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Le morti di Bergman e Antonioni


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194 replies to this topic

#151 Pickpocket

    Roadie

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Inviato 04 agosto 2007 - 16:22

Ho rivisto quelli che avevo già visto(Muhl,Elephant,Blue Velvet,Dune)e completato con Eraserhead. Conto di vedere al più presto Strade Perdute e Inland Empire. Ma l'ho guardato nel complesso tutto in un modo diverso. Bisogna capire insomma che il metafisico di Lynch non è "borgesianamente" la capacità di stare costantemente fra la realtà e il sogno. Ma istituire una dimensione diversa con leggi diverse, e lì anche una storia tutto sommato non esaltante come quella di Velluto Blu si appropria di un senso tutto suo.
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#152 Ian Smith

    Enciclopedista

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Inviato 04 agosto 2007 - 17:44





c'è andato pesante, non c'è che dire.  :D


e non hai letto su Welles e Godard  :D


si vede che soffriva di qualche mania di protagonismo e non riusciva a riconoscere la grandezza di certi (altri) miti; o forse gli facevano schifo davvero..  :D


non ho mai letto quella dichiarazione attribuita a Bergman.
comunque, spesso tra i cineasti si frappone uno schermo di incompatibilità, di non affinità intellettuale, di incomunicabilità (appunto...).
non a caso qualche post fa ho scritto che i due registi pervenivano a risultati filmici non dissimili ma percorrendo strade diverse. questa diversità non poteva che estrinsecarsi in un commento, se vogliamo, anche acido come quello riportato.
insomma, non è una novità che tra grandi artisti non scorra spesso buon sangue.



On Jean-Luc Godard:
Bergman: I've never gotten anything out of his movies. They have felt constructed, faux intellectual and completely dead. Cinematographically uninteresting and infinitely boring. Godard is a fucking bore. He's made his films for the critics. One of the movies, Masculin, féminin, was shot here in Sweden. It was mindnumbingly boring.
[b]


permettetemi di andare un po' OT... Bergman ha ragione, ma non ha considerato che la cosa decisiva da capire del cinema di Godard è che non può e non potrà mai essere un cinema che piace alla gente, inteso come massa inteso come fruitori di un prodotto commerciale.
Godard era assolutamente consapevole di questo, era consapevole di fare film solo per intellettuali, cinefili, appassionati di montaggio o citazionisti e così via. La sua grande forza secondo me sta nell'andare completamente contro ogni logica di proposizione del prodotto cinematografico, che in quanto tale chissà perchè deve sempre piacere a tutti. invece i film di Godard piacevano a pochi, a pochissimi forse, e non nego che pur apprezzandolo molto trovo molte sue pellicole indigeribili: ma in fondo credo che a lui di questo non gli sia mai fregato nulla. Faceva film per sè e per quelli come lui, non ha mai incassato granchè (a confronto magari di altri autori contemporanei) e forse davvero come dice Bergman era "fucking boring", però dimostrava di saper conoscere il cinema meglio di lui, bene o male.
Fine OT, sorry
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#153 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 04 agosto 2007 - 17:50

Comunque le storie d'amore di Godard mi piacciono e mi commuovono, alla faccia di Bergman..
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#154 Pickpocket

    Roadie

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Inviato 04 agosto 2007 - 19:27






c'è andato pesante, non c'è che dire.  :D


e non hai letto su Welles e Godard  :D


si vede che soffriva di qualche mania di protagonismo e non riusciva a riconoscere la grandezza di certi (altri) miti; o forse gli facevano schifo davvero..  :D


non ho mai letto quella dichiarazione attribuita a Bergman.
comunque, spesso tra i cineasti si frappone uno schermo di incompatibilità, di non affinità intellettuale, di incomunicabilità (appunto...).
non a caso qualche post fa ho scritto che i due registi pervenivano a risultati filmici non dissimili ma percorrendo strade diverse. questa diversità non poteva che estrinsecarsi in un commento, se vogliamo, anche acido come quello riportato.
insomma, non è una novità che tra grandi artisti non scorra spesso buon sangue.



On Jean-Luc Godard:
Bergman: I've never gotten anything out of his movies. They have felt constructed, faux intellectual and completely dead. Cinematographically uninteresting and infinitely boring. Godard is a fucking bore. He's made his films for the critics. One of the movies, Masculin, féminin, was shot here in Sweden. It was mindnumbingly boring.
[b]


permettetemi di andare un po' OT... Bergman ha ragione, ma non ha considerato che la cosa decisiva da capire del cinema di Godard è che non può e non potrà mai essere un cinema che piace alla gente, inteso come massa inteso come fruitori di un prodotto commerciale.
Godard era assolutamente consapevole di questo, era consapevole di fare film solo per intellettuali, cinefili, appassionati di montaggio o citazionisti e così via. La sua grande forza secondo me sta nell'andare completamente contro ogni logica di proposizione del prodotto cinematografico, che in quanto tale chissà perchè deve sempre piacere a tutti. invece i film di Godard piacevano a pochi, a pochissimi forse, e non nego che pur apprezzandolo molto trovo molte sue pellicole indigeribili: ma in fondo credo che a lui di questo non gli sia mai fregato nulla. Faceva film per sè e per quelli come lui, non ha mai incassato granchè (a confronto magari di altri autori contemporanei) e forse davvero come dice Bergman era "fucking boring", però dimostrava di saper conoscere il cinema meglio di lui, bene o male.
Fine OT, sorry


Mi permetto di dissentire completamente. Vai a Parigi e in qualunque negozio di cartoline ne troverai una di a Bout de Souffle. Godard piaceva a molti, a moltissimi ed è tuttora un personaggio pubblico in Francia, le sue uscite sono proverbiali e oggetto di contesa fra le tv quasi come quelle di Sgarbi(fatte le dovute proporzioni). I film di Godard sono amatissimi dai francesi e appartengono pienamente all'eredità culturale dell'uomo MEDIO francese. Mentre invece proprio personaggi come Antonioni e Bergman restano marginali rispetto alla collettività e valgono un Mondrian o un Kandiski rispetto a un Warhol.
Ma d'altronde è chiaro intuire il perchè. La rivoluzione della Nouvelle Vague dal punto di vista tecnico segna il definitivo e manifesto affrancamento rispetto ai canoni prestabiliti, ma dal punto di vista contenutistico, meramente narrativo, segna un avvinamento unico alla realtà quotidiana, e questa è una delle poche cose che unisce davvero tutti i suoi adepti. Quell'amore per la verità che rende caro questo movimento a un numero molto alto di persone, nonostante tutto il valore ideologico, politico e tecnico(che poi queste componenenti fanno capo tutte alla stessa idea è indubbio ma qui bisogna distinguere) che potrebbe farle risultare ostiche ai molti, si traduce nei fatti in un modo nuovo (ma per tante persone indistinguibile dal punto di vista dell'immagine e del montaggio) di narrare le vie di Parigi, le storie d'amore. I film di Godard(per lo meno alcuni, per lo meno i primi) si snodano su storie molto easy, e questa scelta, indipendentemente dal fatto che rimandasse a ragioni squisitamente ideologiche e cinefile, ha influito sul rapporto Nouvelle vague/pubblico. Pertanto se è vera la tua analisi, su scopi e caratteristiche e anche vero che poi nei fatti la nouvelle vague non è un movimento di nicchia nè intellettualistico, come d'altronde non lo furono i futuristi. In fondo è veramente intellettuale solo chi si dissocia anche dalla cerchia degli intellettuali, e di questo Bergman e Antonioni sono due grandi esempi.
Bergman (o forse tu non so) qui non capisce che il fatto di fare film per i critici(cioè per se stesso, e anche Bergman li faceva per se stesso, poichè si sa che questa divisione del mondo del cinema in critici e cineasti vale sempre meno che per la nuovelle vague, per ovvie ragioni(anche qui leggere opportune dichiarazioni)) non vuol dire per forza non accontentare anche il pubblico, e il pubblico amò e ama gli occhi di Belmondo, che sono un valore universale, e possono essere letti davvero davvero da tutti.

scusate se ho scritto in fretta ma sono nell'intervallo della partita e anch'io mio dio anch'io mi commuovo davanti a Godard.
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#155 Ian Smith

    Enciclopedista

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Inviato 04 agosto 2007 - 22:48

guarda Pickpocket, per certi versi hai ragione ma attenzione: il Godard di cui volevo parlare io non è il "primo" Godard, quello più strettamente nouvellevaguista, quello di Au Bout Du souffle (che tra l'altro è e resta il suo capolavoro),o  di Questa è la mia vita o Bande à part, quello ha avuto sì un riscontro positivo nel pubblico medio francese e non, come d'altronde lo hanno avuto quasi tutti i primi film degli autori della NV.
io intendevo quello successivo, dei film politici degli anni '70 o quello assolutamente criptico e per certi versi chiuso attorno ad un bozzolo (auto)citazionista degli anni '80. Lì bisogna dire che vi erano rimaste ben poche tracce del primo (e se vogliamo vero) Godard, e d'altronde lo ha più volte ammesso senza problemi anche lui stesso.
quelli erano film che sostanzialmente faceva per sè e per chi come lui aveva voglia di leggerne il contenuto spesso e volentieri indirizzato o ad una denuncia del sistema cinematografico come sistema di produzione capitalistica (gli anni '70), oppure ad una analisi del linguaggio cinematografico stesso (il lavoro sull'immagine e sul suono negli anni '80).
quelli erano film "noiosi ed intellettuali", per dirla alla bergman, ed erano quelli che non potevano essere indirizzati ad un pubblico medio.
poi, è chiaro, anch'io amo godard, ma questo è un altro discorso ;)

e poi stavamo parlando di bergman
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#156 Pickpocket

    Roadie

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Inviato 04 agosto 2007 - 23:09

Non credo che Bergman si riferisse a quel periodo di produzione, ma questo chi può dirlo. Comunque quandanche la dichiarazione fosse degli anni 80/90 la filmografia di Godard si può sostanzialmente dividere in due periodi, quella dall'80 al 2003(che consta 12 film) e quella dal 58 al 72(che ne consta 23). La differenza è sensibile e comunque io guardando tutta la sua produzione non riesco assolutamente a condividere nemmeno una delle conclusioni a cui approdi nell'invervento.

Bergman ha ragione, ma non ha considerato che la cosa decisiva da capire del cinema di Godard è che non può e non potrà mai essere un cinema che piace alla gente, inteso come massa inteso come fruitori di un prodotto commerciale.
Godard era assolutamente consapevole di questo, era consapevole di fare film solo per intellettuali, cinefili, appassionati di montaggio o citazionisti e così via. La sua grande forza secondo me sta nell'andare completamente contro ogni logica di proposizione del prodotto cinematografico, che in quanto tale chissà perchè deve sempre piacere a tutti. invece i film di Godard piacevano a pochi, a pochissimi forse, e non nego che pur apprezzandolo molto trovo molte sue pellicole indigeribili: ma in fondo credo che a lui di questo non gli sia mai fregato nulla. Faceva film per sè e per quelli come lui, non ha mai incassato granchè (a confronto magari di altri autori contemporanei) e forse davvero come dice Bergman era "fucking boring", però dimostrava di saper conoscere il cinema meglio di lui, bene o male.


Mi pare che tu non abbia per niente colto quale sia stata a livello mediatico l'esperienza godardiana. E in verità mi pare che anche cinematograficamente e culturalmente tu ne perda alcuni passaggi essenziali: come quello di essere stato un'icona del 68. E' come dire che Sartre è uno che ha scritto dei libri per una cerchia di amici che si erano fatti un'idea nuova del mondo e della filosofia. Perdio stiamo parlando di icone mondiali del pensiero novecentesco. Siamo d'accordo sulla necessità dell'approccio tecnico a Godard ma questo non a discapito del suo ruolo sociale mediatico morale.
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#157 pasquale

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Inviato 05 agosto 2007 - 10:18

Bergman era un genio assoluto. Ha detto una cazzata su Welles. Ma tutto quello che ha detto su Antonioni è vangelo, vero vangelo, ha perfettamente colto nel segno.

Su Godard unico regista a capirne di cinema, io vi ricordo che Godard disse che Rapina A Mano Armata era un filmaccio e che Kubrick era un registucolo da due soldi e che tale sarebbe rimasto sempre e cmq.


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#158 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 05 agosto 2007 - 10:47

Bergman era un genio assoluto. Ha detto una cazzata su Welles. Ma tutto quello ke ha detto su Antonioni è vangelo, vero vangelo, ha perfettamente colto nel segno.

Su Godard unico regista a capirne di cinema, io vi ricordo che Godard disse che Rapina A Mano Armata era un filmaccio e che Kubrick era un registucolo da due soldi e che tale sarebbe rimasto sempre e cmq.


ragazzi, vi invito a trattare con la dovuta accortezza le opinioni di tutti questi grandi cineasti. come ho scritto sopra, spesso le loro opinioni tradiscono una sorta di "risentimento" reciproco, che è tipico di vive la propria arte con una passione che coinvolge tutte le fibre.
Godard e Kubrick, non credo che esistano due visioni del cinema più antitetiche... è come mettere nello stesso contenitore materia e anti-materia; il risultato è un totale annichilimento.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#159 Pickpocket

    Roadie

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Inviato 05 agosto 2007 - 11:01


Su Godard unico regista a capirne di cinema, io vi ricordo che Godard disse che Rapina A Mano Armata era un filmaccio e che Kubrick era un registucolo da due soldi e che tale sarebbe rimasto sempre e cmq.


Mio dio e allora? Ci sono centinaia di persone che lo pensano, hai già in mente una soluzione finale per loro oppure pensi di aspettare qualche mesetto? Perdio ognuno ha le sue opinioni, e contano tutte.
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#160 pasquale

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Inviato 05 agosto 2007 - 17:23

Godard diceva che pure Giugla d'Asfalto era un filmaccio che non avrebbe avuto nessuna influenza nella storia del cinema. Lui era fatto così, di una spocchia insopportabile.
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#161 Pickpocket

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Inviato 05 agosto 2007 - 17:26

Lui ERA fatto così, di una spocchia insopportabile.


PERDIO VABBE' CHE NE STANNO MORENDO CON LA PALA MA A DARE PER MORTI PURE I VIVI MI PARE ECCESSIVO!!!!!!!!!
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#162 pasquale

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Inviato 05 agosto 2007 - 17:27

We oh, dicevo ERA perchè QUEL Godard critico di un tempo OPERAVA 50 anni fa
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#163 Ian Smith

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Inviato 05 agosto 2007 - 23:11

La differenza è sensibile e comunque io guardando tutta la sua produzione non riesco assolutamente a condividere nemmeno una delle conclusioni a cui approdi nell'invervento.
Siamo d'accordo sulla necessità dell'approccio tecnico a Godard ma questo non a discapito del suo ruolo sociale mediatico morale.


beh che dire questioni di punti di vista... quello che io intendo dire è che il cinema di Godard (quel cinema di cui ho detto) poteva benissimo essere apprezzato, amato/odiato o anche solo capito, ma non era comunque riferibile ad un pubblico generale e medio, era tutto fuorchè cinema di massa ... su questo credo (spero) sarai d'accordo. che poi ci piaccia a tutti e due (e non siamo i soli) e si cerchi di difenderlo a modo nostro (io facendo risaltare questa cratteristica come qualità, tu sottolineando il valore iconico/morale di certi suoi film) è comunque un bene...
e comunque credo davvero che bergman parlasse della seconda fase della produzione godardiana, sai?
poi vabbè delle varie diatribe fra registi sarebbero da aprire thread e thread... saluti
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#164 Pickpocket

    Roadie

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Inviato 06 agosto 2007 - 00:09



era tutto fuorchè cinema di massa ... su questo credo (spero) sarai d'accordo.


Contesto la definizione. La categoria. Cos'è il cinema di massa? Applicami categorie del genere al cinema di propaganda russo o alla New Hollywood di EasyRider.
E comunque non credo che Godard abbia bisogno di essere difeso, ma credo, questo sì, fermamente, che bisogna impedire che venga inquadrato come lo sperimentatore, l'innovatore della macchina. Godard non è un tecnico, è uno che ha tradotto un sentimento sociale morale e filosofico in linguaggio. Come Kandisky, come Monet. Sentimenti di tutti, non solo della cerchia degli intellettuali. Altrimenti si finisce per passare il messaggio che chiunque cambi i linguaggi sia un innovatore. Godard è uno degli uomini del secolo, quello che ha detto è quello che tanti attorno a lui volevano dire. Bergman, artista estraneo a tutto tranne che a se stesso non ne condividerà mai i presupposti, come Manet rifiuterà tutta la vita di essere messo insieme agli impressionisti.
Chiunque, in Francia, ha visto un film di Godard(certamente chiunque fosse giovane a quel tempo) come chiunque o quasi da noi l'ha visto di Fellini. Definire uno dei due a scelta un regista estraneo al popolo è commettere un delitto contro chi nella sua vita si è proposto di parlare al popolo. Al suo popolo, un popolo che con loro è cresciuto, si è plasmato. Prendiamo due esempi di cinema popolare puro: Il sorpasso e Natale sul Nilo. Pensi siano la stessa cosa? Eppure si rivolgono alla stessa platea. Sono i Bergman e gli Antonioni i registi per pochi, ma mo basta che mi sembrano cose abbastanza scontate.

Jules se passi di qui rileggi tutto e contribuisci. Anche se io parto fra poche ore e non posso proseguire.

Su Godard comunque ora non posso esimermi dal raccontare che due settimane fa circa ero a Rue Campagne Premiere, dove si chiude fino all'ultimo respiro, erano le sette, mio dio che emozione, poi ero appena stato al cimitero di Montparnasse sulla tomba di Henri Langlois. E tipo due sere prima ero andato alla Cinemateque a vedere una serata Vigo con Taris A propos de Nice e Zero de Conduite. Che vacanza sti nove giorni a Parigi. Au revoir.
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#165 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 06 agosto 2007 - 10:17

E che dire io allora che ho fatto il viaggio in aereo stamattina con Max Pezzali?

A parte gli scherzi, non so che altro aggiungere, anzi una cosa sì ed è proprio a te che la contesto: chi modifica il linguaggio, al cinema, e lo fa per primo in una certa direzione è effettivamente un innovatore, e Godard lo è stato...ecco, la cosa che lo ha reso grande è stato riuscire a far amare visceralmente dei personaggi (per come io li ho amati) ed al tempo stesso operare in senso rivoluzionario sul mezzo-cinema, dimostrando che non sempre chi intraprende una riflessione metacinematografica è solo un pipparolo sadico, la riflessione metacinematografica può benissimo accompagnarsi a quello che piace alla ggente, la storia, i personaggi, il sentimento (non sentimentalismo perdio!)..
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#166 Pierrot le fou

    Roadie

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Inviato 07 agosto 2007 - 15:24

Attori grandissimi, film noiosissimo...michelangelo aveva già cominciato la parabola discendente..




...Antonioni era tutt'altro che un artista in ritiro. Va detto con chiarezza che i film realizzati negli ultimi anni sono integralmente «suoi», nonostante gli impedimenti fisici. Al di là delle nuvole (1995) e il cortometraggio Lo sguardo di Michelangelo (2004) possono essere annoverati, anzi, tra i suoi capolavori; e sul primo vale la pena di leggere la testimonianza di Wim Wenders (in Il tempo con Antonioni. Cronaca di un film, Socrates, 1995) per capire quanto la sua mediazione fosse integralmente al servizio dell'artista. Ho invece l'impressione che da un po' di tempo circolasse nella critica una sorta di condiscendenza dietro la quale si nascondeva l'inconfessabile sospetto che si trattasse di opere «per interposta persona». Ma basta guardare e ascoltare per rendersi conto della padronanza con cui ogni inquadratura è pensata e costruita, e di come l'opera nel suo insieme sia un'architettura dove tutto si tiene (non inganni per esempio, in Al di là delle nuvole, la suddivisione in episodi e «intermezzi»). Questo vale anche per «Il filo pericoloso delle cose» (2004), episodio di Eros che, lo ammetto, richiede più di una visione per essere compreso al di là dell'imbarazzo che può sollevare a un primo impatto.
Antonioni è per molti versi un artista «segreto»: uno sperimentatore che però, al di là di momentanei insuccessi, ha avuto l'ardire di confrontarsi con grandi temi e col grande pubblico. In questo senso lo si può definire un artista overground...

Adriano Aprà
  (uno degli ultimi grandi storici/critici che questo piccolo paesino può ancora vantare)



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#167 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 07 agosto 2007 - 15:35

Ma a me non mi ha fatto cambiare idea...

E comunque:

1) Sono integralmente suoi gli ultimi film? Io penso di sì, basti vedere gli speciali che lo ritraggono severamente collocato sul set come ai vecchi tempi...il problema è il perchè Antonioni si trovasse su quei set...e la risposta si chiama Enrica che ce lo portava con la forza, gli faceva firmare contratti scellerati e lo portava incontro ad una morte artistica indecorosa...Antonioni, nei suoi ultimi film, semplicemente, non aveva nulla da dire, ed anche se può sembrare che quel nulla lo mettesse in scena bene non è possibile esimersi dal notare che è stato uno dei pochi vecchi maestri a lasciarsi superare dal cinema contemporaneo...il suo episodio di Eros (che il tuo critico giudica bene imbarazzante) ne è un esempio lampante, così come altrettanto lampante è l'esempio di un vecchi Antonioni che prende lezioni di cinema d'amore dal primo Soderbergh che passa...

2) Reputo che utilizzare ciò che dice Wenders per avvalorare una certa tesi non sia un argomento molto forte...

3) Le ultime due righe non le capisco, o per lo meno ci ritrovo nella medesima definizione almeno altri 25 autori..
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#168 Pierrot le fou

    Roadie

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Inviato 07 agosto 2007 - 15:49

Ma a me non mi ha fatto cambiare idea..


ti eri sentito in dovere?


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#169 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 07 agosto 2007 - 15:52

No, anche se per come lo hai introdotto te..
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#170 Pierrot le fou

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Inviato 07 agosto 2007 - 16:18

Antonioni, nei suoi ultimi film, semplicemente, non aveva nulla da dire,


I film non si fanno perchè si ha qualcosa da dire. Se si ha qualcosa da dire, si fa prima a dirlo.

Francoise Truffaut


il suo episodio di Eros (che il tuo critico giudica bene imbarazzante) ne è un esempio lampante, così come altrettanto lampante è l'esempio di un vecchi Antonioni che prende lezioni di cinema d'amore dal primo Soderbergh che passa...


* Adriano Aprà non è mio.
* Non credo che, dopo una lettura meno superficiale, gli si possa far affermare quello che invece non ha affermato.
* L'episodio di Eros è stato scritto con Tonino Guerra negli anni 70. E' stato sempre un suo sogno poterlo realizzare. Sogno che si è realizzato, per fortuna.
* La comprensione non può essere un parametro di giudizio.

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#171 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 07 agosto 2007 - 16:49

Ma ai registi vogliamo lasciar fare i registi?
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#172 Guest_vegeta_*

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Inviato 07 agosto 2007 - 17:17

Ma ai registi vogliamo lasciar fare i registi?


parole sante
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#173 Pierrot le fou

    Roadie

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Inviato 07 agosto 2007 - 17:39

Ma ai registi vogliamo lasciar fare i registi?


E a te, in quanto cosa si dovrebbe lasciarti fare?

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#174 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 07 agosto 2007 - 21:28

So fare molto bene i rutti, non so se può servire..
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#175 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 07 agosto 2007 - 21:41

dai ragazzi... se non si ha più nulla da scrivere ,alsciamo stare e consegnamo questo thread alla storia di Ondarock :)
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#176 verdoux

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Inviato 07 agosto 2007 - 22:07

dai ragazzi... se non si ha più nulla da scrivere ,alsciamo stare e consegnamo questo thread alla storia di Ondarock :)



No.

Al di là delle nuvole è un film molto bello (***1/2 morandini e *** mereghetti) e l'episodio di eros di Antonioni è pure bello, (forse Jules confonde Soderbergh con Wong Kar-Wai  ;D)
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#177 Jules

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Inviato 07 agosto 2007 - 22:11

Ah, questi critici..
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#178 verdoux

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Inviato 07 agosto 2007 - 22:49

"He's done two masterpieces, you don't have to bother with the rest. One is Blow-Up, which I've seen many times, and the other is La Notte, also a wonderful film, although that's mostly because of the young Jeanne Moreau. In my collection I have a copy of Il Grido, and damn what a boring movie it is. So devilishly sad, I mean. You know, Antonioni never really learned the trade. He concentrated on single images, never realising that film is a rhythmic flow of images, a movement. Sure, there are brilliant moments in his films. But I don't feel anything for L'Avventura, for example. Only indifference. I never understood why Antonioni was so incredibly applauded. And I thought his muse Monica Vitti was a terrible actress."(Ingmar Bergman)


posso capire che Bergman preferisse la notte al grido, un silenzio; io, che vedo il cinema come lo specchio di una realtà modificata dalla MDP, di certo preferisco il grido, più vicino al neorealismo, ma fin qui sono gusti;
ma su Monica Vitti che ne dite? per me ha ragione Bergman, e di attori Bergman se ne intende, poche storie!
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#179 Guest_vegeta_*

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Inviato 07 agosto 2007 - 23:28


dai ragazzi... se non si ha più nulla da scrivere ,alsciamo stare e consegnamo questo thread alla storia di Ondarock :)



No.

Al di là delle nuvole è un film molto bello (***1/2 morandini e *** mereghetti)


ma quando mai Mereghetti ha dato *** a "Al di la delle nuvole"??
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#180 astrodomini

    ...

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Inviato 08 agosto 2007 - 01:55

I film non si fanno perchè si ha qualcosa da dire. Se si ha qualcosa da dire, si fa prima a dirlo.

Francoise Truffaut


Mi potresti spiegare questa frase che apparentemente non ha senso (o si scontra con buona parte della cinematografia)?
Povero Truffaut poi, me lo fai anche diventare una donna! :'(
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the music that forced the world into future


#181 verdoux

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Inviato 08 agosto 2007 - 06:28

[quote author=vegeta link=topic=4238.msg168682#msg168682 date=1186527809]
[/quote]
ma quando mai Mereghetti ha dato *** a "Al di la delle nuvole"??
[/quote]

chiedo scusa, ricordavo male; mereghetti stronca antonioni, regista lento; (deserto rosso *1/2)
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#182 Guest_vegeta_*

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Inviato 08 agosto 2007 - 08:07

[quote author=verdoux link=topic=4238.msg168707#msg168707 date=1186553034]
[quote author=vegeta link=topic=4238.msg168682#msg168682 date=1186527809]
[/quote]
ma quando mai Mereghetti ha dato *** a "Al di la delle nuvole"??
[/quote]

chiedo scusa, ricordavo male; mereghetti stronca antonioni, regista lento; (deserto rosso *1/2)
[/quote]

anche questo non è vero...
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#183 verdoux

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Inviato 08 agosto 2007 - 09:40

[quote author=vegeta link=topic=4238.msg168720#msg168720 date=1186558938]
[quote author=verdoux link=topic=4238.msg168707#msg168707 date=1186553034]
anche questo non è vero...
[/quote]


invece è verissimo; non gli piace antonioni e non gli piace molto neppure bergman;
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#184 Jules

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Inviato 08 agosto 2007 - 10:01

Sì ma questo parlare per interposta persona, citando a cazzo frasi di registi o voti di critici per avvalorare le proprie tesi, oltre che inutile è anche un pò triste...(vegeta a scanso di equivoci non dico a te)..
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#185 Guest_vegeta_*

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Inviato 08 agosto 2007 - 10:04

Sì ma questo parlare per interposta persona, citando a cazzo frasi di registi o voti di critici per avvalorare le proprie tesi, oltre che inutile è anche un pò triste...(vegeta a scanso di equivoci non dico a te)..


ma infatti, io ho solo voluto precisare questo fatto, visto che conosco abbastanza bene i giudizi dati da Mereghetti e Morandini.
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#186 verdoux

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Inviato 08 agosto 2007 - 10:10

Sì ma questo parlare per interposta persona, citando a cazzo frasi di registi o voti di critici per avvalorare le proprie tesi, oltre che inutile è anche un pò triste...(vegeta a scanso di equivoci non dico a te)..



non intristirti, forse verrà anche il giorno che citerò Jules o Vegeta, per avvalorare le mie tesi  ;D !
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#187 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 08 agosto 2007 - 10:19

Mi basterebbe che non citassi nessuno, o per lo meno non per dire "su questo c'ho ragione perchè Xy gli dà 3 palle e mezzo"...si renderà conto da solo, caro monsieur, che non è proprio il massimo degli interventi..
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#188 Pierrot le fou

    Roadie

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Inviato 08 agosto 2007 - 11:11

Sì ma questo parlare per interposta persona, citando a cazzo frasi di registi o voti di critici per avvalorare le proprie tesi, oltre che inutile è anche un pò triste...(vegeta a scanso di equivoci non dico a te)..


non è una partita con dei vincitori e dei perdenti.

vedi, non è la citazione in sé:
è il fatto di voler evitare di parlare della questione attaccandosi ad altro.
è il fatto di concentrarsi, invece su chi dice delle cose, su quello che effettivamente viene detto. basterebbe questo per evitare che si vengano lette, per esempio, cinque pagine di cazzate a proposito di frasette e aneddoti letti male qua e la, riportati oltretutto in maniera superficiale e, in molti casi, falsa.

a parte le cose che ti riescono bene - come ti sei brillantemente autodiagnosticato nel rutto - vorresti, di grazia, continuare a parlare della discesa di antonioni provando a rendere nota alla pubblica audienza, tramite un minimo segno di vita cerebrale, una qualche particolare motivazione, o continuiamo a credere, per esempio, che l'episodio di eros sia qualcosa di detto senza aver ormai più niente da dire?
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#189 verdoux

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Inviato 08 agosto 2007 - 11:26

Mi basterebbe che non citassi nessuno, o per lo meno non per dire "su questo c'ho ragione perchè Xy gli dà 3 palle e mezzo"...si renderà conto da solo, caro monsieur, che non è proprio il massimo degli interventi..


allora mi copio e incollo e non cito nessuno:

Il film è fatto da quattro piccole storie (o non storie) di amore (o non amore).
Non sono molto importanti nellâ??economia del film; e meno che meno lo sono le parole che si dicono, che si può tranquillamente fare a meno di ascoltare, e la definizione dei personaggi.
Sono le atmosfere create, i contorni e le situazioni che fanno il film.
Come se le storie fossero quattro quadri volutamente non troppo belli ed appariscenti per non distrarre lâ??attenzione dalle cornici che li contengono, che invece sono bellissime. Atti mancati, gesti contraddittori, lunghi silenzi, fanno da contrappunto alle vicende di solitudine narrate nel film. Non câ??è amore: solo sesso, fuggente, malinconico, che non scaccia i fantasmi del vuoto. La cornice elegante entro la quale si muovono i personaggi racchiude abbozzi, evoca suggestioni. In quelle storie ognuno di noi può riconoscere qualcosa di sé.

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#190 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 08 agosto 2007 - 12:50


Sì ma questo parlare per interposta persona, citando a cazzo frasi di registi o voti di critici per avvalorare le proprie tesi, oltre che inutile è anche un pò triste...(vegeta a scanso di equivoci non dico a te)..


non è una partita con dei vincitori e dei perdenti.

vedi, non è la citazione in sé:
è il fatto di voler evitare di parlare della questione attaccandosi ad altro.
è il fatto di concentrarsi, invece su chi dice delle cose, su quello che effettivamente viene detto. basterebbe questo per evitare che si vengano lette, per esempio, cinque pagine di cazzate a proposito di frasette e aneddoti letti male qua e la, riportati oltretutto in maniera superficiale e, in molti casi, falsa.

a parte le cose che ti riescono bene - come ti sei brillantemente autodiagnosticato nel rutto - vorresti, di grazia, continuare a parlare della discesa di antonioni provando a rendere nota alla pubblica audienza, tramite un minimo segno di vita cerebrale, una qualche particolare motivazione, o continuiamo a credere, per esempio, che l'episodio di eros sia qualcosa di detto senza aver ormai più niente da dire?


Tralasciando il fatto che non c'ho capito un cazzo, vorrei capire per quale motivo, in certi casi, un forum deve trasformarsi in una contesa fra pseudo-critici (ma ancora questi critici?)...io non sono un critico (e come mi pare chiaro non aspiro certo a diventarlo) e quindi da una tale discussione mi tiro fuori...

certo, non posso che replicare che la mia personale idea che dopo l'ictus il cinema di Antonioni sia solo immondizia (!) non è suffragata da nessun corsivo, non l'ha detto Truffaut, non l'ha detto Tonino Guerra, lo dice semplicemente Jules...quanto a Eros, che devo dire, a me sinceramente l'idea del film a episodi con tesi di fondo m'è sempre sembrato un triste e sterile esercizio di vano intellettualismo...poi Soderbergh e Kar-wai il loro lavoro lo fanno, ma nell'episodio di Antonioni tutti i dialoghi sono carta-straccia (e se li ha scritti Guerra me ne strafotto), e la messa in scena del preludio all'erotismo è piuttosto patetica...d'altronde basta vedere gli speciali del film per osservare il povero michelangelo seduto da una parte e l'Enrica padroneggiare il set a destra e sinistra..
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#191 Pierrot le fou

    Roadie

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Inviato 08 agosto 2007 - 13:20

Tralasciando il fatto che non c'ho capito un cazzo, vorrei capire per quale motivo, in certi casi, un forum deve trasformarsi in una contesa fra pseudo-critici (ma ancora questi critici?)...io non sono un critico (e come mi pare chiaro non aspiro certo a diventarlo) e quindi da una tale discussione mi tiro fuori...


vedi un pò, tu non sei un critico cinematografico e puoi esprimere pareri sul cinema, mentre truffaut è (stato) un critico, sceneggiatore, produttore, regista e non potrebbe?

certo, non posso che replicare che la mia personale idea che dopo l'ictus il cinema di Antonioni sia solo immondizia (!) non è suffragata da nessun corsivo, non l'ha detto Truffaut, non l'ha detto Tonino Guerra, lo dice semplicemente Jules...

se non hai i mezzi che supportino il tuo pensiero, puoi utilizzare tranquillamente i tuoi...ma vedo che oltre gli stimolantissimi "carta-straccia" non è che vengano fuori molte cose...


quanto a Eros, che devo dire, a me sinceramente l'idea del film a episodi con tesi di fondo m'è sempre sembrato un triste e sterile esercizio di vano intellettualismo...poi Soderbergh e Kar-wai il loro lavoro lo fanno, ma nell'episodio di Antonioni tutti i dialoghi sono carta-straccia (e se li ha scritti Guerra me ne strafotto), e la messa in scena del preludio all'erotismo è piuttosto patetica...


te ne strafotti perchè una delle caratteristiche dei superficiali è far si che la propria capacità di comprensione, vero e proprio misuratore di autostima intellettuale, divenga giudizio bypassando altri stadi non trascurabili come per esempio la riflessione e l'approfondimento.
per quanto riguarda lo sterile esercizio di vano intellettualismo, ti è mai capitato di vedere il piacere di ophuls?

d'altronde basta vedere gli speciali del film per osservare il povero michelangelo seduto da una parte e l'Enrica padroneggiare il set a destra e sinistra..


un pò come molti registi con i loro aiuti e assistenti?



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#192 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 08 agosto 2007 - 13:23

1) No, per lo meno se utilizzato impropriamente da terzi...

2) Non è chi si oppone ad un assunto che deve utilizzare argomenti ulteriori alla carta-straccia, l'onere incombe su chi una tesi la vuole difendere...

3) Non so chi sia Ophuls, d'altronde avrò visto sì e no 10 film in tutta la mia vita...

4) No..
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#193 Ian Smith

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Inviato 10 agosto 2007 - 14:36

Ma a me non mi ha fatto cambiare idea...

E comunque:
...il problema è il perchè Antonioni si trovasse su quei set...e la risposta si chiama Enrica che ce lo portava con la forza, gli faceva firmare contratti scellerati e lo portava incontro ad una morte artistica indecorosa...Antonioni, nei suoi ultimi film, semplicemente, non aveva nulla da dire


quoto al cient piccient
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#194 Notker

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Inviato 26 febbraio 2012 - 18:09

Addio a Josephson, attore preferito di Bergman
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#195 simon

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Inviato 27 febbraio 2012 - 01:34

Antonioni è stato il regista più importante del cinema d'avanguardia europea degli anni sessanta, bisognerebbe iniziare dall'eclisse, dalla sequenza finale per renderci conto una volta per tutto che noi siamo... nulla siamo.

Bergman ha portato la poesia del volto, la sua nudità, la sua affezione a livelli di inconsolabile tristezza. il migliore dopo straub a condurci laddove il cinema pretenderebbe: il cervello.

mi dispiace per l'attore feticcio di bergmann: lo ricordo persino attore principale in una serie televisiva RAI agli inizi dei Novanta... anche lui brigadiere o maresciallo non ricordo bene. era uscito anche il libro e giuro che lo comprai.
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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 





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