Portishead
#1 Guest_Third Uncle_*
Inviato 21 aprile 2007 - 12:35
#2
Inviato 21 aprile 2007 - 12:37
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#3 Guest_lassigue_bendthaus2_*
Inviato 21 aprile 2007 - 12:38
massive attack? Altrimenti, qual'è il loro miglior lavoro?
Dummy, 100 volte più sensuale dei dischi dei Massive Attack, 100 volte più frignone, 100 volte più elegante, 100 volte più noir, 100 volte più bello, insomma compralo cazzo
#4 Guest_Third Uncle_*
Inviato 21 aprile 2007 - 12:42
#5
Inviato 21 aprile 2007 - 12:52
Mi riesce difficile immaginare un album 100 volte più noir e più elegante di mezzanine.
Non è difficile: si chiama Dum.. oh, lo sai già.
#7
Inviato 21 aprile 2007 - 13:08
#8
Inviato 21 aprile 2007 - 13:13
bello bello bello O_OE' un album che ha il suo perché, ma non è al livello del suo predecessore. Mi sento invece di consigliare il solista di Gibbons con l'ex-bassista dei Talk Talk (Paul Webb aka Rustin' Man), "Out Of Season" del 2002, capace di trasfigurare la malinconia dei PH in un ambito jazz/folk d'alto livello. Davvero un gioiello di classe, a mio avviso.
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#9 Guest_Stipe_*
Inviato 21 aprile 2007 - 13:33
Ho già Dummy: l'acquisto dell'altro lavoro è necessario secondo voi? Ne hanno fatti solo 2 vero?
Ritengo Dummy un capolavoro mentre l'omonimo, pur essendo un buon disco, non raggiunge le vette del precedente, e anzi probabilmente gli preferisco il disco solista della Gibbons.
#10 Guest_galway_*
Inviato 21 aprile 2007 - 14:41
#11 Guest_recensore_*
Inviato 21 aprile 2007 - 14:42
quotoDummy tutta la vita
#12
Inviato 21 aprile 2007 - 14:55
Mi riesce difficile immaginare un album 100 volte più noir e più elegante di mezzanine. Comunque vada pure per dummy.
Tra Dummy e Mezzanine è una bella lotta...
Per me vince Dummy di poche lunghezze, è un disco più omogeneo nel suo complesso e mantiene la tensione alta in tutta la sua durata.
#13 Guest_gneo_*
Inviato 21 aprile 2007 - 16:36
#14 Guest_Sassicaia1980_*
Inviato 21 aprile 2007 - 16:56
Portishead magnifici ma stucchevoli, non riesco a finirli mai i loro 2 album (per intero)
#15
Inviato 21 aprile 2007 - 16:59
Mi accodo a chi ha parlato bene dell'album di Beth Gibbons & Rustin Man.
Whatever you do, don't
#16
Inviato 21 aprile 2007 - 17:35
Dummy è da avere ad ogni costo.
Tell me facts, tell me facts, tell me facts
Tell me facts
Throw your arms around me
Do you wanna come over and kill some time?
Throw your arms around me
a beast caged
underwater dancehall
#17
Inviato 22 aprile 2007 - 07:37
sai che è successo anche a me? :Dummy, anche se da un recente riascolto devo dire che me lo ricordavo meglio.
io un ascolto lungo e sentito lo darei pure a portishead, che vive nell'ombra (enorme) del più noto fratello dummy. che cosa ingiusta.
comunque non c'è sfida: tra massive attack e portishead, vince tricky.
#18
Inviato 22 aprile 2007 - 07:40
Il live è di una bellezza indicibile.
Non era male neanche il Dvd con il filmato del concerto, tra l'altro.
Whatever you do, don't
#20
Inviato 22 aprile 2007 - 08:30
#21
Inviato 23 aprile 2007 - 07:24
Portishead magnifici ma stucchevoli, non riesco a finirli mai i loro 2 album (per intero)
Dummy è bellissimo ma pure io faccio una certa fatica ad arrivare alla fine.
Perdonate la domanda, ma come è possibile definire un album bellissimo e magnifico se poi si confessa di far fatica a finire l'ascolto dello stesso? Capisco che si possa fare un ragionamento del genere per un album di notevole durata o addirittura doppio (ma neanche troppo considerato che, a mio avviso, se un disco è perfetto lo è per un ascolto unico e tutto d'un fiato, cosa che forse non vale per i doppi cd, volutamente divisi per una sorta di pausa durante l'ascolto?), ma per un album di durata media/normale trovo che sia un difetto troppo grande per considerarlo con gli aggettivi di cui sopra.
From Their Minds To Yours
Domanda: È vero che in una delle vostre prime performances ingoiaste dei microfoni?
Ilpo: Sì, quando io e Mika ci chiamavamo "Sine", dopo gli Ultra 3. Uno di noi ingoiò i microfoni e l'altro suonò il suo corpo battendogli il torso.
warning: there is nothing wrong. all distorsions are fully intentional.
#22 Guest_LoriVarney_*
Inviato 23 aprile 2007 - 07:59
L'omonimo ha un'atmosfera diversa, piu' marcia, fumosa e noir. Qui le canzoni le trovo meno memorabili ma nell'insieme e' un signor disco, agghiacciante, un incubo urbano in bianco e nero.
Mi avete incuriosito con Out of Season, che mi mancava, rimediero'.
#23
Inviato 23 aprile 2007 - 08:10
Maxinquaye
Fantastico questo.
Ma quando esce il terzo dei Portishead?
#24
Inviato 23 aprile 2007 - 08:24
...insieme a Roseland NYC live, sempre dei Portishead :-*"Dummy" assieme a "Maxinquaye" e "Protection" (non "Mezzanine") è IL disco irrinunciabile per addentrarsi nel trip-hop più originale e personale di quegli anni.
#25
Inviato 06 gennaio 2011 - 19:23
There will be NO free downloads.
There will be NO bonus tracks.
There will be NO remixes.
There will be NO hidden footage.
There will be NO additional content
There will be NO corporate partners.
There will be NO fashion lines.
There will be NO tabloid pictures.
There will be NO £25 unit cost.
There will be NO street team.
There will be NO MySpace.
There will be NO celeb producer.
There will be NO Twitter.
There will be NO press/blogger gig.
There will be NO acoustic session.
There will be NO meet and greet.
There will be NO edited version.
There will be NO iTunes-only.
There will be NO press launch.
There will be NO Asian version.
There will be NO radio friendly.
Just music and us."
#26
Inviato 06 gennaio 2011 - 19:27
Barrow ci teneva a farci sapere tramite Twitter alcune informazioni sul loro quarto lavoro che arriverà a breve:
There will be NO bonus tracks.
There will be NO fashion lines.
There will be NO MySpace.
There will be NO acoustic session.
There will be NO iTunes-only.
There will be NO press launch.
There will be NO Asian version.
Just music and us."
grande!
Siamo vittime di una trovata retorica.
#27
Inviato 06 gennaio 2011 - 20:35
Eh beh.Barrow ci teneva a farci sapere tramite Twitter alcune informazioni:
There will be NO Twitter.
#28
Inviato 06 gennaio 2011 - 22:58
#29
Inviato 07 gennaio 2011 - 11:57
#30
Inviato 07 gennaio 2011 - 12:46
#31
Inviato 07 gennaio 2011 - 15:37
Poi Portishead, che e' un'altro colpaccio, meno "fumoso" di "Dummy" e ancora piu' angosciante.
E per finire Third, il piu' acido e ossessivo del lotto.
| LarsenEffect | lastfm | fb | RYM
#32
Inviato 07 gennaio 2011 - 16:58
#33
Inviato 25 gennaio 2011 - 23:35
Probabilmente c'è stato qualche topic dedicato solo a "Third", album affascinante.
A me "Third" piace almeno quanto "Dummy".
E giudico "The Rip" uno dei brani più belli di tutto il decennio '00.
#34
Inviato 28 luglio 2016 - 12:47
E' uscito da qualche settimana, ma mi pare che nessuno ne abbia parlato da queste parti.
ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.
#35
Inviato 28 luglio 2016 - 13:06
Devastante. Bellissima. Mi sembra siano gli unici ad aver colto il vero spirito del tempo, già con "third" e ora con questa canzone.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#36
Inviato 28 luglio 2016 - 13:13
Devastante. Bellissima. Mi sembra siano gli unici ad aver colto il vero spirito del tempo, già con "third" e ora con questa canzone.
Premetto che io conosco solo i primi due album (e che comunque saranno 15 anni che non li riascolto ) ma questa cover mi lascia veramente spiazzato.
E' bella, però boh. Non so.
ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.
#37
Inviato 28 luglio 2016 - 13:29
Splendida. Preludio di un nuovo album? Chi sa, parli.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#38
Inviato 28 luglio 2016 - 13:40
è una cover degli ABBA, niente album
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#39
Inviato 28 luglio 2016 - 13:42
è una cover degli ABBA, niente album
Sì, lo so, ma magari serve per lanciare un album nuovo. Altrimenti va bene anche così.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#41
Inviato 28 luglio 2016 - 17:11
La canzone è stata incisa per la colonna sonora del film High Rise.
Nel finale c'è una citazione che riguarda la parlamentare inglese Jo Cox.
"Abbiamo molto più in comune di quello che ci divide".
La mia Beth può cantare anche l'elenco della spesa.
They're coming outta the goddamn walls
Stavamo scarsi
#42
Inviato 28 luglio 2016 - 18:19
Lanciato un giorno prima della Brexit, si è rivelato un brutto presagio.
Bellissima.
"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."
#43
Inviato 03 gennaio 2020 - 21:17
É passato un decennio intero (anni 10) senza disco dei Portishead
Nel 2016 era sì usito un brano a nome loro, ma era una cover (una struggente SOS degli ABBA); l'ultimo inedito risale al 2009 - "Chase the Tear" - e a sentire le sonorità parrebbe comunque far parte delle session di Third.
Nel frattempo Geoff Barrow si è dato alle colonne sonore (Ex MAchina, Annihilation) e la nostra amata Beth è uscita con la sua interpretazione della 3a di Gorecki proprio l'anno scorso. Anche Adrian Utley in compagnia di Will Gregory dei Goldfrapp ha realizzato una colonna sonora (Arcadia, 2018) e una reinterpretazione di "In C" di Terry Riley con la sua "Guitar Orchestra".
E questo è quanto. Scenario un po' desolante per i fan dei Portishead.
Che dite, uscirà qualcosa nei prossimi 10 anni?
#44
Inviato 03 gennaio 2020 - 21:32
Nel frattempo Geoff Barrow si è dato alle colonne sonore (Ex MAchina, Annihilation)
Occhio che Barrow con i Beak ha fatto uscire tre bei dischi in questi dieci anni!
#45
Inviato 03 gennaio 2020 - 21:32
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#46
Inviato 03 gennaio 2020 - 21:41
Nel frattempo Geoff Barrow si è dato alle colonne sonore (Ex MAchina, Annihilation)
Occhio che Barrow con i Beak ha fatto uscire tre bei dischi in questi dieci anni!
É vero! Me ne ero completamente dimenticato, ce li ho lì da recuperare da un'eternità.. Corro ad ascoltarli, grazie per la segnalazione!
#47
Inviato 03 gennaio 2020 - 21:50
In rete avevo letto che nel 2020 usciva qualcosa.. Ma onestamente dopo l'ultimo io sono soddisfatto così. Quel disco è qualcosa di inesauribile e perfetto.
Anch'io sono soddisfatto così, certo è che da un gruppo che non si è piegato al rilascio di musica tanto per e che mi sembra abbia fino a qui privilegiato la qualità alla quantità una nuova publicazione sarebbe cosa graditissima. In particolare mi piacerebbe vedere il proseguimento dell'evoluzione intrapresa col terzo disco. Avrebbero continuato il percorso kraut/industrial o se ne sarebbe in parte discostati per andare su altri lidi?
Tornate ragazzi vi amiamo!
#48
Inviato 04 gennaio 2020 - 16:00
Magari un disco nuovo, ma la vedo dura.
Sono comunque passati dodici anni eh anche se Third non è un disco che, per fortuna, ha a che fare con il concetto di tempo.
#49
Inviato 06 febbraio 2021 - 18:13
POPOLARE
C'avevo scherzato anni fa sul mio rapporto di interesse/noia verso il trip hop e verso i Portishead in particolare. Bene (o male - dipende dai punti di vista), ho iniziato l'anno con un ripassone generale e ora posso separare i discorsi: devo definitivamente arrendermi al fatto che non riesco piu' a finire un disco trip hop (o almeno i classiconi piu' telefonati del genere: Massive Attack, Tricky, Laika), mentre la grandezza dei Portishead mi si e' finalmente palesata per prendermi a schiaffoni in faccia. Scusate il ritardo, ragassi.
1994 Dummy
Sono rari gli album di cui si puo' dire che la tensione ''capolavorosa'' non cede mai neanche per un attimo e ogni singola canzone e' un tassello perfetto che va perfettamente a incastrarsi con tutto il resto del puzzle. ''Dummy'' e' una di queste rarita'. Un disco feddo e spietato come un killer nella precisione con cui spara i suoi undici proiettili. E mi accorgo che usare la metafora noir per descrivere il disco e' quasi banale, lo hanno sempre fatto tutti, ma non ci si scappa proprio da quell'immaginario, del resto suggerito dal gruppo stesso. Si ascoltano le canzoni e non si puo' non pensare al nero dell'asfalto di certe strade illuminate dai fari e al nero del bianconero di certi film trasmessi in certe stanze di certi motel. Non mancano comunque squarci di colori, quelli ironicamente pop dei film di James Bond, esplicitamente citati, e quelli piu' sinistri di una vena horror che percorre sotterranea in tutto il disco (e che esplodera' nei due dischi successivi). Al centro dell'intrigo sonoro: Beth Gibbons, vera dark lady della musica moderna. Una voce capace di trasmettere tanta morbosa intensita' da riuscire a spacciare dosi massiccie di jazz classico alla masse facendole sembrare roba futurista.
1997 Portishead
Disco che non ho mai avuto, ma che conoscevo bene perche' girava tra gli amici, per cui a risentirlo dopo anni e anni mi ha ricordato tutta una serie di situazioni, appartamenti, atmosfere dei miei vent'anni. Ma niente nostalgia, visto che quei ricordi me li ''fotografa'' con colori sinistri e inquietanti. Perche' se ''Dummy'' era la colonna sonora di un noir alla Lynch, l'omonimo e' un vero e proprio horror o, meglio, un thriller psycho alla Polanski/Argento. Non sarebbe del resto difficile immaginare lo sguardo spiritato della Gibbons in film come quelli. I pochi sprazzi di quiete soul dell'esordio spariscono del tutto in favore di undici canzoni all'insegna della paranoia e della claustrofobia. Il clima sinistro e morboso potrebbe essere pesante, se non fosse per le continue e geniali trovate da colonna sonora immaginaria che ''poppizzano'' la materia, e per una notevole tensione sensuale che eletrizza il tutto, in contrasto con l'algido distacco di Dummy.
2002 Beth Gibbons & Rustin Man Out of Season
Altro disco che posso associare ad amici e amicizie d'altri tempi. E qui si' che invece la musica solletica e punzecchia anche dolorosamente la nostalgia. In fondo un vero e proprio spin-off dei Portishead, con la Gibbons che usciva da quell'universo morboso per entrare in una serie di quadri autunnali, crepuscolari, invernali, tutti talmente pieni di foglie morte, tramonti e rami spogli da far sospettare, sotto la superficie malinconicissima, una specie di parodia. In questo panorama di acquarelli per lo piu' acustici emerge totalmente l'anima jazz della cantante, mai come in molte canzoni di questo album una sorta di reicarnazione di Billie Holiday. Ci sono anche molto folk jazz inglese e cantautorato francese, insomma tutto quel che serve per evocare languori vintage. Disco cult che risentito oggi non mi pare piu' l'opera isolata che mi sembro' ai tempi, ma in cui ritrovo invece un'aria assorta e sospesa che associo a molti altri dischi di inizio millennio.
2008 Third
Tornano discograficamente, ma musicalmente e artisicamente non sono mai stati tanto lontani e ieratici. Un'opera isolata e unica che sembra provenire dall'isola del Signore delle Mosche, un ''trip" che si addentra nei suoni piu' neri delle loro fonti d'ispirazione. Lasciano indietro quasi del tutto i vicoli del jazz, si inoltrano nei crocicchi del blues e arrivano fino alla giungla del tribale. Ma e' una giungla sonora distrutta dal napalm, con suoni di guerra e desolazione che nell'incredibile sequenza finale di brani raggiungono un apice emotivo che davvero mai mi sarei aspettato da dei splendidamente distaccati come loro. Uno stile realmente ''free", che solo pochissimi possono tenere sotto controllo e maneggiare senza scadere nel gratuito del ''famolo-strano'' o in eccessi di rigorosita' sperimentali: loro tra quei pochissimi.
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