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affinità tra letteratura, pittura e musica


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2 replies to this topic

#1 mongodrone

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Inviato 09 maggio 2007 - 16:36

mi piacerebbe dare il via a una discussione sulle affinità tra letteratura, pittura e musica.

questo perchè ho sempre trovato delle forti similarità tra certi stili. io per esempio sono stato rapito dallo stile completamente contrario alla successione narrativa che è emerso nei lavori di inizio 900, proust, woolf, per esempio..ma non ancora fino alle estreme conseguenze (devo ancora leggere joyce, ma del resto la letteratura ha meno possibilità astrattive o informali rispetto a musica e pittura), piuttosto il tipo di narrazione musiliana, che se da una parte sembra classica, illuministica, dall'altra non ha un vero sviluppo: "l'uomo senza qualità" è come una spirale in cui non c'è un risultato finale, ma ogni quadro staccato tra gli innumerevoli del libro ha vita propria. si sente come una simultaneità che pervade il romanzo, le questioni sono continuamente riproposte nei diversi momenti e ogni volta ritornano su se stesse, perchè non c'è una vera e propria parola risolutiva (del resto è incompiuto, volutamente mi sa). in questo senso la frammentarietà del flusso di coscienza lo rivedo anche in musil, seppur nei contenuti e non nella forma, che è lucida e razionale, ma sempre piena di inventiva.
questa anti-narratività, che è insieme temporale e spaziale(nel senso di simultanea), la rivedo nella mia pittura preferita, quella delle avanguardie storiche.. cubismo, astrattismo, ma soprattutto Klee, che è un pittore trasversale, che attraversa l'astrazione ma non mette da parte la natura... si allontana dal modo della rappresentazione della pittura classica e va verso un modo di esprimersi che è spaziale e anche temporale, processuale, in cui l'opera però non è il punto d'arrivo, ma piuttosto lo schermo attraverso il quale comprendere il flusso della formazione, la qualità dell'esperienza.

insomma, semplificando: se il romanzo classico era una storia in cui gli elementi si sommavano e si arrivava a un risultato, se il quadro realista stesso raccontava una storia frutto della somma degli elementi sparsi nel quadro, e se infine un certo tipo di musica (sviluppo tematico della classica, forma canzone nel pop e nel rock, andamento costante più momenti individuali nel jazz) si propone allo stesso modo come una successione controllata di elementi spesso melodici; se queste tre situazioni in cui viene alla luce la volontà di controllare l'esperienza attraverso un ordine armonico, tonale, rassicurante (il romanzo, la forma canzone,la rappresentazione di oggetti), al contrario quelle esperienze artistiche del primo 900, e la musica atonale, o la psichedelia, l'ambient, il minimalismo,il noise, portano alla luce il carattere più insicuro dell'esperienza, più frammentario, come flusso dinamico, come un nuovo ordine , meno rigido, più incentrato sul movimento e allo stesso tempo sull'intuizione simultanea, e molto poco sulla successione logica...(c'è comunque da fare dei distinguo, il noise ad esempio è a-logico, informale; l'ambient è a suo modo razionale, estremamente astratta...quando è senza ritmo invece ha delle sfumature diverse, ecc)

insomma, tutta questa pappardella per dirvi: notate anche voi nelle vostre preferenze un'affanità tra arti diverse?
io assolutamente si.. difatti ascolto musica ambient-soporifera, leggo flussi di coscienza che non vanno da nessuna parte, osservo dipinti che raffigurano eventi incomprensibili... ;D o per meglio dire, arti che rappresentano 'viaggi' di tipo diverso da quelli consueti, che non hanno per forza un punto di partenza e uno di arrivo.

ah, è implicito l'incoraggiamento a postare le vostre affinità, le vostre sinestesie tra arti differenti..però dovreste spiegarmi quale sia componente a corrispondere..

p.s.
Grazie per la collaborazione, se hai dei dubbi non esitare a contattarmi.
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#2 mongodrone

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Inviato 09 maggio 2007 - 21:06

pianooooo non vi accalcateee pianooooooooooooooooo ahhhh aiuto moderatoriiii
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#3 wago

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  • Redattore OndaRock
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Inviato 10 maggio 2007 - 10:20

Senza dubbio noto delle corrispondenze tra quel che amo nell'arte in generale e quel che amo in musica. L'interesse profondo per l'aspetto formale/strutturale direi che e' l'elemento che accomuna le mie passioni per Mondrian, Calvino, i King Crimson, il film di Alice nel Paese delle Meraviglie per buttar li' qualche esempio.
Pero' noto anche profonde divergenze che fanno si' che in campo extra-musicale sia molto piu' aperto. Ho una grande passione per il dadaismo, per il gioco autoironico (che poi si ritrova anche in Calvino o  in Alice, per restare sugli esempi), ma tutte le volte che questo si declina in musica il risultato mi fa ribrezzo. Amo un artista "viscerale" come Van Gogh, e amo in letteratura o nel cinema un certo aprroccio "a flusso libero" che in musica non sopporto. Poi c'e' una costante comune, ovvero che quasi sempre ho bisogno di un "aggancio" tematico a cui appigliarmi: il flusso non puo' essere senza capo ne' coda, deve iniziare da qualche parte e finire da un'altra passando per punti "utili" che fanno avanzare la storia. Questo sia in musica, che in letteratura o nel cinema.
Poi vado matto per l'elemento mistico/esoterico, ma e' che sia un patito di porcherie neofolk o simili...
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