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Eros e civiltà


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24 replies to this topic

#1 miki1111

    pivello

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Inviato 16 giugno 2007 - 09:43

Io mi chiedo se esiste un libro che tratti d??eros e antropologia.
Cioè faccia un percorso su come la sessualità era vissuta nei tempi antichi (preistoria, egizi)
Fino ai giorni nostri, con i fenomeni della pornografia.
Avete suggerimenti? 

  • 0

#2 LenzerHeide

    pivello

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Inviato 16 giugno 2007 - 10:37

Beh il titolo del tuo topic si risponde già da solo: Eros e civiltà di Marcuse!
Peccato che è spazzatura quindi non lo leggere se puoi evitarlo :P
Vediamo di recuperare qualcosa di meglio...
dunque la mia bibbia personale per questo tema è "La volontà di sapere" di Foucault e poi i due testi successivi "L'uso dei piaceri" e "le pratiche del sè". Anche se i titoli non lo farebbero presagire fanno parte di una lunga ricerca sulla storia della sessualità che però mira a dimostrare che la sessualità è un'invenzione recente (così come l'uomo in quanto oggetto di sapere). Quindi Foucault ti risponderebbe che non esiste una storia della sessualità nei greci, nei medievali ecc. perché loro non avevano una sessualità ma piuttosto a determinare il loro rapporto con il corpo era rispettivamente l'eros, la carne ecc.  ;D
Però sono testi un pò complessi e non so quale sia la tua preparazione...
Magari prima è auspicabile una lettura circostanziata di Freud. Leggi almeno "3 saggi sulla sessualità" che è tutt'ora il punto di riferimento per la nostra idea sul sesso e penso che pure totem e tabù parli di argomenti inerenti (ma quello non l'ho mai letto).
E' uscito pure un numero della rivista Aut-Aut interamente dedicato alla storia della sessualità (peraltro curato da un mio professore molto bravo  :-*).

Questi sono i testi che mi hanno colpito di più. Ovviamente essendo il sesso la questione più dibattuta al mondo ci sarà un'infinità di letture possibili sul tema ma ben poche sono importanti e interessanti. Di sicuro nessun'altra è più importante di Freud.

  • 0

#3 miki1111

    pivello

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Inviato 16 giugno 2007 - 11:02

MA L'ARTICOLO E' NELL'ULTIMO NUMERO DI AUT-AUT?
  • 0

#4 LenzerHeide

    pivello

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Inviato 16 giugno 2007 - 11:47

Non è un articolo...I vari numeri di quella rivista hanno sempre un argomento intorno a cui ruotano la maggior parte degli articoli.
Il numero di cui parlo io è questo:
http://www.libreriau..._sessualita.htm
  • 0

#5 StellaDanzante

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Inviato 16 giugno 2007 - 18:12

Beh il titolo del tuo topic si risponde già da solo: Eros e civiltà di Marcuse!
Peccato che è spazzatura quindi non lo leggere se puoi evitarlo :P


Nego fortemente questo giudizio, anche perché Marcuse è uno dei pochi ad aver recuperato le teorie di Freud senza esiti nichilisti e senza schiacciature positiviste, grazie soprattutto al passaggio per Nietzsche. L'unico problema di quell'opera è il marciare eccessivamente sulla teoria marxista, ma espunto quello è probabilmente una delle opere più potenti, illuminanti (e semplici) della scuola di Francoforte.

Concordo invece sulla "Storia della sessualità" di Foucault, che perlomeno a riguardo della cultura greco-romana è una delle trattazioni più efficaci sulla sessualità in epoca antica, la quale più che un semplice sfogo di bassi istinti era vista come una potenza da governare all'interno del più vasto gruppo di tecniche della "cura di sé", ovvero una "autoregolamentazione" dell'eros finalizzata alla costituzione del soggetto e della propria esistenza. Di questa storia, il primo volume (La volontà di sapere) è un'introduzione critica ai modi in cui la sessualità è stata invece deviata e controllata nell'età moderna, mentre il secondo e il terzo spostano effettivamente verso il problema (est)etico nell'antichità greco-romana.

Piuttosto consiglio di documentarsi riguardo le tradizioni orientali, in particolare quella hindu e quella tantrica (che rileva insegnamenti in egual modo da induismo e buddismo), poiché in queste tradizioni si sono prodotti alcuni dei più giganteschi e dettagliati sforzi di addomesticare l'attività sessuale non solo "sublimandola", ma come ponte di riconnessione tra l'individuo e l'assoluto. Da questo punto di vista si può intendere quanta sia la differenza tra la concezione originaria del Kamasutra e il modo blando e terra terra in cui è stato recepito in Occidente..
Giusto per introdurti all'argomento, prova a dare un'occhiata al saggio "Sull'erotica mistica indiana" di Mircea Eliade (Bollati Boringhieri), dovresti farti una certa idea di quanto diversa fosse la loro concezione rispetto a quella odierna.

Infine ti consiglio la lettura della "Metafisica del sesso" di Julius Evola, che nella seconda parte (corposa anche se un po' pesante) è una vera e propria raccolta di tradizioni mistico-erotiche europee ed asiatiche.

Altre cose specifiche alla tua richiesta per ora non le ho trovate; tuttavia sembra interessante questo
libro, perlomeno dalla descrizione, quindi magari se lo trovi da qualche parte prova a darci un'occhiata (cosa che spero di fare pure io, giusto per verificare se il contenuto è all'altezza della forma).
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#6 botty

    ask me about intersectionality

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Inviato 17 giugno 2007 - 09:49

Eros e civiltà di Marcuse!
Peccato che è spazzatura quindi non lo leggere se puoi evitarlo :P

Neanch'io son d'accordo con questo giudizio secondo me inclemente, soprattutto alla luce del fatto che ritieni la teoria freudiana sulla sessualità la più importante di tutte.
Non ci vedo troppo Nietzsche come invece fa Stella Danzante (o meglio, potrei vederlo solo se ammettessi una lettura nichilista della visione di Marcuse rispetto al pensiero freudiano O_O come la mettiamo ora?) e il marxismo è in qualche modo "fisiologico" nonché spurio, e rende meno apocalittica la repressione originariamente teorizzata da Freud.
Marcuse è profondamente freudiano e Freud è stato uno dei peggiori teorici di sé stesso. Dividono oltre all'imponente impianto teorico di base anche il pensiero del disagio della civiltà, sebbene con conclusioni diverse. Proprio per questo non credo che per Marcuse Freud sia considerabile alla stregua di un ex falso quodlibet, se il paragone è lecito.

Infine ti consiglio la lettura della "Metafisica del sesso" di Julius Evola, che nella seconda parte (corposa anche se un po' pesante) è una vera e propria raccolta di tradizioni mistico-erotiche europee ed asiatiche.


Poveretto gli vuoi proprio male asd
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I aim to misbehave


#7 StellaDanzante

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Inviato 17 giugno 2007 - 15:09

Non ci vedo troppo Nietzsche come invece fa Stella Danzante (o meglio, potrei vederlo solo se ammettessi una lettura nichilista della visione di Marcuse rispetto al pensiero freudiano O_O come la mettiamo ora?)


Credo sia proprio la lettura che fa Marcuse del pensiero di Freud. Da solo il caro vecchio Sigmund, legato alla lettura del primo Schopenhauer (che almeno negli esiti del "Mondo come volontà e rappresentazione" è tendenzialmente nichilista e pessimista), tendeva a condannare l'uomo a dover sottostare alla repressione della civiltà e a leggere in modo negativo la pulsione sessuale, considerata come qualcosa da controllare e ridurre mediante la terapia (psicanalitica, per l'appunto). Come Schopenhauer nella "Metafisica dell'amore sessuale", Freud vedeva la volontà e gli istinti primordiali come qualcosa che alla fine di tutto aveva sempre la meglio, e che era molto difficile da controllare.
Al contrario, partendo dalla stessa metafisica schopenhaueriana, nella sua fase maggiore Nietzsche completa la visione del suo maestro spurgandola e alleggerendola del nichilismo nel suo Zarathustra. L'ultima parte di "Eros e civiltà" presenta proprio le caratteristiche del saggio nietzscheano, in primis nella teoria del gioco (vedi il fanciullo come terza metamorfosi nello "Zarathustra"). Questo credo sia dovuto al fatto che, al contrario del suo principale ispiratore, ancora troppo svolazzante nella metafisica astratta, Nietzsche aveva una coscienza molto più forte del problema della corporeità e del Sè (contrapposto all'Io), e quindi poteva costituire la scappatoia per l'oppressione freudiana e schopenhaueriana. E' attraverso questo canale molto sottile - il passaggio dalla volontà/pulsione alla volontà di potenza - che Marcuse trova principalmente il modo di rileggere Freud al di fuori del suo inconsapevole riduzionismo.

Peraltro dimenticavo d'annotare che il libro in questione di Marcuse non costituisce una storia antropologica dell'eros come richiesto dall'autore del thread, bensì una teorizzazione molto più astratta - anche se facilissima da comprendere e molto interessante - del rapporto tra l'eros e la civiltà nell'esistenza umana. Come lettura comunque resta piuttosto leggera ed illuminante, specie superata la prima parte (che è - come il 1° libro del "Mondo" di Schopenhauer rispetto al 2°, o come la "Dialettica dell'illuminismo" rispetto alla "Dialettica negativa" - solo una preparazione per la seconda).


Infine ti consiglio la lettura della "Metafisica del sesso" di Julius Evola, che nella seconda parte (corposa anche se un po' pesante) è una vera e propria raccolta di tradizioni mistico-erotiche europee ed asiatiche.


Poveretto gli vuoi proprio male asd


Purtroppo è una delle poche raccolte abbastanza complete di mistiche erotiche tradizionali che vi sia in giro..
A margine, credo che Evola sia associato al nazifascismo con un po' troppa faciloneria: a parte che già al tempo di Mussolini alcune sue critiche all'ideologia corrente gli costarono la totale esclusione dal mondo accademico, alla fine dei conti il pensatore italiano presenta gli stessi giudizi della modernità e gli stessi esiti di Herbert Marcuse, grazie sempre allo studio di Nietzsche (coadiuvato dallo studio delle tradizioni tantriche e taoiste, che sembrano essere lo sfondo - inconsapevole? - del saggio Zarathustra). Trovo che molte delle sue critiche alla società italiana del tempo siano di totale ed illuminante lucidità ed attualità, nonostante siano già passati una cinquantina d'anni, pertanto vale ancora parecchio la pena di dare un'occhiata ai suoi scritti.

(Questi eccezionali recuperi in compenso li faccio decisamente meno per Martino "Polpettazzo" Heidegger, quindi se avete bisogno di un buon lanciatore di pomodori sul McDonald's della filosofia tedesca mi accosto volentieri).
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#8 ms88

    Roadie

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Inviato 17 giugno 2007 - 15:15

attraverso questo canale molto sottile - il passaggio dalla volontà/pulsione alla volontà di potenza


che fondamentalmente è il passaggio al di là del bene e del male, ossia il più grande messaggio che nietzsche dà in contrapposizione a schipenauer

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#9 maelstrom

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Inviato 27 giugno 2007 - 15:39

Ma avete seguito il corso sull'eros di Volpi?? (mi riferisco soprattutto a stelladanzante...)

Eros e civiltà di Marcuse è da leggere, non solo perché ispiratore del '68.
Se vuoi farti anche due risate (leggendo cose quasi vere però) leggiti Metafisica del sesso di Schopenhauer, non è prorpio quello che chiedevi tu ma si avvicina
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#10 StellaDanzante

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Inviato 27 giugno 2007 - 19:00

Ma avete seguito il corso sull'eros di Volpi?? (mi riferisco soprattutto a stelladanzante...)


Sì, ehm, da come ne parli deduco anche tu.. Forse i filosofi patavini qui intorno son più di quanto potessi credere..
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#11 mongodrone

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Inviato 27 giugno 2007 - 19:06

stella, ma perchè non partecipi mai alle discussioni di carmelobene? vi vedrei bene insieme a discutere su deleuze ;D
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#12 StellaDanzante

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Inviato 27 giugno 2007 - 19:11

stella, ma perchè non partecipi mai alle discussioni di carmelobene? vi vedrei bene insieme a discutere su deleuze ;D


Beh, fondamentalmente perché aspetto di avere il tempo e la preparazione necessari per leggere quelle 10-15 opere di Deleuze nella mia coda download mentale.. (in secondo luogo, perché probabilmente non ho mai beccato una sua discussione che mi coinvolgesse particolarmente..)
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#13 maelstrom

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Inviato 27 giugno 2007 - 19:20

Deleuze...logica del senso mi mancan dieci pagine, rametta...gurisatti. Per me ce ne sono parecchi di filosofi qui dentro. Se c'è anche carmelobene in facoltà gli scaglio qualche metallaro incazzato addosso:)
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#14 StellaDanzante

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Inviato 27 giugno 2007 - 19:34

Deleuze...logica del senso mi mancan dieci pagine, rametta...gurisatti. Per me ce ne sono parecchi di filosofi qui dentro. Se c'è anche carmelobene in facoltà gli scaglio qualche metallaro incazzato addosso:)


In questo thread almeno quattro, sparsi in varie città, ma in tutto il forum di filosofi-wannabe dell'ateneo di Padova siamo almeno in 3 (di cui uno si nasconde burlescamente, e per mesi m'ha pure fatto credere di non conoscerlo, l'infingardo..).
Insomma, mi sa che nel futuro la ricerca di un ponte abitativo sarà più ardua del previsto..
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#15 Guest_carmelo bene_*

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Inviato 28 giugno 2007 - 21:32

l'eros e la civilta'vanno di pari passo.rapporto biunivoco.si annusano gentilmente.quando una delle due parti inizia a puzzare non arriva l'ammonizione ma direttamente cangiano in porno.
la civilta'porno e'ben rappresentata dal cinema non superficiale,ma della superficie:il cinema consumo che richiede un rapporto biunivoco di oggettita'con lo spettatore-pop corn.
l'eros che cangia in porno e'la societa'intera che abbandonata ogni pretesa di esserci si abbandona a destrutturazioni interiori,fino al rituale estremo della patologia criminale.

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#16 ms88

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Inviato 29 giugno 2007 - 10:01

si abbandona a destrutturazioni interiori,fino al rituale estremo della patologia criminale.



condivido che il porno rappresenti la deriva della civiltà, ma in quanto forma di consumismo (la donna diviene un oggetto)
non ritengo che l'abbandono pulsionale sia negatico (come per nietzsche): il superuomo è eroe affermativo, mentre nel porno di affermativo non c'è nulla; secondo me la critica la porno sta in questo, non nel fatto che è patologia criminale
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#17 iancurtis80

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Inviato 29 giugno 2007 - 10:12

si abbandona a destrutturazioni interiori,fino al rituale estremo della patologia criminale.



condivido che il porno rappresenti la deriva della civiltà, ma in quanto forma di consumismo (la donna diviene un oggetto)
non ritengo che l'abbandono pulsionale sia negatico (come per nietzsche): il superuomo è eroe affermativo, mentre nel porno di affermativo non c'è nulla; secondo me la critica la porno sta in questo, non nel fatto che è patologia criminale


In base a quale dato oggettivo, il porno dovrebbe rappresentare "la deriva della civiltà" ?
"La pornografia intesa in senso lato ha origini molto antiche; qualche forma di rappresentazione esplicita di atti sessuali è testimoniata presso la maggior parte delle civiltà della storia". Certamente la pornografia intesa nel senso corrente è un fenomeno moderno, ma semplicemente perchè oggi c'è maggiore libertà e maggiori mezzi di realizzazione e diffusione.
Poi, spiegatemi perchè " la donna diviene oggetto"? Per fare un porno servono anche uomini. Tra l'altro, se facciamo riferimento alle grandi case di produzione del porno, mediamente le donne guadagnano molto di più, e hanno successo più facilmente. Mi sembra più trattato da oggetto l'uomo.
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#18 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 29 giugno 2007 - 10:40

Io mi chiedo se esiste un libro che tratti d??eros e antropologia.
Cioè faccia un percorso su come la sessualità era vissuta nei tempi antichi (preistoria, egizi)
Fino ai giorni nostri, con i fenomeni della pornografia.
Avete suggerimenti? 


conosci la casa editrice ES ?

ottimo libro (ma aimeh introvabile) è Eros Mediterraneo di Boatto.. fa una bellissima analisi dell erotismo nelle arti figurative europee..
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http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
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http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/

la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta

Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.


#19 StellaDanzante

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Inviato 29 giugno 2007 - 11:04

In base a quale dato oggettivo, il porno dovrebbe rappresentare "la deriva della civiltà" ?
"La pornografia intesa in senso lato ha origini molto antiche; qualche forma di rappresentazione esplicita di atti sessuali è testimoniata presso la maggior parte delle civiltà della storia". Certamente la pornografia intesa nel senso corrente è un fenomeno moderno, ma semplicemente perchè oggi c'è maggiore libertà e maggiori mezzi di realizzazione e diffusione.


La differenza non sta nei mezzi, ma negli scopi. Le rappresentazioni erotiche delle civiltà antiche non venivano fatte con lo scopo di eccitare le persone che le guardavano: in Grecia erano rappresentazioni del loro ideale eroico e dell'intenso rapporto educativo fondato sul rapporto dinamico-dialogico tra maestro ed allievo (la pederastia, che poteva manifestarsi propriamente in modo sessuale ma che non si riduceva a questo, anzi era inserita in un più ampio contesto di ingresso del giovane alla virtù); in India, civiltà sensuale per eccellenza, tuttavia le rappresentazioni delle varie divinità nel coito (principalmente Shiva e Shakti) simboleggiavano dei rapporti diretti ed intimi tra gli uomini e l'assoluto, rapporto di cui la sessualità costituiva solo uno - anche se il più intenso - dei mezzi; per non parlare delle culture magiche o esoteriche, dove mai l'eros è stato visto come un fine a sé stesso. L'erotismo figurato delle culture antiche era perlopiù una forma artistica derivata da un profondo contatto con la realtà. Tant'è che non avevano niente di davvero realistico come la pornografia - che se non ti "fa vedere" il più possibile diviene del tutto inutile, anzi avevano connotazioni fortemente simboliche.

Come analizza acutamente Foucault, la differenza sta nella priorità che comporta il sesso nella vita. Nelle società antiche il sesso era una delle tante componenti della vita; oggi, la vita è una delle tante componenti del sesso, il quale è diventato fine e meta, oggetto misterioso di cui bisogna tirare fuori i segreti con la forza. La pornografia è il prodotto massimo di questo paradosso: un sesso che viene mostrato in tutti i dettagli, che ti viene squadernato in faccia in mille modi diversi, ma di cui tu davvero non fai alcuna esperienza diretta, perché mentre credi di esserti eccitato per e con delle persone ti sei in realtà eccitato per e con delle immagini; e nel farlo ti sei identificato con quelle immagini, sei diventato tu stesso un film, un costrutto fittizio, un'idea registica. La pornografia cancella l'individuo e fa diventare le persone uno strumento del sesso, che va fatto nei modi più strani, va analizzato, ramificato e diversificato per poter inglobare tutte le forme di sesso possibili. Così facendo la pornografia priva alla persona l'immaginazione derivante dal contatto materiale: la persona non fa più il sesso per rivivere un contatto naturale, ma lo fa per rivivere gli schemi e le tecniche sessuali che ha immagazzinato nella sua mente e da cui non riesce a sottrarsi.

Per questo motivo nella nostra società non si può leggere il Kama Sutra senza anticiparvi una serie enorme di premesse. Il Kama Sutra era un libro concepito per giungere ad un perfezionamento della vita, della quale l'amore è considerata una delle tre componenti fondamentali (assieme a virtù e prosperità); è una serie di indicazioni, stranamente dettagliata per una cultura che preferiva tramandare quasi tutto oralmente per evitare i problemi d'incomprensione a cui noi soccombiamo, per aiutare la persona ad instradarsi verso una buona gestione dell'erotismo, indicazioni che comunque probabilmente restano estremamente povere rispetto alla realtà e che mostrano un genio creativo senza pari.
Cos'è da noi invece il Kama Sutra? un "libro di tecniche per godere di più nel sesso". C'è da dire altro?
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#20 ms88

    Roadie

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Inviato 29 giugno 2007 - 11:55

hai azzeccato in pieno!
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#21 iancurtis80

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Inviato 29 giugno 2007 - 12:09


In base a quale dato oggettivo, il porno dovrebbe rappresentare "la deriva della civiltà" ?
"La pornografia intesa in senso lato ha origini molto antiche; qualche forma di rappresentazione esplicita di atti sessuali è testimoniata presso la maggior parte delle civiltà della storia". Certamente la pornografia intesa nel senso corrente è un fenomeno moderno, ma semplicemente perchè oggi c'è maggiore libertà e maggiori mezzi di realizzazione e diffusione.


La differenza non sta nei mezzi, ma negli scopi. Le rappresentazioni erotiche delle civiltà antiche non venivano fatte con lo scopo di eccitare le persone che le guardavano: in Grecia erano rappresentazioni del loro ideale eroico e dell'intenso rapporto educativo fondato sul rapporto dinamico-dialogico tra maestro ed allievo (la pederastia, che poteva manifestarsi propriamente in modo sessuale ma che non si riduceva a questo, anzi era inserita in un più ampio contesto di ingresso del giovane alla virtù); in India, civiltà sensuale per eccellenza, tuttavia le rappresentazioni delle varie divinità nel coito (principalmente Shiva e Shakti) simboleggiavano dei rapporti diretti ed intimi tra gli uomini e l'assoluto, rapporto di cui la sessualità costituiva solo uno - anche se il più intenso - dei mezzi; per non parlare delle culture magiche o esoteriche, dove mai l'eros è stato visto come un fine a sé stesso. L'erotismo figurato delle culture antiche era perlopiù una forma artistica derivata da un profondo contatto con la realtà. Tant'è che non avevano niente di davvero realistico come la pornografia - che se non ti "fa vedere" il più possibile diviene del tutto inutile, anzi avevano connotazioni fortemente simboliche.

Come analizza acutamente Foucault, la differenza sta nella priorità che comporta il sesso nella vita. Nelle società antiche il sesso era una delle tante componenti della vita; oggi, la vita è una delle tante componenti del sesso, il quale è diventato fine e meta, oggetto misterioso di cui bisogna tirare fuori i segreti con la forza. La pornografia è il prodotto massimo di questo paradosso: un sesso che viene mostrato in tutti i dettagli, che ti viene squadernato in faccia in mille modi diversi, ma di cui tu davvero non fai alcuna esperienza diretta, perché mentre credi di esserti eccitato per e con delle persone ti sei in realtà eccitato per e con delle immagini; e nel farlo ti sei identificato con quelle immagini, sei diventato tu stesso un film, un costrutto fittizio, un'idea registica. La pornografia cancella l'individuo e fa diventare le persone uno strumento del sesso, che va fatto nei modi più strani, va analizzato, ramificato e diversificato per poter inglobare tutte le forme di sesso possibili. Così facendo la pornografia priva alla persona l'immaginazione derivante dal contatto materiale: la persona non fa più il sesso per rivivere un contatto naturale, ma lo fa per rivivere gli schemi e le tecniche sessuali che ha immagazzinato nella sua mente e da cui non riesce a sottrarsi.

Per questo motivo nella nostra società non si può leggere il Kama Sutra senza anticiparvi una serie enorme di premesse. Il Kama Sutra era un libro concepito per giungere ad un perfezionamento della vita, della quale l'amore è considerata una delle tre componenti fondamentali (assieme a virtù e prosperità); è una serie di indicazioni, stranamente dettagliata per una cultura che preferiva tramandare quasi tutto oralmente per evitare i problemi d'incomprensione a cui noi soccombiamo, per aiutare la persona ad instradarsi verso una buona gestione dell'erotismo, indicazioni che comunque probabilmente restano estremamente povere rispetto alla realtà e che mostrano un genio creativo senza pari.
Cos'è da noi invece il Kama Sutra? un "libro di tecniche per godere di più nel sesso". C'è da dire altro?


Secondo me hai detto tanto, ma niente. Tutto quello che scrivi è verissimo, ma fà sorgere un dubbio. Non è forse la società nel suo insieme che ci ha portato alla pornografia, cosi come oggi la intendiamo, piuttosto che il contrario?
Quello che voglio dire è che, se la nostra cultura-società(nel senso più ampio del termine) è allo sfacelo non lo è per colpa della pornografia, ma per altro.
Giusto per fare qualche esempio:
Cellulari- stanno minando la capacità di socializzazione
Televisione- creazione di falsi miti e falsi valori oltre che nuova educatrice
Alcool e droghe- ormai parte integrante della nuova gioventù
Potrei continuare ma credo di essere stato chiaro.
Con questo non voglio dire che la pornografia sia un bene, ma che neanche va vista  come il male supremo. Sarebbe un errore, a mio avviso, degno di papa Ratzinger.E non credo che sia la causa del decadimento di una società ma piuttosto la conseguenza.
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#22 ms88

    Roadie

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Inviato 29 giugno 2007 - 12:12

capisco quello che dici...

ma ritengo che il tuo ragionamento rischi di cadere nello storicismo
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#23 Basilide

    Groupie

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Inviato 30 giugno 2007 - 15:13

Secondo me hai detto tanto, ma niente. Tutto quello che scrivi è verissimo, ma fà sorgere un dubbio. Non è forse la società nel suo insieme che ci ha portato alla pornografia, cosi come oggi la intendiamo, piuttosto che il contrario?
Quello che voglio dire è che, se la nostra cultura-società(nel senso più ampio del termine) è allo sfacelo non lo è per colpa della pornografia, ma per altro.
Giusto per fare qualche esempio:
Cellulari- stanno minando la capacità di socializzazione
Televisione- creazione di falsi miti e falsi valori oltre che nuova educatrice
Alcool e droghe- ormai parte integrante della nuova gioventù
Potrei continuare ma credo di essere stato chiaro.
Con questo non voglio dire che la pornografia sia un bene, ma che neanche va vista  come il male supremo. Sarebbe un errore, a mio avviso, degno di papa Ratzinger.E non credo che sia la causa del decadimento di una società ma piuttosto la conseguenza.

Non penso che la lettura foucaultiana di StellaDanzante possa ridursi, come sembri suggerire, all'affermazione che la sessualità sia il motore unico della contemporaneità, nell'accezione che stigmatizzi.
Al contrario questa formula appartiene più al modello platonistico che tende a ridurre il divenire ad un unico principio trascendentale (in questo caso la pornografia).
D'altra parte, anche il rinchiudere la molteplicità dei fattori divergenti e convergenti in gioco (è proprio il caso di dirlo) nella nozione di società, macrosegno interno allo stesso platonismo, che porta ad interpretarlo come un'unità dialettica, giustifica il motto arguto di ms88.
Tutto ciò principalmente per farti capire a cosa ti esponi quando rispondi ad un discorso fondamentalmente filosofico con argomenti tratti dal senso comune, il quale tende a dare per scontate nozioni estremamente problematiche.

C'è da dire che potresti rispondermi citando il terzo punto del tuo stesso elenco di fattori disgreganti per la società contemporanea.
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#24 StellaDanzante

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Inviato 02 luglio 2007 - 13:07

Secondo me hai detto tanto, ma niente. Tutto quello che scrivi è verissimo, ma fà sorgere un dubbio. Non è forse la società nel suo insieme che ci ha portato alla pornografia, cosi come oggi la intendiamo, piuttosto che il contrario?
Quello che voglio dire è che, se la nostra cultura-società(nel senso più ampio del termine) è allo sfacelo non lo è per colpa della pornografia, ma per altro.
Giusto per fare qualche esempio:
Cellulari- stanno minando la capacità di socializzazione
Televisione- creazione di falsi miti e falsi valori oltre che nuova educatrice
Alcool e droghe- ormai parte integrante della nuova gioventù
Potrei continuare ma credo di essere stato chiaro.
Con questo non voglio dire che la pornografia sia un bene, ma che neanche va vista  come il male supremo. Sarebbe un errore, a mio avviso, degno di papa Ratzinger.E non credo che sia la causa del decadimento di una società ma piuttosto la conseguenza.


Difatti non ho detto cosa ha portato alla concezione della sessualità nella società attuale, ho solo posto la differenza tra la concezione presentata da alcune società antiche e quella della nostra società, che deriva ovviamente da tutti gli usi e i costumi che hai descritto, anche se darei ad essi dei valori diversi da quelli che hai segnalato: il problema principale che segnalo è un distacco dall'esperienza diretta e profonda con se stessi in favore di una virtualizzazione dell'esistenza, dovuta all'uso eccessivo che facciamo dei mezzi di comunicazione, in particolare quelli che tendono a sacrificare la parte materiale, naturale e singolare in favore di un'omologazione tipografica - mezzi di cui gli sms e internet sono, probabilmente, le frontiere ultime dell'estraniazione.
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#25 kingsleadhat

    कगलु विपश्यना बाद वैश्व

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Inviato 26 ottobre 2013 - 13:56


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