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Esp Disk


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76 replies to this topic

#1 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 02 maggio 2007 - 08:02

Finalmente anche questa leggendaria etichetta ha cominciato a destare interesse: bellissimo articolo e intervista a Bernard Stollmann su Blow Up a cura di Federico(a proposito:complimenti) e imminente pubblicazione di un doppio cd antologico(più libro) curato da WU ming 1.(qui info).
Ho sempre avuto una venerazione per questa label che non esito a definire la più rivoluzionaria,almeno in ambito free music, sia  per la tipologia e la qualità della proposta musicale che per la filosofia che ha portato avanti("Solo l'artista decide ciò che ascolterai sui dischi della ESP").
Voi cosa ne pensate?

La mia top ten Esp disk:
Albert Ayler- Spiritual unity
Giuseppi Logan- s/t
Patty Waters- Sings
Sun Ra- Heliocentric Worlds Vol. 1-2
Cromagnon-Orgasm
Steve Lacy- The Forest And The Zoo
Pearls Before Swine-Balaklava
Bob James trio ??Explosions
Milford Graves- Percussion Ensemble
Sunny Murray- s/t

Senza dimenticare il grande Henry Grimes, Paul Bley (bellissimo Closer)
Marion Brown,Erica Pomerance e last but not least gli
Holy Modal Rounders...

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#2 starmelt

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Inviato 02 maggio 2007 - 08:29

I complimenti a slothrop li ho già fatti, un'intervista davvero bella. Purtroppo sono piuttosto a digiuno dei materiali ESP.
E' da qualche giorno che ho ripescato Spiritual Unity, scaricato e ascoltato parecchio tempo fa in un momento non opportuno, ora ci sono rimasto secco (tra l'altro ho visto che ci sono diverse edizioni, qual è quella da prendere? Poi ho visto l'apposito thread, vedrò di fare razzia).

Vale la pena di ascoltare "Ask The Unicorn" di Ed Askew, bizzarro cantautore che suona una stramba chitarra dal suono acuto e metallico. Lui piagnucola, si lamenta, narra della sua depressione cosmica ed è quasi impossibile distinguere un pezzo dall'altro. Gran disco.
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#3 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 02 maggio 2007 - 08:33

La tua classifica è ampiamente condivisibile. Io aggiungerei, comunque,:

Marion Brown Quartet - s/t
Marzette Watts – Marzette & Company

Concordo: la più rivoluzionaria etichetta in ambito free, anche se, come raccontava Ayler, Stollmann spesso faceva vedere i sorci verdi ai suoi artisti prima di pagarli decentemente!
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#4 slothrop

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Inviato 02 maggio 2007 - 08:41

Concordo: la più rivoluzionaria etichetta in ambito free, anche se, come spesso raccontava Ayler, Stollmann spesso faceva vedere i sorci verdi ai suoi artisti prima di pagarli decentemente!


Strano che su questo non abbia approfondito...  :P

Bella la classifica di Crocus e anche le 5 aggiunte (con tutto che i Cromagnon, pur fondamentali per la "mia" musica, li avrei messi più indietro e non ho mai perso la testa per i Pearls e Sunny Murray) alle quali aggiungo Marzette Watts sulla scia di Frankie ma anche Lowell Davidson, Charles Tyler (sia l'ensemble che Eastern Man Alone), Burton Greene, il New York Art Quartet, Alan Silva, i Godz e il dimenticato Sea Ensemble (tra i nuovi pubblicati Unity di Frank Wright spacca!). Comunque la Esp è una specie di pozzo senza fondo perchè anche Sonny Simmons, Noah Howard e altri ancora sarebbero da sentire.
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#5 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 02 maggio 2007 - 08:44

Comunque la Esp è una specie di pozzo senza fondo perchè anche Sonny Simmons, Noah Howard e altri ancora sarebbero da sentire.


In effetti, un pò tutti i dischi, anche con le loro pecche, nascondono perle, piccole perle.
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#6 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 02 maggio 2007 - 09:30

non ho mai perso la testa per Sunny Murray


Solo perchè non hai mai ascoltato Sunny's Time Now (compralo qui costa appena 358,34 dollari... asd
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#7 slothrop

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Inviato 02 maggio 2007 - 09:41

Invece l'ho ascoltato, ovviamente non originale e non riesco a farmelo piacere. Mi pare che sia fiacco in maniera addirittura parodistica, il che potrebbe anch'essere una gran bella cosa non fosse che non sono certo che sia intenzionale.
Certo la line-up con Ayler, Don Cherry e lo speking incazzoso di LeRoi Jones (presente anche sull'esordio del New York Art Quartet) mi danno sempre da pensare di non averci capito molto di quel disco...


PS: in generale Murray mi piace poco quasi dappertutto, compreso Spiritual Unity la cui grandezza è, secondo me, da attribuire più che altro a Ayler con un Gary Peacock bravo ma sempre molto misurato (scelta oculatissima infatti farlo suonare anche con Lowell Davidson), e non sarà un caso se poi è finito a suonare con Jarrett.
Murray mi piace molto sul Live at Greenwitch Village di Ayler, edito da Impulse, e anche se ho un'edizione sfigata col booklet difettoso (e manchevole di oltre 20 pagine) son convinto di riuscire a capire in quali pezzi suona (alla grande) Murray e in quali Alvin Fiedler (che ricordo avere uno stile piuttosto distante).
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#8 frankie teardrop

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Inviato 02 maggio 2007 - 13:26

Sul disco di Murray sono abbastanza d'accordo con Sloth: un disco che non mi è mai piaciuto più di tanto. La grandezza di Murray è fuori discussione (uno dei primi, se non il primo, batterista "jazz" auonare veramente "free"). Pewrò su quel disco non credo dia il meglio di sè.
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#9 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 02 maggio 2007 - 18:00

Io invece penso che sia uno dei migliori e rappresentativi dischi della rabbia nera e del free jazz, cioè quello che meglio simboleggia la rabbia e la sofferenza degli afroamericani.L'incarnazione stessa del loro spirito e della loro politica.E la presenza di Ayler, Don Cherry e Leroi Jones rende ancora più tormentoso, intenso e forse anche dolce quel disco. Ovviamente è uscito nel 1965 e va inserito in quel contesto musicale e politico?.
In generale mi piace molto il suo stile percussivo impetuoso e aggressivo, indubbiamente tra i più innovativi e originali in ambito free?

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#10 slothrop

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Inviato 02 maggio 2007 - 19:11

quello che meglio simboleggia la rabbia e la sofferenza degli afroamericani.L'incarnazione stessa del loro spirito e della loro politica.


Guarda, questo lo credo anch'io, però proprio non mi esalta musicalmente (nel senso che non mi sembra questa pietra miliare irrinunciabile).
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#11 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 07 maggio 2007 - 18:01

Qualcuno conosce la tracklist del doppio cd antologico "The Old New Thing"?
Non riesco a trovarla da nessuna parte.....
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#12 slothrop

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Inviato 07 maggio 2007 - 18:25

Tralascio gli estratti da Movement Soul, ce ne sono un pò, brevissimi, qua e là.

Disco 1:

Marzette Watts - Backdrop for urban revolution (edit)
Albert Ayler - Spirits (edit)
Sun Ra - exotic forest (edit)
Milford Graves - Nothing 11 (edit)
Sunny Murray - Giblet (edit)
Sun Ra - Outer space Inc. (la versione di Nothing Is)
Charles Tyler - Black Mysticism
Giuseppi Logan - Tabla Suite


Disco 2:

Sonny Simmons - dolphy's says (edit)
giuseppi logan - shebar (edit)
Ayler - Ghosts
Ornette coleman - the ark (edit)
Milford Graves - nothing 19 (edit)
Sun Ra - the cosmos
Free Music Quintet - no. 1 (edit)
Giuseppi Logan - Bleecker partita (edit)

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#13 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 09 maggio 2007 - 10:08

mmm..li ho quasi tutti :-\
quasi quasi me lo accatto lo stesso, essennò che malato sono?
Però il libro è molto interessante vero?

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#14 slothrop

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Inviato 09 maggio 2007 - 13:15

Allora, i due saggi inclusi sono piuttosto brevi anche se interessanti. Le foto belle in parte però già edite (ma non certo tutte) e comunque nel complesso si tratta di un bell'oggetto. Visto che stai a Milano rischi di torvarlo in qualche libreria, un'occhiata gliela darei.


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#15 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 09 maggio 2007 - 17:35

Visto da Feltrinelli ma chiuso nella scatolina antifurto. Appofitterò dello sconto del 30% in corso in questi giorni.
Grazie delle info.
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#16 Guest_Mattia_*

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Inviato 10 maggio 2007 - 13:40

mmm..li ho quasi tutti :-\
quasi quasi me lo accatto lo stesso, essennò che malato sono?
Però il libro è molto interessante vero?


L'ho appena acquistato e letto durante le pause ai semafori, mentre tornavo in ufficio. La cosa dovrebbe darti da pensare: lo scritto di Wu Ming 1 è lungo una ventina di pagine (più diverse foto - spesso già edite in precedenza e prive di didascalie) e, per i miei gusti, è un po' troppo visionario e laconico. In pratica, non aggiunge nulla d'interessante a quanto già sappiamo sulla storia di certa musica "nera" (o, comunque, sperimentale). Onestamente, si vive da dio anche senza averlo letto.

Il doppio cd allegato non propone inediti (se non qualche incomprensibile - e inascoltabile - stralcio di discorso e una manciata di "edit" di tracce storiche appartenenti alla discografia di artisti ESP-Disk'). Anche per lui, tutto sommato, vale il discorso appena fatto.

Era proprio necessaria un'operazione del genere? E' proprio necessario sbattere nel cesso venticinque sacchi? La risposta puoi ricavarla facilmente da solo.
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#17 slothrop

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Inviato 10 maggio 2007 - 14:10

Che è una roba adatta per lo più al neofita era scritto, eh.

I saggi secondo me non sono male nel limite intrinseco della loro brevità, ovvero non entrano in profondità sul catalogo e i musicisti. Ripeto, è valida come introduzione ed è un bell'oggettino.
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#18 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 10 maggio 2007 - 14:15

Della Esp son più conoscitore del lato rock o acid folk (si veda anche qui), di Sun Ra conosco relativamente poco, chi mi fa la playlist coi fondamentali?
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#19 slothrop

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Inviato 10 maggio 2007 - 15:13

Esiste un thread su Sun Ra da qualche parte.
Per Esp incise tre dischi a suo tempo: i due volumi degli Heliocentric Worlds (oggi raccolti in un unico cd nella nuova edizione Esp-Disk, che ti consiglio anche se la copertina è meno bella delle originali e all'interno è ripresa solo quella del volume 2) e Nothing Is.

Tra le prime pubblicazioni "nuove" della Esp c'è il terzo volume degli Heliocentric composto con materiale ulteriore registrato, mi pare, nelle stesse sessions (dunque caso raro di surplus di materiale esp). Non l'ho mai ascoltato però e lessi brutte recensioni (oltretutto sto scrivendo a braccio e non sono strasicuro delle informazioni riportate sopra, magari la storia è diversissima).

PS: su Sun Ra nello specifico a me piacciono parecchio Atlantis e i due volumi del Solar Myth Approach (ne esiste un'edizione in doppio cd della Byg-Charlie) ma è meglio se ti leggi l'altro thread che approfondisce anche le varie fasi della musica dell'uomo, io prediligo il lato più freak (anticipato dagli ancora misurati, e bellissimi, Heliocentric Worlds).
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#20 Guest_Mattia_*

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Inviato 10 maggio 2007 - 20:23

Che è una roba adatta per lo più al neofita era scritto, eh.

I saggi secondo me non sono male nel limite intrinseco della loro brevità, ovvero non entrano in profondità sul catalogo e i musicisti. Ripeto, è valida come introduzione ed è un bell'oggettino.


Mettiamola così: il libro non è altro che il booklet del doppio cd antologico, ottimo incentivo all'approfondimento della materia free per chiunque ne sia completamente a digiuno (ma soltanto per costoro).

Promosso per il rotto della cuffia.

Imperdonabili, però, i remix: lasciano nell'ascoltatore l'impressione che, da parte dei promotori della raccolta, ci sia un marcato intento onanistico-autoreferenziale.

Lo scritto di Wu Ming 1 è molto dolce, comunque, e fa da gradito contrappunto all'inopinabile povertà dell'operazione.
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#21 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 14 maggio 2007 - 14:04

...letto durante le pause ai semafori...

....troppo..laconico..

..si vive da dio anche senza averlo letto..

...un marcato intento onanistico-autoreferenziale...

E' proprio necessario sbattere nel cesso venticinque sacchi?


Non so perché ma queste frasi mi hanno convinto a non comprare la raccolta..
Mirabile potenza dell??arte persuasiva paneronica? O_O
Scherzi a parte.E?? chiaramente una pubblicazione rivolta a che è completamente a digiuno della materia.
Non la considero però una raccolta  inutile: la scelta dei brani non è male e il libro, per quanto striminzito, mi sembra curato.
Niente male la copertina ex avatar di slothrop, eh?

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Le merendine di quand'ero bambino non torneranno più! I pomeriggi di Maggio!

#22 wm1

    pivello

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Inviato 23 maggio 2007 - 11:17

Ciao a tutti,

mi dispiace molto che l'operazione non sia piaciuta, almeno non a chi frequenta questo forum.

Ho cercato di riproporre le musiche del catalogo Esp in una maniera che non fosse accademico-archivistica, e al tempo stesso non banale (non è un "Best of", ecco), questo il motivo del remix. Volevo comporre una (doppia) suite usando i momenti "di picco" che avevo individuato nei pezzi, cercando di ri-ascoltarli come se non li avessi mai sentiti prima. L'intensità dei momenti era il criterio di scelta. Insomma, il mio intento era rimontare in modo da ottenere un unico, lungo, "nuovo" pezzo.

L'ascoltatore che avevo in mente era uno/a che queste cose le avesse soltanto orecchiate o nemmeno quello, pensando anche alle persone che hanno letto il mio libro New Thing... "sulla fiducia", perché erano lettori di WM e non perché conoscessero già il jazz radicale dei Sixties. Il richiamo al mio libro è esplicito fin dalla copertina che lo richiama, e anche nel mio saggio spiego che quel libro è il motivo per cui la Abraxas mi ha chiesto di curare la raccolta.

Posso assicurare che ho cercato di accostarmi al catalogo con umiltà, nessun intento "autoreferenziale"... ma nemmeno nessun timore reverenziale, altrimenti non avrei potuto intervenire sul materiale.
E quanto al saggio "striminzito"... beh, io ci ho lavorato sopra settimane, limando, tagliando, correggendo, sempre cercando di scrivere cose non scontate ma nemmeno gratuite. Nè compitino né fuga per la tangente. Letture "immaginifiche", ok, ma comunque ancorate alla storia e alla critica. Se mi è venuto solo 20 pagine non è perché io mi sia "risparmiato", il lavoro sul testo è stato più intensivo che estensivo. Se sono venute 20 pagine, si vede che doveva andare così :-/

[Il prezzo, chiaramente, non l'ho stabilito io. Posso solo dire che come cofanetto non mi sembra ultra-costoso...]

Chiaramente, i miei intenti e le cose che ho scritto sopra non contano nulla se questa cosa non "arriva", se il prodotto finale non la comunica. Attenderò di vedere se altre reazioni sono simili a quelle lette qui, e nel caso lo fossero concluderò serenamente: "ofelè fa il to mestè".

Comunque grazie per il feedback: a parte voi e la recensione su Blow Up non ho ancora avuto nessun altro commento, quindi i vostri li valuto molto.

Wu Ming 1

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#23 Guest_Mattia_*

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Inviato 23 maggio 2007 - 12:32

Ciao!

Innanzitutto benvenuto nel forum di Onda Rock e grazie per aver partecipato a questa discussione in modo sincero e appassionato.

Ciò che hai scritto è molto bello, perchè mostra quanto tu tenga al lavoro che hai svolto e quanto sia disposto a metterti in discussione.

Le opinioni negative espresse in questo thread sono soltanto le mie e non di tutta Onda Rock (a questo punto, sarebbe interessante leggere gli interventi di altri utenti che abbiano acquistato il tuo lavoro), quindi è verosimile che il commento che hai letto possa essere confutato da chiunque altro (ed è proprio questo il bello dei forum di discussione).

Dal momento che la conoscenza media in materia di jazz di chi bazzica questa sezione è piuttosto elevata, ho inteso indirizzare il mio monito ad un target di potenziali ascoltatori che tu stesso hai affermato di non essere più di tanto interessato a raggiungere.

Il tuo scritto, ripeto, è molto dolce e lascia trasparire grande passione per ciò che hai affrontato (un esempio: i tuoi suggerimenti riguardo ai diversi ascolti da dedicare all'Olatunji Concert di Coltrane, capitolo imprescindibile del "new jazz"). Soltanto ciò basterebbe per auspicare che non ti possa mai sorgere il dubbio di assecondare l'antico adagio "ofelè, fa' il to mestè".

Un sentito "in bocca al lupo" per quanto riguarda questo e i tuoi progetti futuri.

A presto, spero!
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#24 astrodomini

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Inviato 23 maggio 2007 - 12:47

Ieri notte prima di addormentarmi ho letto l'articolo sulla ESP Disk presente sul nuovo numero di BU, come sempre non ho posto attenzione all'autore e quindi ringrazio sentitamente sloth per la bellissima intervista e la panoramica su un etichetta fondamentale.

Personalmente possiedo solo lavori di Alber Ayler, Frank Wright, Ed Askew e di Erica Pomerance. Sicuramente grazie a questo disco mi immergerò in riascolti e nuove scoperte.
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the music that forced the world into future


#25 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 23 maggio 2007 - 20:31

...


Ciao e benvenuto sul forum :)
Vorrei chiarire alcune cose sulla mia scelta finale di non acquistare l??antologia da te curata.
Ho reagito con molto entusiasmo alla notizia dell??uscita di Old New Thing per diversi motivi: sono un appassionato di free jazz, un lettore nonchè estimatore di Wu  ming e ho sempre seguito con molta attenzione le uscite e le ristampe della Esp Disk. E poi le due ciliegine sulla torta:la bellissima copertina con la cover di uno dei miei dischi  da ??isola deserta? (lo stratosferico Giuseppi Logan Quartet) e l??operazione curata da te ovvero l??autore dello splendido New Thing (che ho letto e riletto con grande passione e ti faccio i complimenti).
Poi sono andato in libreria, ho sfogliato il libro,letto la tracklist e ho concluso che manca di valore aggiunto.Ovviamente parlo solo per me: ho buona parte del catalogo Esp e molte cose su questa label  le conosco già. Alla fine la mia pulsione feticista ha desistito e ha "vinto" il mio istinto di risparmiare 25 euro(che, di questo ti devo dare atto, non sono tanti soprattutto se confrontati con il prezzo di un normale cd).

Secondo me la risposta te la sei data da solo: l??ascoltatore che avevi in mente era uno che conosce poco o nulla di questo argomento. Io  penso di non rientrare in quella categoria,.Tutto qui.
Non ho nulla da rimproverare all??operazione culturale che  avete(tu e la Abraxas) realizzato.Anzi, in un mercato culturale scialbo, insipido e massificato come il nostro è da ritenere una scelta sicuramente, valida e  coraggiosa. Come ho già detto la selezione dei brani mi sembra ben fatta e il libro curato.
A questo punto anche a  me piacerebbe sapere cosa pensano gli altri  che hanno comprato l??antologia....

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#26 wm1

    pivello

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Inviato 23 maggio 2007 - 23:33

Sempre ammesso che qualcun altro l'abbia comprata  ;)

Grazie a entrambi, in realtà con queste operazioni sul jazz io mi muovo in una "terra di nessuno", tra la zona abitata dagli ignari e quella abitata dagli appassionati, e qualunque passo nell'una o nell'altra direzione comporta rischi di incomprensibilità e fraintendimenti...

Mi fa piacere, ogni tanto, sentire che qualcuno ha apprezzato New Thing, ma anche la ricezione di quel libro mostra tutti i limiti del mio approccio: ha venduto bene nei primi 2-3 mesi, ma una parte di chi lo ha letto ha ammesso di non averci capito niente, dopodiché il libro si è... inabissato per non riemergere mai più. Almeno in Italia, la sua vita in libreria è finita da un pezzo. Ho ricevuto ieri i rendiconti annuali e risulta che nel 2006 ha venduto la bellezza di zero copie  ;D
A settembre esce in Francia, vediamo se almeno di là dalle Alpi si raccapezzano.

Di certo era un libro ostico, per i digiuni di "nuova cosa" e vicende afroamericane, ed è probabile che non abbia incuriosito chi era già addentro la tematica ma poco interessato a Wu Ming. E allora chi è rimasto fuori, anzi, dentro? Due categorie: i neofiti che iniziavano a interessarsi, e gli aficionados di free jazz che erano anche lettori abituali di Wu Ming (come Crocus Behemoth). Questi i lettori di New Thing. Un'intersezione di umanità decisamente poco affollata...
Diciamo che il target della compilation è più il neofita che inizia a interessarsi. Il libro ha venduto circa 21.000 copie, la tiratura del cofanetto è 3000. Vedremo.

Scusate per questo che forse era un gigantesco OT, era per gettare un altro po' di luce sul senso dell'operazione.
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#27 v.

    mainstream Star

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Inviato 24 maggio 2007 - 12:32

anche la ricezione di quel libro mostra tutti i limiti del mio approccio: ha venduto bene nei primi 2-3 mesi, ma una parte di chi lo ha letto ha ammesso di non averci capito niente


Eheheh, in effetti mi ricordo di Giuseppe Genna che si sperticava in lodi su New Thing dicendo: "questo bellissimo libro che si ambienta negli ambienti jazz degli anni cinquanta..."

Cmq per me ben vengano i cofanetti per neofiti, nonché libri alla New Thing. Sono operazioni preziose. Non so quanti (in termini prettamente numerici) tra i potenziali acquirenti poi sarebbero in grado di recepire i contenuti degli uni e degli altri, ma ne basta una piccola manciata che già è tanto. O no?

Adesso però tocca a Savini/Slothrop, noto pynchoniano, scrivere un "Arcobaleno della Gravità" ambientato al No Fun Fest.
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#28 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 25 maggio 2007 - 22:31

Di certo era un libro ostico, per i digiuni di "nuova cosa" e vicende afroamericane,


Posso capire se qualcuno lo trova ostico. Ma non perché parla di vicende afroamericane o New thing.
Secondo me il libro richiede una certa predisposizione e disponibilità ad affrontare una lettura piena di continui rimandi e una struttura  narrativa che utilizza tecniche e stili diversi come l??intervista,l??articolo, l??inchiesta ecc.
Per me la bellezza e la genialità  di New Thing sta proprio in questo.
Non posso negare però che sono riuscito a gustarmelo ancora di più proprio perché parla di un argomento che mi interessa molto come il jazz radicale degli anni 60.In ogni caso si "assapora" meglio con una seconda lettura...

Posso farti una domanda? Ho letto da qualche parte(non ricordo più dove e spero di non aver preso un abbaglio :-[) che per scrivere questo libro ti sei ispirato molto a ??Il mondo dei vinti? di Nuto Revelli. E?? vero?Intendevi per lo stile?

A settembre esce in Francia, vediamo se almeno di là dalle Alpi si raccapezzano.


Ho il presentimento che in Francia andrà meglio che in Italia (e te lo auguro). Per quanto ne so i francesi seguono molto i noir(anche se definire noir questo libro è riduttivo) e il free impro jazz è un po?? meno di nicchia che in Italia?
Forse  non a caso hai/avete deciso di pubblicarlo oltralpe?

Qualcuno comincia a parlare di Old New Thing  : sul Venerdi di Repubblica di oggi è segnalato con un??ampia rece?

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#29 wm1

    pivello

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Inviato 27 maggio 2007 - 18:24

Posso farti una domanda? Ho letto da qualche parte(non ricordo più dove e spero di non aver preso un abbaglio :-[) che per scrivere questo libro ti sei ispirato molto a ??Il mondo dei vinti? di Nuto Revelli. E?? vero?Intendevi per lo stile?


In NT c'è un'indiscutibile influenza della "storia orale", non soltanto Revelli, anche Montaldi, Portelli... L'anonimo che raccoglie le registrazioni è una sorta di storico orale. E quello che va interrogando in lungo e in largo è in fondo un "mondo dei vinti".

Ho il presentimento che in Francia andrà meglio che in Italia (e te lo auguro). Per quanto ne so i francesi seguono molto i noir(anche se definire noir questo libro è riduttivo) e il free impro jazz è un po?? meno di nicchia che in Italia?
Forse  non a caso hai/avete deciso di pubblicarlo oltralpe?


Oh, fosse per me uscirebbe in tutto il mondo :-) Ma non dipende da me, dipende dagli editori stranieri. Se dall'estero non arrivano offerte, un libro non viene tradotto.

Qualcuno comincia a parlare di Old New Thing  : sul Venerdi di Repubblica di oggi è segnalato con un??ampia rece?


Cazzo, me la sono persa! Tu ce l'hai ancora?
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#30 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 27 maggio 2007 - 21:46

Cazzo, me la sono persa! Tu ce l'hai ancora?


yes.Ti ho appena mandato un mp.
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Le merendine di quand'ero bambino non torneranno più! I pomeriggi di Maggio!

#31 wm1

    pivello

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Inviato 27 maggio 2007 - 23:04


Cazzo, me la sono persa! Tu ce l'hai ancora?


yes.Ti ho appena mandato un mp.


Non riesco a risponderti perché non mi visualizza (e nemmeno riesco ad ascoltare) il codice, né con Firefox né con Explorer. La mia mail è wuming1 AT gmail.com, scrivimi lì e ti rispondo. E intanto grazie!

R.
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#32 wm1

    pivello

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Inviato 28 maggio 2007 - 21:48

Eheheh, in effetti mi ricordo di Giuseppe Genna che si sperticava in lodi su New Thing dicendo: "questo bellissimo libro che si ambienta negli ambienti jazz degli anni cinquanta..."


Non ricordo quel passaggio comunque, beh, anche. Diversi flashback ambientano una parte di libro nel decennio precedente. La recensione di Genna era un capolavoro nel suo genere, e aveva un retroscena, non so se lo conoscete, lo avevo reso noto qualche mese dopo ma a molti è sfuggito  ;D

-------- Original Message --------
Subject: regole per la recensione di N.T.
Date: Tue, 12 Oct 2004 02:01:18
From: Wu Ming 1
To: Giuseppe Genna <...>

A metà tra una autorizzazione a procedere e una sfida:

ok, puoi scrivere su "New Thing", ma rispettando queste regole (come ripetevano Perec e l'Oulipo, un testo è tanto più libero quante più costrizioni gli dai).
Ecco il decalogo:

1) Su i Miserabili e solo lì.
2) Va pubblicata il 26 ottobre.
3) Non meno di diecimila battute.
4) Al massimo 5 aggettivi in tutto il testo.
5) Deve contenere almeno dieci nomi di strumenti musicali.
6) Deve contenere la parola "nigger" ripetuta almeno 3 volte (ma non di fila).
7) Non deve contenere le parole "Italia", "Italiano" etc. Mai.
8 ) Ci deve essere un paragone tra la struttura del romanzo e l'architettura di un edificio famoso.
9) Deve contenere il nome "Klaus Kinski", non importa dove, ma in modo che abbia senso nel contesto.
10) Deve rimanere in cima alla pagina per una settimana.


Ora, andate a rivedere la rece e vedrete che LE HA RISPETTATE TUTTE, una sfilza di virtuosismi incredibili! O_O
http://www.miserabil..._new_thing.html

(poi ci sono stati altri strascichi, perché io ho recensito la sua recensione etc. E' incluso tutto qui, in coda ai miei "ringraziamenti di fine stagione 2004-2005":
http://www.wumingfou...s.php?extend.46


R.


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#33 Guest_Cannibal Ox_*

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Inviato 28 maggio 2007 - 23:20

7) Non deve contenere le parole "Italia", "Italiano" etc. Mai.


"...della politica del passato e del presente, degli anni Settanta in Italia, del femminismo a inizio Novecento..."

A MONTE!
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#34 wm1

    pivello

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Inviato 29 maggio 2007 - 08:10


7) Non deve contenere le parole "Italia", "Italiano" etc. Mai.


"...della politica del passato e del presente, degli anni Settanta in Italia, del femminismo a inizio Novecento..."

A MONTE!


Cazzo, glien'era scappata una! PECE E PIUME!!!  O_O
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#35 Plozzer

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Inviato 31 maggio 2007 - 13:30

Patty Waters- Sings


Questo l'ho scoperto or ora grazie alla tua segnalazione, ho anche visto che Waters viene citata qui e là nel forum ma non se ne parla mai diffusamente. "Sings" mi ha lasciato di stucco, punto.

Se poi voialtri che ne sapete avete altri suggerimenti ESP-iani da dare sono tutto orecchi (non ho comprato il numero di Blow Up con la retrospettiva e non mi pare carino chiedere a Federico il file dell'intervista  ;) )
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#36 slothrop

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Inviato 31 maggio 2007 - 14:34

Purtroppo il lato davvero carente dell'articolo erano proprio i consigli, sarebbe diventato chilometrico.

Ad ogni modo se stai in fase Waters buttati subito anche sul seguente College Tour, più dibattuto e spesso considerato parecchio inferiore all'esordio ma a a mio avviso praticamente sullo stesso piano (la Esp li ha anche pubblicati in un unico cd), solo più lynchano e morboso, registrato dal vivo e con l'accompagnamento mai invasivo di alcuni strumentisti (tra cui l'immarcescibile Giuseppi Logan). Per me, lo ripeto, vale quasi quanto l'esordio.
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#37 InTheBasement

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Inviato 31 maggio 2007 - 17:08

Dalla "carica dei 600" (Municchi):

[i]Nonostante Patty Waters sia stata poco più di una meteora, l'impatto delle sue opere nel campo del jazz e dell'avanguardia è stato devastante. Due splendidi album pubblicati intorno alla metà degli anni Sessanta, entrambi imprescindibili nel ridefinire i canoni della voce [...].

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#38 Plozzer

    Haddaway

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Inviato 31 maggio 2007 - 18:24

ok, c'è l'aggettivo "imprescindibile", perciò vado a pescarmi anche il secondo.
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#39 Plozzer

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Inviato 08 giugno 2007 - 07:05

College Tour [...] più lynchano e morboso, registrato dal vivo e con l'accompagnamento mai invasivo di alcuni strumentisti (tra cui l'immarcescibile Giuseppi Logan).


A parte che magari è Lynch a essere watersiano :D
Bello, molto ostico e privo del senso di spaesamento che in Sings nasce dalla contrapposizione lato strutturato / lato improvvisato, ma di certo un signor disco. Prima o poi lo ascolterò in mezzo a "Starsailor" e "Plastic Ono Band" (quello di Yoko Ono, ovviamente).
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#40 Guest_Mattia_*

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Inviato 26 giugno 2007 - 16:34

Qui troverete la recensione del libro/cd di Wu Ming 1, ad opera del bravo Salvatore Setola (giusto per par condicio! :D)...
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#41 Shining

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Inviato 09 luglio 2007 - 17:33

Immagine inserita

Karel Velebny: SHQ (ESP disk, 1967)


ho scoperto da poco questa chicca (edita solo in lp) del catologo ESP. tale Karel Velebny improbabile clarinettista ceco che con questo album porta uno dei primi esempi del filone impro europeo assieme a fulminati del calibro di Brötzmann e Van Hove. Il clarinetto di Velebney coaudivato da saxofono e corposa sezione ritmica, propone una sorta di post-bop malato con una certa attitudine freak (non tanto nelle intenzioni quanto più che altro nell'eclettismo dell'opera).

sarà per un pezzo swingato d'intermezzo o per altre strane bizzarie, in certi tratti mi ricorda l'ottimo (e già nominato) Basil Kirchin.


p.s. : procuratevelo, stronzi.
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#42 Farzan

    Classic Rocker

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Inviato 09 luglio 2007 - 22:52

Karl Velebney: SHQ (ESP disk, 1967)

ce l'hai da passare?
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#43 Shining

    Groupie

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Inviato 13 luglio 2007 - 17:55


Karl Velebney: SHQ (ESP disk, 1967)

ce l'hai da passare?



scusa non avevo visto il reply. io te lo dovrei rippare, quindi ti dico un utente che ce l'ha: si chiama spacedoughnut.

a buon rendere.
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#44 crocus behemoth

    Roadie

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Inviato 27 settembre 2007 - 22:40

Per tutti gli aficionados ESP ayleriani segnalo l??uscita del cd The Hilversum Session
Si tratta di registrazioni  effettuate in Olanda nel 1964, durante il  primo tour europeo, in  quartetto con Don Cherry , Gary Peacock e Sunny Murray .
Il disco  era già uscito in cd (e prima ancora in Lp) ma praticamente introvabile. Tanto per gradire contiene poster  9.5 x 9.5 .

Nell??ambito del (bellissimo)festival di Lisbona Jazz Em Agosto è  stato proiettato  My Name is Albert Ayler  di Kasper Collin,un il film documentario sulla vita e la musica di Ayler, con diverse testimonianze di musicisti e spezzoni di concerti.
Esiste anche un sito sul film ma molto scarno e senza video né trailer.(link http://www.mynameisalbertayler.com/)
Riusciremo mai a vederlo in Italia?

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Le merendine di quand'ero bambino non torneranno più! I pomeriggi di Maggio!

#45 Guest_Mattia_*

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Inviato 28 settembre 2007 - 06:19

A proposito di Albert Ayler e di ESP-Disk', leggete ciò che si dichiara sul sito della Revenant...
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#46 Guest_The Magnetron Society_*

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Inviato 21 ottobre 2007 - 10:44

Salve.

Qualcuno possiede albums della SEARCH! ?
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#47 frankie teardrop

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Inviato 21 ottobre 2007 - 13:13

Tipo?
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#48 Guest_The Magnetron Society_*

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Inviato 18 novembre 2007 - 16:21

Era un'etichetta ancora più underground della ESP.
Sinceramente non conosco nulla.
Qualcuno la conosce?
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#49 Man-Erg

    Quando sulla riva verrai

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Inviato 18 novembre 2007 - 17:48

Era un'etichetta ancora più underground della ESP.
Sinceramente non conosco nulla.
Qualcuno la conosce?


è talmente underground, che nemmeno i fondatori sono al corrente della sua esistenza. asd
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Though we've been denied
Too much hope in our lives
Let tonight be the night
Let tonight be the night when it ends

#50 dick laurent

    ...

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Inviato 19 novembre 2007 - 11:39


Era un'etichetta ancora più underground della ESP.
Sinceramente non conosco nulla.
Qualcuno la conosce?


è talmente underground, che nemmeno i fondatori sono al corrente della sua esistenza. asd


è talmente underground che i suoi dischi escono in australia (questa è contorta, ma soprattutto brutta)

comunque sapevo del film su Ayler e spero tanto di riuscire a raccattarlo, per vie ufficiali o per quelle non ufficiali.
Anche se chiaramente le possibilità che si veda da noi sono -essendo io un'inguaribile ottimista- una a venti fantastiliardi
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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine





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