Inviato 01 agosto 2007 - 16:42
che periodo strano... comunque, sono più dispiaciuto per Bergman che per Antonioni, ad essere onesto, d'altronde il ferrarese era malato da tempo (e anche abbastanza seriamente) è un po' me l'aspettavo... che dire, dei due preferisco di gran lunga Bergman: Il settimo sigillo, il posto delle fragole, sussurri e grida, fanny e alexander, scene da un matrimonio, e anche persona che è un film particolarissimo ma straordinario... capolavori di un maestro che in quanto tale sapeva "ammaestrare" allo stesso modo storie, attori, donne, volti, corpi, immagini, luci, suoni e rumori come un mago.
Di Antonioni c'è da dire che cinematograficamente era morto da un bel pezzo, più o meno dall'ictus: gli ultimi lavori, quelli nei quali sia Wenders che la moglie (la moglie!) si erano praticamente sostituiti a lui, con la scusante della malattia, erano del tutto inguardabili.
Ma personalmente non mi piacciono neanche le robe degli anni '70 '80 (zabriskie point, professione reporter, identificazione di una donna)... molto meglio allora la fase italiana neorealista o "moderna" (l'apice ne la notte) o anche un grandissimo film sul tema della presenza/assenza come blow up. sentendo l'intervista di Risi mi trovo d'accordo con lui: un regista intellettuale ok, e che non faceva nulla per non sembrarlo, un regista di "scene" più che di "storie" (perchè comunque in ogni film ce n'è sempre almeno una straordinaria).
Ad ogni modo, due veri "autori" che se ne vanno.
Requiem