavarotti restava esempio d'una vecchia scuola italiana gloriosa: quando cantava si capiva ogni parola. Contemporaneamente praticò con lo stesso successo il repertorio «lirico»: a esempio, il duca di Mantova del Rigoletto. Lo si volle accostare a Beniamino Gigli e, ripeto, per bellezza di timbro e chiara dizione ne era un erede. Ho un prezioso ricordo d'un testimone oculare quanto autorevole. Interpretava questo ruolo al Massimo di Palermo sotto la bacchetta del grande e burbero Antonino Votto. Rientrando il Maestro in camerino dopo la recita, borbottava: «Nunn' è ccosa!». Perché un direttore di tal calibro era scontento d'un delizioso tenore? Pavarotti possedeva in radice difetti da definirsi in radice che i pregi della giovinezza dissimulavano ma non potevano cancellare. Egli era un analfabeta musicale, nel senso che non aveva mai appreso a leggere la notazione musicale: le opere doveva impararle a fatica nota per nota con un tapeur paziente. Questo è ancora il meno. Egli era a-ritmico per natura, non era possibile inculcargli se non in modo vago la nozione della durata delle note e dei rapporti di durata.
L'Opera lirica non è il canto del muezzin, è prodotto di accompagnamento orchestrale e richiede voci che s'accordino fra loro. S'immagini Pavarotti nel Sestetto della Lucia di Lammermoor... Per avere quest'eccezionale cantante si doveva passar sopra a molte, a troppe cose, e così si ricorreva a direttori d'orchestra abili nel «riacchiappare » il tutto quanto pronti a chiudere tutti e due gli occhi sul rispetto della partitura musicale. Questo difetto è con gli anni aumentato, giacché Pavarotti, il suo vero torto, non aveva e non voleva avere coscienza dei propri limiti. Col crescergli un ego caricaturalmente ipertrofico diventava sempre più insofferente delle critiche, anche solo degli avvertimenti affettuosi, come affrontava zone del repertorio che gli erano precluse dalla natura e dall'arte. Da qui alle adunate oceaniche nei continenti, cantando egli con amplificazione, alle manifestazioni miste con artisti leggeri, magari più musicali di lui, alle canzoni napoletane detestabilmente eseguite, al suo abbigliamento carnevalesco, ai prodigi di cattivo gusto, è stato tutto un descensus Averni: ogni passo ti tira il successivo. E pensare che aveva cantato col maestro Karajan.




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#62 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 11 settembre 2007 - 15:03


La sua forza e i suoi difetti
di Paolo Isotta

...





a parte il fatto che ritengo incredibile che un maestro come Karajan accettasse di interpretare una partitura tanto complessa come il Requiem di Verdi (che per i solisti è un vero tour de force) con un tenore che non sapeva "leggere la notazione musicale". se Isotta riesce a spiegarmelo, gliene sarei grato.
io ho avuto modo di conoscere cantanti che hanno collaborato con lui e tutti, nessuno escluso, affermava che Pavarotti era uno che studiava moltissimo, molto più dei tenori blasonatissimi, citati peraltro anche da Isotta stesso.
i cantanti lirici, soprattutto i solisti, le cosiddette primedonne, hanno certamente il difetto di volersi "ergere" dal resto dei musicisti, lasciandosi andare spesso a "esternazioni" per niente canoniche, roba da far drizzare i capelli a qualunque direttore d'orchestra.
quando accompagnavo i cantanti dei conservatori, spesso facevo scendere le madonne da cielo per questo modo di suonare "in gruppo"; e più erano vicini al diploma peggio andavano le cose. tenori e soprani, poi, erano i peggiori di tutti! credimi, ne ho accompagnati parecchi all'epoca e non mi ricordo di un solo tenore o di un solo soprano che non rinunciasse a "primeggiare", a scapito della partitura.
comunque, per togliersi lo sfizio si può benissimo seguire un'esecuzione del Pavarotti storico con la partitura in mano; si noterà che il suo canto è molto rispettoso della partitura, considerando l'andazzo generale a cui facevo riferimento.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#63 dick laurent

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Inviato 11 settembre 2007 - 15:45



La sua forza e i suoi difetti
di Paolo Isotta

...





a parte il fatto che ritengo incredibile che un maestro come Karajan accettasse di interpretare una partitura tanto complessa come il Requiem di Verdi (che per i solisti è un vero tour de force) con un tenore che non sapeva "leggere la notazione musicale". se Isotta riesce a spiegarmelo, gliene sarei grato.
io ho avuto modo di conoscere cantanti che hanno collaborato con lui e tutti, nessuno escluso, affermava che Pavarotti era uno che studiava moltissimo, molto più dei tenori blasonatissimi, citati peraltro anche da Isotta stesso.


bè, quel che scrive è che spesso pur di avere il suo timbro i direttori chiudessero "entrambi gli occhi" sulle imprecisioni ritmiche, e che lui praticamente le parti se le studiasse, certamente molto e a fondo, ma a orecchio...
Considerando che a orecchio c'è chi è capace di trascrivere parti di complessità assurda la cosa non mi sembra troppo improbabile. Da profano della lirica (posso venire facilmente smentito, è un'impressione da ascolti singoli), devo dire di aver avuto questa impressione, riportata peraltro anche da tanti sul web, e cioè che in effetti ritmicamente non fosse quadratissimo, anzi. Oh, lo ribadisco, giusto un'impressione...
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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#64 satyajit

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Inviato 11 settembre 2007 - 16:26


La sua forza e i suoi difetti
alle canzoni napoletane detestabilmente eseguite,



Finalemnte qualcuno che accenni a questo aspetto. Pavarotti le canzoni napoletane le MASSACRAVA. L'apice della tamarraggine era l'acuto su 'O sole mio, che faceva tanto italano-nel-mondo-pizza-spaghetti-mandolino-mamma-eccetera.
(E i due celebri colleghi spagnoli gli andavano a ruota...)



Qunato alla diatriba Notker-Isotta, secondo me la ragione è di entrambi. A quanto ne so, Pavarotti studiava tanto, ma "a memoria"; e ha sempre avuto, fino agli ultimi anni, dei maestri di canto, lui che era definito Il Maestro per eccellenza.
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#65 juL fu Sig.M.

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Inviato 11 settembre 2007 - 16:28

Oltre ad unirmi nel coro di chi si è intristito per la morte di una grandissimo artista italiano vorrei esporvi un interrogativo che mi ha sempre incuriosito.

Ecco, ho sempre desiderato avere lumi dai pavarotti-esperi sul perchè dell'appellativo "maestro".

le speigazioni chem i sono dato sono:

A) Ha insegnato a qualcuno

B) è un appellativo rituale nel mondo della lirica

C) E' nato tutto con la pubblicità del caffè dove insegnava e veniva appunto chiamato maestro

D) ha a che vedere con la sua particolare maestria nell'uso dello strumento voce

Il caso D però mi lascia perplesso perchè mi sembrerebbe lecito chiedersi se non si debba chiamare "maestro" anche Rocco Siffredi.
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#66 Guest_soul crew_*

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Inviato 11 settembre 2007 - 16:29

forse perchè era maestro di musica diplomato al conservatorio?
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#67 juL fu Sig.M.

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Inviato 11 settembre 2007 - 16:31

forse perchè era maestro di musica diplomato al conservatorio?


E nn sa leggere la musica? Che conservatorio è?

(sempre che non sia una cazzata quello che si sente dire, va da sè)
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#68 Guest_soul crew_*

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Inviato 11 settembre 2007 - 16:43


forse perchè era maestro di musica diplomato al conservatorio?


E nn sa leggere la musica? Che conservatorio è?

(sempre che non sia una cazzata quello che si sente dire, va da sè)

e che ne so, comunque era anche maestro di scuola elementare.
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#69 ravel

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Inviato 11 settembre 2007 - 16:54

Intervengo in questa discussione per "riportare a galla" l'intervento di Isotta: oltre a sembrarmi clamorosamente inopportuno (concordo sul fatto che di fronte alla morte il silenzio sia infinitamente più dignitoso di un nervosetto attacco "a bara ancora aperta", a maggior ragione laddove era stato richiesto un necrologio), devo dire però contiene una considerazione tecnica che istintivamente facevo anch'io almeno verso il Pavarotti più recente. E cioè le sue scarse qualità filologiche e di rispetto dello spartito, a fronte di una voce impeccabile, che appunto faceva passare in secondo piano queste supposte magagne (non da poco, come dire che "non sapesse cantare"...).
Secondo me questo è sicuramente vero per le ricordate produzioni pseudo-divulgative degli ultimi decenni; mi chiedo però se lo stesso si possa dire della sua produzione "storica" (diciamo quella fino ai primi anni '80); non sono un grande intenditore di tecnica vocale, e non posseggo materiale discografico sufficiente a farmene un'idea... Certo che il tono dell'intervento di Isotta (che, ripeto, mi ha dato anche un po' fastidio) sembrava riferirsi al Pavarotti "complessivo"...
C'è qualcuno che se la sente di dare un giudizio al riguardo?


La miseria umana di Isotta appare in tutto il suo splendore da questi rilievi e dal pezzo tutto.
La sua miseria intellettuale, invece, appare dai chilometri di articolesse saccenti e presuntuose nei quali questo vecchio trombone inacidito, che non ha mai capito davvero nulla di musica (limitandosi al ruolo di erudito colla puzza sotto il naso, sempre col sopracciglio inarcato e il ditino sollevato... ), non è mai stato capace di dire qualcosa di veramente utile, intelligente e che arricchisse la cultura (nel vero senso della parola) di chi aveva la sventura e la dabbenaggine di leggerli.

Pavarotti (con tutti i suoi limiti e i suoi difetti, ed evidentemente anche senza conoscere bene la musica - cosa che sapevano quasi tutti, basta ascoltare un po' di Radiotre... ) ha dispensato gioia a milioni di persone, Isotta ha dispensato sempre e solo il suo ego ipertrofico sotto tutte le forme e le salse... Cioè ha dispensato il nulla...
Come si potrebbe dire parafrasando la famosa battuta di Fortebraccio... L'auto si fermò. Si spalancò la portiera e non scese nessuno. Era Isotta...  :D

"Nunn' è ccosa!", scrive...
Mai stai zitto, abbi il pudore...

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Moriremotuttista


#70 satyajit

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Inviato 11 settembre 2007 - 18:00


Intervengo in questa discussione per "riportare a galla" l'intervento di Isotta: oltre a sembrarmi clamorosamente inopportuno (concordo sul fatto che di fronte alla morte il silenzio sia infinitamente più dignitoso di un nervosetto attacco "a bara ancora aperta", a maggior ragione laddove era stato richiesto un necrologio), devo dire però contiene una considerazione tecnica che istintivamente facevo anch'io almeno verso il Pavarotti più recente. E cioè le sue scarse qualità filologiche e di rispetto dello spartito, a fronte di una voce impeccabile, che appunto faceva passare in secondo piano queste supposte magagne (non da poco, come dire che "non sapesse cantare"...).
Secondo me questo è sicuramente vero per le ricordate produzioni pseudo-divulgative degli ultimi decenni; mi chiedo però se lo stesso si possa dire della sua produzione "storica" (diciamo quella fino ai primi anni '80); non sono un grande intenditore di tecnica vocale, e non posseggo materiale discografico sufficiente a farmene un'idea... Certo che il tono dell'intervento di Isotta (che, ripeto, mi ha dato anche un po' fastidio) sembrava riferirsi al Pavarotti "complessivo"...
C'è qualcuno che se la sente di dare un giudizio al riguardo?


La miseria umana di Isotta appare in tutto il suo splendore da questi rilievi e dal pezzo tutto.
La sua miseria intellettuale, invece, appare dai chilometri di articolesse saccenti e presuntuose nei quali questo vecchio trombone inacidito, che non ha mai capito davvero nulla di musica (limitandosi al ruolo di erudito colla puzza sotto il naso, sempre col sopracciglio inarcato e il ditino sollevato... ), non è mai stato capace di dire qualcosa di veramente utile, intelligente e che arricchisse la cultura (nel vero senso della parola) di chi aveva la sventura e la dabbenaggine di leggerli.

Pavarotti (con tutti i suoi limiti e i suoi difetti, ed evidentemente anche senza conoscere bene la musica - cosa che sapevano quasi tutti, basta ascoltare un po' di Radiotre... ) ha dispensato gioia a milioni di persone, Isotta ha dispensato sempre e solo il suo ego ipertrofico sotto tutte le forme e le salse... Cioè ha dispensato il nulla...
Come si potrebbe dire parafrasando la famosa battuta di Fortebraccio... L'auto si fermò. Si spalancò la portiera e non scese nessuno. Era Isotta...  :D

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In questo caso quali sono i punti che contesti?
Hai qualche articolo più interessante da postare, per contrapporlo a quello di Isotta?
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#71 ravel

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Inviato 11 settembre 2007 - 18:10

"Contesto" quello che ho scritto.
Cioè che Isotta è un erudito ("sa un sacco di cose", per capirci meglio... ), ma mentre questo per molti è sufficiente per prostrarsi a tappetino davanti a figure come la sua, secondo me non è sufficiente.
Il mio approccio all'esperienza estetica è completamente diverso dal suo. E tanto basti. Può essere benissimo un "giudizio" su di me tanto quanto, se non addirittura più, che su di lui.

Nella fattispecie di questo articolo il cattivo gusto e la "volgarità" (tipici dell'uomo) si manifestano in maniera luminosa.
Se a te invece non appaiono, pazienza...
Non è un problema per nessuno di noi due, credo...
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Moriremotuttista


#72 satyajit

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Inviato 11 settembre 2007 - 18:14

Io non conosco il personaggio, per cui valutavo solo l'articolo: effetivamente un po' di cattivo gusto, ma non è che abbia scritto grandi castronerie..
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#73 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 11 settembre 2007 - 18:28


forse perchè era maestro di musica diplomato al conservatorio?


E nn sa leggere la musica? Che conservatorio è?

(sempre che non sia una cazzata quello che si sente dire, va da sè)


Premetto che non sono un esperto in merito, ma per quanto ne so Pavarotti non era diplomato, così come molti altri cantanti lirici. Aveva studiato canto con insegnanti privati, fra cui il padre, e aveva ovviamente delle straordinarie doti canore.
Sul fatto che sapesse o meno leggere il pentagramma non posso dire nulla (in tal senso non so se fidarmi del nostro Notker o di Isotta - che se ne intendono assai più di me), ma non penso abbia mai fatto un esame di solfeggio in vita sua.
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#74 Guest_soul crew_*

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Inviato 11 settembre 2007 - 18:34

ok, allora penso che il titolo di maestro fosse un' onorificenza guadagnata sul campo.
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#75 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 11 settembre 2007 - 18:38

Io non conosco il personaggio, per cui valutavo solo l'articolo: effetivamente un po' di cattivo gusto, ma non è che abbia scritto grandi castronerie..


No... no... infatti. Castronerie, in senso tecnico, non ne scrive (in questo articolo, quanto meno), ma denota comunque una concezione dell'arte che appunto mi è radicalmente estranea.
Oltre all'insopportabile birignao del suo invadentissimo ego...
Quasi quasi gli sarà dispiaciuto di non essere morto lui ma Pavarotti, che così gli ha rubato la ribalta...

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#76 dick laurent

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Inviato 11 settembre 2007 - 18:54

Nella fattispecie di questo articolo il cattivo gusto e la "volgarità" (tipici dell'uomo) si manifestano in maniera luminosa.


Non conosco il critico e forse quindi mi perdo qualche passaggio, ma vorrei capire dove trovi il cattivo gusto nell'articolo, perchè onestamente non ce ne vedo proprio, pur non potendo entrare più di tanto nel merito delle questioni.


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#77 ravel

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Inviato 11 settembre 2007 - 19:54

E' un articolo che gronda (a cominciare dall'incipit,con l'aneddoto del direttore) sottile ma malcelato astio e malevolenza - come spesso quello che scrive Isotta - nei confronti di un grande artista appena morto, .
Oh... a me pare sufficiente (ma, se non interpreto male, anche a Lorenzovic e forse anche ad altri... ) per parlare di cattivo gusto (ma io in realtà ho parlato di "miseria umana", che è anche peggio... )
Ma se ce lo vedo solo io, pazienza...

O devo mettermi a fare l'analisi grammaticale, logica e semantica dell'articolo... ?!
Un po' di psicologia e di sensibilità umana (anche solo per il linguaggio) sono più che sufficienti, mi sembra...
E comunque personalmente la chiuderei qui, questo è il thread dedicato a Pavarotti non a Isotta.


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Moriremotuttista


#78 dick laurent

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Inviato 11 settembre 2007 - 22:46

E' un articolo che gronda (a cominciare dall'incipit,con l'aneddoto del direttore) sottile ma malcelato astio e malevolenza


non so, può darsi che tu che conosci il personaggio capisca meglio di me dove vuole andare a parare, però il suo articolo a me non ha fatto quell'impressione, anzi devo dire che ci leggevo un discorso equilibrato che riconosce pregi e difetti, cosa rara in un momento in cui siamo sommersi dalla retorica da necrologio più nausenante e ipocrita (e in questi giorni ce n'è stata tanta), quella si secondo me irrispettosa di chi muore, quella che vorrebbe che di un artista appena morto si dovessero ricordare solo le cose positive.
critiche a pavarotti pur non seguendo la lirica ne ho sempre lette, e non riferite solo a quel grottesco baraccone che è stato il pavarotti and friends, ma anche al cantante nello specifico delle sue performance...

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#79 RogerCrimson

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Inviato 12 settembre 2007 - 11:32

Oltre ad unirmi nel coro di chi si è intristito per la morte di una grandissimo artista italiano vorrei esporvi un interrogativo che mi ha sempre incuriosito.

Ecco, ho sempre desiderato avere lumi dai pavarotti-esperi sul perchè dell'appellativo "maestro".

le speigazioni chem i sono dato sono:

A) Ha insegnato a qualcuno

B) è un appellativo rituale nel mondo della lirica

C) E' nato tutto con la pubblicità del caffè dove insegnava e veniva appunto chiamato maestro

D) ha a che vedere con la sua particolare maestria nell'uso dello strumento voce


Buona la risposta B.
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#80 sheikyerbouti

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Inviato 13 settembre 2007 - 09:37

D) ha a che vedere con la sua particolare maestria nell'uso dello strumento voce

Il caso D però mi lascia perplesso perchè mi sembrerebbe lecito chiedersi se non si debba chiamare "maestro" anche Rocco Siffredi.

mah... chiamano "maestro" anche quel bifolco di gianfranco vissani...

e poi un "maestro" non lo si nega a nessuno e, soprattutto, è gratis...

ciao.
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#81 pasquale

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Inviato 13 settembre 2007 - 12:24

Luca Laurenti pure è maestro
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#82 Notker

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Inviato 14 settembre 2007 - 13:08

ecco, avete fatto incazzare Nicoletta... contenti? asd

NICOLETTA MANTOVANI: "SILENZIO O RICORRERO' A VIE LEGALI"
Immagine inserita
ROMA - Se i commenti "diffamatori" ai danni di Luciano Pavarotti e di sua moglie, Nicoletta Mantovani, non cesseranno, si ricorrerà ai "rimedi di legge". Lo dicono in una nota i tre avvocati consulenti di Pavarotti e Nicoletta Mantovani che, si legge in una nota, "si astiene dall'unirsi a questo coro di commenti".

"L'impatto mediatico del meritato tributo che il mondo intero ha rivolto a Luciano Pavarotti - si legge nella nota degli avvocati Giorgio Bernini, Anna Maria Bernini e Alessandra Novani - sta malauguratamente producendo una marea di illazioni ed insinuazioni che avvelenano l'atmosfera di lutto comune a tutti coloro che lo hanno ammirato ed amato. La vedova sig.ra Nicoletta ha scelto il silenzio - sottolinea la nota -. E questa è un'ulteriore forma di rispettoso omaggio nei confronti del compianto Maestro, che le tendenziose affermazioni contenute nelle varie interviste, per usare una definizione benevola, non riescono certo a scalfire.

Nella nostra qualità di consulenti dell'illustre scomparso e della di lui consorte, ovviamente ci asteniamo da qualsivoglia commento comportante valutazioni di ordine personale. Ci incombe, tuttavia, di sottolineare come la campagna di maldicenza di cui non si comprende l'origine e la motivazione riesca solo a far male a tutti, nuocendo al sereno ricordo del Maestro. Questa è la ragione
- continua la nota - per cui la moglie Nicoletta si astiene dall'unirsi a questo coro di commenti non sollecitati e diffamatori, nella convinzione che i responsabili possano da soli recuperare la virtù del silenzio. Ove ciò non fosse, seppur a malincuore - concludono i legali -, non ci resterà che suggerire il ricorso ai rimedi di legge".


a parte le battute, qualcuno mi sa dire a quali maldicenze fanno riferimento i legali della vedova?
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#83 ouspen

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Inviato 14 settembre 2007 - 13:42

a parte le battute, qualcuno mi sa dire a quali maldicenze fanno riferimento i legali della vedova?


http://www.corriere....tti_sfogo.shtml
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#84 frankie teardrop

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Inviato 14 settembre 2007 - 13:47

Pensa sempre ai soldi, arriva con documenti da farmi firmare

Grazie al cazzo! Volevo vedere, nel caso in cui Pavarotti fosse stato un muratore, se lo avesse degnato di uno sguardo... 
:)

Dio, come odio questa gente di MERDA!
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#85 tonysuper

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Inviato 14 settembre 2007 - 18:45


il problema dell'arte di Pavarotti è, invece, di tipo funzionale; questo tenore, nella fase discendente della sua carriera (cioè da metà anni 80 in poi) ha deciso di mettere la sua arte al servizio di spettacoli di scarsa importanza artistica come i Tre Tenori (anche se rimangono performance di un certo livello) oppure di dubbio gusto come il Pavarotti & Friends, rendendosi in parte responsabile, secondo me, di uno scadimento artistico e culturale senza precedenti nel mondo della lirica.



Gaga' non ce la faceva piu', gna faceva piu' come diceva Funari :-D

Ieri su una radio hanno trasmesso una sua Boheme anni 90 e non si poteva ascoltare... andava fuori tempo, sbagliava tutte le note... sembrava Bocelli...
meglio cazzeggiare con Bono e fare due soldi che rovinare l'immagine del grandissimo tenore anni 60 (ma quanto era magro e bello allora?) con esibizioni  da fischi


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#86 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 17 settembre 2007 - 07:32



il problema dell'arte di Pavarotti è, invece, di tipo funzionale; questo tenore, nella fase discendente della sua carriera (cioè da metà anni 80 in poi) ha deciso di mettere la sua arte al servizio di spettacoli di scarsa importanza artistica come i Tre Tenori (anche se rimangono performance di un certo livello) oppure di dubbio gusto come il Pavarotti & Friends, rendendosi in parte responsabile, secondo me, di uno scadimento artistico e culturale senza precedenti nel mondo della lirica.



Gaga' non ce la faceva piu', gna faceva piu' come diceva Funari :-D

Ieri su una radio hanno trasmesso una sua Boheme anni 90 e non si poteva ascoltare... andava fuori tempo, sbagliava tutte le note... sembrava Bocelli...
meglio cazzeggiare con Bono e fare due soldi che rovinare l'immagine del grandissimo tenore anni 60 (ma quanto era magro e bello allora?) con esibizioni  da fischi



beh, adesso non fatemi passare per il difensore di Pavarotti, eh...
secondo me Pavarotti, dopo l'85 doveva ritirarsi dalle scene, smettere di cantare, lasciando a tutti ricordi immacolati delle sue storiche performance.
poteva continuare benissimo a rimanere nel mondo della lirica, magari come insegnante di prestigio, come organizzatore, come patron, ecc. ecc. il nostro paese e la nostra musica non avevano bisogno di pagliacciate come il Pavarotti&Friends ma di manifestazioni, festival, tutte cose che davvero servono ad avvicianare il pubblico alla musica.
del resto basta guardare alla Tebaldi: soprano leggendario (a me piace anche più della Callas) che, alle soglie del suo sunset boulevard, ha abbandonato le scene nel 76 (a soli 54 anni!) entrando nel mito.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#87 virginia wolf

    apota

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Inviato 25 settembre 2007 - 21:54


Ecco, ho sempre desiderato avere lumi dai pavarotti-esperi sul perchè dell'appellativo "maestro".

Oltre ad essere un appellativo rituale nel mondo della lirica, Pavarotti insegnava canto. A Modena, insieme con Mirella Freni, aveva promosso la scuola "Buon canto".
Ho sentito in tv una testimonianza della Kabaivanska che riferiva di come Pavarotti avesse seguito anche recentemente un allievo mandato da lei, nonostante fosse molto debilitato.

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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#88 satyajit

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Inviato 28 settembre 2007 - 17:14

Su youtube si trovano anche alcune sue (alcuni suoi?) masterclass.
http://www.youtube.c...h?v=JM_ACiOuYkA
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