Guarda, davvero, non voglio apparirti sbrigativo, ma se il timbro delle due voci non è del del tutto speculare e se mi dici che Editors e Interpol fanno musica completamente differente, beh, io vado smontarmi le orecchie e ne ordino un paio nuovo su amazon. Ovvio che vi sono delle differenza fra i due gruppi (a cominciare dal fatto che, grazie al cielo per quanto in tono minore, gli ultimi Interpol si tengono distanti dall'insopportabile pomposità chitarristica dei colleghi inglesi) ma guarda che a volte nel modo di cantare, specie nel primo album degli Editors, si sfiora il plagio vocale eh...
Beh sì ovvio, basta che due persone abbiano lo stesso timbro vocale da baritenore perché necessariamente la loro interpretazione sia uguale.. come dire che Jimmy Page e Angus Young hanno lo stesso stile perché suonano lo stesso strumento..
I due gruppi potranno avere qualche contatto stilistico, che di fatto si risolve nella ascendenza da un paio di gruppi, ma per il resto gli Interpol si rifanno più alla new wave americana (inclusi Television), mentre invece gli Editors si rifanno a Echo & The Bunnymen, Depeche Mode, R.E.M., U2, recuperando ampiamente la concezione "romantica" della musica. Insomma, mentre gli Interpol mantengono sempre la posa dell'indie rock americano, gli Editors invece si appropriano di una concezione ampiamente pop.
E pensa che dal mio punto di vista ad essere fastidiosi sono quegli snobismi negli arrangiamenti che gli Interpol ci mettono dentro come per dire "cioè, noi siamo alternativi, mica cazzi", mentre invece gli Editors si tengono sempre all'interno dell'intuizione, non cercano di aggiungerci mai niente di "strano" e creano piccole esplosioni epiche (termine più adatto di pomposo, poiché quest'ultimo prevede un barocchismo, una forzatura di stile).
Insomma, bisogna averli ascoltati molto superficialmente entrambi per riuscire a far derivare gli uni dagli altri. Son due modi di
fare musica assolutamente differenti, tant'è che il gruppo più "anziano" a parte qualche breve scintilla mi è sempre parso monocorde e prolisso (e non ho mai capito l'hype per "Turn On The Bright Lights", peraltro, che a parte un paio di pezzi azzeccati lo vedo al livello di essere "interessante", non "bello"), mentre il secondo ha una capacità di mantenersi all'interno della scintilla dinamica davvero rara, sa come aprire, svolgere e chiudere una canzone mantenendo il massimo interesse e splendore.