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droga & letteratura


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34 replies to this topic

#1 solanio

    aspirante indie

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Inviato 30 aprile 2007 - 18:13

Buonasera a tutti!

Ieri stavo a una cena post-matrimoniale e si è intavolato un discorso su quanti e quali autori avessero realizzato le loro opere sotto effetto di "stupefacenti"(s'intende un po' di tutto: dall'hascisc all'assenzio)..

Mi sono scoperto tragicamente iNiorante in materia e, per recuperare, chiedo consigli a voi forumisti su qualche testo: tipo, chessò, una storia della lettertura parallela o un saggio in particolare..

PS - Per ovvi motivi si escludono il movimento Beat, Buckowski e in generale il 900, specie nella seconda metà.

PPS - Il mio primo topic! ;)
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#2 iancurtis80

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Inviato 30 aprile 2007 - 19:10

Non ricordo dove l'ho letto o sentito, ma una/o studiosa/o realizzò uno studio- saggio dove affermava che Dante dovesse necessariamente aver usato droghe per scrivere il suo capolavoro.
Sarebbe interessante come idea.
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#3 falco

    Groupie

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Inviato 30 aprile 2007 - 19:37

Non ricordo dove l'ho letto o sentito, ma una/o studiosa/o realizzò uno studio- saggio dove affermava che Dante dovesse necessariamente aver usato droghe per scrivere il suo capolavoro.
Sarebbe interessante come idea.


Sì, questa l'ho sentito anch'io però non mi ricordo ne da chi ne in quale contesto...
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#4 Halesia

    pivello

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Inviato 30 aprile 2007 - 22:54

Rimbaud, Baudelaire e in generale un pò tutti i poeti maledetti sono celebri consumatori di droghe e alcolici...credo che molte poesie le abbiamo scritte sotto l' effetto di stupefacenti..
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#5 Dull Boy

    Roadie

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Inviato 01 maggio 2007 - 09:47

Non ricordo dove l'ho letto o sentito, ma una/o studiosa/o realizzò uno studio- saggio dove affermava che Dante dovesse necessariamente aver usato droghe per scrivere il suo capolavoro.
Sarebbe interessante come idea.

Era su in un articolo su Repubblica di poco tempo fa...non mi ricordo però il nome dell'esperta, ma appunto ipotizzava tutta una serie di cose, tra cui l'uso di piante tipo canapa o eucalipto (mi sembra).

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#6 Guest_The Man With a Movie Came_*

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Inviato 01 maggio 2007 - 12:11

Thomas de Quincey aveva scritto le "Confessioni di un oppiomane"; Baudelaire "I paradisi artificiali" e anche Coleridge si faceva di oppio ..nel novecento i casi sono troppi, Burroughs su tutti
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#7 grey ghost

    pivello

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Inviato 04 maggio 2007 - 14:10

Alice nel paese delle meraviglie si dice sia stato scritto sotto l'effetto di allucinogeni.

Invece un racconto meraviglioso, da non perdere, sulla droga è MORFINA di Bulgakov.
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#8 rubbish

    Not living, just killing time

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Inviato 04 maggio 2007 - 17:46

bah, su Rimbaud non ci metterei la mano sul fuoco, visto che la totalità delle sue opere è stata composta prima del suo ventunesimo compleanno.

un testo dal quale è difficile prescindere, se si vogliono fare delle buone letture sul tema, è ovviamente "Le porte della percezione" di Huxley (1954)
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#9 iancurtis80

    mainstream Star

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Inviato 04 maggio 2007 - 22:05

Se parliamo di Rimbaud, Verlaine,Mallarmè, ecc... credo sia fondamentale chiedersi se l'assenzio(di allora) debba considerarsi droga o meno.
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#10 Colonna Infame

    Groupie

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Inviato 05 maggio 2007 - 12:46



Anche se non li ho mai letto, ma ne ho sempre sentito parlare un gran bene, ti consiglierei, anche se è del 900:

- Ernst Junger "Avvicinamenti. Droghe ed Ebbrezza" edizioni Guanda

Più ti consiglio questo link : http://www.mclink.it...diCoscienza.htm
Si tratta di un sito interessato a tematiche ermetico/alchemiche, che contiene però, in questa apposita sezione, interessanti articoli sull'utilizzo delle droghe e gli stati altri di coscienza nell'antichità, nella religione e nella letteratura.

Piccola postilla sull'assenzio.
La leggenda dell'assenzio è ancora oggi resa misteriosa e intrigante da quanto si narra circa uno dei tantissimi oli essenziali presenti: il tujone. Cos??è in realtà il tujone? Effettivamente sono pochi gli studi scientifici inerenti questo olio essenziale e molti di questi non sono oggettivi poiché finanziati all'inizio del XX secolo proprio dai governi che volevano mettere l'assenzio al bando. Studi condotti negli anni ??70 hanno portato a considerare il tujone (e i suoi effetti) simili a quelli del THC della cannabis solo perché le due molecole avevano una disposizione spaziale molto simile!

Il tujone in verità è un terpene presente in diverse piante come le artemisie (tra cui l'artemisia absinthum, ma anche il genepì, ovvero l'artemisia glacialis) e le salvie (anche la salvia officinalis usata in cucina). Il suo profumo è molto simile a quello del mentolo e lo troviamo tra gli eccipienti del vicks vaporub. Effettivamente ad alti dosaggi il tujone ha effetti devastanti sul sistema nervoso; tutto sta a definire quali sono questi ??alti dosaggi?. Gli esperimenti scientifici descrivevano che serviva un grammo di tujone iniettato in vena ad una cavia di laboratorio per portare l'animaletto al delirium tremens. A volte si è notato che il povero topolino muore. Si ammetterà che un uomo il cui peso è cento volte più grande di quello di una cavia, offre una forza di resistenza di cento volte superiore; un grammo di tujone iniettato in un porcellino d'India equivarrebbe a 100 grammi per un uomo; non ci sarebbe da meravigliarsi se l'iniezione improvvisa di 100 grammi di tujone in un corpo umano abbia come conseguenza disturbi seri o addirittura la morte.

Secondo calcoli molto precisi gli assenzi hanno sempre avuto quantità tali di tujone che una persona, per assumerne tali quantità dovrebbe bere un centinaio di litri di assenzio. Va da sé che l'alcool porterebbe a danni gravi ben prima.

Stesso discorso vale per gli altri due oli essenziali condannati a suo tempo: l'anetolo, olio essenziale ricavato dall'anice e il fenitolo, ricavato dal finocchio.

Inoltre nessun si è mai sognato di etichettare come allucinogeno il vermuth, il genepì o i liquori di salvia, o un anice, un mistrà o un anisette, che contengo esattamente tujone i primi e anetolo i secondi.

? vero che la pianta artemisia absinthum contiene moltissimo tujone, ma questo si perde quasi tutto per evaporazione durante l'essicazione, e altro tujone ancora si perde nella testa della distillazione. ? quindi incorretto stimare, come fece nel 1989 Wilfred Arnold, che gli assenzi storici avessero 250 mg/kg di tujone. Arnold fece questa stima considerando la pianta fresca e non prese mai in considerazione né l'essicazione né la distillazione. Un noto chimico e biologo americano, Ted Breaux, ha passato gli ultimi 11 anni a studiare l'assenzio per capire se veramente fosse quel veleno che le leggende narrano. Egli estrasse con una siringa l'assenzio da antiche bottiglie del XIX secolo arrivate intatte fino ai nostri giorni e le analizzò. I risultati furono stupefacenti: gran parte degli assenzi d'epoca avevano tujone che andava dai 5 ai 9 mg/kg, e solo qualcuno sfiorava i 20-30 mg/kg. Considerando che le normative CEE permettono un limite massimo di 35 mg/kg di tujone, gran parte degli assenzi storici sarebbe tutt??ora legale da questo punto di vista.
(ripreso da wikipedia)


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#11 fra Roberto

    Roadie

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Inviato 06 maggio 2007 - 10:36

ma una/o studiosa/o realizzò uno studio- saggio dove affermava che Dante dovesse necessariamente aver usato droghe per scrivere il suo capolavoro.

E' la studiosa che ha necessariamente utilizzato roba mal tagliata...

P.S. Una volta una pseudo studiosa del Cicap scrisse che probabilmente san Giuseppe da Copertino si alzava in volo grazie a dei funghi allucinogeni. La cosa bella è che questa studiosa faceva di cognome Canna. Ho dovuto rispondergli per forza...
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#12 alcatr4z

    utente provinciale

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Inviato 06 maggio 2007 - 12:24

bah, su Rimbaud non ci metterei la mano sul fuoco, visto che la totalità delle sue opere è stata composta prima del suo ventunesimo compleanno.

un testo dal quale è difficile prescindere, se si vogliono fare delle buone letture sul tema, è ovviamente "Le porte della percezione" di Huxley (1954)


VAbb'eh, ha scritto tutto prima dei suoi 21 anni, ma ha scardinato tutti i canoni della poesia classica inventando un nuovo linguaggio ed a indicato la strada ai surrealisti!! Ispirando tra i tanti anche il maledetto per antonomasia del Rock e il movimento letterario della Beat Generation!

Nella lettera del veggente scritta a soli sedici anni annuncia il suo pensiero, il poeta diviene veggente attraverso lo sregolamento di tutti i sensi raggiunto tramite anche l'uso di droghe! Nello sprofondare verso l'ingoto poi con il suo "battello ebbro" vede cose che noi umani non potremmo mai immaginare e stesso vale nel suo capolavoro più celebre la stagione all'inferno!

Poi la biografia dell'autore non lascia dubbi, almeno nella sua dissoluta esperienza artistica faceva uso di assenzio e quelli che oggi chiameremmo cannabinoidi!
  • 0

#13 rubbish

    Not living, just killing time

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Inviato 06 maggio 2007 - 13:04

ha scardinato tutti i canoni della poesia classica inventando un nuovo linguaggio ed a indicato la strada ai surrealisti!! Ispirando tra i tanti anche il maledetto per antonomasia del Rock e il movimento letterario della Beat Generation!

pratica questa che, di per sé, non richiederebbe necessariamente l'assunzione di droghe. :)

Nella lettera del veggente scritta a soli sedici anni annuncia il suo pensiero, il poeta diviene veggente attraverso lo sregolamento di tutti i sensi raggiunto tramite anche l'uso di droghe!


Le Poète se fait voyant par un long, immense et raisonné dérèglement de tous les sens. Toutes les formes d'amour, de souffrance, de folie; il cherche lui-même, il épuise en lui tous les poisons, pour n'en garder que les quintessences.
Ineffable torture où il a besoin de toute la foi, de toute la force surhumaine, où il devient entre tous le grand malade, le grand criminel, le grand maudit, - et le suprême Savant ! - Car il arrive à l'inconnu ! Puisqu'il a cultivé son âme, déjà riche, plus qu'aucun ! Il arrive à l'inconnu, et quand, affolé, il finirait par perdre l'intelligence de ses visions, il les a vues !

e l'uso di droghe dov'è, esattamente?

Nello sprofondare verso l'ingoto poi con il suo "battello ebbro" vede cose che noi umani non potremmo mai immaginare e stesso vale nel suo capolavoro più celebre la stagione all'inferno!

questo si chiama genio, estro, talento letterario del più cristallino.
anche qui non siamo necessariamente vincolati all'uso di droghe.

Poi la biografia dell'autore non lascia dubbi, almeno nella sua dissoluta esperienza artistica faceva uso di assenzio e quelli che oggi chiameremmo cannabinoidi!

probabile, anzi probabilissimo, per quanto poco provato. ma la discussione verteva su quali autori avessero composto le loro opere sotto effetto di droghe. e io continuo a dire che, anche alla luce della giovane età in cui le sue opere sono state composte, che su Rimbaud non ci metto la mano sul fuoco.

per assurdo, si potrebbe perfino ipotizzare che l'assunzione di droghe (che ragionevolmente potrebbe essere avvenuta per la maggior parte DOPO i ventun anni) possa piuttosto aver portato Rimbaud a perdere una parte del suo genio, e a decidere prima di smettere di scrivere e poi di andarsene dalla Francia, vivendo dei mestieri più disparati. ;)
(sto ragionando per assurdo, ovvio, ma repetita iuvant. quello che mi interessa far capire è che Rimbaud è un autore che sfugge da QUALSIASI luogo comune :-* )
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#14 alcatr4z

    utente provinciale

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Inviato 07 maggio 2007 - 12:07

quello che mi interessa far capire è che Rimbaud è un autore che sfugge da QUALSIASI luogo comune :-* )


Scusa ho completamente frainteso il tuo intervento precendente, in linea di massima sono daccordo con te anche se penso che nella lettera del veggente un riferimento velato all'assuzione di stupefacenti per raggiungere il citato sregolamento dei sensi c'è anche se implicito!
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#15 rubbish

    Not living, just killing time

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Inviato 07 maggio 2007 - 12:52

penso che nella lettera del veggente un riferimento velato all'assuzione di stupefacenti per raggiungere il citato sregolamento dei sensi c'è anche se implicito!

probabile. ma non sufficiente per asserire che Rimbaud scrivesse sotto l'effetto di "stupefacenti", che è quello che chiedeva il topic. ;) ah, scusa la pignoleria, ma l'opera citata si chiama lettera al veggente :)
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#16 Dull Boy

    Roadie

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Inviato 07 maggio 2007 - 17:44

http://www.medicinat...it/covercan.htm

più che altro la parte dove si parla dell'uso di hashish nel mondo occidentale.
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#17 alcatr4z

    utente provinciale

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Inviato 10 maggio 2007 - 02:36

ah, scusa la pignoleria, ma l'opera citata si chiama lettera al veggente :)


qui mi mandi completamente in confusione....sono a conoscenza di due lettere dette "del veggente" traduzione dal francese "du voyant" una al suo maestro Georges Izambard e l'altra la più celebre, quella che tutti citano a Paul Demeny! una cosa è certa lui non ha dato nessun nome a queste lettere, ci troviamo dinanzi forse ad una disputa fra due diverse traduzioni? la cosa non mi stupirebbe affatto trattandosi di Rimbaud, mi è capitato spesso di trovare diverse traduzioni ai suoi scritti!
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#18 rubbish

    Not living, just killing time

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Inviato 10 maggio 2007 - 07:03


ah, scusa la pignoleria, ma l'opera citata si chiama lettera al veggente :)


qui mi mandi completamente in confusione....sono a conoscenza di due lettere dette "del veggente" traduzione dal francese "du voyant" una al suo maestro Georges Izambard e l'altra la più celebre, quella che tutti citano a Paul Demeny! una cosa è certa lui non ha dato nessun nome a queste lettere, ci troviamo dinanzi forse ad una disputa fra due diverse traduzioni? la cosa non mi stupirebbe affatto trattandosi di Rimbaud, mi è capitato spesso di trovare diverse traduzioni ai suoi scritti!

credo che più che un problema di traduzione si tratti di un problema di trascrizione di quanto Rimbaud scriveva a mano. nell'edizione che ho io (in italiano con testo a fronte) il titolo è "Lettre AU voyant" (per quella - da me citata - a Demeny.
controllerò meglio e ti farò sapere. :)
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#19 MissWisteria

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Inviato 10 maggio 2007 - 07:08

ma una/o studiosa/o realizzò uno studio- saggio dove affermava che Dante dovesse necessariamente aver usato droghe per scrivere il suo capolavoro.

E' la studiosa che ha necessariamente utilizzato roba mal tagliata...

P.S. Una volta una pseudo studiosa del Cicap scrisse che probabilmente san Giuseppe da Copertino si alzava in volo grazie a dei funghi allucinogeni. La cosa bella è che questa studiosa faceva di cognome Canna. Ho dovuto rispondergli per forza...



asd e cosa le hai risposto /OT
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People I see just remind me of mooing like a cow on the grass,and that’s not to say that there’s anything wrong with being a cow anyway, but people are people with the added advantage of the spoken word. We’re getting on fine but I feel more of a man when I get with the herd.

#20 solanio

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Inviato 10 maggio 2007 - 18:49

Grazie per le risposte!

In verità in quell'occasione si era parlato di Tasso e Foscolo alle prese con assenzio e hascisc(sopratutto quest'ultimo)

'Sera
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#21 fra Roberto

    Roadie

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Inviato 10 maggio 2007 - 22:14

e cosa le hai risposto /OT
Gli ho risposto che i drogati li ho visti solo atterrare e mai decollare. E sul cognome qualche battuta scontata.
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Abortisti non si nasce, si diventa. Se ti fanno nascere. (Clericetti)

#22 leclochard

    pivello

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Inviato 09 giugno 2007 - 16:45

Sono sempre stao un grande appassionato dell'argomento, soprattutto qualche tempo addietro. Posso consigliarvi un ottimo libro molto interessante: Alberto Castoldi - Il testo drogato : letteratura e droga tra Ottocento e Novecento - Einaudi editore
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#23 1015saturdaynight

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Inviato 02 agosto 2007 - 11:10

d annunzio ha scritto tantissime opere sotto l effetto della cocaina....
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#24 {`tmtd`}

    Enciclopedista

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Inviato 02 agosto 2007 - 11:12

d'annunzio usava anche gli apostrofi.
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#25 Pierrotelaluna

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Inviato 03 agosto 2007 - 13:51

d'annunzio usava anche gli apostrofi.


asd asd asd asd


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Ti ritiri tu? Tiritirità?
Tannen, io ti maledico.

#26 1015saturdaynight

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Inviato 03 agosto 2007 - 17:10

sempre gli apostrofi.... :P
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#27 4ndrea

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Inviato 17 luglio 2008 - 19:54

avevo letto su un saggio sull'argomento che Stevenson scrisse "Lo strano caso del Dr Jeckyll e del signor Hyde" sotto i postumi di un miscuglio di alcool e droga molto usato nella fine del 1800.
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#28 Guest_Incidente_*

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Inviato 17 luglio 2008 - 20:09

Questo che vi propongo è un mio articolo pubblicato su un giornale locale qualche anno fa. Lo distribuivamo fuori la chiesa. L'ira di don Silvano ancora la ricordo. Potrebbe essere inerente.

Arte e droga
( Il matrimonio perfetto )

Poco tempo fa mi è capitato tra le mani un libro, ??l??arte raccontata da Damien Hirst?, una sorta di manuale per giovani artisti, scritto dallo stesso Hirst. Hirst, è uno dei più acclamati artisti contemporanei, autore di opere di diversa sorta, che spesso affrontano il tema della morte, una delle sue opere è ??l??impossibilità fisica della morte, nella mente di un vivo?; tale opera è costituita da uno squalo tigre imbalsamato e immerso in una vasca vitrea colma di formaldeide. Nel suo testo Hirst, racconta le sue esperienze di artista; particolare rilevanza nel libro viene data dall?? artista inglese al suo controverso e simbiotico rapporto con le droghe nei periodi di creazione. Per Hirst la droga è un mero mezzo per allentare i freni inibitori e liberare la creatività dalle pastoie del razionalismo. Probabilmente è proprio per la veridicità delle affermazioni di Hirst che la droga ha avuto, proprio nel mondo dell?? arte, molti praticanti. Ovviamente, è da sottolineare, non basta usare droghe per fare arte, semplicemente queste sostanze acuiscono ancor di più la sensibilità di persone già votate alla pratica dell?? arte.Dopo aver letto alcuni spezzoni del saggio su citato, è partita in me una riflessione, ho pensato a diversi dei miei artisti preferiti, di ogni epoca storica e ogni campo, e mi sono divertito a rimembrare le droghe da loro usate, droghe che secondo la visione di Hirst hanno favorito la creazione dei loro capolavori. Questo connubio tra arte e droga, inoltre non è relegabile solo ad alcune tipologie di stupefacenti, ogni tipo di droga, nella storia, ha trovato una folta schiera di artisti dediti al loro consumo; a mio avviso i risultati di questo connubio sono stati opere come minimo ??stupefacenti?.Si pensi all?? opera dei poeti maledetti, in particolare Baudelaire e i suoi magnifici ??les fleur du mal?; come lo stesso artista ha lasciato intendere, sono nati sotto l?? effetto di diverse sostanze di cui egli, da esponente della cultura Dandy, abusava, quali: assenzio, cannabis, e oppio; non credo che se la sua mente non fosse stata influenzata da suddette sostanze le sue parole sarebbero state cariche della potenza decadente che le caratterizza. Volendo rimanere nel campo letterario, nel novecento troveremo un'altra protagonista: la cocaina; a consumare quella che lui stesso ha definito ?? la mia polvere folle? è un altro Dandy, Gabriele D?? Annunzio. Una droga che ha caratterizzato più di un secolo di arte, forse per la facilità con cui si poteva reperire, fino a che non è stata proibita per legge nel 1915 ( dato che le erano state attribuite molte morti premature), è l?? assenzio. A proposito di questa sostanza si possono citare decine di artisti, tra i più influenti del periodo romantico e impressionista. Edgar Degas il famoso pittore francese, celebre per le sue ballerine, ha dedicato un magnifico dipinto a questa droga ?? i bevitori d?? assenzio?, nel quale vengono immortalati due Bohemiene in procinto di bere la droga dell?? epoca. Ad Amsterdam, si è sviluppata gran parte della carriera di uno dei geni indiscussi della pittura, Vincent van Gogh, accanito bevitore di assenzio; a questo punto mi è sorta spontanea una domanda, avrebbe usato gli stessi colori forti e le stesse forme confuse, che rendono unica la sua opera, se non avesse operato sotto l?? effetto di droghe? Uno dei luoghi fisici dove si sono incontrati più artisti in assoluto è la Factory, un luogo dove si giravano film, registravano dischi, dipingevano quadri, faceva sesso, e ci si drogava; voluto dal padre della Pop Art Andy Warhol. Lo stesso Warhol dichiaratamente consumava svariati tipi di stupefacenti, soprattutto cannabis e acidi. Un altro membro celebre della Factory è Lou Reed, che con i ??Velvet Underground?, ha scritto alcune tra le più belle pagine della storia del rock.  La dice lunga che proprio Reed in una delle sue più famose canzoni recita ??heroin is my life, heroin is my wife?. Forse quello musicale è il panorama dove le droghe sono più frequentemente utilizzate. Basti pensare ad artisti del calibro di Morrison, ai Pink Floyd, ai Rolling Stones (Richards: ??la cocaina era finita, pippai le ceneri di mio padre?), Kurt Cobain, e tanti altri. I nomi di molte band fanno riferimento alla droga; Green Day nello slang significa ?? giorno passato a fumare erba ??, Pearl Jam è riferito alla marmellata a base di peyote che la nonna del cantante si dice prepari. I Radiohead hanno dichiarato di fare uso di cannabis e funghi allucinogeni prima di esibirsi. In Italia troviamo un alcoolista poco anonimo, Fabrizio De Andrè. Esistono altre centinaia di esempi, ma è impossibile citarli tutti. Mi sento in dovere di aggiungere che tuttavia non tutti siamo artisti, e che quasi tutti gli artisti citati sono morti intorno ai trenta anni di età. Le droghe aiutano a fare arte ma uccidono. Secondo un antica definizione scolastica, la politica è l?? arte del governare la società; nella politica italiana si usa molta droga, è risaputo, ma di arte non se ne vede tanta.

Non ho trovato la versione che fu stampata, questa è una bozza che mi scoccio di rivedere ma, insomma, il succo è quello.



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#29 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 17 luglio 2008 - 20:29

Alice nel paese delle meraviglie si dice sia stato scritto sotto l'effetto di allucinogeni.


Quel libro deve essere stato scritto NECESSARIAMENTE sotto effetto di allucinogeni. E' cosa risaputa e ben chiara davanti a tale trama.

(Secondo me anche Tolkien ci è andato giù peso, a scrivere tutti quei tomi assurdi)
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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#30 cyrux

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Inviato 19 luglio 2008 - 23:29

Dico solo Aldous Huxley - Le porte della percezione! E non solo! La scimmia e l'essenza e Il mondo Nuovo!
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#31 cyrux

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Inviato 19 luglio 2008 - 23:30

Uf, era stato già citato, scusate!
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#32 Greed

    round control to major troll

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Inviato 21 luglio 2008 - 18:13

avevo letto su un saggio sull'argomento che Stevenson scrisse "Lo strano caso del Dr Jeckyll e del signor Hyde" sotto i postumi di un miscuglio di alcool e droga molto usato nella fine del 1800.


Io nell'introduzione del libro stesso, ho letto che l'attività incessante di Stevenson nello scrivere quel romanzo, sarebbe forse stata causata dall'assunzione di cocaina che l'autore usava per attutire i suoi dolori polmonari.
Dicono tutti così.  asd
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#33 Guest_Incidente_*

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Inviato 21 luglio 2008 - 18:34

Come quelli addominali di Cobain...
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#34 hugimunn

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Inviato 29 luglio 2008 - 17:43

mmmm sicuramente uno dei libri di bruno vespa,,,
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#35 Guest_Leo Di Lea_*

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Inviato 30 luglio 2008 - 09:29

Ieri stavo a una cena post-matrimoniale e si è intavolato un discorso su quanti e quali autori avessero realizzato le loro opere sotto effetto di "stupefacenti"(s'intende un po' di tutto: dall'hascisc all'assenzio)..


Immagine inserita
Il vecchio pippone era esaltatissimo dalla polverina magica, si narra che la usò per uscire da un brutto periodo di depressione in giovin età. Era un così convinto sostenitore delle sue proprietà analgesiche e anti-depressive che spinse diversi suoi stretti amici sulla via della tossicodipendenza (anche se per amor di precisione quegli stessi amici erano già dipendenti dalla morfina, poi ci scandalizziamo del dilagare della droga oggigiorno...)

PS - Per ovvi motivi si escludono il movimento Beat, Buckowski e in generale il 900, specie nella seconda metà.

Bukowski ha sempre detestato droga e drogati
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