
cosa state leggendo
#19421
Inviato 27 novembre 2020 - 17:12
#19422
Inviato 10 dicembre 2020 - 09:11
Sto leggendo Fuga da Bisanzio, di Brodskij, dove due pezzi (su cinque) potrebbero andare benissimo nei Precursori di TripAdvisor. Scritti bellissimi e le cui considerazioni riverberano nel presente, ma temo che non leggerò mai poesie di Brodskij, perché non mi piace leggere poesie tradotte o senza almeno avere il testo a fronte e purtroppo il russo mi manca completamente.
#19423
Inviato 11 dicembre 2020 - 10:44
Una cosa che non mi capita ormai praticamente più è scegliere un libro spontaneamente e direttamente in libreria, attratto dalla copertina e dalla descrizione. E' quello che è successo tempo fa in Hoepli. Prendo in mano l'edizione italiana, ci pondero un po' mentre bazzico per il negozio, finché nel reparto di libri in lingua non lo trovo anche in originale e addirittura a costo inferiore. Fatto.
In un anno di spostamenti ridotti al minimo, paradossalmente ho concluso letture prevalentemente su una qualche nozione di movimento, dalla Tokarczuk a Sebald, e Szalay si inserisce perfettamente nel pantheon personale 2020.
E' una raccolta di brevi racconti originariamente pensati per una serie in radio in cui Szalay ambienta tutto in aeroporti e su voli di linea. I capitoli sono intitolati semplicemente con i codici degli aeroporti e, oltre al fatto di volare, il nesso tra loro è sempre un personaggio in comune (non necessariamente il protagonista) che si trascina da una storia alla successiva. Come è facile immaginare, è una narrazione ad ampio respiro e una riflessione pacata su interconnessioni e movimento affettivo in modalità remote e intermittente.
Forse troppo abbozzato per parlare di capolavoro, ma una lettura che ricorderò (e magari rifarò) di sicuro.
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#19424
Inviato 11 dicembre 2020 - 17:28
FIORI PER ALGERNON
Il libro parla di Charlie, un ragazzo ritardato mentale che viene sottoposto a un'operazione per diventare super-intelligente, come cavia per una futura sperimentazione che dovrebbe coinvolgere tutti i ritardati. La storia è scritta sotto forma di "rapporto sui progressi", una sorta di diario che Charlie consegna agli scienziati che lo hanno in cura.
Keyes è laureato in psicologia e si vede. L'evoluzione psicologica e caratteriale del protagonista è descritta con maestria, tra le mille difficoltà nel gestire la sua nuova super-intelligenza, il passato che lo tormenta, la scoperta della sessualità.
Prima di acquisire la forma romanzo, era uscito come racconto nel 1959.
Voto: altissimo.
Inizio Morte a credito, se è bello solo la metà del Viaggio me ne compiaccio.
Parlando di romanzi da leggere a scuola con personcine che hanno 3 lustri d'età, una mia amica è saltata fuori con questo titolo. Non lo avrei neanche considerato se non lo avessi letto anche su ondarock - lo associavo all'utente 10000, chissà perché.
Così su due piedi, ti parrebbe indicato? Ovviamente lo leggo prima di darlo, ma avere qualche indicazione di massima non mi guasta.
#19425
Inviato 11 dicembre 2020 - 22:45
Poi dipende didatticamente parlando qual è il tuo scopo, se far leggere semplicemente un bel libro o toccare certi temi che state affrontando. In ogni caso è un libro che può piacere universalmente, sotto le superiori non andrei ma, ecco, per un quindicenne va bene.
Parla di tematiche importanti che a scuola è giusto affrontare tipo il rispetto per il diverso, quindi vai, leggilo e fallo leggere.
#19426
Inviato 27 dicembre 2020 - 16:06
Ho iniziato "Melancolia della resistenza" di Krasznahorkai (muk ci sei?).
Prima settantina di pagine notevoli. Mi pare un Hrabal più grottesco.
#19427
Inviato 27 dicembre 2020 - 16:33
Appena terminato, bellissimo, ora mi butto sul film.
Da tempo invece volevo iniziare l'Ulisse di Joyce e mi hanno regalato per Natale questa traduzione di Mario Biondi:
Lo attacco a breve
#19428
Inviato 27 dicembre 2020 - 17:24
Ho iniziato "Melancolia della resistenza" di Krasznahorkai (muk ci sei?).
Prima settantina di pagine notevoli. Mi pare un Hrabal più grottesco.
mi sa che leggo qualcosa di stu hrabal che mi manca in toto, da cosa consigli di partire?
satantango l'hai letto? per me capo mondiale.
#19429
Inviato 27 dicembre 2020 - 17:32
mi sa che leggo qualcosa di stu hrabal che mi manca in toto, da cosa consigli di partire?
satantango l'hai letto? per me capo mondiale.
Mi intrometto: con Ho servito il re d'Inghilterra (ne ho parlato qualche pagina fa dopo averlo riletto)
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#19430
Inviato 27 dicembre 2020 - 18:01
Ho iniziato "Melancolia della resistenza" di Krasznahorkai (muk ci sei?).
Prima settantina di pagine notevoli. Mi pare un Hrabal più grottesco.
mi sa che leggo qualcosa di stu hrabal che mi manca in toto, da cosa consigli di partire?
satantango l'hai letto? per me capo mondiale.
Di Hrabal ho letto "Ho servito il re d'Inghilterra" e "Treni strettamente sorvegliati". Belli entrambi (di quest'ultimo ti consiglio pure il film).
"Satantango" non ancora, ho appena iniziato con Krasznahorkai.
#19431
Inviato 27 dicembre 2020 - 20:43
Bompiani sta traducendo tutto il catalogo, è appena uscito "Guerra e guerra", che sarà un capo sicuramente.
#19432
Inviato 27 dicembre 2020 - 21:13
“Melancolia della resistenza” titolo più bello di sempre. Letto ancora niente ma mi risulta già un grandissimo.
#19433
Inviato 30 dicembre 2020 - 22:21
Ermanno Cavazzoni, Il poema dei lunatici
Un mio amico, tempi dell'università, mi diceva che alla nostra facoltà insegnava uno scrittore che aveva lavorato con Fellini. In effetti se qualcuno si ricorda di Cavazzoni, lo si deve probabilmente al fatto che dal suo primo romanzo è tratto l'ultimo film del riminese, La voce della luna. Ma ci sono buonissimi motivi per leggere comunque il poema.
C'è uno, chiamato Savini, che va in giro per le pianure (emiliane?) a cercare messaggi nei pozzi. Chiede informazioni alla gente, la gente gli racconta storie. Incontra poi il "prefetto", che lo invita a collaborare con lui ad una missione della massima segretezza. Il fine è smascherare tutte le menzogne e gli imbrogli. Savini scopre così l'esistenza di popolazioni di confine (i ripetitori, le madonne, i lucchetti, i succhielli), che non si sa bene dove abitino, né come, né quando. La missione continuerà tra un bar pizzeria, un fienile, e una misera frazione di qualche misera città; dove i due amici hanno a che fare con sedicenti slavi, belle bariste con i capelli rossi, vecchi spioni.
E' un racconto in cui tutta la realtà diventa un trucco illusionistico e una messinscena, e le cose più consuete trovano spiegazioni strampalate o paranoiche. Con qualche ricordo di Ariosto, nel racconto si innestano altri racconti (Nestore e la vaporiera) e ricordi delle epoche passate che spiegherebbero qualche stranezza del presente: le bellissime storie di Alessandro Magno col suo esercito che perde via via l'identità e la lingua, Garibaldi che porta i mille in Sicilia senza raccapezzarsi minimamente, Giuda Iscariota che viene tradito da Gesù.
Somiglia a: Orlando furioso, Pinocchio, probabilmente Bouvard e Pecuchet, il maccheronico Le avventure di Guizzardi di Gianni Celati, ma con uno stile parlato e limpidissimo insieme.
Il libro è stato ripubblicato quest'anno dalla Nave di Teseo: http://www.lanavedit...a-dei-lunatici/
Ieri ho rivisto pure il film di Fellini, che ovviamente prende il racconto e lo fa diventare felliniano, aggiungendo personaggi e rendendo tutto tridimensionale. L'epopea dei due lunatici viene calata nel mondo provinciale moderno, con i suoi rappresentanti commerciali, politici, religiosi. Questi "potenti" finiscono per sequestrare il "mistero" e addomesticarlo, dandolo in pasto allo spettacolo/tv e quindi alle persone, che non possono più chiedersi neppure che cosa ci stanno a fare su questa terra.
Qualcosa, però, Fellini se lo è perso per strada. Per cui, siate completisti, leggete anche il romanzo.
Fellini dixit (anvedi che è meglio di un qualsiasi critico):
#19434
Inviato 31 dicembre 2020 - 11:35
fra poco parto con questo
#19435
Inviato 31 dicembre 2020 - 13:20
Poi recensione d'obbligo, sono un fanboy di Steiner.
#19436
Inviato 31 dicembre 2020 - 15:13
/
Jack Frusciante è uscito dal gruppo - Enrico Brizzi
Comprato per "sbaglio" al supermercato, ingannato da un finto paghi-uno-prendi-due, che ho scoperto solo in cassa valido solo per libri dello stesso editore. Quasi lo stavo lasciando li', ma poi, ma si', ma dai, sganciamoli lo stesso sti ingentissimi dieci euro. Che l'ho sempre saputo che prima o poi l'avrei letto, se non altro per la curiosita' di leggere qualcosa di scritto da un mio cotenaeo. Che poi e' il motivo per cui l'ho sempre un po' respinto: come osava uno del mio anno pubblicare un libro a vent'anni e avere pure successo?!
E poi lo legavo ad un episodio di quando era uscito che, col senno di poi, poteva benissimo essere un episodio del libro: una serata tra amici in una casa di montagna, tutti un po' sbronzi / fumati, con la ragazza di un mio amico che ci aveva letto ad alta voce un capitolo, in un'atmosfera che almeno nel ricordo e' diventata un po' magica. Li' per li' mi aveva intrigato, con la generazionalita' della scena che mi era baluginata davanti agli occhi.
Ma poi l'amabaradan jackfrusciantoso aveva preso un pessimo e molto italico andazzo, sfociato in interviste sui giornali al forse incolpevole Brizzi in qualita' di "supergiovane" e soprattutto nell'orrido film con Accorsi (aargh) e Violante Placido (oltre modo figa, ma tanto clamorosamente fuori parte che non serviva aver letto il libro e vedere il film per dirlo), e cosi' avevo declassato il tutto a tipico fenomeno italo-kitsch anni 90, un quasi-"Va' dove ti porta il cuore" per punk di terza mano.
Alla fine e' sato un bene che io sia arrivato a leggere nel 2020 un libro pubblicato nel 1994 che parlava del 1992 come qualcosa di gia' lontano. Non avrei avuto il giusto distacco all'epoca. Troppe anche solo le differenze di gusti musicali tra me e Brizzi/Alex, e non credo avrei sopportato quello stile costantemente sopra alle righe da Giovane Salinger / Burgess al ragu' bolognese. A leggerlo ora da ultra-quarantenne (fallito) c'ho avuto invece i giusti filtri. Tra cui un po' di nostalgia, certo, anche se ho davvero poco da rimpiangere di quegli anni, ma come dice quell'altro emiliano, se non altro a vent'anni si puo "avere tutto per possibilità" e sto libro, con la sua non-storia, te la fa pesare bene la questione.
E insomma mi sono trovato a leggere un libro sincero e sentito. Anche bello, dai. Sicuramente con una sua voce e a tratti scritto con un talento che si fa fatica a ricondurre a un neanche ventenne. Certo adolescienziale fino al midollo, ma mai mi avranno quelli che "non si puo' leggere il Giovane Holden dopo i vent'anni", come se davvero dopo i vent'anni si diventasse piu' intelligenti. Si puo' invece benissimo leggere un libro adolscienziale in eta' adulta e, senza tanta spocchia, aprezzarlo da adulti. Ok, Jack Frusciante non e' il Giovane Holden, ma all'epoca il successo se lo era meritato e forse oggi non si merita il semi-oblio in cui (mi sembra) e' caduto.
#19437
Inviato 31 dicembre 2020 - 17:30
Jack Frusciante è uscito dal gruppo - Enrico Brizzi
Io lo lessi all'uscita e mi piaciucchiò, poi col tempo ho iniziato a conservarne il ricordo di un libro un po' così, appunto, molto adolescenziale e fin troppo legato agli anni 90. Ma ovviamente sono sensazioni di rimando, non ricordo una mazza del testo nel dettaglio, sarei curioso di rileggerlo alla luce delle tue considerazioni.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#19438
Inviato 31 dicembre 2020 - 19:02
Incidentalmente, alla prima lettura ho preso un po' di appunti su nomi di musicisti e band che non conoscevo (ero ai miei primi passi nel mondo della musica). I Pogues ad esempio li ho scoperti lì. Ha contribuito ai miei gusti musicali in un momento critico, ma con questo non voglio dir male di lui.
#19439
Inviato 02 gennaio 2021 - 11:00
/
lo rileggo sempre con piacere
è un libro a cui sono molto affezionato
#19440
Inviato 05 gennaio 2021 - 09:46
(Su consigli vari tra cui Azevedo, ho letto anche io) Fiori per Algernon di Daniel Keyes.
E' un bel romanzo strutturato sotto forma di diario; o meglio sotto forma di rapporti quasi giornalieri di un ritardato, sottoposto a un esperimento neurologico per sviluppare artificialmente la sua intelligenza. E' continua la riflessione sul valore dell'intelligenza, dei limiti della scienza, dei limiti intellettuali di ogni persona, dell'abilità (che spesso diamo per scontata) necessaria per rapportarci con "gli altri" in qualsiasi contesto (amicizia, amore, lavoro, famiglia). Il libro è perfettamente verisimile, non lo definirei fantascientifico: il paradigma è quello della psicologia.
In qualche passaggio, soprattutto nelle rievocazioni del passato e in qualche parte più "immaginosa", mi pare che si perda il ritmo; ma in generale è un libro teso e incalzante, che si ha voglia di finire in fretta. Cosa che in effetti è accaduta.
Per chi lo ha letto: ho trovato lo stile delle prime pagine del libro un po' artefatto, come se il mimetismo di quel tipo di scrittura non funzionasse bene. Nel finale, invece, quel "ritorno" è devastante.
Ora voglio tornar bambino e ho iniziato Treasure Island di Stevenson (su consiglio di Silvio D'Arzo): mi sta prendendo più di quanto pensassi, e i pirati visti finora fanno paura quanto Mr. Hyde.
Ho preso questa bella edizione illustrata e con caratteri grandi e nitidi: http://www.everymans...rname=Stevenson(l'ho comprato insieme a Kidnapped, entrambi usati, per pochi euro: che è un piacere)
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