La mente è assolutamente manipolabile, se no come spieghereste al mondo intero quando siete invasi da rumori che provengono dall'universo circostante o vi stressano o sono la porta che vi conduce alla trascendenza più pura, quella di una visione contemplativa di un esse formale di inaudita potenza fisiologica?
HAWKWIND hanno saputo trasformare pragmaticamente quanto scritto in una sarabanda allucinogena figlia di un caos che unificava sax tastiere chitarre FUZZATE e via dicendo, ma il caos era tale solamente per coloro che sedevano nei bar all'aperto godendosi la frescura con qualche bibita ghiacciata e nessun grillo per la testa.
Se l'ascoltatore voleva drogarsi senza il bisogno di tirare fuori baracca e burattini, poteva mettersi su le cuffie, chiudere gli occhi e godere sensorialmente di questo caos, di queste rincorse pirotecniche, di questa mai sia tanto lodata imperfezione produttiva: ogni singolo istante equivaleva a un trip galattico e se i vostri genitori disapprovano questi viaggi cosmico-drogati, voi vi girate dall'altra parte dello stanzone e continuate implacabilmente a simulare trip erotico pulp anti soviet che sono, tutto sommato, la tematica sci-fi classica del fumetto americano dei sessanta.
HAWKWIND è un mito che dura ancora adesso, pile di dischi e cd non bastano al viaggiatore che ascolta pensando a un laccio emostatico e la punta dell'orgasmo rappresentata dalla siringa piena di eroina, in questo sono stati fratelli della musica cosmica tedesca: l'assoluta decomposizione sistematica della percezione sensoriale normale per convertire il sound in un magma immaginifico di frazioni emotive che lasciavano spazio per caduchi voli, curve geometricamente post frattali, Barbarella & Nutella, le fiamme dell'Inferno e il Papa che ti benedice a San Pietro che doveva diventare, secondo teorie complottiste mass mediatiche, la conquista barbara e anche chiara per non parlare di lisa del talebano mostruoso della decade precedente alla nostra stranissima contemporaneità.
Sono soltanto parole, lo sappiamo gentili paperotti. Ma come possiamo rendere la parola convertendola in immagini e allo stesso tempo crearvi lo spazio sonico TOUT COURT? solo qualche mago rusticano potrebbe fare questo, mentre per noi mediocri scribacchini dobbiamo invocare il multimedia, l'esplorazione della lettura con il video che emana LSD da tutti i pori, da tutte le verruche scarnificate fino alla loro suppurazione da quella chitarra quasi germana e le tastiere (modulatori ad anello vintage) che si scontravano imitando il BIG BANG, la formazione di sottili striature monadiche che piano piano cangiavano in stratosferiche cellule animali, poi umane, poi post umane.
Un disco solo da raccomandare? Banale, banalissimo ovviamente ma il primo parto non si dimentica mai: Copertina leggendaria, strutture ancora rock e l'impulso al cubismo percettivo che è figlio degenere di UMMAGUMMA e di STOCKHAUSEN, delle marce funebri della GBR più oscurata e le sinottiche visioni già post ambientali che mimetizzavano l'esse universale in stille di piacere sonico, e la mente dell'ascoltatore veniva risucchiata dall'attività emotiva della sezione ritmica periodando irregolarmente puro ponte contaminatio tra rock e SPACE ROCK.
Esistono sul mercato tantissime antologie su questo schietto genuino mito del rock diventato non solo adulto ma grazie all'infante che agisce in noi, turbolenta innocenza puerile violenza, pura leggenda: mi permetto di consigliare a chi legge ed ha problemi di raucedine (classico in questa stagione umorale) l'antologia della COLUMBIA che raccoglie il meglio, cristallo puro fuoco raziocinante bellezza emotiva dei primi anni, quelli indimenticabili del Capitano che fischiettava e gesticolava con la bandierina a scacchi l'avvio del TRIP, l'avvio del non pensiero, il nirvana cromatico, insomma la MUSICA.