Una persona di cui ho molta stima nonché fiducia mi ha consigliato Olga Tokarczuk
Mi pare che qualcuno la conoscesse qui dentro.
Non so come sia la traduzione italiana (già la resa del titolo l'ho sempre trovata un po' meh), ma è uno dei libri anni '00 più belli che abbia letto. La formula può facilmente strabordare nel pretenzioso ma - soprattutto se si conoscono anche le opere della Tokarczuk appena prima e appena dopo questo - si intuisce facilmente il tema del breaking point, in cui i protagonisti di turno si ritrovano catapultati, per scelta o per forza di cose, a volte loro malgrado, ad entrare in sincro con il fluire indistinto dello spaziotempo, per cui il tema dei voli e dei nonluoghi fa da forza centripeta. A questo si aggiunge il tema parallelo dell'anatomia umana, in linea probabilmente con il desiderio di parlare al livello della "condizione umana" più vivisezionata (la Tokarchuk tiene esplicitamente Buzzati come ispirazione qui). Anche se può sembrare discordante a primo incontro, è una sottotrama che comunque non disturba, anche perché proprio lo stile del libro rende digeribili anche gli spezzoni apparantemente scollegati.