Francesco Rosi
#1
Inviato 12 luglio 2006 - 08:48
da Salvatore Giuliano a Il caso Mattei, da Cadaveri eccellenti a Le mani sulla città, Rosi ha saputo codificare un cinema d'impegno civile dalle solidissime basi culturali e tecniche.
I film citati, ma anche gli altri, hanno saputo scrutare impietosi tra le pieghe recondite di una società, quella italiana, compromessa per decreto, dove anche un lenzuolo bianco ha inevitabilmente delle macchie nere, piccolissime e nascoste alla vista dietro le quali si nasconde il "marchingegno".
i fenomeni più impressionanti del macello perpetrato agli sfigati senza santi in paradiso ad opera dei soliti noti, quali la speculazione edilizia (in Le mani sulla città), la strategia della tensione (Cadaveri eccellenti), l'impunità (Salvatore Giuliano) e l'arroganza del "sistema" (Il caso Mattei) sono stati svelati e trasmessi alle masse (secondo quella ideologia progressista ispirata al PCI di Berlinguer) con il solo sostegno della consapevolezza culturale.
Il cinema di Rosi ha reso giustizia al Pasolini dell'"io so ma non ho le prove".
Vostre opinioni sul suo cinema?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#2
Inviato 12 luglio 2006 - 09:26
#3 Guest_verdoux_*
Inviato 12 luglio 2006 - 09:27
portella delle ginestre, un atto di terrorismo specificatamente rivolto contro una parte politica; uno dei tanti casi irrisolti della storia italiana del dopoguerra che ha avuto conseguenze immediate e a lungo termine sulla nostra vita politica; esecutore materiale fu il bandito salvatore giuliano, ma si dà per certo che abbia agito su commissione, probabilmente obbligato a farlo; perché, anche nella ottica criminale del bandito, sparare sulla sua gente, la stessa per la quale aveva combattuto per la conquista della indipendenza, era un atto abbietto; scrisse un misterioso memoriale in cui, forse, stava scritto chi fossero i mandanti; divenuto ingombrante fu ucciso in circostanze misteriose; il ministro dell??interno scelba disse ??l??importante è che sia morto?; e invece no serviva vivo! il bandito pisciotta, che si autoaccusò dell??uccisione e che sosteneva l??esistenza di un memoriale diverso da quello in mano alla magistratura, fu a sua volta eliminato in carcere;
quando rosi comincio il suo film questa era ancora materia incandescente; si autoimpose di utilizzare esclusivamente fatti storici e di cronaca giudiziariamente accertati, senza aggiungere alcuna ipotesi deduttiva, pena la censura al film; il film è fatto quindi di frammenti di cronaca narrati su due piani temporali che si alternato: il primo dal ritrovamento di giuliano morto all??omicidio di pisciotta ed il secondo ( che mi sembra improprio chiamare flashback) dall??inizio della lotta indipendentista in Sicilia alla ricostruzione della uccisione di giuliano; raccontato così sembra un documentario-inchiesta; invece no, salvatore giuliano è un film; e che film!!! un capolavoro in cui il racconto procede a ritmo serrato e con grande tensione emotiva;
come idea iniziale doveva essere un film sulla Sicilia ed il titolo provvisorio era Sicilia 1947 (o qualcosa di simile); ma l'episodio di portella delle ginestre assume per la sua bellezza ed per il suo valore emblematico un ruolo centrale ed il film esonda dall'ambito siciliano; oggi, col senno di poi, possiamo considerarlo un film sull??Italia e sui suoi insoluti torbidi misteri insoluti, che purtroppo hanno fornito tanto materiale cinematografico a rosi; il terrorismo in Italia cominciò così; come pure la dietrologia e le morti misteriose; un modello anche esportato; si è detto di tutto su questo episodio e l??ultima che ho sentito alla radio di recente sostiene che Girolamo Li Causi non andò quel giorno a portella delle ginestre perché fu avvertito di quello che sarebbe successo; quindi non solo gli americani e la democrazia cristiana, ma anche i comunisti furono i mandanti, secondo il revisionismo storico di moda; ridicolo;
l??ipotesi più realistica è che i mandanti dell??eccidio siano stato i proprietari terrieri preoccupati del successo elettorale del blocco del popolo; l??essenza del terrorismo è questa; i riccastri che creano tensione e terrore per timore di perdere i propri privilegi;
#4
Inviato 12 luglio 2006 - 09:47
l??ipotesi più realistica è che i mandanti dell??eccidio siano stato i proprietari terrieri preoccupati del successo elettorale del blocco del popolo; l??essenza del terrorismo è questa; i riccastri che creano tensione e terrore per timore di perdere i propri privilegi;
ultimamente si è fatta avanti l'ipotesi, peraltro suffragata da alcune testimonianze e documenti, di un coinvolgimento americano nell'eccidio di Portella.
del resto non è un mistero che gli USA, al fine di avere un solido punto d'appoggio per l'invasione da sud, abbia cercato e trovato il sostegno della mafia.
sostegno che la mafia s'è fatta pagare a caro prezzo.
è ovvio, in questo contesto, che anche il solo timore di un'avanzata degli strati sociali rappresentati dal PCI sollevasse una reazione tanto scomposta quanto criminale come la strage di cui sopra.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#5 Guest_verdoux_*
Inviato 12 luglio 2006 - 10:27
ultimamente si è fatta avanti l'ipotesi, peraltro suffragata da alcune testimonianze e documenti, di un coinvolgimento americano nell'eccidio di Portella.
questa e tante altre ipotesi sono state fatte in segreti di stato di benvenuti, il cui valore cinematografico non cmq confrontabile col film di rosi;
#6
Inviato 12 luglio 2006 - 11:22
#7
Inviato 21 dicembre 2006 - 20:57
#8 Guest_kobaia_*
Inviato 27 febbraio 2008 - 17:03
Mi sono preso christ stopped at eboli, in inglese fa più figo , un film meraviglioso da un libro capolavoro, fondamentale per capire molta storia del sud dalle sue resistenze al fascismo alla fascinazione del mito America, si piange e si ride, con un Volontè superlativo con una sceneggiatura che non sbaglia un colpo (raffaele la capria, tonino guerra, rosi), una regia semplice ma perfetta anche visionaria in alcuni momenti
unico neo: non l'hanno rimasterizzato peccato forse spaventati dalla lunghezza del film 200 min
ottima negli extra la lunga biografia intervista a Rosi con contributi tra gli altri di Scorsese che riconosce di avere studiato a più riprese molti dei suoi film
L'unico italiano che si sia cimentato con certe tematiche scottanti senza retorica potendo senza dubbio competere con chi più di altri ha saputo raccontarci meglio all'estero : Coppola e Scorsese.
Ma senza il cinema di Rosi non avremmo avuto i loro capolavori da il padrino a taxi driver
Giusta l'osservazione di Marco Tullio Giordana:il cinema di Rosi non va sminuito nell'appellativo riduttivo di cinema politico
Lucky Luciano, sempre con Volontè come protagonista, un altro dei suoi da menzionare
Appena posso mi prendo il castoro dedicato a lui
#9
Inviato 27 febbraio 2008 - 18:51
#10
Inviato 01 luglio 2009 - 07:52
Ieri ho visto i Magliari. Ambientato in Germania,anche questo è un film che mi è piaciuto molto, sia esteticamente (tra l'altro l'ho trovato molto affascinante), sia nei contenuti. C'è un Alberto Sordi molto protagonista ma in generale tutto il cast funziona. C'è parecchio napoletano nel film, buono!
Tra l'altro giusto di recente parlavo con un amico a proposito di suoi parenti, che appunto son partiti da zero facendo i magliari! Così ho visto questo film con interesse e curiosità
#11
Inviato 09 aprile 2010 - 05:59
Deceduta la moglie del regista Rosi
Aveva ustioni di terzo grado sul 100% del corpo.
Aveva preso fuoco il suo abito a causa di una sigaretta
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#12
Inviato 09 aprile 2010 - 06:25
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend
#13
Inviato 09 aprile 2010 - 08:38
Il mio preferito è "Uomini contro".
Il film esprime esemplarmente l'assurdità della guerra; come nel "Segno rosso del coraggio" dello scrittore Stephen Crane, si percepisce la precarietà e la difficoltà della vita in trincea.
E non c'è, come nella "Grande Guerra" di Monicelli, nessuna via di fuga nella comicità, nell'ironia: tutto é brutale e diretto, tanto che alla fine lo spettatore diventa uno dei tanti soldati consumati dalla fatica e dagli stenti; non si immedesima in Gassman o in Sordi, ma in uno dei tanti, nel Milite Ignoto.
#14
Inviato 11 maggio 2012 - 06:59
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#15
Inviato 11 maggio 2012 - 09:13
[m]http://www.youtube.com/watch?v=xli2IkgU87c&feature=related[/m]
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#16
Inviato 11 maggio 2012 - 09:17
[m]http://www.youtube.com/watch?v=tuhY3AtRIsA[/m]
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#17
Inviato 11 maggio 2012 - 09:17
Mi fa molto piacere, è un grande regista e una persona a modo.
#18
Inviato 10 gennaio 2015 - 18:49
L'Ansa di poco fa: "è morto stamattina a Roma il regista Francesco Rosi, era nato a Napoli il 15 novembre del 1922. Uno dei grandi del cinema italiano, Leone d'oro alla carriera nel 2012, già Leone d'oro (Le mani sulla città), Palma a Cannes (Il caso Mattei), Legion d'onore, e tributi alla carriera a Locarno e Berlino, per non parlare di Grolle, David, Nastri (..)"
Uomo di gran coerenza e stile, uno degli ultimi veri Maestri del nostro cinema.
#19
Inviato 16 febbraio 2021 - 12:39
Rivisto Le mani sulla città, capissimo, per me il suo lavoro migliore.
Film di denuncia di rara grazia e lungimiranza, che mette a nudo, con incredibile lucidità e senza mai essere banale, gli ingranaggi della macchina politica. La pellicola riesce miracolosamente ad essere non smaccatamente manichea, nonostante la ferocia con cui morde i polpacci del sistema: anche i personaggi più deprecabili mostrano un lato umano riconoscibile o comunque una logica autoassolutoria alla base della loro condotta, evitando così quel terribile effetto “villain super cattivo tagliato con l’accetta da fumetto di serie B” che troppo sovente emerge in film di questa natura.
Cinematograficamente splendido, visivamente attuale, non datato e munito di una certa dose di originalità, con il suo elegantissimo b/n quasi da polar amalgamato alle scorribande nel neorealismo, all’uso perfetto del montaggio e dei movimenti di macchina (emblematici in questo senso i titoli di testa con quella panoramica area tesissima e traballante della città) e ad un commento musicale mozzafiato del grande Piero Piccioni.
Rod Steiger fantastico in versione partenopea, alla faccia degli adepti alla jihad contro il doppiaggio sempre e comunque.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#20
Inviato 19 febbraio 2021 - 15:17
Sulla scorta dell’entusiastica visione de Le mani sulla città, mi sono guardato (ero convito di averlo visto qualche era geologia fa, ma mi sbagliavo) Il caso Mattei.
Credevo fosse il classico più che onesto film biografico a sfondo politico e di denuncia, tipico di quegli anni, e invece, chapeau bas! È qualcosa di più, un altro mezzo capolavoro di Rosi, che ancora una volta riesce ad evitare la trappola del manicheismo e riesce ad abbozzare un dipinto - innanzitutto appassionante - con molte nuance, pur essendo chiara la sua tesi di fondo.
Molto originale come struttura, riuscitissima l’intuizione di mescolare parti assolutamente cinematografiche a immagini di repertorio, quasi geniale poi l’idea di Rosi di riprendere se stesso mentre sta preparando il materiale per il film.
L’inizio con l’incidente areo e la musica di Piccioni è terrificante, dovrebbe essere imposto in stile cura Ludovico agli aspiranti registi per capire come funziona la faccenda della celluloide.
Volontè, come al solito, strabordante.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
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