
Emilio Salgari Le meraviglie del 2000 (1903, pubblicato nel 1907)
Uno scienziato americano e un suo amico con lo spleen si fanno imbernare per 100 anni e si risvegliano nei primi anni del 2000. Un nipote dello scienziato accompagnera' i due in giro del mondo alla scoperta delle "meraviglie" del nuovo secolo.
Romanzo isolato nella produzione salgariana, poco portato alla "letteratura d'anticipazione", non a caso scritto inizialmente sotto pseudonimo. Oggi l'interesse principale di un romanzo del genere e' andare a vedere come un italiano dei primi del 900 potesse immaginarsi il mondo 100 anni dopo. Non sono certo un esperto di proto-fantascienza, quindi non ho idea di quanto le trovate del romanzo siano frutto della fantasia di Salgari e quanto fossero idee che circolavano all'epoca.
Alcune intunizioni politiche fanno impressione: come la previsione del collasso dell'Impero britannico, all'epoca ancora molto potente.
Fa sorridere invece che Salgari prevedesse come con una popolazione di tre miliardi di persone ogni angolo del mondo sarebbe stato occupato dalla presenza umana, con la relativa eccezione dei poli, usati come prigioni-frigo per "raffreddare" i bollenti spiriti di "birbanti" come gli anarchici.
L'intuizione piu' potente e' quasi subito all'inizio. In un appartamento di New York un proiettore trasmette immagini in diretta di un gigantesco attentato in Europa (opera degli anarchici), sconvolgendo i due uomini del 900, ma lasciando indifferente l'uomo del 2000 assuefatto a vedere immagini di morte tramite il proto-televisore. Notevole.
In generale un romanzo piuttosto cupo e privo di speranza, dove Salgari, pur col tipico fatalismo distaccato dell'uomo ottocentesco, mette evidentemente in scena sue preoccupazioni ancora modernissime, come la sovrappolazione mondiale, la distruzione della natura, gli eccessi tecnologici.
Se interessa. qui un lungo e interessante articolo che analizza punto per punto il romanzo.
Ma il romanzo in se' com'e'?
Per i primi 2/3 una gran palla al cazzo, bisogna ammetterlo. Praticamente si legge solo dei due protagonisti che si aggirano per il mondo del 2000 con il loro cicerone che gli spiega questo e quello. Un continuo:
- "Caro nipote, non mi vorrete dire che voi uomini del 2000 avete fatto XXX e siete giunti al punto di fare YYY!"
- "Proprio cosi', esimio zio. E non solo abbiamo fatto XXX e YYY, ma persino ZZZ!"
- "Signori miei, quali incredibili sviluppi! Mai, noi uomini del 1903, avremmo potuto immaginare siffatti prodigi!"
Nell'ultimo 1/3 invece Salgari ridiventa Salgari e fa esplodere tutto, trasformando il placido viaggio in un'avventura delirante e apocalittica, con gigantesche citta'-prigioni marine alla deriva, sanguinosi massacri e morti atroci, tempeste colossali, vulcani eruttanti, isole abitate da bestie feroci. E un finale spiazzante nella sua assoluta crudelta' senza scampo.