monografia mia
pietra miliare del "Dottor Stranamore" di Losi (credo non più sul forum)
pietra miliare di "2001" di (sul forum) SteSan
grazie
Inviato 05 luglio 2016 - 14:02
monografia mia
pietra miliare del "Dottor Stranamore" di Losi (credo non più sul forum)
pietra miliare di "2001" di (sul forum) SteSan
grazie
Inviato 05 luglio 2016 - 15:15
Non per riaprire la polemica (anzi in parte sì, se volete ), ma nessuno mi convincerà mai che EWS sia stato una chiusura di carriera degna. Quel film, per svariati aspetti, è L'IMBARAZZO.
Inviato 05 luglio 2016 - 15:29
argomenti, please
Inviato 05 luglio 2016 - 15:44
Com'è che a chi sbrodola per 2001 non li chiedi?
Comunque argomentai tempo fa nel topic di 2001, non farei che ripetere le stesse identiche cose. Mi andava più che altro di rompere un po' le balle e vedere se qualcuno ha voglia di tornarci su.
Inviato 05 luglio 2016 - 17:47
beh, imbarazzo è una parola precisa e forte (non sono un kubrickiano), quindi mi incuriosiva la cosa...
Inviato 05 luglio 2016 - 18:02
beh, imbarazzo è una parola precisa e forte (non sono un kubrickiano), quindi mi incuriosiva la cosa...
Forse si riferiva alle tette.
Inviato 05 luglio 2016 - 22:22
Io più rivedo EWS più rimango sbalordito dalla prova magistrale data qui dall'orchestrazione kubrickiana... Era uno dei pochi registi in grado di superare con i propri film le fonti d'ispirazione letteraria.
Se poi vogliamo proprio spiattellare le idiosincrasie personali, per me FMJ è al di sotto della sua media da 2001 in poi.
Inviato 29 luglio 2016 - 10:49
Inviato 29 luglio 2016 - 13:04
oggi ho voglia di stimolare una bella discussione
arancia meccanica non è mai stato uno dei miei kubrick preferiti neanche quando da cinefilo in erba pensavo che kubrick fosse semplicemente dio. shining ed eyes wide shut restano i suoi film che mi piacciono di più in assoluto
ma qual è il problema che ho riscontrato nella mia ennesima revisione di arancia meccanica? forse un problema che riscontrerei in molto kubrick se mi rimettessi a rivederlo dall'esordio in poi? forse si, forse no, forse solo in alcuni film
arancia meccanica ha molti lati positivi, è un grande film non lo nego, ma gli contesto abbastanza lo status di capolavoro. la prima parte del film è la mia preferita: ci viene introdotto uno dei più adorabilmente amorali e malvagi protagonisti del cinema di sempre. il passaggio dai titoli di testa al primo piano di alex che ci guarda in camera è da antologia, zenit kubrickiano come la tipica carellata + zoom all'indietro a disvelare la scena. l'utilizzo straniante della musica classica mista all'elettronica per enfatizzare i balletti violenti dei teppisti, il gusto della provocazione ancora oggi intatto. è sottilmente ambigua e molto moderna la rappresentazione della violenza, non c'è estetizzazione perché lo stile di kubrick è come sempre raggelato e rigoroso, ma la condanna c'è solo negli occhi di guarda
poi da quando alex viene arrestato inizia un altro film. un film a tesi in cui emerge il lato più didattico e moralista di kubrick. che cosa si trasforma il film se non in un apologo a tesi, una favola morale? il meccanismo è palesemente scoperto quando alex, una volta riabilitato e liberato, incontra sulla propria strada uno ad uno le vittime delle sue malefatte ad inizio film. a mio giudizio il film si depotenzia, perde la sua capacità affabulatoria, tutto viene sacrificato da kubrick per rimarcare ad ogni sequenza la tesi che vuole sostenere. insomma si trasforma in un film rigidamente intellettualistico (a mio modo di vedere un limite del cinema kubrickiano che per esempio riscontro anche in altri "film a tesi" come full metal jacket)
un film diviso a metà, tra le due "anime contradditorie" di kubrick (per citare ghezzi): quella nietzschiana della prima parte e quella hegeliana della seconda. un film abbastanza irrisolto secondo me, pur nella sua modernità e grandezza
figurati che secondo me è così poco a tesi che non ho capito quale secondo te è la tesi di Kubrick
ho sempre trovato il lasciare aperto il conflitto libero arbitrio vs possibilità del male il punto di forza del film
non mi dire poi che la scena di lui che torna a casa e trova il "sostituto" non è geniale
https://www.youtube....h?v=YJ5UF5M0i50
Inviato 29 luglio 2016 - 14:03
infatti la grandezza del film sta qui. si può contestare il fatto che tutto sia così stilizzato che la sociopatia di Alex sia quasi un normale frutto di questa società malata, ma dire che sia un film didattico è davvero una enormità. si tratta davvero di un film dove alla film il Male trionfa, ma mica si dice che la malvagità di Alex sia cosa buona e giusta...
Inviato 29 luglio 2016 - 14:33
Inviato 29 luglio 2016 - 14:53
ale, mi pare che Moravia abbia utilizzato non il tuo concetto ma quasi esattamente le tue parole. La frattura tra le due parti è evidente, la seconda parte è debole anche nel romanzo
@Neuro: la parte che lui torna a casa e trova un altro è di Burgess
Inviato 29 luglio 2016 - 15:27
Interessante discussione. Mi sento in dovere comunque di correggere il tiro ermeneutico riguardo a un particolare:
un film diviso a metà, tra le due "anime contradditorie" di kubrick (per citare ghezzi): quella nietzschiana della prima parte e quella hegeliana della seconda. un film abbastanza irrisolto secondo me, pur nella sua modernità e grandezza
ale, mi pare che Moravia abbia utilizzato non il tuo concetto ma quasi esattamente le tue parole. La frattura tra le due parti è evidente, la seconda parte è debole anche nel romanzo
Il film non è diviso in due parti, ma in tre:
1) L'ultraviolenza (42 minuti);
2) Prigionia e Cura Ludovico (altri 42 minuti);
3) In libertà (sempre sui 42 minuti).
Non a caso, il romanzo di Burgess è diviso in Parte prima, Parte seconda a Parte terza...
Da notare che l'atto 2) si potrebbe sì considerare effettivamente come spaccato in due parti simmetriche, e che il 3) ripercorre specularmente - ma se non sbaglio nello stesso ordine cronologico - le tappe dell'1).
Inviato 29 luglio 2016 - 15:31
sì, certo, epperò la formula è un po' pedissequa; la prima parte ha delle soluzioni (dette sopra da altri) che le altre due non hanno (se non parassitando il paradigma della prima). Molto diseguale, dai
Inviato 29 luglio 2016 - 16:02
deve esserlo. le soluzioni, anche stilistiche, della prima parte non possono esserci laddove vi è un Alex costretto prima dalle regole carcerarie e poi dagli effetti della Cura. onestamente mi sembrano osservazioni superate
Inviato 29 luglio 2016 - 16:04
ale, mi pare che Moravia abbia utilizzato non il tuo concetto ma quasi esattamente le tue parole
Inviato 29 luglio 2016 - 16:06
Ad ogni modo, il punto di partenza interpretativo, oltre ovviamente alle parole di Burgess, non può che essere l'Intervista che K. ha rilasciato a M. Ciment (parzialmente edita in Appendice al romanzo, e integralmente nella monografia di Ciment):
"Il film parla dei tentativi di limitare nell'uomo la libertà di scegliere tra bene e male".
"La malattia che [...] consegue [alla cura Ludovico] può esser vista come la nevrosi imposta all'individuo dalla società".
"Alex [...] rappresenta l'inconscio. L'inconscio non ha coscienza. Nel proprio inconscio, ciascuno di noi uccide e violenta".
"Penso che la questione sia valutare il grado di autorità necessario a mantenere salda la società, cioè né troppo né poco. [...] Uno dei problemi sociali più difficili da risolvere oggigiorno è in quale modo chi detiene l'autorità possa mantenerla senza diventare repressivo".
"La domanda è: come si può, sempre che sia ancora possibile ottenere un giusto equilibrio? Non conosco la risposta".
L'ultima citazione è la più eloquente. K. "non ha risposte semplici". In ciò ci ha guadagnato, per me, dal punto di vista artistico. Non senza creare disagio per l'esaltazione che dà allo spettatore il comportamento iniziale di Alex, il suo film si limita a porre domande. Per tale motivo dei suoi questo è probabilmente il film più filosofico.
Inviato 29 luglio 2016 - 16:47
mah, non so, l'intelligenza di K mi è sempre sembrata abbastanza discutibile
Inviato 29 luglio 2016 - 16:50
Inviato 29 luglio 2016 - 17:20
deve esserlo. le soluzioni, anche stilistiche, della prima parte non possono esserci laddove vi è un Alex costretto prima dalle regole carcerarie e poi dagli effetti della Cura. onestamente mi sembrano osservazioni superate
superata tua nonna
va bene il culto ma il film quello è
Inviato 29 luglio 2016 - 20:24
"Il film parla dei tentativi di limitare nell'uomo la libertà di scegliere tra bene e male".
"La malattia che [...] consegue [alla cura Ludovico] può esser vista come la nevrosi imposta all'individuo dalla società".
"Alex [...] rappresenta l'inconscio. L'inconscio non ha coscienza. Nel proprio inconscio, ciascuno di noi uccide e violenta".
"Penso che la questione sia valutare il grado di autorità necessario a mantenere salda la società, cioè né troppo né poco. [...] Uno dei problemi sociali più difficili da risolvere oggigiorno è in quale modo chi detiene l'autorità possa mantenerla senza diventare repressivo".
"La domanda è: come si può, sempre che sia ancora possibile ottenere un giusto equilibrio? Non conosco la risposta".
Inviato 29 luglio 2016 - 21:15
comunque queste dichiarazioni mi pare non facciano che confermare quello che scrivevo a proposito del messaggio del film"Il film parla dei tentativi di limitare nell'uomo la libertà di scegliere tra bene e male".
"La malattia che [...] consegue [alla cura Ludovico] può esser vista come la nevrosi imposta all'individuo dalla società".
"Alex [...] rappresenta l'inconscio. L'inconscio non ha coscienza. Nel proprio inconscio, ciascuno di noi uccide e violenta".
"Penso che la questione sia valutare il grado di autorità necessario a mantenere salda la società, cioè né troppo né poco. [...] Uno dei problemi sociali più difficili da risolvere oggigiorno è in quale modo chi detiene l'autorità possa mantenerla senza diventare repressivo".
"La domanda è: come si può, sempre che sia ancora possibile ottenere un giusto equilibrio? Non conosco la risposta".
oggi ho voglia di stimolare una bella discussione
arancia meccanica non è mai stato uno dei miei kubrick preferiti neanche quando da cinefilo in erba pensavo che kubrick fosse semplicemente dio. shining ed eyes wide shut restano i suoi film che mi piacciono di più in assoluto
ma qual è il problema che ho riscontrato nella mia ennesima revisione di arancia meccanica? forse un problema che riscontrerei in molto kubrick se mi rimettessi a rivederlo dall'esordio in poi? forse si, forse no, forse solo in alcuni film
arancia meccanica ha molti lati positivi, è un grande film non lo nego, ma gli contesto abbastanza lo status di capolavoro. la prima parte del film è la mia preferita: ci viene introdotto uno dei più adorabilmente amorali e malvagi protagonisti del cinema di sempre. il passaggio dai titoli di testa al primo piano di alex che ci guarda in camera è da antologia, zenit kubrickiano come la tipica carellata + zoom all'indietro a disvelare la scena. l'utilizzo straniante della musica classica mista all'elettronica per enfatizzare i balletti violenti dei teppisti, il gusto della provocazione ancora oggi intatto. è sottilmente ambigua e molto moderna la rappresentazione della violenza, non c'è estetizzazione perché lo stile di kubrick è come sempre raggelato e rigoroso, ma la condanna c'è solo negli occhi di guarda
poi da quando alex viene arrestato inizia un altro film. un film a tesi in cui emerge il lato più didattico e moralista di kubrick. che cosa si trasforma il film se non in un apologo a tesi, una favola morale? il meccanismo è palesemente scoperto quando alex, una volta riabilitato e liberato, incontra sulla propria strada uno ad uno le vittime delle sue malefatte ad inizio film. a mio giudizio il film si depotenzia, perde la sua capacità affabulatoria, tutto viene sacrificato da kubrick per rimarcare ad ogni sequenza la tesi che vuole sostenere. insomma si trasforma in un film rigidamente intellettualistico (a mio modo di vedere un limite del cinema kubrickiano che per esempio riscontro anche in altri "film a tesi" come full metal jacket)
un film diviso a metà, tra le due "anime contradditorie" di kubrick (per citare ghezzi): quella nietzschiana della prima parte e quella hegeliana della seconda. un film abbastanza irrisolto secondo me, pur nella sua modernità e grandezza
Inviato 30 luglio 2016 - 10:13
Ma non capisco perché il fatto che vi siano due film in uno e che vi sia una certa irresolutezza, oppure/cioè una certa interrogazione morale (ma non moralistica) dello spettatore, tolga ad Arancia meccanica lo status di capolavoro. Anche perché la tesi non è delle più trasparenti, e se la si coglie - l'importanza del libero arbitrio vs. il pericolo de "l'indifferenza, la sensibilità morbosa e l'eccessiva fiducia nello Stato" (per usare le parole dello stesso Burgess della Lettera al "Los Angeles Times") - ciò non disturba comunque il godimento estetico del film.
Inviato 02 giugno 2019 - 00:40
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
Inviato 02 giugno 2019 - 04:40
mancano rapina a mano armata (che qualcuno predilige) ed il bacio dell'assassino;
Inviato 18 maggio 2020 - 14:23
Riuppo il topic (mi sembra ci fosse) perché devo dire che è una domanda molto difficile, non saprei rispondere.
Il film più IMPORTANTE (ma non solo di Kubrick, uno dei più importanti della storia del cinema) è 2001, il più bello (per me) probabilmente Paths of Glory (6 voti, cribbio). Però io sono rimasto conquistato da Dr. Strangelove e, probabilmente, alla fine voterei proprio quello.
Non sono un grandissimo amante di Shining, Eyes Wide Shut e Lolita, mentre Barry Lyndon sotto il profilo delle immagini riprese (leggi fotografia e luci, come ben sappiamo) è il suo film migliore.
Inviato 18 maggio 2020 - 16:13
Inviato 18 maggio 2020 - 16:43
Difficile dire quale sia il mio preferito...dovessi abbozzare un'ipotetica top 5.
1. 2001: A space Odyssey -> perché è uno dei film più importanti della storia del cinema (oltre che di fantascienza tout court), uno sforzo immane da parte di Kubrick (e Clarke) nell'analisi dell'evoluzione umana e dell'intelligenza artificiale. Con degli effetti speciali assurdi per essere del 1968, un titolo imprescindibile per chi ama i film;
2. Dr. Strangelove -> perché è uno spaccato amarissimo, ma maledettamente divertente sulla follia umana con lo sfondo della Guerra Fredda. Cast superlativo (geniale Sellers e fantastici sia Hayden sia Scott) e dialoghi che non ho ritrovato in altri suoi lavori. La tecnica usata, soprattutto la scelta delle prospettive e degli angoli di ripresa, è inoltre al top;
3. Paths of Glory -> che dire di questa gemma? Uno dei più bei film di guerra di sempre, un turbinio di emozioni che iniziano fin dalla prima scena che si svolge nelle trincee. Tecnicamente forse non è perfetto, ma diamine, avercene...
4. A Clockwork Orange/Barry Lyndon -> non ne ho uno preferito tra questi due, va a periodi. Peraltro sono anche i suoi due film dove le musiche la fanno da padrone assolute e le vicende di Alex/Redmond potrebbero essere viste come due facce distinte della stessa medaglia. Il primo si avvale di un McDowell sublime e di un'ambientazione affascinante in una Londra sinistramente futurista (ma non troppo), il secondo è semplicemente uno dei più bei film mai girati (intendo come costumi, luci, riprese), penso che basti, un film-quadro;
5. Full Metal Jacket -> spezzo una lancia a favore della seconda parte del film (della prima tutti praticamente conoscono vita, morte e miracoli). Con il tempo secondo me si riesce ad apprezzare meglio lo straniamento di Joker quando arriva in Vietnam. Il finale poi è maestoso, forse il mio preferito tra tutti i suoi film.
Difficile comunque fare una classifica definitiva (so che ho escluso dei classiconi), ma in genere questi 6 titoli sono quelli che rivedo con maggiore piacere o, comunque, quelli che mi hanno colpito/preso di più.
Anzi, forse sostituisco FMJ con The Killing... film eccellente e che ha finito per influenzare in maniera piuttosto evidente Tarantino in Reservoir Dogs. E poi c'è come protagonista Sterling Hayden (che compare anche in Dr. Strangelove), che è uno dei miei attori americani preferiti.
Inviato 19 maggio 2020 - 20:51
Sì, confermo. 2001 è uno dei più grandi (e ambiziosi) film che abbia mai visto.
Un'esperienza da godere al cinema, ancora più che dal proprio televisore di casa. Però non solo è una goduria per gli occhi, ma pone anche delle riflessioni (tecnica, evoluzione, intelligenza artificiale, libero arbitrio) profonde.
Se non c'è del genio in scene come questa (o quella della disattivazione di HAL, quella è anche meglio, ma è già stata messa, giustamente), allora non saprei come controbattere.
Inviato 19 maggio 2020 - 21:51
Tecnicamente il film è stato realizzato con una cura del dettaglio incredibile, non solo per gli effetti speciali, c'è un'armonia e un equilibrio perfetto in ogni singola sequenza.
Per non parlare poi del finale più visionario, simbolico ed enigmatico nella storia del cinema.
Mi chiamo Ash, reparto ferramenta
Inviato 25 agosto 2020 - 15:46
L'unico Kubrick che non ho mai avuto voglia e/o mi sono sempre rifiutato di guardare è Spartacus. Prima o poi dovrei recuperarlo, secondo voi? (Non amo i film storici, ma forse a Stanley gliela devo, una visione)
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 25 agosto 2020 - 17:03
Ma non è mica brutto, eh. La mano di Kubrick è meno evidente che altrove, ma si sente comunque. Io l’ho visto una volta ormai più di dieci anni fa e ho ancora negli occhi gli scontri in campo lungo tra le legioni – e ogni volta ci ripenso per immaginare cosa sarebbe potuto essere Napoleon. Anche certi tocchi sul protagonista ne fanno un peplum assai atipico. Detto questo, la storia poteva essere sviluppata meglio, in questo è troppo canonico e didascalico, comunque, senza aspettarsi il capolavoro, vale la pena.
Inviato 25 agosto 2020 - 17:16
Ma non è mica brutto, eh. La mano di Kubrick è meno evidente che altrove, ma si sente comunque. Io l’ho visto una volta ormai più di dieci anni fa e ho ancora negli occhi gli scontri in campo lungo tra le legioni – e ogni volta ci ripenso per immaginare cosa sarebbe potuto essere Napoleon. Anche certi tocchi sul protagonista ne fanno un peplum assai atipico. Detto questo, la storia poteva essere sviluppata meglio, in questo è troppo canonico e didascalico, comunque, senza aspettarsi il capolavoro, vale la pena.
Alla fine è più un Kirk Douglas and Dalton Trumbo (sceneggiatore) featuring Stanley Kubrick che altro.
Non è male, ma rispetto a Paths of Glory o The Killing (le sue due opere precedenti, che secondo me sono un capolavoro assoluto del genere bellico e un ottimo noir) è un passo indietro.
Inviato 25 agosto 2020 - 17:53
un passo indietro, ma del suo genere è uno dei migliori esempi
Inviato 25 agosto 2020 - 21:22
Inviato 23 novembre 2020 - 14:10
Ahahah, ma che trailer strambo. Non il mio preferito di SK, ma forse dovrei rivederlo per apprezzarlo meglio.
Comunque andiamo di personale classifica completa, va.
1. 2001
2. Dr. Strangelove
3. A Clockwork Orange
4. Paths of Glory
5. Barry Lyndon
6. The Shining
7. Full Metal Jacket
8. The Killing
9. Eyes Wide Shut
10. Lolita
11. Spartacus
12. Killer's Kiss
13. Fear and Desire
Fino a The Killing sono tutti titoli più o meno imperdibili (per anni il mio preferito di Kubrick era addirittura Full Metal Jacket, figuriamoci), poi Eyes Wide Shut che è tornato a stuzzicarmi e voglio rispolverarlo un po'. Lolita e Spartacus buoni film, ma non i migliori di Kubrick. I primi due, invece, sono obiettivamente un po' grezzi e non molto riusciti.
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