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Goethe - I dolori del giovane werther


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7 replies to this topic

#1 maelstrom

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Inviato 01 maggio 2007 - 14:12

Ho dovuto fare una piccola relazioncina per l'uni e visto che adoro questo romanzo la sfrutto per parlarne un po'.

Goethe, Johann Wolfgang von (28 agosto 1749, Francoforte sul Meno ?? 22 marzo 1832,  Weimar)

Figlio di una famiglia dell'alta borghesia, studiò legge a Lipsia e a Strasburgo dove fu coinvolto dal movimento letterario dello "Sturm und Drang" di cui divenne uno dei protagonisti. Chiamato dal granduca Carlo Augusto, dal 1775 passò tutto il resto della sua lunga vita a Weimar dove fece parte della corte come consigliere. Tra le sue opere, contenenti inoltre divagazioni filosofiche, vanno ricordati romanzi: Die Leiden des jungen Werther (1774), Die Wahlverwandschaften (1809); tragedie: Iphigenie auf Tauris (1787), Faust Parte 1  (1808), Faust Parte 2 (1832); poemi: Der Erlkönig (1782), Der Zauberlehrling (1797); e saggi: Zur Farbenlehre (1810).

Die Leiden des jungen Werther (td.; I dolori del giovane Werther), 1a ed. anonima Lipsia 1774.

Primo romanzo di largo successo della letteratura europea; si articola come raccolta epistolare che funge da dialogo interiore di Werther. Egli, giovane artista acculturato, personifica il disagio sociale diffuso nella borghesia, che, a differenza di altri stati europei, non riesce in Germania a diventare il motore del progresso. Werther si trova al confine della società, non ne incarna i valori vigenti ma li rifiuta, e quindi si rifugia in campagna dove comincia a conoscerne i luoghi e a stringere contatti occasionali, ma non superficiali, con la gente del posto; la sua vita appare come ??contemplazione della natura?, chiave di lettura dell'opera. Una natura dal carattere spinoziano, madre e compagna che sostiene e parla  solo di vita, descritta non in termini scientifici o razionali ma affettivi; finché tutta la sua energia non viene catalizzata dall'incontro con Lotte (Carlotta nella traduzione), una giovane di animo nobile, ma già fidanzata, della quale si innamora perdutamente; qui si trova il fulcro portante dell'opera: l'amore, parallelo della natura. Esso è una forza, sempre della natura, infinitamente più grande dell'uomo; il protagonista ne viene ammaliato e ogni sua energia condotta ad esso dandogli i massimi inebriamenti e alla fine privandolo addirittura della vita. ? un atto che ha connotati ??religiosi? e Lotte viene descritta con caratteri angelici e non razionali. Goethe, in bilico nell'illuminismo, è già pienamente proiettato al romanticismo, che era di lì a venire, come tutto il movimento dello  "Sturm und Drang" di cui faceva parte, questo viene sottolineato nel fatto che la ragione stessa viene sottomessa a qualsiasi volontà dell'amore e tutti gli sforzi per scapparne sono vani. ? un tema che sarà poi dominante nella cultura europea e finalmente ripreso in considerazione anche dalla filosofia, dopo quest'opera tantissimi intellettuali da Schopenhauer a Foscolo fino a Freud ne faranno tema centrale della loro produzione: l'amore come motore della vita, anelito incolmabile che da il ??la? ad ogni nostra azione e suprema rappresentazione della natura. Infatti l'amore non è nient'altro che una faccia della natura, nel romanzo prima calma, dolce e cullante ma che sa poi rapire tormentare fino a farsi nemica mortale, nessuna ragione può fermarla perché fa parte di noi. Questo è quello che vuol dire Goethe, alla visione delle decine di suicidi d'amore che affollavano le pagine di giornale di quegli anni vuole rispondere con un romanzo che ha dell'autobiografico dove mette in scena tutta la sua rappresentazione del mondo, da qui l'alto valore filosofico di questo capolavoro che sconvolgerà il panorama culturale dell'epoca fino a chiederne addirittura la censura per l'alto tasso emotivo.

Ed. It. A cura di G. A. Borghese, Mondadori, Milano 1930, con introduzione di R. Fertonami 1989; a cura di A. Busi, introduzione di F. Fortini, Garzanti, Milano 1983.
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#2 iancurtis80

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Inviato 01 maggio 2007 - 22:37

Uno dei miei libri preferiti.
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#3 Halesia

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Inviato 02 maggio 2007 - 11:15

è da un pò che ho in programma di leggerlo...sono molto curioso e me ne hanno parlato davvero bene. Appena finisco Poe...
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#4 alexa79

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Inviato 08 maggio 2007 - 18:46

Libro molto bello. Io, però, di Goethe preferisco "Le affinità elettive". E ve lo consiglio...  :)
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#5 Guest_*Otherside*_*

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Inviato 11 luglio 2007 - 18:17

è da un pò che ho in programma di leggerlo...sono molto curioso e me ne hanno parlato davvero bene. Appena finisco Poe...


Quoto XD Anch'io ho in programma di leggerlo da molto tempo, Mi incuriosisce assai  ;)
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#6 iancurtis80

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Inviato 11 luglio 2007 - 18:36


è da un pò che ho in programma di leggerlo...sono molto curioso e me ne hanno parlato davvero bene. Appena finisco Poe...


Quoto XD Anch'io ho in programma di leggerlo da molto tempo, Mi incuriosisce assai  ;)


A me è piaciuto molto, ma questa curiosità mi pare strana. Lo trovo un libro che gli amanti di una certa letteratura troveranno eccezionale, ma molti troveranno banale.
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#7 maelstrom

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Inviato 13 luglio 2007 - 13:22

Letto anche il Faust...qualche volta definire qualcosa capolavoro è riduttivo. Una delle opere più immense mai scritte, divina!
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#8 Hank Chinaski

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Inviato 02 agosto 2007 - 10:03

...e la brutta copia in italiano , l'avete letto?  asd

parlo di ---> Le ultime lettere di Jacopo Ortis - Foscolo.
"Pentimenti sul passato, noia del presente, e timor del futuro; ecco la vita" -  :-* , confesso mi sono piaciuti entrambi   :P.


il FAUST di Goethe,è divino !


adorazione assoluta per l'Ortis... appena trovo le parole tento di scriverne qualcosa...
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