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Aldo Moro, un caso ancora aperto


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10 replies to this topic

#1 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 07 maggio 2007 - 13:40

Sul numero di LEFT di questa settimana la storia di copertina è dedicata ad un'inquietante (e molto attendibile) rivelazione: il falso comunicato # 8, quello del Lago della Duchessa, fu suggerito dall'inviato di Carter, Steve Pieczenik, per provocare le BR e costringerle ad uccidere l'on. Moro. Anche perché nessuno voleva che Moro si salvasse. Sulla collaborazione di Pieczenik si seppe solo nel '93 e i suoi intelrucutori italiani, a parte Cossiga, allora Ministro dell'Interno, erano tutti pidduisti, come il colonnello Guglielmi (SISMI), che il nmattino del rapimento Moro si trovava in via Fani, a suo dire perché invitato a pranzo da un amico. Un altra pagina della vera storia tricolore viene svelata?
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#2 Ukrainian Roulette

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Inviato 08 maggio 2007 - 11:57

mah.....

Se Prodi avesse affinato le sue doti medianiche (ricordo a tutti che è agli atti la sua dichiarazione dove afferma di essere stato informato tramite seduta spiritica sull'ubicazione in Via Gradoli dello statista democristiano  O_O ) invece di specializzarsi come distruttore di finanze pubbliche....forse saremmo un enorme Svizzera senza in  cassaforte solo stragi impunite,segreti di stato di Pulcinella, che non sa come spendere i soldi e che non saprebbe cosa significa mettere il lucchetto alle porte di casa.
Però non sempre il destino ci è amico  :-[
E nemmeno la CIA.
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#3 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 09 maggio 2007 - 07:49

ci sono dei momenti storici sui quali sarà impossibile far definitiva chiarezza, vuoi perché non tutti coloro che sanno possono o vogliono parlare vuoi perché ormai l'intervallo temporale sta per sfiorare i 40 anni (!!).
di certo c'è che la cattura e il sequestro di Moro (e dell'uccisione della scorta, mai sufficientemente ricordata) innescarono una serie di eventi, in parte attesi in parte inaspettati, che determinarono la fine tragica dello statista.
di sicuro (almeno per quanto riguarda la verità giudiziaria finora emersa) sappiamo che l'operazione fu eseguita da un commando delle BR, i cui componenti sono stati oggi tutti individuati e, credo, arrestati. presenze di mafiosi calabresi o di uomini dei servizi segreti, italiani o esteri, non sono mai state comprovate.
comunque non si può escludere a priori (considerando il contesto storico dell'epoca ovvero la cosiddetta "strategia della tensione") che apparati dello stato o esteri abbiano giocato un ruolo fondamentale, determinante soprattutto nella gestione della prigionia e della condotta della "linea della fermezza".
come per la strage di piazza Fontana, come per quella della stazione di Bologna e come per quella di Ustica, anche con l'affaire Moro ci troviamo di fronte a un mistero senza fine... e, aggiungo con molta amarezza, senza speranza.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#4 astrodomini

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Inviato 09 maggio 2007 - 11:16

Sarebbe da prendere Cossiga finchè si è in tempo (sta per morire a quanto ho saputo) e torturarlo per sapere la verità asd

Tralasciando la battuta ritengo il caso Moro, insieme a Bologna, il pretesto perfetto per distruggere senza troppi impicci massmediatici tutte le forme di eversione (ma anche, in parte, i movimenti) nate negli anni settanta. Dalla morte di Moro partì la fine delle BR, da Bologna partirono le mega operazioni che decapitarono per sempre il terrorismo neofascista.
Le BR hanno sempre rivendicato con orgoglio di non essere mai state deviate da nessuno (sospetto che invece grava sul terrorismo nero) anche se io francamente non ne sarei così sicuro, certo è che quella scelta fu la più perfetta per perdere ogni dignità e ogni speranza politica (un distacco con la base si ebbe però con l'omicidio di Guido Rossa) e dare mano libera allo stato per mettere la parola fine a quella stagione.

Opportunismo da parte dello Stato che sfrutta una scelta sciagurata di Moretti e  compagni?
Le BR vengono portate a rapire Aldo Moro da qualche elemento esterno (una specie di operazione pungiglione)?
La versione della fermezza corrisponde alla realtà e quello che dico io è pura dietrologia complottistica?

Non lo so. Di sicuro nemmeno io vivrò abbastanza per saperlo.

(non interesserà a nessuno ma due mesetti fa ho riportato il portafoglio di una ragazza in questura e ho potuto incontrare uno dei liberatori di Dozier qui a Padova, da appassionato di storia italiana ero in brodo di giuggiole a sentirmi raccontare la storia da uno che la visse in prima persona)
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the music that forced the world into future


#5 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 09 maggio 2007 - 12:17

Quei criminali furono usati per nascondere la vera matrice omicida.
All'epoca non era gradito"compromettersi" con la nomenklatura e usare cosiddetti brigatisti serviva a non far cambiare nulla aggiudicandosi anche un bel po di consensi elettorali di estrema sinistra (esisteva solo quella).
L'importante era non dar segnali di quella collaborazione con la DC che il PC aveva da tempo intrapreso e che in occidente non si vedesse palesare una guida comunista.Il caso Moro tornava molto utilissimo a queste finalità.

Oggi questo impianto è invece palese (dal primo governo Prodi)e non interessa a nessuno.Tanto che saranno si e no un pugno di persone (magari direttamente coinvolte in fatti di sangue) ad'indignarsi per le onoreficienze e assegnazionedi posti da burocrate a quei cosidetti brigatisti.
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#6 punck

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Inviato 09 maggio 2007 - 13:04

http://fulminiesaett...0/9 maggio 1978


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#7 virginia wolf

    apota

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Inviato 10 maggio 2007 - 12:16

Qui potete ascoltare una eccellente ricostruzione del "caso Moro".

E' molto interessante, alla fine della puntata, la testimonianza di Ferdinando Imposimato, giudice istruttore dei primi tre processi Moro, soprattutto la parte che riguarda i componenti del comitato di crisi istituito in occasione del sequestro Moro, primo fra tutti Giuseppe Santovito capo dei Servizi Segreti deviati, iscritto alla P2 e legato alla famigerata Banda della Magliana, e dell'influenza negativa che hanno avuto nella conclusione nefasta della vicenda.



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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#8 compagno rosso

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Inviato 18 agosto 2008 - 22:11

si sa che i mandanti della morte di moro furono i capi della dc con l'appoggio dell'america perche' moro voleva fare una grande alleanza tra la dc e il p.c.i.
hanno approfittato del momento in cui si parlava sempre delle brigate rosse per mettere la colpa a loro.uno dei mandanti dell'omicidio potrebbe essere andreotti (lo stesso che aveva contatti con toto' riina e la mafia)
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#9 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 26 agosto 2008 - 11:05

Scherzi? Il divo Giulio e Moro condividevano tra l'altro l'interesse per la causa del popolo palestinese. Ora non ho del materiale sottomano (causa trasloco), però so quel che dico.
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L'amour physique
Est sans issue

#10 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 19 luglio 2010 - 08:51

E' morta la vedova di Aldo Moro

La prima intervista di Eleonora Moro Dall'archivio de "La Stampa"
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(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#11 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 19 luglio 2010 - 12:31


E' morta la vedova di Aldo Moro

La prima intervista di Eleonora Moro Dall'archivio de "La Stampa"


Ne "La notte della Repubblica" di Zavoli ricordo la sua deposizione all'inchiesta sull'uccisione di Moro, in cui senza tanti giri di parole denunciava in modo netto i vertici dello Stato, della DC e della Chiesa (lei: cattolicissima) di aver lasciato che ammazzassero il marito. Mi aveva colpito la sua aria tranquilla, da vecchia zia coi capelli bianchi, mentre sparava bordate incredibili contro i massimi sistemi di questo paese. Davanti ai giudici parlava serenamente di come che il Papa si era impicciato in affari non suoi, contribuendo all'omicidio di Moro, come se stesse parlando di quello che aveva cucinato a cena la sera prima.
Gran donna. :-*


a me in quella deposizione aveva lasciato di sasso la sua lucidità, come quando affermò, all'indomani della "seduta spiritica" nella quale emerse il nome di Gradoli e memore del fatto che Moro nelle lettere insisteva a scrivere "QUI", per lei significasse che il marito era a Roma; "ma siamo sicuri che non esiste una via Gradoli a Roma?" chiedeva agli investigatori, i quali invece si diressero (depistati) al paesello omonimo nel viterbese.
in un'intervista radiofonica di qualche anno fa, ricordo che disse "sarebbero bastati 4 marescialli e qualche brigadiere per trovare Aldo; sarebbe bastato pedinare per qualche giorno Pace e sarebbero arrivati al covo... ma lo Stato aveva deciso che mio marito doveva morire"... roba da far venire i brividi

ps: programma epocale quello di Zavoli, mai più fatta una cosa del genere (forse da Lucarelli ma con taglio totalmente diverso)... vero giornalismo d'inchiesta.
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