questa creatura politica, della quale molti non sospettano neppure l'esistenza, ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un piccolo baluardo che, come un moderno e ingenuo Don Quichote, tenta di contrapporsi al dogma del liberismo in seno alla nazione che sul quel dogma ha costruito un impero, del quale il disfacimento è lontano da venire. Contrapposizione, ovviamente, del tutto velleitaria e che non ha mai messo seriamente un discussione un bel niente.
Se si escludono qualche sporadica sortita alle presidenziali del primo dopoguerra e alcuni eccellenti sostenitori, soprattutto tra gli intellettuali, il CPUSA è stata una presenza pressochè fantasma nella vita pubblica di quel paese.
Pochi giorni fa, gli archivi di quel partito sono stati resi pubblici; il partito ha donato alla Tamiment Library at New York University (NYU) una notevole quantità di libri, foto, reperti audio e video, praticamente unici e che testimoniano di una presenza che, seppur mai seriamente invasiva nella società americana, è stata latente e ha trovato nel corso degli anni un certo sostegno.
Nei resoconti di un congresso del partito comunista albanese, che lessi non pochi anni fa, si faceva addirittura esplicito riferimento a canali di finanziamento tra Mosca e il CPUSA.
21-03-2007 - 12:34
Gli archivi storici del Partito Comunista Americano diventano pubblici
Gli archivi storici del Partito Comunista Americano (PCUsa) sono stati donati alla New York University e diventano pubblici. La collezione copre decenni di storia: 12 mila scatoloni di documenti, foto, codici segreti, lettere, direttive, sono stati trasferiti dai locali storici del partito nel quartiere di Chelsea a Manhattan e verranno conservati nella Tamiment Library. Fra i documenti, una lettera di Lenin che parla degli Usa: 'Per molti aspetti è un grande paese'.
Per quanto la cosa possa sembrare strana o addirittura impossibile, negli Stati Uniti, fin dal 1919, anno della fondazione, esiste e opera, tra alti e bassi e spesso semiclandestinamente, il Partito comunista americano. Nato a seguito di una scissione dal Partito socialista, il Cpusa (Communist Party of the United States of America) ha avuto nel tempo qualche seguito tra i lavoratori e, almeno nei primi anni Trenta, un notevole successo tra gli intellettuali.
Il suo massimo esponente fu William Zebulon Foster, che arrivò in tre diverse occasioni a candidarsi per la Casa Bianca. Originario del Massachusetts dove era venuto al mondo nel 1881, nel 1924 propose per la prima volta la propria candidatura ottenendo peraltro pochissime migliaia di voti. Nuovamente in corsa nel 1928, dopo il crollo di Wall Street e l'inizio della grande depressione nel 1932 si ripresentò in contrapposizione al presidente uscente repubblicano Herbert Hoover, allo sfidante democratico Franklin Delano Roosevelt e al suo ex compagno socialista Norman Thomas. Malgrado la passione, il grande sforzo organizzativo e gli altisonanti nomi dei suoi sostenitori, Foster raccolse solamente 106 mila voti popolari e dovette riporre per sempre le sue aspirazioni alla presidenza. Morì a Mosca nel 1961.
questo il link al sito ufficiale del CPUSA
http://www.cpusa.org/