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20101 replies to this topic

#11751 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 09 febbraio 2015 - 09:26

Due parole su cose che non ho letto mi sarebbero piaciute. Altre due su London, anche in generale. E poi La morte di Ivan Ilic messo lí, genis tra i genis, mi fa sanguinare.
Ne parlavo con Old, riguardo le liste brutte, che trattano il libro come un passaggio da un letto di troia all'altro. Non si fa, è deprimente...
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#11752 Greed

    round control to major troll

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Inviato 09 febbraio 2015 - 15:09

Ho finalmente letto Trilogia della città di K, di Agota Kristof. Bello, ma con una evidente differenza, stilistica ma probabilmente anche qualitativa, tra i tre racconti che lo compongono. Il primo è il più bello, inquietante e misterioso, strano; ma anche il secondo, che cambia prospettiva e stile (molto più tradizionale), non è affatto male, e si conclude con un finale assolutamente ambiguo. Purtroppo il terzo racconto, che costituisce una sorta di cornice degli altri due, è didascalico, spiega un po' troppe cose, e perde mordente. 

In ogni caso lettura forte, un mondo in cui ad ogni equilibrio corrisponde una rottura dell'equilibrio, una separazione che lo lacera.

 

I riferimenti ad avvenimenti storici (e alla vita dell'autrice, immagino), sono resi del tutto astratti: non si parla che di due paesi, di rivoluzione, di soldati, di lingue differenti. Abbastanza chiaro il contrasto Occidente-Unione Sovietica, ma non si fanno mai nomi, né di nazioni né di popoli, e non ci sono date. Ma in questo caso mi sembrerebbe interessante studiarsi un po' il contesto.

 

 

Iniziato La tregua, di Primo Levi. Non mi aspettavo un libro del genere, è quasi divertente, con personaggi quasi tutti tarati e picareschi, descritti benissimo dal nostro.

 

 

ps: Leeeeo, nazicore ottocentesco.


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#11753 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 09 febbraio 2015 - 17:37

Il consiglio d'Egitto (Leonardo Sciascia)

 

parto con un "sticazzi": l'ho comprato nel 2002 e preso in mano almeno 5 volte finché ieri l'ho aperto deciso e stamattina l'ho finito. I libri vanno così e anche un nome leggermente dimenticato oggi, come Sciascia, non ha che da appellarsi al tempo galantuomo.

E' la storia di un piccolo prete palermitano, accidioso e goloso nel mentre in città si sfoggiano i millemila quarti nobiliari e la pompa a essi collegata. Don Giuseppe Vella però (è il suo nome) mastica un poco di arabo e di fronte l'ambasciatore del Marocco, spiaggiato a Palermo, si trova prima implicato e poi regista di una operazione quasi pazzesca, la traduzione/tradimento di quella che era una delle tante vite di Maometto senza valore con un pomposo "consiglio di Sicilia" che ricostruisce la dominazione ottomana quivi dal 900 al 110 e che si amplia in un volume, Il consiglio d'Egitto, che diventa il canone che taglia i privilegi dei nobili e li restituisce al Regno.

l'operazione è assecondata e ostacolata da interessi contrastanti mentre la cosa più ovvia pare sfuggire a tutti.

 

La scrittura asciutta di Sciascia si abbina a meraviglia a una ricchezza quasi barocca del lessico che unito al giro-frase secco crea delle immagini vive e pulsanti (come i poveri piedi di un torturato).

La storia si lega a doppio filo con un tentativo prima di riforma avviato dal principe Caracciolo, vicerè a Palermo e cresciuto nella Parigi dell'Encyclopedie e di Rousseau, e poi di un manipolo di carbonari miseramente scoperti.

 

Molta parte, nella storia, è dedicata al giudizio di questa opera di grandissima immaginazione, una sorta di capolavoro, che è prima definita "parodia della realtà" e poi "migliore della realtà perché scritta con grandissima e ammirevole fantasia".

 

E, infine, sempre presente in Sciascia che fu uomo interessato al presente e ai temi ricorrenti della Storia, una riflessione sul Potere, inteso come Diritto + Ordine, in tutte le sue contraddizioni.

8/10


  • 4

#11754 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 09 febbraio 2015 - 18:52

Sciascia per Sciascia io ho finito Occhio di capra, una raccolta di modi di dire, proverbi, espressioni popolari siciliane (e soprattutto racalmutesi) spiegate nel loro significato e origine storica e antropologica.

Una specie di pendant loico e razionalista del (lirico) Museo d'ombre dell'amico Bufalino (molto simile, nelle intenzioni, al libro di Sciascia).

Molto bello. E testimonianza ulteriore del "demone dell'immagine" che pare possedere i siciliani, la cui icastica inventiva linguistica pare inesauribile e "naturale".


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#11755 Leeeo

    nazi-core

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Inviato 09 febbraio 2015 - 20:59

A Piersa. Né più mai toccherò le sacre sponde...

 

- Cechov, Tutti i racconti, volume I, Teste in fermento: bello, sul versante di Gogol, piccoli racconti di quattro-cinque pagine pregne di umorismo e tanta simpatia.

- Zola, Thérèse Raquin: bella soprattutto la parte iniziale, con la passione che travolge la vita mesta e anonima. Dopo il fattaccio però, fossi stato Emile, avrei concluso molto più rapidamente: ci si trascina per più di metà libro verso un finale che si rivela meno truculento dello sperato. Smezzare, sfoltire, tagliare.

Zola, La fortuna dei Rougon: primo della serie dei Rougon-Macquart, ciclo di romanzi su una Storia naturale e sociale di una famiglia sotto il Secondo Impero. Il fine è quello di rappresentare l'evoluzione di un ceppo familiare sottostante alle leggi della genetica, secondo un'idea molto lombrosiana. Fortunatamente l'autore si discosta già subito da questi dogmi, eccessivamente vincolanti per una storia che si dipana in venti libri. Si inizia da Adelaide, una pazzerella vibrante di passione, e i suoi figli: Pierre, legittimo, lo scaltro; Antoine, lo scriteriato, e Ursule, non pervenuta, figli di secondo letto e vincolati ad una vita di livello inferiore. Già da questo momento vengono introdotti i figli di quest'ultimi, che andranno a caratterizzare i romanzi successivi: Pascal, filantropo/cinico; Eugene, arguto; Aristide, infido, e via discorrendo. Per ulteriori informazioni, vedi titolo.

- Tolstoj, Tutti i racconti, parte II: come al solito, se non li ami li odi o quasi. Più della metà delle pagine trattano di racconti in cui un tizio vive una vita dissoluta, decade, fa un provvidenziale incontro decisivo e si converte alla via della luce. Amen. Però ci sono questi: Se di molta terra abbia bisogno un uomoIl padrone e il lavorantePadre SergijIl diavoloLa cedola falsaLa morte di Ivan Il'ič. Tra tutti il primo, per Joyce "the greatest story that the literature of the world knows", e l'ultimo, di cui ho già detto pagine addietro. Riassumibile in: Dio!(?)

- Dostoevskij, La miteIl sogno di un uomo ridicolo: boh, non mi hanno preso, mentre

Dostoevskij, Note invernali su impressioni estive: mi ha ricordato moltissimo il Céline di Mea Culpa. Mentre tutti, o quasi, se ne stanno estatici a fare panegirici, sviolinate e pompini come piovesse di quest'Europa così chic, progressista, evoluta, charmant, il caro Fëdor occhio acuto parte, visita Parigi e Londra e ne scrive un breve pamphlet dissacrante, incendiario, sarcastico come pochi. Per definire Baal la città più progredita del XIX secolo ce ne vuole...

- fratelli Goncourt, Germinie Lacerteux: forse primo libro della scuola naturalista (escludendo Flaubert e Balzac per questioni temporali) tratta della mesta vita di una miserabile, vera miserabile, alla faccia di monsieur Hugo.

- London, Il richiamo della foresta: storia di un cane che, cammin facendo, ritrova il suo spirito selvaggio.


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"Скучно на этом свете, господа!"

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#11756 Farzan

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Inviato 09 febbraio 2015 - 21:37

Sciascia è un pezzo grandissimo della nostra letteratura
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#11757 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 09 febbraio 2015 - 22:37

#Leeo
Su Jack London meriteresti un ban asd
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#11758 OldfieldReturn

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Inviato 11 febbraio 2015 - 10:56

iniziato Genesis,gli anni prog di Mario Giammetti


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#11759 Farzan

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Inviato 12 febbraio 2015 - 11:21

Vorrei leggere il capitale di piketty però vorrei anche qualche feedback, che qualcuno me lo consigliasse caldamente, quindi spendete qualche parola per favore

E comunque ho finito considera l'aragosta e sono così innamorato che ho deciso che leggeró anche oblio e forse perfino il re pallido e lasciatemi dire che la versione saggistica è la sua versione per me migliore perché il bilanciamento tra la sua acuta visione del mondo, l umanità e il sentimento nell'osservare e nel descrivere le cose unite alle dimensioni dei testi e allo stile di scrittura raggiungono l'equilibrio perfetto.


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#11760 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 12 febbraio 2015 - 11:35

L'ho scaricato tempo fa (Piketty) ed ho visto che è lunghissimo: ciao asd

 

Ho letto Stories of your life di Chiang, top mondo consigliato++++++ 

 

la versione che ho io deve essere una ri-edizione (o un bootleg), non ho indagato: non contiene solo queste, ma tutti i racconti citati qui fino al 2010


  • 1

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#11761 auslöschung

    internal bio-reverb

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Inviato 12 febbraio 2015 - 11:38

Ho letto Stories of your life di Chiang, top mondo consigliato++++++

 

<3 finalmente <3


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#11762 Roronoa Zoro

    pivello

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Inviato 12 febbraio 2015 - 12:49

Blue Trane di Lewis Porter, come da titolo  altro non è che la biografia di Coltrane. Non ha il fascino delle autobiografie(vi consiglio quelle di Miles Davis e Dizzy Gillespie che sono davvero delle belle letture) ma rispetto ad altre biografie che ho letto è molto più interessante, sempre che a voi piaccia sapere più della musica dell'artista che della sua vita o dei suoi risvolti personali, qui entrano poi i gusti circa le curiosità da togliersi. Non che nella biografia di Coltrane manchino riferimenti alla sua vita extramusicale(altrimenti che biografia sarebbe?) ma tutto è molto focalizzato sulla musica, questo probabilmente dipende anche dal fatto che per Coltrane lo studio e l'esercizio fossero un'ossessione. Il libro è scritto molto chiaramente, è dettagliato ed ha forse l'unica pecca che per godersi  al massimo il prodotto bisogni conoscere la musica(ci sono strasichi di spartiti con cui Coltrane era solito esercitarsi, alcuni suoi famosi temi oppure altri che suonava per diletto) e spesso quando i musicisti interpellati nelle interviste parlano in prima persona si lasciano ovviamente scappare il commento tecnico. Tuttavia il fascino dell'opera in questione è fuori discussione.


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#11763 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 12 febbraio 2015 - 16:35

Non trovavo la voglia di scrivere qualcosa al termine di Horcynus Orca. Non ce l'ho nemmeno ora ma devo farlo.
D'Arrigo dipinge in maniera esatta e strabordante la vita inerte sulle sponde di uno scill'e cariddi (tra Calabria e Sicilia) dove il tempo sembra essersi fermato un istante prima del termine effettivo della seconda guerra mondiale. Un angolo del mondo che il progresso potrebbe non raggiungere mai, respinto da un modus vivendi legato a tradizioni, miti e credenze secolari, indivisibili da un italiano che accoglie fitte reminiscenze latine, francesi e dialettali.
Carico di simbologie d'ascendenza cristiana ma anche di echi melvilliani, in buona sostanza H.O. narra a suo modo dell'eterna lotta tra l'uomo e le forze selvagge della natura, le fere/delfino il male necessario che garantisce il normale scorrere della vita e l'orca "orcinusa" l'inconoscibile elemento di caos che prima instilla, poi disattende il terribilio o la speranza dell'immortalità.

 

Una genesi lunga vent'anni che deve avere ossessionato l'autore in misura esponenziale rispetto a chi percorre, spesso con enorme sforzo, queste lunghissime 1260 pagine (ed. 1975), una lettura che nell'ultimo quarto del volume si fa più che mai provante, come una sfida a resistere con D'Arrigo nell'abnorme protrarsi della descrizione di un evento di per sé insignificante, una meta-narrazione camuffata da completa immersione nella psicologia dei personaggi.
Considerato uno dei primi romanzi postmoderni italiani, direi che per mole, densità e importanza non sarebbe tendenzioso considerarlo l'Infinite Jest italiano. Per nulla facile - specialmente sulle prime - ma rimane incredibile come un tale capolavoro sia quasi rimasto sepolto, nonostante la ristampa (neanche tanto recente) di Mondadori. Quasi si trattasse di un culto "regionale" o per studiosi di italianistica, mentre ha la stessa potenza immaginifica di un kolossal joyciano o, appunto, wallaciano. Vi costerà tempo e fatica, ma non lasciate cadere questo magnum opus nell'oblio.
 


  • 4

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#11764 hexen

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Inviato 12 febbraio 2015 - 19:06

Questo natale ho recuperato una copia di Horcynus Orca, lo leggeró quest'estate in modo tale da leggerlo "sul luogo". Da quello che leggo di questo libro mi aspetto proprio una traduzione letteraria di ciò che si prova osservando lo stretto, quel misto di istintualità selvaggia e culto della bellezza, l'anello di congiunzione tra l'individuo e la brutalità della natura. Questo libro è in un potenza molto importante per me, non vedo l'ora di leggerlo.
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il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati

 


#11765 Leeeo

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Inviato 12 febbraio 2015 - 22:18

Finito il secondo volume dei racconti di Cechov, Il fiammifero svedese. Bello e bravo.

Finito anche Chadži-Muràt di Tolstoj, che invece speravo meglio. Narra del leader àvaro durante le rivolte cecena e daghestana della prima metà dell'Ottocento. Forse tutto corre un po' troppo alla svelta (140 paginette).

 

Presi Zanna Bianca di London, Sotto gli occhi dell'Occidente di Conrad e Cronaca di famiglia di Aksakov.


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#11766 Fox la testa parlante

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Inviato 13 febbraio 2015 - 10:39

 

- Dostoevskij, La miteIl sogno di un uomo ridicolo: boh, non mi hanno preso

 

:( 

Non dico il mio Dosto preferito, ma quasi.


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Cover you in honey"

 

(Don't be afraid

There's no marmalade)


#11767 Merlo

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Inviato 13 febbraio 2015 - 10:55

Finito il secondo volume dei racconti di Cechov, Il fiammifero svedese. Bello e bravo.

Finito anche Chadži-Muràt di Tolstoj, che invece speravo meglio. Narra del leader àvaro durante le rivolte cecena e daghestana della prima metà dell'Ottocento. Forse tutto corre un po' troppo alla svelta (140 paginette).

 

Presi Zanna Bianca di London, Sotto gli occhi dell'Occidente di Conrad e Cronaca di famiglia di Aksakov.

 

Ti invidio un sacco... m quanto tempo riesci a dedicare alla lettura quotidianamente?

 

Io è già tanto se riesco a leggere mezz'ora la sera a letto, prima di crollare  :(


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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#11768 Karhunen

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Inviato 13 febbraio 2015 - 12:08

Vorrei leggere il capitale di piketty però vorrei anche qualche feedback, che qualcuno me lo consigliasse caldamente, quindi spendete qualche parola per favore

E comunque ho finito considera l'aragosta e sono così innamorato che ho deciso che leggeró anche oblio e forse perfino il re pallido e lasciatemi dire che la versione saggistica è la sua versione per me migliore perché il bilanciamento tra la sua acuta visione del mondo, l umanità e il sentimento nell'osservare e nel descrivere le cose unite alle dimensioni dei testi e allo stile di scrittura raggiungono l'equilibrio perfetto.

 

Non l'ho letto e non lo leggerò, quindi il mio intervento vale quel che vale. Ho un pregiudizio fondato nel confronto dell'autore: si tratta di uno tra i pochissimi saggi economici che hanno fatto breccia tra i lettori mainstream. Per molti lettori entusiasti si è tratta dell'unico testo di economia con cui hanno mai avuto a che fare. Il successo è dovuto al fatto che Piketty dice quello che una larga fetta di pubblico vuole sentirsi dire, ossia che c'è una piccola fetta di ricchi sempre più ricchi e una sempre più larga maggioranza di "poveri" sempre più poveri. Ora, ci sono due modi di sostenere questo: o con una teoria "predittiva", in cui si analizza l'esistente per sostenere che la società sarà sempre più diseguale (un metodo più ottocentesco, che attuale), oppure si fa un ampio lavoro di raccolta dati. Piketty ha scelto prevalentemente la seconda strada: il punto è, però, che appena uscito il libro si sono moltiplicati gli interventi in cui si sostiene che i dati sono completamente errati (il primo che ho trovato con una googlata, a titolo d'esempio: http://www.wsj.com/a...less-1404945590). Per cui l'impressione (anzi la certezza) è che chi ha letto Piketty, almeno nel largo pubblico e tra i non economisti, l'ha fatto per rafforzare una tesi che già gli piaceva (quella dell'1%, tanto per capirci) e non per informarsi / ampliare le proprie conoscenze.

Poi magari l'opera è valida sotto altri aspetti, ne critico la "fruizione", come si suol dire.


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Minä sain sanan Herralta: laita huoneesi kuntoon sillä pian sinä kuolet


#11769 Duck

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Inviato 13 febbraio 2015 - 12:13

Io sto leggendo The Buenos Aires affair, di Manuel Puig, preso nella libreria di Termini 4 mesi fa (lo specifico perchè non so manco io come ci son capitato sopra, è un'edizione del 2000).


  • 0

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#11770 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 13 febbraio 2015 - 12:15

 

Vorrei leggere il capitale di piketty però vorrei anche qualche feedback, che qualcuno me lo consigliasse caldamente, quindi spendete qualche parola per favore

E comunque ho finito considera l'aragosta e sono così innamorato che ho deciso che leggeró anche oblio e forse perfino il re pallido e lasciatemi dire che la versione saggistica è la sua versione per me migliore perché il bilanciamento tra la sua acuta visione del mondo, l umanità e il sentimento nell'osservare e nel descrivere le cose unite alle dimensioni dei testi e allo stile di scrittura raggiungono l'equilibrio perfetto.

 

Non l'ho letto e non lo leggerò, quindi il mio intervento vale quel che vale. Ho un pregiudizio fondato nel confronto dell'autore: si tratta di uno tra i pochissimi saggi economici che hanno fatto breccia tra i lettori mainstream. Per molti lettori entusiasti si è tratta dell'unico testo di economia con cui hanno mai avuto a che fare. Il successo è dovuto al fatto che Piketty dice quello che una larga fetta di pubblico vuole sentirsi dire, ossia che c'è una piccola fetta di ricchi sempre più ricchi e una sempre più larga maggioranza di "poveri" sempre più poveri. Ora, ci sono due modi di sostenere questo: o con una teoria "predittiva", in cui si analizza l'esistente per sostenere che la società sarà sempre più diseguale (un metodo più ottocentesco, che attuale), oppure si fa un ampio lavoro di raccolta dati. Piketty ha scelto prevalentemente la seconda strada: il punto è, però, che appena uscito il libro si sono moltiplicati gli interventi in cui si sostiene che i dati sono completamente errati (il primo che ho trovato con una googlata, a titolo d'esempio: http://www.wsj.com/a...less-1404945590). Per cui l'impressione (anzi la certezza) è che chi ha letto Piketty, almeno nel largo pubblico e tra i non economisti, l'ha fatto per rafforzare una tesi che già gli piaceva (quella dell'1%, tanto per capirci) e non per informarsi / ampliare le proprie conoscenze.

Poi magari l'opera è valida sotto altri aspetti, ne critici la "fruizione", come si suol dire.

 

 

Bella la funzione di chi non l'ha letto ma critica chi l'ha letto perché l'ha letto per i motivi sbagliati.

 

E poi la googlata dal wsj (!) buttata là così... Bah.


  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#11771 Karhunen

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Inviato 13 febbraio 2015 - 12:26

Sapevo che l'intervento si esponeva a critiche, in realtà sull'argomento, a suo tempo, ho letto parecchio e posso assicurare che articoli come quello del WSJ ne sono usciti molti (non ho capito perché dà fastidio il link). Se quel libro è noto a livello mondiale (e italiano), la ragione è prevalentemente politica. Poi liberi di leggere un contributo scientifico che rischia di essere falsato alle fondamenta solo perché se ne condividono le conclusioni.


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#11772 Karhunen

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Inviato 13 febbraio 2015 - 12:36

Preciso che non ce l'ho tanto con il singolo lettore, che ovviamente è sovrano nelle sue scelte e non deve giustificare il perché legge un libro e non l'altro, ma con chi "fa opinione". Esempio: il Capitale è stato in cima alla classifica della redazione del Corriere della Sera (e di una valanga di altri giornali). Quanti testi di economia finiscono lì? Quanti ne hanno letti i redattori negli ultimi anni? Sono in grado di fare un confronto con testi che non siano di pamphlettistica?


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#11773 vandiemen

    L'ultima spiaggia

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Inviato 13 febbraio 2015 - 13:44

Preciso che non ce l'ho tanto con il singolo lettore, che ovviamente è sovrano nelle sue scelte e non deve giustificare il perché legge un libro e non l'altro, ma con chi "fa opinione". Esempio: il Capitale è stato in cima alla classifica della redazione del Corriere della Sera (e di una valanga di altri giornali). Quanti testi di economia finiscono lì? Quanti ne hanno letti i redattori negli ultimi anni? Sono in grado di fare un confronto con testi che non siano di pamphlettistica?

 

Premessa: ho appena concluso l'introduzione del libro di Piketty, quindi non posso ancora trarre delle conclusioni sulla validità delle tesi esposte.

Credo che il libro (che tra parentesi ha ricevuto l'endorsement di premi Nobel come Stiglitz e Krugman) abbia sicuramente sfruttato l'attuale congiuntura per vendere copie in più, anche tra chi ne capisce poco di economia (ed in effetti sarebbe interessante capire quanti lo abbiano letto dopo averlo comprato  asd ).

 

Sostenere che giornali non proprio di orientamento liberal come il Corriere, facciano marketing agggratis per un libro come quello di Piketty mi lascia un po' perplesso.

 

Così come mi lascia perplesso il fatto che mentre il lavoro di Kuznets è stato universalmente accettato, Il Capitale (che parte proprio dal lavoro di Kuznets e lo estende temporalmente e geograficamente) subisca critiche da molte parti (il WSJ in USA o il redivivo Oscar Giannino da noi  asd , poca differenza fa).

 

Una volta terminato il libro, sarebbe interessante confrontarci per capire perplessità/critiche.

Da ex studente di Economia ho sempre creduto a quanto sostiene ora Piketty, ma sono pronto anche a ricredermi...


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#11774 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 13 febbraio 2015 - 16:20

 

 

 

 

 

Sostenere che giornali non proprio di orientamento liberal come il Corriere

 

 

Scusami ma è proprio ignoranza: di che orientamento sarebbe il Corriere?


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#11775 vandiemen

    L'ultima spiaggia

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Inviato 13 febbraio 2015 - 16:44

 

 

 

 

 

Sostenere che giornali non proprio di orientamento liberal come il Corriere

 

 

Scusami ma è proprio ignoranza: di che orientamento sarebbe il Corriere?

 

 

Considerando storia, direttore e attuale proprietà non mi sembra un giornale che sia stato o sia a favore di cose come intervento dello Stato in economia, ridistribuzione del reddito, etc...


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#11776 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 13 febbraio 2015 - 17:17

scusa ma, chiaramente stai parlando sul serio; sul primo (partecipazioni statali) non si può parlare di orientamento, là è stato come è tirato il vento; sulla cosiddetta perequazione continuo a essere dubbioso ma nel senso che, in tutta onestà, è una dichiarazione d'intenti che non significa nulla


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#11777 vandiemen

    L'ultima spiaggia

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Inviato 13 febbraio 2015 - 17:39

Sul primo punto ti devo dare ragione dal punto di vista della storia: però oggi mi viene difficile pensare ad un Corriere che appoggi la statalizzazione di aziende (almeno che non siano defunte come nel caso dell'Ilva).

Sul secondo punto, mettiamola così: riesci ad immaginare un Corriere che appoggi una super patrimoniale (che è in estrema sintesi quello che propone Piketty)?


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#11778 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 13 febbraio 2015 - 17:42

dipende dalle direttive che arrivano.


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#11779 Leeeo

    nazi-core

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Inviato 13 febbraio 2015 - 18:07

 

...

 

Ti invidio un sacco... m quanto tempo riesci a dedicare alla lettura quotidianamente?

 

Io è già tanto se riesco a leggere mezz'ora la sera a letto, prima di crollare  :(

Più o meno un'ora e mezza, due se ci prendo gusto. Pausa post pranzo e prima di andare a letto, sulle 80 pagine. Fortunatamente ho una taverna che mi fa da cripta: silenziosa, solitaria, piccola. Ma dovrei trovarmi una ragazza comunque.


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#11780 atlas

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Inviato 13 febbraio 2015 - 18:18

Ma dovrei trovarmi una ragazza comunque.


avanti così, quella verrà da sé con il ritorno alla lira: le querce trasuderanno miele e potrai regalarle Whitman.

spot-m5s-fuori-dalleuro-2.jpg
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il faut se radicaliser. 


#11781 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 13 febbraio 2015 - 18:30

Leeo, se ti trovi una ragazza puoi continuare a leggere ;)


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#11782 Reynard

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Inviato 13 febbraio 2015 - 18:32

Leeo, se ti trovi una ragazza puoi continuare a leggere ;)

 

JuxtapozPokrasLampas04.jpg

(scusate non ho resistito)


  • 6
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#11783 paloz

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Inviato 13 febbraio 2015 - 18:38

Sogno di fare quel lavoro, un giorno. Se non altro per i meriti sul campo con droni&culoni.


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#11784 Karhunen

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Inviato 13 febbraio 2015 - 20:57

 

Sostenere che giornali non proprio di orientamento liberal come il Corriere, facciano marketing agggratis per un libro come quello di Piketty mi lascia un po' perplesso.

 

Così come mi lascia perplesso il fatto che mentre il lavoro di Kuznets è stato universalmente accettato, Il Capitale (che parte proprio dal lavoro di Kuznets e lo estende temporalmente e geograficamente) subisca critiche da molte parti (il WSJ in USA o il redivivo Oscar Giannino da noi  asd , poca differenza fa).

 

Una volta terminato il libro, sarebbe interessante confrontarci per capire perplessità/critiche.

Da ex studente di Economia ho sempre creduto a quanto sostiene ora Piketty, ma sono pronto anche a ricredermi...

 

 

No, non penso affatto questo. Non c'è un marketing, perché non c'è "una regia" dietro al successo del Capitale. Piketty ha fatto (bene/male?) il suo lavoro scrivendo il libro in un momento in cui il tema è molto sentito, e questo è un merito. Non ho motivo di pensare che sia in malafede, anche se mi fido delle critiche al suo metodo di raccolta dati (leggerlo non cambierebbe un granché da questo punto di vista: non ho mezzi per giudicare da solo se questa parte sia corretta o meno). Non penso che l'endorsement del Corriere (che economicamente è iperliberal / keynesiano, comunque) sia stato qualcosa di orchestrato. Semplicemente è finito primo per la saggistica tra i libri di fine anno, perché è stato il più letto dai redattori. È stato il più letto perché molto chiacchierato, tutto qua. Piace molto per il messaggio "c'è troppa disuguaglianza", a prescindere dalla bontà delle tesi espresse.


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#11785 combatrock

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Inviato 14 febbraio 2015 - 00:41

 

 

Sostenere che giornali non proprio di orientamento liberal come il Corriere, facciano marketing agggratis per un libro come quello di Piketty mi lascia un po' perplesso.

 

Così come mi lascia perplesso il fatto che mentre il lavoro di Kuznets è stato universalmente accettato, Il Capitale (che parte proprio dal lavoro di Kuznets e lo estende temporalmente e geograficamente) subisca critiche da molte parti (il WSJ in USA o il redivivo Oscar Giannino da noi  asd , poca differenza fa).

 

Una volta terminato il libro, sarebbe interessante confrontarci per capire perplessità/critiche.

Da ex studente di Economia ho sempre creduto a quanto sostiene ora Piketty, ma sono pronto anche a ricredermi...

 

 

No, non penso affatto questo. Non c'è un marketing, perché non c'è "una regia" dietro al successo del Capitale. Piketty ha fatto (bene/male?) il suo lavoro scrivendo il libro in un momento in cui il tema è molto sentito, e questo è un merito. Non ho motivo di pensare che sia in malafede, anche se mi fido delle critiche al suo metodo di raccolta dati (leggerlo non cambierebbe un granché da questo punto di vista: non ho mezzi per giudicare da solo se questa parte sia corretta o meno). Non penso che l'endorsement del Corriere (che economicamente è iperliberal / keynesiano, comunque) sia stato qualcosa di orchestrato. Semplicemente è finito primo per la saggistica tra i libri di fine anno, perché è stato il più letto dai redattori. È stato il più letto perché molto chiacchierato, tutto qua. Piace molto per il messaggio "c'è troppa disuguaglianza", a prescindere dalla bontà delle tesi espresse.

 

 

A parte che trovo tutto il discorso paradossale per 100 motivi (compresa la questione dell'orientamento del Corriere e soprattutto del WSJ: ora stai a vedere che nemmeno quelli sono più reazionari e non hanno precisi interessi economici da difendere...). Ma che c'è di male a fondare un libro sull'evidenza che le disuguaglianze sono un problema (se non il problema)? Che poi ci sia dietro un movente politico è palese. Ma non aveva un forte contenuto politico (e molta meno scientificità) anche la teoria di Laffer su aliquote di imposta ed entrate fiscali? Non c'è uno straccio di prova empirica: eppure c'è chi politicamente ci ha campato sopra per decenni.


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Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


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#11786 Karhunen

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Inviato 14 febbraio 2015 - 01:25

Non c'è nessun problema, lo fa anche Naomi Klein. Solo che nessuno legge un suo libro convinto di leggere un trattato scientifico. Sull'orientamento del Corriere, posto che non ho tirato io fuori la questione, se pensate che sia economicamente liberista (si intende questo per reazionario?) mi sa che vi siete persi qualche decennio. L'ultimo che la pensava così (Piero Ostellino) se n'è andato due settimane fa.


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#11787 Karhunen

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Inviato 14 febbraio 2015 - 01:31

Sul secondo punto, mettiamola così: riesci ad immaginare un Corriere che appoggi una super patrimoniale (che è in estrema sintesi quello che propone Piketty)?

 

Come linea editoriale esplicita probabilmente no.


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#11788 combatrock

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Inviato 14 febbraio 2015 - 01:32

Ok, il paragone Piketty-Klein per me può bastare.
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#11789 ravel

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Inviato 14 febbraio 2015 - 14:58

Solo che nessuno legge un suo libro convinto di leggere un trattato scientifico.

 

Nessuna persona che abbia più di 16-17 anni pensa di leggere un libro su questi temi pensando che sia un "trattato scientifico". :facepalm:

Per il semplice motivo che non ne esistono. Né ne sono mai esistiti.
Cercano di fartelo credere, ovviamente (un bell'aggettivo "scientifico" non si nega e nessuna idiozia, suprestizioni comprese... ).

 

 

Sull'orientamento del Corriere, posto che non ho tirato io fuori la questione, se pensate che sia economicamente liberista (si intende questo per reazionario?) mi sa che vi siete persi qualche decennio. L'ultimo che la pensava così (Piero Ostellino) se n'è andato due settimane fa.

 

Sai dove scrive adesso... ?! :D  Prova a indovinare...


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

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#11790 Nijinsky

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Inviato 14 febbraio 2015 - 16:13

ma è morto (Ostellino)? magari fanno la serie L'Ostellino, mi renderebbe molto felicino.


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Siamo vittime di una trovata retorica.


#11791 Karhunen

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Inviato 14 febbraio 2015 - 16:47

 

Solo che nessuno legge un suo libro convinto di leggere un trattato scientifico.

 

Nessuna persona che abbia più di 16-17 anni pensa di leggere un libro su questi temi pensando che sia un "trattato scientifico". :facepalm:

 

 

Ma guarda che il Capitale nel XXIesimo secolo è un saggio di economia politica. È scientifico nel senso che è "accademico", poi sullo status di scienza delle scienze sociali o umane si può discutere ma non mi ci metto nemmeno (e mi sa che sono d'accordo con te)


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#11792 ravel

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Inviato 14 febbraio 2015 - 16:58

 

 

Solo che nessuno legge un suo libro convinto di leggere un trattato scientifico.

 

Nessuna persona che abbia più di 16-17 anni pensa di leggere un libro su questi temi pensando che sia un "trattato scientifico". :facepalm:

 

 

Ma guarda che il Capitale nel XXIesimo secolo è un saggio di economia politica. È scientifico nel senso che è "accademico", poi sullo status di scienza delle scienze sociali o umane si può discutere ma non mi ci metto nemmeno (e mi sa che sono d'accordo con te)

 

 

D'accordo.
Solo che "scientifico" e "accademico" non sono sinonimi, eh... ?!

 

E che di "scientifico" e "scienza" si fa un uso (ideologico!) ad altezza d'uomo, molto spiacevole, per usare un eufemismo...


ma è morto (Ostellino)? magari fanno la serie L'Ostellino, mi renderebbe molto felicino.

 

Macché morto... :lol: Ha traslocato in Sallusti-land...


  • 0

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#11793 paloz

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Inviato 16 febbraio 2015 - 10:43

Ho finito ieri Of mice and men di Steinbeck. Romanzo davvero breve che però, man mano che lo scorrevo, mi ha dato la chiara percezione del perché, "con così poco", sia diventato un classico. Ho gustato l'essenziale delineamento dei personaggi, il loro svelarsi completamente attraverso le semplici parole del loro gergo incolto; non solo, ma solo arrivando al termine ho sentito di essermi accostato a qualcosa di molto vicino alla perfezione narrativa. Un fatto abbastanza eccezionale, tra le letture di vario genere per cui sacrifico parte del mio tempo ma che a volte, forse, non lo meritano davvero. Libri di questo tipo, in qualche modo, creano un solco attorno a loro e necessitano di un attimo di riverenza, prima di passare ad altro.
 


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#11794 Infinite dest

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Inviato 16 febbraio 2015 - 11:08

Be', be', ma quello è il racconto perfetto - di quelli che con The Quiet American e The old man and the sea viene fatto studiare nelle famose scuole di creative writing (insieme a Fitzgerald per quelli brevi)

 

Il film con (un immenso) Gary Sinise l'hai visto? bellissimo


  • 1

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#11795 paloz

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Inviato 16 febbraio 2015 - 11:34

Pensavo giusto se c'era un buon film, ma ho anche paura di sciupare il ricordo immacolato del libro.


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#11796 Infinite dest

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Inviato 16 febbraio 2015 - 11:37

L'altro attore è John Malkovic


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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#11797 debaser

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Inviato 16 febbraio 2015 - 17:47

Ho letto i primi due di Xeelee di quel Baxter che diceva auslo (in ordine di uscita: Raft e Timelike infinity). Letti al volo entrambi (sono anche abbastanza brevi). Il primo mi è piaciuto, il secondo pure ma l'ho trovato un po' macchinoso quando allarga, alla fine non c'ho capito più gnente. Bla bla, Cauchy conditions, il superuomo, duh


  • 0

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#11798 Nijinsky

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Inviato 16 febbraio 2015 - 17:49

un ictus? dobbiamo chiamare il 118?


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Siamo vittime di una trovata retorica.


#11799 auslöschung

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Inviato 17 febbraio 2015 - 05:24

qualcuno ha passato gli ultimi mesi settimane (?) a leggere worm di wildbow (va beh)?

ho iniziato da un paio di giorni e mi sta piacendo, vorrei capire quanto ci tenga ad arrivare in fondo.

ero indeciso se postare qui o in fumetti (ora, di fatto non è un fumetto, ma la demografia dei lettori blabla).

 

An introverted teenage girl with an unconventional superpower, Taylor goes out in costume to find escape from a deeply unhappy and frustrated civilian life. Her first attempt at taking down a supervillain sees her mistaken for one, thrusting her into the midst of the local ‘cape’ scene’s politics, unwritten rules, and ambiguous morals. As she risks life and limb, Taylor faces the dilemma of having to do the wrong things for the right reasons.

 

The story, titled Worm, takes the form of a web serial, posted in bite-sized reads in much the same way that authors such as Mark Twain would release their works one chapter at a time in the days before full-fledged novels.  Worm started in June 2011, updating twice a week, and finished in late November, 2013.  It totals roughly 1,750,000 words; roughly 26 typical novels in length (or 10-11 very thick novels).  The story updated on Tuesdays and Saturdays, with bonus chapters appearing on the occasional Thursday, as explained below.

 

The actual work is divided into a number of story arcs, each containing five to sixteen individual chapters.  Interludes (side stories) are inserted between each story arc to showcase events from different perspectives or provide some background information that the reader wouldn’t get from Taylor’s point of view.  Further interludes were released as bonus content when the audience reached specific donation goals, but these were found to distract from the core story (with a good reception, but still) and were paced out more in favor of additional main-story chapters.

 

c'è anche una subreddit.

 

edit: ah, sì, ieri mi sono accorto che è endorsato da yudkowski (male), gwern (abbastanza bene) e altri (da male a ok) di lesswrong, ma non possiamo farci niente se sono sul pezzo e comunque mi sembra meglio delle fanfiction di yudkowski suddetto, ecco (harry potter and the methods of rationality, dico)


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#11800 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 17 febbraio 2015 - 09:09

Io sto leggendo i racconti di Malamud, alti e bassi, alcuni belli altri più trascurabili. Siamo comunque sempre nell'ambito della "piacevole lettura".


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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.





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