Sì, in effetti non hai torto.
Ora però non capisco cosa abbiano fatto di male Augias e Montanelli, a parte l'aver fatto più che dignitosamente il loro mestiere.
Inviato 19 maggio 2016 - 14:37
Sì, in effetti non hai torto.
Ora però non capisco cosa abbiano fatto di male Augias e Montanelli, a parte l'aver fatto più che dignitosamente il loro mestiere.
Inviato 19 maggio 2016 - 14:43
Augias lo prenderei a calci in bocca da quando ha detto (cito testualmente) "io sono in favore degli psichiatri e psicanalisti che vengono dalla medicina, non dalla psicologia perchè mi danno più affidamento"
Inviato 19 maggio 2016 - 14:45
Ora però non capisco cosa abbiano fatto di male Augias e Montanelli, a parte l'aver fatto più che dignitosamente il loro mestiere.
Niente. Li considero anzi due bravi giornalisti (anche se va da sé che di Montanelli non condividevo parecchie idee), che però del loro mestiere si portano e si portavano dietro anche un certo tipo di lettura schematica e un po' monotona delle cose. Di loro potrei fidarmi per un consiglio su un saggio storico, mai di un romanzo.
Inviato 19 maggio 2016 - 14:49
Ora però non capisco cosa abbiano fatto di male Augias e Montanelli, a parte l'aver fatto più che dignitosamente il loro mestiere.
Niente. Li considero anzi due bravi giornalisti (anche se va da sé che di Montanelli non condividevo parecchie idee), che però del loro mestiere si portano e si portavano dietro anche un certo tipo di lettura schematica e un po' monotona delle cose. Di loro potrei fidarmi per un consiglio su un saggio storico, mai di un romanzo.
Su questo allora ti do ragione. Anche se ultimamente ho scoperto che Montanelli era molto meno prevedibile di quanto si possa pensare: ho letto infatti una sua recensione - positiva - del Male Oscuro di Berto, risalente all'epoca dell'uscita, e sono rimasto abbastanza stupito. Poi è anche vero che parliamo, appunto, di giornalisti e non di critici letterari.
Inviato 19 maggio 2016 - 14:50
post molto densi e con questioni che coprirebbero una enciclopedia. Un po' mi preoccupa che si legga sempre meno ma poi pensandoci bene anche sticazzi; oggi sono stato da un distributore e ho visto cose che mi hanno segnato
libri in pillole (einaudi)
storie a modo mio (baricco)
romanzi in sms e tvkb
storie per undicenni, dodicenni, tredicenni
cucina
vi racconto la mia vita (cuochi, cheerleader...)
gente che "ha venduto 30mila copie"
...
Inviato 19 maggio 2016 - 15:11
Il fatto che undicenni, dodicenni, tredicenni leggano libri, e alcuni anche leggano abbastanza copiosamente, seppure com'è ovvio delle robe "adatte alla loro età" (cioè, essenzialmente. vaccate, ma vabbuò mica possono leggere Dosto a 11 anni) a me pare uno dei segnali più significativamente positivi dei nostri anni.
W Diario di una schiappa e tutto il resto, io (e i miei compagni, in verità) a 11 anni manco per il cavolo che mi sognavo di leggere qualsiasi cosa che non fossero fumetti. Secondo me ultimamente c'è un buon ritorno alla lettura proprio di queste fasce d'età.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
Inviato 19 maggio 2016 - 15:14
Io ricordo che a nove anni provai a leggere Alla ricerca del tempo perduto Ovviamente dopo tre pagine lasciai perdere e tornai ai Piccoli brividi
Inviato 19 maggio 2016 - 15:24
Diario di bordo.
Fino a p.107: non un personaggio per il quale sia possibile provare un briciolo di simpatia. Fanno tutti schifo. Don Blasco, "lo monaco di Catania", però è eccezzionale, il grillino antelitteram ma filoborbonico, un cacacazzo furente, spargi-zizzania, invidioso, avido, lussurioso. Anche la zitellona ha il suo perché.
Memorabile la scena quasi in apertura del grandioso funerale e della marmaglia accorsa.
Piu' avanti ti comparira' un personaggio che si presenta positivo, e potrebbe essere quasi manzoniano. Niente, fa schifo pure quello
Inviato 19 maggio 2016 - 15:25
Ora però non capisco cosa abbiano fatto di male Augias e Montanelli, a parte l'aver fatto più che dignitosamente il loro mestiere.
Niente. Li considero anzi due bravi giornalisti (anche se va da sé che di Montanelli non condividevo parecchie idee), che però del loro mestiere si portano e si portavano dietro anche un certo tipo di lettura schematica e un po' monotona delle cose. Di loro potrei fidarmi per un consiglio su un saggio storico, mai di un romanzo.
Su questo allora ti do ragione. Anche se ultimamente ho scoperto che Montanelli era molto meno prevedibile di quanto si possa pensare: ho letto infatti una sua recensione - positiva - del Male Oscuro di Berto, risalente all'epoca dell'uscita, e sono rimasto abbastanza stupito. Poi è anche vero che parliamo, appunto, di giornalisti e non di critici letterari.
Tieni conto che - al di là della collocazione ideologica di Berto non lontana da quella di Montanelli, cosa che conta il giusto, cioè non molto - Montanelli soffriva ciclicamente di depressione e quindi era molto sensibile a romanzi dove questa tematica (a cominciare dal titolo) era in evidenza.
Questo indipendentemente dal valore secondo me notevolissimo del libro di Berto.
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
Inviato 19 maggio 2016 - 15:27
Il fatto che undicenni, dodicenni, tredicenni leggano libri, e alcuni anche leggano abbastanza copiosamente, seppure com'è ovvio delle robe "adatte alla loro età" (cioè, essenzialmente. vaccate, ma vabbuò mica possono leggere Dosto a 11 anni) a me pare uno dei segnali più significativamente positivi dei nostri anni.
W Diario di una schiappa e tutto il resto, io (e i miei compagni, in verità) a 11 anni manco per il cavolo che mi sognavo di leggere qualsiasi cosa che non fossero fumetti. Secondo me ultimamente c'è un buon ritorno alla lettura proprio di queste fasce d'età.
A quell'età io leggevo Steinbeck, Hemingway e Fitzgerald (per poi passare a Bellow e da lì in mare aperto)
Forse è colpa loro se sono diventato così
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
Inviato 19 maggio 2016 - 15:33
Alle medie mi imposero un terrificante libro con protagonisti due immigrati di cui una moriva poi in circostanze pseudo-tragiche. Credo volesse essere una specie di letteratura impegnata, se mai ricorderò il titolo ci si potrebbero fare pure 2 risate.
DA lì a 4-5 anni riuscii a leggere solo I ragazzi della via Pal (per altro con piacere). Poi alle superiori tornai a riapprezzare la baracca.
Fortuna c'erano i fumetti, altro che.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
Inviato 19 maggio 2016 - 15:55
fermi tutti: parlo di robe tvkb e varie. lo "young adult", il fantastico, hayypotter ecci ecci li ho già sdoganati nel mio cuore
detto questo, bravi tutti, teniamoceli tutti e due eccetera eccetera. Dopotutto, è maggio e fa freddo: non ci sono più le mezze stagioni
Non concordo sull'analisi meteorologica, ieri il sole scaldava, e anche parecchio.
beato a te. A torigno fa fresco
Inviato 19 maggio 2016 - 17:49
Io però odio la categoria Young Adult (tra l'altro quando è nata esattamente?).
Perché gli adolescenti (perché di questo si parla, non di dieci-undici anni, che poi anche loro) devono avere i romanzi apposta? Sono scemi? I romanzi scritti facile già pronti per la trasposizione cinematografica?
Boh, è pieno il mondo di romanzi non scritti apposta per adolescenti ma leggibili anche da adolescenti. Non dico appunto Proust o Pessoa, ma io ho passato le elementari e le medie a leggere Asimov e Tolken e poi King, non avrò colto tutti i livelli ma anche chissenefrega.
Inviato 19 maggio 2016 - 17:55
Sulla questione Verga-De Roberto, a me sembrano diversissimi, ma Verga l'ho letto in quinta superiore, quindi non continuate che dopo mi tocca rileggerlo, poi finisce che non mi schiodo più dalla letteratura italiana, anzi, siciliana
Concordo comunque con chi ha detto poco sopra che l'impianto narrativo è più tradizionale. Anche rispetto a certe stranezze dei PS, certo. Non conosco la formazione né la biografia di De Roberto, ma sicuramente aveva conoscenza delle altre letterature e in più aveva modelli più consolidati.
Tom non ritirare fuori Manzoni che vien fuori un casino. Che poi l'ho tirato fuori io . Comunque intendevo che la lingua di De Roberto è già un italiano contemporaneo a parte qualche piccolo elemento di "desueto". Che se vai a prendere Manzoni, per troppa sciacquatura in Arno, non è così, ma anche tra i primonovecentisti Pirandello, o Svevo (per prendere gli estremi geografici), non è così.
Piersa non dire che io ho gli strumenti critici e tu no che è una baggianata. L'umorismo di Verga non lo ricordo. Anche De Roberto talvolta ha qualche "sopra le righe" o rari lampi di ironia. Ho riso due-tre volte, ma forse sono io che sto impazzendo.
Perché gli adolescenti (perché di questo si parla, non di dieci-undici anni, che poi anche loro) devono avere i romanzi apposta? Sono scemi? I romanzi scritti facile già pronti per la trasposizione cinematografica?
Concordo, però forse è anche vero che magari queste robette potrebbero fornire uno spunto per prendere in mano quell'oggetto fatto di carta rilegata, come dice JK.
Inviato 19 maggio 2016 - 19:17
non ti sto lisciando il pelo eh, è che tu fai uno studio specifico (e meritorio) sulle bio, stile, contesto, filologia, lingua... uno come me è un autodidatta e un discreto lettore; per dire, il cinema l'ho studiato e le differenze le noto, a un certo punto riesco a tirare le fila laddove un altro potrebbe andare avanti 15 anni
Inviato 19 maggio 2016 - 19:30
Io ricordo che a nove anni provai a leggere Alla ricerca del tempo perduto Ovviamente dopo tre pagine lasciai perdere e tornai ai Piccoli brividi
A 11 lessi La Metamorfosi di Kafka. Dentro di me dicevo: "Bhe dai è corto e il protagonista si trasforma in un insetto, deve essere un libro per bambini". Credo mi abbia segnato per sempre
Inviato 19 maggio 2016 - 19:36
Anch'io ho letto Kafka da bambino, sul momento non ricordo di esserne rimasto particolarmente segnato, ma ricordo ancora il momento. Non so se imputarlo alla scrittura in sé, all'importanza che ebbe per me, o semplicemente alla mia infanzia traumatizzata (non credo dai).
Inviato 19 maggio 2016 - 19:40
Potevi leggerti "Un insopportabile ronzio" come feci ioIo ricordo che a nove anni provai a leggere Alla ricerca del tempo perduto Ovviamente dopo tre pagine lasciai perdere e tornai ai Piccoli brividi
A 11 lessi La Metamorfosi di Kafka. Dentro di me dicevo: "Bhe dai è corto e il protagonista si trasforma in un insetto, deve essere un libro per bambini". Credo mi abbia segnato per sempre
Inviato 19 maggio 2016 - 20:09
Potevi leggerti "Un insopportabile ronzio" come feci io
Io ricordo che a nove anni provai a leggere Alla ricerca del tempo perduto Ovviamente dopo tre pagine lasciai perdere e tornai ai Piccoli brividi
A 11 lessi La Metamorfosi di Kafka. Dentro di me dicevo: "Bhe dai è corto e il protagonista si trasforma in un insetto, deve essere un libro per bambini". Credo mi abbia segnato per sempre
Non preoccuparti avevo una collezione di piccoli brividi da paura. con gli adesivi avevo riempito tutta la porta di camera mia e per Natale mi feci regalare un calendario puzzolente di Piccoli Brividi. Non ti dico che odore aveva, disgustoso. Io e mio fratello lo appendemmo proprio vicino alle testate dei nostri letti
Inviato 19 maggio 2016 - 20:11
Inviato 19 maggio 2016 - 20:12
Vuol dire che non eri un vero fan. Da quello che mi ricordo toglievi una linguetta e si spandeva l'odore. Ti lascio immaginare l'effluvio all'aglio.
Inviato 19 maggio 2016 - 20:15
ma sono io che lo sto lisciando a te infattinon ti sto lisciando il pelo eh, è che tu fai uno studio specifico (e meritorio) sulle bio, stile, contesto, filologia, lingua... uno come me è un autodidatta e un discreto lettore; per dire, il cinema l'ho studiato e le differenze le noto, a un certo punto riesco a tirare le fila laddove un altro potrebbe andare avanti 15 anni
Inviato 19 maggio 2016 - 20:50
Inviato 19 maggio 2016 - 20:55
Inviato 19 maggio 2016 - 22:19
Inviato 19 maggio 2016 - 22:44
Bellissimi i Piccoli Brividi. Mi pare che il mio preferito fosse La maschera maledetta. La prima volta me l'ha letto sicuramente mia madre; avrò avuto intorno ai quattro anni. Mai riletti da grande: quando torno a casa rimedio. Ne ho in mente uno con degli insetti giganti in una metropoli post-apocalittica al tramonto; ricordo vividissimo della copertina ma nient'altro*.
AH, NO! IL MIO PREFERITO ERA QUELLO DELLA SPUGNA NON SCHERZIAMO.
*Era Gli orrori di Shock Street.
I tempi sono maturi. Con l'aiuto di Wikipedia. In base a quelli che ricordo mi piacevano di più da bambino.
1. Un mostro in cucina
2. Un barattolo mostruoso
3. La maschera maledetta
4. Spaventapasseri viventi
5. La pendola del destino
6. Il pupazzo parlante
7. Le zucche della vendetta
8. Metamorfosi totale
9. Un amico invisibile
10. Mano di mummia.
E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...
... adesso
e la sua voce il grido di un uccello
sconosciuto,
3Jane che rispondeva con una canzone, tre
note, alte e pure.
Un vero nome.
Inviato 20 maggio 2016 - 00:02
Inviato 20 maggio 2016 - 01:01
Greed, io però non ho capito che lavoro stai facendo. Me lo spieghi?
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Inviato 20 maggio 2016 - 07:44
Che lavoro sto facendo? Cameriere e aiuto-barista
piersa probabilmente si riferiva al fatto che ho appena concluso gli studi di lettere-italianistica.
Inviato 20 maggio 2016 - 08:12
Inviato 20 maggio 2016 - 09:05
Siamo vittime di una trovata retorica.
Inviato 20 maggio 2016 - 09:35
Pierseo (dio!), l'hai poi letto Samonà? (Lo so che non è educato chiedere a qualcuno se ha letto un libro consigliato)
A questo punto, da ignorante, ti chiedo: di chi/cosa si tratta?
Inviato 20 maggio 2016 - 09:59
Inviato 20 maggio 2016 - 10:52
voglio dire due parole su Giovanni poi ri-scompaio. De Roberto è un romanziere dell'Ottocento, proiettato nel Novecento sul piano di alcuni contenuti che verranno rielaborati da Tomasi di Lampedusa. Verga è figlio del suo tempo soprattutto a livello ideologico (vedi Zola), ma sul piano del lavoro sulla lingua e dello stilismo, esasperato fino all'impasse e alla crisi, è un poco considerato (se non da recenti studi) precursore del modernismo. insomma, Verga nel 1881 apre le porte al 900 letterario anticipando certe tendenze - la regressione dell'autore è la cosa più ovvia, ma il discorso indiretto libero che diviene a tratti monologo interiore era quasi fantascienza e infatti ricordiamoci che Verga era un autore per happy few e i soldi li faceva con quelli che definiva "aborti"
Inviato 20 maggio 2016 - 11:13
Ho appena cominciato The Haunting of Hill House di Shirley Jackson: l'inizio mi sembra molto promettente.
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"
Inviato 20 maggio 2016 - 11:50
voglio dire due parole su Giovanni poi ri-scompaio. De Roberto è un romanziere dell'Ottocento, proiettato nel Novecento sul piano di alcuni contenuti che verranno rielaborati da Tomasi di Lampedusa. Verga è figlio del suo tempo soprattutto a livello ideologico (vedi Zola), ma sul piano del lavoro sulla lingua e dello stilismo, esasperato fino all'impasse e alla crisi, è un poco considerato (se non da recenti studi) precursore del modernismo. insomma, Verga nel 1881 apre le porte al 900 letterario anticipando certe tendenze - la regressione dell'autore è la cosa più ovvia, ma il discorso indiretto libero che diviene a tratti monologo interiore era quasi fantascienza e infatti ricordiamoci che Verga era un autore per happy few e i soldi li faceva con quelli che definiva "aborti"
Sicché, essendo in letteratura il tempo a-lineare, potrebbe essere interessante il transfer tra Verga che vede il futuro e si catapulta nel 900 e Pirandello che fa pari pari il cammino inverso, guadagnandoci un meritatissimo Nobel. Daje.
Inviato 20 maggio 2016 - 23:14
Senso profondo, stile gelido
Noi (Zemjatin)
interrotto perché odio i nomi di persona in sigla, quando la rabbia si è placata l'ho letto tutto d'un fiato (in effetti è piccolo). L'esergo sopra dice tutto quello che c'è da dire oltre a un bellissimo senso di disagio che tuttora mi accompagna, come il ghiaccio secco.
Il Cristo pagano
il demone meschino (Sologub)
ovvero la legge di Ludmjlla, personaggio poco considerato nella critica di questo piccolo gioiello in cui l'escatologia russa si scontra col panteismo femminile e ne viene fuori, se possibile, un Cristo ancora più potente di quanto i fratelli slavi abbiano potuto immaginare nelle loro mistiche migliori.
Mi piacerebbe in un mondo parallelo (che non può esistere se non nelle teste malate), vedere a confronto il Bazarov di Turgenev e il Peredonov di Sologub: affinità e divergenze
La stanza in un Cielo
Spedizione notturna intorno alla mia camera (Xavier De Maistre)
Non è il De Maistre vero (è il fratello) né questo è il celebre Viaggio intorno alla mia camera, di cui è il seguito. Basta una finestra e un domicilio coatto per una avventura di cui mi ricordo quasi niente, a dirla tutta.
Inviato 21 maggio 2016 - 16:44
Sto leggendo in contemporanea:
- I Malavoglia - Verga
Tanta fatica iniziale a entrare nella storia per via della moltitudine di personaggi e nomignoli ('nciurie) vari ma dal momento della morte di Bastianazzo mi ritengo ufficialmente conquistato.
A tratti una lettura ostica proprio per la difficoltà a calarti nella logica gretta e meschina degli abitanti di Trezza ma al contempo una lettura affascinante proprio per il suddetto motivo.
Viscidissimi Zio Crocifisso Campana di legno e Compare Piedipapera.
- Le cosmicomiche - Calvino
Alterna momenti di genio assoluto ad altri un po' privi di mordente... il grosso rammarico è di non averlo letto nel periodo liceale, magari mi avrebbe fatto nascere l'amore per la scienza, un amore mai sbocciato.
- Vita e opinioni di Tristram Shandy gentiluomo - Sterne
Il romanzo che fa della digressione la sua ragion d'essere e che, ciononostante, non annoia mai (almeno fin dove sono arrivato).
Divertente, sfrontato (per l'epoca), una fucina di trovate umoristiche che hanno fatto scuola.
I capitoli dedicati al concepimento di Tristram (con tanto di spiegazione sul motivo della dispersione dei suoi "spiriti") sono di una bellezza ed arguzia inarrivabile.
Al momento sono arrivato ai capitoli dedicati al pastore Yorick.
Inviato 21 maggio 2016 - 17:27
Calvino lo odio
Inviato 21 maggio 2016 - 18:03
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
Inviato 21 maggio 2016 - 19:40
Calvino lo odio
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Inviato 21 maggio 2016 - 20:00
Inviato 21 maggio 2016 - 20:41
Vero, rischi di farti una cultura
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Inviato 21 maggio 2016 - 20:55
Inviato 25 maggio 2016 - 21:49
Lolita di Nabokov
Immenso. E' come se avessi, in un solo lungo sorso, gustato il preadolescente afrore lanuginoso di Lola McFatum e sentito il retrogusto amaro del suo abbandono, del terreno che ci si sente crollare sotto i piedi, misto al crescere dell'aspro di un odio sconfinato per C.Q.
Che stile. Vario, umoristico, sensuale. E tocca apici di prosa poetica per poi passare vertiginosamente all'opposto, p.e. nell'elencazione delle tappe del viaggio neartico. E' un libro così denso di riferimenti e così sublime (sublime dal basso) che sembra fatto apposta per essere riletto, come del resto sembra invitarci a fare il nome di Lolita che apre e chiude il lungo fiume di parole.
Duplicità-doppiezza (Humbert Humbert, le due Dolly), mente/corpo, maschera, bella/bestia, inferno+paradiso, il "periglioso sortilegio delle ninfette", la "metamorfosi mentale nell'antro di Dolly" (vedasi la trama de "I cacciatori incantati", la cui morale è: "miraggio e realtà si fondono nell'amore"), l'avversario scacchistico che cerca - e infine riesce - a incamerare la Regina, le farfalle, il tennis: questi e tanti altri i grumi metaforici, o gli spunti fecondi in fantasticherie, di cui Nabòkov cosparge il suo testo mirabile, caleidoscopico.
A libro finito, un turbamento: non sono riuscito a condannare del tutto il - per me miserabile - Humbert (e se la vera vittima fosse lui?). Forse perché un po' anch'io l'ho amata, Lolita. So del resto che l'opera d'arte per Vladimiro dovesse essere estranea a ogni intento di edificazione morale e puntare bensì a quella che lui chiamò "voluttà estetica"; ma forse quel che mi ha trasmesso è stato troppo voluttuoso perché io ora non abbia un po' a pentirmene.
Oltre al turbamento, il dolore(s): il dolore per l'amore tradito, e per il vortice autodistruttivo in cui si cala l'amante che ama di un amour fou, per un "impossibile" oggetto del desiderio.
Una citazione su tutte: "Penso agli uri e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è la sola immortalità che tu e io possiamo condividere, mia Lolita" - sipario. Brividi.
Inviato 26 maggio 2016 - 08:05
Finito Il manoscritto di Brodie di Borges
Bella raccolta di racconti, anche se manca la folgorazione costante de l'Aleph (in questo senso davvero edificante la prefazione, che potrebbe tranquillamente essere una postfazione, che spiega determinate scelte stilistiche e contenutistiche). Tendono a diventare un po' ripetitivi i racconti, in corso di lettura, per via delle ambientazioni e delle tematiche costantemente riproposte in maniera sempre similare, ma non annoiano; meraviglioso "Il vangelo secondo Matteo", affascinante l'ultimo, che da il titolo all'opera, l'unico schiettamente fantastico, che rifacendosi all'esperienza di Gulliver nella terra degli Yahoos, offre quegli spunti immaginfici che di Borges ho sempre adorato.
Comincio Il mito di Sisifo di Camus
Inviato 26 maggio 2016 - 08:29
"Scuola di nudo" di Walter Siti.
Prime cinquanta pagine e già ho letto paragrafi immensi; e mi son fatto pure qualche risata, soprattutto leggendo il ritratto di un celebre professore di Pisa.
Tra l'altro ieri, proprio a Pisa, Siti ha tenuto una bellissima lezione su Dante.
Inviato 26 maggio 2016 - 09:17
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